XVII Legislatura

III Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 7 di Martedì 6 ottobre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Palazzotto Erasmo , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PRIORITÀ STRATEGICHE REGIONALI E DI SICUREZZA DELLA POLITICA ESTERA DELL'ITALIA, ANCHE IN VISTA DELLA NUOVA STRATEGIA DI SICUREZZA DELL'UNIONE EUROPEA

Audizione di una rappresentanza della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co).
Palazzotto Erasmo , Presidente ... 2 ,
Camisasca Gianvico , Vicepresidente della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co) ... 2 ,
Recla Alessandro , Professore dell'Università «Luigi Bocconi» ... 4 ,
Famiglietti Gennaro , Coordinatore nazionale della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co) ... 5 ,
Palazzotto Erasmo , Presidente ... 6 ,
Amendola Vincenzo (PD)  ... 6 ,
Palazzotto Erasmo , Presidente ... 7 ,
Aletti Giorgio Franco  ... 7 ,
Famiglietti Gennaro , Coordinatore nazionale della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co) ... 7 ,
Camisasca Gianvico , Vicepresidente della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co) ... 8 ,
Palazzotto Erasmo , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico: (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera: Misto-AL.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ERASMO PALAZZOTTO

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di una rappresentanza della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle priorità strategiche regionali e di sicurezza della politica estera dell'Italia, anche in vista della nuova strategia di sicurezza dell'Unione europea, di una rappresentanza della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co).
  Sono lieto di introdurre brevemente i nostri ospiti: il dottor Gianvico Camisasca, console onorario della Slovenia e vicepresidente della Federazione, il dottor Gennaro Famiglietti, console onorario della Bulgaria e coordinatore nazionale della Federazione, il professor Alessandro Recla, dell'Università «Luigi Bocconi» e Giorgio Franco Aletti, tesoriere della Federazione.
  Ricordo che questa audizione, che si svolge a seguito di un'iniziativa assunta dalla collega Cimbro nella sede dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi di questa Commissione, si inquadra nell'indagine conoscitiva sulle priorità strategiche regionali e di sicurezza della politica estera del nostro Paese, anche in vista della nuova strategia di sicurezza dell'Unione europea.
  Come indicato nel programma di tale indagine e anche alla luce dell'evoluzione del quadro politico internazionale, una rinnovata centralità dell'Italia nelle relazioni internazionali, oltre al rafforzamento del quadro di sicurezza regionale, contribuisce all'internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale e alla riforma, in chiave di maggiore efficienza ed efficacia degli strumenti istituzionali, della nostra politica estera, a partire dalla nostra rete diplomatico-consolare.
  In tale ottica, la figura del console onorario sta acquisendo un ruolo sempre più determinante, anche in ragione della progressiva riduzione delle risorse poste a disposizione dei ministeri degli esteri di molti Stati. La Fenco sta svolgendo un'intelligente opera di promozione del ruolo dei consolati onorari nel nostro Paese attraverso molteplici iniziative, tra le quali la realizzazione di una ricerca quantitativa sulla presenza dei consoli onorari in Italia e la predisposizione di un bilancio annuale di responsabilità sociale, di cui oggi discuteremo con gli auditi.
  Do quindi la parola ai nostri ospiti affinché svolgano la loro relazione.

  GIANVICO CAMISASCA, Vicepresidente della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co). Onorevoli membri della Commissione affari esteri, la Fe.N.Co, Federazione nazionale dei consoli, è un organismo che raggruppa i diplomatici di carriera e i consoli onorari di tutti i Paesi rappresentati in Italia. La sua costituzione è relativamente recente – risale all'ottobre 2013 –, ma è già profondamente inserita nella realtà istituzionale italiana e internazionale.
  In Italia durante il mese di dicembre 2013 si è presentata all'ambasciatore sua Pag. 3Eccellenza Antonio Zanardi Landi, allora consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica, al consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio, sua Eccellenza Nicoletta Bombardieri, al capo di gabinetto del Ministero degli affari esteri, sua Eccellenza ambasciatore Pietro Benassi, e infine al capo del cerimoniale diplomatico della Repubblica, sua Eccellenza ambasciatore Stefano Ronca.
  All'estero è membro della FICAC, la Federazione mondiale dei consoli che ha sede presso l'ONU, e della FUECH, che è la Federazione europea delle associazioni dei consoli. Sede della Fe.N.Co è a Roma, con uffici operativi anche a Milano e Napoli.
  Il corpo diplomatico in Italia, con le naturali variazioni di avvicendamento, è attualmente di 850 rappresentanti accreditati con exequatur attivo. Gli ambasciatori in Roma sono circa 140, i consoli generali di carriera 105 e quelli onorari 626, di cui generali onorari 77. Gli iscritti alla nostra Federazione sono circa il 20 per cento tra ambasciatori, consoli di carriera e onorari, ma la Federazione invia i propri notiziari e fornisce aiuto e servizi a tutti i posti consolari.
  La Federazione si propone, nel suo statuto, di: tenere alto, insieme con il prestigio del ruolo e della Federazione, l'importanza del servizio svolto dai consoli, affermandone i valori sociali, culturali ed economici; partecipare allo studio e alla risoluzione dei problemi interessanti lo sviluppo internazionale diplomatico, economico e sociale, diffondendo, specialmente tra i giovani, i valori umani e morali del mondo diplomatico; contribuire alla formazione culturale dei giovani, alla loro educazione all'etica del servizio e ai valori promossi dalla Federazione e alla loro introduzione nel mondo diplomatico; infine, tutelare, nei modi consentiti dalle vigenti norme internazionali, la dignità e il prestigio delle missioni consolari.
  La Federazione, per meglio operare in una politica di buone prassi, si avvale di gruppi di studio e commissioni impegnati nei settori giuridico, economico, culturale e istituzionale. Membri di queste commissioni, per progetti di studio e ricerca ben definiti, sono anche figure di particolare competenza e rilevanza nei singoli settori, non necessariamente scelte tra i diplomatici.
  Una delle principali attività della Federazione è far conoscere la reale operatività consolare, spesso ignorata anche dalle autorità civili italiane, sottolineando che detti servizi si rivolgono non solo ai cittadini degli Stati rappresentati (il 49,77 per cento dei casi nel 2014), ma in gran parte alla cittadinanza italiana (il 50,23 per cento dei casi nel 2014).
  Va sottolineato che i rapporti consolari ancora si basano sulla Convenzione di Vienna, in gran parte superata e inadeguata alle mutate realtà sociali ed economiche. Negli ultimi anni, ad esempio, si è assistito a un aumento dei consoli onorari a discapito di quelli di carriera. Una revisione di detta Convenzione richiede tempi lunghi e complessi, ma nel frattempo i singoli Stati sarebbero già in grado di facilitare il lavoro dei funzionari consolari basandosi su criteri di reciprocità e riconoscendo agli stessi non privilegi, ma effettivi strumenti atti a facilitarne il servizio.
  In questi due anni di vita la Federazione ha dato corpo a molteplici attività e incontri in tutti i settori citati. In particolare, ricordiamo la stesura, per la prima volta nel mondo diplomatico, di un bilancio di responsabilità sociale, che è quello vi presentiamo, sia per il 2013 sia per il 2014, e la realizzazione di un nuovo cammino d'Europa, che coinvolge anche i Paesi dell'est Europa, sulle orme di Cirillo e Metodio, co-patroni di Europa, dalla Turchia fino alla Repubblica Ceca, denominato «Le vie cirillo-metodiane alle radici d'Europa», in fase di riconoscimento da parte del Parlamento europeo.
  Ha inoltre promosso l'organizzazione di convegni internazionali, di cui uno, recentemente svoltosi presso il «parlamentino» dei gruppi consiliari alla Camera, sulla mediazione civile internazionale (ADR) con la Fondazione nazionale dei commercialisti italiani, e ha promosso l'organizzazione di convegni internazionali sul ruolo della diplomazia in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra. Queste attività Pag. 4 saranno ancor più sviluppate nel corso del 2015-2016 visto il consolidamento delle strutture della Federazione.
  Alla fine del mese di ottobre, in un meeting a Palazzo Italia e presso il padiglione dell'Unione europea di Expo 2015, verrà consegnato ai diplomatici il bilancio di responsabilità sociale 2014, che ora vi presentiamo, in ossequio a questa istituzione.

  ALESSANDRO RECLA, Professore dell'Università «Luigi Bocconi». Io mi occupo di analisi dei dati e di ricerche di mercato. È il mio lavoro e anche la mia passione. Ho quindi supportato la Fe.N.Co nella realizzazione di questo progetto, di questa ricerca quantitativa, che voglio illustrarvi brevemente presentando una sintesi dei risultati.
  Al fine di raccogliere informazioni utili dal mondo diplomatico operante in Italia, è stata realizzata, su commissione della Fe.N.Co, una ricerca quantitativa che ha coinvolto un campione rappresentativo di diplomatici – intendiamo per diplomatici consoli di carriera e ambasciatori – e consoli onorari. Tre quarti dei rispondenti erano consoli onorari e circa un quarto diplomatici, cioè consoli di carriera e/o ambasciatori.
  La ricerca ha avuto l'obiettivo di analizzare quella che è l'attività dei posti consolari ed evidenziare eventuali criticità emerse nello svolgimento delle funzioni e degli incarichi. Inoltre, dal confronto con i dati rilevati in un'altra ricerca, condotta con la stessa metodologia circa dodici mesi prima, abbiamo potuto anche registrare dei trend di comportamento al fine di verificare se le cose sono cambiate da un anno all'altro.
  La rilevazione è avvenuta con modalità web, attraverso una ricerca CAWI. Abbiamo inviato ai potenziali partecipanti una e-mail con un link per rispondere a un questionario online. Normalmente in ricerche di questo tipo il tasso di risposta è molto basso. Nel nostro caso, invece, la redemption – quindi, il tasso di risposta – è stata superiore al 25 per cento, circa il 27 per cento, un dato piuttosto elevato che ci ha confortato sulla partecipazione a questa iniziativa.
  Tra i principali risultati dell'anno 2013, la cui rilevazione è avvenuta a inizio 2014, si può sottolineare un quadro sinottico che vede il posto consolare come committed, con un grande impegno in termini di attività svolte, e connected, inteso come un'elevata connessione con le autorità civili sul territorio e nel Paese rappresentato. I dati precisi sono reperibili all'interno del bilancio che abbiamo distribuito.
  I dati di quest'anno, rilevati a febbraio 2105, non solo hanno confermato i risultati che abbiamo ottenuto l'anno precedente, ma hanno permesso, nel confronto con i consoli di carriera, di delineare con più precisione l'importante figura del console onorario. In particolare, il ruolo del console onorario risulta importante soprattutto in alcune aree che, per la moltitudine di attività richieste al diplomatico, non possono essere coperte completamente dai consoli di carriera.
  In particolare, i servizi che vengono svolti dai consoli onorari sono principalmente: la legalizzazione di atti per cittadini italiani e del Paese rappresentato e pratiche anagrafiche – circa il 90 per cento dei rispondenti ha dichiarato di avere svolto questi servizi negli ultimi dodici mesi, cioè nove su dieci-; la legalizzazione di atti per società italiane e società del Paese rappresentato, quali restituzione documenti rubati e ospedalizzazioni – circa i tre quarti dei rispondenti hanno offerto questi servizi nel corso dell'ultimo anno –; l'emissione di documenti d'emergenza, detenzioni, rimpatrio salme, custodia documenti e certificati penali, servizi svolti da oltre la metà dei rispondenti. Sono tutte attività svolte dalla gran parte dei consoli onorari.
  Nella ricerca è stato inoltre rilevato che l'impegno profuso dai consoli onorari nelle varie attività ha visto un incremento significativo rispetto alle rilevazioni dell'anno precedente. In generale, tra le aree considerate più importanti dai consoli onorari che hanno partecipato alla ricerca rimangono: l'attività di promozione economica, quella di promozione culturale, e quella di promozione turistica, in questo ordine. Ci Pag. 5sono poi alcune attività su cui il commitment medio dei consoli onorari risulta persino più elevato rispetto a quello dei consoli di carriera. Qui il ruolo del console onorario risulta essere ancora più centrale. Si tratta principalmente di eventi promossi da altri consolati, quindi per favorire la connessione tra i consolati, e di eventi organizzati da enti associativi.
  Si sottolinea inoltre che i consoli onorari hanno rapporti molto buoni sia con le autorità italiane sia soprattutto con quelle del Paese rappresentato. Il 99 per cento – quindi, praticamente tutti – nel corso degli ultimi dodici mesi ha ricevuto almeno una visita dalle autorità del Paese rappresentato e quasi il 90 per cento ha rapporti buoni od ottimi con le autorità istituzionali del proprio distretto.
  In aggiunta è però emersa una criticità. Il console onorario non ha benefici particolari. L'unica agevolazione indicata frequentemente è l'accesso alle zone a traffico limitato, utilizzata dall'87 per cento dei rispondenti, che si è rivelata essere più che un privilegio, una vera e propria necessità, proprio a causa della struttura dei comuni in cui i consoli onorari operano. Infatti, il 99 per cento dei rispondenti dice di avere zone a traffico limitato nel proprio distretto. In questo caso il raffronto con i consoli di carriera mostra chiaramente che quasi tutte le agevolazioni previste per i consoli non sono attualmente accessibili ai consoli onorari. Mentre i consoli di carriera dichiarano di fruire mediamente di dodici delle quattordici agevolazioni che abbiamo elencato nel questionario, i consoli onorari ne utilizzano mediamente soltanto tre. C'è, quindi, una sproporzione evidente, nonostante vi sia un'equiparazione tra le due funzioni consolari in relazione alle attività svolte e alla rappresentanza che essi esercitano, e si conferma l'identità di funzioni sancita dalla Convenzione di Vienna per i consoli onorari e di carriera, perché sia ai primi che ai secondi la Convenzione di Vienna assegna la stessa autorità, la stessa responsabilità e la stessa rappresentatività.
  Va inoltre sottolineata la gratuità dell'incarico di console onorario, il quale oltretutto, per svolgere le proprie funzioni, si sottopone a oneri gravosi, sottraendo notevole tempo alla propria attività lavorativa, come si può vedere da altre domande che abbiamo inserito nel questionario.
  Per questo motivo, a valle dei risultati della ricerca, sono state identificate poche e semplici azioni concrete, implementabili a un costo praticamente nullo per le casse dello Stato italiano, che potrebbero agevolare il servizio dei consoli onorari.

  GENNARO FAMIGLIETTI, Coordinatore nazionale della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co). Buongiorno, signor presidente e onorevoli componenti della Commissione affari esteri della Camera dei deputati. Per me è un grande onore intervenire oggi, in occasione di questa audizione, nella mia qualità di console onorario della Repubblica di Bulgaria e di coordinatore nazionale della Fenco con delega ai rapporti istituzionali e internazionali.
  Il bilancio di responsabilità sociale 2014, che vi è stato consegnato, segnala parte delle nostre attività, che nella Fe.N.Co coinvolgono tutto il mondo diplomatico, sia di carriera sia onorario. È dunque un apporto di non poco conto, anzi, direi che è di fondamentale aiuto per comprendere il servizio svolto a favore della società civile ed economica italiana.
  In un momento in cui la figura del console di carriera si sta affievolendo sempre più e mentre si sta affermando – e direi consolidando – quella del console onorario, urge l'obbligo del legislatore di porsi in una posizione di riflessione anche su questa figura, che ha funzioni operative analoghe a quelle dei consoli di carriera.
  Essere consoli onorari vuol dire svolgere costantemente, ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, un'attività di servizio, che come tale arricchisce l'essere umano, indipendentemente che sia cittadino italiano o del Paese mandante, un servizio quindi, oltre che utile, che agevola i rapporti internazionali. Tutto ciò ovviamente viene reso dai consoli onorari sempre e soltanto a titolo gratuito, come è stato detto anche in precedenza.
  Pertanto, come già ricordato, in un momento storico in cui la figura del console Pag. 6onorario affianca e a volte sostituisce quella del console di carriera, si chiedono alcune integrazioni legislative che possano rendere tale figura pienamente efficiente per lo svolgimento del suo ruolo e delle sue funzioni. Mi riferisco, ad esempio, all'emissione di targhe automobilistiche consolari, ai passaporti diplomatici, alla revisione delle disposizioni in materia di cerimoniale e alla durata dell’exequatur, strumenti questi necessari, che renderebbero sicuramente più rapide e operative le funzioni del console onorario. Ancora, sarebbe auspicabile e utile un'attività tesa a sviluppare corsi di orientamento e di aggiornamento per i candidati che sono stati delegati dal Paese mandante a intraprendere questo servizio. Trattasi decisamente di un'ottica funzionalistica, e non di privilegio.
  Per concludere, un piccolo cenno integrativo va a quelle attività che la Fe.N.Co in questi ultimi mesi ha sviluppato e realizzato. Fra queste mi fa piacere ricordare l'istituzione del primo premio internazionale «People for Culture and Peace», assegnato al Presidente emerito della Polonia Lech Walesa, già premio Nobel, un uomo che ha fatto la storia, un evento che ha raccolto grande successo e ha ospitato ben dieci ambasciatori a Napoli e aveva come obiettivo la promozione della pace e l'interscambio politico-sociale tra le nazioni.
  Quello che alla Fenco preme oggi sottolineare, in questa sede, è che le nostre istanze vengano possibilmente prese in considerazione, in modo tale da poter consentire anche ai consoli onorari un'attività che abbia concreti strumenti operativi, utili a portare giovamento, rapidità ed efficacia a questo servizio, non gravando – è bene dirlo – in alcun modo sulle finanze dello Stato italiano.

  PRESIDENTE. Ringrazio i rappresentanti della Fe.N.Co e do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre domande o formulare osservazioni.

  VINCENZO AMENDOLA, Ringrazio i deputati che hanno favorito questo incontro, tra cui la deputata Cimbro, e tutti i presenti. Credo che nelle tre relazioni presentate vi sia un elemento di grande valore per comprendere i rapporti diplomatici del nostro Paese con i tanti Paesi che usufruiscono della figura del console onorario, sia per i numeri sia per la mole di lavoro in aumento, vista la crisi delle rappresentanze diplomatiche dovuta ai tagli che ogni Stato sta compiendo.
  Nel ringraziare per la relazione tecnica e gli interventi svolti, credo che le richieste avanzate in merito alle targhe automobilistiche consolari e alle altre questioni indicate dal dottor Famiglietti possano vedere questa Commissione partecipe, e non solo per una questione di spending review. Ogni servizio che funziona ha anche un costo. Quindi, non dobbiamo fare la tara a qualsiasi richiesta. Credo che siano elementi di funzionamento e funzionalità che vadano incontro anche alla capacità del nostro Paese di essere non solo ricettivo, ma di saper aumentare il livello di interscambio economico-finanziario, culturale e di amicizia. Personalmente – ma credo che anche i colleghi siano della stessa opinione – penso che, nell'ambito dei procedimenti legislativi che abbiamo di fronte, queste richieste abbiano una valenza.
  La mia domanda è invece relativa alla mediazione che voi vi trovate a svolgere sul piano economico e commerciale, cioè al rapporto a volte conflittuale con Paesi che hanno strutture diplomatiche molto meno organizzate, mi riferisco a Paesi anche extraeuropei. Premessa la considerazione favorevole per le vostre richieste, come viene messa in pratica questa mediazione e quali difficoltà incontra la struttura dello Stato italiano? Credo possibile che sia sulla sponda italiana sia sulla sponda del Paese con cui si entra in relazione vi troviate di fronte a situazioni che creano turbative e problemi civili e/o penali. Ebbene, su questo specifico elemento della mediazione vorrei sapere quali sono le debolezze che riguardano l'Italia e i meccanismi legislativi.
  Sul tema della Convenzione di Vienna, ci vorrebbe un altro congresso di Vienna, per fare un update della Convenzione stessa! Sarebbe auspicabile ma, visti i Pag. 7tempi che viviamo, mi pare abbastanza complicato.
  L'ultima domanda è relativa a eventuali misure sanzionatorie. Voi siete una federazione. Nel caso sopravvengano problemi legati a un singolo comportamento al di fuori delle procedure e delle regole della diplomazia o dello Stato, quali sanzioni si applicano? Come si interviene, essendo un corpo al di fuori della diplomazia dello Stato?

  PRESIDENTE. Non essendovi altri interventi, do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  GIORGIO FRANCO ALETTI. Tesoriere della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co). Intanto ringrazio per la domanda. La mediazione civile è stata sviluppata in Europa su suggerimento del sistema anglosassone, dove è più utilizzata. È legge per l'Italia e, in questo quadro, chi meglio dei posti consolari può, a livello civilistico, commerciale o di diritto familiare, intervenire a dirimere eventuali casi di contraddittorio fra le parti? La mediazione ha il vantaggio di non dover necessariamente seguire sistemi giuridici diversi, perché va direttamente sulla persona o sull'azienda e facilità il componimento delle difficoltà.
  Presso i consolati arrivano le istanze, numerose. Nel mio consolato siamo quindici persone a tempo pieno e riceviamo circa 5 mila pratiche l'anno, pur essendo onorario. È una soluzione straordinaria perché, vuoi per le lingue, vuoi per le tradizioni, vuoi per i sistemi giuridici diversi, la mediazione facilita la soluzione del problema. L'idea è di proporre al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, senza gravame alcuno, perché gli organismi di mediazione esistono già in Italia e il supporto potrebbe essere dato da loro – abbiamo già una possibile convenzione con la Fondazione nazionale dei dottori commercialisti, che è l'organismo di mediazione dei dottori commercialisti –, di organizzare corsi di mediazione sia per i consoli onorari degli altri Paesi che operano in Italia sia per i diplomatici italiani che vanno all'estero e che si trovano ormai in situazioni completamente diverse dal nostro ordinamento giuridico.

  GENNARO FAMIGLIETTI, Coordinatore nazionale della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co). Io rispondo alla seconda domanda dell'onorevole Amendola, che voglio sinceramente ringraziare per le belle parole, per gli apprezzamenti e per il sostegno che spero vorrà dare a quelle che ritengo essere giuste e legittime richieste, richieste che, come ripeto, sono solo in funzione del perfetto funzionamento della nostra figura. Grazie ancora per il sostegno preannunciato.
  Con la domanda relativa ai casi particolari, evidentemente l'onorevole Amendola si riferisce a persone che forse assumono atteggiamenti non in linea con il mandato e le funzioni. Noi, come federazione, siamo un'associazione e abbiamo naturalmente un comitato di saggi e probiviri. In caso di segnalazioni o di evidenti attività di un soggetto associato che assume comportamenti fuori dalle regole o comunque censurabili o sanzionabili, denunciamo tale soggetto alla commissione dei probiviri, che, dinanzi a una serie di approfondimenti, provvederà all'eventuale sanzione o all'espulsione dall'associazione. Ma non basta. Dinanzi a un'evidente questione di comportamento non in linea, provvediamo a segnalare alle autorità, quindi al Ministero, alla prefettura e al Paese d'origine, i fatti che sono stati riportati e che secondo noi non sono in linea con il buon nome dei consoli in Italia. Mi sembra che questo sia il comportamento che qualunque organismo che intende lavorare e promuovere azioni in linea con il decoro e la legittimità dovrebbe sempre tenere. In particolar modo, noi teniamo molto al buon nome dei consoli in Italia. Mi credano gli onorevoli deputati se dico che per gran parte di questi tutti gli atteggiamenti sono improntati alla più corretta trasparenza.
  Quando ci sono comportamenti che a noi non sono segnalati, ma che evidentemente sono a conoscenza delle varie autorità quali prefetture, autorità di polizia e procure della Repubblica, sono queste autorità che li segnalano al Ministero ed è il Ministero che non rinnova l’exequatur. Pag. 8
  Voglio ricordare un altro aspetto importante, anche con riferimento a ciò che dicevo nella mia premessa. Il Paese che noi rappresentiamo già di per sé, se trova anomalie nei comportamenti del rappresentante, provvede a richiamare e segnalare, al fine di ritirare le lettere patenti. È quindi un controllo doppio.

  GIANVICO CAMISASCA, Vicepresidente della Federazione nazionale dei consoli (Fe.N.Co). Vorrei aggiungere una cosa per rispondere all'onorevole Amendola. Uno degli scopi della Federazione è dare voce anche ai piccoli Paesi perché, nei confronti di autorità come il Ministero degli affari esteri, mentre i grandi Stati hanno una rispondenza immediata, i piccoli – lei accennava ai Paesi extraeuropei – a volte hanno difficoltà ad avviare certi discorsi o certe richieste, che sono più che legittime e molte volte determinate dal fatto che gli stessi Stati non conoscono esattamente le norme italiane.
  Volevo anche sottolineare che, a volte, i piccoli Stati per alcuni aspetti sono più all'avanguardia della nostra legislazione nelle piccole cose. Lei prima citava le targhe. Sembra che vogliamo le targhe per fare chissà che cosa. Oggi in tutta Italia esistono le zone a traffico limitato. Io opero in Lombardia e con la mia auto, che ha una targa italiana normale, anche se con il simbolo CC emesso dal Ministero degli affari esteri, posso circolare a Milano. Se però vado a Pavia o in qualunque altra piccola città lombarda prendo una multa, che poi viene revocata, perché dimostro che sono in servizio. In quel momento però è una noia per noi che dobbiamo muoverci, ma è anche un costo per la struttura italiana. Chiedere questa targa a volte suona come un privilegio. In realtà, è solo una questione di servizio, tengo a sottolinearlo Lo stesso può valere per altri documenti. Ad esempio, noi abbiamo un documento identificativo emesso dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. È una carta d'identità. Con questa carta d'identità ho problemi più con le autorità italiane che con quelle estere, perché quelle italiane quel tesserino non lo hanno mai visto e non è mai stato loro segnalato.
  Quando chiediamo qualcosa, chiediamo maggiore collaborazione e una spinta in questo senso.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli auditi per il loro contributo a una discussione che la Commissione dovrà fare, anche in vista dei prossimi impegni normativi.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.15.