XVII Legislatura

II Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Martedì 19 dicembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ferranti Donatella , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA IN MERITO ALL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE C. 4512 FERRANTI, RECANTE MODIFICHE ALLA LEGGE 24 MARZO 1958, N. 195, IN MATERIA DI EQUILIBRIO TRA I SESSI NELLA RAPPRESENTANZA DEI MAGISTRATI PRESSO IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

Audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale.
Ferranti Donatella , Presidente ... 2 
Onida Valerio , Presidente emerito della Corte costituzionale ... 2 
Ferranti Donatella , Presidente ... 4 
Dambruoso Stefano (Misto-CI-EPI)  ... 4 
Ferranti Donatella , Presidente ... 4

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia: (FdI);
Misto: Misto;
Misto-Civici e Innovatori - Energie PER l'Italia: Misto-CI-EPI;
Misto-Direzione Italia: Misto-DI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI;
Misto-FARE!-PRI-Liberali: Misto-FARE!PRIL;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
DONATELLA FERRANTI

  La seduta comincia alle 14.25

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 4512 Ferranti, recante «Modifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio tra i sessi nella rappresentanza dei magistrati presso il Consiglio superiore della magistratura», l'audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale, che ringrazio per la disponibilità e a cui cedo la parola.

  VALERIO ONIDA, Presidente emerito della Corte costituzionale. Grazie, presidente. L'argomento mi sembra molto importante, come il principio delle pari opportunità possa essere attuato nel campo della composizione del Consiglio superiore della magistratura (CSM). Come è noto, la materia delle pari opportunità si può declinare in molti modi e si va dalle quote di genere, quote di risultato, a misure varie per favorire il riequilibrio della presenza attraverso preferenze di genere o altro.
  Ragionando di Consiglio superiore in astratto e non con riguardo a questa specifica proposta di legge, il Consiglio superiore non può essere qualificato come un vero e proprio corpo rappresentativo nel senso di rappresentanza di interessi né generali, né particolari, ha una composizione mista perché le fonti di nomina sono due, il Parlamento e la magistratura, e lo scopo di questa composizione è quello di garantire l'assoluta indipendenza della magistratura attraverso un organo di governo controllato maggioritariamente proprio dai magistrati, quindi a garanzia dell'indipendenza, non è un problema di rappresentanza politica dei magistrati propriamente, ma anche perché si vuole escludere che la magistratura possa diventare un corpo separato nello Stato, quindi la presenza dei membri di estrazione parlamentare serve proprio a questo.
  Mentre se ragioniamo del Parlamento il problema delle quote di risultato astrattamente se ne può parlare, ma in Parlamento ogni eletto rappresenta la nazione e quindi può apparire inopportuna una rappresentanza sezionata, invece nel CSM i due terzi della composizione non sono i rappresentanti politici o altro della magistratura, ma sono espressione della magistratura, quindi è giusto che siano espressione della magistratura al fine di potere non rappresentare solo (anche se in parte può essere) gli interessi della categoria, ma soprattutto al fine di consentire che le culture e le sensibilità proprie della magistratura e presenti nella magistratura concorrano alla funzione di governo della magistratura stessa. Questo è il compito del governo del personale della magistratura, questo è il compito del CSM.
  Così come è pacifico che nei rappresentanti della magistratura nel CSM ci sono due rappresentanti dei magistrati di Cassazione, quattro dei giudici e dei pubblici Pag. 3ministeri di merito, dieci dei giudicanti di merito, quindi più o meno in proporzione alla presenza nell'intero corpo dei magistrati di Cassazione, dei magistrati giudicanti e dei requirenti, perché no anche una suddivisione per genere, perché la magistratura è fatta di due generi, oggi più del 50 per cento sono donne, quindi si potrebbe senz'altro ragionare in questo modo: così come si vuole che sia espressione della magistratura in tutte le sue componenti professionali, così sarebbe giusto chiedere che sia rappresentanza della magistratura anche nelle sue componenti di genere.
  Questo anche perché penso che l'equilibrio di genere nella magistratura sia un fatto molto positivo perché consente alla magistratura di svolgere meglio la sua funzione, laddove una magistratura fatta di soli uomini, come era fino al 1963 da noi, è «meno giusta» di un corpo composto in maniera equilibrata anche per quanto riguarda il genere, dà giudizi migliori anche se non sono mai stati fatti fino adesso studi per capire come abbia inciso sul modo di fare giustizia la presenza sempre più numerosa di donne nella magistratura, cosa che sarebbe interessante studiare.
  Se questo è lo sfondo, le quote di risultato ci potrebbero essere anche nella composizione di un organo come il Consiglio superiore della magistratura, sarebbe probabilmente una soluzione valida. Capisco che per il momento la proposta di legge di cui stiamo parlando non ambisce a risolvere fino in fondo questo problema e a mio parere è un passo avanti, perché attraverso il meccanismo della pluralità di genere nelle candidature ed eventualmente nel voto si consente, probabilmente, di raggiungere un risultato più equilibrato di quello che le ultime esperienze hanno dato quanto alla composizione del CSM.
  Devo dire che ho letto con una qualche sorpresa le obiezioni che sono state mosse a questa proposta di legge da molti rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati, le ho capite nel senso che io non mi figuravo questo scenario in cui l'Associazione temesse in sostanza che il CSM risulti meno rappresentativo in termini politici di correnti, perché se duplica il rappresentante, i gruppi più numerosi riuscirebbero ad avere una maggiore rappresentanza dei gruppi meno numerosi in termini politici di correnti. Quindi ho capito qual è l'obiezione, però non mi sentirei molto di condividerla, perché certo il nostro attuale sistema è un sistema apparentemente uninominale, l'elettore vota un nome, però vota un nome per i magistrati di merito, un nome per i requirenti, un nome per quelli della Cassazione.
  Tra l'altro, secondo me, se si potesse pensare a un correttivo utile, sarebbe quello di non fare che ogni gruppo di magistrati presenti contemporaneamente candidature per tutti e tre i collegi. Perché non ci potrebbero essere candidature solo per il collegio dei magistrati di merito, e non necessariamente collegati? Perché questo collegamento rende molto rigido il sistema, infatti ho letto con sorpresa che il numero dei candidati è di poco superiore a al numero degli eletti, ma a che serve l'elezione se i candidati sono gli stessi? Questo vuol dire che tutto si svolge già prima in modo molto rigido, e siamo nei rapporti tra correnti, tra gruppi, e questo non va bene perché praticamente non c'è scelta per gli elettori, le scelte le fanno i gruppi di comando.
  Qui il discorso sarebbe molto più ampio e si dovrebbe capire come mai questo succede e qual è il ruolo che le correnti oggi hanno. Storicamente le correnti sono state un prezioso modo di arricchire la cultura e quindi il ruolo della magistratura, ma oggi la sensazione molto diffusa (ricordo anche quando sono stato per quattro anni alla Scuola della Magistratura) è che siano sempre di più quasi solo gruppi di potere, quindi di selezione degli eletti, e questo spiega perché ci sono pochi candidati e sono tutti già precostituiti delle correnti, perché addirittura si parla di chi sarà candidato dopo quattro anni, cioè si fanno giochi sulla composizione di questo organo.
  Se questa è la realtà, mi pare che difendere questa realtà, opponendosi anche a quel minimo di apertura che avverrebbe attraverso le candidature di genere e il voto equilibrato, non sia positivo. Semmai, si potrebbe intervenire su altre cose, sul nesso fra i collegi Pag. 4 nazionali o sul superamento del collegio unico nazionale, se si volesse consentire agli elettori di scegliere più liberamente nell'ambito di gruppi più ristretti e con migliore conoscenza reciproca, ma questo è un altro tema, è il tema di come riformare la legge elettorale per il CSM.
  Sulla base di questa legge, così come oggi è, difendere il voto uninominale e, quindi, escludere questo minimo di apertura che avverrebbe con il voto di genere, mi sembra che irrigidisca ulteriormente il sistema. Quindi capisco l'obiezione, ma l'uninominale di per sé è un sistema di tipo maggioritario, se fosse l'uninominale su collegi più ristretti, si potrebbe arrivare con un solo gruppo che porta i suoi eletti in CSM. Questo è un altro problema, quello di liste, non liste, proporzione, suddivisione dei collegi territoriali, ma per quanto riguarda questo minimo di apertura che avverrebbe attraverso la proposizione di candidature duplici di genere e la possibilità per gli elettori di votare... anzi, sarei addirittura dell'idea che imporre la presentazione di candidature di genere sarebbe ancora meglio, ma almeno questo che nella proposta di legge in questione è un minimo...
  Capisco quindi l'obiezione fatta, ma mi pare che la logica di queste obiezioni sia quella di mantenere strettamente un sistema che è difettoso anche sotto altri profili, cioè l'eccessiva rigidità del rapporto tra correnti ed elettori, e quindi la difesa di correnti che – ripeto – a giudizio di molti e non solo mio oggi rischiano di essere sempre più quasi solo gruppi di potere e non espressioni di culture diverse nell'ambito della magistratura.
  Concludo dicendo che a mio parere la prospettiva potrebbe essere quella di quote di risultato in una futura riforma, che questa proposta di legge comunque rappresenta un passo avanti, certamente non presenta obiezioni di tipo costituzionale, e che le obiezioni, pur avendo una radice che si capisce, mi sembrano meritevoli di essere superate.

  PRESIDENTE. La ringrazio molto, presidente, lei ha colto i punti qualificanti di questa proposta, cioè cercare di dare una prima risposta su un riequilibrio che a noi (almeno ai presentatori) sembra indifferibile proprio per quella rappresentatività del Consiglio superiore della magistratura anche a garanzia di indipendenza.
  Nel frattempo sono arrivati anche il Vicepresidente Bonafede del Momento 5 Stelle e la collega Giuliani del Partito Democratico. Non so se il relatore voglia aggiungere qualcosa, comunque ci conforta capire che queste obiezioni dell'Associazione nazionale magistrati (anche per riassumere per i colleghi arrivati dopo) sono riflessioni pratiche, ma non incidono sull'impatto di questa proposta con i princìpi costituzionali.
  Prego, onorevole Dambruoso.

  STEFANO DAMBRUOSO. Solo nella veste di relatore, per confermare che probabilmente non avremo il tempo per portare a termine questa proposta di legge, che però lascerà una traccia alla prossima legislatura, e devo dirle che lei è abituato ad avere questa consapevolezza delle sue affermazioni, ma per noi sarà davvero prezioso lasciare in eredità ai prossimi colleghi un parere qualificato come il suo.
  In questo senso mi unisco al ringraziamento della presidente per aver trovato il tempo per venire a darci questo parere.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il nostro ospite, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.40.