XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri

Resoconto stenografico

Seduta n. 14 di Mercoledì 8 giugno 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Amoddio Sofia , Presidente ... 3

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
SOFIA AMODDIO

La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE . Se non vi sono obiezioni, i processi verbali delle sedute precedenti si intendono approvati.
Apprezzate le circostanze, propongo di procedere all'audizione odierna in seduta segreta.

(La Commissione delibera all'unanimità di procedere in seduta segreta).

Audizione di un ex militare commilitone di Emanuele Scieri.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di un ex militare commilitone di Emanuele Scieri.
Do quindi la parola al signor Andrea Trombetta, che ringrazio nuovamente per aver accettato il nostro invito.
Signor Trombetta, immagino lei sappia che questa Commissione indaga, in qualità di commissione d'inchiesta, sulla morte di Emanuele Scieri e quindi noi vorremmo sapere da lei ogni dettaglio, tutto ciò che ricorda. Lei parli liberamente e poi daremo la parola all'onorevole Prestigiacomo.

ANDREA TROMBETTA . Buongiorno, sono passati tanti anni e i ricordi sono, ovviamente, un po’ offuscati, però fu una cosa che colpì molto. Facevo il servizio di leva, avevo vent'anni e ricordo che quel giorno fummo trasferiti da Firenze a Pisa dopo aver svolto il CAR. Facemmo questo viaggio in pullman e ricordo che, pur se non ci furono veri e propri atti di nonnismo, si respirava comunque un'aria piuttosto pesante che lasciava presagire non avremmo trovato un clima tenero. Ci avevano in qualche modo avvisato però, devo dire la verità, fino a quella sera non successe niente di particolare. Parliamo del 13 agosto del 1999.
Quello che ricordo è che quella sera uscimmo in libera uscita e al rientro fu svolto, come tutte le sere, il contrappello. Da quello che ricordo, Emanuele Scieri mancava quella sera al contrappello. I commilitoni che erano usciti con lui quella sera dissero che lui era rientrato in caserma però non furono fatte ricerche più approfondite, le cose furono lasciate così, fu solo segnalato il mancato rientro. Poi fu così anche per le due sere successive, quelle del 14 e 15 agosto. Il 16 agosto, ricordo verso l'ora di pranzo, stavamo marciando nei cortili della caserma, ci venne data la notizia che era stato ritrovato il corpo di Emanuele in un'area della caserma non molto frequentata.
Questo è quanto ricordo io però non avevo stretto amicizia con Emanuele, eravamo talmente tanti. Chi ha svolto il militare sa che si creano dei gruppetti, poi era il primo giorno. Se avessi avuto la fortuna di conoscerlo magari lo avrei anche avvicinato, però non ricordo di averci mai scambiato neanche una parola. Anche durante il CAR a Firenze non era nel mio gruppetto.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Grazie signor Trombetta, può gentilmente fare uno sforzo concentrandosi sul trasferimento in pullman e focalizzare quello che è accaduto durante quel viaggio? Dove era seduto, accanto a chi, in cosa è consistito questo clima pesante.

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ANDREA TROMBETTA . Ricordo che faceva molto caldo e loro, come per dispetto, non aprirono i finestrini e ovviamente non c'era nemmeno l'aria condizionata. Questo mi è rimasto impresso però, se devo essere sincero, non ricordo atti di nonnismo veri e propri all'interno di questo pullman. Certo, pretendevano sempre l'ordine, il silenzio però, ripeto, per quel che ricordo non ci furono veri atti di nonnismo.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Siete stati costretti a viaggiare nella cosiddetta posizione della sfinge senza appoggiarvi, con le mani sulle ginocchia?

ANDREA TROMBETTA . Adesso questo me lo sta facendo ricordare lei, i ricordi sono talmente lontani, potrebbe anche essere stato, non lo metto in dubbio.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Lei non ricorda un episodio all'interno del pullman di qualcuno che abbia reagito a questa richiesta?

ANDREA TROMBETTA . No.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Quando siete arrivati nella caserma, lei ricorda se è avvenuto un briefing da parte di un superiore che vi ha dato delle informazioni?

ANDREA TROMBETTA . Non lo ricordo, però sicuramente sarà stato fatto, è normale all'arrivo in una caserma nuova.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Avevate paura dell'inizio del servizio presso la Folgore? Cosa vi avevano detto durante il CAR circa il comportamento e le eventuali punizioni?

ANDREA TROMBETTA . Be’ sì, qualcosa ci era stato detto.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Cosa?

ANDREA TROMBETTA . Che erano abbastanza duri, che facevano correre molto, marciare per molte ore, che ci poteva essere qualche atto di nonnismo da parte dei più anziani, nello specifico, però, non ricordo quello che ci dissero.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . In cosa consistevano questi atti di nonnismo?

ANDREA TROMBETTA . Non lo so perché personalmente non li ho mai subìti ma non nascondo che ci fosse questa paura. Il trasferimento in una nuova caserma che era anche famosa per questi atti ma, ripeto, sempre per sentito dire, personalmente non ho mai assistito né subìto un atto di nonnismo anche perché da quel momento in poi, dopo che accadde questa cosa, cambiò tutto. Si sentiva anche dire che non sarebbero più stati fatti atti di nonnismo ed effettivamente dopo non ci fu più nulla.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Può ricordare meglio cosa è accaduto al suo arrivo alla caserma Gamerra? Come siete stati accolti?

ANDREA TROMBETTA . Se devo essere sincero, non ricordo episodi particolarmente spiacevoli.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Come avete trascorso la giornata?

ANDREA TROMBETTA . Io ricordo che siamo arrivati in tarda mattinata, abbiamo pranzato, poi ci hanno sistemato nelle camerate, forse abbiamo marciato un pochino, poi dopo avremo passeggiato, saremo andati al bar, allo spaccio e poi la sera siamo usciti. Questa è stata la prima giornata.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Quando lei ha fatto rientro vi siete resi conto che Emanuele Scieri non c'era? Lei prima ha detto che qualcuno ha riferito che era rientrato in caserma: da chi lo ha sentito dire?

ANDREA TROMBETTA . Io so, l'ho letto anche negli atti, che quella sera lui uscì col militare Viberti che era quello che forse aveva più amicizia con lui.

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STEFANIA PRESTIGIACOMO . Lei lo conosceva Viberti?

ANDREA TROMBETTA . Anche con lui non avevo un grande rapporto, sapevo chi era ma non ci parlavo più di tanto. Ricordo, però, che lui disse più volte che era rientrato insieme con lui perciò era presente all'interno della caserma. Poi i fatti, purtroppo, gli hanno dato ragione.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Ci descrive esattamente cosa è accaduto quella sera? Cerchi di essere più dettagliato.

ANDREA TROMBETTA . Ripeto, ricordo di essere rientrato in caserma e al momento del contrappello Scieri non c'era. Noi però non ci siamo preoccupati di capire perché non ci fosse.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Come mai?

ANDREA TROMBETTA . Perché poteva capitare che qualche militare non rientrava o forse pensava di abbandonare il servizio di leva. Sembrava una cosa «normale». Ci siamo chiesti lì per lì che fine avesse fatto perché fino a quel momento non c'erano stati mancati rientri, però poi basta. Non potevamo fare molto noi oltre a fare presente al caporale del contrappello che lui era rientrato in caserma.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Tra di voi avete commentato questo mancato rientro?

ANDREA TROMBETTA . Poco e niente. Ripeto, ci è sembrato strano ma fino a un certo punto. Io poi non conoscevo Emanuele, magari se lo avessi conosciuto, mi sarei preoccupato di più, nel senso che, se avessi saputo di che persona si trattava, avrei avuto magari elementi per valutare se il suo mancato rientro era preoccupante o meno. Ma non lo conoscevo, non lo avevo nemmeno ben presente fisicamente finché non ho visto la sua foto.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Quella sera lei ricorda rumori, trambusto, qualcosa di strano, di particolare? Cosa ricorda? È stata una sera identica a tutte le altre?

ANDREA TROMBETTA . Be’ sì.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Cioè, non si ricorda un po’ di agitazione?

ANDREA TROMBETTA . No, sinceramente.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Rumori?

ANDREA TROMBETTA . No.

STEFANIA PRESTIGIACOMO . Cosa avete pensato l'indomani che Emanuele non era ancora rientrato?

ANDREA TROMBETTA . Sinceramente non ricordo di averne parlato né di aver sentito gli altri parlarne. Ripeto, ai miei occhi e anche a quelli degli altri sembrava una cosa «normale» che avrebbero dovuto risolvere gli addetti della caserma, noi non avevamo saputo nulla se c'erano state delle ricerche o dei risvolti. Questo clima è andato avanti fino alla scoperta del corpo ma noi non ci siamo resi conto nemmeno se lo stavano cercando. Sicuramente qualcuno poteva anche parlarne ma adesso, dopo diciassette anni, proprio non ricordo.

GIOVANNA PALMA . Ricorda il suo stato d'animo mentre andava nella Folgore?

ANDREA TROMBETTA . Ripeto, un pochino di paura c'era.

GIOVANNA PALMA . Perché?

ANDREA TROMBETTA . Non sapevamo con precisione cosa ci aspettasse, erano solo delle voci provenienti da chi ci era già stato secondo cui ci potevano essere questi atti di nonnismo. Io personalmente avevo vent'anni, c'era anche chi era più piccolo, eravamo inesperti.

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GIOVANNA PALMA . Lei ha detto di non conoscere Scieri perché non faceva parte del gruppetto di persone che era solito frequentare; non le è venuto il giorno dopo la curiosità di chiedere ai commilitoni che lo conoscevano meglio che cosa fosse accaduto?

ANDREA TROMBETTA . Sicuramente lo avremo anche fatto però ora non lo ricordo benissimo.

GIOVANNA PALMA . No, ma io dico lei, personalmente.

ANDREA TROMBETTA . No, io personalmente no.

GIOVANNA PALMA . Non ha avuto la curiosità di chiedere ai commilitoni che lo frequentavano che cosa fosse accaduto?

ANDREA TROMBETTA . Adesso non lo ricordo, probabilmente lo avremo anche fatto nell'arco di quei tre giorni seguenti la scomparsa. Può anche darsi che abbia sentito Viberti che ne parlava e ho ascoltato.

GIOVANNA PALMA . Origliato?

ANDREA TROMBETTA . Sì, però non ricordo un momento particolare in cui ho chiesto a lui che fine avesse fatto Scieri.

GIOVANNA PALMA . E che idea si è fatto lei, all'epoca non ora?

ANDREA TROMBETTA . Sinceramente, che avesse fatto mancato rientro di sua spontanea volontà. Ogni tanto si sentiva di qualcuno che voleva abbandonare il servizio di leva, magari per qualche motivo suo. Mai avrei immaginato quello che poi è successo.

GIOVANNA PALMA . Senta, il luogo dove è stato trovato il cadavere dello Scieri è un luogo vicino, lontano, frequentato?

ANDREA TROMBETTA . Da dove?

GIOVANNA PALMA . Da dove si svolge normalmente la vita della caserma.

ANDREA TROMBETTA . Sì, sì perché era vicino alla nostra camerata. C'era un cortile, dove abitualmente si marciava, poi c'era un viale su cui c'erano delle rientranze e dove è stato trovato lui: era l'ala per il ripiegamento dei paracadute. C'era questo piazzale, c'era un magazzino e su questo piazzale fu ritrovato lui.

GIOVANNA PALMA . Ma lei vedeva questo posto dalla finestra della sua camerata?

ANDREA TROMBETTA . No, era assolutamente impossibile vederlo dalla mia camerata. Bisognava uscire, percorrere trenta, quaranta metri a piedi e dopo, svoltando a sinistra, c'era questa rientranza.

GIOVANNA PALMA . Allora non era un posto frequentato, di passaggio?

ANDREA TROMBETTA . No, credo fosse attraversato solo dagli addetti al ripiegamento dei paracadute.

GIOVANNA PALMA . Non era vicino allo spaccio, alla pizzeria?

ANDREA TROMBETTA . La pizzeria stava dopo.

GIOVANNA PALMA . Dopo quanto?

ANDREA TROMBETTA . Forse credo dopo quaranta, cinquanta metri. Magari ci si passava su questo viale principale per andare alla pizzeria però poi c'era, da quello che ricordo, forse un muretto e poi c'era questa rientranza in cui bisognava andare appositamente per svolgere quell'attività di ripiegatore di paracadute. Per fumare una sigaretta non ci si andava. Poi erano i primi giorni, non conoscevamo bene i posti e le dinamiche di come si svolgevano le attività. Era tutto nuovo per noi.

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PRESIDENTE . Senta, lei viaggiava nello stesso pullman con Scieri da Scandicci fino a Pisa?

ANDREA TROMBETTA . Non lo ricordo.

PRESIDENTE . Adesso io le mostro una mappa di quelli che erano seduti sul pullman e lei mi dice se, guardandola, ricorda. Ovviamente è tratta dagli atti processuali. Ricorda un tale Palatresi che viaggiava sul vostro pullman?

ANDREA TROMBETTA . Sì, il cognome adesso lo ricordo ma...

PRESIDENTE . Si ricorda se durante il viaggio o subito dopo accadde qualcosa? Se Palatresi, in particolare, ricevette il cosiddetto battesimo?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Lei dormiva in stanza con Scieri o in qualche altra camerata vicina?

ANDREA TROMBETTA . Da quello che ricordo era vicina ma lui, per quanto ricordi, non dormì mai in quella caserma però ricordo che il giorno dopo c'era questo letto vuoto.

PRESIDENTE . Quindi, lei dormiva nella camerata vicina, se lo ricorda? Io adesso le mostro la piantina delle camerate. Le mostro la camerata quattro e la camerata cinque. Qui si legge che nella camerata quattro c'era Scieri, nella camerata cinque c'era lei. Se lo ricorda che era la camerata accanto?

ANDREA TROMBETTA . Sì, infatti era in quella prima.

PRESIDENTE . Quindi, erano camerate confinanti. Senta, queste camerate erano aperte e collegate da un grande corridoio centrale?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . Quindi, quando gli addetti passavano per il contrappello, pronunciavano i nomi a voce alta?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . E lei ha sentito che chiamavano il nome di Scieri?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . E ha detto, all'epoca, che alcuni militari hanno confermato che Scieri si trovava dentro la caserma.

ANDREA TROMBETTA . Sì, quello lo ricordo.

PRESIDENTE . Ricorda che lei è stato sentito, anche subito dopo la scoperta del corpo?

ANDREA TROMBETTA . Subito dopo in che senso?

PRESIDENTE . Qualche giorno dopo.

ANDREA TROMBETTA . No, ascoltato in particolar modo, non lo ricordo.

PRESIDENTE . Ma lei è stato ascoltato da qualcuno?

ANDREA TROMBETTA . Io ricordo che dopo qualche anno fui convocato a via Genova, se non vado errato.

PRESIDENTE . Dove è via Genova?

ANDREA TROMBETTA . A Roma, presso una sede dei carabinieri. Solo in quell'occasione.

PRESIDENTE . E si ricorda se ha scritto e firmato di suo pugno una dichiarazione spontanea?

ANDREA TROMBETTA . Sinceramente non me lo ricordo.

PRESIDENTE . Allora io le mostro una dichiarazione spontanea scritta e firmata Pag. 8 da lei del 19 agosto ’99 e lei mi dice se riconosce la sua scrittura e la sua firma.

ANDREA TROMBETTA . Posso leggerla tutta?

PRESIDENTE . Sì, certo, ma la mia domanda è se lei riconosce la sua scrittura.

ANDREA TROMBETTA . Sì, anche se è un po’ cambiata nel corso degli anni.

PRESIDENTE . La sua firma?

ANDREA TROMBETTA . La firma, sì.

PRESIDENTE . Via Genova a Roma, vero?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . Quindi lei è stato sentito dalla questura.

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . Diamo atto che sta leggendo la dichiarazione scritta di suo pugno del 19 agosto ’99. Comunque la mia domanda non è tanto sul contenuto, quanto se riconosce la sua firma.

ANDREA TROMBETTA . Sì, è un po’ diversa, ma è la mia.

PRESIDENTE . Senta, si ricorda un tale Cinelli, Tatasciore?

ANDREA TROMBETTA . Sì. Erano i caporali?

PRESIDENTE . Sì, erano i caporali. Perché se li ricorda?

ANDREA TROMBETTA . Sono quelli che ci hanno fatto il primo corso di addestramento.

PRESIDENTE . Cinelli e Tatasciore vi hanno fatto il primo corso di addestramento?

ANDREA TROMBETTA . Sì, erano i caporali che avevamo...

PRESIDENTE . Si ricorda se viaggiavano in uno dei due pullman?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Non si ricorda se viaggiavano sul secondo pullman non sul suo?

ANDREA TROMBETTA . Probabile.

PRESIDENTE . Comunque erano quelli addetti al vostro addestramento.

ANDREA TROMBETTA . Sì, furono i primi.

PRESIDENTE . Si ricorda qual era il numero del suo scaglione?

ANDREA TROMBETTA . Settimo ’99.

PRESIDENTE . Senta, lei quando è nato?

ANDREA TROMBETTA . 16 agosto 1979.

PRESIDENTE . 16 agosto 1979 e il 16 agosto 1999 veniva ritrovato il corpo di Scieri. Quindi, lei dovrebbe aver un ricordo vivo di quel giorno, era il giorno del suo compleanno. Ci può dire come è avvenuto questo ritrovamento, lei lo sa? Sa anche chi lo ha trovato?

ANDREA TROMBETTA . Ho saputo che lo hanno trovato gli addetti al ripiegamento dei paracadute e ricordo soltanto che noi in quel momento stavamo marciando nelle vicinanze e fummo bloccati per darci la notizia. Poi da quel momento....

PRESIDENTE . Senta, ma è sicuro che stavate marciando, oppure le esercitazioni ad agosto erano bloccate?

ANDREA TROMBETTA . No, quel giorno mi ricordo che stavamo marciando mentre ci avvisarono del ritrovamento.

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PRESIDENTE . E quindi lei ricorda che c'erano le esercitazioni ad agosto? La marcia è un'esercitazione?

ANDREA TROMBETTA . È una cosa di routine.

PRESIDENTE . Quindi, ad agosto c'erano solo marce o c'erano anche altre esercitazioni come arrampicate?

ANDREA TROMBETTA . No, questo non lo so.

PRESIDENTE . Non lo sa o non se lo ricorda?

ANDREA TROMBETTA . Non lo potevo sapere.

PRESIDENTE . Cosa facevate voi durante l'addestramento?

ANDREA TROMBETTA . Si marciava, perlomeno in quei giorni, sostanzialmente si marciava, non c'erano altre attività.

PRESIDENTE . Cioè, da quando è arrivato, il 13 agosto, fino a fine agosto, si marciava solamente?

ANDREA TROMBETTA . Forse un po’ di ginnastica la mattina, però niente di particolare. Addestramenti particolari fino a quel momento, no.

PRESIDENTE . Quindi, ricapitolando: non c'erano addestramenti, non c'erano particolari prove di paracadutismo, gli addestratori erano Cinelli e Tatasciore, dopo tre giorni dal vostro arrivo avviene questa scoperta: penso che in caserma se ne parlasse abbastanza. Penso fosse la cosa più importante che fosse successa dopo tre giorni che eravate arrivati. Diciamo che era anche l'unica cosa di cui potevate parlare durante il giorno, al di là delle marce. Lei ha qualche ricordo specifico? Non si è ipotizzato chi poteva essere stato a fare una cosa del genere?

ANDREA TROMBETTA . Be’, in quel momento c'era chi parlava addirittura di suicidio, chi d'omicidio, d'atto di nonnismo, erano queste le voci ricorrenti.

PRESIDENTE . Quindi, qualcuno parlava di suicidio, qualcuno di atti di nonnismo.

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . E non c'era nessuna ipotesi su chi potesse essere stato?

ANDREA TROMBETTA . Forse qualche militare più anziano, qualche «nonno».

PRESIDENTE . Ma si sono fatti dei nomi?

ANDREA TROMBETTA . No, che io ricordi no.

PRESIDENTE . Senta, nella vita militare le persone vanno in ordine alfabetico, quindi penso siano messe le une accanto alle altre in ordine alfabetico, no?

ANDREA TROMBETTA . No, questo non so.

PRESIDENTE . Vengono chiamate in ordine alfabetico durante l'adunata nel grande cortile?

ANDREA TROMBETTA . No, che io ricordi non eravamo chiamati quando si facevano le adunate.

PRESIDENTE . No?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Qualcun altro ha detto che venivate chiamati in ordine alfabetico quindi la T veniva dopo la S.

ANDREA TROMBETTA . Probabile.

PRESIDENTE . Trombetta, Scieri, no? Non se lo ricorda questo lei?

ANDREA TROMBETTA . No.

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PRESIDENTE . Però, mi conferma che, durante il contrappello, lei ha sentito in maniera chiara che qualcuno ha detto che Scieri era rientrato?

ANDREA TROMBETTA . Sì, questo lo ricordo.

PRESIDENTE . Ascolti, si è detto che all'interno della caserma Gamerra circolava droga e veniva consumata droga: lo sa o lo ha mai sentito dire?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Non l'ha sentito dire o non lo sa?

ANDREA TROMBETTA . Non l'ho sentito dire.

PRESIDENTE . Senta, sa se in quel periodo, 13-16 agosto, c'era un battaglione in congedo?

ANDREA TROMBETTA . Probabile che ci fosse, anche perché tendenzialmente ogni mese c'era uno scaglione in congedo perciò ci sarà stato anche in quell'occasione.

PRESIDENTE . La torretta dove è stato trovato Scieri è vicina al muro di cinta?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . E questo muro di cinta veniva pattugliato dalle guardie ogni sera?

ANDREA TROMBETTA . Sì, ricordo che c'era una ronda.

PRESIDENTE . Sa come funzionava questa ronda?

ANDREA TROMBETTA . Non l'avevo mai fatta però, da quello che vedevo, c'erano un militare o due armati che procedevano al controllo di questo perimetro della caserma.

PRESIDENTE . Senta, facendo il perimetro, si poteva accedere ai piedi della torretta dove è stato ritrovato il corpo di Emanuele Scieri?

ANDREA TROMBETTA . Be’, sarebbero dovuti entrare in questo angolo.

PRESIDENTE . Mi dica una cosa: percorrendo il perimetro, si poteva entrare in ogni immobile delle camerate?

ANDREA TROMBETTA . In ogni...?

PRESIDENTE . In ogni immobile. Le camerate erano caseggiati diversi, no?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . Ecco, percorrendo il perimetro, si poteva entrare direttamente nel primo immobile, nel secondo immobile...?

ANDREA TROMBETTA . Sì, c'era un piazzale davanti e poi c'erano queste porte.

PRESIDENTE . No, la mia domanda non è se dal piazzale si poteva entrare, le ho chiesto se percorrendo il muro di cinta. Io entro dalla porta carraia, vado sulla destra e percorro il muro di cinta: posso entrare direttamente nell'immobile che dà accesso alla prima camerata e a tutte le altre?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . E questa torretta, rispetto alla prima camerata, dove si trovava?

ANDREA TROMBETTA . Credo altri due o tre caseggiati più avanti, sempre sulla sinistra.

PRESIDENTE . Bene, allora se io dal muro di cinta potevo andare direttamente al primo immobile della camerata dove stavate lei e Scieri, potevo andare anche alla torretta percorrendo il muro di cinta?

ANDREA TROMBETTA . Sì, proseguendo sempre a sinistra, ci si poteva entrare.

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PRESIDENTE . Lei sa se questa torretta veniva utilizzata per delle esercitazioni o per degli scherzi?

ANDREA TROMBETTA . No, assolutamente no.

PRESIDENTE . Però, lei ha detto che il corpo è stato ritrovato dagli addetti ai paracadute. Quindi, questa torretta veniva utilizzata dagli addetti ai paracadute?

ANDREA TROMBETTA . Non lo so, sinceramente, quale fosse la funzione di questa torretta, io credo che fosse una semplice torretta per accedere al tetto.

PRESIDENTE . La torretta serviva all'asciugatura dei paracadute.

ANDREA TROMBETTA . All'asciugatura dei paracadute, addirittura?

PRESIDENTE . Quindi, c'erano degli addetti all'asciugatura dei paracadute?

ANDREA TROMBETTA . Sì, all'epoca c'erano.

PRESIDENTE . Lei sa con quale frequenza andavano in questa torretta?

ANDREA TROMBETTA . No, assolutamente, non sapevo neanche che ci fosse questa mansione all'interno della caserma, erano pochissimi giorni che eravamo lì.

PRESIDENTE . Però, il 16 viene ritrovato il corpo dagli addetti ai paracadute.

ANDREA TROMBETTA . Sì, così è stato detto, perché erano gli unici che avevano più accesso a quella zona.

PRESIDENTE . Ravasi, Picelli: lei ricorda se erano nel suo scaglione?

ANDREA TROMBETTA . Ravasi e Picelli: no, sinceramente non lo ricordo.

PRESIDENTE . Non ricorda se erano in pullman con lei?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Raggiri se lo ricorda?

ANDREA TROMBETTA . Sì, il cognome mi dice qualcosa.

PRESIDENTE . Allora, Picelli e Raggiri erano nel settimo ’99, il suo stesso battaglione, hanno fatto anche il CAR a Firenze. Ravasi se lo ricorda?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Sono tutti coloro che ritrovarono il corpo ed erano, come dice lei, addetti quel giorno ai paracadute. Quindi, da questo rileviamo che gli addetti ai paracadute erano anche giovani leve come lei.

ANDREA TROMBETTA . Dopo tre giorni?

PRESIDENTE . Lei ha detto: «hanno ritrovato il corpo gli addetti ai paracadute.» Questo ci risulta anche da altri atti.

ANDREA TROMBETTA . Sì ma io...

PRESIDENTE . I nomi erano: Ravasi, Picelli e Raggiri e un quarto che in questo momento non ricordo.

ANDREA TROMBETTA . Ho dichiarato questo io?

PRESIDENTE . No, no, lei ha detto oggi che il corpo è stato ritrovato dagli addetti ai paracadute e quindi io le ho chiesto poi se ricorda Ravasi, Picelli e Raggiri come coloro che facevano parte del settimo ’99 che hanno fatto il CAR insieme a lei.

ANDREA TROMBETTA . No, non ricordo queste persone.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Si ricorda se in quei giorni c'era uno scaglione che stava concludendo il servizio?

ANDREA TROMBETTA . Benissimo non lo ricordo, ripeto, so che c'era qualche scaglione che si stava congedando perché Pag. 12 era automatico che ogni mese ce ne fosse uno, però non ricordo quale fosse, non era neanche nelle mie preoccupazioni.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Sicuramente, anche se non ricorda questo, avrete avuto modo di scambiare opinioni, prima della vicenda Scieri, ma a maggior ragione anche dopo, se ci fosse qualche strana «tradizione», ad esempio se, nei giorni appena precedenti il congedo, ci si lasciasse andare in allegrie particolari come bere qualcosa in più, lasciarsi andare.

ANDREA TROMBETTA . Da quello che ricordo io sì, queste cose probabilmente le sentivamo dire, però non avevamo mai constatato ancora niente.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Sì, sì, questo l'ho capito. C'era qualcosa in particolare che si diceva si facesse in quelle giornate e, soprattutto, in quelle serate?

ANDREA TROMBETTA . Forse un po’ di baldoria nelle camerate, forse bere qualcosa in più, come diceva lei, però più di quello non ricordo.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Non ricorda altri fatti che venivano raccontati?

ANDREA TROMBETTA . No, almeno adesso non ricordo.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Lei è mai salito su quella torretta?

ANDREA TROMBETTA . No, assolutamente no. Fino a quel momento non sapevo nemmeno che ci fosse.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Non sto dicendo prima della vicenda Scieri, ovviamente dopo visto che siete arrivati quel giorno. Quindi, neanche per curiosità, né lei né i suoi colleghi commilitoni, siete mai saliti su quella torretta?

ANDREA TROMBETTA . No, no, che io ricordi no. Almeno, io personalmente no, poi se qualcuno l'ha fatto per curiosità non lo so.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Sicuramente questo è ragionevole ipotizzarlo dopo che è stato ritrovato il corpo di Scieri. Immagino che con i suoi commilitoni avrete parlato di questa torretta.

ANDREA TROMBETTA . Sicuramente sì.

GIUSEPPE ZAPPULLA . E quindi qualcuno dei suoi commilitoni sarà magari salito successivamente per curiosità, per capire come sia accaduto.

ANDREA TROMBETTA . No, anche perché credo che nei giorni seguenti quell'area fosse messa sotto sequestro, forse anche dopo. Poi io non rimasi tantissimo lì a Pisa, dopo un mesetto fui mandato a Siena a destinazione e ritornai molti mesi dopo a Pisa a fare il corso palestra per prendere il brevetto.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Io naturalmente la ringrazio, però mi permetto di dire che non è verosimile che dopo il ritrovamento del corpo di Scieri e dopo che quell'area venne liberata dal sequestro lei insieme ai suoi commilitoni, non fosse altro che per curiosità, non siete mai passati dalla torretta.

ANDREA TROMBETTA . Passati sì.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Mai salito?

ANDREA TROMBETTA . Mai salito. Non vedo perché avrei dovuto farlo, quel posto ci faceva anche un po’ «paura», un po’ impressione per quello che era successo. Ripeto, io personalmente non sono mai salito.

GIUSEPPE ZAPPULLA . Una domanda finale: che idea si è fatto lei di questa vicenda? La sua personale idea di cosa possa essere ragionevolmente accaduto in quelle ore, perché stiamo parlando di un lasso di tempo che va dalle 22.30 alle 23.15, 24, quindi, dal rientro in caserma fino al Pag. 13 contrappello. In quell'arco temporale è avvenuto, non la morte di Scieri perché sappiamo che è avvenuta molto dopo, in seguito a lunga, drammatica agonia, bensì il fatto. Che idea si è fatta lei?

ANDREA TROMBETTA . Che probabilmente fu adescato da qualcuno e costretto ad arrampicarsi su quella torretta. Da lì poi qualcosa deve essere andato storto. Emanuele sicuramente sarà caduto da quell'altezza sbattendo poi sui materiali, credo ci fossero anche dei tavoli lì sotto. Io ho questa idea, non ho mai creduto nel suicidio. Ricordo un particolare, aveva forse i lacci degli anfibi legati, come se si fosse trattato di un'altra particolarità di questa prova che doveva affrontare. Questo mi è rimasto impresso, però non so se sia una cosa vera o magari inventata da qualcuno. Però, secondo me, questo è successo.

MARIA GAETANA GRECO . Venivano effettuate delle ispezioni notturne?

ANDREA TROMBETTA . Che io sappia sì.

MARIA GAETANA GRECO . E in particolare la sera del 13 o del 14?

ANDREA TROMBETTA . Non ricordo adesso quella sera i militari in giro a fare delle ispezioni però, siccome era una cosa che andava fatta tutte le sere, credo sia stata fatta anche quella sera.

MARIA GAETANA GRECO . Lei ricorda se vi fu un'ispezione del generale Celentano?

ANDREA TROMBETTA . No, prima dell'accaduto...

MARIA GAETANA GRECO . Subito dopo.

ANDREA TROMBETTA . Subito dopo no, non lo ricordo anche perché noi rimanemmo nella camerata e dormimmo, non ci fu detto nulla.

MARIA GAETANA GRECO . Non ci fu niente di particolare?

ANDREA TROMBETTA . Non lo so, personalmente...

MARIA GAETANA GRECO . Non siete stati radunati?

ANDREA TROMBETTA . No, no assolutamente. Fummo lasciati nelle camerate a dormire.

MARIA GAETANA GRECO . Senta, lei ha parlato del fatto che la zona dove fu ritrovato il corpo di Scieri fosse poi sotto sequestro.

ANDREA TROMBETTA . Sì, nei giorni seguenti sì.

MARIA GAETANA GRECO . Lei ricorda la presenza di magistrati, di procuratori? È venuto qualcuno a constatare?

ANDREA TROMBETTA . Mi ricordo solamente che ci fu una grande confusione in quei giorni, nomi di generali, però ricordo che arrivò il capo, non ricordo chi, arrivò con l'elicottero, quella fu la persona più importante che venne in quei giorni ad effettuare dei controlli, però non ricordo di preciso chi fosse.

MARIA GAETANA GRECO . Se fosse stato un procuratore della repubblica, un giudice?

ANDREA TROMBETTA . No, non credo fossero procuratori o giudici.

MARIA GAETANA GRECO . Quindi, non è venuto nessuno, diciamo, che lei ricordi.

ANDREA TROMBETTA . No, sinceramente, non ricordo.

MARIA GAETANA GRECO . Senta, lei ha parlato in generale di atti di nonnismo o comunque di questa paura che serpeggiava anche tra di voi. I vostri superiori, i Pag. 14 caporali, tolleravano questo stato di cose? Era normale?

ANDREA TROMBETTA . Sinceramente, non so loro che idea avessero in merito.

MARIA GAETANA GRECO . No idea, di fronte ad un episodio lato senso di nonnismo vi erano delle reazioni, venivano presi dei provvedimenti?

ANDREA TROMBETTA . Fu talmente breve il tempo, in quei tre giorni non abbiamo potuto vedere anche quali potevano essere i loro comportamenti in merito. Lì per lì, almeno per quanto ricordo, non ci furono episodi gravi e di conseguenza non posso dirle come la pensavano e come si sarebbero comportati di fronte a determinati atti di nonnismo.

MARIA GAETANA GRECO . Senta, lei ricorda i nomi dei caporali o comunque dei superiori che procedettero al contrappello quella sera?

ANDREA TROMBETTA . No. Gli unici caporali che mi ha fatto presente la presidente, Tatasciore e Cinelli, quelli sì.

MARIA GAETANA GRECO . Quelli erano presenti al contrappello?

ANDREA TROMBETTA . Non ricordo se erano loro quella sera gli addetti al contrappello.

MARIA GAETANA GRECO . Quindi, lei non ricorda se il Viberti o altri fecero presente proprio a loro che Scieri era già rientrato in caserma?

ANDREA TROMBETTA . Il Tatasciore o Cinelli? No, che fossero proprio loro no.

MARIA GAETANA GRECO . Lei non ricorda i nomi...?

ANDREA TROMBETTA . I nomi sì ma che quella sera ci fossero proprio loro due...

MARIA GAETANA GRECO . Ma chi procedeva solitamente al contrappello?

ANDREA TROMBETTA . Penso fossero sempre i nostri caporali, però adesso non ho un ricordo ben preciso chi fosse quella sera, se uno dei due o tutti e due.

MARIA GAETANA GRECO . Ma uno dei due era presente?

ANDREA TROMBETTA . Sicuramente una persona c'era a fare il contrappello ma non ricordo chi fosse.

MARIA GAETANA GRECO . A fare il contrappello in quanti erano?

ANDREA TROMBETTA . Che io ricordi una persona.

MARIA GAETANA GRECO . Una sola?

ANDREA TROMBETTA . Sì, da quello che ricordo adesso, sì.

MARIA GAETANA GRECO . Era uno solo quella sera?

ANDREA TROMBETTA . Probabilmente era uno sempre, tutte le sere, non ricordo più di una persona a fare il contrappello. Mi dispiace, se me lo aveste chiesto qualche anno fa, il ricordo sarebbe stato più fresco.

MARIA GAETANA GRECO . Ma lei è stato più di un mese in quella caserma e il contrappello veniva fatto tutte le sere.

ANDREA TROMBETTA . Lo so ma sono passati tanti anni, non è facile ricordare tutti questi particolari, mi creda.

MARIA GAETANA GRECO . Lei non sa quindi se il contrappello venisse fatto da una o più persone.

ANDREA TROMBETTA . Le ripeto, da quello che ricordo io era una persona però se abbiamo dichiarato in passato che erano due, sicuramente sarà così.

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MARIA GAETANA GRECO . E senta, al rientro dalla libera uscita, venivate identificati all'ingresso?

ANDREA TROMBETTA . Identificati... sì, credo ci fosse alla porta carraia una sorta di riconoscimento.

MARIA GAETANA GRECO . Il riconoscimento veniva annotato in un registro?

ANDREA TROMBETTA . Non lo ricordo.

MARIA GAETANA GRECO . Cioè, lei si presenta all'ingresso...

ANDREA TROMBETTA . Non so se in quei tre giorni avevamo un tesserino o qualcosa del genere perché eravamo le nuove reclute e non ci conoscevano ancora.

MARIA GAETANA GRECO . E quante persone erano addette a questo compito?

ANDREA TROMBETTA . Forse un paio di persone, tre, non credo di più.

MARIA GAETANA GRECO . Lei, quindi, non ricorda se il contrappello quella sera fosse stato fatto da uno solo o da più caporali?

ANDREA TROMBETTA . No.

MARIA GAETANA GRECO . E le sere successive?

ANDREA TROMBETTA . Uguale.

MARIA GAETANA GRECO . Diciamo, lei ha un ricordo nitido che c'erano due o tre persone all'ingresso...

ANDREA TROMBETTA . Nitido, nitido no.

MARIA GAETANA GRECO . ... non ha un ricordo preciso, invece, di quante fossero le persone che procedevano al contrappello.

ANDREA TROMBETTA . No.

MARIA GAETANA GRECO . Quello lo ricorda bene che erano due o tre all'ingresso.

ANDREA TROMBETTA . Sì perché quello comunque è un posto più importante, diciamo, non credo fosse lasciato a una persona sola. Nel contrappello si trattava semplicemente di leggere i nomi, chi c'era e chi non c'era, e non credo ci fossero più di due persone al massimo.

MARIA GAETANA GRECO . Lei si ricorda se quella sera ci fu una corsa lungo il corridoio da parte dei superiori vostri?

ANDREA TROMBETTA . Una corsa?

MARIA GAETANA GRECO . Sì.

ANDREA TROMBETTA . No, non me lo ricordo proprio.

MARIA GAETANA GRECO . Fu tutto tranquillo quella sera?

ANDREA TROMBETTA . Sì, io le ripeto, non ho grandi ricordi: per quanto mi riguarda, rientrai, e mi preparai per questo contrappello, poi basta.

GIOVANNA PALMA . Lei all'epoca era un ragazzo di appena vent'anni, oggi è sposato vedo. Ha dei figli?

ANDREA TROMBETTA . Sì, due bambini.

GIOVANNA PALMA . Lei comprende ora da genitore, anch'io sono genitore, il dolore della mamma di Scieri per una morte così brutta, senza risposte; se ci dovesse dare un consiglio, da dove partirebbe se lei si trovasse al posto nostro?

ANDREA TROMBETTA . Non saprei proprio da dove partire, è stata una cosa impossibile anche da commentare.

GIOVANNA PALMA . Però, lei prima, a domanda di un collega su che idea si fosse fatto, ha detto che ritiene si sia trattato di Pag. 16 un atto di nonnismo. Una caduta che poi si è trasformata nella morte di questo ragazzo perché non hanno prestato i dovuti soccorsi: c'è un po’ di omertà? Secondo lei, c'è qualcuno che sa e che tace?

ANDREA TROMBETTA . Questo non glielo saprei dire.

GIOVANNA PALMA . Secondo lei, può accadere così tutto all'improvviso?

ANDREA TROMBETTA . Sicuramente chi ha visto, ha taciuto.

GIOVANNA PALMA . Ecco, lei parte quindi da questo dato certo che qualcuno sa ed ha taciuto ancora oggi?

ANDREA TROMBETTA . Probabilmente sì.

GIOVANNA PALMA . E secondo lei è più di uno?

ANDREA TROMBETTA . Penso di sì.

GIOVANNA PALMA . Che si coprono.

ANDREA TROMBETTA . Credo di sì.

GIOVANNA PALMA . Questa è la sua idea personale?

ANDREA TROMBETTA . Sì. Evidentemente non credevano neanche loro che un semplice gioco si potesse trasformare in una tragedia e così hanno taciuto e in più di una persona.

GIOVANNA PALMA . Quindi un po'un'idea se l'è fatta, no?

ANDREA TROMBETTA . Sì, più o meno, negli anni. Non capisco nemmeno come sia potuta finire così, so che il caso era stato pure archiviato. È stata una cosa veramente brutta da sentire che non sia stata trovata una persona colpevole o che comunque abbia visto qualcosa, si sarebbe potuto dare una mano nelle indagini. Questa è la cosa incredibile.

GIOVANNA PALMA . Secondo lei i commilitoni sono coperti anche dai superiori?

ANDREA TROMBETTA . Probabilmente sì, questo si diceva anche all'epoca.

GIOVANNA PALMA . E perché?

ANDREA TROMBETTA . Non lo so, forse per un discorso di salvare ognuno la propria pelle.

GIOVANNA PALMA . O l'immagine di questa caserma così importante.

ANDREA TROMBETTA . Probabile.

GIOVANNA PALMA . Quindi, è ancora più brutto sapere una cosa del genere, no?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

GIOVANNA PALMA . Quindi, è lo Stato che ha coperto, essendo loro militari.

ANDREA TROMBETTA . Che le devo dire, sembra quasi un'operazione matematica, no? Però, più di questo io non posso dire, non lo so. Non lo posso dire nel senso che è anche una cosa grave dire che lo Stato copre queste cose però, aiutatemi anche voi a trovare la giusta formula per... non so se ci sono delle responsabilità che vanno oltre o se semplicemente si fermano ai commilitoni o anche a capitani, generali, senza poi andare a parlare di Stato o cose superiori.

GIOVANNA PALMA . Senta, ma quella sera quando siete rientrati e Scieri mancava al contrappello, lei dopo ha sentito rumori? È stata una notte tranquilla?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

GIOVANNA PALMA . Non ha sentito nulla?

ANDREA TROMBETTA . No.

GIOVANNA PALMA . Quindi, comunque lei pensa che, oltre ad essere stato un atto Pag. 17 di nonnismo, ci siano anche delle coperture da parte dei superiori?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . Buongiorno, solo una domanda, una mia curiosità, non entro nelle richieste squisitamente tecniche che i colleghi hanno abbondantemente fatto. In genere, appartenere a un corpo particolare, quello dei paracadutisti, presuppone, oltre che prestazioni fisiche, anche un caratterino poco facile, no? Perché non si affronta una vita come quella che offre quel corpo senza avere carattere. È mai possibile, visto che tutti voi avete riferito che ci sono delle «regole» – usiamo questo termine in maniera inappropriata perché la regola è sempre qualcosa che deve indurre a migliorare il percorso di vita di una persona, le regole a cui vi riferite credo partissero proprio dal contrario –, che nessuno di voi abbia mai preso in considerazione di contestare queste «regole»? È possibile che nel tragitto che vi ha portato da Scandicci a Pisa Emanuele Scieri, da persona equilibrata qual era, si fosse ribellato a una di queste regole, che lo vedevano magari umiliato davanti agli altri, e che abbia subìto quindi delle azioni che hanno purtroppo poi determinato il finale tragico che tutti noi sappiamo? Ed è possibile, se diamo per scontato che non ci sia stato suicidio né disgrazia, che qualcuno sia stato indotto da chi queste regole imponeva?
È il suo pensiero che chiedo.

ANDREA TROMBETTA . Sinceramente, le ripeto, possono anche essere successe tutte queste cose che lei ha appena detto...

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . Lei è mai stato testimone...

ANDREA TROMBETTA . No.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . ...di atti di nonnismo che andavano oltre la goliardia e che offendevano la dignità personale?

ANDREA TROMBETTA . No, specialmente durante quel tragitto a cui si riferiva lei, no.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . E fuori da quel tragitto?

ANDREA TROMBETTA . Neanche, perché quello fu lo spostamento che facemmo dopo aver effettuato il CAR e durante il CAR fu tutto tranquillo, nella norma, ci fu al massimo qualche atto di goliardia.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . Cosa intende per goliardia, mi vuole fare qualche esempio?

ANDREA TROMBETTA . Be’, forse qualche botta, qualche spinta, qualche favore come vai a comprare questo al bar.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . Però, se leggiamo il famoso Zibaldone, lei ne avrà sentito parlare, lì non si parlava solo di qualcosa che si limitasse a comprare le sigarette e quant'altro, lì venivano anche descritte o sollecitate situazioni che umiliavano la dignità della persona, umiliavano la dignità della Nazione, come lei ben sa. Non è possibile che dall'alto si incida in maniera così negativa e poi dal basso queste azioni di nonnismo si limitino soltanto ad uno schiaffettino o comprare le sigarette. Voi non avete mai assistito a qualcosa? Lei si ricorda prima quando c'era la festa della matricola, no?

ANDREA TROMBETTA . No.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . No, è troppo giovane lei. A Bologna, dove io ero studente, si facevano salire sulla fontana del Nettuno ragazzi e ragazze in mutande e li si obbligava a stare in quelle condizioni. Non credo che in caserma non si arrivasse anche ad atti del genere e ci si fermasse solo a uno «schiaffettino» che lei dice.

ANDREA TROMBETTA . Sicuramente però...

Pag. 18

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI . Cioè, Emanuele Scieri, che era una persona coerente, intelligente, rispettosa delle regole e dotato anche culturalmente, non può essersi ribellato a queste continue offese alla dignità personale e quindi aver subìto in maniera forte...?

ANDREA TROMBETTA . Però, io non lo so se le ha subite queste cose. Ripeto, non ricordo proprio di aver visto Emanuele Scieri subire violenze o comunque atti di nonnismo che avessero offeso la sua persona e, nel caso in cui le avesse subite, non posso sapere se si è ribellato.

GIOVANNA PALMA . Lei ha fatto il CAR insieme a Emanuele Scieri, no?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

GIOVANNA PALMA . Si ricorda se all'epoca lui prese le difese di qualche ragazzo?

ANDREA TROMBETTA . No.

PRESIDENTE . Le risulta che nella caserma ci fossero due torrette di asciugatura dei paracadute?

ANDREA TROMBETTA . Io ne ricordo una sola.

PRESIDENTE . Una sola?

ANDREA TROMBETTA . Sì.

PRESIDENTE . Lei non sa se questa torre, dove Emanuele è stato trovato, fosse sempre in uso o meno?

ANDREA TROMBETTA . Credo di sì, che fosse sempre in uso.

PRESIDENTE . Grazie di avere risposto al nostro invito e la prego di non comunicare con nessuno perché questa audizione è segreta e a questo proposito le pongo un'ultima domanda: lei è in contatto con alcuni paracadutisti di quel battaglione o di altri?

ANDREA TROMBETTA . No, non ho più visto né sentito nessuno.

PRESIDENTE . Nessuno? Nemmeno via Facebook, con gruppi WhatsApp?

ANDREA TROMBETTA . No.

(I lavori riprendono in seduta pubblica).

PRESIDENTE . Grazie, dichiaro conclusa la seduta.

La seduta termina alle 9.40.

(*) L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 5 dicembre 2017 ha deliberato la classificazione di atto libero del resoconto stenografico della presente audizione. La Commissione ha preso atto di tale decisione nella seduta dello stesso giorno. A decorrere da tale data, il resoconto stenografico della presente seduta viene pertanto pubblicato, quale atto libero, ai sensi dell'articolo 1 della delibera della Commissione del 3 maggio 2016, recante i criteri generali per la classificazione degli atti e dei documenti ai sensi dell'articolo 19 del regolamento interno, pubblicata nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 3 maggio 2016, pag. 185.