XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta n. 49 di Giovedì 2 febbraio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione della presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF, Fausta Di Grazia:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 3 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 5 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 6 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 6 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 6 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 7 
Grillo Giulia (M5S)  ... 7 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 7 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Cova Paolo (PD)  ... 8 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Pili Mauro (Misto)  ... 8 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Pili Mauro (Misto)  ... 9 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Pili Mauro (Misto)  ... 9 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Pili Mauro (Misto)  ... 9 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 9 
Pili Mauro (Misto)  ... 9 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 10 
Pili Mauro (Misto)  ... 10 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del ME ... 10 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 10 
Pezza Vincenzo , Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Grillo Giulia (M5S)  ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 11 
Grillo Giulia (M5S)  ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Grillo Giulia (M5S)  ... 11 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Grillo Giulia (M5S)  ... 11 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 11 
Grillo Giulia (M5S)  ... 12 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 12 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12 
Di Grazia Fausta , Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF ... 12 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIAN PIERO SCANU

  La seduta inizia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione della presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF, Fausta Di Grazia.

  PRESIDENTE. Buongiorno a tutti L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione della presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF, dottoressa Fausta Di Grazia, accompagnata dal direttore della segreteria del Comitato di verifica, dottor Vincenzo Pezza, che saluto e ringrazio per la loro presenza.
  Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Ricordo che l'audizione precedente ha avuto luogo il 19 gennaio scorso. L'attuale seduta si svolgerà nelle forme dell'audizione libera ma, ove la Commissione lo richiedesse, i lavori potranno proseguire in forma segreta.
  Grazie ancora, dottoressa, per la sua presenza, non so sei gradisca esordire con qualche dichiarazione, diversamente inizierei riprendendo le cose che ci siamo detti in occasione dell'ultimo incontro, formulandole in maniera più puntuale alcune domande.
  Può fornire gentilmente dati aggiornati rispetto a quelli forniti in precedenza (numero dei casi pendenti, delle istanze di riconoscimento della causalità pervenute, numero delle valutazioni positive e negative, tempistica delle riunioni del Comitato o delle sezioni)?
  Le risulta una differenza dei criteri utilizzati per il riconoscimento dell'equo indennizzo rispetto a quelli utilizzati per il riconoscimento di inabilità inferiori al minimo indennizzabile, che tuttavia danno diritto alla maggiorazione per causa di servizio della pensione di vecchiaia, definita pensione privilegiata ordinaria, o di anzianità? Abbiamo in proposito dei dati ufficiali e completi?
  Le risulta che gli equi indennizzi riconosciuti siano pochissimi, mentre sarebbe elevato il numero di riconoscimenti di inabilità inferiori al minimo indennizzabile? La differente incidenza numerica delle piccole inabilità è sufficiente a giustificare la sproporzione? Può farci avere i dati completi, relativi all'ultimo quinquennio, distinti per le due diverse fattispecie? Potremmo partire da questa prima tranche. Grazie.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sì, dunque, riguardo alla domanda sui dati aggiornati rispetto a quelli forniti in precedenza, che poi controlleremo tutti con più attenzione fornendovi eventuali variazioni la prossima settimana, a me risulta che nei tre mesi e venti giorni di lavoro, cioè 110 giorni, dal mio insediamento, abbiamo fatto 158 adunanze per una media di 11 adunanze a settimana. Pag. 4
  Si fa presente che nell'ultima settimana sono state programmate 16 adunanze, nelle quali saranno discusse circa 750 richieste di parere, in aderenza alla previsione fatta nel corso della scorsa audizione, per evadere l'arretrato entro fine anno, arretrato che, come ho detto la volta precedente, è dovuto alla sospensione di otto mesi per la nomina del nuovo Comitato.
  Per quanto attiene le pratiche dei soggetti equiparati alle vittime del dovere, dati che però vorrei confrontare meglio, dal 23/12 ad oggi per i soggetti equiparati alle vittime del dovere noi abbiamo avuto negative 41 risposte, la riconducibilità alle particolari condizioni ambientali e operative 35, istanze di riesame delle amministrazioni 6, non luogo a deliberare 2, riconducibilità alle particolari condizioni ambientali e operative 2, quindi 41 negative, positive 59. Riconducibilità alle particolari condizioni ambientali e operative Riesame 2, totale complessivo dei soggetti equiparati 102, a cui si dovrebbero aggiungere i 130 di cui parlavo precedentemente, dato che però vorrei controllare, quindi dovrebbero essere 232 risposte per gli equiparati.
  Per quanto riguarda la sua seconda domanda in merito all'eventuale differenza dei criteri, che è una domanda composta da più punti, i riconoscimenti dell'equo indennizzo e il resto non sono di nostra competenza, infatti con la novella del 2001 e la legge a cui facciamo riferimento il procedimento della dipendenza da causa di servizio non è più incardinato sui benefici, cioè equo indennizzo e pensioni privilegiate, bensì sulla mera dipendenza.
  Ciò posto, le valutazioni dei nostri giudizi prescindono dal beneficio ad essi correlati o finalizzati, peraltro di competenza delle rispettive amministrazioni. L'equo indennizzo è competenza della pubblica amministrazione come la pensione privilegiata. Il Comitato da me presieduto è chiamato ad esprimersi sulla riconducibilità ad attività lavorativa delle cause produttive di infermità o lesioni in relazione a fatti di servizio, e al rapporto causale tra i fatti, l'infermità e la lesione, pertanto il parere che emettiamo è sulla dipendenza o meno, al di là dei profili delle provvidenze, che ai fini della nostra indagine non rilevano in alcun modo.
  In realtà sono sempre meno le richieste di pendenze ai fini di pensione privilegiata, se non addirittura residuali, infatti il Regolamento vigente all'articolo 12 ha introdotto il principio dell'unicità di accertamento, che fa sì che il parere dato dal Comitato sia definitivo in sede di pensione privilegiata e di equo indennizzo, ma il profilo della pensione privilegiata ci riguarda solo marginalmente, nei casi in cui i soggetti richiedano la dipendenza dopo il collocamento a riposo.
  Solo in tal caso il Comitato, sulla base del processo verbale redatto dalla proposta Commissione, può venire a conoscenza se la domanda inoltrata anche ai fini di pensione privilegiata. Una volta avvenuto il riconoscimento in attività di servizio, l'aspetto di conferma della patologia ai fini della pensione è competenza delle Commissioni mediche ospedaliere.
  Non rilevando più il nesso definitivamente accertato se la patologia sia ascrivibile ad una categoria utile alla pensione, per quanto riguarda la categoria ancora meno può farsi una differenza se si considera che alcune infermità a livello iniziale hanno un'ascrivibilità iniziale minima, che potrebbe nel tempo portare addirittura all’exitus e divenire una prima categoria, 100 per cento di invalidità. Una lieve ipertensione in buon trattamento farmacologico, se non dà una classificabilità, ma al massimo una tabella B, nel tempo può degenerare in una cardiopatia ipertensiva e conseguentemente in un infarto letale.
  Lo stesso ragionamento può farsi per molte altre patologie degenerative, le cui domande sono presentate allo stato iniziale, che stabilizzate costituiscono pur sempre una patologia.
  Per quanto attiene ai punti b), c), d), e) della sua seconda domanda, le risposte sono già incluse nella prima: i benefici non sono di competenza del Comitato e pertanto non possiamo disporre dei dati richiesti. Un'eventuale richiesta di questo genere deve essere rivolta alle singole amministrazioni.

Pag. 5

  PRESIDENTE. Grazie, è possibile avere le statistiche divise per grado (ufficiali superiori, inferiori, sottufficiali, graduati di truppa) su quante richieste sono pervenute e quante di queste sono state valutate in senso positivo o negativo?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sì, noi abbiamo fatto una ricerca in questi giorni, però a campione, per amministrazione e per grado.

  PRESIDENTE. La distribuiremo, però vuole intanto anticiparcela in linea generale?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sì. Per esempio Pubblica Sicurezza: dal mio insediamento, cioè da settembre ad oggi ...

  PRESIDENTE. Noi però avremmo necessità di fare questa valutazione negli ultimi cinque anni.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Negli ultimi cinque anni la cosa per il nostro sistema risulta problematica, però, visto che è un aspetto a cui tenete particolarmente, ne faremo richiesta alle amministrazioni interessate. Se non riusciremo a estrarli con il nostro sistema perché mi pare che ci siano difficoltà, sicuramente rivolgeremo la domanda alle amministrazioni che, avendo il cartaceo (a suo tempo c'era il fascicolo cartaceo che dopo il parere è stato restituito), potranno fornirvi tutti i dati che vi interessano.

  PRESIDENTE. In quanto tempo orientativamente pensa di poterci far pervenire questa statistica?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Direttore, in quanto tempo pensa possiamo fare?

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Dipende dai tempi delle singole amministrazioni, perché il vecchio sistema era datato 1994, per cui non era in grado di fare una distinzione per pareri positivi e negativi, era solo un sistema gestionale che serviva ad aiutare la segreteria a istruire le pratiche e a gestirle per il Comitato, poteva soltanto valutare e contare le pratiche pervenute e le pratiche evase, ma non faceva distinzioni né per patologie, né per parere positivo o negativo. Adesso, invece, con il nuovo sistema questo è possibile.

  PRESIDENTE. Scusi, direttore, siccome noi non arriviamo da Marte, ma abbiamo svolto attività riconducibili a quelle dell'organizzazione, se lei desse incarico ad un paio di suoi collaboratori di prendere il registro degli ultimi cinque anni e di spulciarlo, dal momento che non stiamo parlando di milioni di persone, penso che in due settimane potrebbero fare questo tipo di statistica.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Faremo senz'altro del nostro meglio.

  PRESIDENTE. Stabiliamo che gentilmente entro il 15 febbraio farete in modo di far recapitare alla Commissione questo lavoro relativo agli ultimi cinque anni, secondo le modalità che vi abbiamo chiesto. Veniamoci incontro tutti, dottoressa, perché, se dobbiamo perderci nella nebbia del tempo, dico con dispiacere che allora non si collabora, quindi questa è una cosa che siete in grado di fare, lasciamo stare le altre amministrazioni o, se le volete cercare, cercatele pure, però entro i prossimi 15 giorni per cortesia metteteci nella condizione di avere questo materiale.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Ce la possiamo fare.

  PRESIDENTE. No, ce la dovete fare, scusi, altrimenti utilizziamo altre modalità Pag. 6per averli, chiediamo il sequestro dei registri e li esaminiamo noi. Questo sarebbe spiacevole, quindi gentilmente disponetevi allo stesso livello di collaborazione che la Commissione vi sta offrendo: entro il 15 febbraio per cortesia dovete depositare questo materiale.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Intanto depositiamo questo che abbiamo portato.

  PRESIDENTE. Grazie. Adesso una domanda un po'più specifica: secondo le tabelle trasmesse dall'INAIL, nell'ambito della Marina Militare sarebbero stati esposti ad amianto 4.641 militari, dai dati del RENAM, a causa dell'amianto, si sarebbero ammalati di mesotelioma 622 militari, in particolare 249 nella Marina Militare.
  Secondo le indicazioni emerse nell'ambito delle attività investigative svolte per conto della Procura della Repubblica di Padova, sono stati identificati 946 casi di ammalati o deceduti per patologie asbesto correlate, con significativa esposizione ad amianto nella Marina Militare. La domanda è questa: sono pervenuti alla vostra attenzione casi di militari che lamentavano patologie asbesto correlate e, se sì, è in grado di dirci quanti ed eventualmente anche come siano stati decisi?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Per quanto riguarda l'amianto dal 2010 abbiamo evaso 58 richieste di pareri, con il seguente esito: 2 negative e 56 positive. Abbiamo avuto pertanto una percentuale di riconoscimenti superiore al 90 per cento.
  Questo è stato possibile anche alla luce del fatto che il Ministero della Marina ha accettato e certificato la presenza di componenti di amianto soprattutto sulle navi, pertanto nel trasmettere le richieste di parere allega nell'apposito campo dell'applicativo, per ogni fascicolo digitale trasmesso, un elenco dettagliato delle navi.
  Ciò ha sicuramente facilitato il lavoro dell'organo collegiale da me presieduto in questi ultimi quattro mesi e, compatibilmente con le patologie tumori che la letteratura scientifica e gli studi effettuati ricollegano all'amianto, è stato accertato che alcuni apparati o addirittura alcuni organi non sono interessati da patologie amianto correlate.
  Alla luce di quanto elencato nello stato matricolare l'apposita sezione dedicata agli imbarchi verifica se il militare sia stato imbarcato su quelle navi, ergo riconosce lo status di soggetto equiparato.
  Con riguardo alle patologie amianto correlate, il legislatore, seppure in altro ambito, ha recentemente codificato le patologie da ritenersi tali, e mi riferisco alla recente previsione introdotta dall'articolo 1, comma 250 della Legge di stabilità del 2017. Ha infatti previsto all'articolo 1, comma 250 l'attribuzione della pensione di inabilità per i soggetti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria o alle forme esclusive o sostitutive della stessa che risultino affetti da mesotelioma pleurico, mesotelioma pericardico, peritoneale, della tunica vaginale e del testicolo, carcinoma polmonare e asbestosi.
  Tale disposizione si pone all'attenzione per due importanti motivi di individuazione di patologie tumorali che sembrerebbero da ritenersi provocate dall'esposizione ad amianto e richiama al procedimento sulla dipendenza da causa di servizio. Si deve tener conto infatti che tali previdenze sono considerate erga omnes e quindi in passato abbiamo riconosciuto alcune patologie correlate all'esposizione al radon, in quanto la componente medica del Comitato ha ritenuto, a seguito di documentata legislazione scientifica, che oltre ai fattori costituzionali si potessero configurare anche fattori eziologici di natura estrinseca.

  PRESIDENTE. Grazie. Per quanto riguarda i militari affetti da sclerosi laterale amiotrofica?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sì, abbiamo mandato una statistica. Questa ricerca è stata facile. Con la diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica il giudizio Pag. 7 è stato «non dipendente da causa di servizio» il 9 settembre 1996, e, previo esame degli atti relativi alla carriera scolastica di questa signora, che è un insegnante elementare, e dalle testimonianze prodotte e trasmesse dalle autorità competenti, il Comitato ha emesso parere sfavorevole. Questo è l'unico caso che ci risulta.

  PRESIDENTE. Semmai torniamo dopo su questo, perché probabilmente dovrò porle un'altra domanda.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Ovviamente è del Comitato precedente, perché è del 1996.

  GIULIA GRILLO. Volevo solo chiederle, alla luce di quanto ottenuto dalla Marina per l'amianto, perché non si proceda ad applicare lo stesso anche per i militari esposti in teatri in cui è stato utilizzato l'uranio, viste le linee guida sulla pericolosità dell'uranio stesso.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sull'uranio abbiamo anche riflettuto, quindi devo evidenziare che la mia risposta non può essere quella del medico, essendo io un magistrato, ma posso dare una risposta che tenga conto dell'assunto che è alla base delle relazioni e degli studi a mia conoscenza, non potendo fare altrimenti.
  La chiave di lettura dei dati e degli enunciati sarà quella che mi compete quale giurista e componente magistratuale del Comitato di verifica, nonché presidente dello stesso organo consultivo. Qua trattiamo (è importante ripeterlo) di un organo amministrativo che si deve attenere alla legge che prevede il funzionamento del Comitato, non è previsto che possa creare dei filoni giurisprudenziali diversi da quelli che ci sono stati sinora. Questo lo può fare il magistrato, che è un perito dei periti, il quale chiede l'ausilio dei periti veri per crearsi un suo convincimento, quindi con i periti di parte raggiunge un convincimento libero in scienza e coscienza.
  Noi parliamo di un organo amministrativo composto (questo è l'aspetto interessante di questo Comitato) dalla parte giuridica, ossia tutti colleghi magistrati, e dalla parte medica (alti ufficiali oppure civili con alte specializzazioni). Questo incontro di professionalità costituisce un unicum nella pubblica amministrazione, ma è pur sempre un organo amministrativo in cui non c'è una discrezionalità.
  La Corte di Cassazione in una recente sentenza, la n. 16 del 2016, ribadisce che il Comitato di verifica non ha una vera e propria discrezionalità, deve applicare la legge. Io conosco bene gli indirizzi giurisprudenziali che aprono a diverse interpretazioni, per esempio ampliare la possibilità di riconoscimenti sulla base del «più probabile che non», indirizzi giurisprudenziali tutti molto interessanti, ma il Comitato deve attenersi alla legge fondamentale che lo ha istituito.
  Vorrei continuare con l'uranio e poi semmai torniamo su questo argomento. Sulla base di quanto contenuto in importanti studi anche sul dato epidemiologico nel territorio del Kosovo e della Bosnia, si deve evidenziare che l'eventuale legame causale tra il linfoma di Hodgkin e l'esposizione all'uranio assume rilevanza sanitaria nei casi di inalazioni, ingestione, incorporazione attraverso ferite.
  In particolare sull'uranio mi pare opportuno richiamare la Relazione del Comitato scientifico delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni ionizzanti (ovviamente lo riporto nella mia minima conoscenza medica), edita nel 2013, che sulla base dei dati disponibili ha affermato che «non è possibile associare l'esposizione a fonti radioattive con un eccesso di linfoma Hodgkin».
  E ancora, la stima dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'incidenza e prevalenza del linfoma Hodgkin nel sud Europa mostra come in Bosnia, Serbia, Albania e Montenegro, ovvero l'area balcanica, la stessa che è stata riguardata nel protocollo Mandelli, siamo in Paesi con un certo numero di incidenza di casi di uranio impoverito. Pag. 8
  Lo studio di estremo interesse sull'argomento è stato effettuato dai ricercatori dell'Istituto Superiore della Sanità ed è stato condotto sulla popolazione delle Forze armate che ha partecipato ad almeno una missione in Bosnia e Kosovo nel periodo di riferimento 1995-2001. Tale studio ha riscontrato nel periodo di osservazione un dato epidemiologico superiore a quello stimato solo per quanto riguarda il linfoma di Hodgkin. Per gli altri tumori studiati epidemiologicamente il dato non è risultato significativo.
  Anche tale studio (su questo vi è assoluta univocità tra studi e relazioni) l'esposizione che deve essere indagata ai fini del nesso causale è quella interna (inalazioni, incorporamento), mentre in quella esterna al momento non vi sono dati significativi. Lo studio non è recentissimo, è del 2003. In merito può farsi presente che il Comitato, nel valutare i linfomi Hodgkin e Non Hodgik ai fini della dipendenza dell'equiparazione alle vittime del dovere, non può non tenere delle risultanze degli studi epidemiologici effettuati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
  Tuttavia l'orientamento collegiale del Comitato non è neanche in questo caso preclusivo: si va ad esaminare nel dettaglio la documentazione sia medica che amministrativa a disposizione, al fine di portare in superficie un eventuale collegamento tra la patologia e l'esposizione, nel rispetto degli studi medici fatti, in particolare di quelli maggiormente condivisi, cioè il tipo di esposizione che si è avuta, la durata dell'esposizione, il teatro operativo presso il quale il militare ha operato, la compatibilità dell'apparato e dell'organo interessato rispetto a quelli che la letteratura scientifica considera tumore compatibile con esposizione considerevole alle radiazioni ionizzanti, se l'esposizione sia stata diretta o indiretta.
  Queste ma anche altre valutazioni vengono effettuate in sede collegiale, talvolta si procede ad approfondimenti scientifici e giuridici interni, proprio al fine di dare un giudizio che sia il più completo possibile, avvalendoci delle alte professionalità mediche presenti nel Comitato e dell'apporto giuridico del magistrato, che è garante del buon andamento dell'adunanza.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa, adesso passiamo ad un'altra domanda del collega Cova.

  PAOLO COVA. Grazie, presidente. Non ho capito una cosa, perché magari non mi sono chiari tutti i meccanismi. Lei prima faceva riferimento al caso dell'amianto e dei militari e ha accennato a come per i militari che sono risultati imbarcati, poiché la Marina ha dichiarato questa cosa, questo facilitasse il riconoscimento.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Non solo gli imbarcati: naturalmente in tutti quei casi in cui la persona è stata esposta in modo particolare alla presenza dell'amianto. Da quello che mi risulta, ad esempio, i lavoratori dei macchinari, dei pezzi delle navi nelle officine o che hanno provveduto al lavaggio di parti di questi mobili che potevano contenere sostanze come l'amianto in quella quantità.
  Ci sono quantità indicate dai medici legali in percentuale, quindi dalle mie cognizioni mi sembra che ogni volta che si presenta il problema amianto il Comitato sia ben disposto e si arrivi facilmente a un accoglimento. Sono i casi che destano minori tensioni decisionali, perché ormai sono quasi acquisiti, quindi vi sono meno problematiche negli accoglimenti, infatti mi sembra che abbiamo quasi la totalità degli accoglimenti sull'amianto.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa. Prego, collega Pili.

  MAURO PILI. La ringrazio, presidente. Vorrei tornare sulla domanda della collega Grillo per capire qual è la differenza tra la Marina Militare, che segnala la presenza dell'amianto nelle navi e negli ambienti frequentati, e l'Esercito. L'Esercito ha negato la presenza di uranio impoverito di torio nei teatri di guerra o nelle aree di esercitazione, c'è stata una dichiarazione in Pag. 9tal senso da parte degli organismi dell'Esercito?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Questo lo deve chiedere al Comando militare, non posso rispondere a una domanda del genere. Non sono a conoscenza dell'eventuale presenza delle sostanze nocive nell'Esercito, quindi è una domanda a cui non posso rispondere.

  MAURO PILI. Io le chiedevo se nello stesso modo in cui la Marina ha comunicato a lei e quindi al suo ufficio la presenza di amianto...

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. A me in questi quattro mesi non risulta che sia stato comunicato quello che lei richiede.

  PRESIDENTE. Sì, però anche per questo non è che ci vorrebbe una ricerca millenaria, quindi le chiediamo gentilmente di farci sapere (è sufficiente che guardino il protocollo delle comunicazioni da parte dell'amministrazione dell'Esercito) se risulti o meno una comunicazione di questo tipo.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sentiamo il direttore: possiamo fare questo tipo di ricerca?

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Che io sappia, c'è stata una comunicazione per quanto riguarda la Marina, su richiesta del Comitato, di tutte le navi in cui era stato riscontrato l'amianto. Forse la domanda dell'onorevole Pili era diretta in questo senso, ossia sapere se vi fosse stata una dichiarazione di carattere generale su alcuni teatri di missioni militari o alcune zone particolari... lettere di questo tipo non sono state mai richieste o inviate. Per quanto riguarda casi specifici...

  MAURO PILI. Non sono state richieste da chi?

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Da noi, dal Comitato.

  MAURO PILI. Il Comitato non ha mai richiesto la verifica del teatro di guerra o di esercitazioni...?

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Non sono mai partite domande di carattere generale. Io dirigo questo ufficio da quattro anni e non mi risulta che in questi quattro anni siano partite richieste di carattere generale, sono partite eventualmente istruttorie, cioè lettere di integrazione documentale per casi specifici.
  Per quanto riguarda le navi (lo ricordo perché mi sono interessato del problema) fui io stesso a suggerire di fare una lettera al fine di evitare di fare tante istruttorie, caso per caso, per avere un elenco di tutte le navi in cui era stato riscontrato l'amianto, in modo che quando arrivava la domanda di un militare della Marina dalla quale risultava l'imbarco su una nave il parere fosse reso immediatamente, senza necessità di ulteriori indagini.
  Per quanto riguarda l'uranio impoverito questo non è stato mai fatto, almeno in questi quattro anni. Ovviamente è stato fatto per casi specifici, però, non essendo io membro del Comitato, sono istruttorie d'Aula che non vengono sempre conosciute dal sottoscritto, anche riservate.

  MAURO PILI. Evidentemente la casistica dell'Esercito per quanto riguarda determinate aree, dal Kosovo ai Poligoni, è notevolmente superiore a quello che si può immaginare per la Marina, con migliaia di militari coinvolti. Per quale motivo non è stata suggerita la stessa procedura all'Esercito, visto che voi avete suggerito alla Marina di fare una valutazione sui «teatri di lavoro marino» e invece non è stato fatto Pag. 10per l'Esercito? La casistica è molto più rilevante sul piano dell'Esercito!

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Perché dalle comunicazioni pervenute al Comitato risultava che la Marina avesse un elenco di queste navi, per cui la risposta era facilmente...

  MAURO PILI. Il Comitato quindi non sapeva in alcun modo i teatri di guerra nei quali...

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del ME. Che io sappia no, ma non posso rispondere a questa domanda perché io non sono un componente del Comitato, però non era noto alla segreteria che l'Esercito sapesse dettagliatamente e avesse mai comunicato anche in casi specifici i teatri di missione in cui ci fosse presenza di uranio impoverito. Io – ripeto – non sono membro del Comitato, però che io sappia non ci sono mai state chiare comunicazioni, perché altrimenti sarebbero state messe agli atti per semplificare i lavori del Comitato.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. E soprattutto il Comitato non è competente ad approfondire in dettaglio come è organizzato l'Esercito italiano, il Comitato risponde alle istanze dei militari, quindi si deve limitare alla normativa.

  PRESIDENTE. Dottoressa, mi perdoni, è clamorosa questa sua affermazione, cioè il Comitato deve acquisire tutti i possibili elementi conoscitivi, non è che si debba limitare...

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Ma infatti...

  PRESIDENTE. Ed è altrettanto clamoroso (perché questo si sta evincendo) che il Comitato precedente e, se vogliamo, anche l'attuale non abbiano ritenuto di dovere pretendere dichiarazioni dell'amministrazione della Difesa del tenore di quelle indicate dal collega Pili. Queste non sono pratiche di tipo burocratico, qui stiamo parlando di persone, e la sensibilità umana che lei ha espresso sia la volta scorsa che seduta stante è la migliore conferma del fatto che c'è una incongruità fra la delicatezza dell'argomento e le risposte che evidentemente l'amministrazione della Difesa non sta fornendo. Collega Pili, ho interpretato bene il senso della sua domanda?

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Il Comitato prenderà atto di questa indicazione che riteniamo preziosa e prossimamente ci adegueremo e chiederemo in istruttoria ulteriormente questi dati che ci possono essere forniti.

  VINCENZO PEZZA, Dirigente dell'Ufficio di segreteria del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Posso fare un'integrazione? Volevo puntualizzare che i casi di uranio impoverito sono inferiori a quelli di amianto come numero, essendo inferiori come numero ed essendo legati spesso anche al DPR 243 e ai benefici che ne derivano, quindi alle particolari condizioni ambientali, presumo che sia stato preferito dal Comitato trattarli caso per caso. Il discorso dell'amianto era un discorso più generalizzato, per cui...

  PRESIDENTE. Grazie, direttore. Il Comitato ha sbagliato clamorosamente, almeno a giudizio di questa Commissione. La parola alla collega Grillo, prego.

  GIULIA GRILLO. Anch'io volevo dire qualcosa su questo perché, come voi ben sapete, siete in una Commissione d'inchiesta che tratta proprio delle vittime dell'uranio impoverito, tema non solo di questa Commissione, ma anche di molte altre. In questa Commissione si è discusso del lavoro del Comitato di verifica, abbiamo presentato anche una proposta di legge, quindi evidentemente siamo estremamente critici Pag. 11rispetto non ai soggetti che hanno svolto quell'attività, ma a tutto il metodo.
  Ora, io comprendo che, come dice giustamente la dottoressa Di Grazia, voi vi dovete attenere all'impianto normativo, ma non credo che sia un atto contra legem quello fatto nel caso dell'amianto e quindi l'ipotesi è che ciò si sarebbe potuto fare (ormai siamo in un ritardo clamoroso), non so come agirete a seguito dell'audizione di oggi, ma è chiaro che ormai c'è un intento riformatore in questo Parlamento, che mi auguro verrà portato avanti in questa legislatura o eventualmente nella prossima legislatura dal Parlamento o dal Governo, perché non è possibile continuare a sottacere che c'è una situazione delicata, che non è stata adeguatamente attenzionata e quindi oggi si è arrivati a questo punto.
  A questa considerazione aggiungo due domande, ossia se lei, dottoressa, sia a conoscenza della direttiva n. 142381349041 del 1999, diramata dallo Stato Maggiore della Difesa proprio sulla pericolosità e gli effetti dell'uranio impoverito, e se possa indicarci la composizione esatta del Comitato in questo momento, con le cariche di quanti sono i medici...

  PRESIDENTE. Ce l'ha già presentata, è già nella nostra disponibilità e gliela facciamo avere subito dopo la seduta. La volta scorsa lesse un lunghissimo elenco.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. C'è qualche piccola correzione, ma la leggo tranquillamente, se vuole.

  PRESIDENTE. No, grazie, passiamo alla seconda domanda.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Mi scusi, qual era la domanda?

  GIULIA GRILLO. Le chiedevo della direttiva emanata dallo Stato Maggiore della Difesa nel 1999, per sapere se lei e il Comitato ne siate a conoscenza. Mi rendo conto che magari può non ricordarla...

  PRESIDENTE. Magari potremmo aiutare la dottoressa spiegando quale sia l'argomento...

  GIULIA GRILLO. L'uranio impoverito.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Sulla pericolosità dell'uranio impoverito abbiamo diversi studi, quello che avevo citato dell'Istituto Superiore della sanità della Commissione Mandelli, che fa una conclusione sul morbo di Hodgkin, e la Commissione parlamentare di inchiesta che nel marzo 2006 conclude: «non sono emersi elementi che consentano di affermare che le patologie siano da attribuire a effetti radiologici derivanti dalle esposizioni a radiazioni ionizzanti o alla contaminazione chimica dovuta a questo tipo di munizionamento. Appare di rilievo che a tutt'oggi non sono state riscontrate tracce di uranio impoverito in campioni istologici di militari italiani che hanno sviluppato patologie tumorali», Questa è la vostra Commissione parlamentare del 2006.

  PRESIDENTE. È passata molta acqua sotto i ponti nel frattempo per fortuna!

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Poi naturalmente siamo anche a conoscenza di alcuni studi in materia che abbiamo acquisito. Quello del professor Carmignani è uno degli studi che abbiamo preso in considerazione per aggiornamento, in cui si dice che «le radiazioni si distinguono in direttamente e indirettamente ionizzanti, ovvero producenti...».

  PRESIDENTE. Scusi, dottoressa, non era questo il senso della domanda.

  GIULIA GRILLO. No, io però chiedo che la Commissione acquisisca quali sono le basi scientifiche su cui il Comitato fonda il suo giudizio.

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del Pag. 12MEF. Le basi scientifiche sono quelle di comune conoscenza, in cui naturalmente...

  GIULIA GRILLO. Se cortesemente può fornirci questi studi che lei citava o altri eventualmente in possesso dei medici che compongono il Comitato di verifica, per una questione di trasparenza...

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. C'è la massima disponibilità all'accoglimento, c'è quasi la totalità di accoglimento, se non sbaglio.

  PRESIDENTE. Un momento, c'è la disponibilità all'accoglimento totale della richiesta che ha presentato la collega, ma relativamente alle domande è tutt'altro che quasi totalità, quindi acquisisco la richiesta della collega Grillo e raccomando alla presidente del Comitato di voler disporre subito in questo senso.
  Se non ci sono altre domande, ringrazio la Presidente Di Grazia per questa seconda audizione che è stata per noi certamente molto importante e che lo sarà ancora di più anche alla luce dei dati e dei riferimenti...

  FAUSTA DI GRAZIA, Presidente del Comitato di verifica delle cause di servizio del MEF. Noi vi forniremo qualsiasi dato vi sarà utile o necessario, ve lo manderemo per iscritto...

  PRESIDENTE. Grazie, ci servono semplicemente quelli che abbiamo chiesto. Saluto anche il direttore Pezza. Vorrei comunicare ai colleghi che per mercoledì prossimo desidero convocare un Ufficio di Presidenza ad hoc per trattare della tempistica relativa alla discussione della nostra proposta di legge, che la collega Grillo ha appena ricordato.
  Noi invochiamo trasparenza, pretendiamo trasparenza dai cortesi interlocutori che abbiamo il piacere di ospitare, e altrettanta dobbiamo offrirne noi e pretenderne dagli interlocutori della politica. Noto infatti un addensamento di nebbie intorno alla nostra legge e ho la sgradevole sensazione che non si stia lavorando (lasciatemi fare questa circonlocuzione) perché possa essere portata in discussione con la necessaria tempestività.
  Questo problema ci riguarda tutti, primariamente i partiti di maggioranza, ma anche tutte le altre forze politiche, quindi invito i tre capigruppo presenti a voler acquisire cortesemente informazioni dettagliate relativamente alle intenzioni della Commissione lavoro e della Commissione salute della Camera dei deputati relativamente all'incardinamento.
  La legge è stata assegnata a queste Commissioni, ma l'incardinamento tarda ad arrivare. Non vorrei che fossimo di fronte ad interferenze indebite e, siccome non mi piace sparare nel mucchio, per oggi mi riservo di mantenere un atteggiamento di doverosa prudenza. Questa cosa comunque dovrà essere collegialmente chiarita entro e non oltre la riunione dell'Ufficio di Presidenza, che convoco da subito per il prossimo mercoledì.
  Nel ringraziare i nostri ospiti, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.