XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 82 di Mercoledì 7 giugno 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 

Seguito dell'esame testimoniale del Capo del IV Reparto S.M.D., G.D.A. Roberto Comelli:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 3 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 3 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 4 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 4 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 6 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 6 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 
Cova Paolo (PD)  ... 7 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 7 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 7 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 7 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D. G.D ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 12 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 12 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 13 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 13 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 14 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 14 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 14 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14 
Cova Paolo (PD)  ... 14 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Cova Paolo (PD)  ... 14 
Comelli Roberto , Capo del IV Reparto S.M.D ... 14 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIAN PIERO SCANU

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame testimoniale del Capo del IV Reparto S.M.D., Gen.D.A. Roberto Comelli.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame testimoniale del Capo del IV Reparto S.M.D. Gen. D.A., Roberto Comelli, che saluto e ringrazio per la sua presenza.
  Lo svolgimento degli esami testimoniali precedenti ha avuto luogo nelle sedute del 29 marzo e del 10 maggio, secondo le consuete modalità fissate dagli articoli 13, comma 1, e 15, commi 1 e 2 del Regolamento interno della Commissione, in base alle quali il generale è stato audito in qualità di persona informata sui fatti ai fini dello svolgimento dell'inchiesta.
  Proseguiamo in questa sede l'esame testimoniale, approfondendo alcune delle questioni affrontate e chiedendo al generale di dare seguito a quanto richiestogli in precedenza. Ricordo anche in questo caso che ove lo si ritenesse necessario la Commissione potrà proseguire i suoi lavori in seduta segreta.
  Signor generale, bentornato, bentornato anche al colonnello Ranalletta che l'accompagna (poi ce ne sarà anche per lei, colonnello, non è una minaccia, è una promessa).
  Riprendiamo da alcune domande che sono rimaste in sospeso, signor generale. Lei preferisce prendere subito la parola?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Sì, se va bene per lei, presidente, perché ovviamente io mi sono portato il compito a casa...

  PRESIDENTE. Bene, allora le do subito la parola, prego.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D.. Signor presidente, onorevoli di questa Commissione, porgo innanzitutto il cordiale buongiorno. Desidero introdurre il mio intervento odierno fornendo alcune integrazioni a quanto è stato oggetto della precedente audizione del 10 maggio scorso, agevolando l'esposizione attraverso la proiezione di alcune slide.
  A tal fine ho già provveduto a far recapitare un CD contenente tutta la documentazione richiesta, che è qui elencata, quindi in particolare le attività ispettive svolte nel periodo 2012-2017, l'elenco attività di consulenza effettuate nel periodo 2012-2017, le relazioni tecniche con criticità emesse dal CETLI nel periodo 2012-2017, le relazioni tecniche con criticità emesse dal CISAM nello stesso quinquennio per il settore delle radiazioni ionizzanti, l'elenco delle relazioni tecniche contenenti raccomandazioni emesse dal CISAM nel periodo 2012-2017 e infine policy e pubblicazioni in atto sulla tutela ambientale durante le attività militari a guida NATO. Tutta questa documentazione Pag. 4 è già stata consegnata il 23 maggio scorso alla segreteria della Commissione.
  Slide 3 (mi soffermo su due o tre slide, solo per richiamare da dove avevo lasciato l'altra volta). Come accennato nel corso della precedente convocazione, ho introdotto e delineato gli organi deputati, nell'ambito dell'amministrazione della Difesa, alle attività di vigilanza ispettiva, che sono queste, quindi ricordo all'estrema sinistra la parte che più direttamente interessa il mio settore, e (prossima slide) di prevenzione nel settore antinfortunistico, soffermandomi in particolare sulle articolazioni dello Stato Maggiore Difesa operanti nell'ambito dell'area tecnico-operativa di vertice interforze, nell'ambito della cui competenza rientrano (slide 5) per la parte nazionale 28 sedi con relativi 16 datori di lavoro (per alcune sedi i datori di lavoro sono coincidenti), per la parte estera 50 addettanze militari con relativi 50 datori di lavoro, addetti per la difesa presso le Ambasciate d'Italia all'estero.
  Andiamo alla slide 7. Con riferimento all'attività condotta nel periodo 2012-2017 era stato richiesto di fornire l'elenco delle attività effettuate, che ho compendiato nelle lastrine che seguono (slide 8). In particolare, relativamente all'attività di vigilanza sono state effettuate 35 ispezioni in patria e 6 all'estero, mentre rimangono ancora da svolgere per il 2017 ulteriori 8 attività ispettive, di cui 6 in Italia e 2 nelle addettanze militari all'estero, secondo il programma che vado a proiettare.
  Al riguardo chiedo la cortesia, presidente, che queste informazioni, in quanto riferite ad attività ispettiva ancora da compiere, vengano secretate.

  PRESIDENTE. Così si dispone.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Se mi è permessa una breve annotazione sull'andamento delle attività condotte, desidero rappresentare che sin dalla prima pianificazione, successiva all'assunzione dell'attuale incarico di Capo del IV Reparto (ricordo che sono al IV Reparto da meno di due anni), ho ritenuto opportuno rivitalizzare, d'intesa con i vertici dello Stato Maggiore Difesa, le attività di vigilanza nei confronti degli assetti antinfortunistici dell'area di riferimento. Tale indicazione, non disgiunta dalla conferma del programma di visite di consulenza a favore dei reparti, è apparsa indispensabile sia per valutare la corretta attuazione da parte dei datori di lavoro delle disposizioni normative in materia, sia per sondare l'efficacia dell'attività di prevenzione sino ad allora condotta.
  L'obiettivo che ci si pone è quello di assicurare una vasta azione di prevenzione a favore dei Reparti dipendenti, soprattutto quelli che operano nell'ambito di aree poste al di fuori dei confini nazionali, sostituendo nel tempo tale attività con consulenze da remoto (supporti on line, modulistica) e con una sempre più diffusa e capillare azione di vigilanza.
  Un capitolo a parte abbiamo riservato nel precedente incontro ai teatri operativi, la cui definizione sotto il profilo della vigilanza antinfortunistica è affidata, come avevo già riferito, ad un tavolo tecnico a guida Segredifesa.
  Nel corso dell'ultima riunione di questo tavolo tecnico sono stati individuati i possibili criteri di riferimento per l'attività ispettiva, che dovrebbero portare il Servizio di vigilanza dello Stato Maggiore Difesa (in buona sostanza ci siamo presi anche questa incombenza), competente anche per il COI (ricordo che il COI è datore di lavoro in quanto ricade nell'area vertice operativo interforze) ad assumere l'onere delle citate attività nei teatri operativi, attraverso la costituzione di un servizio periferico dedicato, alimentato da ispettori con specifica esperienza nel settore operativo, e caratterizzato soprattutto da rapida proiettabilità. Ricordiamo ad esempio che gli ispettori devono avere idonea profilassi sanitaria per essere mandati in teatro, non possiamo mandare uno qualsiasi.
  Slide 17. Passando ora ai restanti quesiti oggetto di approfondimento della scorsa audizione, desidero in primo luogo tornare sulle funzioni esercitate dal Comitato interforze Pag. 5 di coordinamento (CIC) nell'ambito della programmazione degli interventi che i centri tecnici effettuano a favore delle Forze armate e di Segredifesa.
  Nel merito della specifica domanda circa gli esiti dei monitoraggi condotti che abbiano messo in luce situazioni di criticità, si evidenzia che in merito alla situazione afferente alla tematica del radon questa è già stata fornita da questo Reparto alla Commissione con lettere del 16 dicembre 2016 e del 10 gennaio 2017, ma comunque l'abbiamo inserita nuovamente nell'ambito del CD rom che abbiamo consegnato.
  Per gli altri settori di monitoraggio, i cui esiti sono stati sintetizzati nelle slide che adesso presenterò, sono state acquisite le relative relazioni tecniche dai due centri tecnici ed inserite nel citato supporto. L'esame dei dati proiettati (slide 18) deve tener presente due fattori fondamentali. Il primo è che l'esito dei monitoraggi e il numero delle criticità riscontrate di fatto premia la scrematura, se così la possiamo definire, in origine effettuata dalle Forze armate e dai centri tecnici tra le esigenze comunicate dai datori di lavoro, quelle ovviamente ritenute prioritarie.
  Bisogna infatti tener presente che la richiesta di monitoraggio sottende all'esigenza di verificare il potenziale inquinamento di siti di interesse ed è quindi fisiologica la percentuale elevata di criticità riscontrate, cioè se chiedo un monitoraggio, è perché ovviamente ritengo che ci sia qualcosa che non va, quindi questo evidenzia come, a fronte dei monitoraggi effettuati, ci sia un significativo numero di criticità evidenziate.
  Il secondo fattore attiene invece ad un aspetto meramente qualitativo: le diverse tipologie di analisi condotte dai due centri tecnici fanno riferimento ad agenti inquinanti che vengono percepiti in modo differente dall'uomo. Per quelli di competenza del CETLI, infatti, il potenziale inquinamento di un sito da agenti di natura chimica fisica, biologica e da amianto risultano più facilmente riscontrabili dalla semplice osservazione (cattivo odore, presenza fisica di amianto, rumore). Discorso diverso invece per quei fattori sostanzialmente invisibili, quali radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, la cui presenza viene rilevata esclusivamente per via strumentale.
  Tale discrimine appare doveroso, tenuto conto della differenza significativa tra la percentuale delle criticità rilevate nei monitoraggi eseguiti dal CETLI rispetto a quelli condotti dal CISAM. Si percepisce quali sono le criticità della colonna di sinistra, quella riferita al CETLI, a fronte della colonna delle criticità evidenziate dal CISAM.

  PRESIDENTE. Scusi, generale, quindi lei sta dicendo che le criticità evidenziate dal CISAM in percentuale risultano essere inferiori a quelle del CETLI?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Se lei vede quante sono state eseguite, vede numeri significativi di criticità rilevate, perché, siccome non sei in grado di vedere, di sentire o di percepire le radiazioni ionizzanti, devi andare necessariamente a verificare se ci sono. Ecco perché lei vede che sono stati eseguiti quei numeri, ma di fatto le criticità sono quelle lì, mentre quelle del CETLI si avvicinano abbastanza a quelle che sono eseguite, perché hai la possibilità di rilevare se c'è un odore strano o presenza di amianto o altre situazioni.

  PRESIDENTE. Generale, soffermiamoci sul CETLI e anche sul CISAM. Sarebbe stato interessante se ci fosse stata la colonna delle attività richieste. Lei poco fa lo ricordava nel richiamare la catena di comando che parte dal datore di lavoro e arriva sino al Capo di Stato Maggiore della Difesa e sarebbe stato importante poter disporre di questo dato, perché il confronto fra quelle eseguite e quelle risultanti «positive», nel senso effettivamente critiche, lo avete fatto e mi pare che abbiate fatto una cosa buona, però, anche per alcune cose che poi le chiederò, non le pare che sarebbe stato importante anche poter disporre di questo?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Assolutamente sì, ve lo posso Pag. 6fornire. Ovviamente, come ha evidenziato lei, c'è un processo che parte a monte e che vede tutta una serie di richieste che vengono avanzate dagli enti e quindi dai diversi datori di lavoro nei confronti dei due centri, dopodiché vengono messe a sistema queste esigenze dai due centri, vengono valutate le potenzialità in funzione del personale e delle disponibilità finanziarie, per cui si arriva, come ho già avuto modo di dire nella prima audizione, al mese di novembre, in cui si riunisce il CIC alla presenza di tutti gli stakeholders, quindi le Forze armate e Segredifesa, viene rappresentato in maniera ufficiale quanto di ciò che è stato richiesto i due centri siano in grado di fare.

  PRESIDENTE. Generale, scusi, a proposito di questo le fornisco un'informazione di cui verosimilmente lei già dispone. Nel corso di alcune audizioni che abbiamo svolto è risultato netto e chiaro, perché esplicitamente declinato, che né il CISAM, né il CETLI sono (non sarebbero) in grado di assolvere compiutamente alla loro funzione.
  Queste affermazioni sono state sotto esame testimoniale rese dal responsabile del CISAM, l'ammiraglio Boccalatte, dal responsabile del CETLI che conduce questa attività in via interinale, in attesa della nomina del titolare, e confermate anche dalle Generale Tomao, al quale esplicitamente noi abbiamo rivolto questo tipo di domande.
  Partendo da questi presupposti che – lei comprende – non possono sfuggire all'attenzione di una Commissione d'inchiesta, con quale tipo di atteggiamento lo Stato Maggiore della Difesa si colloca rispetto ad una realtà che, per sua stessa ammissione, non può essere esaminata e scandagliata con la prospettiva di ottenere concretamente i risultati sperati? Non so se mi sono spiegato...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Tutto chiaro, presidente, peraltro magari lei non lo ricorderà, ma nel corso della mia seconda audizione lei aveva richiamato le dichiarazioni dell'ammiraglio Boccalatte, il quale aveva asserito di avere delle difficoltà.
  Credo (ho già evidenziato questo aspetto nelle precedenti audizioni) che, se fossi nell'ammiraglio Boccalatte e nel direttore del CETLI, probabilmente risponderei allo stesso modo, perché c'è una massa di richieste, quindi si rendono conto che sulla base delle disponibilità...

  PRESIDENTE. Scusi se la interrompo, ma l'osservazione era relativa non ad una criticità in termini di quantità, quanto ad una criticità in termini di qualità, nel senso che è stato esplicitamente detto che certe tipologie...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Certe tipologie di esami non possono essere effettuate. Io le rispondo immediatamente, sulla base delle mie conoscenze e quindi delle valutazioni che posso portare all'attenzione, che uno degli elementi è stato l'esame delle diossine, che hanno dichiarato di non essere in grado di fare, però l'aspetto che evidenzio (probabilmente qualcuno mi smentirà) è che dobbiamo valutare bene le analisi che è necessario che i due centri effettuino, perché c'è un'esigenza di implementare questo tipo di attività nell'ambito del centro, a fronte del fatto di poter ricorrere, cosa che fanno, a centri esterni.
  Le faccio un esempio banale: se ad esempio mi ritrovo a verificare il problema delle diossine, cosa che è capitata, in una discarica di Gibuti vicino a un nostro appostamento, sono stati bruciati dei rifiuti e quindi c'è stata una potenziale emissione di diossine: cosa devo fare? Cosa è stata fatta? Faccio un campionamento e lo porto a verificare.
  Se non sono nelle condizioni, non ho le potenzialità interne, vado fuori, lo faccio fare a chi è in grado di farlo...

  PRESIDENTE. Sì, peccato che questo non accada, generale. Non accade, e le farò alcune domande perché lei nell'ultima occasione fece delle dichiarazioni relativamente alla responsabilità dei datori di lavoro, dichiarazioni che mi offrono il destro Pag. 7per poterle porre degli interrogativi. Intanto vorrei dare la parola al collega Cova, prego.

  PAOLO COVA. Grazie, presidente, buongiorno. Poiché eravamo su questa slide, volevo fare alcune domande per capire. Lei ci ha spiegato che, dato che il CETLI fa un'azione più fisica, più facilmente riconoscibile, si fanno meno esami e si trovano più criticità, dall'altra parte di meno, ma dall'altra parte si fanno più esami perché, non avendo una fisicità delle radiazioni o del resto, uno va a caso.
  Allora però mi pongo la domanda: essendo molto più fisico e più riconoscibili le criticità non sono troppo poche per quelle del CETLI? Se infatti lei mi dice di vedere l'amianto, la criticità c'è, l'odore lo trovo, qualcosa ci sarà. Capisco che ci siano meno esami fatti, ma poi le criticità non sono poche?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Probabilmente l'unico elemento che posso mettere in evidenza è che non superano i valori di soglia, quindi magari io percepisco ad esempio l'odore per la presenza di idrocarburi, però poi alla verifica dei fatti non sono superati i valori di soglia. Stessa cosa per la presenza di amianto, laddove magari c'è l'amianto perché lo vedo, ma non ci sono fibre aerodisperse. È l'unico elemento con cui le posso rispondere alla sua più che legittima domanda.

  PRESIDENTE. Grazie, collega Cova, grazie, generale. Riprendiamo il discorso e le pongo infatti questa domanda. Nel corso del suo esame testimoniale del 10 maggio lei ha dichiarato che un datore di lavoro potrebbe ricorrere, come ricordava poco fa, a specialisti e tecnici esterni, qualora la sua richiesta di monitoraggio non venisse approvata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, e ha aggiunto che «il datore di lavoro si deve dare da fare, convoca le organizzazioni certificata esterne, fa fare gli esami e paga quanto previsto». Queste sono affermazioni virgolettate, quindi immagino che non avrà difficoltà a riconoscersi.
  A questo punto io le pongo alcune domande, generale, e le chiedo se il datore di lavoro venga informato immediatamente del mancato accoglimento della sua richiesta relativamente all'esecuzione di queste attività di controllo e di monitoraggio.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D.. Allora, indicativamente noi facciamo, come previsto dalla direttiva, la riunione del CIC nel mese di novembre, quindi nel mese di novembre viene definito il documento e portato all'attenzione di tutti, viene verbalizzato, dopodiché viene consolidato il documento, che poi viene portato all'approvazione del signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, quindi adesso non ricordo esattamente la data ma, se non è a gennaio, a febbraio viene diramato, in modo tale che tutti sanno quello che i due centri saranno in grado di fare o meno.

  PRESIDENTE. Quindi ci troviamo nella necessità di esaminare la condizione in cui si trova il datore di lavoro, cioè io sono datore di lavoro, inoltro una domanda, ad un certo punto, che sia gennaio o febbraio, vengo a sapere che la mia domanda non è stata accolta. Sulla base di ciò che lei ha dichiarato e che le ho appena ricordato, io in quanto datore di lavoro dovrei darmi da fare, convocare organizzazioni certificate esterne, far fare gli esami e pagare quanto previsto.
  La domanda è questa, signor generale (comprenderà bene che gliela pongo in maniera netta, perché non vi chiediamo i miracoli, perché, come è evidente, purtroppo la politica non fa i miracoli e tantomeno a valle li potete fare voi, ma le chiediamo, generale, di dirci le cose come stanno perché se non capiamo sarà difficile risolvere le cose): il datore di lavoro al quale sia stata rifiutata la richiesta di intervento è sempre dotato delle risorse finanziarie necessarie per rivolgersi a enti tecnici esterni?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Lo sappiamo bene che nell'ambito Pag. 8 della nostra organizzazione non tutti i datori di lavoro sono dotati di autonomia finanziaria, ma coloro che non hanno questa disponibilità lo richiedono all'ente superiore, da cui gerarchicamente dipendono, e quindi rappresentano la loro esigenza.

  PRESIDENTE. Allora integro la domanda: lei è in grado di affermare che al datore di lavoro che avanzasse all'ente superiore questa domanda viene sempre garantita la copertura finanziaria?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. A domanda netta e chiara, presidente, risposta netta e chiara: no, non lo posso affermare. Dalla mia posizione, per il tipo di attività che svolgo sarebbe arduo da parte mia dare un'assicurazione di questo tipo, però, siccome devo necessariamente fare riferimento alle direttive, c'è in particolare (ve l'ho anche fornita) l'SMD-L-015/SMD-L-018, che è quella che regola tutti gli aspetti che riguardano i monitoraggi ambientali e che dice in maniera specifica che le Forze armate, Segredifesa, Comando generale avanzano le esecuzioni di verifiche, misurazioni, monitoraggi, da cui poi viene definita questa programmazione annuale.
  Questo viene fatto perché dobbiamo tener presente qual è la missione principale di questi due centri, che sono nati proprio perché sviluppano per la Difesa una determinata capacità in campo CBRN, in questo ruolo specifico sono impiegati raramente e finora sempre a livello preventivo, quindi, avendo buona parte delle dotazioni per fare i monitoraggi, ovviamente li utilizziamo, in primis perché sarebbe sciocco non utilizzarli, ma anche perché c'è un discorso di addestramento.
  Se infatti non fai queste attività, nel momento in cui ti servono per la tipologia di attività per cui sei stato costituito, rischi di non saperlo fare, quindi è chiaro che uno li impiega per fare tutto il possibile, però, come ho specificato, nel limite di quelle che sono le disponibilità di risorse personali e finanziarie, cioè non possiamo chiedere delle attività al di fuori di quello che possono fare.
  C'è quindi una parte, che viene definita anche con le tempistiche, che i due centri non sono in grado di fare, quindi viene comunicato, non viene nascosto.

  PRESIDENTE. Il problema non è solo il fatto che venga comunicato, il problema è che per carenze strutturali che possono essere ricondotte anche alle carenze finanziarie dell'esercizio (mi pare che ci stiamo capendo, generale)...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. G.D.. In quanto a risorse, presidente, io sono il primo a sostenere che...

  PRESIDENTE. Siccome capita che le risorse vengano trovate per altre cose e non sempre per l'esercizio, noi abbiamo il dovere e l'obbligo di mettere in evidenza queste cose. Se vuole proseguire, generale...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Sì, per chiudere e dare razionalità al discorso. Un'ultima osservazione riguarda invece i monitoraggi HERP e ROA, quelli dell'ultima colonna sulla destra, i cui esiti, pur non rilevando il superamento dei limiti espositivi previsti per lavoratori e popolazione, sono stati accompagnati da raccomandazioni e suggerimenti ai datori di lavoro, per aumentare il livello di tutela dei potenziali soggetti esposti.
  Con riferimento a questi ultimi, nel CD che ho consegnato è stato inserito l'elenco dei monitoraggi eseguiti e, laddove fosse necessario acquisire anche le relazioni, sarà mia cura rivolgere tale richiesta al centro tecnico, quindi come vede, signor presidente, nell'ultima colonna di destra da parte del CISAM che ha fatto un monitoraggio, pur non avendo rilevato situazioni di criticità, comunque hanno segnalato delle situazioni al datore di lavoro per incrementare e migliorare l'attività preventiva. Questo è importante anche per denotare l'attenzione che viene rivolta a questo settore.
  L'esito dei monitoraggi viene comunicato al datore di lavoro con l'eventuale evidenza del superamento delle soglie consentite, al fine di predisporre le opportune Pag. 9misure di tutela del personale. Proprio per addivenire ad un più capillare controllo delle attività pianificate e soprattutto ad una analitica e omogenea valutazione delle criticità eventualmente emerse, nel corso della riunione del CIC del novembre scorso, presieduta dal mio vice, è stato concordato di inserire tra i destinatari delle relazioni anche le articolazioni di Forza armata di Segredifesa e Stato Maggiore di riferimento, che più direttamente seguono questi aspetti, quindi per l'Esercito il Dicopreva, per la Marina Ugecopreva, per l'Aeronautica Ucoprata, per l'Arma dei Carabinieri il Comando logistico del Comando generale, per SGD il IV Ufficio del I Reparto e per lo Stato Maggiore Difesa il IV Reparto, in modo tale da dare a tutti una panoramica completa delle situazioni di criticità presenti.
  Sempre rimanendo in tema di CIC e focalizzando l'attenzione sulla situazione dei teatri operativi, vorrei rispondere allo specifico quesito che mi è stato rivolto sulle esigenze prospettate dal COI al CIC per l'esecuzione dei monitoraggi da condurre nei citati teatri. Nelle slide che adesso proietteremo sono compendiate tutte le richieste del 2017, riferite al particolare settore e trasmesse per la relativa valutazione del CIC ai centri tecnici.
  Si vede quindi il teatro operativo, si vede il tipo di richiesta, la priorità, il centro deputato a fare l'attività e la tipologia di attività richiesta. Delle 16 esigenze in priorità A, nell'ambito del CIC è stata inserita la sola attività di pianificazione del Kosovo, quella che vediamo in alto. Questa scelta è stata motivata soprattutto dalla possibilità di poter utilizzare, per le restanti attività da condurre nei teatri operativi, vettori aerei dedicati che collegano i teatri con la madrepatria e soprattutto specifici finanziamenti allocati per le missioni internazionali, il cosiddetto «contingentamento», al fine di non gravare sulle risorse allocate per i monitoraggi CBRN a vantaggio dei reparti operativi sul territorio nazionale.
  Esplicito: c'è una disponibilità di risorse finanziarie per l'attività a carattere generale. È chiaro che queste risorse mi consentono di effettuare un certo numero di monitoraggi da parte dei due centri, se io vado a impiegare queste risorse per l'attività di teatro, ne avrò di meno da poter fare in ambito nazionale, quindi sfrutto il contingentamento, cioè i Reparti quando vanno in teatro hanno una copertura amministrativa per questo tipo di esigenza, quindi per evitare di incidere sul bilancio li vado a contingentare, a inserire nell'ambito del contingente, quindi vengono spesati su altri capitoli.
  In questo modo ho la possibilità di fare sia quelli, sia di mantenere inalterato il numero che pensavo di fare in Italia, quindi è un discorso di efficiente, efficace ed economica gestione delle risorse.
  Questo è un aspetto importante anche per far capire, presidente, il famoso extra CIC, fuori da quello che va alla programmazione, perché in questo caso i fondi non sono nell'ambito delle disponibilità, ma sono fondi allocati per il teatro operativo, sono urgenze, perché poi (diciamocela tutta) i teatri operativi sono caratterizzati da un aspetto fondamentale: nel teatro operativo rispetto a quanto ho detto finora, quindi in ambito nazionale, o ci mando i tecnici del CISAM e del CETLI o delle realtà idonee a fare questa attività (7° Reggimento NBC) oppure non è che posso prendere il tecnico che sta a Roma e mandarlo in teatro, perché 1) non ha uno l’expertise di quello che bisogna fare, 2) non ha un protocollo sanitario, 3) non ha un passaporto diplomatico per entrare in teatro, quindi c'è una serie di difficoltà.
  In questo caso o vanno i due centri o non va nessuno, e questo io ce l'ho ben chiaro, presidente.

  PRESIDENTE. Noi le siamo molto grati per questa esplicitazione di un contorsionismo operativo al quale siete costretti a sottoporvi per cercare di fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quindi al di là dell'aspetto encomiabile rappresentato dall'attivazione di tutte le possibili fonti di finanziamento, il drenaggio di tutte le risorse, rimane evidentissimo in maniera inequivocabile un deficit strutturale che si manifesta, se vogliamo ricondurlo ad un preciso articolo di legge, in violazione dell'articolo 28 del decreto legislativo 81. Pag. 10
  Adesso ci arriviamo, generale, lei anche questa mattina sta aiutando molto la Commissione e io di questo la ringrazio. Un anno fa la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12257 del 22 marzo 2016 ha ribadito il principio per cui «la valutazione del rischio deve essere preventiva allo svolgimento dell'attività lavorativa stessa», quindi il datore di lavoro è tenuto ad impedire lo svolgimento di tali attività sino a che il rischio non sia stato valutato e non siano state adottate le necessarie misure di prevenzione e di protezione. Le è chiaro, generale, questo concetto, vero?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Immagini se posso mettere in discussione una sentenza della Cassazione!

  PRESIDENTE. No, era una domanda retorica, che potesse introdurre questo argomento. Sempre attingendo alla sua evidente onestà intellettuale, lei è in grado di affermare che nell'attività di vigilanza pertinente l'area tecnico-operativa interforze di vertice IV Reparto sia sempre stato rispettato questo principio, sulla base di ciò che ha potuto riscontrare?
  In caso contrario, generale, si è provveduto a contestare al datore di lavoro la violazione dell'articolo 28 del decreto legislativo 81, che è quello che ha ispirato la Cassazione alla stesura della sentenza che ho richiamato? Non so se mi sono spiegato...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Sì, domanda articolata ma mi è tutto chiaro. Lei mi ha fatto una domanda che afferisce al mio settore, quindi area tecnico-operativa di vertice interforze, è chiaro che lo strumento che io ho a disposizione e i miei colleghi che mi hanno preceduto hanno avuto a disposizione sono le direttive di riferimento e quindi non c'è da inventarsi nulla, bisogna applicare quello che è previsto, dopodiché, come ho già avuto modo di dire, per verificare l'implementazione o comunque per aiutare i datori di lavoro alla corretta implementazione di quello che è previsto sono state fatte attività di consulenza e, come succede in questi casi, l'unico sistema per avere la cartina tornasole sono le attività di vigilanza ispettiva.
  Gli ispettori quindi vanno, verificano, predispongono un report, che nell'ambito dell'area tecnico-operativa di vertice interforze va al sottocapo, che nomina gli ispettori chiamati a fare questa attività, ispettori che non sono alle dipendenze mie o del sottocapo ma, come le avevo già evidenziato, sono almeno 6 perché questo prevede la direttiva e sono nell'ambito dell'area tecnico-operativa di vertice interforze, ma sono persone che hanno fatto i corsi, sono ufficiali di polizia giudiziaria e fanno le loro verifiche sulla base del mandato, relazionano al sottocapo e le posso garantire, non posso dare una conferma nell'ambito del mio reparto, ma per quanto riguarda...

  PRESIDENTE. Scusi, quindi lei mi sta già rispondendo, perché dice di non essere in grado di confermare se questo principio, che peraltro è un obbligo di legge, sia sempre stato rispettato...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. No, io le posso dire che nell'ambito dell'attività di vigilanza ispettiva io ho avuto riscontro, perché tutte quelle che ho descritto nella lastrina hanno portato a delle relazioni...

  PRESIDENTE. Io non la voglio trarre in inganno, perché faccio un altro mestiere, ma sto cercando con la Commissione di capire, non perché siamo scemi e vogliamo mettere in difficoltà qualcuno, stiamo cercando di far emergere le criticità, quindi lei deve fidarsi, generale, e non dare retta a certuni che magari le stanno sopra. Le ripropongo la domanda, perché è importante che queste cose emergano, anche perché nella nostra relazione (sarà poi il plenum della Commissione a deciderlo) ipotizzo che a valle della manifestazione delle criticità la Commissione chiederà un'implementazione in termini finanziari per l'esercizio, anche perché sappiamo che non è 50-25-25.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Però poi le do una buona notizia, presidente.

Pag. 11

  PRESIDENTE. Sì, la tenga per la fine, così ci rimane il dulcis in fundo, però abbiamo la necessità di sistemare le tesi e quindi mi pare di aver capito (e sarebbe, ancorché non consentito, ragionevole in una economia asfittica come quella che stiamo definendo) che non sempre accade che il datore di lavoro tenuto ad impedire lo svolgimento delle attività sino a che il rischio non sia stato valutato e non siano state adottate le necessarie misure di prevenzione e protezione, non sempre il datore di lavoro decide di bloccare tutto perché queste cose non devono essere fatte.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Qui sarò molto molto chiaro: no, non posso assolutamente affermare una cosa del genere, quantomeno nell'ambito del mio settore, per il semplice motivo....

  PRESIDENTE. Generale, lei mi costringe a farle un'altra domanda che io avrei voluto evitarle e le chiedo se lei sia in grado di affermare che questo principio venga sempre rispettato nei siti militari in Italia e all'estero?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Assolutamente no, non sono in grado. Come abbiamo detto in premessa, presidente, io posso parlare dell'area tecnico-operativa di vertice interforze, dalle ispezioni fatte le relazioni predisposte dagli ispettori non hanno evidenziato delle situazioni che potevano determinare le famose multe, né la comunicazione all'autorità giudiziaria di violazioni di norme previste dal Codice penale.
  Sul resto non posso assolutamente confermare nulla, perché non ho la visibilità, però, se questo può essere d'aiuto...

  PRESIDENTE. Ci dia questa bella notizia, così digeriamo meglio!

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Io sono da meno di due anni Capo del IV reparto, ma nel mio precedente incarico ero comandante delle forze di supporto speciali, un'articolazione nell'ambito del Comando della squadra, e da me dipendevano tutti i reparti di ala fissa e ala rotante di supporto (velivoli C130, elicotteri del SAR).
  Non ricordo esattamente il reparto, però è stato un evento che mi è rimasto nella memoria: un ispettore aveva fatto la sua ispezione, questo reparto dipendeva da me, il comandante del reparto è stato sanzionato non ricordo esattamente per cosa, ma nell'ambito del documento di valutazione del rischio l'ispettore aveva rilevato qualcosa che non andava.
  Il comandante ha dato informazioni a me, perché dipendeva da me, e io ho fatto la comunicazione alla Corte dei conti per potenziale danno erariale, ho nominato un ufficiale inquirente per verificare tutte le situazioni relative al caso, e sulla base delle sue risultanze ho dato evidenza alla Corte dei conti di come stavano le cose. Mi ricordo di questo fatto, ma sono sicuro che ce ne saranno «n».

  PRESIDENTE. Generale, lei può escludere che l'amministrazione abbia pagato quella multa?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. No, per quanto ne so io, nell'ambito del rapporto di immedesimazione organica, a meno che non ci sia dolo o colpa grave...

  PRESIDENTE. No, siccome abbiamo verificato che il più delle volte, anzi finora sempre il multato non interviene direttamente con risorse proprie, le chiedo se sia in grado di affermare che certamente quella persona abbia pagato di tasca sua?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. No, questo non sono assolutamente in grado di dirlo.

  PRESIDENTE. Grazie. Vorrei chiedere ai colleghi se ci siano domande... prego, generale, prosegua pure, grazie.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Vengo quindi all'inciso che volevo fare, che è riferito alle future azioni che lo Stato Maggiore Difesa intende attuare Pag. 12 nei riguardi della tutela ambientale e specificatamente dell'attività di bonifica ambientale.
  Ritengo opportuno soffermarmi sul programma finanziario (l'ho richiamato in entrambe le mie audizioni e finalmente posso dare la buona notizia) sostenuto dal noto finanziamento degli investimenti allo sviluppo infrastrutturale del Paese, l'articolo 1, comma 140 della leggi di bilancio 2017, che ha trovato concretezza con un DPCM dello scorso maggio. Tale provvedimento consentirà di avviare, d'intesa con le Forze armate e in aggiunta ai programmi già pianificati, attività nel settore della difesa del suolo e dissesto idrologico, nonché risanamento ambientale e bonifiche per circa 300 milioni nel periodo 2017-2032.Per me, presidente, questa è una buona notizia.

  PRESIDENTE. È una buona notizia e le fa onore che lei la definisca come tale, per noi è una pessima notizia perché c'è un'evidente incongruità nello stanziamento rispetto a quelli che sono i problemi effettivi, però il fatto che lei la definisca buona notizia conferma ulteriormente la correttezza con la quale lei si pone nello svolgimento del suo incarico.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Non vorrei annoiare, eventualmente posso inserirlo nell'ambito della documentazione che avevo presentato a corredo, perché la scorsa volta mi era stata fatta una domanda per quanto riguarda l'organizzazione della NATO ed eventualmente posso dare le informazioni...

  PRESIDENTE. Sì, grazie.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Perfetto. Ho cercato di sintetizzarle. La politica ambientale della NATO si struttura attraverso un documento di policy, la Military Committee 469 del 2001, che è la madre di tutte le direttive, la «NATO Military Principles and Policies for Environmental Protection» e i discendenti STANAG (standardization agreement) elencati in seguito.
  All'interno dell'organizzazione della NATO insiste l’Environmental Protection working group, un gruppo di lavoro dedicato ad analizzare le tematiche ambientali delle attività militari, composto da rappresentanti dei Paesi alleati e da delegati di alcuni comandi della NATO. Quale delegato nazionale partecipa ai lavori di questo gruppo un componente del mio reparto, il IV Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, in particolare dell'Ufficio ambiente sicurezza sul lavoro (è un dipendente del colonnello Ranalletta).
  Alla slide 24 l'EPWG lavora in aderenza ai cosiddetti terms of reference, con il preciso fine di conseguire gli obiettivi che gli vengono fissati dal suo organo sovraordinato, che è il Military Committee Joint standardization board. Questo a sua volta, attraverso il Committee Standardization, guida tutte le attività di standardizzazione impartite dal Consiglio Nord Atlantico per quelle attività militari che abbracciano più competenze tra quelle terrestri, navali ed aeree. Le tematiche ambientali hanno appunto questo carattere di trasversalità.
  Ognuno di questi documenti è stato ratificato dall'autorità individuata, quindi per quanto riguarda noi del IV Reparto, e viene sottoposto a un processo di revisione che di massima ha una cadenza triennale, per verificare il puntuale aggiornamento e la sua reale applicabilità. In particolare, tra i documenti menzionati la MC 469/1 delinea la policy e i princìpi ambientali che devono essere adottati durante l'intero ciclo delle attività militari a guida NATO, dalla pianificazione alla loro conclusione.
  La stessa delinea quindi i princìpi e le indicazioni di carattere generale da osservare, nonché la responsabilità dei comandanti NATO durante la pianificazione e l'esecuzione delle attività militari. Definisce inoltre le priorità da conseguire in funzione del tipo di attività militare da svolgere (operativa, addestrativa), nonché la cornice normativa nell'alveo della quale viene condotta ogni singola missione.
  In tale quadro viene affermata la responsabilità collettiva che la NATO si assume insieme alle nazioni partecipanti in ordine alla tutela ambientale, fatta salva Pag. 13l'individuazione successiva del responsabile dell'inquinamento, in aderenza al principio del «chi inquina paga».
  Nella slide 25 ho messo tutti gli STANAG che discendono direttamente da questo documento e che per maggior chiarezza ho inserito nell'ambito del CD.

  PRESIDENTE. Grazie, generale, avrei un'altra domanda, forse l'ultima, perché si è già fatto tardi. Richiamo sempre il suo esame testimoniale del 10 maggio, nel corso del quale ebbe modo di dichiarare: «nell'ambito delle attività di vigilanza ispettiva non sono state elevate sanzioni amministrative e conseguentemente avviate azioni di rivalsa dell'amministrazione nei confronti del personale interessato». Vuole chiarirci gentilmente se questa sua affermazione riguardi esclusivamente l'area tecnico-operativa interforze di vertice?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Assolutamente sì, presidente, io posso parlare di quello che so e quindi nell'ambito del mio settore ovviamente ho potuto verificare e quindi avere questo tipo di riscontro e quindi posso darle questa assicurazione, per quanto riguarda gli altri settori...

  PRESIDENTE. Per le altre cinque aree di vigilanza quindi non è in grado di dirci se siano state avviate azioni di rivalsa...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. No, non sono in grado di dare questa risposta.

  PRESIDENTE. Va bene. Prego, collega Capelli.

  ROBERTO CAPELLI. In una slide precedente sono rappresentati i monitoraggi richiesti nei teatri operativi. Voi avete tra i teatri di inchiesta e di verifica da parte vostra anche i Poligoni?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Qui, onorevole, stiamo parlando dell'attività di teatro, stiamo parlando dell'estero...

  ROBERTO CAPELLI. C'era nella precedente anche l'Italia.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Nell'ambito delle attività di monitoraggio svolte dal CISAM e dal CETLI sicuramente ci sono i Poligoni.

  ROBERTO CAPELLI. Siccome non ho visto rappresentato nessun....

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. In quelle precedenti.

  ROBERTO CAPELLI. Se questo è, nei 300 milioni per i 15 anni, cioè nei 20 milioni anno sono in programma azioni di bonifica anche presso Poligoni utilizzati dalla NATO?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Onorevole, ovviamente le attività di bonifica sono già in progress, non le cominciamo adesso, sono state fatte dove necessario, sono programmate da tempo e sono in itinere oggi e nel futuro. È chiaro che questa «boccata d'ossigeno», per quanto in termini quantitativi non rappresenti forse tutto, per quanto mi riguarda è una quota significativa, perché mi permetterà con le Forze armate di comprendere dove c'è la necessità di intervenire con maggiore urgenza e quindi di dedicare le risorse per fare l'attività di bonifica.

  ROBERTO CAPELLI. Siccome noi abbiamo fatto un accesso a Teulada e alla famosa penisola interdetta e ci è stato detto che, se ci fossero stati i fondi, quella è un'operazione che durerà per i prossimi 15, 20 o 30 anni, volevo sapere se in questo programma c'è quella copertura richiesta da chi allora ci accompagno in quell'accesso.
  Lei ha inoltre concluso che c'è una direttiva ben chiara, secondo cui chi inquina paga, ma ha mai pagato qualcuno per l'inquinamento della penisola interdetta di Teulada o per altre?

Pag. 14

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Vengo alla prima domanda, la risposta è non lo so.

  ROBERTO CAPELLI. Io sapevo che mi avrebbe risposto così perché nella vostra costellazione organizzativa c'è sempre un «non lo so».

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Però tengo a precisare un aspetto: quando ho detto che chi sbaglia paga stavo trattando dell'organizzazione della NATO, quindi di quanto previsto nell'ambito degli STANAG, quindi era una situazione ben chiara, non mi riferivo a un discorso nazionale.

  ROBERTO CAPELLI. No, ma io mi riferivo a un discorso internazionale. Noi stiamo mettendo 300 milioni per i prossimi 15 anni, risorse nazionali presumo...

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Sì, ma in ambito nazionale.

  ROBERTO CAPELLI. Esatto, però chi ha inquinato non è solo l'Esercito nazionale...va bene, grazie.

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Però una risposta gliela devo: io sono sicuro che, siccome Teulada è una realtà dell'Esercito, il collega dell'Esercito verrà a bussare sapendo che c'è questa disponibilità di risorse, perché ovviamente glielo diremo perché è una cosa che facciamo noi, ma lo facciamo dietro un tavolo, coinvolgendo i diversi stakeholders, e lui rappresenterà sicuramente questa cosa, e confido, anche se non glielo posso dire adesso, che sicuramente si potranno assegnare più risorse di quello che abbiamo potuto assegnare fino ad ora per questa attività. Che poi si possa fare in uno, cinque o due anni, ovviamente credo che sia prematuro...

  PRESIDENTE. Grazie, solo per fornire un'informazione, se si proseguisse con l'attuale ritmo in termini anche di dotazione finanziaria, generale, la informo che è stato calcolato che sarebbero necessari 500 anni! Come dice la canzone, «ma noi non ci saremo».
  Prego, collega Cova.

  PAOLO COVA. Grazie, presidente, volevo fare una domanda al nostro audito, perché nel report ha sottolineato che sono state fatte anche delle ispezioni nelle zone estere, presso delle Ambasciate e addettanze militari all'estero, ma qual è stata la necessità per fare queste ispezioni e perché sono state fatte?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. Perché all'estero le addettanze vanno dalle piccole con 5 persone ad addettanze con 25 persone, che quindi vivono in una determinata realtà dove ovviamente le regole valgono anche per loro per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza del lavoro e quant'altro, quindi questi vengono nominati datori di lavoro perché sono al vertice di questa organizzazione ed essendo collocati a distanze più o meno ragguardevoli dalla madrepatria... ad esempio l'addetto per la difesa a Tokyo è datore di lavoro e nell'ambito della sua addettanza deve applicare le regole.

  PAOLO COVA. Sono state riscontrate delle criticità?

  ROBERTO COMELLI, Capo del IV Reparto S.M.D. In fase di implementazione hanno avuto anche loro qualche problema, ad esempio quello del medico competente perché non è così facile, però sono state fatte attività di approfondimento, sono state date le giuste indicazioni che sono state implementate e, a quanto ho appreso dai report che mi sono stati forniti dagli ispettori che hanno visitato queste addettanze, non ci sono state situazioni di particolare gravità tali da determinare ammende o denunciare qualcuno.
  È chiaro che avranno trovato qualcosa perché si può sempre migliorare e perfezionare tutto, però tutti hanno impiantato il loro documento di valutazione del rischio, tutti hanno il loro RSPP, come dobbiamo fare perché la legge lo prevede.

Pag. 15

  PRESIDENTE. Grazie, collega Cova. Ringrazio a nome di tutta la Commissione il generale Roberto Comelli, ringrazio anche il colonnello Ranalletta, al quale non abbiamo posto alcuna domanda, ci siamo appuntati una cosa interessante relativamente ad un'affermazione che lei aveva reso, ma nell'economia generale non è assolutamente rilevante.
  Grazie per la documentazione che ha portato e anche per lo spirito di collaborazione che ha potuto informare il nostro lavoro mattutino.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.