XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Mercoledì 9 marzo 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 

Audizione del Direttore generale della Previdenza Militare e della Leva – PREVIMIL, Maura Paolotti:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 4 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 8 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 9 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 
Zardini Diego (PD)  ... 9 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 9 
Zardini Diego (PD)  ... 9 
Grillo Giulia (M5S)  ... 9 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 9 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 9 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 
Boldrini Paola (PD)  ... 9 
Nizzi Settimo (FI-PdL)  ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 
Paolotti Maura , Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL ... 10 
Lacquaniti Luigi (PD)  ... 10 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11 
Catalano Ivan (Misto)  ... 11 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIAN PIERO SCANU

  La seduta comincia alle 8,35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Direttore generale della Previdenza Militare e della Leva – PREVIMIL, Maura Paolotti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Direttore generale della Previdenza Militare e della Leva – PREVIMIL, dottoressa Maura Paolotti.
  La dottoressa Paolotti, che saluto a nome dell'intera Commissione, è accompagnata dalla dottoressa Antonella Isola, capo del II Reparto, e dal tenente colonnello Maurizio Rinaldi, capo del Servizio Speciali benefici, che ringrazio e saluto entrambi a nome della Commissione.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta.
  L'audizione della dottoressa Paolotti si inquadra nel ciclo preliminare di audizioni deliberato dalla Commissione allo scopo di acquisire un quadro informativo generale sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di benefici al personale del Ministero della difesa che ha contratto patologie invalidanti e ai familiari di coloro che sono deceduti.
  In primo luogo, per quanto concerne lo specifico ambito dell'estensione a questi soggetti dei benefici riconosciuti alle vittime del dovere di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2006 n. 243, Regolamento concernente termini e modalità di corresponsione delle provvidenze alle vittime del dovere ed ai soggetti equiparati, ai fini della progressiva estensione dei benefici già previsti in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo, a norma dell'articolo 1 comma 565 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, sarebbe particolarmente utile per tutti i presenti poter disporre preliminarmente di un quadro illustrativo sintetico delle procedure vigenti per il riconoscimento delle cause di servizio a favore dei soggetti equiparati alle vittime del dovere.
  In particolare, interpreto l'interesse della Commissione ad acquisire dati numerici concernenti le cause di servizio riconosciute a tali soggetti in virtù della citata equiparazione, chiedendo alla dottoressa di indicarci, nello specifico, ove possibile già nella seduta odierna, quante domande di riconoscimento siano pervenute e quante siano state accolte o respinte, ed eventualmente in base a quali criteri.
  Nell'ambito delle domande accolte, poi, sarebbe utile capire se l'amministrazione della Difesa sia in grado di quantificare quante di queste si riferiscano a cause ascrivibili all'effetto patogeno della somministrazione di vaccini e quali, invece, debbano essere ascritte ad altre cause.
  Le anticipo sin d'ora, gentile dottoressa, che è altresì interesse della Commissione conoscere specificamente i margini di cui Pag. 4dispone la Previdenza militare per discostarsi dalle decisioni del Comitato di verifica delle cause di servizio, considerato che il parere di quest'ultimo risulta essere vincolante. A tal fine, chiedo ancora alla dottoressa Paolotti se può, già in questa sede o eventualmente anche in seguito, fornirci una evidenza numerica di quante volte sia stato chiesto, a tale scopo, il riesame di una decisione del Comitato, nonché una valutazione in termini di efficacia di una tale procedura.
  Do quindi la parola alla dottoressa Paolotti, che ancora a vostro nome saluto e ringrazio.

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Premetto che a qualsiasi domanda particolareggiata, non rientrante nella relazione che è stata predisposta, faremo pervenire delle risposte scritte, adeguate rispetto a quello che verrà richiesto.
  Desidero porgere un cordiale saluto al presidente e ai componenti della Commissione e procedere, quindi, a rappresentare l'attività svolta dalla Direzione generale in relazione alla problematica oggetto di approfondimento.
  La Direzione generale è tra l'altro competente al riconoscimento e all'attribuzione degli speciali benefici assistenziali, indennizzi ed elargizioni a favore del personale militare ed ai loro superstiti, vittime del servizio, del terrorismo, della criminalità, del dovere ed equiparati.
  Ai predetti soggetti sono altresì autorizzati i pagamenti ed i rimborsi delle spese di degenza, di cura per ricoveri e concessioni di protesi, per ferite, lesioni e/o infermità, in regime di sussidiarietà con il Servizio sanitario nazionale. In detti settori la Direzione generale cura anche il relativo contenzioso.
  Nell'assolvimento dei compiti istituzionali assegnati, la prima e costante preoccupazione da sempre è trattare con la massima attenzione i dolorosi casi dei militari affetti da patologie riconducibili alle particolari condizioni ambientali ed operative di missione, e adoperarsi per definire, con la maggiore celerità consentita, le singole posizioni. Nel segno di un'azione amministrativa efficiente, il servizio dedicato, denominato Servizio Speciali benefici, con decreto ministeriale del 24 luglio 2014 di riordino della precedente struttura, è stato collocato nell'ambito del II Reparto della Direzione generale e si articola in due sezioni, composte da nove unità, coordinate da un capo servizio e poste alle dipendenze del dirigente responsabile del reparto.
  Tale modifica ordinativa si è resa necessaria per assicurare una trattazione omogenea della materia. Ciò in quanto il II Reparto cura il riconoscimento delle cause di servizio e l'attribuzione degli equi indennizzi spettanti al personale militare, mentre il I Reparto, nel cui ambito era in precedenza incardinato, ha competenza in materia pensionistica.
  Inoltre, con la suddetta ristrutturazione, le responsabilità connesse ai provvedimenti risalgono ad un dirigente esperto, in considerazione della complessità dei casi, delle difficoltà interpretative della normativa e della delicatezza del contenzioso. In aderenza, poi, alle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e anche per meglio ponderare le risoluzioni, a differenza di quanto avveniva in passato, per cui un unico funzionario era responsabile sia dell'iter procedimentale che dell'emanazione dei provvedimenti, ora il capo del Servizio Speciali benefici è responsabile dell'istruttoria e il capo del II Reparto è competente all'adozione del provvedimento finale, nonché del contenzioso, gestito da un servizio composto da cinque risorse che curano anche le controversie di tutto il II Reparto.
  Fra l'altro, tutti gli addetti della vecchia struttura, che ormai da più di sette anni trattavano la materia, sono stati ruotati, sempre in aderenza alla normativa che riguarda la prevenzione della corruzione, perché questo è un settore che è stato definito «a rischio numero uno» dal punto di vista della prevenzione della corruzione.
  Relativamente all'informazione all'utenza, in aggiunta all'opera compiuta da Pag. 5parte degli stati maggiori e degli enti, comandi più prossimi agli aventi diritto, a supporto del personale militare e dei loro familiari sono stati pubblicati, sul sito istituzionale di PREVIMIL – acronimo per definire la Direzione generale – gli specchi riassuntivi dei benefici previsti dalla normativa di settore e una guida pratica corredata della relativa modulistica, con l'intento di fornire uno strumento utile agli interessati per la corretta compilazione delle domande stesse volte alla richiesta dei benefici de quibus.
  Ciò premesso, nel sottoporre al prezioso contributo di codesta Commissione l'attività svolta in merito ai gravi casi di malattie e morti che hanno colpito il personale militare italiano impiegato in missioni militari all'estero, in relazione all'esposizione a particolari fattori di rischio dal possibile effetto patogeno, si riportano in estrema sintesi le disposizioni normative e le procedure in ordine al riconoscimento degli indennizzi, poiché sul punto, nel corso della precedente audizione, si è dettagliatamente soffermato il Segretario generale della Difesa, generale Carlo Magrassi.
  La normativa degli equiparati. Come già riferito dal Segretario generale, il personale militare affetto da patologie uranio correlate o causate da esposizione ad altre sostanze nocive (amianto, gas radon eccetera) trova tutela da parte dell'amministrazione Difesa nella previsione della legge finanziaria del 2006, che in un'ottica gradualmente perequativa all'articolo 1, comma 562, ha disposto la progressiva estensione dei benefici già previsti per le vittime del terrorismo a tutte le vittime del dovere e ai soggetti equiparati, come individuati nei successivi commi 563 e 564 (forse non è il caso che io li rilegga perché questi sono dati ormai abbastanza acquisiti). Il comma 563 definisce le vittime del dovere e il comma 564 gli equiparati, cioè coloro che hanno contratto patologie permanentemente invalidanti e via dicendo.
  Il successivo regolamento poi emanato, il decreto del Presidente della Repubblica 243 del 2006, ha disciplinato i termini e le modalità di corresponsione delle provvidenze, senza individuare limiti positivi di durata, ma autorizzando la spesa annua. Nel soprassedere su quanto previsto specificatamente dalla legge del 24 dicembre 2007, n. 244, la finanziaria per il 2008, che ai commi 78 e 79 successivamente, per la prima volta, ha dettato espressamente misure in materia di uranio impoverito, a favore non solo del personale militare ma anche dei dipendenti civili e dei cittadini residenti nelle zone di prossimità dei poligoni, si fa rilevare che nel caso in cui fosse stata già concessa una speciale elargizione, quale equiparato, alle vittime del dovere, l'indennizzo è stato attribuito in presenza di una percentuale maggiore solo per differenza; così come a coloro a cui è stata liquidata una speciale elargizione in base ad una percentuale di invalidità pari o superiore al 25 per cento, in base alla legge sull'amianto, sono stati poi a domanda concessi gli speciali assegni vitalizi ai sensi del comma 564.
  Le sopra citate disposizioni normative e quelle di cui al relativo regolamento applicativo – il decreto del Presidente della Repubblica 37 del 2009 – sono state riassettate e modificate, in quanto, così come segnalato dal Ministro della Difesa e condiviso dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio istituita presso il Senato nel corso della XVI legislatura, è stato introdotto un criterio di riconducibilità della patologia sofferta alle particolari condizioni ambientali od operative, ovvero a particolari fattori di rischio, in luogo della sola correlazione della patologia stessa all'esposizione all'uranio impoverito o alla dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di metalli pesanti, ed è stato fissato il termine ultimo per la presentazione delle domande al 31-12-2010, introducendo così anche il principio della multifattorialità.
  Per non appesantire ulteriormente la disamina, si allega uno specchio che indica, per le vittime del dovere e i soggetti equiparati, i benefici previdenziali e assistenziali previsti e i relativi riferimenti normativi. A detti benefici va considerata, Pag. 6in aggiunta, sempre l'attribuzione della pensione privilegiata e dell'equo indennizzo.
  Relativamente alla procedura dell'attribuzione, come già emerso nel corso della precedente audizione del Segretario generale, l'iter procedimentale è articolato in più fasi. In proposito, si soggiunge che il comandante preposto all'impiego del militare stesso compila il rapporto informativo avvalendosi di un apposito format redatto dal Comitato di verifica per le cause di servizio, che ha enucleato una serie di dati e di informazioni necessarie a che possa esprimere con cognizione di causa il proprio parere sul caso in questione.
  Frequente è poi l'evenienza che, data la particolarità di casi specifici, il Comitato richieda ulteriori approfondimenti istruttori. La commissione medica ospedaliera presso il Dipartimento militare di medicina legale competente per territorio esprime il giudizio sanitario sulla percentualizzazione dell'invalidità causata dalla malattia, sulla data di conoscibilità e di stabilizzazione della stessa, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 181 del 2009 e relativa circolare applicativa redatta dall'Ispettorato generale della Sanità militare in data 9-12-2013.
  Circa il nesso eziologico tra la patologia sofferta e il servizio prestato e sulla riconducibilità della patologia alle particolari condizioni ambientali od operative, ovvero a particolari fattori di rischio, sul quale è chiamato ad esprimersi il Comitato di verifica per le cause di servizio, si ritiene di far presente che la Corte di Cassazione, con sentenza 13114 del 4.-2-2015 ha esplicitato che non è sufficiente che i compiti assolti dal personale militare rientrino nella normalità del servizio prestato, ma che questi ultimi si debbano essere complicati per l'esistenza e il sopravvenire di circostanze od eventi straordinari ulteriori rispetto al rischio tipico dell'attività militare.
  Poi – sempre fra le varie fasi del procedimento – qualora i fondi stanziati non siano adeguati viene richiesta formale integrazione sui capitoli di spesa.
  Prima della liquidazione, i nominativi degli aventi titoli sono trasmessi al Ministero dell'interno, che entro il 30 marzo e il 30 settembre di ogni anno li inserisce nella graduatoria unica nazionale delle vittime del dovere ed equiparati, secondo l'ordine cronologico degli accadimenti e degli eventi e/o della conoscibilità della patologia.
  L'amministrazione della Difesa, sulla base del parere del citato Comitato, obbligatorio e vincolante, emette un provvedimento concessivo o un decreto di rigetto dell'istanza. È prevista una richiesta di riesame del suddetto parere a cui doversi in ogni caso uniformare, se confermato.
  Ciò detto, preme rilevare che l'amministrazione Difesa sostanzialmente non ha alcun potere discrezionale nella concessione dei benefici in parola, né sull’an né sul quantum.
  Riepilogando, passo al numero complessivo delle istanze dei militari affetti da patologie uranio correlate pervenute, sia di quelle prodotte ai sensi della normativa ad hoc di cui al decreto del Presidente della Repubblica 37 del 2009, sia di quelle che rientrano nell'articolo 1, comma 564, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Tengo però a specificare che questi dati sono estratti da una banca dati che noi abbiamo istituito formalmente – io l'ho fortemente voluta – nel 2014. La maggior parte dei dati sono venuti da una banca dati che, a mio avviso, non era precisa al 99 per cento, ma sono dati comunque soggetti costantemente a un cambiamento, a una somma algebrica, perché oggi possono entrare già due casi in più e via dicendo, quindi sono dati sempre in via di evoluzione. Comunque, questi mi sento di dare,
  Totale istanze presentate: 549; totale pratiche definite positivamente: 242; totale pratiche definite negativamente: 175. Sono tuttora in istruttoria 132 istanze.
  In merito, invece, alle trattazioni delle domande prodotte per patologie riconducibili all'esposizione all'amianto, si segnala il numero totale delle pratiche: istanze pervenute, 612; totale pratiche definite positivamente, 288; totale pratiche definite negativamente, 157; in istruttoria, 167.Pag. 7
  Il numero delle domande del personale che ha prestato servizio presso la base dell'Aeronautica militare del monte Venda (per il gas radon), volte ad ottenere gli speciali benefici di cui al più volte nominato 3243, è il seguente: totale istanze pervenute, 64, di cui definite positivamente 17 e definite negativamente 28, in istruttoria 19.
  Il numero delle domande prodotte da personale che ha contratto infermità di natura multifattoriale (è anche difficile incasellare quelle domande, perché c’è chi dice di essere ammalato, ma può essere stato l'uranio, l'amianto, il gas radon, le nanoparticelle, forse lo stress, forse i vaccini), oppure per eventi traumatici (perché in questi casi prima il Comitato comunque le faceva rientrare nel 564) che non rientrano nella casistica prevista dal 563, è così suddiviso: 841 istanze in totale; pratiche definite positivamente, 139; pratiche definite negativamente 455; tuttora in istruttoria, 247.
  In questa categoria sono comprese le vittime dei disastri della Meloria, del monte Serra e dell'incidente a Genova Nervi. Per ulteriori informazioni di dettaglio sono stati predisposti dei prospetti riepilogativi, suddivisi anche per forza armata, e brevi note sulle varie categorie di vittime per inquadrare il fenomeno in termini quantitativi e di tipologia.
  Si segnala per completezza di informazione, altresì, l'incidenza delle infermità di natura neoplastica o comunque più significative, definite «infermità permanentemente invalidanti» che costituiscono il motivo di presentazione delle domande di riconoscimento della patologia sofferta da causa di servizio per fattori espositivi nocivi, così come rintracciabili dalla nostra banca dati. Dunque, non sono citate con termini scientifici esattissimi, ma come noi, per comodità di lavoro, le abbiamo classificate: linfoma 114, leucemia 68, tumore pancreas 13, ossa 8, lingua 1, laringe 14, colecisti 3, esofago 7, epidermide 17, encefalo 30, corde vocali 1, colon 26, gastrico 22, polmoni 169, prostata 15, retto 15, reni 27, spinocellulare 4, testicoli 43, tiroide 84, vescica 24, non specificato 75, mesotelioma 159, asbesto correlate 222. Quindi, i più significativi risultano statisticamente il linfoma, il polmone, il mesotelioma e l'asbesto correlate.
  Cenni sul contenzioso relativo. In merito alla situazione del contenzioso gestito dalla Direzione generale nella materia de qua, si precisa che dei circa 200 ricorsi annuali pervenuti avverso i provvedimenti emessi dal Servizio Speciali benefici, a cui vanno sommati i circa 300 ricorsi annuali avverso provvedimenti emessi dal II Reparto in materia di negazione di causa di servizio e/o equo indennizzo, solo una minima parte attiene al mancato riconoscimento della dipendenza da causa di servizio conseguente all'esposizione a particolari fattori nocivi, cioè il 5 per cento, pari a 25-30 ricorsi all'anno. In tale tipologia di ricorso, di competenza del giudice amministrativo, si rileva recentemente una giurisprudenza all'adozione del cosiddetto «principio probabilistico» che giustifica l'annullamento dei provvedimenti impugnati per il vizio del difetto di motivazione.
  Giova rammentare che, con i citati provvedimenti, l'amministrazione aveva negato il riconoscimento della semplice dipendenza da causa di servizio ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 461 del 2001 (Regolamento per la disciplina delle cause di servizio) o il riconoscimento delle particolari condizioni di impiego operativo che il decreto del Presidente della Repubblica 243 del 2006 richiede ai fini della possibile applicazione dei benefici spettanti agli equiparati alle vittime del dovere, sulla base del parere dell'organo tecnico a ciò deputato a cui la Direzione si riferisce per relationem. È un parere medico-legale e l'amministrazione si deve riferire per relationem, poiché ci sono termini anche scientifici, c’è una competenza particolare che l'organo amministrativo non ha.
  Tale organo è il Comitato di verifica delle cause di servizio (CVCS), dipendente dal Ministero dell'economia e delle finanze, che attraverso i propri pareri esclude il nesso di casualità o la probabilità di collocamento eziopatogenetico di una malattia con il prestato servizio, in Pag. 8teatro operativo o in altri impieghi, di cui pur si riconosce la particolare gravosità insita negli adempimenti tipici della professionalità espletata dal singolo ricorrente.
  Corre l'obbligo di far presente, tuttavia, che l'applicazione del principio probabilistico può condurre ad una situazione di stallo nel procedimento amministrativo, proprio laddove il giudice, nell'annullare il provvedimento, non abbia fatto uso della possibilità di procedere a una consulenza tecnica d'ufficio, che di fatto può servire a risolvere l'isteresi dell'attività amministrativa che viene generata a seguito di una sentenza di annullamento che risulti essere stata eseguita con un successivo provvedimento negativo, sia pure basato su una diversa e più articolata motivazione.
  Da ultimo, ma non per ultimo, preme rilevare che in materia l'approccio e l'attività svolta in ambito Difesa, in tutte le sue massime articolazioni, è stata sempre tesa all'approfondimento di tutte le implicazioni, al miglioramento continuo e all'attenzione costante verso il personale, tant’è che l'attività risulta procedimentalizzata in maniera corretta e legittima e i provvedimenti emessi tutti regolarmente registrati e vistati dalla Ragioneria centrale, organo di controllo giuridico e contabile del MEF.
  Parimenti, non si nega che permangono delle discrasie, dovute però a fattori esogeni alla Difesa, nell'ambito di una normativa che lo stesso Consiglio di Stato, nell'adunanza del 4 marzo 2015, definisce, per la stratificazione delle disposizioni in materia, «confusa ed imperfetta» – lo dice il Consiglio di Stato – tanto da richiedere un intervento volto a coordinare, semplificare e rendere verificabili i parametri per trattamenti previsti da parte del Governo.
  Ciò detto, si resta a disposizione per ogni richiesta e/o informazione che codesta Commissione riterrà, e si ringrazia per l'attenzione mostrata all'esigenza di tutela del personale della Difesa. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, gentile dottoressa.
  Se mi permette, vorrei chiederle una precisazione. A proposito del contenzioso, se non ho capito male, lei ha citato esclusivamente il contenzioso presso il giudice amministrativo. Oppure anche presso la magistratura ordinaria ?

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Questo a cui mi riferivo riguardava il giudice amministrativo.

  PRESIDENTE. Non siete in possesso di dati relativamente alla magistratura ordinaria ? Moltissimi, infatti, si rivolgono alla magistratura ordinaria.

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Preferirei rispondere per iscritto.

  PRESIDENTE. Non è tenuta a farlo adesso. In ogni caso, è un'esigenza che...

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Gli equiparati, comunque, per il 99 per cento si rivolgono alla magistratura amministrativa.

  PRESIDENTE. Ci farà sapere appena può, gentilmente, esattamente quanti sono i ricorsi presentati alla magistratura ordinaria.
  Inoltre, in una relazione estremamente interessante, ho colto un'affermazione rispetto alla quale vorrei gentilmente chiederle una ulteriore precisazione. Dopo aver precisato le competenze del CMO e successivamente quelle del Comitato di verifica delle cause di servizio, lei ha detto che fondamentalmente l'amministrazione della Difesa svolge un ruolo assolutamente secondario, di tipo esclusivamente formale, in una procedimentalizzazione laddove la Difesa è pressoché priva della capacità di decidere. Se non ho capito male, tutto dipende dal CVCS.
  Mi conferma questa interpretazione ? Credo che per la Commissione sia importante mirare bene, non perché debba sparare Pag. 9nei confronti di nessuno, ma perché l'emersione delle eventuali responsabilità è strettamente collegata al ruolo. L'amministrazione della Difesa governa la CMO; il MEF governa il CVCS.
  Lei, con encomiabile onestà intellettuale, questo l'ha sottolineato. Lo vuole gentilmente confermare alla Commissione ?

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Mi riservo di dare una risposta articolata per iscritto.

  PRESIDENTE. Meno male. Temevo che si riservasse la facoltà di non rispondere.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  DIEGO ZARDINI. Anch'io ringrazio per questa dettagliata relazione, che ovviamente riguarderemo, perché la velocità con cui abbiamo cercato di apprendere è stata in effetti notevole, in ragione della considerevole quantità di informazioni.
  C'erano alcuni punti che sarebbe interessante, se ci riusciamo, approfondire oggi.
  In particolare, mi riferisco alla modalità con cui viene riconosciuta, attraverso la non sufficienza per l'eziologia del rischio tipico, la straordinarietà. In un passaggio era stato fatto questo cenno e vorrei capire che cos’è considerato, per l'amministrazione della Difesa, rischio tipico e quando c’è questa straordinarietà.
  Inoltre, nella sentenza del Consiglio di Stato del 4 marzo 2015, laddove si accenna all'imperfezione, sicuramente recupereremo...

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. È un parere.

  DIEGO ZARDINI. È un parere. Sicuramente lo recupereremo, ma le chiedo se può già accennarci quali sono, nelle motivazioni, le cause di confusione, di imperfezione normativa, per comprendere sul tratto procedimentale quali possono essere gli elementi su cui operare, anche normativamente, in Parlamento. Grazie.

  GIULIA GRILLO. Vorrei chiedere se esistono casi di difformità tra i giudizi della CMO e i giudizi che poi esprime il Comitato di verifica e se avete una percentuale, più o meno come nel caso dei numeri che ci avete indicato.
  Inoltre, vorrei conoscere i tempi medi di evasione di queste pratiche. Quanto tempo in media impiega una pratica di richiesta dall'inizio alla conclusione, sia essa di rigetto sia essa di accoglimento ?
  Infine, quando ha parlato del contenzioso – ho perso il passaggio – lei ha citato due numeri, 200 e 300, ma non ho capito il 300 a cosa si riferisse. Può ripetercelo ora ?

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Il numero 300 riguarda tutto il contenzioso. Il II Reparto è molto pesante, assolve...

  PRESIDENTE. Dottoressa, scusi, risponderà dopo.

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Scusi, non conosco «le regole della casa del sidro».

  PRESIDENTE. Nessun problema.

  PAOLA BOLDRINI. Ringrazio per la relazione, che spero rimanga agli atti della nostra Commissione perché vorremmo rileggerla con un po’ di calma.
  Lei prima ha parlato di un organo tecnico e di un organo amministrativo per vagliare le domande e le istanze. L'organo tecnico com’è composto ?
  Inoltre, abbiamo appreso di casi in cui, quando non viene riconosciuta la causa di servizio, o comunque è ancora in dubbio, molte persone sono costrette a fare terapie a proprio carico, con i conseguenti problemi Pag. 10economici. Eventualmente è previsto un intervento per risarcire la persona che ha anticipato a proprie spese ?
  Vorrei sapere, infine, quanto durano in media le cause, come anticipato dalla collega Grillo. Come dicevo, infatti, sono noti i casi di persone che, prima che venga loro riconosciuta la causa di servizio, sono costrette a pagare di tasca propria. Si è detto che ciò avviene in sussidiarietà con il Servizio sanitario nazionale, ma vorrei capire come vengono trattati questi casi. Grazie.

  SETTIMO NIZZI. Chiedo scusa se pongo una domanda di tipo procedurale, piuttosto che entrare nel merito specifico di quanto ci ha detto la dottoressa.
  Anche per una migliore conoscenza di tutti e per non sembrare dei giovani adulti che vengono qui e ascoltano distrattamente oppure non riescono a cogliere esattamente il contenuto della relazione, vorremmo poter leggere il documento, anche mentre la nostra ospite lo sta illustrando, in modo da poter fissare con la mente e con gli occhi le cose di cui si sta parlando. Qualcosa la sappiamo, però per essere nelle condizioni di meglio operare e per dare le dovute risposte, forse sarebbe opportuno che riuscissimo a leggere la relazione piuttosto che limitarci ad ascoltarla.
  Se non la stiamo registrando e se non abbiamo una copia della relazione, rischiamo di dimenticare facilmente le importantissime nozioni che, a sprazzi, si sono fissate nella mia mente.
  Naturalmente mi scuso del ritardo di dieci minuti con cui sono arrivato.

  PRESIDENTE. Prima di porre un'ulteriore domanda, vorrei dare una risposta al collega Nizzi. Non c’è un obbligo, dal punto di vista procedurale, che la persona audita curi la distribuzione della propria relazione durante o addirittura prima. Ad ogni buon conto, stiamo registrando tutto e la relazione rimarrà agli atti. Naturalmente già a partire da questa mattina tutti ne avremo una copia.
  Dottoressa, ho annotato, come ritengo abbiano fatto i colleghi, i numeri che lei ha fornito. Alla voce «in istruttoria» lei ha letto rispettivamente i numeri 132, 167, 19 e 247. In quale stadio dell'istruttoria si trovano queste domande ? Debbono ancora essere esaminate dalla CMO oppure sono già state esaminate dalla CMO e debbono essere trasferite al CVCS ?
  In secondo luogo, lei molto opportunamente ha citato una sentenza della Cassazione del 2015, nella quale l'ambito di osservazione al quale si debbono rivolgere i soggetti deputati a fare queste valutazioni viene esteso alla cosiddetta «multifattorialità». Nella voce relativa alle domande che afferiscono a quel genere, io leggo: «pervenute, 841; approvate 139; negate 455; in attesa di essere istruite, 247». Il numero 455 è particolarmente significativo, perché è più del doppio delle domande che sono state accolte. Ora, benché non esista un criterio – giustamente le domande vengono valutate una per una, con il dovuto rigore – le chiedo se la bocciatura di queste domande sia intervenuta prima del pronunciamento della Corte di Cassazione del 2015 oppure dopo.
  Tuttavia, capisco che questa è una domanda abbastanza tecnica, quindi mi risponderà quando vorrà. Se ritiene, dottoressa, può cercare di rispondere a quelle dei colleghi.

  MAURA PAOLOTTI, Direttore generale della previdenza militare e della leva – PREVIMIL. Io non avrei problemi a rispondere, però ci siamo dati una linea: siccome la materia effettivamente è molto delicata e coinvolge interessi troppo importanti, è bene che ci esprimiamo per iscritto. Quindi, a tutte le domande daremo compiutamente una risposta per iscritto, perché anche le parole devono essere pesate nel modo giusto.

  LUIGI LACQUANITI. Vorrei fare una semplice richiesta. Considerato quello che ci dice la dottoressa – e naturalmente la ringraziamo della sua esposizione – a questo punto chiederei che vi fosse una seconda puntata, cioè che, dopo le risposte scritte, possiamo riascoltarla.

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  PRESIDENTE. La sua richiesta viene accolta in diretta.

  IVAN CATALANO. Signor presidente, poiché c’è la possibilità di avere il dettaglio scritto, chiederei il dettaglio per quanto riguarda l'aggregato di dato che la dottoressa ci ha riferito in merito alle istanze per multifattorialità. Lei ha detto anche che vi sono istanze relative ai vaccini. Le chiedo se può dirci nel dettaglio quante sono e quante ne sono state evase.
  Vista la sua disponibilità, le chiedo se può disaggregare il dato e riferirci anche quello che riguarda i vaccini, dal momento che stiamo prendendo visione anche di questa tematica.

  PRESIDENTE. Ringrazio anche a vostro nome, cari colleghi, la dottoressa Maura Paolotti e, con lei, la dottoressa Antonella Isola e il tenente colonnello Maurizio Rinaldi.
  Avremo cura, magari già da quest'oggi, di concordare con l'amministrazione la data della seconda audizione, nel corso della quale – ma se le fosse possibile anche qualche giorno prima – avremmo il piacere di poter prendere visione delle risposte che riterrete di dover fornire alle domande poste, in maniera tale che in sede di riunione, se necessario, si possa argomentare.
  Ricordo ai colleghi di non allontanarsi perché per dieci minuti saremo impegnati in Ufficio di Presidenza.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.12.