XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 139 di Martedì 1 marzo 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Audizione del commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 3 
Bindi Rosy , Presidente ... 5 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 5 
Bindi Rosy , Presidente ... 12 
Taucer Ugo , subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario ... 12 
Bindi Rosy , Presidente ... 12 
D'Uva Francesco (M5S)  ... 12 
Bindi Rosy , Presidente ... 13 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 13 
Taucer Ugo , subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario ... 14 
Costantino Celeste (SI-SEL)  ... 14 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 14 
Bindi Rosy , Presidente ... 14 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 15 
Rolli Iolanda , subcommssario vicario di Roma Capitale ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Esposito Stefano  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Taucer Ugo , subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Falanga Ciro  ... 17 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 18 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Ricchiuti Lucrezia  ... 18 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 18 
Ricchiuti Lucrezia  ... 19 
Bindi Rosy , Presidente ... 19 
Tronca Francesco Paolo , commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale ... 19 
Bindi Rosy , Presidente ... 19

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE ROSY BINDI

  La seduta comincia alle 12.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione d'impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca. Il prefetto Tronca è accompagnato dal vice prefetto Iolanda Rolli, subcommissario vicario di Roma Capitale, e dal vice prefetto Ugo Taucer, subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario. Sono altresì presenti la dottoressa Antonella Petrocelli, segretario generale di Roma Capitale, la dottoressa Carla Romana Raineri, l'avvocato Francesca Rango e il dottor Gianfranco Oggiano della segreteria tecnica del commissario straordinario e la dottoressa Gabriella Brullini, dello staff del capo di gabinetto. L'audizione odierna rientra negli approfondimenti dedicati alla situazione della criminalità organizzata a Roma a seguito dell'inchiesta su Mafia Capitale. Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme dell'audizione libera e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta. Cedo pertanto la parola al commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ringraziandolo per la sua disponibilità, insieme naturalmente a tutti gli altri auditi, non solo per quest'audizione, ma anche per il lavoro che stanno svolgendo e sul quale si accingono a relazionarci. Grazie.

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Onorevole presidente, onorevoli membri della Commissione, desidero io ringraziare per l'occasione che mi viene offerta di riferire a questo importante consesso sul tema dell'infiltrazione della criminalità organizzata nella città di Roma, in particolare nell'amministrazione capitolina dalla posizione di commissario straordinario che mi onoro di ricoprire dal 1o novembre scorso. La mia relazione sarà breve, perché coloro che mi hanno preceduto hanno già illustrato dettagliatamente i fatti. L'indagine Mafia Capitale ha portato alla luce un'organizzazione che utilizza il metodo mafioso, ossia il ricorso alla minaccia e alla corruzione per creare assoggettamento, intimidazione e omertà per il raggiungimento dei fini, leciti e illeciti, dell'organizzazione stessa. Tutto questo in assenza di uno specifico territorio oggetto di controllo, come avviene in altre zone del Paese, dove si registra invece un controllo ferreo e totalizzante. Le indagini hanno evidenziato la forte capacità di influenza sull'amministrazione comunale e sulle società che fanno capo a essa, che si è realizzata nel corso del tempo sia tramite Pag. 4figure amministrative di vertice, cui è stato contestato anche il reato ex articolo 416-bis del codice penale, in grado di lavorare nell'interesse dell'organizzazione, sia attraverso rapporti consolidati con la macchina amministrativa di Roma Capitale; una complessa rete di relazioni tesa a ottenere vantaggi per le attività economiche svolte dall'organizzazione, capace di imporre alcune nomine oppure di ostacolare la nomina di funzionari poco graditi. Nel dicembre del 2014 il prefetto Pecoraro aveva costituito una commissione d'accesso volta a verificare l'esistenza di infiltrazione mafiosa nell'amministrazione a partire dall'esame degli atti relativa ai municipi di Ostia e alla gestione degli appalti. Dalla relazione si evincono un sensibile indebolimento già allora della legalità in talune specifiche attività istituzionali e una situazione amministrativa caratterizzata da gravi vizi di legittimità e procedurali. Sulla base della relazione che l'attuale prefetto di Roma ha prodotto al Ministro dell'interno il 27 agosto 2015, come sapete, il Governo si è determinato per lo scioglimento del X Municipio di Ostia e per il non scioglimento di Roma Capitale. Conseguentemente, lo stesso Ministro dell'interno ha proposto al Consiglio dei ministri di incaricare il prefetto di Roma di un'attività di verifica e di supporto alle attività dell'amministrazione capitolina. Il prefetto Gabrielli ha, quindi, incaricato una task force – un gruppo di supporto, lo chiama – che ha operato dal 1o settembre fino allo scioglimento degli organi elettivi di Roma Capitale avvenuti in conseguenza delle dimissioni di più della metà dei consiglieri capitolini. Con l'insediamento della gestione commissariale, per sua natura improntata al risanamento e alla legalizzazione dell'attività amministrativa, si è concluso il monitoraggio. L'approfondimento svolto dal gruppo di supporto nel breve periodo che va dal 7 settembre al 2 novembre 2015 ha rimarcato il rischio che le inefficienze amministrative esistenti, l'entropia causata da una struttura burocratica elefantiaca e ingessata e i timori per le recenti vicende giudiziarie potessero determinare una paralisi amministrativa, non meno pericolosa dei comportamenti elusivi o violativi delle regole. Spetta ora a me illustrare le misure assunte dalla gestione commissariale per assicurare trasparenza e legalità nell'attività dell'amministrazione, a partire dai casi in cui si registravano anomalie e disfunzioni. Proprio a tale scopo è stata richiesta fin dall'inizio dell'incarico la collaborazione dell'ANAC su una serie di controlli e appalti in corso di svolgimento, della procura della Repubblica presso il tribunale e della procura regionale della Corte dei conti, che hanno in corso numerose indagini che riguardano Roma Capitale, dell'Avvocatura dello Stato e delle forze di polizia, che stanno fornendo un prezioso contributo. In ragione della particolare rilevanza dell'ente Roma Capitale, nonché della complessità e della molteplicità delle funzioni attribuite al commissario straordinario, infatti, si è resa necessaria l'istituzione di un apposito organismo di diretta collaborazione con il commissario con il compito di prestare supporto giuridico, tecnico e organizzativo all'azione commissariale. È stata costituita una segreteria tecnica coordinata da un magistrato della corte d'appello di Milano e composta da personalità del mondo accademico che forniscono la propria consulenza a titolo assolutamente gratuito e ufficiali delle forze armate e delle forze di polizia. Per la composizione del team si è tenuto conto dei criteri fondamentali della competenza tecnico-giuridica e di una competenza tecnica soprattutto in materie, oltre che giuridiche, in taluni settori, in particolare in quelli dei trasporti, dell'igiene, della salute pubblica e della comunicazione. Il processo di legalizzazione – entro nei vari focus – che si è inteso avviare all'interno delle strutture di Roma Capitale doveva essere necessariamente teso all'attivazione di nuove strategie organizzative. La macchina comunale ha, infatti, subìto nell'ultimo periodo della gestione politica alcune modificazioni o impostazioni di macrostruttura, che però non hanno favorito una governance unitaria e complessiva degli aspetti che qui vengono in rilievo. Emblematica è stata, Pag. 5per esempio, la scelta di relegare, dal punto di vista organizzativo, il sistema dei controlli successivi di regolarità amministrativa a una specifica unità operativa alle dipendenze della direzione supporto giuridico-amministrativo agli organi. Si tratta di una scelta puramente formale, che non ha minimamente inciso sino a oggi sull'analisi concreta del reale funzionamento, determinando una modalità di controllo finora rivelatasi poco idonea a esplicare i propri effetti. Partendo quindi dall'analisi dei dati esistenti e dalle modalità con cui i controlli interni hanno finora svolto il proprio compito, l'amministrazione in questa fase di gestione commissariale ha deciso di riformare il sistema vigente. È in corso la definizione di una nuova struttura organizzativa che fa capo al segretario-direttore generale per realizzare una funzione correttiva collaborativa nei confronti di tutti gli attori del sistema decisionale amministrativo. Si intende, in buona sostanza, da un lato, implementare un sistema di governance organizzativa in grado di riattribuire all'organo di vertice il reale controllo della struttura attraverso l'istituzione di un comitato di direzione e, dall'altro, dare vita a un sistema di procedure di controllo integrato tramite la costituzione di un apposito ufficio alle dirette dipendenze del segretario generale, ufficio a cui va assicurata un'adeguata autonomia con compiti di collaborazione e assistenza giuridica amministrativa nei confronti degli organi dell'ente e delle strutture capitoline. In particolare, il nuovo testo regolamentare, che prevede tutte le forme di controllo di cui all'articolo 147, propone un completamente diverso quadro sistemico, che troverete nella relazione. Sono elencate anche delle tabelle in cui vengono riassunte le tipologie di controlli previste nel nuovo regolamento in corso di definitiva deliberazione ed è presente un'esemplificazione del ciclo di controllo integrato ipotizzato. Nel corso dell'attuale gestione amministrativa è stato deciso che al segretario generale, a cui con decreto commissariale dell'11 febbraio scorso sono state affidate le funzioni di direttore generale e con uguale provvedimento, in pari data, anche le funzioni di responsabile per la prevenzione della corruzione e di responsabile della trasparenza, debba essere garantita la possibilità, anche in forza di tali incarichi e con l'ausilio di idonee strutture amministrative e di staff, la possibilità di governare i processi decisionali, gestionali e di controllo dell'azione amministrativa. Questo potenziamento del vertice in funzione di una responsabilizzazione dello stesso corrisponde, peraltro, a un'esigenza sentita dalla struttura capitolina, che necessita di una spinta direzionale più forte e di maggior supporto alle singole unità dipartimentali. Si aggiunga, infine, che si è, altresì, in fase di costituzione di un apposito sistema di audit interno capace di supportare il vertice amministrativo nell'analisi di dati, procedure e indagini interne. Tale struttura lavorerà in stretto contatto con il direttore generale, in un'ottica di rafforzamento dei compiti di controllo e di governo gestionale sopra esplicitati. Il nuovo modello organizzativo dei controlli non può prescindere da un aggiornamento dell'apparato regolamentare, che, come evidenziato già dal gruppo di supporto, presenta lacune, manchevolezze e marcati caratteri di obsolescenza. Il processo di revisione dei regolamenti e l'adozione di discipline al momento assenti appare non di rapida soluzione. Emerge in modo evidente l'esigenza, però, di superare tale criticità e di fissare regole uniformi nei settori fondamentali. A tal fine si è ritenuto, in primis, di ripercorrere l'impianto normativo generale di riferimento e, quindi, di enucleare, classificandoli rispetto all'urgenza dell'intervento, i regolamenti rispetto ai quali intervenire. Li elenco nella relazione.

  PRESIDENTE. Ce ne cita qualcuno ?

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Volentieri. Li cito in ordine prioritario: regolamento dei contratti, regolamento del sistema integrato dei controlli interni, regolamento dei procedimenti amministrativi, regolamento Pag. 6sugli impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale, regolamento degli uffici e servizi, regolamento di contabilità, regolamento per il diritto di accesso ai documenti e alle informazioni, regolamento della concessione di sussidi e contributi, regolamento del corpo di polizia municipale locale, regolamento per la disciplina dell'istituto del telelavoro per il personale, regolamento di polizia urbana, regolamento del patrimonio e regolamento degli eventi. Questi sono alcuni dei regolamenti. Comunque il problema regolamentare va completamente rivisto, riesaminato, rianalizzato e rivisitato. Nella tabella che allego troverete lo stato di lavorazione di ciascuna proposta di modifica di regolamento.
  Vediamo quali sono i provvedimenti che abbiamo adottato rispetto ai dipendenti che, a vario titolo, sono rimasti coinvolti in vicende giudiziarie. Particolarmente critica appare la situazione del personale, dovuta anche a una significativa carenza di organico, riguardo sia ai dirigenti, sia al personale della polizia locale, della scuola e di altri profili lavorativi. Un'analisi dettagliata non può prescindere dallo stato delle risorse umane, che deve essere descritto senza mezzi termini. Negli ultimi dodici anni, pur essendo aumentate le competenze, il personale ha registrato una riduzione del 23,74 per cento nei ruoli dei dirigenti e dell'11,77 per cento negli altri ruoli, che al 31 dicembre 2015 presentano una carenza complessiva superiore a un quarto dell'organico totale. In questa situazione, che diverrà – direi – esplosiva con le cessazioni che si avranno nel corrente anno, è da tenere in massima considerazione soprattutto l'ambito della polizia locale, in cui la carenza, oggi pari al 30,57 per cento, raggiungerà livelli che non consentiranno, secondo me, di assicurare i servizi pubblici. È una realtà, quella del personale dell'amministrazione capitolina, a mio parere, bloccata e intimorita, alla quale l'indagine mafia capitale ha dato il colpo di grazia. Nessuno prende una decisione, nessuno fa una scelta, nessuno mette una firma. Molti neppure ricevono o incontrano operatori economici o imprenditori, associazioni, ditte. Nessuno segnala criticità o problematiche in atto. Quante volte ho e abbiamo dovuto apprendere di gravi problematiche su cui intervenire anche con immediatezza da fonti esterne o addirittura dagli organi di stampa. Da subito la gestione commissariale ha avviato una rotazione di dirigenti, che sta proseguendo con incessante costanza. Ad oggi ho adottato circa 50 provvedimenti di rotazione, procedendo ai movimenti e assicurando nel contempo l'operatività degli uffici. Nonostante la grave crisi economica in cui versava, e versa ancora, l'amministrazione capitolina, le precedenti gestioni avevano proseguito, con un aggravio di oneri, ad affidare numerosi incarichi e consulenze e a utilizzare esterni in sostituzione del personale dipendente, continuando inoltre in un'antica spirale di demotivazione e mancata valorizzazione del personale interno. Dal 1o novembre lo scrivente ha disposto che si procedesse formalmente all'immediata cessazione degli 81 collaboratori e dirigenti assunti con contratto a tempo determinato, alcuni ex articolo 90, alcuni ex articolo 110 del testo unico sugli enti locali, ma reperiti – questi ultimi – senza la prevista selezione pubblica volta ad accertare la presenza di determinati requisiti di compatibilità con l'incarico. Per l'articolo 90, invece, questa selezione pubblica non è prevista. Non sfugge quanto questa crisi pesi sull'immagine della capitale e sulla sua capacità di attrezzarsi per il futuro e di rigenerarsi a recuperare il tempo, le occasioni e le tante potenzialità e risorse sperperate. Non sfugge quanto importante si riveli l'elemento umano del comune in un percorso di ripristino della legalità, primo ineludibile passo verso il rilancio dell'amministrazione. In questo scenario lo scrivente si è impegnato per l'avvio a soluzione della vertenza dei dipendenti comunali, sostenendo la ricostituzione del fondo per il salario accessorio e la riapertura della contrattazione integrativa. Ancora più grave è il tema se si analizzano i dati dell'ufficio procedimenti disciplinari, con riferimento a indagini di polizia giudiziaria afferenti a fattispecie Pag. 7concernenti reati contro la pubblica amministrazione. Nei confronti dei dipendenti capitolini sottoposti a misure restrittive della libertà personale sono stati adottati gli atti di sospensione cautelare dal servizio e sono stati attivati i connessi procedimenti disciplinari. Al personale dirigente che risulta indagato, nelle more della definizione del procedimento penale, è stato attribuito un diverso incarico rispetto a quello ricoperto nel periodo dei fatti contestati, mentre il personale non dirigente è stato assegnato presso altri uffici di Roma Capitale, anche al fine di consentire un sereno ed efficace svolgimento delle attività amministrative all'interno dell'amministrazione.
  Passo alle criticità in materia di affidamenti e contratti. Nella relazione conclusiva il gruppo di supporto che era stato costituito dal precedente prefetto ha sottolineato varie criticità: un'organizzazione amministrativa pesante, con difficoltà a curare la regia nell'individuazione delle responsabilità, l'assenza di programmazione e la vetustà dei regolamenti. La debolezza più significativa riguarda gli affidamenti e l'attività contrattuale. Viene posta in evidenza poi l'elevata frammentazione delle procedure e delle stazioni appaltanti, a fronte della totale assenza di supporto normativo interno, cioè regolamenti, disciplinante le forniture di beni e servizi in economia. È stata effettuata, altresì, un'ispezione da parte dell'Autorità anticorruzione sull'attività contrattuale in materia di procedure negoziate. La relazione prodotta a fine settembre 2015 ha ulteriormente evidenziato le criticità presenti nelle procedure di affidamento, caratterizzate frequentemente dal carattere di urgenza, evidenziando così l'assenza di un'attenta programmazione e il ricorso, ormai di routine, a procedure negoziate.
  Passiamo alla centrale unica di committenza. L'ANAC ha avviato anche in via sperimentale un'iniziativa tesa a elaborare tipologie e indicatori di rischio relativi all'intero ciclo dell'attività gestionale delle stazioni appaltanti. In particolare, sono stati censiti tutti i centri di costo presenti nella banca dati dei contratti pubblici dell'Autorità per ogni stazione appaltante ed estratti per ognuno degli affidamenti di lavori di servizi e di fornitura. I dati estrapolati sono stati elaborati per tipologia di indicatori di rischio e per alcuni centri di costo particolarmente significativi e sono stati integrati con i dati trasmessi ai sensi della legge n. 190 del 2012 in materia di prevenzione della corruzione, analizzando la ricorrenza degli affidamenti a uno stesso aggiudicatario, nonché il relativo volume di affari. Roma Capitale è stata oggetto del primo progetto pilota di carattere sperimentale che ha previsto l'attivazione di una collaborazione informativa tra l'ANAC e la stazione appaltante, con il coinvolgimento del responsabile della prevenzione della corruzione, al quale verrebbero forniti gli indicatori di rischio, le tabelle contenenti i valori rilevanti e i casi su cui sarebbe opportuno un approfondimento da parte dello stesso responsabile. L'istituzione della centrale unica di committenza è tra le principali novità organizzative introdotte con funzione di stazione unica appaltante di Roma Capitale. Secondo la nuova organizzazione, nell'ottobre scorso – ancora non era subentrata la gestione commissariale – la direzione appalti e contratti viene incardinata nell'attuale dipartimento per la razionalizzazione della spesa, il quale assume la denominazione di dipartimento per la razionalizzazione della spesa – centrale unica di committenza collocato all'interno della direzione. L'obiettivo è stato quello di razionalizzare la spesa pubblica, centralizzando l'espletamento delle gare per l'affidamento di lavori, servizi e forniture, in modo da limitare il proliferarsi incontrollato dei centri di spesa e operare secondo il perseguimento di economie di scala, un'ottima pratica. La procedura di istituzione, tuttavia, non può al momento chiudersi, poiché si è in attesa dell'approvazione del nuovo codice degli appalti, che dovrebbe introdurre ulteriori disposizioni sulla necessità per le amministrazioni di dotarsi di un'unica centrale che curi l'intero procedimento, determinando la necessità di un'ulteriore revisione della macrostruttura Pag. 8organizzativa, di cui al momento non si conoscono con chiarezza i margini. Ciò a conferma della correttezza del percorso che è stato intrapreso.
  Il dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana del comune di Roma l'11 luglio 2012 aveva provveduto alla applicazione dell'avviso per la costituzione di un elenco di imprese da interpellare eventualmente per l'affidamento di lavori di supporto complessivo inferiore a un milione di euro con il sistema della procedura negoziata, senza pubblicazione di un bando di gara, ai sensi del comma 6 dell'articolo 122 del decreto legislativo n. 163 del 2006. Gli operatori inseriti nell'elenco che si sono iscritti manifestando interesse a partecipare per la fascia di qualificazione relativa all'oggetto dell'appalto sono individuati con il criterio del prelievo casuale mediante sorteggio automatico, in applicazione dei princìpi di rotazione, trasparenza e concorrenza. Il metodo utilizzato per l'inserimento delle nuove iscrizioni è di tipo – con un acronimo lo chiamiamo così – FIFO (First In First Out, ossia primo a entrare e primo a uscire). In tale quadro il sistema garantisce parità di chance in termini di estrazione e adeguata turnazione delle imprese di volta in volta selezionate. Allo scopo di migliorare l'utilizzo del sistema e garantire l'ente nella scelta delle imprese da invitare, nel dichiarato obiettivo di poter esperire procedure di consultazione tra soggetti che non presentino collegamenti sostanziali, la nuova risorsa, finalizzata all'implementazione del sistema di audit, sarà stabilmente dedicata a supportare il dipartimento competente alla gestione del sistema nella direzione che vi ho appena esplicitato.
  Vediamo i soggetti interessati e i requisiti. Il SIPRONEG prevede un'iscrizione online attivata dai medesimi operatori economici attraverso il portale informatico di Roma Capitale. All'uopo, all'atto dell'inserimento dei dati, gli interessati attestano con autocertificazione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000 il possesso dei requisiti di legge. Sul tema giova, inoltre, evidenziare che il consorzio stabile e ordinario e i consorziati non possono partecipare alla medesima procedura di affidamento, per cui i consorzi stabili ordinari possono presentare richiesta di inserimento nell'elenco. In tal caso non possono chiedere di essere inserite le singole imprese consorziate. I consorzi stabili ordinari possono chiedere di essere inseriti indicando una o più imprese consorziate esecutrici dei lavori, anche se in quest'ultima ipotesi le consorziate indicate non potranno chiedere di essere inserite singolarmente. In merito occorre una riflessione molto, molto profonda.
  Passo alle criticità che sono state segnalate dall'ANAC. Nel tempo l'utilizzo del sistema informativo in argomento ha fatto emergere una serie di criticità relativamente sia ad aspetti di natura tecnico-informatica, sia ad aspetti di natura procedurale delle attività di controllo. Tale evidenza è stata, tra l'altro, anche oggetto di specifici rilievi dell'ANAC segnalati a Roma Capitale. In questa direzione, allo scopo di adeguare i sistemi informativi e le procedure di controllo alle indicazioni fornite dall'Autorità nazionale anticorruzione, è stato avviato un tavolo di collaborazione con l'ANAC e con il reparto specializzato della Guardia di finanza anticorruzione. In particolare, l'ANAC, in occasione dell'attività di vigilanza condotta su singoli interventi realizzati dall'amministrazione per l'esigenza del Giubileo, ha avuto modo di riscontrare diverse anomalie, che qui elenco. Mi soffermo poi sui correttivi adottati, la verifica preliminare dei requisiti soggettivi e i collegamenti tra imprese. È una parte un po’ più tecnica, che, se la presidente permette, affido alla relazione. Mi soffermerei, invece, su punti un po’ più diretti.
  Parliamo degli appalti nel settore sociale. Numerose sono state le criticità riscontrate. Compatibilmente con le risorse finanziarie esistenti, si è proceduto alla predisposizione di atti di gara per conseguire nell'anno 2016 la piena legittimità degli affidamenti dei servizi erogati. Sono state impartite direttive per una più stringente verifica del possesso dei requisiti Pag. 9da parte degli organi affidatari. È ormai a pieno regime il controllo mediante piattaforma informatica e sono anche in corso gli accreditamenti per le verifiche online delle certificazioni antimafia. I riscontri sul possesso dei requisiti di ordine generale, acquisiti tramite piattaforma informatica, confluiranno in un sistema stabile di condivisione delle informazioni via via acquisite da ciascun responsabile unico del procedimento (RUP). Si procede, quindi, con regolarità alla verifica dell'assenza di situazioni di conflitto di interesse tramite l'acquisizione dell'organigramma aggiornato di tutti i soci e i dipendenti dell'impresa afferenti agli ultimi tre anni, corredato dai dati anagrafici di parenti e affini entro il secondo grado. Questo è un meccanismo che, se mi permette, presidente, abbiamo potuto sperimentare utilmente anche durante i controlli relativi alle gare di appalto per l'attuazione del grande evento Expo e alle opere connesse. Permangono criticità nei tempi di risposta alle comunicazioni indirizzate all'Agenzia delle entrate per il controllo sulla regolarità tributaria e fiscale, mentre si procede ormai regolarmente alla stipula digitale dei contratti. Si procederà, di volta in volta, inoltre, agli accertamenti riguardanti i controlli sul personale, iniziando a richiedere alle imprese gli organigrammi aggiornati e completi del personale impiegato nei vari servizi e, progressivamente, anche copia dei contratti di lavoro stipulati con il personale dipendente. Bisogna conoscere chi dovrà essere impiegato nei lavori affidati da Roma Capitale. In materia di verifica sull'esecuzione dei contratti va fatto presente che proprio la natura dei servizi erogati – sono servizi, perlopiù, di accoglienza residenziale, ma anche, per esempio, di assistenza domiciliare ad ammalati di HIV – pur essendo sempre previsto ed eseguito l'assolvimento di visite ispettive, questa carenza di personale rende estremamente complesse le procedure relative. Si è appena concluso il controllo sul titolo di beni immobili assegnati al dipartimento politiche abitative e in alcuni casi si è già proceduto alla revoca della precedente assegnazione. È stata modificata con riduzione del periodo di assegnazione ora al 2017 rispetto alla precedente durata, che era prevista fino al 2027 – rinnovabile, per giunta, automaticamente – la durata del contratto di concessione in comodato d'uso dei locali destinati a queste esigenze. È stata effettuata, infine, a favore di 40 dipendenti un'attività di formazione proprio su questa tematica particolare, anche perché abbiano una preparazione specifica, perché l'argomento è talmente delicato che non può essere lasciato a impiegati non dotati di specifica preparazione.
  Parliamo dei punti verde qualità. Il programma «punti verde qualità» venne approvato nel 1995. Contestualmente venne messa a bando la facoltà di presentare progetti e proposte per la sistemazione e manutenzione del verde pubblico, con possibilità di gestione privata di un complesso articolato di servizi e attrezzature a carattere ricreativo, culturale e commerciale e di servizio su ben 75 aree. Sono state presentate, però, solo 63 proposte e i progetti vincitori sono stati individuati nel 1996. Per 31 di essi si è addivenuti anche alla sottoscrizione di una convenzione-concessione. Le procedure tecnico-amministrative adottate prima e dopo la stipula della convenzione-concessione durante l'esecuzione dei lavori hanno presentato criticità di difficile soluzione, sia per l'entità e l'importo delle opere, sia soprattutto per l'esposizione finanziaria dell'amministrazione, derivante dal rilascio di fideiussioni a garanzia dei mutui concessi per la realizzazione dei lavori dall'Istituto per il credito sportivo e dalla Banca di credito cooperativo di Roma per un importo di circa 340 milioni di euro. Svariate procedure poi sono state poste in essere non in linea con gli strumenti urbanistici comunali. Li elenco e li affido alla relazione. Alla luce delle criticità che sopra sono state rilevate stiamo valutando l'adozione di un'apposita delibera-cornice finalizzata all'individuazione delle procedure necessarie alla regolarizzazione dei procedimenti in essere dal punto di vista edilizio, urbanistico e amministrativo. Parliamo ora della gestione Pag. 10del patrimonio comunale e del fenomeno della cosiddetta «affittopoli», come l'hanno chiamato gli organi di stampa. Dalla prima decade dello scorso mese di gennaio è stata intrapresa un'attività di accertamento relativa alla verifica dei contratti di locazione attiva facenti capo all'amministrazione di Roma Capitale. Parte da qui. Per l'ingegnerizzazione del suddetto accertamento si è ritenuto utile a costruire, a partire da un primo segmento territoriale, nello specifico coincidente col Municipio I, il centro storico – siamo partiti da lì per capire un po’ le dimensioni e naturalmente l'entità e la qualità del fenomeno – e per definire un modello operativo che fosse successivamente replicabile attraverso un processo virtuoso di standardizzazione sull'intero territorio cittadino, un processo tale da consentire di portare a sistema le azioni finalizzate a ricondurre ai canoni della legalità e della trasparenza l'attività gestionale dell'amministrazione. Rispetto al I Municipio è stato enucleato, su un totale di 27 mila immobili, un campione di 574 posizioni, di cui circa 300 unità abitative ERP, insistenti sul territorio sempre del I Municipio, per capire rispetto a ogni singola posizione immobiliare gli estremi del contratto, lo stato del contratto, la misura del canone di locazione, eventuali azioni intraprese, eventuali controlli sull'oggettiva corrispondenza tra il titolare del contratto e l'occupante reale. Ci è capitato di verificare, per esempio, più volte che sui citofoni mai appare il cognome del titolare. Dalle parziali risposte ricevute dal dipartimento patrimonio è emersa l'assoluta incompletezza dei dati in possesso dell'amministrazione, che si era da diversi anni spogliata della gestione del patrimonio comunale, che era stata affidata fin dal 1998 alla società Romeo Spa, con la quale sono state avviate oggi attività collaborative funzionali a cercare di risolvere parte di queste criticità. La segreteria tecnica, inoltre, si è attivata presso la presidenza del tribunale e presso l'Agenzia delle entrate per cercare di creare un'interfaccia delle banche dati per poter risalire all'effettiva situazione di ogni singola posizione. Al momento l'analisi compiuta sulla base dei dati informatici presenti nell'archivio del dipartimento del patrimonio ha consentito di individuare quattro casistiche differenti: posizioni munite di contratto, utenti in attesa di stipula, abusivi accertati e poi c’è tutta una grande area grigia di dati non disponibili, che dobbiamo capire, spacchettare e poi a nostra volta qualificarla e inserirla in determinate categorie. Per 31 unità è stata già avviata la procedura per il rilascio dell'immobile. Sono stati già assegnati da gennaio ad aventi diritto 52 alloggi ERP che si sono resi disponibili nel centro storico e che non erano assegnati. Gli agenti della polizia locale hanno eseguito 55 accessi in attività commerciali situate sempre nel centro storico. Ora il dipartimento del patrimonio è, quindi, incaricato di procedere all'immediata verifica di tutte queste irregolarità riscontrate, nonché al completamento del censimento dell'intero patrimonio di Roma Capitale, che è inaccettabile che non esista in modo completo. Questo si può fare e riteniamo di farlo anche attraverso l'ausilio e il supporto dell'Agenzia delle entrate, che ci ha messo a disposizione la propria potenzialità informatica per i riscontri incrociati delle banche dati. Per chiudere l'argomento, che naturalmente non si esaurisce qui e che immagino avrà ulteriori sviluppi, voglio rappresentare che di tutte le attività che vengono riscontrate viene data contezza costantemente alla procura della Repubblica presso il tribunale per gli aspetti di sua competenza.
  Passo alle concessioni. È una parte interessante. La gestione commissariale, d'intesa con la procura generale della Corte dei conti, ha definito le linee-guida da seguire per la gestione delle attività di riordino. In tale contesto è stata evidenziata la necessità di analizzare ed eventualmente perseguire in primis le utilizzazioni di immobili per finalità non riconducibili a interessi generali rispetto a quelle orientate ad attività comunque rilevanti per la collettività. Pertanto, presupposta l'intervenuta scadenza dei titoli di utilizzo dei beni, il percorso tracciato per l'attività di riordino deve seguire progressivamente Pag. 11e temporalmente specifiche priorità. Tutti gli utilizzatori dovranno continuare comunque a corrispondere l'indennità di occupazione relativa all'utilizzo del bene fino all'effettivo rilascio. Gli utilizzatori morosi saranno comunque esclusi dalla partecipazione ai bandi pubblici. La gestione degli impianti sportivi, la affiderei alla relazione se la presidente concorda.
  Preferisco parlare dell'attività della polizia locale. La complessità del contesto socioeconomico di Roma richiede che vengano approntate delle azioni che possano in modo significativo, ma anche innovativo, perché riscontra l'esigenza di innovazione nei moduli di intervento della polizia locale, salvaguardare la tenuta della legalità nella vita quotidiana della capitale. Fondamentale, naturalmente, in questo percorso è l'attività di controllo che viene svolta dalla polizia locale, che nel trimestre 1o novembre 2015-31 gennaio 2016, trimestre per il quale abbiamo i dati completi, è stata notevolmente implementata, come dimostrano alcuni dati, di cui vi fornisco soltanto un paio di flash: per esempio, violazioni a carico di esercenti, violazioni su area pubblica, violazioni in sedi fisse. Nello stesso trimestre dell'anno scorso del novembre 2014-gennaio 2015 erano state 4.801. In questo trimestre di questo anno sono state 6.967. Un altro dato riguarda la violazione a carico di esercenti che esercitano in sede fissa, esercizi pubblici in particolare. Nel trimestre dell'anno scorso erano state 2.156. Nel trimestre di quest'anno sono state 6.255. Tralascio la parte restante che è contenuta nella relazione. Il comando generale del corpo di polizia locale ha avviato, inoltre, un'importante attività di controllo sulle imprese commerciali, in sinergia con soggetti istituzionali addetti proprio al controllo (INPS, ASL), anche attraverso delle verifiche preventive che si possono fare. Non occorre sempre impegnare un'intera giornata per una verifica a un esercizio commerciale. Si può lavorare, anzi si deve lavorare in termini di prevenzione. Bisogna rivalutare il controllo preventivo. Questo mi permetta, presidente, di dirlo in questa sede, in quanto si è rivelato estremamente utile il controllo preventivo da parte della pubblica amministrazione anche nell'intercettare i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle gare di appalto. Il sistema preventivo, se svolto in modo attento, accurato e mirato, utilizzando gli strumenti informatici e soprattutto l'incrocio delle banche dati, può dare risultati straordinari. Proprio in questa sede avevo avuto già modo in passato di evidenziare questo.
  Sorvolo sugli altri aspetti della polizia locale, che affido alla relazione, e mi porto al termine. Spendo due parole sulla nuova struttura del bilancio preventivo che abbiamo immaginato. Le conseguenze delle verifiche amministrativo-contabili svolte dai servizi ispettivi di finanza pubblica del Ministero dell'economia e delle finanze e l'impatto mediatico dell'inchiesta Mafia Capitale hanno fatto emergere significative problematiche nell'ambito della gestione di Roma Capitale. Fermo restando il contraddittorio in corso con il Ministero dell'economia e delle finanze in ordine ai rilievi stessi segnalatici, si sono evidenziati alcuni aspetti sui quali Roma Capitale è intervenuta anche in sede di predisposizione del bilancio di previsione appena approvato 2016-2018 per arginare i fenomeni negativi che avevano caratterizzato la gestione dei precedenti esercizi finanziari, anche al fine di prevenire e monitorare eventuali patologie dalle quali possano derivare anche in futuro conseguenze negative sulla gestione delle risorse pubbliche. In tale contesto si evidenziano alcuni aspetti che hanno formato oggetto di attenzione in questo periodo. In primo luogo, occorrono l'armonizzazione dei bilanci e il riaccertamento dei residui. L'applicazione a partire dal 2016 della riforma che prevede l'armonizzazione dei bilanci degli enti locali con gli altri bilanci pubblici ha fornito l'occasione per un riaccertamento dei residui sulla base del principio di competenza finanziaria, prevedendo a rettifica anche la presenza di un fondo crediti inesigibili. Tale riforma ha consentito di eliminare i residui passivi non supportati da idoneo titolo che ne giustifichi la postazione in bilancio, rafforzando Pag. 12l'attendibilità del documento economico-finanziario. Contestualmente, con il bilancio di previsione si è cercato di commisurare le risorse da assegnare ai municipi sulla base dei costi standardizzati ben analizzati, proprio per adeguarli ai reali fabbisogni degli stessi e non ai fabbisogni dichiarati dagli stessi. Vengo al piano di equilibrio. Il piano di equilibrio previsto dal decreto-legge n. 16 del 2014 ha indicato precisi interventi di analisi sulla qualità della spesa, consentendo il recupero di risorse e un monitoraggio del reimpiego delle stesse. I risultati delle analisi sono confluiti nel DPCM del 30 aprile 2014, che evidenzia gli obiettivi generali di contenimento della spesa a cui tende il bilancio di previsione. L'ultima cosa, delicata, riguarda i debiti fuori bilancio. La rilevante consistenza – sottolineo e ripeto: la rilevante consistenza – di debiti fuori bilancio ha comportato misure dirette ad arginarne il riprodursi. A tal fine un elemento fondamentale di intervento è costituito dall'approvazione del bilancio di previsione entro termini adeguati, evitando il ricorso all'esercizio provvisorio, con conseguente formazione di debiti per i quali non risultava iscritto un precedente impegno. Inoltre, è stata anche prevista la formazione di un apposito gruppo di lavoro per la valutazione preventiva della presenza di elementi idonei ad assicurare l'iscrizione in bilancio di eventuali debiti non coperti da un preventivo impegno di spesa. Concludo. Mi sono un po’ dilungato sui risultati e sulle prospettive delle iniziative messe in campo nella gestione di Roma Capitale non solo per adempiere al dovere di informazione verso codesta spettabile Commissione, ma anche per chiarire il senso di un'esperienza che reputo particolarmente significativa. È stata ricercata e attuata una soluzione in grado, a legislazione vigente, di accompagnare l'ente in un processo di recupero della dimensione di legalità e di efficienza amministrativa senza incidere sulla sua autonomia costituzionalmente garantita.
  In questo senso la via su cui ci si è incamminati raccoglie anche auspici e idee scaturiti dal dibattito sviluppato proprio presso codesta onorevole Commissione nei giorni in cui erano ancora in corso le valutazioni degli esiti dell'attività ispettiva svolta dalla commissione d'accesso presso l'amministrazione capitolina. Si è rivelato molto utile. L'attività della gestione commissariale consegnerà una serie di informazioni e avvierà una serie di attività che credo – ne sono fondamentalmente convinto – potranno risultare estremamente utili alla politica quando, dopo la prossima consultazione elettorale, tornerà ad assumere le redini democratiche di Roma Capitale.

  PRESIDENTE. Grazie della completezza della sua relazione. Chiederei al vice prefetto Taucer di integrare per la parte riguardante Ostia. Poi passeremo alle domande dei commissari, dando la precedenza ai deputati che alle 14.30 iniziano le votazioni.

  UGO TAUCER, subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario. Grazie, presidente. Anch'io deposito una relazione, che ha carattere segreto. Pregherei, poiché si tratta di un municipio gestito da una commissione straordinaria commissariale, se sia possibile segretare le mie dichiarazioni.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  FRANCESCO D'UVA. Grazie, presidente. Ho due domande per il prefetto Tronca, che ringrazio per essere qui nei lidi romani. Ci siamo visti a Milano. All'interno dell'emergenza abitativa l'utilizzo di residence e immobili non venduti nell'ambito dei piani di zona è riscontrabile Pag. 13in molte intercettazioni dell'inchiesta Mafia Capitale. Anche oggi il Corriere della Sera pubblica un pezzo dal titolo «L'urbanizzazione dei piani di zona non completata nell'80 per cento dei casi». Il pompaggio dell'emergenza abitativa a Roma, anche in connessione con questa torbida vicenda dei piani di zona, è uno dei meccanismi per ottenere soldi e consenso da parte delle bande criminali. Da commissario, come sta agendo per contrastare questi fenomeni ? Glielo chiedo, anche se in parte ci ha risposto. I suoi riscontri in questo campo sono amministrativi o stanno emergendo anche aspetti penali o di danno erariale ? L'altra domanda, presidente, riguarda gli indirizzi fittizi. Nella primavera del 2015 è emerso il problema di Roma di indirizzi fittizi di società di capitali e di extracomunitari presso alcune strutture di accoglienza, come la Comunità di Sant'Egidio e Camminare insieme, in connessione a manchevolezze – se così vogliamo chiamarle – dell'anagrafe del comune e della camera di commercio. Questa era una vicenda sollevata dalla trasmissione televisiva Report. Si parla di danno erariale verso Equitalia e Agenzia delle entrate e del fatto che alcuni extracomunitari facessero da testa di legno per società di ristorazione legate a personaggi di Mafia Capitale. Tuttavia, non si è saputo più nulla. Volevo chiedere se è a conoscenza dei fatti. Si parla della primavera 2015. Vorrei sapere se è a conoscenza di questa questione e di questi residenti, che di fatto sono residenti ai numeri 0 di alcune vie. Qual è lo stato attuale delle cose su questa vicenda e il fenomeno sussiste ancora o è stato azzerato ?

  PRESIDENTE. Può rispondere subito, prefetto, se preferisce.

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Sulla prima domanda in particolare, alla fine, il nucleo della domanda è se, a mio giudizio, emergano da tutta questa multiforme tipologia di casistica con cui ci stiamo confrontando... Il patrimonio di Roma Capitale è composto per una gran parte da patrimonio ERP, per una gran parte da patrimonio disponibile e poi c’è del patrimonio indisponibile. Come ho già detto, c’è tutto il problema delle concessioni, che è tutto da analizzare. Illustro una difficoltà e fornisco una conclusione nella risposta. La difficoltà riguarda la segreteria tecnica, che è coordinata, come ho detto prima, da un magistrato della corte d'appello di Milano e della quale, in particolare, fanno parte, per questo tipo di accertamento, ufficiali e funzionari delle forze di polizia, in particolare della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, del Corpo forestale e, naturalmente, anche della polizia locale. Abbiamo anche comandati per eventuali supporti, ma ancora non sono intervenuti. Abbiamo anche ufficiali delle forze armate che ci aiutano in alcuni aspetti. Per esempio, c’è un sottoufficiale Guardia di finanza che ci aiuta molto nel difficile compito di gestione della piattaforma informatica su cui far interagire e confrontare le varie banche dati, azione che ci permette di delineare le singole posizioni. C’è, quindi, una casistica veramente multiforme, con posizioni le più varie e le più disparate in tutti i settori, sia nel settore ERP, sia nel settore del patrimonio disponibile. All'interno di questo, nel settore degli alloggi a uso abitativo, come nel settore dei locali a uso commerciale, c’è di tutto. Su ogni singola posizione deve essere fatto un focus, evitando generalizzazioni che possano portarci soltanto magari ad abbreviare di più i tempi del nostro lavoro, ma non a fare quella chiarezza che vogliamo. Sicuramente ci sono e ci saranno, più si va avanti nel nostro lavoro, responsabilità di carattere penale e di carattere contabile. Ecco perché c’è il rapporto costante con la procura della Repubblica presso il tribunale ordinario e con la procura della Repubblica presso la sezione regionale della Corte dei conti. Non manca tanto alla fine della gestione commissariale. Abbiamo già fatto il giro di boa. Ci sarà il massimo impegno da parte di tutta la gestione commissariale, soprattutto della segreteria tecnica, per chiarire più posizioni Pag. 14possibile. Siamo pienamente convinti che il lavoro che faremo sarà soltanto un lavoro limitato e concentrato territorialmente. Il mio auspicio forte è quello di poter svolgere, tuttavia, un lavoro tale da poter costituire un modulo, cioè un processo, basato molto sull'informatica, di analisi delle singole posizioni che ci possa portare a capire esattamente, posizione per posizione, lo stato dell'arte e che possa consentire, una volta per tutte, a Roma Capitale di avere un censimento del proprio patrimonio. Non lo potremo fare noi, perché mancherà il tempo. Dipenderà dalla nostra capacità poter impostare questo modulo operativo in modo tale da mettere nelle migliori condizioni l'amministrazione eletta dal popolo subentrante di poter completare doverosamente questo importantissimo lavoro. Alla seconda domanda risponderà il dottor Taucer.

  UGO TAUCER, subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario. In riferimento ai piani di zona e agli aspetti urbanistici, avendo la delega all'urbanistica, le posso dire effettivamente che gli uffici hanno riferito una situazione di alcuni piani di zona che si trascinano da tempo con opere non completate. Vi sono anche alcuni progetti di housing sociale pendenti. Sto facendo riunioni settimanali con il dipartimento e con l'ausilio del segretariato generale. L'obiettivo è quello di fare una scala di priorità e di mettere da parte ciò che comporta ancora l'adozione di scelte strategiche, che non spettano alla gestione commissariale. Il commissario si riferiva prima, parlando del personale, a una situazione di personale bloccato e impaurito. Purtroppo, anche le attività in parte sono bloccate per la stessa ragione. L'obiettivo di una gestione commissariale è quello di evitare di fare scelte politiche, ma anche che l'attività ordinaria rimanga paralizzata. Su questo, d'intesa col segretariato e con il dipartimento, stiamo vedendo di fare una cernita per cercare di portare in deliberazione qualcosa che manca, di stimolare le attività che si sono fermate, ma che hanno l'iter burocratico concluso, e di lasciare, come diceva il signor prefetto prima, quei semi per una ripresa dell'attività che possano essere raccolti da chi subentrerà, democraticamente eletto.

  CELESTE COSTANTINO. Buongiorno. Anch'io la ringrazio per la relazione. Pongo tre questioni velocissime, perché purtroppo dobbiamo andare via. Prima, nella sua relazione, ha citato la Romeo Spa sulla questione del patrimonio pubblico. Le volevo chiedere se può approfondirne maggiormente il ruolo. Lei ha autorizzato una serie di sgomberi anche di alcuni spazi sociali storici di Roma. Volevo capire se, indipendentemente dal fatto che un luogo occupato vive già una condizione di illegalità, al netto di una condizione esplicita di strutture che in tutte le città metropolitane ritroviamo, su Roma ci siano stati dei problemi che vanno ben oltre lo status in sé di centro sociale o se si siano verificate situazioni tali da determinare la chiusura e la richiesta di sgombero. A gennaio – non so se sia stata una boutade giornalistica – si è parlato della privatizzazione degli asili nido su Roma. Questa è una scelta di solito più di carattere politico che di regolamentazione e di mandato commissariale. Volevo capire se è stata effettivamente intrapresa questa decisione e quali sono state le considerazioni che hanno portato ad essa. In ultimo, le chiedo un'opinione. Alla luce del quadro che ci ha fornito, le chiedo se, secondo lei, Roma è nelle condizioni di poter accogliere le Olimpiadi.

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Presidente, per le prime due risposte chiedo la segretazione.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

Pag. 15

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Passando agli spazi sociali e a possibili situazioni di particolare delicatezza, guardi che le posizioni vengono analizzate una per una e noi non abbiamo dato nessuna indicazione di intervenire sugli spazi a destinazione sociale importante che possano creare ricadute di problematiche sulla capitale. Ogni situazione va analizzata con accuratezza, nel massimo dettaglio. Certamente una cosa voglio dire, la domanda lei l'ha fatta per quanto riguarda gli spazi sociali in generale, io le dico che anche per quanto riguarda i singoli appartamenti, i singoli immobili affidati a persone che sono portatrici di fragilità sociale, io intendo assolutamente muovermi nel segno della maggiore solidarietà, pienamente convinto che la legalità possa essere perfettamente compatibile con la solidarietà, anzi l'una rafforza l'altra. Per quanto riguarda le Olimpiadi, non mi pronuncio, non spetta a me, spetterà a valutazioni successive, noi fino ad ora abbiamo dato un assenso di massima semplicemente perché il consiglio comunale tempo fa ha votato favorevolmente all'80 per cento. Nella decisione se aderire o non aderire abbiamo preferito aderire, in corrispondenza con la volontà popolare già espressa democraticamente in sede di consiglio comunale. Per quanto riguarda gli asili nido, presidente, mi permetta di affidare la parola alla dottoressa Rolli.

  IOLANDA ROLLI, subcommssario vicario di Roma Capitale. La previsione era stata inserita nel DUP, un documento programmatico, con il quale si è cercato, considerati i tempi ristretti della gestione commissariale, di lasciare presente il ventaglio più ampio di possibilità. È in corso, sempre da parte della gestione commissariale, da parte mia in prima persona, avendo ricevuto da poco in una revisione della delega questa che riguarda proprio le scuole, il tentativo di far coincidere il più possibile la domanda con l'offerta. È in atto una verifica di tutte le strutture pubbliche che saranno prioritariamente interessate, su cui stiamo cercando di far confluire il più possibile i bambini, prima di pensare all'utilizzo di strutture in concessione o in convenzione.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri deputati che chiedono di parlare, passiamo ai senatori.

  STEFANO ESPOSITO. Ringrazio anch'io il prefetto commissario Tronca e i suoi collaboratori. Credo che – questa è l'unica considerazione generale che farò, poi farò delle domande, di cui alcune in segreta – parte significativa di questo lavoro si vedrà nel tempo. Credo e spero che ne beneficerà il prossimo sindaco. Le vorrei fare alcune domande rispetto a tutta la partita dei condoni edilizi, visto che si è parlato di patrimonio. A me risulta che l'ufficio condoni sia sostanzialmente fermo da anni rispetto alle domande fatte nei tempi e che questo, per la verità, sia uno degli elementi che creano non poche difficoltà ai cittadini romani che fanno compravendita di alloggi. In molti casi si trovano in una condizione di non poter operare. Mi interesserebbe sapere se siete riusciti a metterci un po’ gli occhi e le mani sopra. Un'altra domanda riguarda il fatto che lei ha provveduto a fare una rotazione dei dirigenti. A un certo punto è emerso che alcuni di questi dirigenti che sono stati rimessi in posizioni apicali erano oggetto di indagini da parte della magistratura, in particolare sul settore sport, se non vado errato. Mi interesserebbe sapere se queste figure sono ancora attualmente a ricoprire quegli incarichi e qual è stata la valutazione che ha fatto nel reinserirle in quei ruoli. Se non mi sono perso qualcosa, parlando di bilancio, non ha inserito la voce partecipate. Pur essendo esse autonome, sempre «Pantalone» si troverà nelle condizioni di dover pagare. Le chiedo se ci volesse e avesse la possibilità di farci un quadro dell'indebitamento o, invece, degli utili delle partecipate più rilevanti del comune di Roma. A me risulta, per la mia precedente esperienza, che, a cominciare dal bilancio dell'azienda di trasporto, questo non fosse Pag. 16un bilancio reale nella comunicazione fatta. Poiché è oggetto continuo di una discussione, mi permetterà di utilizzare la sua autorevole terzietà per poter fornire notizie vere, visto che si continua a dire che molte cose sono state fatte, ma in realtà – ahimè – purtroppo, la situazione non credo sia questa. Quante azioni di responsabilità sono state avviate sotto la sua gestione, se sono state avviate, nei confronti di dirigenti o esponenti politici identificati come responsabili soprattutto di debiti fuori bilancio, se siete già arrivati a un'individuazione puntuale ? Credo che questo debba essere uno strumento da utilizzare ampiamente, altrimenti il meccanismo è che nessuno paga mai. Poiché i debiti fuori bilancio del comune di Roma sono significativi – credo che se ne sia reso conto – bisogna anche risalire alle responsabilità e fargliele assumere tutte. Chiedo di segretare.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  UGO TAUCER, subcommissario di Roma Capitale e capo di gabinetto del commissario straordinario. L'ufficio condono edilizio è inserito nel dipartimento dell'urbanistica. Come certamente saprà, senatore, era affidato in passato a un'azienda esterna. Nel 2010 la gestione si è modificata, dopo un interregno di gestione diretta, e dal 2011 in poi è affidata a Risorse per Roma. Si tratta di un ufficio che aveva, e ha tuttora, un elevato carico di lavoro. La situazione che è stata trovata nel 2011 era assolutamente di caos amministrativo e procedurale. Gli uffici di Risorse per Roma mi hanno documentato la revisione sia logistica, sia procedurale delle attività. Dico logistica non perché ci fosse la necessità di far stare meglio e più confortevolmente i dipendenti, ma perché una logistica confusa favoriva anche pratiche poco cristalline. Anfratti e bugigattoli – sono documentate fotograficamente zone di non libero accesso – favorivano confusioni e anche una mescolanza di attività fra soggetti fruitori e soggetti fornitori del servizio. Pertanto, la revisione logistica è stata uno degli elementi anche per il risanamento delle attività procedurali. L'attività organizzativa che è stata posta in essere dalla persona individuata per svolgere queste attività ha consentito un'ingegnerizzazione dei processi e, quindi, la loro tracciabilità, l'attribuzione al singolo funzionario della responsabilità della pratica e anche l'introduzione di meccanismi indicatori delle criticità o delle interferenze che potevano verificarsi nelle pratiche. Questo è il punto come messa a regime, il che non vuol dire che le criticità siano state tutte superate. Su questo adesso ci si sta confrontando, perché c’è ancora un tema, sempre parlando di attività bloccate, di blocco delle persone e di blocco delle attività. Purtroppo – lei lo sa bene – c’è un'attività di formalizzazione dei respingimenti delle domande che è un tema che è stato sollevato, lo dicevo prima, anche dal municipio di Ostia, perché è quello che consente di chiudere la pendenza della pratica di condono per andare alle demolizioni. Non è solo un tema di Ostia, ma è un tema generalizzato. Oggi ci sono un po’ meno di 5 mila posizioni da perfezionare che devono essere sbloccate. Su questo c’è un'azione di stimolo nei confronti degli uffici. C’è la necessità di fare la scansione dei vecchi fascicoli, perché la scansione informatizzata dei fascicoli parte da anni più recenti, ma alcune delle pratiche pendenti risalgono ancora al primo condono. Parliamo degli anni Ottanta. Forse andavo ancora a scuola quando è iniziato il condono. Poi c’è un tema di potenziamento della struttura, ma questo non è un tema dell'ufficio condoni. Ricordava prima il prefetto che la carenza degli organici è notevole e che i pensionamenti di quest'anno rischiano davvero di mettere in crisi la struttura. Questo è un elemento di difficoltà strutturale che non attribuirei esclusivamente al condono. Certamente il rinnovamento delle procedure e lo stimolo a intervenire sulla chiusura delle pratiche, soprattutto Pag. 17di quelle che de plano sono evidentemente non accoglibili, aiuterà a mettere a regime e a risolvere la questione. Sono stati fatti considerevoli passi avanti.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  CIRO FALANGA. Riprendo il tema dei debiti fuori bilancio. Signor prefetto, grazie ovviamente a lei e agli altri ospiti per essere intervenuti oggi in Commissione. Credo che sul punto vi sia un po’ di confusione. La mia, più che una domanda, è una riflessione in un ambito di collaborazione. Ella ha precisato che per ogni debito fuori bilancio sarà inviata comunicazione alla procura presso la Corte dei conti. La domanda che pongo è che questi debiti fuori bilancio non sono stati, ovviamente, ancora pagati e che la competenza della procura presso la Corte dei conti interviene soltanto dopo che il comune, o l'ente, ha già provveduto al pagamento e non già prima. Per quanto riguarda le azioni di responsabilità di cui parlava il senatore Esposito, mi permetto di segnalare che, in tema di pagamenti di somme fuori bilancio, con la mancanza di un titolo contrattuale alla base, la norma è stata modificata negli ultimi anni, prevedendo l'impossibilità di agire nei confronti dell'ente per indebito arricchimento nei confronti della pubblica amministrazione. L'istituto dell'indebito arricchimento non è più utilizzabile nei confronti della pubblica amministrazione. È evidente che, ove mai venisse fatta una richiesta di pagamento mancando un titolo contrattuale – non può che trattarsi di un bene o un servizio offerto in mancanza di un titolo – è chiaro che, in quel caso, non ci sarebbe bisogno che l'ente promuova un'azione di responsabilità nei confronti dell'assessore o di chi comunque ha autorizzato la spesa, pur in mancanza di un titolo contrattuale. Sarebbe sufficiente la chiamata in causa di costui perché il giudice provveda a condannare questi e non l'ente al pagamento. Dico questo giusto per portare un minimo di contributo. Penso piuttosto, invece, prefetto, al problema delle demolizioni e mi domando se abbiate considerato l'ipotesi dell'acquisizione, che sarebbe sicuramente molto meno onerosa per l'ente, perché non comporterebbe costi e arricchirebbe il patrimonio comunale con ulteriori beni che potrebbero essere acquisiti piuttosto che demoliti. Peraltro, l'eventuale demolizione comporta dei costi. Perché mai non fare una scelta di acquisizione, considerato che la norma consente alla pubblica amministrazione la possibilità di scegliere l'uno o l'altro percorso ? L'ultima domanda, signor prefetto, è relativa agli utilizzatori di beni del patrimonio comunale. Lei ha parlato di 27 mila alloggi, per un numero cospicuo dei quali non è dato rinvenire alcun atto o documento che provi la legittimità dell'occupazione da parte di chi detiene l'immobile, o almeno così mi è parso di capire. Si sta procedendo nell'individuare e nella ricerca di questi dati. Io credo che, quando c’è un bene di proprietà di un ente, nel caso specifico del comune di Roma, che è occupato da un soggetto e agli atti del comune manca qualsiasi riferimento che possa comprovare la legittimità della occupazione, ci si debba muovere nella direzione del rilascio per occupazione senza titolo. Questo dovrebbe essere il percorso. Il suo incarico, chiaramente, non ha una durata lunga, Ella stessa ha precisato che ha già fatto il giro di boa, penso che tutti questi sono gli input che l'amministrazione commissariale dovrebbe fornire. Dovrebbe, cioè, fornire le indicazioni per la soluzione di questi problemi piuttosto che risolverli. Certamente ella non potrà risolverli nei tempi tanto brevi che le sono stati affidati. Penso che sia questo il percorso e lo stesso vale per i regolamenti, cui lei ha fatto cenno. Credo che queste siano attività che non potranno essere definite nel tempo del commissariamento, e lo stesso vale anche per l'istituzione della centrale unica di committenza. I punti sui quali pensavo di portare un contributo e di chiedere a lei indicazioni sono questi. Per quanto riguarda Pag. 18gli utilizzatori, peraltro, se non c’è un titolo contrattuale alla base tra l'ente e chi occupa l'immobile, è evidente che ci possa essere anche un abuso d'ufficio da parte di chi ha consentito in tal modo l'occupazione. In questo caso la collaborazione sarebbe più con la procura della Repubblica di Roma, che avrebbe molto più tempo a disposizione per fare accertamenti, anche se il reato potrebbe essere prescritto. Per abuso d'ufficio, infatti, se si parla di immobili affidati illegittimamente vent'anni fa, il reato sarebbe prescritto. Tuttavia, nell'ambito di quell'attività di indagine, forse la procura della Repubblica avrebbe molto più tempo per andare a capire che cosa sia successo nel momento in cui questo immobile è stato dato in locazione. L'attività più urgente, ovviamente, è quella di liberare gli immobili nell'immediatezza.

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Chiedo di segretare la risposta.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  LUCREZIA RICCHIUTI. Intanto ringrazio il prefetto della sua relazione. Ci ha dipinto un quadro desolante, ma non ci aspettavamo nulla di diverso rispetto anche alle relazioni che avevamo letto. Mi ha colpito una sua frase. Ha detto che i dipendenti – nello specifico, se non ho capito male, i dirigenti – sono demotivati e impauriti. Mi hanno molto colpito questi due aggettivi, perché l'impressione che si ha di questo comune è quella di un comune «allegro», in cui di fatto nessuno si prendeva le proprie responsabilità e che era gestito come abbiamo tutti visto che era gestito. Credo che la prima motivazione che un dipendente, soprattutto pubblico e un dirigente, debba avere sia quella di fare il proprio dovere. Non ci sono molte altre motivazioni. Ho l'impressione, invece, che molti dirigenti del comune di Roma il proprio dovere non lo facessero. L'altra questione che volevo commentare era l’«impaurito». Perché un dipendente dovrebbe essere impaurito ? O perché subisce intimidazioni, e allora va a fare la denuncia alla procura, oppure perché ha paura di perdere il posto di lavoro, per tutto quello che è successo da mafia capitale in poi. Se ha fatto il proprio dovere, di che cosa deve essere impaurito ? Il posto di lavoro non lo perde. Probabilmente è impaurito chi il proprio dovere non l'ha fatto e ha paura di perdere il posto. Tocco solo due punti dei tanti che ha illustrato. Uno è «affittopoli». Perché non è mai stato fatto un censimento ? C'era un ufficio patrimonio, come c’è in tutti i comuni, ma di fatto gestiva un patrimonio di cui nessuno aveva contezza. Non essendo mai stato fatto un censimento, non sappiamo neanche quanti sono gli immobili di Roma. Perché i dati erano incompleti ? Da quello che ho capito, era stata affidata a una società, questa Romeo Spa, la gestione degli alloggi ERP. Questo è stato fatto nel lontano 1998 evidentemente perché si pensava magari, dandoli in gestione, che la gestione fosse più efficiente. Da quello che ho capito e dal campione sui 500 immobili che avete verificato, la gestione non era efficiente. Qualcuno però controllava la società Romeo ? In un comune, quando si dà in gestione una parte del patrimonio immobiliare, qualcun altro all'interno del comune deve controllare che la società a cui ha affidato la gestione faccia il proprio lavoro e lo faccia bene. Evidentemente nessuno controllava nemmeno la società Romeo, che non ha gestito proprio in modo efficiente ed efficace gli immobili che avrebbe dovuto gestire. Perché tenerla, allora ? Perché avete continuato – glielo domando – a tenere questa società nella gestione ?

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Non c’è più da un anno.

Pag. 19

  LUCREZIA RICCHIUTI. Ho capito male ? Allora ritiro la domanda. Tuttavia, ritorno sempre ad «affittopoli». Quali provvedimenti sono stati presi nei confronti di questi dirigenti che stavano all'ufficio patrimonio ? La cosa che la gente non capisce, e che non capisco neanch'io, è che la politica si deve prendere le sue responsabilità, e probabilmente le ha, ma anche la dirigenza si deve prendere le proprie responsabilità. Qualcuno deve far pagare a qualcun altro se non ha esercitato il proprio dovere, altrimenti nessuno capisce niente. Sembra che si dica che la situazione è tragica, da come ce l'ha descritta, ma che alla fine nessuno paghi. L'altro tema è quello dei debiti fuori bilancio. Ci sono comuni in cui i debiti fuori bilancio si limitano solo a quelli che prevede la legge, perché i politici hanno fatto discorsi precisi ai dirigenti, dicendo che non avrebbero riconosciuto debiti fuori bilancio, cioè spese, se non quelli che la legge prevede, altrimenti li avrebbe pagati il dirigente. Di fatto, se il debito non è riconosciuto, paga il dirigente. Forse bisognerebbe fare così, tranne per casi particolari. Sentivo parlare dell'esercizio provvisorio. In tutti i comuni, o in quasi tutti i comuni, si approva il bilancio in ritardo, o comunque c’è l'esercizio provvisorio. Qui però stiamo parlando di cifre veramente esorbitanti rispetto al comune di Roma per i debiti fuori bilancio. Credo che ci sia stata una gestione «allegra». Se il consiglio comunale, quando arriva il debito fuori bilancio, continua a riconoscere questi debiti... Guardate, questo è un vezzo italiano. Quando facciamo il bilancio dello Stato, se andate a leggere la relazione della Corte dei conti, vedete che ogni anno ci dice di porre attenzione ai debiti fuori bilancio dei ministeri. Ogni anno ripete le stesse cose e ogni anno si continuano a fare questi debiti fuori bilancio. Anche qui credo che ognuno debba prendersi le proprie responsabilità e che chi sbaglia debba pagare, altrimenti tutto il lavoro che state facendo e tutto quello che si fa non serve assolutamente a niente. Inoltre, l'impressione che si dà all'esterno è che, alla fine, paghi «Pantalone» e che le responsabilità non siano mai di nessuno.

  PRESIDENTE. Se permette, prefetto, prima di darle di nuovo la parola, aggiungerei tre richieste. Più che risposte sono richieste di ulteriore documentazione. La prima è se ci sono state revoche ad affidamenti che sono stati assegnati senza regolari procedure e se possiamo sapere quali e quante sono state. La seconda è se, quando avrete completato il lavoro, potremo conoscere tutti gli spostamenti del personale della dirigenza che si sono verificati. L'ultima richiesta riguarda, invece, la cosiddetta «affittopoli». Dalla stampa abbiamo appreso notizie di vario genere, ma un aspetto che è stato da molti sottolineato è che molti di questi alloggi di fatto sono usati come una sorta di politica sociale per la casa, perché riguardano molte persone in condizioni di indigenza o comunque di difficoltà. Immagino la risposta, ma avete intenzione di tener conto di queste situazioni ?

  FRANCESCO PAOLO TRONCA, commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale. Chiedo di segretare la risposta.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. La Commissione procede in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringraziando nuovamente gli auditi, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.25.