XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

Resoconto stenografico



Seduta n. 74 di Mercoledì 9 marzo 2016

INDICE

Comunicazioni del presidente:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3 

Audizione di Silvano De Prospo:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3 
De Prospo Silvano  ... 4 
Fornaro Federico  ... 4 
De Prospo Silvano  ... 4 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 4 
De Prospo Silvano  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 5 
De Prospo Silvano  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 5 
De Prospo Silvano  ... 5 
Grassi Gero (PD)  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 5 
De Prospo Silvano  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 5 
De Prospo Silvano  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 5 
De Prospo Silvano  ... 5 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
De Prospo Silvano  ... 6 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
De Prospo Silvano  ... 6 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
De Prospo Silvano  ... 6 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
De Prospo Silvano  ... 6 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
De Prospo Silvano  ... 6 
Fornaro Federico  ... 7 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 7 
De Prospo Silvano  ... 7 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 7 
De Prospo Silvano  ... 7 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fornaro Federico  ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
De Prospo Silvano  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
Fornaro Federico  ... 8 
De Prospo Silvano  ... 9 
Fornaro Federico  ... 9 
De Prospo Silvano  ... 9 
Fornaro Federico  ... 9 
De Prospo Silvano  ... 9 
Lavagno Fabio (PD)  ... 9 
De Prospo Silvano  ... 9 
Fornaro Federico  ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
De Prospo Silvano  ... 9 
Fornaro Federico  ... 9 
De Prospo Silvano  ... 9 
Fornaro Federico  ... 9 
De Prospo Silvano  ... 10 
Fornaro Federico  ... 10 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 10 
Fornaro Federico  ... 10 
De Prospo Silvano  ... 10 
Grassi Gero (PD)  ... 10 
De Prospo Silvano  ... 10 
Grassi Gero (PD)  ... 10 
De Prospo Silvano  ... 11 
Grassi Gero (PD)  ... 11 
De Prospo Silvano  ... 11 
Grassi Gero (PD)  ... 11 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 11 
Grassi Gero (PD)  ... 11 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 11 
Grassi Gero (PD)  ... 11 
De Prospo Silvano  ... 11 
Grassi Gero (PD)  ... 11 
De Prospo Silvano  ... 11 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 11 
De Prospo Silvano  ... 12 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE FIORONI

  La seduta comincia alle 14.05.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Nel corso dell'odierna riunione, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di:
   reincaricare il dottor SIDDI di concludere una serie di attività di indagine già avviate sulla scuola di lingue Hypérion;
   richiedere alla Direzione centrale della polizia di prevenzione di trasmettere alcuni reperti al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche;
   richiedere alcuni chiarimenti all'Ispettorato generale dei cappellani carcerari;
   incaricare la dottoressa Giammaria, il sostituto commissario Ferrante e il sovrintendente Marratzu di acquisire alcuni reperti;
   richiedere al dottor Francesco Monastero e al dottor Alberto Macchia alcuni approfondimenti sui temi oggetto delle loro audizioni;
   incaricare il colonnello Pinnelli di acquisire elementi su una persona coinvolta nei fatti.

  Comunico inoltre che:
   il 2 marzo 2016 la dottoressa Giammaria, il sostituto commissario Ferrante e il sovrintendente Marratzu hanno depositato il verbale, riservato, di sommarie informazioni rese da persona informata dei fatti;
   l'8 marzo 2016 il dottor Salvini ha depositato il verbale, riservato, di sommarie informazioni rese da persona informata dei fatti;
   nella stessa data il senatore Gotor ha trasmesso un elenco, di libera consultazione, di quesiti da rivolgere a monsignor Fabbri e di proposte istruttorie conseguenti all'audizione dello stesso.

  Nella prossima settimana si prevede di svolgere l'audizione del prefetto Noce. Successivamente, si prevede di riaudire Nicola Rana, per approfondire alcune tematiche emerse nel corso dell'audizione. Egli stesso ha peraltro espresso, per le vie brevi, il desiderio di integrare i contenuti della sua audizione. Dopo la pausa di Pasqua si prevede di audire l'ingegner Franco Bernardi, uno dei partecipanti alla nota «seduta spiritica» da cui emerse il nome Gradoli.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Audizione di Silvano De Prospo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Silvano De Prospo, che ringraziamo per la cortese disponibilità con cui ha accolto l'invito a intervenire oggi in Commissione.Pag. 4
  Il dottor De Prospo è autore, insieme al giudice Priore, del volume Chi manovrava le Brigate Rosse ?, edito nel 2011, nel quale si è cercato di realizzare una sintesi complessiva sulla scuola di lingue Hypérion oltre che di altri interventi sul tema.
  Le sue conoscenze, quindi, potranno fornire un contributo utile alla nostra inchiesta, soprattutto per individuare punti di approfondimento rispetto alle attività già avviate in materia.
  Ricordo, a questo proposito, che la vicenda del Superclan e della scuola Hypérion costituisce uno dei più importanti filoni di attività della Commissione e che su questo tema sono state avviate numerose attività di indagine, dall'escussione di Luigi Perini agli approfondimenti proposti dal senatore Fornaro.
  Sono inoltre state svolte le audizioni di Duccio Berio, Pietro Calogero, Paolo Graldi, Ansoino Andreassi, e sono state acquisite le risposte di Giovanni Mulinaris ai quesiti che gli abbiamo inviato.
  Appare ora particolarmente urgente completare l'acquisizione dei materiali su una vicenda che è già stata oggetto di molteplici inchieste, a partire da quella della prima Commissione Moro e da quelle dei giudici Calogero, Mastelloni e Priore.
  Chiedo in particolare al dottor De Prospo di concentrare il suo intervento su alcuni temi che possono essere riassunti nei seguenti quesiti, e anche di portare all'attenzione della Commissione eventuali colloqui che lei abbia avuto per le sue ricerche con personaggi interessati alla vicenda: membri di Hypérion, magistrati e investigatori.
  In primo luogo, le chiedo di darci un quadro delle attività delle persone collegate alla scuola Hypérion in relazione al sequestro Moro e alle vicende delle Brigate Rosse successive al 1975-76.
  Le chiedo di dare rapidamente una risposta a questa domanda e poi procederò con gli altri quesiti.

  SILVANO DE PROSPO. Poco prima o poco dopo il sequestro Moro vengono aperte due sedi romane e una milanese. Purtroppo ho avuto poco tempo per legger la relazione approvata dalla Commissione lo scorso dicembre, nella quale però si fa riferimento, come dicevo, solo alle due sedi romane di via Beato Angelico e via Nicotera. Manca quella di via Albani a Milano, che era stata concessa a Hypérion – vado un po’ a memoria – da Dimma Vezzani e da un uomo, Giuseppe... non ricordo ora il cognome: dopo controlliamo eventualmente il dato sull'uomo. Nel libro noi abbiamo scritto che entrambi avevano fatto parte del Collettivo politico metropolitano, in cui figurano praticamente i personaggi dell'Hypérion: Berio, Mulinaris, Simioni. In realtà, sia Dimma Vezzani sia il suo compagno erano amici di Corrado Simioni.
  Durante il periodo in cui queste sedi vengono aperte e poi chiuse si assiste a un altro fenomeno, quello della vendita della rivista Nuova Polizia...

  FEDERICO FORNARO. L'uomo era Giuseppe Sacchi. Dimma Vezzani è sua moglie.

  SILVANO DE PROSPO. Sacchi, sì.
  Dunque, parlavo della vendita della rivista Nuova Polizia. I venditori vengono dotati di cartellini che ne rendono possibile l'identificazione; sono cartellini che loro portano con sé. La cosa che sembrerebbe essere stata fatta è quella di raccogliere soldi praticamente per Hypérion, per i fondi stessi di Hypérion.
  Ci sono stati, almeno da quello che abbiamo letto, dei viaggi tra la Francia e l'Italia, volti sia a organizzare eventualmente viaggi Italia-Francia oppure, per esempio, per aziende come la FIAT o altre. Ci sono testimonianze da parte di alcuni, come Fortunato e altri.
  Chiedo se c’è qualcos'altro.

  PRESIDENTE. No, c’è un'altra considerazione generale, poi faremo domande specifiche.
  Sia dagli studi che lei e altri hanno condotto sia dalle audizioni degli stessi interessati, la cosa che ci colpisce è che tutte le vicende giudiziarie sono sfociate in un nulla di fatto o in assoluzioni, contrariamente Pag. 5alle tesi su Hypérion contenute in fonti aperte. Vorrei capire se lei rispetto a questo ha evidenziato qualcosa che ha reso fragile gli approfondimenti. Secondo lei, perché si è verificato questo esito giudiziario ? Nel caso delle assoluzioni si tratta di assoluzione completa non solo per non aver commesso il fatto, ma perché il fatto non sussiste, e con rimborso dei danni subiti da coloro che hanno sopportato la detenzione.

  SILVANO DE PROSPO. Lei si riferisce a cento milioni di rimborso a Mulinaris, giusto ?

  PRESIDENTE. Sì. Vorrei capire se lei si è fatto un'opinione sulla carenza ... Insomma, chiedo se ha avuto una sua opinione. Può anche dirmi semplicemente di no.

  SILVANO DE PROSPO. Mi deve essere concesso fare un passo indietro. Però devo riferire dati non ancora pubblicati che coinvolgono anche altri Paesi europei.

  PRESIDENTE. Su sua richiesta passiamo in seduta segreta.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audiovisivo.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Sin dall'inizio delle indagini sul ruolo di Hypérion, nel 1977-78, sono emersi l'affitto di un appartamento a nome di Carlo Fortunato a via Nicotera e alcuni contatti con l'Opera romana pellegrinaggi. Tali contatti, smentiti da Duccio Berio nella sua audizione, possono essere considerati certi, alla luce in particolare – ma non solo – delle testimonianze di Carlo Fortunato e Luigi Perini.
  Lei ha nulla da dire in merito ai contatti con l'Opera romana pellegrinaggi nel periodo del sequestro Moro ?

  SILVANO DE PROSPO. In più rispetto a quello che abbiamo scritto nel libro, no. Quello che abbiamo trovato è quello che poi abbiamo citato nel testo.

  GERO GRASSI. Ce lo dica, però.

  PRESIDENTE. Lo dica lo stesso.

  SILVANO DE PROSPO. Della circostanza che ci siano stati questi contatti c’è testimonianza in alcuni verbali che poi abbiamo consultato. C’è, per esempio, Julliot de la Morandière (di cui riportiamo alcuni stralci delle cose che abbiamo trovato) che testimonia di contatti avuti con Hypérion, Francia-Italia, per viaggi e cose di questo genere.

  PRESIDENTE. Il giudice Calogero, nella sua audizione presso la Commissione lo scorso novembre, ha rievocato la presenza di una villa di Hypérion in Normandia. Secondo quanto riferito dal dottor Calogero, la villa, situata nelle vicinanze di Rouen, era protetta, anzi superprotetta da un triplice anello concentrico di sensori molto sofisticati.
  Nella sua risposta scritta ai quesiti formulati dalla Commissione (riferita nel resoconto della seduta del 14 gennaio 2016), Mulinaris ha negato questo aspetto. Ha inoltre affermato: «Non ricordo né il nome del villaggio né a chi appartenesse la villa né a chi fosse intestato il contratto d'affitto. Era un luogo dove da una parte ci si incontrava tra amici nei week-end e durante le vacanze e dall'altra dove si tenevano dei corsi intensivi di lingue». Lei ha elementi riguardo alla villa in Normandia e ai suoi sistemi di sicurezza ?

  SILVANO DE PROSPO. Dunque, il dottor Calogero parla di un sistema di tre anelli concentrici che impediscono le intercettazioni dall'esterno verso l'interno della villa. Se ricordo bene, chi ha svolto queste indagini era Luigi De Sena.

  PRESIDENTE. Sì. Lei ha parlato con De Sena ?

  SILVANO DE PROSPO. Sì. Luigi De Sena ha sempre detto pubblicamente che il grosso errore fatto allora fu di accreditarsi con i servizi francesi, che praticamente poi hanno impedito che le indagini Pag. 6andassero più a fondo del dovuto. Quindi, dopo ha dovuto tirarsi indietro nelle indagini.

  PRESIDENTE. E nello specifico sulla villa non ha altro ?
  L'unico ricordo che ha di De Sena in merito a questo è che l'errore stava nell'aver dato notizia ai francesi del nostro interesse a conoscere...

  SILVANO DE PROSPO. Esatto.

  PRESIDENTE. Nel paragrafo del suo libro dedicato alla vera natura di Hypérion, si legge: «Si può avanzare l'ipotesi, sulla base degli appunti trovati in tasca al brigatista Senzani, che Hypérion fosse un'associazione di servizi, ma non americani, e che avesse, tra gli altri obiettivi, il controllo della distribuzione di armi».
  Su quali elementi si basa questa tesi ? Qual è il riferimento cronologico ? All'intero periodo di attività della scuola o a un momento specifico ?
  Inoltre, può soffermarsi in dettaglio sugli appunti di Senzani ?

  SILVANO DE PROSPO. Negli appunti di Senzani si parla del cosiddetto «terzo giocatore». «Terzo giocatore» è praticamente il blocco socialdemocratico europeo che cerca di ritagliarsi una sua posizione tra i due blocchi, quello americano e quello sovietico. Il blocco socialdemocratico comprenderebbe la Francia, i Paesi scandinavi, Bruno Kreisky in Austria e Willy Brandt in Germania.
  Mi ripeta la domanda, per favore.

  PRESIDENTE. La domanda era: lei fa riferimento agli appunti...

  SILVANO DE PROSPO. ...di Senzani.

  PRESIDENTE. Lei ipotizza, nel libro, che i servizi non fossero americani e che Hypérion avesse il controllo della distribuzione delle armi. Ciò, lei scrive, in base agli appunti che aveva in tasca il brigatista Senzani. Leggo l'intero passaggio, a pagina 161 del volume: «Si può avanzare l'ipotesi, sulla base degli appunti trovati in tasca al brigatista Senzani, che Hypérion fosse un'associazione di servizi, ma non americani (come molti vorrebbero in Italia), e che avesse, tra gli altri obiettivi, il controllo della distribuzione di armi. Dunque, un'associazione legata a servizi di quei Paesi che aspiravano a giocare un ruolo di terzo giocatore tra le superpotenze di quel tempo, prima di tutte la Francia di Mitterrand, a seguire, i Paesi europei a guida socialdemocratica. A ogni modo, l'associazione favorì il contatto tra Brigate Rosse e OLP, la quale curò la spedizione, previa autorizzazione dell'URSS secondo il brigatista Savasta, di carichi di armi per le BR. E a questo punto potrebbe porsi l'interrogativo sulla possibilità di coincidenza di alcune delle linee della politica francese con quelle della politica sovietica. Concordanza di interessi, avvicinamenti strategici, comunione di amici o di nemici ?».
  Vorrei capire come si arriva a queste deduzioni.

  SILVANO DE PROSPO. Approfondendo un po’ la questione del terzo giocatore, si può dire che la cosa va retrodatata, quindi non è solo dal 1981, quando la annota Senzani. Sulla base del quadro che ho fatto prima, questo blocco comincia a muoversi già dai primi anni Settanta, a funzionare e a cercare un suo spazio. Però mi riferisco a quei dati su cui siamo andati in seduta segreta.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audiovisivo.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  SILVANO DE PROSPO. Praticamente si può capire che questo blocco, questa cosa del terzo giocatore ha una retrodatazione abbastanza indietro nel tempo. Quindi, non siamo solo al 1980, 1981, 1982, ma già a partire dai primi anni Settanta, con il Pag. 7blocco scandinavo che si contrappone alla Grecia, dove vi era il regime della giunta dei colonnelli.

  FEDERICO FORNARO. Lei parla della Svezia. Ma come fa a parlare di blocco scandinavo ? Da un punto di vista geopolitico non esiste il blocco scandinavo.

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audiovisivo.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Nell'ambito della ricostruzione dei rapporti tra BR e Hypérion, lei valorizza molto Jean-Louis Baudet, ambigua figura vicina ai servizi segreti francesi e a François de Grossouvre (esponente della struttura stay-behind francese e in seguito consigliere di Mitterrand). Di Baudet sono noti i rapporti con Senzani e l'implicazione nei traffici d'armi che portarono alla sua condanna in Francia nel 1983. Le chiedo di precisare la natura dell'eventuale rapporto di Baudet e Senzani con la scuola Hypérion di Berio, Mulinaris e Simioni, ponendo una specifica attenzione alla cronologia degli eventi. In particolare, durante e soprattutto dopo l'omicidio di Moro, Moretti e poi Senzani ebbero rapporti solo con Baudet o anche con esponenti interni alla scuola Hypérion ? Quando nei primi anni Ottanta i rapporti Senzani-Baudet furono più stretti, gli esponenti di Hypérion parteciparono a qualche evento specifico ? Baudet apparteneva in qualche modo al mondo che ruotava intorno a Hypérion o, più genericamente, operava all'interno di ambienti di sinistra che sostenevano e fiancheggiavano in qualche modo il terrorismo europeo e palestinese ? Quali altri elementi ci può dare in merito ? Ha notizie sulla vicenda di Baudet dopo la sua condanna del 1983 ?

  SILVANO DE PROSPO. All'ultima domanda rispondo di no, nel senso che non ho più seguito la linea Baudet. Per quanto riguarda Baudet, credo che possa essere molto più preciso il giudice Priore, con cui ho scritto il testo, perché la rogatoria internazionale Italia-Francia – o una parte della rogatoria, adesso non ricordo bene – l'ha comunque seguita lui.
  Savasta data i rapporti Italia-Francia per quanto riguarda il terrorismo rosso a prima del sequestro Moro, perché dice che i rapporti tra le Brigate Rosse e i palestinesi si sono instaurati già prima del sequestro Moro. Si arriva alla questione Baudet al momento in cui c’è l'arresto di Mario Moretti. Mario Moretti è l'unico (o uno dei pochi) che, se non ricordo male, sa a memoria il numero telefonico di riferimento per raggiungere la Francia. Questo però viene recuperato dalla Miglietta, che lo dà a Senzani anziché all'ala di Savasta. Quindi, l'ala di Savasta non può riprendere i rapporti con la Francia, mentre l'ala di Senzani sì.
  Di Senzani abbiamo poi quello che credo in gergo sia chiamato il «panino» di Senzani, cioè quel malloppo di appunti che poi gli sono stati trovati indosso al momento dell'arresto, tra cui il cosiddetto «olografo di Senzani» – che noi abbiamo riportato nel libro – dove si fa riferimento alla teoria del terzo giocatore.

  PRESIDENTE. Nell'audizione del 10 dicembre 2015 il giornalista Paolo Graldi, che diede notizia delle indagini avviate su Hypérion, ha negato che l'informazione gli sia pervenuta da esponenti del SISDE. Nel suo volume, a pagina 152, lei sembra suggerire che la fonte sia stata Silvano Russomanno, in seguito autore della fuga di notizie su Patrizio Peci. Se la mia ricostruzione è corretta, le chiedo come mai e perché ha maturato questa convinzione.

  SILVANO DE PROSPO. Questa cosa l'abbiamo trovata da qualche parte negli atti. Non è una convinzione nostra, ma semplicemente quello che abbiamo trovato scritto.

Pag. 8

  PRESIDENTE. Quindi non ha un elemento particolare se non quanto ha rinvenuto negli atti.
  Ha elementi non emersi nelle precedenti inchieste su una serie di personaggi minori della galassia Hypérion, quali Franco Troiano, membro del Collettivo politico metropolitano, emigrato in Francia nel 1977 ? Ha notizie ? Che cosa le evoca questo nome ?

  SILVANO DE PROSPO. Di Franco Troiano mi è stato chiesto qualcosa e francamente non sono mai riuscito a trovare notizie più di tanto. A parte quelle che ci sono nei documenti delle Commissioni, non sono riuscito a recuperare altri elementi. Credo che sia finito a Bruxelles, se non erro, oppure in Nicaragua, in qualche lotta...

  FEDERICO FORNARO. No, basta andare su internet e lo trova: a Bruxelles.

  SILVANO DE PROSPO. Essendo da alcuni anni diretto su un altro filone questa è una cosa che non ho più approfondito.

  PRESIDENTE. E di Savina Longhi, già segretaria di Manlio Brosio ?

  SILVANO DE PROSPO. A parte quello che abbiamo scritto nel testo, anche di lei non ho acquisito ulteriori dati.

  PRESIDENTE. Attilio Galli, espatriato nel 1976 ?

  SILVANO DE PROSPO. Neanche lui, no.

  PRESIDENTE. Pino Ferrari ?

  SILVANO DE PROSPO. Neanche.

  PRESIDENTE. Carlo Fortunato e Cesare Rancilio ?

  SILVANO DE PROSPO. Neanche di loro.

  PRESIDENTE. Sempre ricollegandomi alla domanda sul perché certe cose non hanno portato a verità giudiziarie sfociate in una condanna, lei ritiene che ci siano soggetti e circostanze che meritavano, dal punto di vista giudiziario, di essere ulteriormente indagati e seguiti ?

  SILVANO DE PROSPO. Anche su questo credo che forse sia il caso di sentire il giudice Priore, più che me.

  PRESIDENTE. Abbiamo già ascoltato il giudice Priore e non ne abbiamo tratto il vantaggio che speravamo di trarne.
  Ci sono domande ?

  FEDERICO FORNARO. Lei mi ha già dato una risposta che mi ha un po’ sorpreso. Devo dire che avete fatto un lavoro importante su Hypérion. Mi permetto di correggere il presidente: Franco Troiano non è un personaggio minore. Franco Troiano all'interno del Superclan e all'interno del nucleo originario era uno dei leader, insieme a Curcio e Simioni. Successivamente arriva il gruppo di Reggio Emilia di Franceschini. C’è anche Mara Cagol. Questi sono i nomi.
  Quindi, Franco Troiano non è una figura minore, ma Franco Troiano non ha formalmente rapporti con Hypérion; non emigra in Francia, ma a Bruxelles, dal 1977. Lo si può tranquillamente ritrovare nella sua biografia, visto che è ancora chief executive officer della società Eurologos di Bruxelles, con sedi in tutto il mondo.
  Vorrei chiederle se ha trovato qualche spiegazione sulla passione per il mondo delle lingue che hanno i fuoriusciti, chiamiamoli così, o esfiltrati secondo un'altra dizione più legata ai servizi; diciamo quelli che del Superclan vanno in Francia. Hypérion si occupa di lingue; gli uffici sono dati in affitto da Galli, che a sua volta era responsabile del CIIT, Club internazionale di interpretariato e di traduzione; Troiano è a Bruxelles, con Eurologos che si occupa di sistemi moderni di traduzione eccetera eccetera.
  Le domando se, visto anche i ragionamenti che ha fatto prima, non ci possano Pag. 9essere dei collegamenti, perché è notorio che agenzie di viaggi, società di traduzioni, questo mondo si presta a essere, in linea teorica, anche un settore di copertura di altre attività.

  SILVANO DE PROSPO. Questa è un'ipotesi che noi avanziamo nel libro. L'ipotesi che avanziamo è che questa questione del tradurre sia stato qualcosa di utile per attività del tipo di quelle che dice lei.

  FEDERICO FORNARO. Le risulta una presenza di Hypérion, o comunque di persone legate a Hypérion, a Londra ?

  SILVANO DE PROSPO. Così abbiamo trovato scritto nei documenti da noi consultati. Se non ricordo male avevano preso addirittura in affitto, da quello che c'era scritto, un appartamento con molte stanze.

  FEDERICO FORNARO. A Londra ?

  SILVANO DE PROSPO. Potrei ricordare male, comunque qualcosa avevano preso in affitto proprio a Londra.

  FABIO LAVAGNO. A quali documenti fa riferimento ? Lei dice «abbiamo trovato scritto»: in quali documenti l'avete rinvenuto ?

  SILVANO DE PROSPO. Bisognerebbe riprendere il libro.

  FEDERICO FORNARO. Questa mi sembra una novità assoluta. Sulla possibile presenza di un punto di riferimento a Londra c’è più di un elemento di sospetto, ed è una delle ragioni per cui De Sena va a Londra, dopo essere stato a Parigi.

  PRESIDENTE. De Sena le ha mai parlato della sua visita a Londra ?

  SILVANO DE PROSPO. Non ho ricordi molto precisi, per cui dire qualcosa come se fosse un ricordo molto preciso... Ecco, non vorrei dire una cosa che poi non è estremamente precisa.

  FEDERICO FORNARO. Una seconda cosa, poi purtroppo devo andare perché ho un impegno in un'altra Commissione. Lei ha accennato a un'altra questione abbastanza oscura, che corre parallela a Hypérion, ed è quella struttura di diffusione di abbonamenti di riviste, rivolte peraltro al mondo della polizia, che all'epoca era militarizzato. Ne abbiamo già trattato.
  In una risposta che Simioni dà a De Sena, messo di fronte anche all'evidenza del conto economico di Hypérion, che non stava in piedi.... Perché De Sena fa un lavoro molto attento e preciso, moltiplicando le ore, i costi. Insomma, c’è un «buco», non si capisce, e peraltro tutti, da Simioni a Berio a Mulinaris dicono che lavorano gratis o quasi, quindi non si capisce come facciano a vivere. Comunque, una delle giustificazioni è che arrivano risorse dall'Italia da compagni rimasti a fare attività di diffusione di abbonamenti a riviste. L'incrocio dei nomi di quella attività riporta a persone che poi sono in Francia collegate a Hypérion; addirittura c’è uno che riceve la rivista, tra l'altro con l'etichetta «ispettore», cosa che fa evidentemente pensare male, ma in realtà è ispettore di diffusione, perché la società era molto diffusa, con diverse sedi, compresa una a Palermo, quindi con distretti e ispettori di diffusione. Una parte rimane in Italia, ma soprattutto i nomi si incrociano; lei ha citato i nomi di Sacchi e Dimma...

  SILVANO DE PROSPO. Dimma Vezzani.

  FEDERICO FORNARO. ... che ritroveremo in diversi passaggi, compreso quello relativo all'incontro di Chiavari, la riunione fondativa eccetera.
  Non le è mai venuto il sospetto – o comunque vorrei conoscere la sua opinione – che l'attività di diffusione degli abbonamenti a riviste in realtà potesse essere di fatto una fonte di copertura di possibili finanziamenti di Hypérion, e del Superclan prima ? Soprattutto, lei ha avuto la sensazione che all'interno di quel mondo ci potessero essere degli infiltrati ?

Pag. 10

  SILVANO DE PROSPO. Che ci possano essere degli infiltrati francamente non è una cosa che mi meraviglierebbe, se dovessimo prenderla come ipotesi. Che questo però possa essere anche, come lei dice, qualcosa di copertura dei finanziamenti di Hypérion potrebbe anche starci.

  FEDERICO FORNARO. Possiamo proseguire in seduta segreta ?

  PRESIDENTE. Passiamo in seduta segreta.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audiovisivo.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica)

  FEDERICO FORNARO. Lei nella sua ricostruzione indica Simioni come legato sostanzialmente a gruppi che fanno attentati antimperialisti.
  Simioni fino al 1965 è un socialista, dirigente della Federazione socialista di Milano, corrente autonomista. Se qualcuno è interessato, su Critica sociale, quando muore, c’è una sua descrizione.
  Poi, prima di ritrovarlo a capo del Collettivo politico metropolitano (1969), c’è un buco. Quel buco sembrerebbe – riporto cose ritrovate – sostanzialmente coperto da una sua esperienza a Berlino presso l'USIS (United States Information Service). È notorio che l'USIS era una delle attività pubbliche dei servizi americani. È vero che Franceschini ricorda che Simioni era quello che aveva i soldi e viveva in una villa, e che, quando gli domandarono da dove gli arrivassero quei soldi, rispose che se li procurava facendo delle rapine. Ma Franceschini scrive nel suo libro con Fasanella (Che cosa sono le BR) che Simioni era tutto fuorché uno in grado di fare delle rapine.
  A questo punto, il suo profilo – nella logica secondo cui Hypérion era al servizio di servizi segreti – risponderebbe a una logica che guarda più verso gli Stati Uniti che verso l'idea del terzo giocatore. Simioni ha degli elementi strani di contatto e di rapporti – compreso questo dell'USIS, che non è proprio di secondaria importanza – con altri mondi, non certo quelli antimperialisti. Rispetto alla sua descrizione questo elemento come minimo tende a stridere.

  SILVANO DE PROSPO. Francamente in un così stretto legame con i servizi americani non è che ci creda molto, anche perché sono più che convinto, come abbiamo scritto nel libro, che difficilmente la Francia avrebbe tollerato un qualcosa legato ai servizi americani sul suo suolo, e soprattutto per tanto tempo.

  GERO GRASSI. Io le farò una domanda semplice, elementare, perché qui c’è tanta confusione. Tenga presente che qualche signore di Hypérion, quando è venuto in Commissione, non riusciva a distinguere la sua mano destra da quella sinistra, per darle la dimensione... Non sto scherzando. E quando parlava di certe persone ci chiedeva chi fossero.

  SILVANO DE PROSPO. Lei si riferisce a Berio che confonde Senzani con un terrorista di destra, suppongo.

  GERO GRASSI. Esatto. Lei avrà letto gli atti.
  Dico al collega Fornaro, che sembra stupito, che quella tradizione di Nuova Polizia continua, perché oggi alcuni fanno i consulenti di ex carabinieri, quindi non è strano: c’è una continuità negativa in tutta questa vicenda. Fermo restando che tutti hanno il diritto di lavorare e tutti hanno il diritto di prendersi i consulenti che vogliono, però l'aspirazione che prendesse mio figlio ritengo sia più giusta rispetto a un'altra persona che ha cinque o sei ergastoli. Chiudo la parentesi.
  Le domando: Hypérion che cos’è ? Non mi risponda con perifrasi; mi può dire anche una parola. Hypérion che cos’è ? Hypérion prende soldi da tutti, l'ho detto anche a Berio: anche dall'assessorato alla formazione professionale di alcune regioni italiane, i cui assessori, guarda caso, erano socialisti legati a un particolare ramo del Partito Socialista. Allora, Hypérion che Pag. 11cos’è ? E qual è il collegamento reale tra Hypérion e alcuni uomini delle Brigate Rosse ? Se esiste, perché lei mi può dire pure che non c’è e ne prendo atto. Cerchiamo però di darci parole più chiare possibili e di certezza.
  Avendo lei scritto un libro con il giudice Priore, che è il primo magistrato d'Italia ad aver detto – non capito, detto – la verità su Ustica, credo che quel libro non sia sceso dal cielo, o non sia come quei libri che fanno parte del filone complottistico contro la verità.
  Ci dica, in due parole, che cos’è Hypérion e qual è il rapporto tra Hypérion e le Brigate Rosse.

  SILVANO DE PROSPO. Che cos’è Hypérion: basta pensare semplicemente alla forza che hanno avuto per poi mandare avanti quella che diventerà la dottrina Mitterrand, cioè qualcosa che permetterà l'espatrio dei nostri brigatisti. Ciò che ha fatto in maniera più evidente di tutto è proprio questa rete di supporto per i latitanti italiani che andavano in Francia.

  GERO GRASSI. E basta ?

  SILVANO DE PROSPO. Il rapporto tra BR e Hypérion è quello che abbiamo anche già cercato di ricostruire nel testo stesso.

  GERO GRASSI. Il rapporto c’è o non c’è ? Non mi risponda rinviando al testo del volume. C’è o non c’è il rapporto tra le BR e Hypérion ? Qui non sono tutti lettori; neanche quelli che ci ascoltano lo sono tutti. Il rapporto c’è o non c’è ? Secondo lei, ovviamente.

  PRESIDENTE. Sapendo che il dottor De Propso è un ricercatore...

  GERO GRASSI. E certo !

  PRESIDENTE. ...e non un magistrato che scrive le sentenze passate in giudicato.
  Ricordo che le sentenze dicono che noi stiamo parlando di cittadini perbene, rispettabili, che hanno subito un ingiusto danno da parte dello Stato.

  GERO GRASSI. Certo. Premesso tutto questo.

  SILVANO DE PROSPO. Su questo, oltre quello che c’è scritto sul testo non mi sento di andare.

  GERO GRASSI. Allora mi dica in una parola che cos’è scritto nel testo. Lei non può solo rimandarci al testo, dottore. Lei deve dirci, in una parola, che cosa è scritto nel testo. Se vuole; ma può anche decidere di non dirlo, per carità.

  SILVANO DE PROSPO. L'ipotesi che facciamo è che comunque è una di quelle strutture che funziona per il collegamento internazionale del terrorismo. Questa è l'ipotesi che facciamo.

  PRESIDENTE. Proprio per seguire quello che ha detto l'onorevole Grassi, credo che il testo chi vuole può leggerlo, e comunque il dottor De Prospo ce l'ha ampiamente sintetizzato.
  Però la domanda di Grassi e la risposta che ci ha dato De Prospo alcune cose ce le dicono. Siccome noi abbiamo ascoltato con le premesse che ho fatto prima, il dato che questa volta emerge ulteriormente è che non è che ci sia stata una scissione tra un gruppo di sanguinari e uno di seguaci della Rosa Bianca; c’è stata una scissione tra personaggi dei quali tutti, e in particolar specie Simioni, avevano rapporti... E Mulinaris quando risponde alla nostra domanda sull'attentato ad Atene dice: «Non ne so nulla e non ho avuto modo di parlarne con Simioni».
  Simioni era organico a un quadro di riferimento di eversione di sinistra che sfocia in attentati in Grecia, ma anche altrove, in connessione con l'eversione di sinistra attiva nei Paesi del Nord, l'eversione di sinistra francese, che produce una serie di attentati. Questo avviene negli anni Settanta, molto prima delle Brigate Rosse.Pag. 12
  Successivamente – se ho capito bene, dottor De Prospo altrimenti mi corregga – da una serie di documenti c’è una sostanziale inattività, rispetto a queste notizie e ai rapporti tra questa eversione e coloro che fanno gli attentati, da parte delle forze dell'ordine e dei Governi che dovevano essere preposti, in quei Paesi, a fare il contrasto. Questo è un secondo elemento, che non è che ci fa dire che c'era un «terzo giocatore» che architettava tutto questo, ma nella lettura dei fatti ci può far ipotizzare che c'era un «terzo giocatore» che poteva trarre beneficio dalle libere scelte di soggetti che non venivano contrastati e che avrebbero potuto favorire la funzione di chi non voleva stare né con la Russia né con l'America. Questo è il secondo elemento che ci ha dato.
  Il terzo elemento che ci ha dato è che Hypérion come tale o soggetti vicini a Hypérion fanno un po’ da cinghia di trasmissione, da facilitatori di contatti. Poi, se la finalità di Hypérion è fare il facilitatore di contatti non lo sappiamo. Però c'erano soggetti facilitatori di contatti che – se non Hypérion, Baudet e altri soggetti – hanno messo in contatto le BR magari con i palestinesi, già prima del sequestro Moro. In questo contesto sono risultati pure atti dove persone contigue a Hypérion favorivano la distribuzione di pacchi di armi da una parte all'altra.
  Questo è il quadro che emerge, che fa dire a De Prospo che, se questa gente legata a Hypérion si occupava di monitorare i filoni dell'eversione, lo faceva non sotto l'egida di qualcuno, ma perlomeno con una non ostilità da parte di coloro che volevano avere una linea politica diversa, tra il Patto di Varsavia e la NATO.
  Questo è quello che mi sembra d'aver capito oggi, che è una novità rispetto alle cose che ci siamo sentiti dire. Ho capito bene ?

  SILVANO DE PROSPO. Sì.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, ringraziamo il dottor De Prospo e ci aggiorniamo alla prossima settimana, con l'audizione del prefetto Noce, mercoledì.

  La seduta termina alle 15.05.