XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 207 di Giovedì 14 dicembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Braga Chiara , Presidente ... 3 

Audizione di Paola Muraro, già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale:
Braga Chiara , Presidente ... 3 
Muraro Paola , Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 3 
Braga Chiara , Presidente ... 4 
Muraro Paola , Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 4 
Braga Chiara , Presidente ... 4 
Ripamonti Daniele , Avvocato difensore di Paola Muraro ... 4 
Braga Chiara , Presidente ... 5 
Muraro Paola , Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 5 
Braga Chiara , Presidente ... 5 
Muraro Paola , Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 5 
Braga Chiara , Presidente ... 5 
Muraro Paola , Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale ... 6 
Braga Chiara , Presidente ... 6

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
CHIARA BRAGA

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di Paola Muraro, già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della dottoressa Paola Muraro, già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale, accompagnata dall'avvocato Daniele Ripamonti, che ringrazio della presenza.
  La dottoressa Muraro è già stata ascoltata da questa Commissione il 5 settembre 2016 nell'ambito dell'approfondimento sulla regione Lazio, su cui la Commissione si accinge nelle prossime giornate a esaminare una relazione.
  L'audizione odierna è stata richiesta dall'interessata per riferire alla Commissione su gravi episodi relativi ad attività connesse al ciclo dei rifiuti.
  Ricordo che la Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo della depurazione delle acque.
  Avverto infine la nostra ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Cedo dunque la parola alla dottoressa Muraro per lo svolgimento di una breve relazione introduttiva inerenti i gravi episodi relativi alle attività connesse al ciclo dei rifiuti per i quali ha richiesto di essere audita, al termine della quale seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento da parte dei commissari.

  PAOLA MURARO, Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Ringrazio la presidenza, soprattutto per aver accettato la mia audizione. Vi ricorderete la mia audizione del 5 settembre. Ci sono degli aspetti legati alla mia vicenda giudiziaria, e soprattutto – sono qui soprattutto per questo – aspetti che a mio parere vanno approfonditi che ho rintracciato all'interno del procedimento penale che mi riguarda come persona indagata.
  Sono venuta a conoscenza in questa sede di essere indagata da aprile 2016 per un reato contravvenzionale. Ancor più leggendo i documenti dopo circa un anno dall'evento, quando i miei avvocati e io ne siamo entrati in possesso, a giugno 2017, ci siamo ritrovati di fronte al reato previsto dall'articolo 256, comma 4, del decreto legislativo 152 del 2006. Vi ricordo che è un reato sì contravvenzionale, ma riguarda le mancate le prescrizioni, da cui io prendo le distanze.
  Non mi sento per niente di aver commesso reati negli anni della mia consulenza Pag. 4nell'azienda municipale di Roma. A mio parere, la mia condotta non rientra in questo reato per due aspetti fondamentali, che mi fanno ben sperare che la procura ripensi al suo percorso, che in questo momento...

  PRESIDENTE. Dottoressa, la interrompo subito, così almeno provo a chiarire.
  Noi la sentiamo sulla base della sua richiesta su fatti illeciti che devono essere, credo, necessariamente connessi ad attività e a questioni diverse da quelle che abbiamo già sentito e analizzato. La Commissione in quest'anno ha svolto un'indagine, quindi la pregherei, anche per ragioni di tempo, siccome i colleghi hanno attività d'Aula, di concentrarsi sulle questioni nuove e oggetto dell'audizione che ha richiesto.

  PAOLA MURARO, Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Mi dispiace, ma le questioni sono molto legate tra loro. Stavo dicendo che prendo le distanze, non avendo avuto un ruolo ed essendo il mio contratto scaduto a fine dicembre 2015. Il sopralluogo, da cui scaturisce il fatto di aver consumato il reato, è di gennaio 2016, quando il mio contratto era scaduto, come ben ha evidenziato anche in questa sede il direttore generale Filippi.
  Dico questo perché il mio ruolo, e quest'aspetto si interseca con quello per cui ho chiesto l'audizione, era costruito esclusivamente in un contesto di consulenza del pubblico ministero. Era stato nominato un perito, all'interno della cui consulenza veniva evidenziato il mio ruolo di responsabile tecnico richiamando una norma che riguarda esclusivamente la raccolta e il trasporto dei rifiuti, aspetto che non mi riguardava minimamente, perché quelli in cui svolgevo la mia consulenza erano impianti di trattamento e di smaltimento e recupero rifiuti.
  Questo ruolo viene ben chiarito anche in un parere dall'albo gestori, che mette in evidenzia che questa norma che individua una responsabilità tecnica è decaduta nel 2010. Mi ritrovo, quindi, in un contesto che non mi appartiene, tra l'altro richiamando una norma che non riguarda nemmeno il sito per cui io ero consulente.
  Su questo vorrei dare la parola, se possibile, al mio avvocato, perché da questo sono scaturite delle azioni nei confronti di alcuni personaggi, fatti dovuti dopo aver letto. Riprenderei poi la parola per evidenziare, dopo questa premessa e l'intervento dell'avvocato, alcuni fatti che poi ho ritrovato negli atti.

  PRESIDENTE. Siccome mi pare che stiamo trattando di fatti su cui la Commissione ha già svolto l'attività istruttoria, chiederei all'avvocato, se ritiene di intervenire, di non illustrarci qui l'oggetto della linea difensiva che lei riterrà di adottare, ma di circostanziare il suo intervento alle questioni su cui ha chiesto una nuova audizione.

  DANIELE RIPAMONTI, Avvocato difensore di Paola Muraro. L'elemento di novità a cui fa riferimento la ma assistita, la dottoressa Muraro, è costituito dal fatto che abbiamo avuto accesso, al termine della fase di indagini preliminari, a tutti gli atti delle indagini preliminari. L'elemento di particolare rilievo è quello per il quale abbiamo rilevato che la consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero, sulla base della quale la dottoressa Muraro è stata individuata con la qualifica di responsabile tecnico e redatta dall'ingegnere Boeri, è un documento ideologicamente falso.
  La pressoché totale quantità della consulenza tecnica è costituita da un taglia-incolla di opere dell'ingegno altrui, segnatamente diciassette autori non citati e occultati attraverso una serie di meccanismi artificiosi, quali la modificazione dei testi nella loro rappresentazione grafica, la modifica di tutte le prime parole di ogni periodo, in modo da non poter essere identificate, l'inversione dei capitoli e paragrafi, pur mantenuti nel contenuto identici, e le modifiche dei tempi dei predicati verbali.
  In questo modo, il consulente del pubblico ministero, mettendo insieme diciassette parti di opere di ingegno altrui non citate, tra l'altro scelte in modo anche un po’ improvvido, in quanto con scelte temporali Pag. 5 anche molto risalenti, ha costruito la tesi per la quale nella normativa specifica si individuerebbe la funzione di responsabile tecnico, e nella fattispecie questa sarebbe ascrivibile alla dottoressa Muraro.
  Ovviamente, a fronte di un rilievo così grave, abbiamo denunciato il fatto alla procura della Repubblica. Pende nei confronti del consulente tecnico del pubblico ministero un'indagine preliminare alla procura di Roma per il delitto di falsa perizia.
  Contemporaneamente, se mi è consentito annotarlo – anche questo è un elemento di novità rispetto alla precedente audizione della mia assistita – negli atti di causa, viceversa, abbiamo rinvenuto accertamenti della polizia giudiziaria, e mi riferisco a una direzione distrettuale antimafia e al NOE dei Carabinieri, che in totale contrasto con l'accertamento del consulente tecnico ricostruiscono in modo assolutamente corretto la posizione della dottoressa Muraro, ovviamente non attribuendole in alcun modo quella qualifica di responsabile tecnico, che è l'unica che consente di inserire la dottoressa Muraro tra i possibili concorrenti nel reato.
  Tutte le persone sottoposte a indagine avevano una carica formale all'interno di Ama, tranne la dottoressa Muraro, che era consulente esterna. L'unico sistema per coinvolgerla era attribuirle una qualifica soggettiva, e lo ha fatto questo consulente, ripeto traendo in inganno innanzitutto l'autorità giudiziaria.
  Concludo dicendo che questi accertamenti della polizia giudiziaria, su cui riferirà magari la dottoressa Muraro, che ha una competenza tecnica nella materia specifica certamente superiore alla mia, non solo escludono radicalmente che la dottoressa Muraro abbia svolto questo compito, ma ricostruiscono molto meglio del consulente tecnico del pubblico ministero il compendio normativo all'interno del quale le qualifiche soggettive possono essere effettuate.

  PRESIDENTE. Grazie. Ci sono atti nuovi, fatti nuovi relativi al ciclo dei rifiuti? Come capirete, sicuramente qui noi non replichiamo il procedimento penale in corso. Se richiede la parola, le chiederei di intervenire puntualmente su questo punto.

  PAOLA MURARO, Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Sì, ci sono dei fatti nuovi, che, come ricordava l'avvocato Ripamonti, evidenziano che già nel 2015 la direzione distrettuale antimafia, all'interno di un altro procedimento che riguardava la gara dei rifiuti tessili di Ama, aveva ritrovato tra le telefonate – erano intercettati due dirigenti – l'emergenza che già si intravedeva per la mancata manutenzione, che io ho sempre manifestato nelle e-mail e nelle documentazioni informative ai dirigenti. Fino a settembre 2015, c'è un'attività frenetica di intercettazioni, che pongono in evidenza che il sistema Ama era già in emergenza.
  A questo punto, c'è da chiedersi, ed è qui il discorso, perché nessuno sia intervenuto. Io sono nominata assessora a luglio 2016, quando ormai gli impianti sono strapieni, con una manutenzione impossibile a farsi, perché si è perso da metà 2015...

  PRESIDENTE. Sono tutte informazioni che abbiamo già acquisito agli atti, queste sulla sua attività di assessora. Davvero, le chiedo per cortesia di precisarci se ci sono episodi nuovi relativi al ciclo dei rifiuti, per i quali le ricordo che ha chiesto l'audizione, che l'Ufficio di presidenza ha accordato.

  PAOLA MURARO, Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Mi scuso se ripeto le cose che ho da dire, ma sono documenti che non sono stati depositati da me e io ho ritrovato all'interno del mio procedimento. Non riguardano se non le mie telefonate. L'autorità, la Polizia, in questo caso la squadra mobile, individua il mio ruolo di attivazione nei confronti dei dirigenti, ma esprime anche le difficoltà di Ama e individua proprio gli aspetti critici, che comunica al magistrato. Nessuno, però, è intervenuto in questa fase.
  Qui abbiamo pagato tutti, soprattutto i cittadini romani, che si ritrovano poi l'anno dopo a dover affrontare un'emergenza.

  PRESIDENTE. D'accordo, dottoressa. La invito a concludere, per favore.

Pag. 6

  PAOLA MURARO, Già assessora alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. Scusatemi, ma io mi ritrovo un'emergenza conclamata un anno prima in cui vogliono inserirmi. Io non ero più consulente di Ama. Vi pare normale che un'azienda pubblica voglia far decorrere il mio contratto mesi prima, quando io non ho lavorato, non sono andata in un impianto? Vi sembra normale che un'azienda pubblica paghi un consulente, anzi scriva una lettera, una nota, di questi giorni, in cui si dice che devo adeguare la mia parcella da gennaio ad aprile, quando io già da gennaio ad aprile non sono mai andata in impianto?
  Questo succede per sviare da quelle prescrizioni che erano già state evidenziate dalla direzione distrettuale antimafia. Questo è importante. Voi ben sapete che gli strumenti per evitare certe emergenze ci sono. Una polizia giudiziaria scrive, e scrive ripetutamente, che ci sono delle emergenze, delle criticità: si poteva benissimo diffidare l'azienda per farle, le cose, prima di chiudere un impianto pubblico a servizio della città di Roma. A questo punto, si poteva benissimo evitare l'emergenza del 2016.
  Tra l'altro, e non spetta a me rispondere alla domanda perché non si sia fatto, sapete certamente che nell'emergenza qualcuno ci guadagna sempre. Questo è il fatto provato. Io me lo sono ritrovato dentro agli atti. Ripeto che un'azienda vuole pagarmi, quando io non sono minimamente entrata negli impianti. È grave, e su questo è stato avanzato un procedimento a parte. Penso di essere la prima a cui l'azienda vuole riconoscere un lauto compenso non avendo lavorato, non avendo messo piede negli impianti.
  Io ve lo riporto perché voi avete una visione a 360 gradi, saprete perché nel Lazio ci sono queste emergenze, ma la polizia giudiziaria bene ha fatto il suo mestiere. Se qualcuno leggesse gli atti, si potrebbero anche evitare certe emergenze. Paghiamo tutti, soprattutto i cittadini. Era giusto che io riportassi questo fatto, non per il mio caso, per il quale ci sono le sedi opportune, e non è questa, ma – mi scusi, presidente – si interseca.
  Il fatto che un'azienda, per mascherare le sue inadempienze, voglia riconoscermi un compenso maggiore è assurdo. Io non prenderò mai un euro in più di quello per cui io ho lavorato, mai un euro in più. È, però, una lettera a firma del presidente Bagnacani, che io deposito.
  Deposito anche il mio interrogatorio ultimo, fatto alla presenza del NOE, su delega del pubblico ministero. È un verbale interessante, nel quale ho evidenziato questi aspetti. Mi sembrava opportuno venire anche a dirlo in questa sede, visto che l'emergenza del 2016 era già stata chiarita nel 2000 ed evidenziata negli atti del 2015.
  Questo è quello che dovevo dire.

  PRESIDENTE. La ringrazio e, non essendoci altre domande, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.