XVII Legislatura

VI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Martedì 4 ottobre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bernardo Maurizio , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE TEMATICHE RELATIVE AI RAPPORTI TRA OPERATORI FINANZIARI E CREDITIZI E CLIENTELA

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin).
Bernardo Maurizio , Presidente ... 2 ,
Filotto Umberto , Segretario generale dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin) ... 2 ,
Bernardo Maurizio , Presidente ... 5 ,
Pesco Daniele (M5S)  ... 5 ,
Barbanti Sebastiano (PD)  ... 5 ,
Bernardo Maurizio , Presidente ... 5 ,
Filotto Umberto , Segretario generale dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin) ... 5 ,
Bernardo Maurizio , Presidente ... 6 

ALLEGATO: Documentazione depositata dal professor Filotto ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri;
Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod.

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MAURIZIO BERNARDO

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva in differita sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle tematiche relative ai rapporti tra operatori finanziari e creditizi e clientela, l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin).
  Ringrazio per la loro presenza il professor Umberto Filotto, Segretario generale di Assofin, e la dottoressa Cinzia Morrone, che lo accompagna.
  Do subito la parola al professor Filotto per lo svolgimento della relazione.

  UMBERTO FILOTTO, Segretario generale dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin). Ringrazio il presidente e gli onorevoli deputati. Cercherò di essere il più rapido possibile nella mia esposizione per lasciare spazio a eventuali approfondimenti.
  L'associazione che rappresento in qualità di Segretario generale, cioè l'Assofin (Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare), ha settanta associati tra banche (generaliste e specializzate) e società finanziarie che erogano prestiti per l'acquisto di beni di consumo e mutui immobiliari. Le associate dell'Assofin rappresentano circa il 95 per cento del mercato del credito al consumo e, direttamente o indirettamente, all'incirca il 60 per cento del mercato del credito immobiliare.
  Vorrei cominciare facendo una breve panoramica sulla situazione dei mercati di riferimento, cioè del credito al consumo e del credito immobiliare.
  Il credito al consumo, dopo diversi anni di crisi, corrispondenti alla fase di crisi economica che ha colpito il nostro Paese, a partire dall'ultimo trimestre del 2014 ha ricominciato a crescere evidenziando, nei primi sei mesi di quest'anno, una crescita del 19,4 per cento. Questa ripresa del mercato dà indicazioni positive, in quanto basata essenzialmente, e prevalentemente, sulla ripresa dei consumi e dell'acquisto di beni durevoli. Tale ripresa serve quindi a finanziare nuovi investimenti da parte delle famiglie.
  Una parte non marginale dei nuovi finanziamenti sostituisce vecchi finanziamenti già in essere. Come sapete, infatti, la disciplina sul credito al consumo prevede che il consumatore possa, in qualunque momento e senza motivazioni, estinguere anticipatamente il finanziamento che ha in corso ed eventualmente sostituirlo. Dobbiamo ritenere, quindi, che parte di questa attività serva a far sì che i consumatori usufruiscano delle nuove e migliori condizioni disponibili sul mercato a seguito dell'andamento dei tassi di interesse, che in questo momento sono particolarmente bassi. Pag. 3
  È questo certamente uno dei fattori che spiega con maggiore forza l'andamento del mercato del credito immobiliare, nell'ambito del quale i tassi di crescita sono stati molto rilevanti. In alcuni casi si sono addirittura avvicinati alle tre cifre, con una dinamica fortemente spinta dalle surroghe. È importante considerare che il fenomeno delle surroghe permette al consumatore di beneficiare del migliore andamento del mercato dei tassi di interesse. Esso è quindi, certamente, un fenomeno che, dal punto di vista del consumatore, presenta una forte positività.
  Il mercato del credito alle famiglie svolge una funzione importante nell'ambito del benessere delle famiglie stesse, perché una parte significativa degli acquisti di immobili e di beni di maggior valore è funzione della disponibilità di credito. Per quanto riguarda gli immobili forse il predetto dato è più evidente, ma è vero anche per beni come l'automobile, per esempio, che in questo momento sta trainando i consumi del nostro Paese, nonché, poiché l'Italia è ancora un Paese di produzione automobilistica, anche l'occupazione.
  In estrema sintesi, questa è la fotografia del mercato. Nel materiale che abbiamo consegnato trovate una maggiore quantità di dati rispetto a quelli che ho citato, ma non vorrei tediarvi soffermandomi più a lungo su di essi. I temi di cui vorrei parlare, fatta questa premessa, sono diversi e spero di riuscire a toccarli più o meno tutti.
  Il primo ha a che fare con il titolo di questa indagine conoscitiva, cioè con i rapporti fra operatori finanziari e creditizi, da una parte, e clientela, dall'altra. Incentrerei questo tema sulla trasparenza. Un altro tema è il ruolo che può avere l'industria nei rapporti con i propri interlocutori e negli impegni che assume. Farò un cenno in particolare alle iniziative di autoregolamentazione, che rappresentano un aspetto proattivo attraverso il quale imprese e consumatori possono trovare un punto di equilibrio da portare poi, eventualmente, nel mercato. Il terzo punto è quello da cui partirò, perché con esso riprendo un tema di cui si è già parlato la settimana scorsa, nel corso dell'audizione della nostra associata, la società Smartika SpA, che opera nel mondo del peer to peer.
  Rispetto a quanto già affermato in quell'occasione, confermo che, dal punto di vista dell'industria del credito alle famiglie, l'intervento che quella società invocava, cioè l'equiparazione del trattamento fiscale degli investimenti, nell'offerta di risorse per attività di credito diretto, è quanto mai necessario per arricchire il mercato e per offrire un nuovo strumento finanziario e una nuova opzione a consumatori e investitori.
  L'Assofin e l’industry che rappresentiamo, anche nelle componenti che non operano in questo comparto, ritengono corretto che la diffusione di queste nuove forme di finanziamento avvenga anche tramite interventi che rendano l'investimento in offerta diretta di fondi equiparabile alle altre forme di investimento finanziario. Oggi, come sapete, non è così, perché la tassazione prevede l'applicazione dell'aliquota marginale.
  Veniamo agli altri punti a cui facevo riferimento. In tema di trasparenza, nel materiale che vi ho consegnato è illustrato un percorso abbastanza articolato, che cercherò di riassumere. Le attività di credito alla famiglia – consistano esse in credito al consumo ovvero in credito immobiliare – anche dopo il recente recepimento della direttiva in materia, sono attività profondamente e dettagliatamente disciplinate.
  Questa attenzione del legislatore è assolutamente condivisibile, perché si tratta di soggetti finanziati i quali, per varie ragioni, spesso non presentano un livello di educazione finanziaria elevato e possono trovarsi in difficoltà nel valutare determinati aspetti che riguardano direttamente la loro vita. È quindi corretto che, sia da parte del legislatore europeo sia da parte del legislatore nazionale, ci sia un'attenzione molto spiccata.
  Il problema è che ciò – questo è ovviamente il nostro punto di vista – si traduce in provvedimenti normativi che, pur avendo finalità condivisibili, non sempre producono gli effetti sperati. Il punto che vorrei approfondire riguarda, in particolare, le disposizioni cosiddette «di trasparenza Pag. 4». Il nostro Paese ha una lunga esperienza in materia di disciplina della trasparenza, perché è stato tra i primi in Europa a introdurre provvedimenti finalizzati a mettere a disposizione del consumatore le informazioni necessarie per prendere decisioni.
  La domanda che dobbiamo porci – e che noi ci poniamo forse in modo retorico – è se questa mole informativa obbligatoria sia opportuna e adeguata per assumere decisioni informate. Nel materiale che è stato distribuito alla Commissione c'è un elenco di tutte le informazioni che devono essere obbligatoriamente rese al consumatore nel momento in cui sceglie di accedere al credito. Come noterete, queste informazioni sono molto dettagliate, minute ed esaurienti, ma probabilmente difficili da utilizzare nel momento in cui ci si impegna nell'acquisto di un bene di valore non eccessivo, finanziato con ricorso al credito.
  Credo sia ben evidente come, nel momento in cui ci si impegna per l'acquisto di un immobile, che costituisce uno degli acquisti più importanti che una famiglia fa nel corso della propria esistenza, il tempo dedicato alla scelta del bene e alla valutazione del finanziamento sia un tempo significativo. Nel momento in cui invece si acquista un elettrodomestico, forse l'attenzione è assorbita dall'acquisto del bene stesso ed è meno concentrata sul finanziamento.
  Se le informazioni che devono essere rese al consumatore sono molto abbondanti, probabilmente il consumatore finirà per non prenderne in considerazione neanche una, anche perché le differenze in termini di costo espresso in valore assoluto tra i diversi finanziamenti non sono molto rilevanti. Sarebbe comunque opportuno che il consumatore fosse messo in grado di scegliere quello più conveniente. Noi riteniamo che questo possa avvenire semplificando la normativa o, meglio, fornendo, come avviene nell'acquisto dei beni, un'informativa di primo impatto fortemente semplificata. Al riguardo potreste correttamente osservare che nessuno impedisce di offrire questa informativa di primo impatto. Il problema è che essa andrebbe a sovrapporsi a quella obbligatoria per legge e, nel cumulo delle informazioni, finirebbe quasi per annegare.
  Rendendoci perfettamente conto che, qualora ritenuto condivisibile, questo punto di vista richiederebbe un intervento normativo da portare fino al livello comunitario, visto che alcune prescrizioni sono di natura comunitaria, il suggerimento che avanziamo è il seguente: occorre lavorare affinché le informazioni rese siano proporzionate all'entità del finanziamento, di modo che il consumatore sia stimolato a utilizzarle e non sia invece portato ad accantonarle, perché eccessive e ridondanti rispetto a quello che percepisce essere il loro beneficio.
  Vengo ora velocemente ai due aspetti che volevo menzionare riguardo all'autoregolamentazione. Normalmente le associazioni di categoria e il mondo dell'industria chiedono al Parlamento di adottare provvedimenti ma poi assumono una posizione passiva. Vorrei ricordare che Assofin, di concerto con le associazioni dei consumatori, attraverso un'interlocuzione non facile, ma importante e istruttiva sia per noi sia per i consumatori, sta lavorando su due aspetti molto rilevanti.
  Per prima cosa, l'Associazione, insieme a quattordici associazioni di consumatori e all'Associazione bancaria italiana (ABI), ha firmato un protocollo sulle polizze assicurative abbinate ai finanziamenti. Si tratta delle polizze vita, morte e infortuni che vengono vendute insieme ai finanziamenti. Il protocollo, concordato con le associazioni dei consumatori, ha portato all'introduzione di un diritto di recesso prolungato ed esteso e di un'informazione più chiara sul fatto che, laddove la polizza non sia obbligatoria, essa è facoltativa e quindi il finanziamento può essere ottenuto senza sottoscriverla.
  Se la sottoscrizione di tali polizze è avvenuta senza la piena consapevolezza del consumatore, egli (o ella) ha 60 giorni per recedere dalla polizza senza recedere dal contratto di finanziamento, conservando così il beneficio del finanziamento acquisito, senza dover pagare la polizza. È stato creato un osservatorio, che vede coinvolte Pag. 5le associazioni dei consumatori, al fine di verificare l'efficacia di questa iniziativa – la quale è in corso ormai da quattro anni – credo con soddisfazione reciproca delle parti.
  Abbiamo adottato lo stesso tipo di approccio per promuovere un protocollo che stiamo formalizzando in questi giorni e che riguarda la cessione del quinto dello stipendio. Come saprete, la cessione del quinto dello stipendio è un finanziamento con caratteristiche molto particolari, che si rivolge a prenditori i quali hanno un merito di credito non particolarmente elevato e si trovano in una situazione di maggiore vulnerabilità.
  Stiamo concludendo, insieme alle associazioni dei consumatori, un protocollo che interviene al fine di dare maggiore copertura a questi soggetti, in termini di finanziabilità e di prevenzione del sovra-indebitamento. Ciò avverrà attraverso il rafforzamento dei meccanismi di valutazione del credito e di verifica della condizione finanziaria dei consumatori, in modo tale che l'eventuale rinnovo di tali contratti avvenga a condizioni migliori per il consumatore, applicando i costi distributivi solo sulla parte di nuovo credito acquisito.
  Si tratta di un protocollo che ci ha visti impegnati, nel confronto con le associazioni dei consumatori, per diversi mesi e che stiamo concretizzando proprio in questi giorni. Ciò a dimostrazione del fatto che, se riteniamo che il credito alle famiglie svolga una funzione utile per l'economia e per la società, possiamo sicuramente trovare un punto d'incontro, anche coinvolgendo interlocutori i quali, a priori, potrebbero essere considerati schierati sul fronte opposto. Così non è, infatti, quando si parla di questioni concrete.
  Concluderei qui il mio intervento per lasciare spazio a eventuali domande e richieste di approfondimento.

  PRESIDENTE. Grazie, professor Filotto. Le considerazioni che ci ha illustrato nell'audizione odierna, così come quelle nel corso dell'audizione di Smartika, portano un contributo importante all'indagine conoscitiva che stiamo svolgendo, con l'obiettivo di cogliere uno spaccato quanto più possibile completo della realtà dei rapporti tra operatori finanziari e clientela.
  Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  DANIELE PESCO. Le faccio una domanda un po’ particolare, posto che siete esperti di finanziamenti per l'acquisto di immobili.
  Date le gravi conseguenze del sisma verificatosi nell'agosto scorso, vorrei sapere se avete in mente prodotti assicurativi finalizzati a coprire dal rischio di terremoto: se esistono già o se prevedete di crearne.

  SEBASTIANO BARBANTI. Vorrei chiedere se, nell'ambito dell'attuale informativa che precede l'erogazione del credito, esistono efficaci, efficienti e tempestive informazioni per prevenire il fenomeno del sovra-indebitamento o se, al contrario, ci sono lacune in questo senso. Avete suggerimenti da dare? Il credito al consumo da una parte rappresenta un fenomeno positivo, perché consente un immediato accesso al credito, con l'effetto leva che conosciamo, ma dall'altra parte esso è la prima causa del fenomeno del sovra-indebitamento.

  PRESIDENTE. Do la parola al nostro ospite per la replica.

  UMBERTO FILOTTO, Segretario generale dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare (Assofin). Per quanto riguarda le assicurazioni sul rischio legato al sisma, alcune nostre associate sono compagnie d'assicurazione e alcune di esse offrono coperture rispetto agli eventi sismici. Come l'onorevole Pesco certamente sa, la grande discussione in questo momento è se, soprattutto in determinate aree territoriali, questa assicurazione debba essere resa obbligatoria. Il prodotto assicurativo esiste.
  L'Italia è un Paese tendenzialmente sotto-assicurato per ragioni culturali, storiche, di mercato, e via dicendo. Il ricorso all'assicurazione, forse anche per ragioni scaramantiche, è abbastanza ridotto. La Pag. 6vera domanda è: laddove siano presenti determinati elementi di carattere geologico, questo tipo di copertura assicurativa deve essere resa obbligatoria? È evidentemente che si tratta di una scelta politica.
  Il prodotto esiste e, nel momento in cui dovesse diventare obbligatorio, bisognerebbe entrare nel merito degli elementi tipici di un prodotto assicurativo, quali franchigie e scoperti, perché se diventasse obbligatorio dovrebbe avere caratteristiche definite.
  Quanto alla prevenzione del sovra-indebitamento, va premesso che il sovra-indebitamento può nascere da due fattori. Il primo è, nonostante tutto, più raro, e consiste in un approccio sconsiderato, ab origine, sia da parte del finanziatore sia da parte del prenditore. Chi si indebita troppo in questo caso fa il passo molto più lungo della gamba. Quanto al finanziatore, sembrerà che io difenda la categoria, ma è improbabile che possa agire in tal modo in Italia.
  Un finanziatore dà i soldi sperando che gli vengano restituiti, oppure pratica condizioni che permettono di remunerare il rischio. In Italia la remunerazione ottenibile sui finanziamenti è «plafonata» dai tassi d'usura e la possibilità di agire in via esecutiva sulle garanzie è limitata dai difetti del nostro sistema di giustizia civile. Sotto certi profili non c'è quindi un fortissimo incentivo, come invece in altri Paesi, a operare su segmenti ad alto rischio.
  Le cause di sovra-indebitamento ex ante sono, quindi, relativamente meno probabili e frequenti rispetto alle cause di sovra-indebitamento ex post. Queste ultime dipendono dal fatto che una persona, la quale ha ottenuto il credito essendo stata valutata solvibile, ha, in seguito, perso il proprio lavoro, ovvero ha subito un infortunio o un evento come un terremoto, divenendo quindi incapace di sostenere il servizio del debito.
  In questi casi occorre immaginare soluzioni che intervengano ex-post, per la soluzione delle crisi da sovra-indebitamento delle famiglie. In materia di sovra-indebitamento c'è la legge n. 3 del 2012, che forse è migliorabile e sulla quale può essere opportuno intervenire.
  Tornando al tema della prevenzione, rispetto ad esso molto dipende dalla disponibilità di informazioni, cioè dalla possibilità di avere un quadro completo della situazione debitoria e degli impegni, anche extra-finanziari, delle famiglie. Faccio un esempio concreto. Se ho di fronte una persona che ha un mutuo, ciò è rilevabile dalle centrali rischi perché, di norma, i mutui sono segnalati; posso quindi venire a conoscenza del fatto che questa persona ha un impegno finanziario. Se invece ha un appartamento in affitto, non posso conoscere l'entità della rata di affitto che paga. Da molti anni va avanti una discussione con il garante per la privacy sulla possibilità di censire impegni che non siano strettamente finanziari, ma che gravino sul bilancio della famiglia.
  Vorrei affrontare ancora due aspetti prima di concludere il mio intervento. Il primo è che, per esempio, nel protocollo sulla cessione del quinto uno degli impegni che gli operatori si impegnano ad assumere è quello di interrogare, per una quota dei richiedenti, le centrali rischi, proprio per verificare se ci sono condizioni di eccessiva esposizione finanziaria. Dato il fatto che la cessione del quinto ha una sorta di privilegio sugli stipendi, in passato questo non sempre avveniva. Noi invece ora proponiamo che si faccia.
  In secondo luogo, come associazione abbiamo cercato di immaginare uno strumento di auto-valutazione del merito di credito denominato Monitorata (www.monitorata.it) che permetta al consumatore, in forma del tutto anonima e gratuita, di inserire anche gli impegni che non sono rilevabili, in modo tale da potersi auto-valutare per capire se la richiesta di quel finanziamento mette in difficoltà la propria famiglia.
  Si tratta di strumenti che si possono potenziare e migliorare e sui quali stiamo cercando di dare il nostro contributo.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti per questa audizione e per ciò che Assofin rappresenta sullo scenario italiano, e non solo. Pag. 7
  Autorizzo la pubblicazione, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna, della documentazione consegnata dal professor Filotto (vedi allegato) e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.

ALLEGATO

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