XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

Resoconto stenografico



Seduta n. 58 di Mercoledì 5 ottobre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Catania Mario , Presidente ... 3 

AUDIZIONI IN MATERIA DI CONTRASTO DELLA CONTRAFFAZIONE VIA WEB E IN SEDE INTERNAZIONALE

Audizione di rappresentanti di eBay Inc.
Catania Mario , Presidente ... 3 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 3 ,
Krawczyk Stefan , Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc ... 3 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 5 ,
Catania Mario , Presidente ... 7 ,
Baruffi Davide (PD)  ... 7 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 8 ,
Gallinella Filippo (M5S)  ... 8 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 9 ,
Cenni Susanna (PD)  ... 9 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 9 ,
Krawczyk Stefan , Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc ... 10 ,
Mongiello Colomba (PD)  ... 10 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 11 ,
Krawczyk Stefan , Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc ... 12 ,
Russo Paolo (FI-PdL)  ... 12 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 12 ,
Krawczyk Stefan , Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc ... 12 ,
Rota Andrea , Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc ... 13 ,
Catania Mario , Presidente ... 13 ,
Krawczyk Stefan , Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc ... 13 ,
Catania Mario , Presidente ... 14 

Allegato: Documentazione prodotta da eBay Inc ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARIO CATANIA

  La seduta comincia alle 8.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti di eBay Inc.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti di eBay Inc. Cominciamo oggi una serie di audizioni con player importanti dell’eCommerce e del mondo del web. Questo ci consentirà di andare ancora più a fondo nella tematica affrontata dal collega Baruffi con la relazione attinente i problemi nel contrasto alla contraffazione praticata attraverso l’eCommerce.
  Sono presenti l'ingegner Andrea Rota, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc, e il dottor Stefan Krawczyk, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc.
  Avverto che è presente un servizio di traduzione simultanea attivabile con le cuffie.
  Lascio quindi la parola all'ingegner Rota, che poi gestirà anche l'intervento del dottor Stefan Krawczyk.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Grazie, presidente, ringrazio per l'opportunità di essere auditi. Una piccola introduzione sul nostro team.
  Io sono Andrea Rota, responsabile di eBay per la lotta alla contraffazione a livello globale, un'unità creata alcuni anni fa nella consapevolezza che la contraffazione è un problema da affrontare a livello globale, e il fatto che sia un italiano a guidare questa task force non è casuale, in quanto c'è una grossa attenzione all'Italia e all'Europa nell'affrontare questi problemi.
  Mi occupo di tutta la parte operativa alla lotta alla contraffazione all'interno di eBay. Con me c'è Stefan Krawczyk, responsabile di Government relations a livello europeo, che è basato a Bruxelles ed è la persona chiave per tutte le attività che stiamo facendo in sede europea per la lotta alla contraffazione.
  Lascio quindi la parola a Stefan Krawczyk.

  STEFAN KRAWCZYK, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc. Grazie, Andrea. Grazie, signor Presidente. È un onore e un piacere per me essere qui, in questo Parlamento; sono rimasto molto colpito da questa sede in cui vengo ospitato per la prima volta.
  Mi scuso perché non riuscirò a parlare con voi in italiano; sono in grado di parlare in italiano solo per una conversazione semplice davanti a un caffè, ma per un intervento così tecnico preferisco l'inglese.
  Vi parlerò brevemente di eBay e di quello che abbiamo fatto, come società, da un punto di vista politico, per la lotta alla contraffazione nell'ambito della nostra cooperazione con i titolari di diritti di proprietà intellettuale. Pag. 4
  Vorrei innanzitutto spiegare cosa sia oggi eBay rispetto a ventuno anni fa, quando iniziò la sua attività. Molti hanno una percezione sbagliata di cosa faccia la piattaforma eBay, che non è più quello che tanti ritengono, ossia una sorta di mercato delle pulci dove vengono vendute merci di seconda mano da privati con modalità tipo asta. Adesso siamo una piattaforma, un mercato terzo, paragonabile a un centro commerciale.
  Circa l'80 per cento di tutte le inserzioni sul nostro sito in tutto il mondo arrivano da venditori professionisti che vendono ad un prezzo fisso merci nuove, quindi ci siamo spostati grandemente dal nostro modello passato, dove vendevamo primariamente prodotti da collezione e di seconda mano. Questo è il primo pensiero da fare quando si pensa a eBay oggi.
  Molti ritengono che le vendite sui eBay siano vendite di beni e di servizi, in realtà eBay non vende nulla: è una piattaforma internet che consente ai venditori e agli acquirenti di trovarsi e di compiere delle transazioni per la vendita di beni di qualunque genere.
  La bellezza di eBay è che virtualmente si può vendere e comprare qualunque cosa. Ricorderete le notizie di un genero che cercava di vendere la suocera, ovviamente qui l'inserzione fu eliminata e non accadde nulla, ma si può vendere il proprio yacht, una Ferrari, una casa, un paio di scarpe, su eBay si può vendere qualunque cosa.
  Questa è la bellezza di un simile modello commerciale, ma è anche la sfida che eBay deve affrontare, perché ha il dovere di garantire che non sia consentita la vendita di oggetti non consentite ammessi sul nostro sito. Andrea Rota vi parlerà più in dettaglio di questo.
  Non siamo un sito come Amazon: loro sono venditori al dettaglio perché vendono alcuni prodotti, mentre eBay non vende, e questa è una significativa differenza, sebbene anche Amazon abbia il proprio mercato come eBay, pur trattandosi di una parte minore della loro attività, ma la loro principale attività è la vendita al dettaglio. Questo significa che Amazon ha la titolarità, è proprietario dei beni che vende al consumatore, il che segna una differenza fondamentale, perché Amazon può vedere la merce prima che arrivi al consumatore, mentre noi non vediamo mai i prodotti prima che arrivino al consumatore.
  Nel passato remoto, dieci o dodici anni fa, c'è stato un aumento della disponibilità sulla nostra enorme piattaforma internazionale di alcuni prodotti sospettati di violare i diritti della proprietà intellettuale e di essere quindi contraffatti; abbiamo avuto problemi con alcuni importanti marchi nel mondo, con Louis Vuitton, L'Oréal, Louboutin e altri famosi marchi di lusso; per alcuni di essi il problema non è tanto la contraffazione, quanto il fatto che le loro merci erano vendute fuori dai canali di distribuzione tradizionali.
  Quando è aumentato il numero dei contenziosi e ci siamo ritrovati più spesso nelle aule di Tribunale che nelle sale riunioni, la Commissione europea osservò la situazione e giunse alla conclusione che potesse essere più utile cercare di riunire tutte le parti intorno a un tavolo per elaborare una soluzione cooperativa. Quel momento ha segnato l'inizio di un lungo processo a Bruxelles, che ha condotto alla firma di un memorandum di intesa sulla lotta alla contraffazione online; eBay ha firmato questo memorandum, così come ha fatto Amazon, un sito francese come PriceMinister e poi Allegro, che è la versione polacca di un mercato come eBay.
  Burberry, Lacoste e numerosi altri marchi hanno firmato anch'essi questo memorandum – di cui ho qui una copia – che è stato il primo accordo cooperativo su base volontaria tra le parti interessate per una sfida comune. Da quando abbiamo firmato questo memorandum nel maggio 2011 abbiamo visto la scomparsa dei contenziosi e un aumento dei rapporti di collaborazione, il che ha segnato un enorme successo. Andrea Rota vi parlerà poi di cosa facciamo a livello operativo come società nella lotta alla contraffazione.
  Io firmai allora il memorandum d'intesa, che è stato firmato nuovamente quest'anno da un ulteriore numero di piattaforme, ci sono altri marchi, è in vigore e ha consentito di sviluppare una migliore collaborazione Pag. 5 tra tutte le parti nella lotta alla contraffazione. Sarò lieto di rispondere a eventuali vostre domande in merito a questo memorandum, grazie.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Come avete sentito, ci siamo mossi su più piani, un piano politico di partnership e un piano operativo di cui sono responsabile. Cominciamo a parlare delle difficoltà a livello operativo e anche dell'imperativo per eBay di essere un attore molto attivo nella lotta alla contraffazione.
  Le difficoltà hanno a che vedere con un sistema che, come il mio collega ha descritto, è un sistema aperto, con una dimensione enorme. Oggi abbiamo più di 1 miliardo di oggetti in vendita a livello globale, decine di milioni di nuovi oggetti in vendita ogni giorno, oggetti che noi non vediamo fisicamente, perché vediamo le inserzioni pubblicate.
  L'altro elemento è rappresentato dal fatto che è un sistema aperto, cosa che consideriamo un'opportunità incredibile sia per privati che per piccole e medie imprese. Oggi solo in Italia abbiamo più di 30.000 venditori professionali, più di 5 milioni di acquirenti, più di 100 imprese che su eBay fanno un fatturato superiore al milione di euro. Queste imprese, che sono diventate grandi tramite eBay, sono partite piccole, quindi c'è una dinamica continua di nuovi attori che vengono a vendere nel nostro marketplace, cogliendo l'opportunità.
  Quando un venditore diventa un venditore grande abbiamo ovviamente la storia, le statistiche, la performance, ma ogni giorno ci sono nuovi venditori che scelgono eBay come un'opportunità per vendere e per crescere, e dobbiamo preservare la libertà di accedere a questa piattaforma. Questa è la difficoltà che abbiamo nell'operare nella lotta alla contraffazione.
  Dall'altra parte abbiamo un imperativo di business. A noi interessa eliminare completamente la contraffazione perché è un danno per chi viene su eBay e compra, perché chi vede un oggetto contraffatto sul sito o lo compra o lo riceve è ovviamente deluso dall'acquisto e non torna. Quello che noi definiamo churn è un grosso tema per noi.
  Questo ha a che vedere con il fatto che un utente che magari ha visto un oggetto contraffatto probabilmente si limiterà a fare acquisti di importo basso su eBay, non comprerà un articolo di moda di alto prezzo per timore di ricevere un oggetto contraffatto, quindi è un grosso danno dal punto di vista dei compratori.
  Anche dal punto di vista dei venditori è un enorme problema, perché un venditore che abbia della merce di qualità genuina subirà la concorrenza di venditori sleali e di oggetti contraffatti a prezzo inferiore, quindi probabilmente non sceglierà eBay come piattaforma, quindi noi non avremo accesso ad un inventory molto importante per noi.
  Questo si traduce in una perdita di business, ma anche in una perdita netta. Noi abbiamo un sistema di garanzia per gli utenti, tra l'altro recentemente introdotto anche in Italia, che fa sì che qualora si acquisti qualcosa su eBay e non ci si dichiari soddisfatti perché l'oggetto non è conforme alla descrizione o è contraffatto, eBay subentra e rende i soldi all'acquirente, quindi ogni oggetto contraffatto è per noi potenzialmente una perdita secca.
  La contraffazione è quindi un fenomeno che ci crea un danno enorme che contrastiamo con forza. Questo contrasto alla contraffazione si articola sostanzialmente in prevenzione, individuazione di oggetti contraffatti e applicazione delle regole di eBay.
  A livello di prevenzione la cosa più importante è definire regole precise per i venditori, ovviamente la regola chiave è che non è permesso vendere un oggetto contraffatto (ça va sans dire), però anche le regole di contorno sono molto importanti. Noi chiariamo che è responsabilità del venditore assicurarsi che gli oggetti messi in vendita siano genuini, quindi venditori che mettano in vendita qualcosa scrivendo di non essere sicuri della provenienza perché magari sono regali ricevuti tanto tempo fa incorrono in sanzioni, e sono oggetti che noi togliamo dalla vendita. Pag. 6
  Facciamo anche una forma di prevenzione attiva, nel senso che i venditori che si avvicinano alla piattaforma hanno una serie di video per capire come si vende, quali sono le regole e gli oggetti proibiti da eBay, quindi abbiamo delle regole molto chiare e lavoriamo continuamente perché siano conosciute a chiunque venda su eBay.
  Il secondo passo è l'individuazione. Come ho detto, abbiamo 1 miliardo di oggetti in vendita ed è impossibile controllare ogni singolo oggetto, quindi abbiamo dei sistemi per identificare oggetti a rischio di contraffazione ed eliminarli.
  Ci sono tre livelli di controllo e di sicurezza. Il primo è il livello proattivo: il nostro obiettivo è identificare noi stessi il più velocemente possibile oggetti a rischio di contraffazione ed eliminarli dalla piattaforma, facciamo questo con un mix di tecnologie, quindi regole automatiche che arrivano a identificare oggetti a rischio, abbiamo dei sistemi di intelligenza artificiale che guardano i pattern di abitudini e di comportamento dei venditori e riescono a capire i comportamenti che di solito sono correlati ad oggetti contraffatti.
  Abbiamo anche dei team di persone che analizzano gli oggetti definiti a rischio e decidono se eliminarli dalla piattaforma, il che vuol dire che dobbiamo istruire tutti i nostri agenti a capire se un oggetto sia contraffatto su una serie di categorie merceologiche enorme, quindi è un lavoro abbastanza complesso.
  Il secondo livello di protezione viene dato di solito dai brand stessi o dai right owners, cioè dai detentori dei marchi, che tramite il programma Verify right owners (VeRO) ci aiutano ad individuare oggetti contraffatti, ci presentano una notice and takedown in formato elettronico, ci dicono quali sono gli oggetti che secondo loro sono contraffatti e noi verifichiamo e li eliminiamo dalla piattaforma.
  Questa partnership è importantissima, ci sono decine di migliaia di detentori di marchi che partecipano, il programma VeRO è considerato il gold standard, il meglio che le piattaforme abbiano a disposizione, è stato preso come modello da tante altre piattaforme che adesso adottano un sistema simile al nostro.
  Per noi è fondamentale, perché solo i brand e i detentori di marchi e di brevetti conoscono i loro prodotti bene, sicuramente molto meglio di noi, quindi ci aiutano e di solito ci aiutano anche a identificare nuovi trend. Quando cominciamo a capire che c'è un trend di contraffazione di un certo tipo, possiamo mettere in campo dei processi proattivi e automatici, ma la prima identificazione di solito viene coadiuvata dai brand.
  Con i marchi facciamo anche delle riunioni di collaborazione che sono partite dopo la firma del memorandum of understanding di cui il mio collega ha parlato. Ci riuniamo a intervalli regolari in incontri multilaterali o bilaterali con una serie di marchi e sovente questi marchi vengono addirittura presso i nostri centri di customer service a spiegarci e, facendoci capire la differenza tra un oggetto genuino e uno contraffatto, ci trasferiscono tutta la competenza che hanno maturato nell'identificazione di oggetti contraffatti. Una volta acquisita questa competenza, siamo più abili nell'identificare oggetti contraffatti in maniera proattiva.
  Molti marchi hanno firmato il memorandum of understanding (Luxottica, Moncler, marchi di proprietà italiana, e molti altri marchi europei) e questo ha cambiato completamente la dinamica, perché tutti questi marchi si sono accorti che con la collaborazione riuscivamo a ottenere insieme risultati che precedentemente, magari in un'aula di tribunale, non riuscivamo ad ottenere.
  L'ultimo livello di protezione sono i nostri utenti stessi, che ci indicano eventuali oggetti che ritengono contraffatti; ovviamente quando comprano un oggetto che risulta contraffatto ce lo indicano e noi adottiamo le misure opportune.
  Il nostro obiettivo sarebbe quello di riuscire proattivamente a identificare la maggior parte di oggetti contraffatti prima che un utente li veda, però ci sono questi tre livelli che ci permettono di eliminare la maggior parte degli oggetti contraffatti. Pag. 7
  Dopo l'identificazione di oggetti contraffatti c'è l'applicazione delle regole di eBay, quindi monitoriamo il comportamento dei venditori, abbiamo vari livelli di sanzione fino alla sospensione dei venditori, lavoriamo attivamente con una serie di misure tecnologiche per evitare che venditori che abbiamo allontanato dalla piattaforma tornino sotto falso nome, con un indirizzo diverso, esistono strumenti tecnologici sofisticati per far sì che un venditore che non abbia rispettato i termini dell'utilizzo di eBay non riesca a ritornare sulla piattaforma.
  Tutto questo è complicato dal fatto che noi non vediamo gli oggetti fisicamente, quindi il nostro giudizio e il giudizio dei brand è basato sulle immagini, sul comportamento degli utenti ed infine sul feedback che riceviamo dai compratori.
  Abbiamo anche il Global asset protection team, che è un team dedicato alla collaborazione con le forze dell'ordine a livello globale, quindi noi collaboriamo su una serie di inchieste con la Polizia postale, i Carabinieri e le forze dell'ordine di tutto il mondo, a partire da Stati Uniti, Cina e ovviamente tutta l'Europa. Non ci sono solo sanzioni a livello di eBay, per cui si viene eliminati dalla piattaforma, ma collaboriamo anche con le forze dell'ordine perché le azioni siano più significative.
  Questo è il panorama di tutte le azioni che facciamo e, come ho detto, da quando abbiamo firmato il memorandum of understanding abbiamo anche unificato tutte le funzioni operative sotto una responsabilità unica, che permette un focus sulla contraffazione che viene riconosciuto a livello internazionale come il meglio oggi sul mercato per quanto riguarda piattaforme di eCommerce.
  A testimonianza di questo ad esempio abbiamo una partnership molto forte con UNIFAB, l'unione dei marchi francese, che è uno degli attori più impegnati nella lotta alla contraffazione, siamo partner alla pari dopo che alcuni anni fa ci vedevamo solo in tribunale.
  In Italia l'anno scorso INDICAM, l'associazione italiana che riunisce i marchi, a Milano ha organizzato un workshop in cui abbiamo presentato quello che vi ho raccontato oggi ai rappresentanti dei marchi italiani, quindi c'è una collaborazione che funziona molto bene. Pensiamo che questa collaborazione sia la chiave per continuare a migliorare sempre di più nella lotta alla contraffazione. Grazie.

  PRESIDENTE. Sono io che vi ringrazio, è stata un'introduzione molto esauriente. Abbiamo ovviamente una serie di domande, a partire dal nostro relatore, il collega Baruffi, a cui cedo la parola.

  DAVIDE BARUFFI. Ringrazio i nostri ospiti anche per la chiarezza dell'esposizione, per noi è un'occasione importante perché siete un caso di scuola per la vostra dimensione e anche per le caratteristiche che avete come intermediario che non vende prodotti propri e quindi si misura con le parti aventi causa anche nella necessità di trovare comportamenti virtuosi che salvaguardino il proprio interesse e tengano in buona considerazione quelli delle parti, lei ci ha spiegato come.
  Vorrei capire alcune cose anche alla luce delle informazioni che ci avete fornito. Mi pare di aver capito che abbiate strutturato, sulla base del memorandum e di un interesse strettamente aziendale, questa pratica di notice and takedown, cioè la capacità attraverso strade diverse, in un tempo più efficace di quanto non possa garantire l'azione delle forze dell'ordine e dalla magistratura, di eliminare contenuti, prodotti e anche venditori che vendono prodotti contraffatti.
  Da parte delle aziende sono arrivate richieste di pratiche più avanzate, cioè ad esempio di stay down? Per chi vende alcuni tipi di prodotti questa è una delle battaglie forti che si sta conducendo a livello comunitario per altre piattaforme, ma immagino anche per la vostra, quindi vorrei capire se siate nelle condizioni tecniche ma anche di operatività ordinaria di mettere in campo pratiche che garantiscano non solo la rimozione di un prodotto contraffatto, ma anche che questo non torni attraverso quel venditore sotto altre sembianze o attraverso altri strumenti. Pag. 8
  La seconda considerazione che faccio è questa: è molto interessante per noi avere un riscontro positivo di questa collaborazione tra i diversi operatori, le piattaforme, i grandi marchi, perché pensiamo che sia la strada essenziale attraverso la quale si possono costruire buone pratiche e anche un'efficacia di risposta nei tempi e nei modi.
  Lei ha parlato di un team che collabora con le forze dell'ordine e vorrei capire per quanto riguarda il nostro Paese come sia il rapporto con le autorità competenti e con le forze dell'ordine, e nel vostro operato a che parte corrisponda l'attività di contrasto alla contraffazione e quanto sia ormai affidato a una pratica di autoregolamentazione vostra, anche per avere un riscontro quantitativo su come questi due diversi strumenti stanno incidendo sulla capacità concreta di gestione del fenomeno della contraffazione. Grazie.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Riguardo alla prima questione posta, uno dei temi che abbiamo affrontato con i brand con cui lavoriamo è il tema di venditori seriali di oggetti contraffatti, e ci veniva portato in evidenza il fatto che attraverso il nostro programma VeRO i brand dovessero riportare (stiamo parlando di anni fa) molte volte lo stesso venditore prima che questo cambiasse il comportamento o venisse sospeso.
  Abbiamo scoperto che il modo migliore per agire è dietro le quinte, mettendo insieme tutti i singoli punti di evidenza che abbiamo, per capire il prima possibile quando un venditore è genuinamente in malafede, e nessuno come noi ha tutti i punti di vista, perché noi sappiamo che un brand ha identificato un elemento, sappiamo che un compratore ha ricevuto un oggetto falso, sappiamo che un altro compratore l'ha indicato, sappiamo che c'è un pattern di comportamento, sostanzialmente in maniera tecnologica adesso abbiamo dei modelli di rischio che ci permettono di identificare molto in fretta eventuali venditori di oggetti contraffatti seriali. A verifica di questo, il tema di venditori di oggetti contraffatti seriale è un tema che non ci viene più proposto dai brand, era un tema che discutevamo molto cinque anni fa, oggi è un tema sostanzialmente non esistente.
  Aggiungo una cosa: la contraffazione oggi per una piattaforma come eBay non è più un problema legato a grossi venditori professionali, perché questi sanno benissimo che se vogliono avere un business su eBay devono attenersi alle regole, ma è un problema legato a un venditore che magari ha acquisito un oggetto contraffatto su un'altra piattaforma e ha voluto provare a venderlo su eBay, magari riesce a venderne uno ma di solito non riesce a vendere il secondo, nel senso che lo identifichiamo subito, ma è un problema legato a piccoli venditori che sono appena arrivati sulla piattaforma.
  Il secondo tema riguarda la collaborazione con le forze dell'ordine. Dal nostro feedback collaboriamo bene con le forze dell'ordine italiane come con le forze dell'ordine di altri Paesi, non ho evidenze di differenze fondamentali. Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione devo essere sincero: avere una piattaforma con un bassissimo rischio di contraffazione ha a che vedere per più del 90 per cento con le azioni che intraprendiamo e con la partnership.
  La collaborazione con le forze dell'ordine è comunque molto più complessa e orientata a portare alla giustizia casi veramente eccezionali, ma noi cerchiamo di avere una piattaforma il più pulita possibile e per farlo sappiamo che il 90 per cento dell'attività sta a noi e alla collaborazione con i brand.

  FILIPPO GALLINELLA. Innanzitutto vi ringrazio. Vi farò alcune domande. Voi avete parlato del vostro sistema per prevenire la contraffazione che si articola in tre punti (prevenzione, individuazione e segnalazione degli utenti), quindi voi avete la capacità e la possibilità di analizzare tutti i dati. Vorrei sapere se abbiate fatto una statistica di quanta contraffazione rispetto al totale calcolabile sui eBay riusciate a bloccare.
  La seconda domanda è qual'è l'oggetto o il paniere di oggetti più soggetto a contraffazione e se esista uno o più Paesi più attivi nel campo della contraffazione. Immagino Pag. 9che abbiate anche questi dati, perché, se in un'area sono tutti poco trasparenti, si possono concentrare gli sforzi.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. A livello di statistiche è sempre difficile definire il livello oggettivo di contraffazione, noi sappiamo ad esempio che riusciamo a bloccare in primis in maniera proattiva più del 60 per cento degli oggetti contraffatti, mentre nel 40 per cento dei casi questi vengono bloccati tramite segnalazioni dei brand o dei nostri utenti.
  Noi ovviamente vogliamo aumentare la nostra capacità proattiva di trovare gli oggetti contraffatti prima che i brand li trovino.
  A livello di paniere le categorie più a rischio sono gli oggetti di moda e l'elettronica di consumo. A livello di Paesi, eBay è una piattaforma globale e parte dell'attrattività è che possono comprare da vari Paesi.
  È difficile individuare una correlazione, sappiamo che alcuni Paesi come Giappone e Corea sono assolutamente virtuosi, abbiamo tantissimi oggetti di moda che arrivano dalla Corea usati e assolutamente genuini, sappiamo che ci sono altre aree che sono più problematiche nell'ambito dell'Asia-Pacific, ma il problema maggiore oggi non è che ci sia un venditore di un certo Paese che cominci ad inondare il mercato di oggetti contraffatti, anche perché un venditore che spedisce dalla Cina è un venditore che ha investito molto in eBay, nella partecipazione al market place, quindi probabilmente è un venditore che non ha intenzione di contravvenire alla nostra regola. Il problema fondamentale è che ci sono altre piattaforme o altri canali per cui un ragazzo italiano che pensa che la contraffazione sia un victimless crime, un crimine senza vittime, come in realtà non è, compri uno o due oggetti contraffatti e provi a metterlo in vendita su eBay o su altre piattaforme. Ormai il tema geografico è un tema di canale secondario.

  SUSANNA CENNI. Anch'io ringrazio per gli interventi davvero molto esaurienti e molto chiari, quindi le mie domande saranno poche e molto particolareggiate, perché ho già avuto delle risposte da quelle date agli altri colleghi.
  Anche alla luce di quanto abbiamo appreso in questi giorni in merito all'accordo stipulato da Alibaba con il Ministero dell'agricoltura, quello che voi avete definito Global asset team svolge lo stesso compito, quindi costruisce relazioni di quel tipo con le forze dell'ordine e i soggetti di contrasto alla contraffazione? Vorrei chiedervi anche se e in quale dimensione sulla vostra piattaforma vengano comprati e venduti anche prodotti dell'agroalimentare.
  Da alcune indagini che abbiamo svolto nei mesi passati è emerso un dato che ci dice che alla fine non tutte le griffe, soprattutto dell'alta moda, sono così interessate a collaborare ad una grande azione di contrasto in caso di commercio online quindi, siccome voi avete parlato di Luxottica e altri marchi con cui invece collaborate molto bene in questo tipo di azioni di contrasto, avete riscontrato questo dato?
  Voi avete illustrato un meccanismo con vari livelli di controllo e di azione che vi consentono di individuare il prodotto contraffatto, l'ultimo dei quali è la segnalazione dell'utente finale, quindi del compratore. Ci si può però anche trovare in presenza di compratori consenzienti che comprano consapevolmente un prodotto contraffatto perché il prezzo non può corrispondere a un prodotto autentico, e sappiamo che una parte di consumatori purtroppo considera la contraffazione un reato non grave, come confermato anche dall'indagine del Censis soprattutto sui giovani.
  In presenza di tutto questo presumo che non possiate fare niente o avete modo di percepire che avviene uno scambio illegale? Grazie.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Relativamente alla prima domanda sull'agroalimentare noi abbiamo firmato un memorandum of understanding in Italia con il Ministero dell'agricoltura e con una serie di consorzi per la protezione di marchi agroalimentari, che è stato firmato nel 2015 ed è stato Pag. 10rinnovato nel 2016 appunto per contrastare la lotta alla contraffazione nell'agroalimentare.
  La partnership funziona molto bene, per quanto riguarda la penetrazione della contraffazione il numero di oggetti che ci viene indicato dai consorzi è relativamente basso, quindi è un fenomeno che in Italia ha tutta la nostra attenzione e non ha assunto dimensioni estremamente rilevanti.
  Sul secondo tema, marchi che collaborano più o meno volentieri con noi, devo dire che sulla lotta alla contraffazione è difficile trovare dei marchi che non siano interessati a collaborare con noi. Non tutti i marchi sono necessariamente contenti di vedere i loro prodotti su eBay, ovviamente noi siamo per la scelta del consumatore e quindi per dargli la possibilità di trovare tutto quello che cerca su eBay, ogni tanto i rapporti più complessi hanno a che vedere con temi di selected distribution, cioè la volontà dei marchi di controllare il canale di distribuzione, ma sulla lotta alla contraffazione molto raramente non c'è sintonia.
  Segnalazione del compratore. È possibile che ci siano casi in cui un compratore è intenzionato a trovare oggetti contraffatti, è una possibilità che noi affrontiamo. Proprio per questo la segnalazione del compratore è l'ultimo livello di protezione, perché prima c'è la collaborazione con il marchio, che ha tutto l'interesse ovviamente a eliminare questo tipo di fenomeno, e la nostra capacità tramite algoritmi predittivi di identificare gli oggetti contraffatti. Certo l'esperienza è che in un mercato totalmente non gestito ci sia sempre un compratore interessato ad acquistare un oggetto contraffatto.
  La cosa importante è però capire che anche questa transazione per noi è una transazione assolutamente problematica, perché fa sì che noi non riusciamo a stabilire con i brand le partnership commerciali che vogliamo, i venditori di oggetti genuini non riusciranno a competere con questo venditore, chi cerca gli oggetti genuini, che sono i compratori in cui noi siamo interessati, non verrà su eBay per timore di comprare un oggetto contraffatto, quindi dal nostro punto di vista è sicuramente un fenomeno che cerchiamo in tutti i modi di eliminare, spesso con discreto successo.

  STEFAN KRAWCZYK, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc. Volevo aggiungere qualcosa a proposito dell'ultimo punto. Forse quindici anni fa la gente si sarebbe rivolta a eBay proprio per trovare beni contraffatti; quando abbiamo aperto il mercato cinese, nel 2004-2005, i venditori cinesi utilizzavano il nostro sito per vendere molti dei loro prodotti, alcuni dei quali non erano legali.
  Oggi, se si naviga su eBay e si fa una ricerca (non dimenticate che trovare qualcosa su internet è una sfida, bisogna avere un potente motore di ricerca ed eBay ha un motore di ricerca potente) noi abbiamo la capacità di far comparire tra i primi risultati della ricerca, tra gli annunci della prima, seconda o terza pagina al massimo, i migliori venditori, cioè quelli che hanno una lunga esperienza di eccellente vendita di prodotti, senza lamentele da parte degli acquirenti e sicuramente senza lamentele riguardanti la vendita di beni contraffatti.
  Oggi, attraverso questo strumento di ricerca, possiamo garantire che, se ci sono venditori occasionali che vogliano vendere prodotti illegali – o di cui sospettiamo che possano essere illegali, senza avere ancora la prova – tali venditori compaiano così in fondo nelle pagine dei risultati della ricerca che i compratori non arrivano proprio a vederli. Oggi, se una persona vuole comprare un bene contraffatto a basso prezzo, non andrebbe su eBay, andrebbe su un altro sito, perché da noi sarebbe troppo difficile trovarlo.
  Oggi ci si rivolge quindi ai social media, dove è molto più facile (non voglio rivolgere accuse ad altre piattaforme, ma forse potrete capire a chi mi riferisco) perché quelle piattaforme sono molto più adatte se si vuole trovare un prodotto contraffatto rispetto a quanto si possa fare su eBay, grazie alle misure che abbiamo adottato.

  COLOMBA MONGIELLO. Ringrazio veramente gli ospiti, l'argomento è molto interessante Pag. 11 perché la nuova frontiera dell’eCommerce offre grandissime opportunità per tutte le filiere produttive e ovviamente anche qualche rischio dovuto a qualche venditore astuto e al desiderio del consumatore di risparmiare su un prodotto. Pongo quindi alcuni quesiti.
  Siamo un mercato globale, voi siete un marketplace, il rapporto non è solo uno a uno, io venditore e lei consumatore che facciamo questo scambio, ma mettiamo il caso in cui io venditore carico un container di bottiglie di vino, scrivo che è Brunello anche se non lo è, lei non è un isolato consumatore ma è una GDO o un fornitore di punti vendita, in questo caso come scatta l’alert, come bloccate il prodotto e da chi viene segnalato? Quanto tempo passa per far scattare l’alert, e in questo caso utilizzate l’hub che voi avete sui siti sparsi in tutto il territorio? Come fate per ritirare questo prodotto?
  Voi avete firmato questo protocollo nel 2011, poi confermato nel 2016, ma quanti sono i soggetti che hanno firmato questo protocollo?
  Il venditore e il consumatore sono ovviamente i soggetti con i quali voi giudicate fattiva una vendita o meno, i venditori che sono maggiormente legati al tema dell'anticontraffazione per voi sono venditori ideali, i consumatori sono le antenne della vostra anticontraffazione, ma è sempre così? Quali sono i brand che magari, mettendo in Rete anche le parti differenziate del loro prodotto, vi aiutano in questo lavoro? Quali sono i brand che hanno colto da subito questa opportunità? Sull'agroalimentare riuscite a bloccare una serie di prodotti contraffatti?
  Purtroppo stiamo infatti assistendo ad alcuni prodotti italiani che sono contraffatti, mi riferisco al parmesan, all'olio ma anche in gran parte al vino. Riuscite a bloccare con i vostri sistemi di sicurezza anche questo tipo di contraffazione? Una borsa Louis Vuitton costa 3.000 euro e quindi in base al prezzo fate scattare l’alert, ma per una bottiglia di vino che costa 10 euro scatta l’alert in breve tempo?

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Sulla prima domanda riguardo alla vendita di grossi stock di materiale premetto che eBay è un marketplace a grande preponderanza business to consumer, quindi è raro che chi deve vendere un grosso stock lo faccia su eBay (ci sono altri canali diretti), è un fenomeno che ci tocca raramente, molto tangenzialmente. Quando noi avessimo evidenza di una transazione importante, rientrerebbe nelle funzioni del nostro Global asset protection team e contatteremmo le forze dell'ordine al riguardo.
  Per quanto riguarda i brand che hanno firmato il memorandum of understanding chiederò al dottor Krawczyk di illustrarveli, perché è andato a scovarli uno per uno.
  I brand che collaborano meglio con noi in linea di massima sono i brand che hanno firmato il memorandum of understanding, che hanno capito. I brand investono nella relazione con eBay, ci insegnano molte cose, dopodiché la loro attenzione va su altre piattaforme, oggi non è più eBay il rischio più grosso che stanno affrontando, quindi la loro collaborazione diventa un passaggio di competenze a eBay.
  Faccio un esempio che sembra banale, ma per noi è importantissimo: anche solo il fatto che un brand ci racconti bene quello che produce e quello che non produce è fondamentale. Louis Vuitton non produce, non ha mai prodotto e non produrrà mai cappellini da baseball, questa sembra una informazione banale ma noi onestamente non lo sapevamo, saputo questo è molto facile per noi trovare tutti cappellini da baseball Vuitton ed eliminarli. Questo tipo di informazioni anche molto tattiche e molto semplici ci aiuta. I brand che hanno firmato il memorandum of understanding sono sostanzialmente i brand che ci aiutano meglio.
  Per quanto riguarda l'agroalimentare, il senso del memorandum of understanding che abbiamo firmato è incentivare i vari consorzi di protezione dei marchi ad aiutarci a identificare gli oggetti contraffatti. In questo caso non è tanto un tema di prezzo (la contraffazione riguarda tutti i livelli e il prezzo, tra tutti i fattori che i nostri algoritmi considerano, è un elemento Pag. 12 secondario, si trovano oggetti contraffatti molto cari e oggetti usati magari di un grande brand a basso prezzo e totalmente genuini) quanto avere un partner con cui mettere in piedi della prevenzione e degli algoritmi proattivi di identificazione.
  Il memorandum of understanding con il Ministero dell'agricoltura e con i consorzi ce lo permette e stiamo avendo un ottimo successo. Riguardo ai brand lascio la parola a Stefan Krawczyk.

  STEFAN KRAWCZYK, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc. Ho controllato velocemente perché non li ricordo tutti a memoria e sono circa 20 i marchi che hanno firmato questo Memorandum di intesa. Otto (Chanel, Gant, Nike, Luxottica, Moncler, Procter & Gamble, Lacoste e Adidas) sono i marchi singoli che hanno firmato.
  Alcuni dei marchi che hanno firmato cinque anni fa, inclusi Louis Vuitton e Burberry, non compaiono sulla nuova lista dei firmatari perché sono rimasti tanto soddisfatti dalla nostra collaborazione bilaterale che hanno ritenuto non fosse più necessario firmare di nuovo il memorandum d'intesa.
  Tra i firmatari titolari di diritti abbiamo un intero gruppo di associazioni commerciali che hanno firmato a nome di tutti i loro membri, come la European Brand Association (associazione europea dei marchi), il BASCAP (Business Action to Stop Counterfeiting and Piracy) – che è un'iniziativa della Camera internazionale di commercio contro la pirateria e la contraffazione – , la International Video Federation, la Federazione articoli sportivi e moda, l'industria dei giocattoli e il Gruppo anti-contraffazione (Anti-Counterfeiting Group). Attraverso queste associazioni il numero di membri e società che sono nella lista dei firmatari del memorandum è lunghissimo; quindi ci sono centinaia di marchi e poi le piattaforme come Allegro, Amazon, eBay, Alibaba e PriceMinister, che hanno firmato di nuovo. Alibaba ha firmato il memorandum quest'anno per la prima volta.

  PAOLO RUSSO. Se ho capito bene, l'attività da voi svolta in collaborazione con le forze dell'ordine in Italia e all'estero è successiva alle vostre attività. Vorrei capire se sul fronte della prevenzione pensiate che possa essere elaborato un modello con le forze dell'ordine, più specificamente con quelle italiane, per mettere in campo strumenti di prevenzione ancora più pregnanti.
  Nell'individuare venditori di prodotti contraffatti o venditori seriali avete evidenziato sistemi di organizzazioni criminali o si è sempre trattato di vicende singole, limitate a specifiche questioni del furbo o malfattore di turno?
  Ci indica il prodotto dell'agroalimentare che avete registrato sulla vostra piattaforma come più contraffatto? Potete indicarci il numero di transazioni che avete rilevato come contraffatte (immagino che abbiate ben presente il numero di transazioni fatte complessivamente) e se questo trend sia in crescita e come stia crescendo in ragione di una valutazione per aree geografiche e per prodotti?

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Risponde il mio collega soprattutto per quanto riguarda la prima domanda.

  STEFAN KRAWCZYK, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc. Noi non disponiamo di dati assoluti; devo tornare ad una delle osservazioni che ho fatto prima: noi parliamo di inserzioni sospette; è molto difficile parlare di transazioni relative a prodotti contraffatti, perché questi sono molto difficili da individuare, a meno che non vi sia stata una segnalazione da parte dell'acquirente.
  Con le nostre misure proattive – quelle relative alla segnalazione e rimozione – noi ci attiviamo per le inserzioni sospette. Noi semplicemente sospettiamo che si stia parlando di un prodotto contraffatto; non abbiamo prove; quando i titolari di diritti ci dicono, semplicemente sulla base di una fotografia sul nostro sito, che ritengono che un prodotto sia contraffatto, procediamo con la rimozione. Nel 99,9 per cento dei Pag. 13casi non mettiamo in discussione le segnalazioni, perché loro lo sanno meglio di noi. Noi ci fidiamo dei titolari di diritti e a volte questo ci mette in difficoltà con i venditori che sostengono l'autenticità del prodotto.
  Per tornare alle statistiche, abbiamo visto una tendenza al ribasso in merito alla presenza di inserzioni sospette sul nostro sito, mentre c'è stata una crescita esponenziale delle inserzioni: dieci anni fa ne avevamo soltanto 200 milioni in tutto il mondo, adesso ne abbiamo 1 miliardo.
  Si potrebbe quindi ritenere che anche il numero delle inserzioni di prodotti contraffatti sia in aumento, ma non è così: nel peggiore dei casi, può essere rimasto invariato, ma la percentuale di inserzioni sospette, sulla base delle nostre ricerche e sulla base delle denunce dei titolari di diritti, è inferiore allo 0,015 per cento di tutte le inserzioni presenti su eBay; quindi sul piano statistico la loro presenza è davvero irrilevante.
  Ovviamente, però, è sufficiente una sola inserzione di un prodotto contraffatto che sia stato acquistato da un utente e che comporti un danno, un decesso o un'esperienza comunque negativa per il compratore, perché si danneggi la nostra reputazione. Per questo investiamo moltissimo nella prevenzione; è impossibile azzerare la contraffazione, è difficile a Roma così come su eBay, ma sicuramente siamo al di sotto dello 0,015 per cento, percentuale che in qualunque altra società sarebbe irrilevante.

  ANDREA ROTA, Senior Director Global Brand Protection di eBay Inc. Per quanto riguarda le evidenze di crimine organizzato o di sistemi organizzati dietro oggetti contraffatti o a rischio di contraffazione non abbiamo oggi grossa evidenza su eBay, come già detto il canale è diventato talmente affidabile nella lotta alla contraffazione che un sistematico sfruttamento di eBay come canale di vendita di oggetti contraffatti probabilmente non è più a sostenibile per associazioni organizzate.
  Per quanto riguarda invece la sua domanda sull'agroalimentare, i numeri sono molto bassi, il Consorzio dell'aceto balsamico ci ha fornito alcune indicazioni, e questo è un esempio di collaborazione che funziona e che ci aiuta. Sono comunque numeri estremamente bassi.

  PRESIDENTE. Grazie. Concludiamo con una domanda di carattere globale che vi pongo io. Ascoltandovi oggi abbiamo compreso che la contraffazione nell'ambito della vostra piattaforma nel corso del tempo, anche per effetto del vostro impegno, è andata riducendosi e non è più fatta da operatori seriali, ma appare prevalentemente di carattere episodico.
  Fatta questa premessa, dal vostro punto di osservazione, sicuramente significativo, tutto questo sta avvenendo anche nelle altre piattaforme di eCommerce? Oggi nel mondo del web dobbiamo cercare la contraffazione più nelle piattaforme di eCommerce o nei siti dedicati appositamente alla contraffazione? Quanto pesa nei social la vendita di prodotti contraffatti, cioè quanto i social stanno diventando un veicolo per la vendita di prodotti contraffatti?

  STEFAN KRAWCZYK, Associate General Counsel and Head Government relations International di eBay Inc. Credo che eBay sia stata la prima, vent'anni fa, a introdurre il sistema VeRO per la verifica dei diritti di proprietà, un sistema di segnalazione e rimozione, ma altre piattaforme hanno seguito il nostro modello costruendo propri sistemi, dopo il nostro.
  Tutte le grandi piattaforme globali serie, inclusi Amazon, Allegro e altre, stanno creando sistemi analoghi; credo che quelli non siano più i luoghi a cui i consumatori si rivolgono se stanno cercando prodotti contraffatti; può capitare invece che il consumatore vi trovi per caso prodotti contraffatti, anche se non li sta cercando.
  Nel nostro dialogo con i titolari di diritti sentiamo costantemente lo stesso mantra: eBay, voi non siete più il problema; oggi il problema sono i social network. Potrebbe essere il più famoso che tutti conoscete o altri che sono nati da poco.
  È molto più difficile intervenire in questi casi; a volte i prodotti vengono venduti all'interno di gruppi chiusi di amici ed è difficile penetrare in questi gruppi dall'esterno, molto più difficile che non su una piattaforma aperta come eBay. Pag. 14
  E poiché siamo una piattaforma aperta, come altre, i contraffattori industriali, su vasta scala, quelli seriali, non sono interessati a cercare di vendere i loro prodotti su piattaforme con il formato di eBay perché sarebbero individuati subito; potrebbero esistere problemi su quelle che chiamiamo piattaforme classificate, vale a dire piattaforme di e-commerce locali, consumer to consumer, ma anche lì è diventato più difficile.
  Oggi guarderei piuttosto alle piattaforme specializzate per i prodotti contraffatti, anche farmaceutici; oppure ai nuovi media, per il semplice fatto che vanno tutti lì. Il traffico di utenti è molto alto e i contraffattori tendono ad andare sempre dove le difese sono al minimo e il traffico è al massimo.

  PRESIDENTE. Grazie. Noi dobbiamo continuare a lavorare e a indagare nell'ambito del classico mondo delle piattaforme di eCommerce, ma dobbiamo anche (lo abbiamo programmato) entrare nella sfera dei social e toccare i motori di ricerca, perché i motori di ricerca, a partire dal primo ben noto, sono player fondamentali nel contrasto alla contraffazione, se questa viaggia prevalentemente su siti dedicati.
  Nel ringraziare i nostri ospiti, dispongo che la documentazione prodotta sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.45.

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ALLEGATO

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