XVII Legislatura

Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale

Resoconto stenografico



Seduta n. 80 di Giovedì 21 luglio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Giorgetti Giancarlo , Presidente ... 2 

Audizione di rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa statale regionalizzata (ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del regolamento della Commissione):
Giorgetti Giancarlo , Presidente ... 2 ,
Mazzotta Biagio , Ispettore generale Capo dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 2 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 3 ,
Mazzotta Biagio , Ispettore generale Capo dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 3 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 4 ,
Fornaro Federico  ... 5 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 5 ,
Zanoni Magda Angela  ... 6 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 6 ,
Zanoni Magda Angela  ... 6 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 6 ,
Paglia Giovanni (SI-SEL)  ... 7 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 7 ,
Fornaro Federico  ... 7 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Fornaro Federico  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Giorgetti Giancarlo , Presidente ... 8 ,
Paglia Giovanni (SI-SEL)  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Paglia Giovanni (SI-SEL)  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Fornaro Federico  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Fornaro Federico  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 8 ,
Paglia Giovanni (SI-SEL)  ... 8 ,
Fornaro Federico  ... 8 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 9 ,
Fornaro Federico  ... 9 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 9 ,
Fornaro Federico  ... 9 ,
Nusperli Federico , Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato ... 9 ,
Fornaro Federico  ... 9 ,
Giorgetti Giancarlo , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dai rappresentanti della Ragioneria Generale dello Stato ... 10

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIANCARLO GIORGETTI

  La seduta comincia alle 8.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa statale regionalizzata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa statale regionalizzata.
  Do la parola al dottor Mazzotta, Ispettore generale Capo dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato, per lo svolgimento della relazione.
  Il dottor Mazzotta è accompagnato dal dottor Federico Nusperli, che è il Dirigente dell'Ufficio XVIII del medesimo Ispettorato.
  Abbiamo un problema regolamentare: alle 8.30 dobbiamo interrompere l'audizione, perché inizia una dichiarazione di voto alla Camera sulla fiducia e le Commissioni vanno automaticamente sconvocate. Io sono costretto, oggi, a essere puntualissimo e a dare subito la parola al dottor Mazzotta, per cui, evidentemente, i colleghi che arriveranno, prenderanno il documento scritto.

  BIAGIO MAZZOTTA, Ispettore generale Capo dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Grazie, presidente. Cercheremo di essere veloci e chiari, spero. Farò un'introduzione su alcuni cenni generali della pubblicazione della spesa statale regionalizzata, individuando e cercando di spiegare la metodologia adottata e quali sono le caratteristiche dei dati pubblicati. Poi, lascerò la parola al collega Nusperli, che entrerà un po’ più nel dettaglio, anche sulle tabelle che vengono preparate e su alcune serie storiche, che abbiamo preparato per quest'audizione.
  La regionalizzazione della spesa statale si occupa della distribuzione della spesa dello Stato secondo il territorio di destinazione, con un dettaglio a livello di singola regione o provincia autonoma. I dati riguardano ovviamente la cassa, quindi i pagamenti complessivamente erogati dal bilancio dello Stato per spese finali. Per spese finali, intendo sia la spesa corrente che la spesa in conto capitale. La regionalizzazione, ovviamente, non comprende il cosiddetto «rimborso di prestiti», quindi parliamo solo di spese correnti e in conto capitale.
  La rigenerazione, poi, viene articolata secondo le canoniche classificazioni del bilancio dello Stato, che sono quella economica, quindi per voci economiche di spesa, e quella funzionale, secondo la classificazione per missioni e programmi, che dal 2008 è stata introdotta nella struttura del bilancio dello Stato.
  Bisogna precisare che l'analisi si occupa di tutta la spesa erogata del bilancio dello Stato, quindi non soltanto dei trasferimenti alle regioni e alle province autonome, che voi tutti conoscete, ma si preoccupa di ripartire – adesso, la dico così – sul territorio Pag. 3 la restante spesa, cioè anche quella destinata alla cosiddetta «produzione di servizi» da parte dello Stato, quindi anche le spese di personale, l'acquisto di beni e servizi e gli investimenti.
  Oltre a questo, ci occupiamo di fare la ripartizione della spesa sul territorio anche di alcuni Fondi alimentati dal bilancio dello Stato, perché, molto spesso, il bilancio dello Stato alimenta alcuni Fondi, come quello per la quota parte di cofinanziamento nazionale e il Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, che viene gestito fuori bilancio dalla Tesoreria dello Stato. Anche su questo, nel lavoro di studio, si dà una ripartizione.
  Velocemente vorrei riportare gli sviluppi della regionalizzazione fin da quando è nata. La regionalizzazione nasce nei primi anni Novanta e, negli anni 1991-1995, vengono effettuate le prime simulazioni. Nel 1996 c'è stata una standardizzazione delle metodologie che sono utilizzate per l'elaborazione di questo studio e, dal 1996 stesso, questo tipo di pubblicazioni è entrato nel sistema statistico, perché è una di quelle che fanno parte del Sistema statistico nazionale.
  Nel corso del tempo, abbiamo anche fatto una revisione delle serie storiche; la prima e ultima è stata fatta negli anni 2008-2009. Soprattutto, sono state riviste le serie storiche relative alle spese di personale e all'acquisto di beni e servizi, che hanno riguardato tutti i dati, a partire da questa revisione, dal 2002.
  Nello stesso periodo, quindi nel 2008-2009, è stata avviata anche l'analisi per missioni e programmi, che sono quelli, come sapete, su cui è strutturato il bilancio dello Stato, affiancandola alla classificazione per funzioni obiettivo, che già esisteva.
  Nel 2015, è stata avviata una nuova fase di revisione, che credo vedrà luce a breve. Si tratta di una revisione storica dei dati, che riguarderà una revisione dei dati dal 2008 al 2014: quindi una serie storica un po’ più lunga rispetto a quelle già fatte.
  Quanto ai tempi di produzione di questo documento, devo dire che, nel corso del tempo, li abbiamo accelerati – in particolare da quando ci lavora il dottor Nusperli – perché riusciamo a fornire una prima stima provvisoria, anticipando i tempi della pubblicazione, che viene diffusa a poco più di un anno dalla chiusura del consuntivo. Come dicevo prima, noi regionalizziamo i pagamenti, la cassa, quindi ci serve innanzitutto un rendiconto, che, come sapete, si definisce intorno a giugno o luglio.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. La pubblicazione della stima provvisoria avviene a un anno dalla fine nell'esercizio e a cinque/sei mesi dalla pubblicazione del rendiconto, che è, chiaramente, il vincolo da cui far partire i lavori, dovendo essere coerenti con i dati del rendiconto.

  BIAGIO MAZZOTTA, Ispettore generale Capo dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Possiamo dire che questo è il lavoro e che, a breve, ci sarà questa seconda revisione.
  Sulla metodologia adottata per la regionalizzazione della spesa statale, i criteri metodologici sono stati definiti con l'obiettivo di fornire la misura dell'intervento statale in ciascun territorio regionale. Si procede con metodi differenziati, secondo la natura dei flussi della spesa. In particolare, per quanto riguarda le spese relative alla produzione di servizi e gli investimenti – quindi il personale, l'IRAP, l'acquisto di beni e servizi eccetera – si ripartisce la spesa, in relazione all'allocazione fisica dei fattori produttivi impiegati, quindi dove si trovano il personale, l'opera che viene realizzata e quant'altro.
  Ovviamente per i trasferimenti alle amministrazioni pubbliche, quindi anche alle regioni, ci si basa sulla localizzazione del beneficiario, cioè di chi riceve risorse; si tratta, quindi, di due criteri diversi. Da un lato, c'è la presenza fisica sul territorio, per la parte di produzione di beni e servizi, quindi la presenza fisica in loco, e, dall'altro, per quanto riguarda i trasferimenti, c'è la presenza finanziaria, cioè si segue e si traccia il flusso per vedere dove arriva. Pag. 4
  Il lavoro viene fatto sulla base dati del sistema informativo della Ragioneria generale dello Stato, guardando i singoli mandati di pagamento. Il lavoro è abbastanza dettagliato e analitico: sulla base dei mandati di pagamento, si riesce a ricostruire i flussi di spesa.
  Nei casi in cui non sia stato possibile risalire alla zona geografica in cui le risorse sono state spese, ci siamo rivolti alle stesse amministrazioni che gestiscono quella spesa e che ci danno informazioni appunto sulla localizzazione, cioè su dove è avvenuta la spesa.
  Non tutto è regionalizzabile, perché, almeno per il momento, non riusciamo ancora a regionalizzare alcune partite; quindi nelle tabelle, che vi indicherà il dottor Nusperli, vedrete che c'è una piccola quota, che è appunto classificata come spesa statale non regionalizzabile, o per natura, come le spese all'estero, cioè le spese che sono direttamente pagate all'estero, le poste correttive e compensative delle entrate e gli ammortamenti, che sono una partita un po’ particolare.
  Resta non regionalizzata anche una parte di tutti quei pagamenti che avvengono verso enti o verso Fondi e per i quali, per acquisire la distribuzione territoriale, deve essere fatta un'ulteriore analisi, rispetto alle attività che svolgono questi altri enti.
  Detto questo, lascerei la parola al dottor Federico Nusperli, che vi illustrerà le caratteristiche dei dati pubblicati.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Torno un attimo sulla questione delle erogazioni a enti e fondi, perché, in realtà, quelli sono importi particolarmente grandi, che non sono regionalizzati, nel senso che la pubblicazione non dà alcuna informazione sulla territorializzazione degli interventi. Nelle tabelle sul bilancio dello Stato, tali erogazioni sono sostanzialmente sospese, perché c'è una seconda sezione relativa, appunto, alle spese degli enti, come l'ANAS o il CNR, prestazioni previdenziali degli enti di previdenza eccetera. Quindi, quando si analizza il bilancio, si sospende e in un paragrafo si specifica che i trasferimenti a enti previdenziali vengono regionalizzati per 3 milioni, perché 8 miliardi sono stati dati agli enti previdenziali.
  Dunque, se andate nella seconda sezione, piuttosto che la regionalizzazione del trasferimento, trovate la regionalizzazione degli interventi fatti dagli enti a valle: si è preferito, piuttosto che seguire la parte a monte, che può essere poco significativa, cercare di cogliere il momento in cui gli enti, a valle, erogano le risorse all'economia.
  Come abbiamo detto, i dati sono rappresentati secondo una doppia prospettiva, per cui abbiamo tabelle per categoria economica, tabelle per missioni e programmi e per funzioni obiettivo e tabelle a doppia entrata, con entrambe le informazioni. Per ciascuna categoria, per ciascuna missione o per ciascun incrocio economico-funzionale, si possono identificare le risorse statali, di cui ciascun territorio ha beneficiato, come i consumi intermedi della missione Difesa, gli investimenti nelle missioni relative all'attività economica, i contributi alle imprese nell'economia per i settori identificati da una missione o da alcuni programmi. Questo perché regionalizziamo a parte alcuni programmi particolarmente significativi che possono essere analizzati.
  Sono anche fornite delle graduatorie tra regioni, chiaramente non in termini assoluti, ma in termini di percentuale del PIL o per abitante, in modo da vedere l'intensità dell'intervento statale, secondo questi parametri. Utilizzando un dato di cassa, soprattutto dove ci sono somme che possono essere relative a più annualità versate nel medesimo esercizio o esserci esercizi in cui nessuna annualità viene erogata, anche le graduatorie o i dati – ad esempio, parte delle devoluzioni e delle regolazioni, che, per competenza, ovviamente sono ripartite anno per anno – potrebbero, per cassa, avere delle concentrazioni o delle regolazioni di partite pregresse, condensate tutte in un determinato anno. Quindi si può trovare una regione, in particolare appunto quelle che ricevono la devoluzione alla regolazione dei tributi, che, tra virgolette, «si Pag. 5muove in classifica», a seconda della concentrazione.
  Anche sulla compartecipazione IVA, ci sono stati anni in cui sono state regolate partite pregresse; quindi ci sono numeri, che, a volte, sembrano non tornare con l'idea che uno aveva, perché viene seguito un profilo puramente di cassa, non essendo possibile regionalizzare la competenza in quanto l'impegno, in quel momento, è a credito di vari, per intenderci. Si tratta quindi dell'intero importo, non ancora ripartito. A volte, nel leggere il dato, si deve tener conto che è un dato di cassa in senso stretto.
  Qui, non vi chiedo di leggere i numeri, ma, solo per dare un'idea delle potenzialità delle varie tavole, questa è una tavola che ha, sulla fiancata, le regioni, e sotto la parte non regionalizzata. Per intenderci, si parla dei 500 miliardi del 2014 del totale della spesa, escluso il rimborso dei prestiti, che si ripartisce per regione e categoria economica.
  Una tabella analoga può essere fatta per missione e programma. Questa è la prima pagina di tavole con numerose pagine, quindi trovate le prime missioni. Chiaramente quella degli organi costituzionali, che è la prima, ha una concentrazione notevole nel Lazio, perché lì c'è la localizzazione dei fattori produttivi. La terza missione, invece, è tra le più significative, perché riguarda le relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, in cui si trovano gran parte dei trasferimenti, come quelli che citavo prima o il Fondo sanitario nazionale e così via.
  All'interno di questa missione, abbiamo specificato, per esempio, due programmi. Uno è il concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria, che abbiamo separato dagli altri programmi, quindi si trova la missione nel suo complesso, ma, laddove questa è più eterogenea abbiamo ritenuto più significativo andare a livello di programma.
  Queste sono le slides, mentre quello che avete è il contributo. Mi riferisco alla tavola a pagina 10, quella per missione e programma.
  Quella che state vedendo è la tabella per ciascuna regione, quindi, in realtà, per il totale Italia. Sulla fiancata si trova la categoria economica e sulla testata la missione.
  Queste sono le graduatorie per il 2014, che possono essere di un certo interesse probabilmente. A pagina 12, perché in questo caso seguiamo le pagine della pubblicazione.
  Alcune posizioni sono abbastanza stabilizzate, come accade per la localizzazione del personale, che non è sicuramente una cosa che ha transumanze notevoli da una regione all'altra, nel corso del tempo. Come dicevo prima, le graduatorie possono essere più o meno modificate da variazioni nei trasferimenti o dalla presenza di eventi straordinari, come è accaduto per l'Abruzzo, che, subito dopo il terremoto, aveva «migliorato» la sua posizione in graduatoria e, adesso, sta tornando alla posizione che aveva negli anni precedenti. Ogni anno è possibile in qualche modo, sapendo dove un capitolo di bilancio è classificato, per categoria e missione, vedere nelle tabelle quell'incrocio e capire, nei vari anni, come hanno impattato determinate spese.
  Va tenuto conto che le graduatorie sono fatte sulle tabelle del bilancio dello Stato, per cui tutta la parte che viene regolata a enti e Fondi non si trova in queste graduatorie. Si può eventualmente anche su richiesta, provare a fare delle graduatorie sul consolidato, anzi nella pubblicazione ci sono delle graduatorie, se non ricordo male, sul consolidato, che provano appunto a neutralizzare i trasferimenti e sostituirli con le pensioni. È tecnicamente possibile farlo.

  FEDERICO FORNARO. Presidente, mi scusi se interrompo. Vorrei sapere se è possibile avere, su questa tabella delle graduatorie, un confronto con gli anni precedenti, per capire se, alla fine, i tagli e i trasferimenti o le vicende di questi anni hanno avuto un effetto uniforme o meno, rispetto alle singole regioni.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Pag. 6Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. La pubblicazione di serie storiche è contenuta – poi, ne parlerò più nel dettaglio – nell'annuario statistico della Ragioneria, dove ci sono le graduatorie limitatamente agli ultimi tre anni. Comunque, è possibile ricostruire il confronto, anche ritornando fino al 2008, anzi, attualmente, forse anche al 2002. Ci sono dei miglioramenti in corso, per cui, a ottobre, dovremmo avere le graduatorie definitive dal 2008 al 2014, con un'unica metodologia. Adesso, siamo in una fase intermedia di modifica, per cui abbiamo gli ultimi due anni fatti con un metodo e gli anni precedenti con un altro.
  Non sono in grado, in questo momento, di capire quanto questo incida sulla ripartizione, anche se non dovrebbe incidere particolarmente, però faremo un'analisi per poter presentare delle tabelle in merito.

  MAGDA ANGELA ZANONI. Vorrei chiedere solo una precisazione per comprendere la tabella di pagina 12, dove è indicata la spesa finale per abitante. Nella parte centrale, relativa alle spese finali per abitante, non capisco il dato finale. Il dato di spesa regionalizzata, che è di 3.612, immagino sia la media, ma non capisco il dato che è sotto, relativo all'Italia e corrispondente a 8.627, perché non può essere neanche la mediana.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. In realtà, devo dire che la tabella, fino al dato di 3.612, è coerente in sé, perché riguarda solo la spesa regionalizzata. Quella sottostante è un'informazione, per cui, se io aggiungo, per il totale Italia, la parte non regionalizzata, ogni abitante italiano complessivamente riceve 8.000 euro circa.

  MAGDA ANGELA ZANONI. Grazie.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Le forme di diffusione, di cui si possono anche eventualmente avere maggiori informazioni di quelle che possiamo dare in questa fase, sono: il volume, che sul sito è disponibile dal 1996; le tavole elaborabili, quindi in formato Excel; un database in serie storica di tutti i dati. Questo si trova tutto sul sito, nella pagina dedicata, di cui trovate il link, sotto il primo dei due.
  Siamo in via di apertura della banca dati delle amministrazioni pubbliche, che attualmente è destinata ad alcuni interlocutori istituzionali, tra cui le Commissioni bilancio di Camera e Senato, e dove c'è un cruscotto specifico, anche magari con una modalità più fruibile di analisi dei dati, con cartine, analisi in serie storica e così via.
  La Ragioneria sta avviando un processo di open data, per cui, oltre a questi interlocutori privilegiati, entro la fine dell'anno, ci sarà – e la spesa regionalizzata fa parte di questo progetto – l'apertura al largo pubblico di tutti i dati della pubblicazione. Stiamo aspettando solo di finire la revisione e di caricare questo nuovo cruscotto con i dati aggiornati.
  Le serie storiche sono anche oggetto dell'annuario statistico della Ragioneria generale. Tra l'altro, l'ultimo numero per il 2016 è uscito il 15 luglio, quindi la settimana scorsa. Tale annuario, con un'ottica appunto di analisi pluriennale, fornisce tanti dati, dal bilancio alla finanza pubblica, alla spesa di personale e ai dati del conto annuale del personale. La gran parte della produzione statistica della ragioneria, compresa la spesa regionalizzata, è inclusa nell'annuario statistico, che si trova, anche in questo caso, sul sito.
  Vorrei dare un'idea dei tipi di analisi, per poi concludere; quindi faccio solo un esempio di analisi che si può svolgere con la pubblicazione. Abbiamo preso l'esempio dei trasferimenti correnti alle regioni e, in questo caso, la prima tabella è il quadro finanziario del bilancio, quindi non è un lavoro nostro, ma un lavoro soprattutto del dottor Mazzotta.
  A pagina 17, vediamo come il bilancio ripartisce, per funzione e per missione, nei vari anni, dal 2010, i trasferimenti correnti alle amministrazioni pubbliche: qui non c'è Pag. 7ancora nessuna regionalizzazione. Questo è il dato da cui noi partiamo il giorno dopo la pubblicazione del rendiconto generale.
  Quello che stiamo facendo è partire dalla prima tabella per arrivare alla seconda, che è alla pagina successiva e in cui il totale, che avete trovato nella pagina precedente, viene ripartito per regione; per cui i 90.695 milioni del 2014 sono ripartiti per regione. La quota non regionalizzata, trattandosi di trasferimenti a regioni, è molto limitata: il beneficiario identifica che ci sono solo piccoli flussi, magari in cui il mandato di pagamento è generico o vanno ad altri tipi di enti. Abbiamo, quindi, la ripartizione per regione di questi flussi.
  Per dare un'idea di come poter usare i dati, quindi alcuni caveat, abbiamo presentato una successiva tabella, che non è pubblicata, però la cito, appunto per dare un'idea di come utilizzare i dati.
  Dalla tabella precedente, abbiamo visto – e ci torno un attimo – che la regione Abruzzo, nel 2014, ha avuto 1.768 milioni di trasferimenti a regioni per tutte le missioni. Di quei 1.768 milioni, nella tabella successiva si trovano 1.608,4 milioni, che sono quelli della missione 3. Tuttavia, non tutti questi 1.608 milioni, ancorché classificati come trasferimenti a regioni, vanno effettivamente all'ente regione. Ci sono motivi di prevalenza, per cui vengono attribuiti alla categoria dei trasferimenti a regioni alcuni importi, che in realtà, per alcune parti, vanno alle università, agli ospedali e ai privati, perché la norma istitutiva non prevede l'ente regione come unico beneficiario.
  In questo caso, si tratta di pochi milioni, cioè 13 milioni. Quindi, chi deve vedere il dato della pubblicazione, non deve immediatamente arrivare alla conclusione che quelle che si trovano sotto la categoria economica dei trasferimenti a regioni, per la regione Abruzzo, siano risorse che la regione Abruzzo, in quell'anno, ha ricevuto, perché c'è una parte che, per motivi di classificazione del bilancio, deve essere considerata.
  Ho due piccoli caveat finali di trenta secondi. Nell'analisi dei dati, il suggerimento è sempre quello di verificare prima, per quella categoria che si sta analizzando, la spesa non regionalizzata. Ad esempio ci sono investimenti – come quelli della Difesa in aerei, che non sono regionalizzabili, perché gli aerei si muovono – che non è possibile attribuire una sola regione. È chiaro che l'analisi è diversa, se una categoria di 10 miliardi è interamente regionalizzata o se c'è una parte non regionalizzata.
  Per la parte non regionalizzata, per studi diversi da questo, come l'analisi dell'utilità dell'attività del Governo, potrebbe essere utile, per esempio, che la spesa per la Difesa venga ripartita per abitante, cosa che la pubblicazione non fa. Tuttavia, se si vuol fare un altro tipo di studio, come fanno ad esempio i conti pubblici territoriali – adesso, presso l'Agenzia per la coesione territoriale – si possono stabilire dei criteri: dicendo, per esempio, «la parte non regionalizzata della Difesa la ripartisco in base agli abitanti, perché è un servizio collettivo» o altro. La pubblicazione è molto dettagliata nel dire cosa non regionalizziamo: ci sono venti o trenta voci per gli investimenti, anche a livello di voci molto piccole, in cui spieghiamo cosa non regionalizziamo e il perché. Questo serve a chi vuole eventualmente fare delle analisi, affinché possa utilizzare le proprie stime nel modo più corretto e arrivare alle proprie valutazioni.

  GIOVANNI PAGLIA. Mentre – per capire – regionalizzate la paga dei militari di stanza nella base x?

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Esattamente. Lo facciamo sulla base della localizzazione che ci comunica il Ministero della difesa, salvo alcune questioni di sensibilità del dato.

  FEDERICO FORNARO. Il mio è solo un dubbio rispetto alla regione Lazio. In questo caso, voi considerate sulla regione Lazio, per esempio, un dato molto significativo, che nel 2014 è quasi di 2 miliardi di euro, sulle spese degli organi costituzionali, Pag. 8a rilevanza costituzionale e della Presidenza del Consiglio dei ministri: le allocate tutte sulla regione Lazio, secondo i principi che avete detto. Questo, però, deforma molto, rispetto alla regione Lazio, le valutazioni di comparazione. Il mio suggerimento – fermo restando che ovviamente quel principio che avete espresso è coerente – è che, da qualche parte, debba esserci anche un dato relativo al Lazio che sia depurato da questo.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Noi abbiamo dovuto scegliere un criterio coerente per l'intera spesa. Attualmente, questa attività è lasciata agli studiosi e agli analisti, ma è chiaro che anche la Ragioneria può fare uno studio, in cui, più che la presenza sul territorio, si analizzino in qualche modo i benefici per la cittadinanza.

  FEDERICO FORNARO. Dal mio punto di vista, quella era solo un'informazione aggiuntiva. Nella spesa per abitante, la regione Lazio ha un valore altissimo, che arriva a 6.133, per cui dovremmo avere anche il dato depurato da questo. Mi chiedo, depurando questo dato, qual è il dato che viene fuori, che sarebbe, oggettivamente, meglio comparabile con gli altri. Non so se sono stato chiaro, insomma.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Questa è una cosa che si può tecnicamente fare, infatti alcuni la fanno.

  PRESIDENTE. È simpatica la situazione di Bolzano, perché non è capitale di nulla, ma si spende abbastanza, anche in spese di tipo statale.

  GIOVANNI PAGLIA. Vorrei capire se tutti i dati sono quelli sulla spesa dello Stato, intesa come trasferimento e spesa dell'amministrazione centrale, e non è compresa, invece, la spesa propria, fatta da regioni, comuni, province o altro.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Qui, si coglie il trasferimento, per cui in qualche modo questo c'è, nella misura in cui la spesa locale è fatta a valere sul trasferimento.

  GIOVANNI PAGLIA. Allora, perché a Bolzano e Trento...

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Bolzano e Trento per abitante danno sicuramente tanto...

  FEDERICO FORNARO. Da questo punto di vista, qui manca un pezzo per fare l'analisi che si diceva, cioè ci vorrebbero le risorse che, di fatto, sono tributarie e locali e che sono reinvestite localmente, perché si tratta sempre di spesa pubblica, tra l'altro.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Bolzano e Trento hanno la devoluzione perché passa per il bilancio dei tributi e, in questo caso, perché c'è il capitolo di bilancio sulle devoluzioni.

  FEDERICO FORNARO. Oltre a questo, immagino che Bolzano e Trento avranno le tassazioni locali, che qua non ci sono.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. No, queste passano per il bilancio, però il fatto di dare 4 miliardi a Bolzano per abitante comunque ti porta a una posizione in graduatoria molto...

  GIOVANNI PAGLIA. Solo con questi dati, penso che l'Emilia-Romagna abbia una spesa che neanche il liberista Texas ...

  FEDERICO FORNARO. Per l'Emilia, pensavo che la spesa fosse più alta in relazione al terremoto. Chiedevo la serie Pag. 9storica perché l'Emilia è molto vasta e non vedo sulla spesa l'effetto del terremoto.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Attenzione, questo dipende dal meccanismo di finanziamento della spesa. Nel caso dell'Emilia, che è diverso da quello dell'Abruzzo, lo Stato sta pagando le rate di un mutuo, quindi è verosimile che qua dentro sia regionalizzata la rata di mutuo, quindi il ricavo netto. La spesa vera, fatta col tiraggio dalle banche, in realtà, qui non c'è, perché è una spesa che gira fuori dal bilancio.

  FEDERICO FORNARO. L'Abruzzo...

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Il caso dell'Abruzzo è diverso.

  FEDERICO FORNARO. Questa è una spiegazione. C'è un effetto di un trentesimo, invece di trenta.

  FEDERICO NUSPERLI, Dirigente dell'Ufficio XVIII dell'Ispettorato Generale del Bilancio della Ragioneria generale dello Stato. Tutto nasce da come la spesa è regionalizzata in bilancio e anche il fatto che i tributi devoluti circolino per il bilancio ha un effetto, andando sul bilancio e vedendo quanto è il capitolo di devoluzione a Trento, si può togliere quello e...

  FEDERICO FORNARO. Li riguarderemo con più attenzione e mi permetto di ringraziare perché mi sembrano dei dati estremamente interessanti. Si riconferma veramente un'Italia multiforme, per non dire due, tre o quattro Italie.

  PRESIDENTE. In ogni caso, credo che la mole delle informazioni, ma anche le note metodologiche per la lettura dei dati, ci suggeriscano di leggerli bene. Inoltre, siccome oggi siamo costretti nei tempi dal voto sulla fiducia alla Camera, nulla ci vieta di rivederci a settembre.
  Ringrazio i nostri ospiti, il dottor Nusperli, che credo sia lo specialista della materia, e il dottor Mazzotta, per il loro contributo e per la documentazione consegnata, della quale autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
  Dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 8.35.

ALLEGATO

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