XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta n. 54 di Giovedì 16 febbraio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 2 

Seguito dell'esame testimoniale del C.V. Francesco Battaglia (UCOSEVA – Marina Militare):
Scanu Gian Piero , Presidente ... 2 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 2 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 2 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 2 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 2 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 2 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 3 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 4 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 4 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 4 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 4 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 4 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 4 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 4 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 4 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 4 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 5 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 5 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 5 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 5 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 5 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 5 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 6 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 6 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 6 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 7 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 7 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 7 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 7 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 7 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 7 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 7 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 8 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 8 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 8 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 9 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 11 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 12 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 12 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 12 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 12 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 12 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 12 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 12 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 12 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 12 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 13 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 13 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 13 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 13 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 13 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 13 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 13 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 14 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 14 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 14 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 14 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 14 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 14 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 15 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 15 ,
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 15 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 15 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15 ,
Duranti Donatella (SI-SEL)  ... 15 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 15 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 15 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 16 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 16 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 16 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 16 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 16 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 16 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 16 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 16 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 17 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 17 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 17 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 17 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 17 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 17 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 17 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 17 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 17 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 17 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Pili Mauro (Misto)  ... 18 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 18 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 19 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 19 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 20 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 20 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 20 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 20 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 20 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 20 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 20 ,
Battaglia Francesco , Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina ... 20 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 20

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIAN PIERO SCANU

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame testimoniale del C.V. Francesco Battaglia, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame testimoniale del Capitano di vascello Francesco Battaglia, che saluto e ringrazio per la sua presenza.
  Ricordo che le precedenti sedute di esame testimoniale hanno avuto luogo il 25 gennaio e l'8 febbraio scorsi, secondo le consuete modalità fissate dagli articoli 13, comma 1, e 15, commi 1 e 2, del Regolamento interno della Commissione, in base alle quali il Capitano di vascello è stato audito in qualità di persona informata sui fatti ai fini dello svolgimento dell'inchiesta.
  Prima di rivolgere alcune domande al Capitano Battaglia, che ringrazio nuovamente per la sua presenza oggi, avverto che, ove necessario, i lavori della Commissione potranno proseguire in forma segreta.
  Riprendiamo la nostra verifica. Le rinnovo a nome dei colleghi il ringraziamento per essere presente.
  Nel corso degli esami precedenti ho avuto occasione di chiederle il numero e il tipo delle attività di vigilanza svolte dal suo ufficio. È in grado oggi di fornirci un quadro completo e puntuale di queste attività?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. L'altra volta mi ha anche richiesto l'elenco dei comandi che avevano richiesto un Piano di lavoro.

  PRESIDENTE. Esatto.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Era stato richiesto altresì l'elenco delle prescrizioni poste in essere nei confronti dei datori di lavoro/dirigenti e preposti. Questo è il documento che ho portato.

  PRESIDENTE. Il capitano mi sta consegnando l'elenco dei comandi in Marina oggetto dei Piani di lavoro per rimozione amianto e il riepilogo delle prescrizioni ex decreto legislativo n. 758 del 1994 comminate a comandi/ditte comprensive di soggetto sanzionato, prescrizione comminata, ammenda e numero CNR, che consegno all'archivio. Intanto lo teniamo qui nella disponibilità della Commissione, qualora alcuni colleghi volessero prenderne visione seduta stante.
  Tra i siti ispezionati rientra Santo Stefano?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No. Per quanto riguarda Santo Stefano, da un punto di vista inventariale il sito è censito con un Pag. 3suo codice identificativo. Santo Stefano, in particolare, secondo la tabella detenuta per la ripartizione degli immobili, ha un codice identificativo n. 8708 ed è individuato come ex base appoggio US Navy. Questo sito – dagli elementi acquisiti – è attualmente in consegna al comando supporto logistico della Marina militare di Cagliari, MARISUPLOG Cagliari, quale comando utente. Il sito, dopo il rilascio degli Stati Uniti, è stato sempre in custodia al deposito munizioni di Santo Stefano. Nella scorsa audizione non ho associato il sito di Santo Stefano in generale con il Deposito Munizioni di Santo Stefano, che è individuato come datore di lavoro e che ad oggi non è stato oggetto di ispezione. Lo stesso sarà inserito nella programmazione futura dell'attività ispettiva.
  Il sito di Santo Stefano quale ex base appoggio US Navy è, altresì, compreso nel DVR del comando del Deposito munizioni di Santo Stefano. I controlli che vengono effettuati riguardano la vigilanza e difesa anti-intrusione/attacco, sorveglianza antincendio e verifica dello stato delle infrastrutture.
  Infine, la procedura di restituzione della ex base navale US Navy alla Marina militare italiana ha previsto estesi controlli ambientali, che hanno riguardato i fondali dello specchio acqueo in uso alla US Navy, le infrastrutture terrestri e l'area demaniale concessa in uso. Tali attività sono state oggetto di confronto e supervisione con gli enti territoriali (comune di La Maddalena, Regione autonoma della Sardegna e provincia di Olbia-Tempio) e con le Agenzie civili responsabili del monitoraggio (ARPA Sardegna e la locale ASL). Alle stesse hanno partecipato le Istituzioni tecnico-scientifiche militari CISAM e CETLI. È stata fatta una relazione del CISAM in merito ai controlli ambientali fatti sul sito.
  In data 27.9.2007 sono state esaurite le attività di prelievo materiale dal fondo, le cui misurazioni radiometriche hanno dato risultato negativo. Da parte italiana è stato acquisito, inoltre, un Environmenalt Status Report redatto a cura della US Navy, da cui si evince che non risultano perdite di idrocarburi dai serbatoi di stoccaggio, non vi sono contaminazioni delle acque di falda e non è stato individuato alcun sito caratterizzato dal pericolo imminente per la sicurezza e la salute umana. Le successive verifiche effettuate dal CISAM (radioattività) e CETLI (inquinamento da agenti chimici e bioagenti) hanno dato esito negativo.
  Solo in seguito all'acquisizione di tali risultanze la Forza armata ha accettato la restituzione dei beni da parte della US Navy. Per quanto riguarda la presenza di possibili materiali di amianto, l’Environmental Status Report, riportava la presenza di due item totali. Il comando del deposito munizioni di Santo Stefano, che ha recentemente verificato i siti in questione, non segnala presenza di possibile MCA.
  Per ciò che concerne la gestione infrastrutturale, attualmente il supporto logistico di Cagliari programma le attività infrastrutturali a carico del sito. Questa è una relazione dei controlli eseguiti dal CISAM presso la rada di La Maddalena a seguito di un tavolo tecnico per l'analisi della situazione risultante dalle misurazioni connesse al monitoraggio della radioattività ambientale nel sito della rada di Santo Stefano, i cui contenuti nelle conclusioni recitano: «Le concentrazioni di radioattività riscontrate nelle diverse matrici ambientali provenienti dalla rada della Maddalena indicano che i valori delle attività attuali dei radioisotopi di origine artificiale sono paragonabili ai valori riportati in letteratura relativi alle acque del Mediterraneo. Non sono, pertanto, stati evidenziati radioisotopi di origine artificiale imputabili a incidenti legati alla presenza delle attività del naviglio a propulsione nucleare presente presso il molo della base di Santo Stefano».
  Una nota successiva dice: «Si rappresenta che, nel caso di cessione del sito, così come emerso nell'ambito dei lavori noti al tavolo tecnico, sono necessari i seguenti ulteriori elementi». Quindi, già il CISAM prevedeva che, in caso di cessione del sito sarebbero necessari i seguenti ulteriori controlli...

  PRESIDENTE. Quale data riporta?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area Pag. 4dello Stato maggiore della Marina. Questi controlli sono datati San Piero a Grado, 5 maggio 2008, dopo che è stato rilasciato il sito alla Forza armata. Questo emerge dalla relazione che leggo.

  PRESIDENTE. Questo lei lo consegna. Ne diamo atto.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sempre in relazione ad una domanda posta la scorsa audizione nell'ambito del sito di Santo Stefano e dell'area Sardegna, quando si volevano sapere quali fossero i comandi individuati come datori di lavoro, preciso che attualmente i comandi sono: l'ASI di Cagliari, la stazione NATO di Tavolara, MARITELE Cagliari, MARISCUOLA La Maddalena, il Deposito Munizioni di Santo Stefano, MARIFARI La Maddalena, il Supporto logistico di Cagliari, il Circolo Sottufficiali di Cagliari, il Circolo Ufficiali di Cagliari e sempre il Circolo Ufficiali di La Maddalena e Circolo Sottufficiali La Maddalena. Per quanto riguarda i comandi ispezionati, questi sono stati MARISCUOLA La Maddalena, MARITELE Cagliari e MARISUPLOG Cagliari.

  PRESIDENTE. Acquisisco anche questo.
  Per ragioni di funzionalità operativa chiedo al collega Pili se voglia porre domande relativamente all'aspetto appena trattato dal nostro ospite, visto che aveva chiesto dei chiarimenti.

  MAURO PILI. Grazie, presidente. Volevo capire con quale criterio sono state fatte queste ispezioni in Sardegna, visto che avete monitorato il Circolo Ufficiali di Cagliari e de La Maddalena, ma avete escluso da questo monitoraggio – non mi ricordo l'arco temporale – il deposito munizioni di Santo Stefano-Guardia del Moro.
  Volevo capire perché c'è stata questa esclusione e se c'è un criterio per il quale un sito così importante sia stato escluso. Volevo sapere se c'è una scala gerarchica all'interno delle vostre sedi rispetto all'importanza, sul piano non soltanto dimensionale, ma anche strategico di sicurezza, dei singoli siti.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. In merito alla sua domanda preciso che i comandi ispezionati sono MARITELE Cagliari, MARISCUOLA La Maddalena e il Supporto logistico Cagliari. Non c'è una scala gerarchica. Come avevo detto anche in precedenza, quando predispongo il Piano delle ispezioni, si cerca di individuare un determinato numero di comandi per area. Il deposito munizioni di Santo Stefano adesso è stato individuato come datore di lavoro. Prima forse, due o tre anni fa, non lo era. Sarà oggetto di pianificazione successivamente.

  MAURO PILI. Per quale ragione?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non c'è una ragione che viene posta a base per andare a fare quel tipo di ispezione.

  MAURO PILI. Come mai non c'è una ragione nella valutazione così importante dei siti? Perché lei sceglie? Non credo che sia un libero arbitrio. Lei ha fatto una valutazione ed è andato in alcuni posti. C'era più personale che operava su quei siti visitati, c'era qualche rilevanza sul piano della sicurezza maggiore rispetto a quella di Guardia del Moro? Non può essere lasciata così indefinita la valutazione se fare o non fare Guardia del Moro come valutazione di sicurezza, considerato il fatto che ci sono sicuramente più uomini che in qualsiasi altra base in Sardegna e che probabilmente le ragioni di sicurezza imponevano su Guardia del Moro una presenza prioritaria rispetto a qualsiasi altra. La mancata priorità da parte sua mi pare un fatto rilevante.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Mi scusi, ma non concordo. Dall'esame di quel documento Pag. 5 che ho rilasciato alla Commissione non si evidenziano fatti rilevanti. Non ci sono eventi o situazioni che potessero far pensare a una pericolosità, leggendo attentamente quella relazione fatta dal CISAM, di cui sono venuto in possesso recentemente.

  MAURO PILI. Stiamo confondendo. Una cosa è Santo Stefano, militari americani e cessione dell'area, altra cosa è Guardia del Moro, la cui competenza è sempre stata italiana.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Il deposito munizioni di Santo Stefano, affermativo, sì.

  MAURO PILI. Sto distinguendo Santo Stefano da Guardia del Moro. Guardia del Moro è totalmente di competenza italiana ed è quello che riguarda il deposito munizioni, il più importante deposito munizioni in Italia. Mi domando perché questa competenza non sia stata esercitata sul deposito munizioni. Cosa c'entra il CISAM?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Mi riferivo al CISAM per quanto riguarda i controlli che aveva fatto in generale nell'area ex base navale, che oggi è inserita addirittura nel DVR del deposito munizioni.

  MAURO PILI. Stiamo confondendo i fatti, anzi, sta confondendo i fatti e i luoghi.

  PRESIDENTE. Scusi, collega, vuole riformulare eventualmente la domanda?

  MAURO PILI. Voglio sapere per quale motivo il deposito munizioni nell'isola di Santo Stefano, ma nel compendio di Guardia del Moro, assoggettato a una servitù totalmente decisa dal Ministero della difesa su proposta del Capo di Stato maggiore della Marina, sia stato escluso dalle valutazioni di sicurezza, considerata l'importanza di questo deposito munizioni. Per quale motivo è stato escluso?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Il deposito munizioni di Santo Stefano non è stato escluso da parte mia nell'individuarlo come comando che avrebbe dovuto essere ispezionato. Rientrava nell'ambito di una pianificazione. Senz'altro sarà inserito successivamente. Non c'era una ratio nell'individuare questo comando o quell'altro, si possono essere verificati degli eventi per i quali uno può intervenire tempestivamente, anche perché è il comando/dirigente preposto, datore di lavoro, che nella predisposizione del DVR evidenzia tutte le pericolosità che esistono sul sito e pone in essere le misure precauzionali previste.
  Come al solito, il controllo sull'area è demandato al comandante titolare. Per rispondere alla sua domanda, però, non c'è una ratio o un motivo particolare per cui io non abbia fatto ispezionare il deposito munizioni.

  MAURO PILI. Lei, quindi, sta dicendo che tutta la sua attività è priva di ratio? Questo è quello che sta emergendo.

  PRESIDENTE. Collega Pili, per favore, non ha detto questo. Per favore, seppure opinabile, comunque la risposta l'ospite l'ha fornita. Egli ha affermato di non aver ritenuto di dover procedere in quella direzione. Ho capito bene?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo.

  PRESIDENTE. Lei ha fatto una scelta e, quindi, ha esercitato il libero arbitrio. Non avendo ricevuto ordini dai suoi superiori in quella direzione, nell'esercizio della sua discrezionalità, senza scomodare la filosofia, lei ha ritenuto di non dover svolgere quel tipo di attività.
  È corretto?

Pag. 6

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sì. Un altro motivo per non aver svolto l'attività richiamata è che il deposito munizione poteva essere inserito all'interno di un'altra organizzazione, per esempio, delle scuole di La Maddalena o di un altro organismo che già svolgeva i suoi controlli. Oggi è individuato come datore di lavoro e per questo formerà oggetto di verifica.

  PRESIDENTE. Comunque, lei, al di là del merito, per quanto mi riguarda, una risposta l'ha fornita. Rimane un livello di indeterminazione, per usare un eufemismo, che mi pare costituisca il fondamento delle osservazioni svolte dal collega Pili, che, come livello di indeterminazione, rischia di essere eccessivo.
  Andiamo avanti. Le rinnovo una domanda che ho già avuto modo di porle: da quando è iniziata e a che punto è la bonifica delle navi e degli elicotteri?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Per quanto riguarda le unità navali, la mappatura è in continuo aggiornamento. L'ultima risale alla data del 3 novembre 2016. Questo è il documento aggiornato al 3 novembre 2016.

  PRESIDENTE. Acquisiamo questo documento che ha per oggetto l'aggiornamento delle attività relative alla rimozione sulle unità navali.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Come già indicato nel contributo di risposta all'interrogazione parlamentare n. 4/05715 presentata dal senatore Lucidi, le unità navali sono attualmente 167 e sono state tutte mappate.
  Le attività di bonifica hanno interessato 145 unità navali, di cui 132 sono state bonificate a meno degli elementi diffusi (componenti di piccole dimensioni potenzialmente contenenti amianto presenti sugli impianti/sistemazioni di bordo non ispezionabili (per esempio, guarnizioni interposte tra le frange di tubolature, passaggi a ponte o a paratia, parti interne di interruttori di piccola taglia non ispezionabili) e che cautelativamente sono considerati potenzialmente sospetti per presenza di amianto, per cui, nell'eventualità di un loro smontaggio, vengono prese le adeguate precauzioni.
  Numero 13 unità sono state oggetto di intervento di bonifica parziale. Delle rimanenti 22 unità, 16 (n. 5 in disarmo e n. 11 bettoline, mezzi minori e rimorchiatori portuali) verranno bonificate nell'ambito della programmazione dei singoli stabilimenti di lavoro. Sei sono risultate prive di MCA.
  Invece, per quel che concerne gli aeromobili, la mappatura di tutti i 22 EH-101, i 15 AB-212, i 16 AV-8B e dei VC-180A in servizio viene costantemente aggiornata in base alle segnalazioni pervenute dalla ditta costruttrice, che, insieme ad ARMAEREO, emana la PTA, ossia la prescrizione tecnica di accertamento. Nessuno opera se non c'è una prescrizione tecnica di accertamento da parte di ARMAEREO. Quindi, il controllo ce l'ha ARMAEREO.
  Gli interventi di bonifica sinora segnalati sono stati distribuiti su tutti i 22 EH-101 e i 15 AB-212 in servizio. Tra l'altro, è in corso di programmazione l'applicazione della prescrizione tecnica applicativa AER 1H-B212-606C emessa lo scorso 26 aprile.
  Per quanto concerne gli AV-8B, su 14 velivoli sono stati eseguiti gli interventi di bonifica sinora segnalati. Sui restanti due velivoli una macchina è attualmente negli Stati Uniti per manutenzione, l'altra è oggetto di intervento di bonifica a Grottaglie.
  Per gli aeromobili di produzione nazionale (EH-101, NH-90, AB-212, P-180) in carico alla Forza armata la mappatura dell'amianto è compilata, come avevo anticipato, a seguito dell'emissione da parte di ARMAEREO della PTA, prescrizione tecnica di accertamento, in continuo aggiornamento a cura delle ditte costruttrici responsabili del sistema, chiamato DRS. La stessa è in corso di elaborazione da parte delle ditte USA per i velivoli AV-8B. Per questi ultimi è stata comunque redatta una Pag. 7mappatura parziale sulla base degli elementi noti.
  Anche su questo ho un documento che mi sembra dovrebbe aver depositato anche il Comandante Castelli.

  PRESIDENTE. Il Capitano di vascello Castelli ha consegnato, prima che iniziassimo la riunione, una relazione in cui si dà conto della presenza dell'amianto sulle unità navali della Marina militare, con i conseguenti allegati, che naturalmente acquisisco e metto nella disponibilità dell'archivio e, quindi, dei colleghi.
  Prego, continui.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Ritengo che il documento faccia parte della relazione del Comandante Castelli, redatto in qualità di ufficiale di Polizia giudiziaria, oggetto di delega di indagine da parte della procura (non ricordo se Torino o Padova).

  PRESIDENTE. Non si preoccupi. Verrà fatto in maniera assolutamente corretta.
  La collega Duranti, probabilmente, avendo posto dei quesiti in relazione a questo argomento, avrebbe piacere di intervenire.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, presidente, e grazie al nostro audito per essere tornato.
  Io ho dato un'occhiata velocissima alla documentazione che ci ha appena consegnato. Francamente, è impressionante il numero di cantieri di MARINARSEN in Taranto, Spezia e Augusta. Sono 33 MARINARSEN a Taranto, 66 a Spezia e 43 ad Augusta. Peraltro, sono interessati tutti gli enti della Marina, da MARICOMMI a MARICENTADD, a MARISTANAV e via elencando. È come a dire che la presenza dell'amianto non solo era massiccia, ma era assolutamente diffusa. Tuttora ci sono numerosi cantieri aperti.
  Intanto volevo capire – ho visto che ci ha consegnato anche l'aggiornamento delle attività – un po’ meglio questi numerosi cantieri, per esempio presso il MARINARSEN di Taranto e Augusta. Non si capisce bene – oppure avremo necessità di leggere un po’ meglio la documentazione – a che cosa si riferiscono, se esclusivamente a locali degli arsenali o anche agli uffici. Vorrei capire questi cantieri in quali luoghi sono aperti.
  Dando un'occhiata veloce, in pratica sono interessate alla bonifica tutte le unità navali, escluse quelle di ultimissima generazione, anche qui a rappresentare la presenza di amianto su tutte le unità navali. Ancora una volta, c'è un aggiornamento della mappatura al 3 novembre 2016, mi pare che abbia detto.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo.

  DONATELLA DURANTI. Questo significa che tuttora ci sono unità navali e locali e siti della Marina militare dove si registra la presenza di amianto, anche dando un'occhiata veloce alle carte.
  Volevo capire un po’ meglio. Lei dice che sono state interessate dalla bonifica 145 unità navali, di cui, se non ho capito male, 132 completamente bonificate?

  PRESIDENTE. Sono 13 parzialmente bonificate.

  DONATELLA DURANTI. E 132? Io ho segnato un 132.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sono state bonificate n. 132 a meno degli elementi diffusi. Si tratta di piccole parti che è difficile raggiungere.

  DONATELLA DURANTI. So quali sono gli elementi diffusi. Grazie. È un dato molto più alto di quello che, invece, è risultato dalle missioni che noi abbiamo fatto presso gli arsenali di Spezia, Augusta e Taranto. Il numero delle navi completamente bonificate a meno degli elementi diffusi è intorno al 40 per cento. Qui, se sono 145 le unità Pag. 8navali e 132 quelle completamente bonificate, sono molto al di sopra del 40 per cento. Volevo capire il perché di questa discordanza.
  Inoltre, quando si immagina che questi cantieri presso i tre arsenali più importanti della Marina militare vadano a conclusione e in che cosa consistono? Quali sono i siti interessati maggiormente? Vedo che ci sono anche i diversi magazzini interessati a MARICOMMI. C'è una bonifica che riguarda i magazzini e una che riguarda più strettamente gli arsenali? Dove negli arsenali?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Grazie della domanda, perché mi offre la possibilità di far emergere un dato interessante. Anche l'altra volta è stata posta la domanda come mai su 235 comandi datori di lavoro solo 79, invece, oggetto di ispezione documentale.
  Quel dato fa emergere che le ispezioni sui cantieri di lavoro amianto che hanno interessato, come vede, 190 comandi riguardano quasi più del doppio dei comandi ispezionati a livello documentale. In che senso? Come già avevo detto, il Piano di lavoro amianto viene presentato da parte della ditta specializzata per le esigenze del comando che dopo aver mappato il suo sito necessita di effettuare i lavori di rimozione. Poi interviene l'ispettore con l'approvazione del piano di lavoro amianto e con la verifica, dall'inizio alla fine, dell'attività dei lavori di bonifica di quel sito. Quindi gli ispettori dei vari servizi di vigilanza si sono recati presso quei 190 comandi.
  Quando lei parlava di 40 Piani di lavoro amianto per l'arsenale, dati riferiti ad un quinquennio, l'arsenale avrà avanzato al servizio di vigilanza competente, sempre tramite ditta, i Piani di lavoro, riferiti a più edifici o navi. Inoltre, quando ci riferiamo ai 40 Piani di lavoro per l'arsenale, il MARINARSEN è stato conteggiato una volta sola, come comando anche se ha presentato nel tempo più piani di lavoro.
  Aggiungo che per gli enti a terra la mappatura, come già avevo detto, è a cura dei datori di lavoro. Vi è un database degli immobili contenenti amianto, con dati raccolti a livello territoriale e disponibili presso l'UGECOPREVA, che è l'Ufficio Generale Coordinamento Prevenzione e Ambiente. Quindi, c'è un database sugli immobili.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, su questa puntualizzazione che ha appena fatto il capitano lei ritiene che possa essere utile acquisire questo database o no?

  DONATELLA DURANTI. Sì, grazie, presidente. Sicuramente l'avrei chiesto subito dopo.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Ho con me questo documento. Il documento parla proprio di percentuali per aree e individua tutti gli edifici: «Dall'analisi del database aggiornato e verificato a livello periferico si riportano i seguenti elementi di sintesi, riferiti alla data del settembre 2016 e soggetti a continuo aggiornamento».
  Da tale documento si evince che «Gli immobili/compendi assegnati all'amministrazione della Difesa, alla Forza armata, sono identificati mediante un codice GEDAP. Vi sono 1.238 immobili/compendi che risultano inizialmente assegnati dall'amministrazione della Difesa alla Forza armata, di cui 287 dismessi, non più in uso, restituiti, e 951 in uso in consegna a comandi, enti, utenti o designati per compiti di custodia e sorveglianza ai sensi della GEN. G. 001. È una pubblicazione di GENIODIFE.
  Per tutti gli immobili/compendi di Forza armata esiste la mappatura delle zone in cui è ancora presente materiale contenente amianto, che viene aggiornata a seguito di interventi e/o eventuali ulteriori accertamenti di presenza MCA». Gli interventi effettuati ritengo si riferiscano ai Piani di lavoro avanzati dalle ditte.
  «Vi sono 951 immobili/compendi in uso alla Forza armata, di cui 788 privi di amianto (asbestos-free) e 163 con presenza di MCA. Vi sono 788 immobili compendi in uso, di cui 57 bonificati dal 2011, con 370 interventi complessivi, alcuni di parziale bonifica mediante rimozione e 731 non inseriti nel database, in quanto non rilevato Pag. 9MCA o effettuato intervento di bonifica mediante rimozione ante 2011.
  Vi sono, infine, 163 immobili/compendi in uso alla Forza armata con presenza di MCA, il 17 per cento circa di 951 in uso, e vi sono complessivamente 651 interventi rimasti inseriti nel database.
  In sintesi, gli immobili/compendi in uso alla Forza armata risultano privi di amianto (asbestos-free) o, in caso di presenza di materiali contenenti amianto, bonificati ai sensi di quanto previsto dal DM n. 69/1994 e successive modifiche e integrazioni.
  Invece, per gli immobili/compendi in uso alla Forza armata ove vi è ancora presenza di materiali contenenti amianto, controllato sempre ai sensi del DM del 1994, gli interventi di bonifica mediante rimozione vengono programmati in funzione delle risorse finanziarie disponibili».
  Questo è un documento dell'UGECOPREVA con le percentuali di tutti gli immobili.

  PRESIDENTE. Lo acquisiamo.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. Il documento trae origine dagli inventari e dalla mappatura degli immobili, in esso ogni sito ha un suo codice identificativo e nelle note ci sono tutti i riferimenti di pertinenza.

  PRESIDENTE. Bene. Grazie. Andiamo avanti. Capitano, lei ha dichiarato di aver redatto un opuscolo in materia di sicurezza, coordinando tutta la normativa... Perché sorride?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non l'ho portato, purtroppo, trattasi in particolare di un compendio.

  PRESIDENTE. Si è dimenticato.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sì, mi sono dimenticato di portarlo. È sul sito dell'amministrazione visibile a tutti, quindi è facile riscontrarne i contenuti.

  PRESIDENTE. Allora concludo la domanda. Coordinando tutta la normativa dell'81/08. Lei non l'ha portato. Ce lo fa avere. Va bene?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sì. È un documento che ritengo interessante, che mi ha impegnato parecchio, circa sei mesi.
  Ho predisposto tale documento quale strumento pratico, dinamico che volevo fornire ai datori di lavoro, Dirigenti, ma anche agli ispettori/ufficiali di Polizia giudiziaria, in quanto, guardando l'81/08, come codice, è un testo complesso di non facile comprensione. Il compendio è stato redatto raccordando l'articolo con la tipologia di prescrizione, l'individuazione della responsabilità a carico del datore di lavoro o dirigente e la tipologia di pena – arresto/ammenda/sanzione prevista –, con i riferimenti normativi.

  PRESIDENTE. Lei ha detto che voleva fornirlo perché poi...

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. È un documento che ho inserito nella home page del sito dell'amministrazione. L'ho dato anche agli ispettori.

  PRESIDENTE. Facciamo così: lei gentilmente ci manda questo opuscolo con una lettera di accompagnamento in cui ci dà conto dell'avvenuta divulgazione...

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sì, la divulgazione è avvenuta con apposito messaggio. Affermativo.

  PRESIDENTE. Con messaggio, sì.
  Può farci avere le direttive UCoCeV che le sono pervenute negli ultimi cinque?

Pag. 10

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Le ho fatte già pervenire l'altra volta nel corso della precedente audizione. Le ho consegnate. Intende dell'UcoCeV, dell'Unità di coordinamento centrale della vigilanza?

  PRESIDENTE. Sì.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. L'altra volta ho consegnato tutto in apposita busta contenente un CD che riuniva tutte le direttive agli atti dal 2010.

  PRESIDENTE. Questo lo verifichiamo.
  Ha notizie di possibili presenze di radiazioni nucleari, per esempio, a La Maddalena o a Santo Stefano?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, non ho notizie di possibili presenze di radiazioni.

  PRESIDENTE. Non ha notizie.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non ho notizie di presenze di radiazioni nucleari anche alla luce del documento precedentemente letto.

  PRESIDENTE. Riprendo una domanda che le abbiamo formulato anche la volta scorsa. Le risulta che il 22 novembre 2016 presso il poligono interforze del Salto di Quirra sia stato effettuato il lancio di un missile Aster 30 telemetrico da nave Bergamini?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non ne ero a conoscenza. Siete stati voi a farlo sapere. La volta scorsa ne sono venuto a conoscenza con la sua informazione.

  PRESIDENTE. Sì. Questo vuol dire che poi lei ha avuto conferma, a seguito della nostra domanda?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, involontariamente mi sono trovato a parlare con il Comandante Castelli – mi sembra che nella prima audizione ci fosse anche il Comandante Castelli – e avevo chiesto a lui se ne fosse stato a conoscenza. Anche lui non ne era a conoscenza. Ambedue non eravamo a conoscenza di questo aspetto.

  PRESIDENTE. Mi faccia capire meglio. Lei ha considerato la nostra domanda come un'affermazione e, come tale, l'ha acquisita, oppure, a seguito della nostra domanda, ha avuto modo di fare una verifica ottenendone conferma? È così?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Ho acquisito la vostra informazione. Non ho fatto la verifica dopo presso gli organismi competenti.

  PRESIDENTE. Ho capito.
  Il vostro ufficio, capitano, utilizza il CETLI e il CISAM nelle indagini di Polizia giudiziaria?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. L'ispettore o l'ufficiale di Polizia giudiziaria, quando va a fare un'attività, se rileva o se vede nel DVR un potenziale rischio, ritengo che debba interessare il CISAM. Non ricordo, al momento, se qualche ispettore abbia richiesto l'intervento del CISAM o del CETLI.

  PRESIDENTE. Il vostro ufficio, oltre a ricevere denunce di malattie professionali, svolge anche un'attività di ricerca attiva delle malattie professionali?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area Pag. 11dello Stato maggiore della Marina. No, su questo aspetto no. In merito vorrei far sapere a codesta Commissione che istituzionalmente competente è l'Osservatorio epidemiologico della difesa IGESAN, che è deputato all'accentramento dei dati relativi ai casi di militari colpiti da mesotelioma o da altre patologie asbesto-correlate.
  L'ispettorato di sanità della Marina militare ha comunque provveduto in autonomia, al fine di possedere un proprio archivio che consenta di monitorare il fenomeno e ad accentrare sistematicamente con cadenza trimestrale, i dati riguardanti il personale militare transitato dalle Commissioni mediche ospedaliere che sono a livello interforze, per i quadri di patologia correlabili a pregressa esposizione ad asbesto e discussi dalle Commissioni in tema di casualità di servizio e di equiparazione alle vittime del dovere.
  Ovviamente, trattandosi di patologie con ampi periodi di latenza e quadri variabili di espressività clinica, la statistica risultante non comprende soltanto le diagnosi di certezza, bensì tutte quelle patologie riconducibili a esposizione ad amianto in base all'anamnesi lavorativa del militare nel rapporto informativo-integrativo, secondo il principio medico-legale del più probabile che non. La banca dati ottenuta ricopre la finestra temporale 2010-2016.
  Quindi, oltre ai compiti istituzionali da parte di IGESAN, l'Ispettorato di sanità ha fatto avere i seguenti dati, di cui sono in possesso: pratiche trattate ai sensi della legge n. 243 del 2004 n. 391 casi, come pratiche trattate ai sensi del DPR n. 461 del 2001 n. 191. Il totale generale delle pratiche trattate è stato di 582 e i militari transitati effettivamente alle CMO sono stati 442.
  Questi sono dati che mi sono stati forniti dall'Ispettorato della sanità.

  PRESIDENTE. Capitano, come le è ben noto, questa è la terza audizione, il terzo esame testimoniale, che noi svolgiamo con lei. Non escludo che se ne possa tenere anche un quarto, ma, allo stato attuale, almeno a me non pare che questo si renda immediatamente necessario.
  Faccio questa premessa perché vorrei chiederle che cosa non va, a suo giudizio, nella macchina che l'amministrazione le ha messo a disposizione per portare avanti il suo lavoro. Lei svolge una funzione molto delicata, che comporta un notevole livello di responsabilità. Fondamentalmente è per queste ragioni che viene sentito sotto forma di esame testimoniale. Ha delle osservazioni da offrire all'attenzione della Commissione relativamente, per esempio, alle modalità necessarie per migliorare l'efficacia e l'efficienza del suo servizio? Oppure ritiene di dover affermare che con i mezzi che l'amministrazione le mette a disposizione è in grado il suo ufficio, e quindi lei, che lo dirige, di assolvere pienamente ai compiti che le sono stati conferiti?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Grazie della domanda, signor presidente.
  In particolare per quest'ultimo aspetto, come ho già detto in precedenza, l'attuale numero degli ufficiali di Polizia giudiziaria ritengo sia sufficiente. È il caso di ricordare che è un lavoro in continuo aggiornamento. Forse l'unico aspetto che potrebbe migliorare il servizio è che i due servizi quello della vigilanza e l'altro di prevenzione potrebbero essere accorpati sotto un'unica direzione. Io ho il coordinamento della vigilanza con i compiti ispettivi previsti dalla legge n. 81/2008, dal testo unico dell'ordinamento militare e dalla pubblicazione di SEGREDIFESA. Inoltre la nostra organizzazione è distribuita sul territorio con i vari servizi d'area.
  Infine volevo precisare anche l'aspetto dei servizi. Perché siamo organizzati in servizi? Perché il Codice di attuazione al Codice di procedura penale, in particolare all'articolo 12, prevede che le pubbliche amministrazioni possano creare dei servizi di vigilanza. Inoltre l'organizzazione in servizi è richiamata nel TUOM (Testo unico sull'ordinamento militare), che parla di servizi di vigilanza e di servizi di prevenzione. Quindi, la vigilanza è organizzata in servizi. Dopo c'è il servizio della prevenzione.
  È una mia considerazione. Forse, da un punto di vista, unificare i due servizi sotto Pag. 12un unico soggetto potrebbe migliorare. Forse sì.

  PRESIDENTE. È un parto complicato.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Mi sono domandato come potrebbe migliorare tutta l'attività. Io coordino i servizi di vigilanza con i compiti previsti dalla direttiva di Segredifesa e da quanto previsto dal Testo unico dell'Ordinamento militare, mentre il servizio di prevenzione ha una sua specificità di settore ben diversa.

  PRESIDENTE. Guardi, fermiamoci qui. Non voglio farle il cesareo. Fermiamoci qui. Grazie, capitano.
  Ci sono domande da parte dei colleghi?

  PAOLA BOLDRINI. Grazie, presidente. Ringrazio il Capitano Battaglia perché, pian pianino, entriamo nel suo servizio, intendo con tutte queste audizioni. Magari l'ha detto e io non mi sono accorta, ma volevo capire una cosa. Le mappature che lei ha detto essere sono della situazione in cui tutti gli edifici, le navi e tutto quanto, allo stato, è stato censito e, quindi, avete una mappatura, ovviamente della parte che le compete, perché siete divisi in territori? Dico bene?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. In servizi di vigilanza, sì.

  PAOLA BOLDRINI. Esatto. Quindi, è una mappatura di tutto l'esistente e, a mano a mano, mappate quello che si sta bonificando, o è ancora in fase di mappatura di quanto c'è? Forse ho capito male io, ma volevo un chiarimento.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Mi scusi, non sono i servizi di vigilanza che fanno la mappatura. Sono altri organismi che hanno la regia di quest'attività. Con il documento depositato lo si evince chiaramente. Questa mappatura è in continuo aggiornamento.
  Per esempio, se faccio fare dei lavori a un immobile e la ditta scopre che c'è quel fluviale che contiene un potenziale amianto compatto, devo subito mapparlo e inserirlo nel DVR con la valutazione del rischio. Quindi, potenzialmente possono essere oggetto di continuo monitoraggio e di continua mappatura. Tutti, però, ad oggi sono mappati, anche perché, sia per le navi, sia per i comandi a terra, le direttive a suo tempo sono state emanate proprio al fine di porre in essere queste azioni.

  PAOLA BOLDRINI. Ho capito tutto il meccanismo, ma volevo capire se voi fate questa mappatura in base a delle ulteriori segnalazioni. Di uno stato dell'arte di quegli edifici, aeronavi e aerei siamo sicuri che abbiamo una mappatura? C'è tutto il censimento di quanto amianto c'è ancora, oppure siete in continuo aggiornamento e, quindi, in continuo aggiornamento delle bonifiche? Un punto zero per capire quanto amianto ci sia ancora è stato fatto? Lei parla continuamente di mappature, ma volevo capire se sono mappature che si fanno a mano a mano che si bonifica o se si tratta di una mappatura ancora di rilevazione dell'amianto.
  Questa è la mia domanda.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Ad oggi le mappature sono quelle che sono state oggetto di verifica da parte dei vari datori di lavoro. Come avevo detto, per esempio per le navi, ci possono essere degli elementi diffusi, che fanno parte di determinati ingranaggi che non sono ispezionabili e che, quindi, ad oggi non sono mappati. Se, però, si fanno dei grandi lavori di manutenzione, potrebbero emergere e allora rientrerebbero subito nella mappatura e nella conseguente bonifica e rimozione.

  PAOLA BOLDRINI. Ho capito.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area Pag. 13dello Stato maggiore della Marina. Gli aggiornamenti sono in progress.

  PRESIDENTE. Capitano, lei poco fa... Scusi, forse la collega non ha concluso.

  PAOLA BOLDRINI. Sì l'ultima cosa. Quindi, se non vi viene segnalato, voi non sapete dell'esistenza. Deve essere il datore di lavoro che vi segnala se c'è.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo.

  PAOLA BOLDRINI. Il datore di lavoro lo fa... Bisognerebbe capire come lo fa, se da un censimento dell'edificio o da come è stato costruito per capire l'esistenza. Se non sa se c'è, non ve lo può segnalare, ovviamente.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. Se non lo sa, non lo può segnalare e non lo inserisce nel DVR.

  PAOLA BOLDRINI. Anche questo è un altro problema grosso. Va bene.
  Lei prima diceva un'altra cosa, ossia il fatto che, secondo lei, il numero di persone che ha in servizio e gli uffici che ha a disposizione possono essere sufficienti. C'è, però, un aspetto importante che noi abbiamo comunque sentito, quando siamo andati soprattutto al cantiere di Spezia. C'è anche il problema economico della bonifica.
  È pur vero quello che lei dice, però c'è anche il tema economico per bonificare. Queste programmazioni vengono fatte in base a delle priorità o come? È sufficiente, secondo lei? Anche questo è importante da sottolineare. Vedo che mappate continuamente. Quando noi siamo andati a Spezia, il problema più grosso era, dal punto di vista economico, come poter fare a cominciare a bonificare. Alcuni tratti sono stati bonificati, ma c'erano degli elementi importanti di utilizzo.
  Mi viene in mente quel carroponte che dovevano tenere bloccato, perché se si muove della polvere..., loro lo tenevano fermo. È importante questa cosa. Vorrei capire come priorità se voi avete stilato comunque una programmazione nel tempo per poter fare queste bonifiche e se, secondo voi, i fondi sono sufficienti. Secondo me, no, arrivati a questo punto, se si bloccano delle bonifiche. In merito al fatto che funzioni il suo servizio, è importante che voi abbiate più soldi o meno, oppure per lei è una cosa che va bene così?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non sono in grado di darle una risposta esaustiva. Tuttavia, per quanto è a mia conoscenza, le criticità vengono risolte subito, immediatamente. Se c'è una situazione di amianto che si va a scoprire, se è compatto ed è sicuro, innesco una determinata procedura. Se invece è friabile ed è pericoloso, lì la criticità emerge e immediatamente si provvede. Questo è per quanto a mia conoscenza.
  Sui volumi finanziari non le posso dare una risposta, però, poiché la mappatura parte a livello territoriale di singolo comando e risale, certamente saranno date delle priorità alla tipologia di rischio di quel manufatto. Alla criticità massima sarà data la priorità 1.
  In maniera esaustiva non sono in grado adesso di sapere quali priorità siano state date, ma il principio è quello: laddove ci sia un pericolo per la salute e ci sia una maggiore criticità, si provvede immediatamente, per quanto è a mia conoscenza.

  PRESIDENTE. Grazie, collega Boldrini.
  Collega Lacquaniti, prego.

  LUIGI LACQUANITI. Grazie, presidente. Anche la mia domanda, come quella della collega Boldrini, verteva sugli interventi di bonifica. In parte lei avrebbe risposto. A questo punto, però, chiederei una risposta più circostanziata.
  Se ho ben capito, gli interventi di bonifica, una volta mappata la situazione e la Pag. 14presenza dell'amianto, non dipendono dalle disponibilità economiche, ma dalla presenza dell'amianto e dalla gravità della presenza dell'amianto. Me lo conferma?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Partiamo dalla mappatura. Significa che il comando ha scoperto una tipologia di materiale a rischio, compatto o friabile. Lo inserisce nel DVR, attiva la procedura prevista e, se non ha fondi disponibili, li richiede agli organismi competenti. I dati vengono inseriti nel database e, con le dovute e rispettive priorità, si fanno i lavori. Quindi, per particolari criticità immediatamente. Se il materiale riscontrato è sicuro e non crea situazioni di pericolo o danno, ogni comando, datore di lavoro, fa una sua pianificazione nell'ambito della propria sede.

  LUIGI LACQUANITI. In sostanza, la presenza dell'amianto è il criterio che innesca il procedimento. Poi bisogna cercare i fondi.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Certo è questa la procedura.

  LUIGI LACQUANITI. Poiché lei, poco fa, ha detto che l'intervento è immediato...

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Per le criticità, certo.

  LUIGI LACQUANITI. «Immediato» cosa vuol dire? Fra un giorno, fra una settimana, fra un anno?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. È immediato nel senso che, se ci sono maggiori criticità su una tipologia di materiale che – ripeto – potrebbe essere friabile, che è il più pericoloso, lì vengono poste in essere subito le condizioni di sicurezza. Si pianifica l'attività di lavoro con la ditta per eliminarlo completamente. Si predispone il Piano di lavoro amianto da parte del comando tramite apposita ditta specializzata nel settore.

  LUIGI LACQUANITI. Perdoni l'insistenza: quali sono i tempi? Mesi, diciamo?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Dovrei immaginare che, se il comando trova oggi un materiale pericoloso, nella stessa giornata quantomeno dovrà subito chiamare una ditta tecnica e specializzata per attivare la procedura. È la ditta che, per quel lavoro, mi farà un Piano di lavoro amianto che se non viene approvato dagli Ispettori/ufficiali di Polizia giudiziaria, la ditta non può iniziare a lavorare, perché ad esempio dovrà porre ulteriori misure di sicurezza per i lavori da eseguire.
  Sono proprio gli Ispettori/ufficiali di Polizia giudiziaria dei vari servizi di vigilanza che vanno a controllare come la ditta vuole svolgere il lavoro. Dopo, in base alla tipologia di lavoro che deve essere fatto, si può verificare che gli ispettori pongano in essere delle prescrizioni operative alla ditta. In base a quel dato Piano di lavoro dovranno essere osservate un certo numero di procedure inizialmente non previste. Dopo gli ispettori vanno a verificare se quanto previsto sia stato fatto. L'inizio della procedura parte sempre dal Comando che fa una a gara o fa intervenire immediatamente la ditta specializzata, per porre in sicurezza il sito e dopo si avvia il relativo iter.

  LUIGI LACQUANITI. Non è possibile, quindi, avere dei tempi medi, mi sta dicendo, perché dipende da tanti fattori.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Quando ci sono maggiori criticità il tempo di intervento può essere anche di una, due o tre giornate. Al contrario quando si è in sicurezza e non ci sono rischi immediati si può Pag. 15procedere ad una pianificazione con tempi diversi.

  LUIGI LACQUANITI. Per arrivare poi alla bonifica quanto ci vuole, due anni, tre anni, cinque anni?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, si può fare anche in una settimana o nell'arco di due giornate. La ditta interviene subito. Se la ditta interviene e fa tempestivamente pervenire il Piano di lavoro al Servizio di vigilanza, subito l'ispettore approva il piano di lavoro, controlla l'attività e iniziano i lavori di bonifica.

  LUIGI LACQUANITI. Quindi, è molto breve.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo.

  PRESIDENTE. Collega Duranti, prego.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, presidente. Intanto ringrazio i colleghi per aver posto una serie di domande che avrebbero dovuto chiarire un po’ meglio tutta la procedura. Mi sento di dirle, però, che non è esattamente come lei ci rappresentava.
  Con i colleghi siamo stati nei tre arsenali maggiori, Taranto, Spezia e Augusta. La procedura è la seguente: viene segnalata la presenza di amianto, questa distinzione poi che lei fa tra amianto compatto e amianto disperso... Anche l'amianto compatto, se è presente – la collega Boldrini faceva riferimento al carroponte – diventa immediatamente non più compatto per il tipo di attività che svolge un carroponte.
  Peraltro, essendo un carroponte all'interno di un reparto, quando viene rilevata la presenza di amianto, si blocca l'attività del reparto – non so se sia chiaro – con tutte le conseguenze e le ricadute rispetto all'attività dei reparti stessi.
  Di solito funziona così: viene segnalata la presenza dell'amianto, si prova a isolarlo segnalando la presenza dell'amianto con dei cartelli, si utilizzano delle transenne. Dopodiché, noi ci siamo trovati di fronte a situazioni in cui le bonifiche sono partite dopo tantissimo tempo. Spesso i responsabili dei comandi ci hanno detto che sono costretti a far fronte con fondi propri, che non sono destinati alle bonifiche dell'amianto, ma sono destinati ad altro, tant'è che hanno più volte insistito sulla necessità che l'amministrazione metta a disposizione maggiori risorse per quest'attività, perché i comandi non le hanno. A volte utilizzano fondi che sono per altre attività e a volte non hanno proprio fondi.
  Non so quale tipo di realtà lei conosca, ma il collega Lacquaniti le chiedeva i tempi. Ovviamente, non intendeva i minuti, i secondi e neppure le giornate o le settimane. Sicuramente credo che lei non abbia contezza diretta di quello che accade. I tempi sono medio-lunghi, per mancanza di risorse innanzitutto e perché, essendoci una presenza diffusa soprattutto nei reparti di lavorazione e nei magazzini, spesso vengono segnalate le zone e più o meno isolate, ma l'amianto rimane lì per tempo.
  Inoltre, questa distinzione tra compatto e disperso è una distinzione che, secondo me, non ha più senso fare, soprattutto quando l'amianto si trova in alcune strutture che sono mobili, tipo i carriponte.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. Concordo con lei. Certamente dal compatto si può passare benissimo al friabile per determinate tipologie, ma, per quanto riguarda i tempi, la procedura tecnica che viene seguita è quella.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, capitano, vogliamo tagliare la testa al toro, come si dice? Dovrebbe esistere un registro nel quale vengono indicate le date delle richieste di interventi di bonifica e dovrebbe esistere un altro registro nel quale vengono indicate le date dell'inizio dell'esecuzione della bonifica. Questi registri sono nella sua disponibilità?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area Pag. 16dello Stato maggiore della Marina. No, li ha il comando utente.

  PRESIDENTE. Li ha il comando utente. Allora noi acquisiamo questo tipo di documentazione, così ci creiamo una giurisdizione domestica e verifichiamo direttamente noi quanto tempo intercorra dall'esordio del problema all'avvio della terapia.
  Aggiungo una domanda, capitano, e poi probabilmente abbiamo finito, almeno per questa terza puntata. Non è terrorismo. Voglio farla sorridere.
  Lei fa ripetutamente riferimento alla mappatura, ma la mappa non è il territorio. Che cosa voglio dire? Chi verifica che ciò che non è mappato venga sottoposto al controllo? Non so se mi sono spiegato. Sarebbe come dire che la salute viene garantita soltanto a livello ospedaliero per coloro che si presentano in ospedale, mentre non viene garantita per tutti coloro che in ospedale non ci vanno.
  Fuori di metafora, come facciamo noi ad avere l'assicurazione che ciò che non è stato mappato non abbia bisogno di interventi?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Le direttive emanate a suo tempo e quelle di cui sono a conoscenza venivano indirizzate agli ex alti comandi periferici. Oggi non ci sono più gli alti comandi periferici, ma abbiamo i sostituti, ad esempio: prima c'era MARIDIPART La Spezia e oggi c'è Marina Nord, prima c'era MARIDIPART Taranto, oggi c'è Marina Sud. Le direttive erano emanate a questi alti comandi al fine di mappare tutte le infrastrutture della giurisdizione.
  Quello che dicevo è che a livello centrale parte la direttiva come cabina di regia, diretta a livello territoriale periferico e dispone come procedere. Poi c'è il relativo ritorno del flusso di informazioni dalla periferia al centro. I dati vengono inseriti in apposito database oggi esistente presso l'UGECOPREVA.
  Quindi, in base alle direttive date, tutti i siti dovrebbero essere mappati.

  PRESIDENTE. Scusi, praticamente ci sta dicendo che è stata fatta una fotografia piena, totale, dello scibile e che da questa fotografia è risultato un catasto – chiamiamolo così – degli interventi necessari.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. Per quanto è a mia conoscenza, ritengo di si anche alla luce delle direttive poste in essere.

  PRESIDENTE. Aspetti. Lei fa bene a dire per quanto a sua conoscenza, ma anche noi abbiamo necessità di pensare alla nostra conoscenza. È importante questo, capitano. Il livello di mappatura finora svolto ci mette nella condizione di essere assolutamente sicuri riguardo l'assenza di ambiti, anche di modeste dimensioni, che possano avere ancora la presenza di amianto?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Se mi arriva una direttiva e mi dice di pervenire alla più chiara e completa situazione possibile della presenza di amianto nelle infrastrutture e sui mezzi di propria pertinenza, ossia mappatura, io, che ho la giurisdizione di quell'area, devo porre in essere queste azioni, quelle che diceva lei.
  Mi sembra che il documento relativo agli immobili di cui si è parlato in precedenza, è proprio un documento sull'aspetto inventariale nelle cui note sono riportati tutti i dati di interesse.

  PRESIDENTE. Lei dispone comunque accessi frequenti per appurare che questo corrisponda?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. L'accesso si verifica quando l'ispettore o ufficiale di Polizia giudiziaria va presso quel comando, controlla il DVR, controlla le strutture che ha e lì vede la mappatura amianto. È un compito dell'ispettore, quando si reca presso i relativi comandi.

Pag. 17

  PRESIDENTE. Sì. Dal punto di vista dell'efficacia mi rimane qualche dubbio, ma per adesso me lo tengo.
  Vorrei che fosse chiara una cosa, però, al fine di evitare che ci diciamo le cose e che poi cadano nel nulla. Lei può gentilmente – non so se possa afferire direttamente al suo ruolo – farsi carico di far pervenire ai nostri uffici ciò di cui abbiamo parlato poco fa? Mi riferisco al registro dal quale si possa stabilire il momento della segnalazione e quello dal quale si possa stabilire l'inizio dell'intervento.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Si dovrebbe scrivere a tutti i comandi e ogni comando...

  PRESIDENTE. Questa, però, è materia sua.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, non rientra. Forse è un dato che eventualmente è nel database detenuto oggi dalla prevenzione, l'Ufficio generale per la Prevenzione antinfortunistica e la tutela Ambiente.

  PRESIDENTE. A chi andrebbe chiesta questa cosa?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. All'Ufficio generale sul coordinamento della prevenzione e ambiente.

  PRESIDENTE. Sì, però vi parlate. Avete buoni rapporti.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Certo, posso andare e chiedere con esattezza quanto richiesto o innescare una richiesta di informazioni verso la periferia.

  PRESIDENTE. Noi diamo incarico a lei. Lei accetta spontaneamente l'incarico e, quindi, se ne fa carico.
  Aveva chiesto di parlare il collega Pili. Prego.

  MAURO PILI. Grazie, presidente. Vorrei tornare un attimo sui documenti che sono stati presentati stamane e, in particolar modo, su quello con il protocollo 46441/42 del 16 maggio 2008 relativo alle analisi radiometriche su La Maddalena.
  Il documento nella sua parte iniziale riporta, alle conclusioni: «Si rappresenta che nel caso della cessione del sito, così come emerso nell'ambito dei noti lavori del tavolo tecnico, sono necessari i seguenti ulteriori elementi: campionamento all'interno dell'area interdetta in collaborazione dello SDAI e successive misure di laboratorio a cura del CISAM».
  Vorrei chiederle intanto che cos'è quest'area interdetta nell'area de La Maddalena e per quale motivo non ci è stato consegnato anche questo supplemento che è stato ritenuto fondamentale per definire il tavolo tecnico. Manca la richiesta che è stata fatta in quell'occasione di un ulteriore approfondimento nella cosiddetta area interdetta. Di cosa si tratta? Che cosa si intende per area interdetta e perché non abbiamo avuto questi rilievi?
  Passo alla seconda domanda. A novembre del 2003, secondo fonti francesi ufficiali, un sommergibile nucleare avrebbe urtato davanti alla base di Santo Stefano. I rilievi forniti dal servizio ispettivo francese sostengono la tesi che ci fosse una concentrazione di torio 234 e 238 di 3.900 e 4.700 becquerel in quelle aree.
  Secondo i rilievi fatti da voi, o meglio da quelli consegnati stamattina, il dato sarebbe inferiore a 20. Poiché c'è stata una comunicazione ufficiale del Governo francese al Governo italiano su quei fatti e visto che comunque il sommergibile ha subìto gravi danni, per quale motivo non si è ritenuto di fare in quell'area ripetute verifiche puntuali sul luogo indicato anche dalla batimetrica che è stata individuata dalle strutture francesi?
  Esistono approfondimenti che lei ha nel suo archivio relativamente a quello che è Pag. 18successo nel novembre 2003 e a questa chiara e palese contraddizione tra i dati italiani e quelli francesi (ripeto, 20 Italia e 3.900 e 4.700 becquerel per i francesi)? Esistono documenti ufficiali in suo possesso, presso il suo ufficio, relativamente a questi fatti?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. In merito all'ultima domanda la volevo informare che c'è già stata un'indagine conoscitiva sulla situazione ambientale dell'arcipelago La Maddalena sul caso in questione. Io avevo evidenziato alcuni aspetti salienti, che posso ripercorrere.
  «Voglio comunque dire semplicemente che dalle risultanze dei nostri approfondimenti, dai campionamenti che sono stati fatti e dall'esame dei campioni non risulta che vi siano stati problemi. Questo lo posso dire con una certa tranquillità d'animo, in relazione alla notevole esperienza che il centro, anche in tempi pregressi, ha maturato nel settore specifico. Sono, quindi, dati che mi sento, in coscienza, di definire attendibili.
  Lascerei ora la parola per altri aspetti al dottor Cuccuru, il quale è colui che ha materialmente effettuato l'analisi dei campioni insieme ai suoi collaboratori e, quindi, nel dettaglio spiega l'attività posta in essere».

  PRESIDENTE. Lei sta citando se stesso o chi sta citando?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sto citando i dati contenuti nella relazione fornita alla 13 Commissione Permanente proprio per quell'evento, e sono dati che si riferiscono al 2004.

  PRESIDENTE. Per piacere, ai fini anche della verbalizzazione, ce lo dica, perché altrimenti risulta che è lei che starebbe facendo queste affermazioni. Citi la fonte.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Questa è l'audizione del direttore del Centro interforze studi e applicazioni militari del CISAM.

  PRESIDENTE. C'è anche il nome?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sono l'Ammiraglio Andreuccetti Direttore del CISAM e due tecnici, il dottor Cuccuru e Benedetti del medesimo centro.

  PRESIDENTE. Grazie per questo contributo. L'acquisiamo e lo mettiamo subito nella disponibilità degli uffici, facendone anche una copia per il collega Pili.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Per quanto riguarda l'altra domanda, viene chiamata area interdetta perché, essendo ex comando navale, giustamente ritengo debba essere interdetta, quale area in custodia e in gestione al deposito munizioni, è un'ex area militare e, quindi, è interdetta agli estranei. Sotto questo aspetto ritengo la parola corretta «interdetta».

  MAURO PILI. Quindi, per quanto riguarda, invece, il documento della Commissione di ricerca sulla radioattività francese, non c'è stata alcuna interfaccia con la sua struttura?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Non ne sono a conoscenza. Peraltro è un dato riferito al 2004.

  MAURO PILI. Nel documento che consegna c'è anche il punto esatto dove il sommergibile ha urtato?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Dovrei rileggere per intero il documento.

Pag. 19

  PRESIDENTE. Consegniamo una copia al collega Pili.
  Capitano, scusi, nella documentazione che lei ci ha consegnato all'inizio di seduta e che noi abbiamo acquisito nell'immediato sono contenute notizie relativamente a una domanda che le avevamo posto e che io ho ritenuto implicitamente soddisfatta.
  Mi riferisco a questo: lei ha avuto occasione di affermare che il suo ufficio ha impartito 15 prescrizioni a imprese esterne e 2 prescrizioni ai vostri comandi.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. A memoria nel 2016, affermativo. Dovrebbero essere riportate nelle schede depositate.

  PRESIDENTE. Sono riportate o dovrebbero esserlo?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo. Sono riportate.

  PRESIDENTE. Ce le individua? Noi abbiamo cercato di individuarle.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Questi documenti sono riferiti ai comandi oggetto di mappatura. In altro documento – era tutto contenuto in una busta marrone – c'erano le prescrizioni, sanzioni, ammenda e le CNR. Questa è la mappatura delle navi. Questo è il sito degli immobili.

  PRESIDENTE. Secondo me, lei ha la sindrome di Stoccolma e vuol tornare una quarta volta.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, la ringrazio. Mi fa piacere senz'altro. È un'esperienza notevole che mi porterò dietro, posso dare tutto l'ausilio possibile, però ne farei a meno se possibile.
  Ho portato tutto con un foglio di accompagnamento. Ho consegnato tutto in quella busta. Se mi dà i documenti, vedo di individuarli. Questa è la parte amianto e questa è la parte prescrizioni.
  Partiamo dall'ultimo anno: prescrizioni anno 2016. Due sono relative a ditte civili. Inizio a elencare queste. «Non aver assicurato che le dimensioni, la forma e la disposizione degli impalcati fossero idonee in base all'articolo 136, comma 4, lettera e), del decreto legislativo n. 81 del 2008».

  PRESIDENTE. In quale città questo?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. A Venezia. È stato il servizio di vigilanza area centro, che ha competenza territoriale a Venezia. È una ditta che stava lavorando lì, la CNR è stata effettuata presso la Procura di Venezia.
  Un altro soggetto sanzionato è la ditta civile, Edil Bava. Il datore di lavoro è stato sanzionato. Questo alla Procura di Napoli.

  PRESIDENTE. Queste sono le imprese esterne.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Era per riepilogare il 2016.

  PRESIDENTE. Quelle riferite ai comandi?

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sempre del 2016.... Questa è la relazione del servizio di vigilanza area nord, prescrizioni anno 2016: «Un Ente della Marina militare, è stato sanzionato il datore di lavoro, per non aver completamente sviluppato procedure per l'attuazione delle misure per l'esecuzione in sicurezza di alcuni lavori di bordo: sequenza di smontaggio e rimontaggio supporti delle selle in tuga Teseo». La violazione è riferita all'articolo 28, comma 2 e comma 1, e l'ammenda di euro 1.096. Pag. 20
  La CNR alla Procura di La Spezia con numero di protocollo 03438/16 del 26.07.2016; altra sanzione presso altro ente militare, è stato sanzionato il preposto – in questo caso anno 2016 – per aver effettuato manovre di movimentazione dei gravi disattendendo le norme di buona prassi della funzione di preposto nel pieno delle funzioni e incarico (sequenza di smontaggio e rimontaggio supporti delle selle in tuga).
  Quindi, c'è stata la prescrizione nei confronti del preposto. Per la violazione dell'articolo 19, comma 1, l'ammenda è di 328 euro e sempre la CNR è numero 03439 del 2016 alla Procura di La Spezia.

  PRESIDENTE. Questa è una.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. No, sono due. Ce n'è un'altra: «presso un ente Marina militare, e sempre al preposto, per aver sovrainteso manovre di movimentazione sempre dei gravi, richiedendo al collega preposto un particolare posizionamento dello stesso supporto in acciaio in precario equilibrio sulla coperta nave. Nel contempo, ometteva di smontare preventivamente le selle in legno di alloggiamento dei gommoni». La violazione è l'articolo 19, comma 1, e l'ammenda è di 328 euro. La CNR è numero 03440 alla procura di La Spezia.
  Questo è quello che leggo dai dati inviati, e riferiti ai comandi quali datori di lavoro Marina Militare. Le altre prescrizioni sono riferite tutte a ditte, quelle son 15 ditte.

  PRESIDENTE. Quindi, ricapitolando, lei ci ha detto 15 per le ditte e 2 per i comandi. Ci sta dicendo che le 2 sono quelle che lei ci ha letto.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Sarebbero tre, in precedenza e per sola memoria si era parlato di due, mi scusi. I servizi di vigilanza, puntualmente agli atti e dalle CNR, mi hanno comunicato questa ulteriore prescrizione.

  PRESIDENTE. Sono tre, allora.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Affermativo.

  PRESIDENTE. Ce ne stava nascondendo una. Sto scherzando.
  Ci sono altre domande? Mi pare di no. Capitano, la ringrazio. Se le viene nostalgia, ce lo faccia sapere.

  FRANCESCO BATTAGLIA, Capo ufficio coordinamento servizio di vigilanza d'area dello Stato maggiore della Marina. Ringrazio tutti, perché veramente è stata un'esperienza notevole, per l'ausilio che posso aver dato.

  PRESIDENTE. Grazie a lei.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.55.