XVII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 11 di Mercoledì 4 maggio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SITUAZIONE DELL'EDILIZIA SCOLASTICA IN ITALIA

Audizione del dott. Alessandro Carettoni, Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente.
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 3 
Carettoni Alessandro , Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente ... 3 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 5 
Ghizzoni Manuela (PD)  ... 5 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 5 
Gallo Luigi (M5S)  ... 5 
Di Benedetto Chiara (M5S)  ... 5 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 5 
Carettoni Alessandro , Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente ... 5 
Piccoli Nardelli Flavia , Presidente ... 7 

ALLEGATO: Documentazione depositata dal dottor Alessandro Carettoni ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
FLAVIA PICCOLI NARDELLI

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del dott. Alessandro Carettoni, Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla situazione dell'edilizia scolastica in Italia, l'audizione del dottor Alessandro Carettoni, Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente, che saluto.
  Do la parola al dottor Carettoni per lo svolgimento della sua relazione.

  ALESSANDRO CARETTONI, Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Energia del Ministero dell'Ambiente. Il Ministero dell'ambiente gestisce il Fondo rotativo di Kyoto. Il Fondo è uno strumento volto a finanziare interventi per la riduzione delle emissioni; esso concorre al raggiungimento degli obiettivi concordati in sede internazionale e in sede europea di riduzione dell'immissione di gas a effetto serra, di incremento delle energie rinnovabili e di incremento dell'efficienza energetica. Il Fondo concede prestiti a tasso agevolato, quindi non è uno strumento che concede risorse a fondo perduto, ma tutto quello che esso eroga vi ritornerà a valle della realizzazione degli interventi. In buona sostanza, è come un mutuo che viene, però, concesso a un tasso particolarmente vantaggioso, mezzo punto percentuale, che in alcuni casi può scendere ulteriormente. La dotazione complessiva del fondo è di circa 600 milioni di euro. In concreto, il Ministero dell'ambiente ne sceglie di volta in volta le destinazioni, attraverso un sistema di programmazione e bandi. Il soggetto che concorre con il Ministero dell'ambiente alla gestione pratica di questo fondo è la Cassa depositi e prestiti che, per così dire, si fa carico di tutti gli aspetti bancario-finanziari. Nel corso del tempo – questo fondo nasce oramai alcuni anni fa, nel 2007 – sono state finanziate diverse tipologie di interventi, sempre nel quadro cui facevo riferimento prima, cioè di misure mirate alla riduzione delle emissioni.
  È partito all'inizio un primo ciclo di programmazione, che finanziava piccoli interventi sulle energie da fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica, al quale potevano partecipare soggetti pubblici, privati (anche privati cittadini) e imprese. Un secondo ciclo di programmazione, invece, era mirato (in particolare) alle imprese che avevano come condizione per accedere al finanziamento il fatto di dover assumere dei giovani a tempo indeterminato. Poi c'è stato il terzo ciclo, che è partito tra il 2014 e il 2015, che è l'oggetto del vostro percorso di raccolta di informazioni su quanto inerisce alle scuole, perché nel terzo ciclo di programmazione si finanziano interventi di efficienza energetica negli immobili pubblici destinati all'istruzione: si intende qui istruzione di ogni ordine e grado, compresi università e asili nido. Preciso, però, che chi accede a questo terzo ciclo del Fondo sono solo i soggetti pubblici, quindi le scuole Pag. 4private non sono ricomprese tra i soggetti ammessi al finanziamento.
  Per questo «capitolo scuole» – chiamiamolo così – del Fondo rotativo di Kyoto è stata prevista una riserva di 350 milioni di euro. Il meccanismo consiste nel fatto che il soggetto pubblico proprietario dell'edificio, generalmente il comune, fa la richiesta di accesso al fondo, finanzia l'intervento di efficienza energetica e, poi, nel corso degli anni, come se accendesse un mutuo, restituisce le risorse al Ministero dell'ambiente attraverso la Cassa depositi e prestiti, che poi procede a rimetterli in circolo. Questa è la natura del fondo.
  Naturalmente, per accedere devono essere rispettati criteri tecnici: ciò che si fa in termini di efficienza energetica deve rispettare determinati parametri, tra i quali anche parametri di costo, cioè vi sono dei limiti unitari e complessivi di spesa.
  È stato già aperto e chiuso un primo bando di efficienza delle scuole – tra giugno e settembre 2015 – e sono state ricevute domande per circa 100 milioni di euro. Le domande riguardavano sia interventi pratici (interventi sull'involucro, cambio degli impianti, quindi interventi reali) sia richieste di finanziamento per la realizzazione di diagnosi energetiche, quindi attuando un passo indietro: in questo caso le scuole e i comuni volevano capire che cosa avrebbero dovuto fare per migliorare la propria prestazione energetica.
  Per quanto riguarda la parte finanziata degli interventi, la procedura richiede che dopo la loro effettuazione venga registrato un miglioramento di due classi energetiche, quindi parliamo di interventi che impattano in maniera significativa sulla qualità energetica dell'edificio.
  Abbiamo depositato agli atti un piccolo appunto, che reca informazioni in merito e un riepilogo dati delle domande ricevute.
  Le domande arrivate – che sono d'importo complessivo di circa 100 milioni di euro – corrispondono a 190 interventi reali, ossia o sull'involucro dell'edificio o sull'involucro e sugli impianti, mentre 400 richieste sono relative alla parte a monte, cioè alla realizzazione di diagnosi energetiche.
  L'istruttoria è già stata svolta per tutte le domande. Di queste, circa una novantina sono state ammesse; circa 55 non avevano i requisiti per essere ammesse e, quindi, si è avviata una pratica di diniego. Poi c'è una parte delle domande pervenute che richiede un'interlocuzione tecnica o amministrativa con il soggetto proponente. Laddove era possibile accogliere le domande – magari con qualche richiesta di chiarimento – lo si è fatto cercando di favorire la partecipazione. Questi dati sono stati trasmessi: so che avete già udito l'Unità di missione della Presidenza del Consiglio della dottoressa Galimberti e noi trasmettiamo l'elenco delle scuole che accedono al Fondo Kyoto anche all'Unità di missione, perché è questa che fa la sintesi della riqualificazione dell'edilizia scolastica.
  Riassumendo, su 350 milioni di euro di risorse riservate per il cosiddetto Ciclo Kyoto 3, sono state ricevute domande per circa 100 milioni di euro. Quindi, visto che, nel primo bando i termini per la presentazione delle domande erano un po’ stretti – mi pare di 90 giorni, un tempo limitato, considerato che c'era anche l'estate di mezzo – e rilevato che c'era stata, anche da parte degli enti locali, una richiesta di avere più tempo per la presentazione delle domande, si è deciso di riaprire i termini. Giusto una decina di giorni fa si sono dunque riaperti i termini per la presentazione delle domande. Sono a disposizione, in questa seconda tornata per le scuole, circa 250 milioni di euro.
  Questa volta il bando resta aperto per un periodo di tempo più ampio, 180 giorni, per dar modo agli enti locali di interloquire con l'amministrazione. Poiché questo è un bando a sportello e non a valutazione complessiva, quello che l'amministrazione intende fare è valutare e dare l'ammissione senza aspettare il termine ultimo, man mano che riceviamo le domande. In assenza di un problema di valutazione comparativa, ciò che è ricevibile e correttamente presentato può essere direttamente ammesso a finanziamento. Ciò dovrebbe velocizzare le pratiche.
  Questo secondo giro di domande si concluderà il 18 ottobre 2016. Pag. 5
  Sapete bene, e concludo, che l'efficientamento degli edifici pubblici, e delle scuole in particolare, rappresenta uno degli assi, delle linee d'azione del Governo in tema di politiche energetiche e di efficienza energetica.

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Carettoni, accompagnato dal dottor Scognamillo. I nostri ospiti ci hanno portato, come ricordato, un piccolo dossier che riprende i numeri che ci sono stati forniti. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MANUELA GHIZZONI. Innanzitutto, la ringrazio, perché le note che ci ha consegnato già delineano, anticipano e – in parte – danno risposta a una serie di quesiti che le volevo porre. Tuttavia, poiché alcuni rimangano inevasi, approfitto della replica.
  Il bando di Kyoto è una grande opportunità e porta risorse adeguate. Come lei ci ha descritto, però, per ragioni alle quali in parte ha accennato – ad esempio che il tempo a disposizione non è stato forse sufficiente – per il primo bando non sono arrivate tante domande rispetto alle nostre previsioni o, meglio, rispetto alle necessità delle nostre scuole.
  È possibile che ora, essendo stati finanziati più di 400 interventi di analisi e monitoraggio, nel secondo bando si presentino comuni che, forti di un'analisi del contesto, presentino domanda. Vi chiedo come vi siete spiegati la scarsa appetibilità di questo strumento che, sulla carta, si presentava assai interessante per l'efficientamento energetico. Vorrei sapere se avete prospettato qualche ipotesi in questo senso: per esempio, sul fatto che si tratti di un mutuo e non di un altro tipo di finanziamento, o sul fatto che questo strumento interferisca comunque (anche se nel frattempo sono cambiate le regole) con il Patto di stabilità, o se esso sia legato alla difficoltà dei piccoli comuni di realizzare diagnosi e di mettere in campo progetti di intervento.
  Non anticipo la risposta, ma vorrei capire se avete svolto una valutazione sugli esiti finali relativamente alle domande del primo bando. Poi vedremo il secondo.
  Approvo incondizionatamente il passaggio al bando a sportello: sono un'accesa sostenitrice, anche per altre questioni, dei bandi a sportello, quindi, anche in questo caso, tale aspetto mi sembra positivo.

  PRESIDENTE. Confermo la passione dell'onorevole Ghizzoni sui bandi a sportello.

  LUIGI GALLO. Ringrazio gli intervenuti per tutte le informazioni che ci hanno fornito. Vorrei porre due domande. Una riguarda la dotazione iniziale: nell’incipit della scheda depositata si legge che, nel 2007, viene istituito il Fondo Kyoto, con una dotazione iniziale di 600 milioni di euro. Chiedo se a questa dotazione iniziale siano state aggiunte altre risorse, o sia rimasta la stessa.
  L'altra domanda riguarda il rientro del prestito. Quali sono le condizioni per gli enti locali per rientrare nel prestito che viene fornito? In quanti anni devono farlo, e con quali interessi (anche se questi sono scritti)? Insomma, vorremmo capire che peso ciò può avere su un bilancio comunale.

  CHIARA DI BENEDETTO. Vorrei porre una domanda. Una delle difficoltà che i comuni (e anche le regioni) registrano è quella della lentezza di alcune procedure che, spesso, è legata alla presentazione dei progetti: gli stessi funzionari (è allucinante dirlo) non sono in grado di svolgere o di inviare delle richieste che siano accettabili, rispondendo ai criteri previsti.
  Per questo chiedo – perché sono siciliana e mi sono trovata in situazioni simili – se ci siano delle regioni o se c'è una regione che ha presentato – rispetto alle altre – un maggior numero di richieste tra queste 409 del primo bando indicate nella nota depositata.
  Ciò per sapere se la necessità di intervento su tutto il territorio nazionale rispecchia le richieste che sono state presentate.

  PRESIDENTE. Do ora la parola al dottor Carettoni per la replica.

  ALESSANDRO CARETTONI, Dirigente della III divisione della Direzione Clima ed Pag. 6Energia del Ministero dell'Ambiente. Sì, un'analisi è stata fatta: alcune cose le ho dette io, altre le ha esposte lei, nel senso che i tempi sono stati un fattore di rallentamento, un ostacolo, nel ricevere le domande.
  Sicuramente ha anche influito il fatto che si tratti di mutuo: per quanto possa essere a tasso agevolato, il mutuo non è a fondo perduto. Su questo devo dire che si può in parte ovviare, perché esistono altri strumenti di fondo perduto, in particolare uno che si chiama «conto termico», che finanzia gli interventi di efficienza energetica nel settore pubblico, che può essere cumulato con il Fondo rotativo di Kyoto: come abbiamo cercato di dire nelle occasioni di incontro, i due strumenti sono cumulabili.
  Preciso che il «conto energia» è quello che finanzia il fotovoltaico, mentre il «conto termico» finanzia interventi di efficienza negli edifici pubblici. Esso è stato recentemente revisionato – vi è un decreto mi pare del mese di febbraio – ed è un meccanismo che è gestito da Gestore dei Servizi Energetici (GSE) S.p.A, finanziando gli interventi di efficienza energetica: sono quelli che voi realizzate a casa, prendendo il 65 per cento di incentivi fiscali, quando, ad esempio, cambiate la finestra, sostituite la caldaia con la caldaia a condensazione, realizzate un intervento di isolamento termico dell'edificio e così via.
  Per questi stessi interventi – che relativamente all'agevolazione del 65 per cento interessano solo i privati, perché sono quelli che pagano le tasse – esiste il meccanismo per realizzarli anche negli edifici pubblici, ossia il conto termico, che finanzia a fondo perduto. Quindi, è possibile combinare i due strumenti, prendere cioè un pezzo di fondo perduto e un pezzo di finanziamento a tasso agevolato. Questo è il concetto.
  Per rispondere puntualmente i tempi erano stretti, e parliamo di un mutuo e non di un fondo perduto; inoltre, l'onorevole Ghizzoni faceva giustamente riferimento al cambio che, nel frattempo, è intervenuto nelle regole del Patto di stabilità, laddove è entrato nella legge di stabilità un suo allentamento per gli interventi sulle scuole, per i comuni che si prenotavano a tal fine. Immagino che la dottoressa Galimberti ve lo abbia ampiamente ricordato nella scorsa audizione.
  Per cercare di migliorare la procedura abbiamo inviato ai circa 8000 comuni e alle province una lettera a firma del nostro Ministro, in cui segnalavamo in particolare a ciascun sindaco che si riaprivano i termini e che era opportuno tenerlo presente: abbiamo effettuato un invio massivo via PEC a tutti i sindaci il giorno prima dell'apertura dei termini. Speriamo che le cose vadano più speditamente.
  Per quanto riguarda la dotazione di 600 milioni di euro del Fondo, questa è sempre la stessa. Non è una dotazione che è cresciuta nel tempo: si è stabilizzata con un paio di versamenti all'inizio ed è rimasta quella. Non ha avuto significativi incrementi: è un fondo rotativo, quindi, in teoria non muore mai. Ciò in teoria: se poi si perdono i soldi perché non te li ridanno è un'altra questione.
  I tempi di ammortamento dei mutui – ai quali lei faceva riferimento – nel caso delle scuole sono lunghi, perché sono di vent'anni. In bandi precedenti erano più brevi, soprattutto quando c'erano di mezzo i privati.
  L'idea è sempre che gli interventi che vengono realizzati siano il più possibile profondi. In generale, il tema dell'efficienza energetica negli edifici dovrebbe avere come punto di caduta la realizzazione di interventi imponenti, magari costosi all'inizio, ma che assicurano un risparmio significativo per un periodo di tempo molto lungo. Quindi, il fatto di concedere un tempo di rientro dal mutuo abbastanza esteso dovrebbe favorire la realizzazione di interventi più importanti, da un punto di vista sia dell'investimento che del risultato in termini di risparmio energetico.
  L'ultimo punto che è stato toccato è come si possano aiutare i comuni.
  Sono entrato in carica al Ministero dell'ambiente all'inizio di gennaio e ho cominciato a lavorare anche sul Fondo Kyoto. Abbiamo istituito rapidamente una task force che è disponibile e cerca di contattare anche direttamente i comuni per aprire un Pag. 7dialogo diretto, laddove le pratiche che ci arrivano presentano delle difficoltà. Magari non sono proprio «sballate», non ci inviano documenti che sono del tutto irricevibili, ma mandano un progetto con informazioni carenti o con costi troppo alti rispetto a quelli ammissibili. Allora noi cerchiamo di chiamare fisicamente i responsabili dei singoli comuni: abbiamo appunto una task force di cinque persone che si occupa di questo, per cercare di aggiustare il tiro, naturalmente laddove è aggiustabile, nei termini della correttezza amministrativa.

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Carettoni e i suoi collaboratori per la precisione e puntualità delle notizie che ci hanno fornito. Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione depositata dal dottor Alessandro Carettoni (vedi allegato).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.10.

Pag. 8

ALLEGATO

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL DOTTOR
ALESSANDRO CARETTONI

SCHEDA
Fondo Kyoto per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici

  Come nasce:
  Il Fondo Kyoto, istituito con la legge Finanziaria per il 2007, finanzia misure per la riduzione delle emissioni di CO2, in coerenza con gli obiettivi concordati in sede europea ed internazionale;
  Il Fondo concede prestiti a tasso agevolato (0,5%) ed ha una dotazione iniziale di circa 600 milioni di euro;
  Operativamente è gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa, che agisce in nome e per conto del MATTM attraverso la stipula di un'apposita convenzione. La CDP provvede alla stipula dei contratti di finanziamento, all'erogazione delle somme e all'incasso delle rate di rimborso dei prestiti;
  Le rate di restituzione dei mutui concessi sono destinate all'incremento della dotazione finanziaria del Fondo stesso;
  Sinora sono stati avviati tre diversi cicli di programmazione, con caratteristiche e finalità differenti:

   Ciclo Kyoto 1, destinato al finanziamento di piccoli impianti di energia da fonti rinnovabili e interventi di riduzione degli usi finali dell'energia (accesso aperto a privati cittadini, imprese, enti pubblici);

   Ciclo Kyoto 2, incentiva la realizzazione di investimenti nei settori della Green Economy (accesso esclusivo a imprese, sotto la condizione di assumere giovani under 35 a tempo indeterminato);

   Ciclo Kyoto 3, mirato alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico destinato all'istruzione scolastica (accesso riservato agli enti pubblici).

   Ciclo Kyoto 3:

   È prevista l'erogazione di finanziamenti agevolati per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico sugli immobili pubblici destinati all'istruzione di ogni ordine e grado, ivi compresi gli asili nido e gli istituti per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM);

   Le risorse riservate sono pari a 350 milioni di euro ed il tasso di interesse dei prestiti è ridotto allo 0,25%;

   Possono accedere ai finanziamenti i soggetti pubblici proprietari degli edifici oggetto di intervento;

   Per l'accesso al finanziamento devono essere rispettati specifici parametri tecnici ed economici;

   I progetti finanziati devono conseguire un miglioramento di almeno due classi del parametro di efficienza energetica dell'edificio, in un arco temporale massimo di 3 anni dalla data di inizio dei lavori.

Pag. 9

   Operatività Primo Bando (giugno – settembre 2015):

   Con il decreto interministeriale n.66/2015 sono state disciplinate le modalità di accesso al Fondo ed in data 25 giugno 2015 si è aperto lo sportello per la presentazione delle istanze;

   Alla chiusura del bando sono state raccolte domande per circa 103 milioni di euro;

   Le richieste sono relative alla realizzazione di progetti di efficientamento (190 progetti) ed alla esecuzione di diagnosi energetiche (409 richieste). In particolare, i progetti di efficientamento riguardano in gran parte interventi sull'involucro dell'edificio con la contestuale sostituzione degli impianti (la combinazione garantisce un risultato migliore in termini di risparmio energetico). Si veda la Tavola 1 per il dettaglio.

Tavola 1

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

NUMERO INTERVENTI

FINANZIAMENTO
COMPLESSIVO
RICHIESTO

A

ANALISI, MONITORAGGIO,
AUDIT E LA DIAGNOSI
ENERGETICA

409

5.678.680,29

B

INTERVENTI RELATIVI ALLA
SOSTITUZIONE DEI SOLI
IMPIANTI

27

7.239.036,20

C

INTERVENTI DI
RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA DELL'EDIFICIO
INCLUSI GLI IMPIANTI E
L'INVOLUCRO

163

89.988.328,36

TOTALE

599

102.906.044,85

  A valle dell'istruttoria risultano:

   88 provvedimenti di concessione relativi agli interventi di efficienza energetica;

   56 comunicazioni di diniego (dovute alla mancata produzione in fase di accesso della certificazione energetica e/o della diagnosi ex ante del plesso);

   Per i restanti progetti sono stati richiesti chiarimenti, necessari a verificare il rispetto dei criteri e dei parametri minimi fissati dal bando (in particolare le domande sul finanziamento delle diagnosi risultano carenti delle informazioni relative alla superficie degli edifici).

   Operatività Nuovo Bando (aprile – ottobre 2016):

   Con il DM 40/2016 le risorse ancora disponibili, pari a circa 247 milioni di euro, sono state destinate alla medesima finalità di efficientamento energetico degli edifici scolastici;

Pag. 10

   Tale riprogrammazione è stata inserita tra le misure da attivare nell'ambito del «Protocollo d'intesa per migliorare la qualità dell'aria» sottoscritto il 30 dicembre 2015 dal Ministro dell'ambiente, dal Presidente della Conferenza delle Regioni e dal Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani;

   Il 21 aprile 2016 è stato pubblicato sulla G.U. il comunicato di apertura dello sportello per la presentazione delle domande a valere sul nuovo ciclo di programmazione. Lo sportello ha una durata di 180 giorni e le istanze saranno valutate secondo l'ordine cronologico di ricezione delle stesse;

   La chiusura dello sportello è fissata per le ore 17,00 del 18 ottobre 2016.