XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

Resoconto stenografico



Seduta n. 43 di Mercoledì 3 febbraio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Catania Mario , Presidente ... 3 

Audizioni in materia di contrasto della contraffazione via web e in sede internazionale.

Audizione del Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza, Gennaro Vecchione e del Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti:
Catania Mario , Presidente ... 3 
Vecchione Gennaro , Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza ... 3 
Catania Mario , Presidente ... 7 
Screpanti Stefano , Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza ... 7 
Catania Mario , Presidente ... 12 
Baruffi Davide (PD)  ... 12 
Senaldi Angelo (PD)  ... 12 
Catania Mario , Presidente ... 13 
Vecchione Gennaro , Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza ... 13 
Catania Mario , Presidente ... 14 
Screpanti Stefano , Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza ... 15 
Catania Mario , Presidente ... 15 
Screpanti Stefano , Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza ... 15 
Catania Mario , Presidente ... 16 

ALLEGATO: Documentazione presentata dagli auditi ... 17

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARIO CATANIA

  La seduta comincia alle 14.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizioni in materia di contrasto della contraffazione via web e in sede internazionale.

Audizione del Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza, Gennaro Vecchione e del Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza, Gennaro Vecchione e del Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza, Stefano Screpanti.
  Abbiamo con noi anche il Colonnello Parascandolo, del Nucleo speciale frodi tecnologiche, qualora ci sia bisogno di qualche chiarimento tecnico.
  Lascio quindi la parola al Generale Vecchione per la parte relativa alla contraffazione via web.

  GENNARO VECCHIONE, Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza. Grazie, signor presidente, onorevoli deputati, desidero ringraziare per questa opportunità offerta a una parte della componente speciale del Corpo da me rappresentata, per fornire un contributo di esperienza del Corpo ai lavori della Commissione.
  Come anticipato, sono il Generale Gennaro Vecchione, Comandante delle Unità Speciali, il Reparto deputato prioritariamente alla collaborazione con autorità ed organismi indipendenti, tra cui proprio le Commissioni parlamentari d'inchiesta, dal quale comando dipendono i Nuclei speciali, che sono interessati a vario titolo nell'azione di contrasto alla contraffazione e alla pirateria digitale in internet. Come preannunciato, è con me il Colonnello Giovanni Parascandolo, Comandante del Nucleo speciale frodi tecnologiche.
  Questa audizione si pone in logica continuità con l'audizione tenuta dal Comandante Generale innanzi a codesta Commissione nell'ottobre del 2014 e viene lasciato agli atti della Commissione un documento corredato da 32 schede, con alcune recenti operazioni condotte che abbiamo ritenuto più significative.
  Analisi del fenomeno. Come è evidente, la multimedialità, l'utilizzo di internet, il commercio e i servizi on line sono oggi una realtà incontestabile, rappresentando fattore determinante per la crescita economica. Tuttavia internet, proprio per le sue caratteristiche di rete globale, si presta purtroppo anche alla diffusione della contraffazione, di nuove forme di commercio abusivo e della pirateria digitale proprio in Pag. 4settori primari per l'economia nazionale. I danni sono evidenti e ben noti.
  Tra gli aspetti che agevolano l'uso del web a fini illeciti vi è innanzitutto la possibilità di nascondere o simulare l'identità, che rende le attività investigative molto più complesse ed impone spesso l'attivazione di onerose forme di cooperazione internazionale a cui farà cenno il collega Screpanti.
  L'ampia scelta dei punti vendita virtuali dei siti internet di commercio elettronico, in particolare quelli che commerciano sono on line, rende anche difficile distinguere i prodotti veri da quelli falsi, spesso semplicemente riprodotti con immagini ufficiali tratte dai cataloghi.
  La sicurezza delle transazioni è importantissima sia sul piano economico che su quello distributivo-logistico, considerato che sotto quest'ultimo profilo le maglie della rete di controllo sul territorio possono essere facilmente bypassate dalle piccole spedizioni che interessano i consumatori finali, con la conseguenza pratica di eseguire misure di sequestro di quantitativi irrilevanti di merci illegali con un elevato e sproporzionato impegno di risorse.
  Un ruolo chiave in questo, su cui abbiamo centrato molto l'attenzione operativa, è quello dei gestori di servizi di vendita e dei soggetti che offrono legittimamente dietro compenso server e piattaforme per ospitare contenuti da immettere in rete. Anche la Corte di giustizia, come è ben noto, si è occupata ripetutamente della posizione degli internet service provider, i quali però si avvalgono delle limitazioni della responsabilità dell'intermediario, in quanto la Corte di giustizia europea sostiene che la loro attività sia «di ordine meramente tecnico, automatico e passivo», e della circostanza che il prestatore non conosce né controlla le informazioni trasmesse o memorizzate.
  Questo caso ovviamente non si verifica quando il prestatore svolge un ruolo nella redazione del messaggio commerciale che accompagna il link pubblicitario o nella determinazione o selezione di tali parole chiave.
  Anche in tema di tutela del diritto d'autore la stessa Corte di giustizia ha ammesso la possibilità che a un fornitore di accesso ad internet possa essere ordinato di bloccare l'accesso dei suoi abbonati a un sito web, che violi il diritto d'autore. In ogni caso vi è da sottolineare che sul piano repressivo il contrasto dell'uso illecito del web è tutt'altro che agevole e richiede una collaborazione internazionale molto forte.
  Il problema più serio da affrontare è quello connesso alla territorialità digitale, ovvero alla mancanza di territorialità fisica degli illeciti della specie, le cui conseguenze sono davvero gravi solo se si considera la circostanza che gran parte delle transazioni di prodotti contraffatti avvengono estero su estero, senza che l'azienda italiana danneggiata ne abbia alcuna notizia, come ad esempio in caso di accesso di un cittadino nordamericano ad un sito attestato su un server ubicato in estremo oriente, acquisto con carta di credito e consegna con la logistica internazionale con corriere espresso dei prodotti contraffatti italiani, operazione neutra sotto il profilo territoriale italiano.
  I siti di e-Commerce costituiscono uno strumento attraverso il quale viene facilitato l'incontro tra la domanda e l'offerta e pertanto, anche qualora si riesca a individuare chi si nasconde dietro le piattaforme informatiche, difficilmente si arriverà ai sottostanti canali di produzione e stoccaggio della merce illegale, spesso separati logisticamente e territorialmente, collocati in Paesi diversi e non necessariamente inquadrati in un'unica regia.
  L'azione repressiva quindi conduce per lo più all'oscuramento dei siti illegali, ottenuto attraverso il blocco informatico dell'accesso in Italia alle loro pagine, che però può essere superato attraverso la deviazione del traffico su altri indirizzi internet o mediante la creazione di nuovi siti nella rete. Tuttavia il sistematico contrasto si dimostra abbastanza efficace in quanto spezza la catena di feedback positivi del sito, costringendo gli autori delle violazioni a cambiare continuamente la denominazione del punto di contatto con Pag. 5il consumatore, che viene comunque informato dell'illegalità del sito con un apposito avviso che è riportato nel documento che depositiamo.
  Lineamenti della frode. La Guardia Finanza ha maturato molteplici esperienze operative sul campo e per questo, alla luce delle recenti direttive impartite dal III Reparto operazioni del Comando Generale, l'azione di contrasto recentemente è stata ridisegnata in un'ottica di trasversalità, in cui i profili economico-finanziari assumono un ruolo centrale, accanto evidentemente a quelli meramente tecnici, e questo distinguendosi dalle ordinarie, consuete attività repressive che vengono normalmente condotte sul web.
  Una particolare e insidiosa fenomenologia criminosa, finalizzata alla proliferazione di negozi on line per la vendita di prodotti falsi, è stata scoperta dal Nucleo speciale frodi tecnologiche nell'operazione Vetrine opache. In questo caso sono stati individuati 53 siti italiani dove erano state pubblicate pagine web che rimandavano ad alcuni portali di e-Commerce di merce contraffatta ospitati su server esteri.
  I siti, riconducibili in alcuni casi a comuni e a scuole, erano stati violati all'insaputa dei legittimi titolari da hacker professionisti, che hanno sfruttato con successo alcune debolezze dei sistemi informatici per pubblicare illegalmente pagine per la vendita di prodotti contraffatti. Questa tipologia di attacco informatico, tecnicamente noto come defacement, si avvale di programmi in grado di sondare metodicamente su larga scala la vulnerabilità delle piattaforme informatiche che ospitano i siti ed ha l'obiettivo di far aumentare il cosiddetto pagerank dei siti illegali sui motori di ricerca, cioè la loro notorietà a vantaggio dell'incremento delle possibilità di contatto degli utenti della Rete.
  Questo in termini sostanzialmente qualitativi. Anche in termini quantitativi c’è stata un'offensiva massiccia e aggressiva dei contraffattori sul web, che ha reso necessaria alcuni mesi or sono una forte azione di contrasto con l'oscuramento di ben 410 siti nell'ambito dell'operazione «Stop falso on line» del Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale e del Nucleo speciale frodi tecnologiche, disposta e coordinata dal Comando Unità Speciali, che costituisce una delle più importanti, recenti operazioni condotte in ambito europeo nel settore della lotta alla contraffazione.
  In riferimento alle tecniche nel settore della pirateria digitale audiovisiva va detto subito che la tecnica del peer to peer storicamente utilizzata dai singoli consumatori sulla base delle più recenti esperienze operative risulta in forte calo. Tale evoluzione è avvenuta perché i network illegali che operano nel settore con il tempo si sono resi conto che il peer to peer non era sicuro, in quanto il relativo protocollo è tracciabile e non criptato, consentendo in tal modo alle forze di polizia di individuare gli indirizzi dei trasgressori.
  Al contrario, altri sistemi di file sharing illegale come quello dei cosiddetti cyberlocker sono in forte crescita perché, oltre a permettere uno scambio molto più veloce, consentono all'organizzatore dell'attività illecita da un lato di nascondersi dietro lo schermo societario e dall'altro di mantenere i file pirata in server noleggiati presso gli internet service provider internazionali, che per definizione non rispondono delle informazioni e dei dati che ospitano.
  Tale fenomeno è emerso chiaramente nell'operazione Italian blackout, condotta dal Nucleo polizia tributaria di Cagliari e dal Nucleo speciale frodi tecnologiche, che ha portato all'oscuramento di una piattaforma che consentiva attraverso 120 server allocati in tutto il mondo il download di milioni di opere protette dal diritto d'autore tra film, tracce musicali, serie televisive, videogiochi e prodotti editoriali.
  Il guadagno ottenuto tramite la vendita di abbonamenti di accesso al sito è stato pari a 1,3 milioni di euro, oltre 460 milioni sono stati i download illegali di file protetti dal diritto d'autore. In tal modo, con la premenzionata operazione, la prima nel suo genere in Italia, è stato ricostruito un legame diretto tra un noto cyberlocker nazionale, vale a dire il sito vetrina per la Pag. 6condivisione delle opere, e gli uploaders, cioè gli utenti della rete che scaricano il materiale nella piattaforma.
  Va tuttavia segnalato un importante tratto distintivo tra la contraffazione e la pirateria audiovisiva on line, rappresentato dalla fonte di profitto delle organizzazioni dedite a tali pratiche illecite. Per i contraffattori ovviamente il guadagno è legato alla vendita del prodotto illegale e in questo senso internet si atteggia come link tra domanda e offerta.
  Per i pirati audiovisivi, invece, il vantaggio economico non deriva unicamente dalla vendita delle opere duplicate, che anzi vengono per lo più messe a disposizione degli utenti gratuitamente, ma il profitto è principalmente rappresentato dai proventi pubblicitari, connessi alla notorietà e gratuità del sito dal quale le opere stesse sono scaricate. In altre parole, maggiore è la platea di visitatori della bacheca multimediale, tanto più numerose saranno le possibilità per i gestori dei siti di attirare imprese o licenziatari di marchi per la vendita di spazi pubblicitari sul web.
  A seguito della pressante attività investigativa la situazione sta evolvendo verso una maggiore responsabilizzazione dei fornitori dei servizi sulla Rete. Mi riferisco in particolare all'Operazione Publifilm, conclusa dal Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'editoria, con l'oscuramento di 46 siti pirata, ospitati su server esteri, che diffondevano in violazione del diritto d'autore migliaia di opere cinematografiche, tra cui numerosissimi film in prima visione assoluta anche di produzione italiana.
  Oltre che per i risultati quantitativi, il servizio in argomento si è caratterizzato per la prima volta per l'approccio cosiddetto follow the money, che ha comportato l'avvio di approfondimenti sul conto delle imprese che, tramite inserzioni pubblicitarie, hanno sostenuto economicamente l'attività di questi negozi on line illeciti, per appurare il grado di consapevolezza dell'inserimento della loro campagna pubblicitaria in contesti illegali.
  Questa impostazione è stata valorizzata anche dalla Commissione europea nell'ambito della comunicazione del 1 luglio 2014, relativa al piano d'azione per elevare la tutela dei diritti di proprietà industriale nel territorio dell'Unione. L'orientamento europeo è stato poi recepito, secondo notizie giornalistiche, anche dalla Francia, dove il Presidente della Commissione per la protezione dei diritti avrebbe proposto al Ministro della cultura di adottare il principio follow the money per combattere la pirateria digitale.
  Nella successiva Operazione Match Off, condotta dal Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'editoria, è stata riscontrata l'adozione di ulteriori forme tecnologiche per superare il discorso del collegamento tra il download dei film illegali e le campagne pubblicitarie. Anche su questo abbiamo lavorato e riteniamo di aver ottenuto dei risultati perché abbiamo rilevato che, a seguito di questa attività, anche attraverso l'indiretta sensibilizzazione nei confronti degli operatori economici che utilizzano il web per le proprie campagne di marketing, una significativa diminuzione della presenza di marchi importanti sulle piattaforme web che violano il diritto d'autore.
  È di palese evidenza come importanti brand anche internazionali non gradiscano di essere associati ad attività illecite, con l'ulteriore conseguenza che in molti casi le aziende richiedono un report analitico sull'appostamento nei vari siti della loro campagna pubblicitaria. Su questo continuiamo anche con altre operazioni, l'ultima delle quali ha come oggetto la telefonia mobile, si chiama Operazione Cellular phone in cui c’è sempre il tema della pubblicità su siti illegali.
  Dispositivo e strategie di contrasto. I Reparti speciali sono stati oggetto di una riforma in un'ottica di spending review e di accorpamento di efficientamento, da 3 comandi di secondo livello si sono ridotti a 2, uno è il Comando unità speciali che ho l'onore di comandare, con 8 Nuclei speciali, di cui ben 4 sono direttamente o indirettamente collegati al contrasto della contraffazione.Pag. 7
  Il primo è il Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale, che è di recente costituzione e gestisce anche la piattaforma SIAC, che è già stata oggetto di audizione del Comandante Generale, Siac.Gdf.it.
  Tra gli altri Nuclei speciali di rilievo per la presente trattazione sono il Nucleo speciale antitrust, referente per l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, il presidente, professor Pitruzzella, il Nucleo speciale frodi tecnologiche e il Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'editoria che coopera con l'Autorità garante per le comunicazioni.
  Per quanto riguarda le attività che mi preme sottolineare e che sono comunque attratte nel contesto dell'attività di lotta alla contraffazione, sia pure mediatamente perché attengono soprattutto alla tutela del consumatore, ritengo opportuno segnalare alcune operazioni, delle quali alcune già note alla Commissione, dell'Antitrust e dell'Autorità garante per le comunicazioni. In particolare, l'Operazione L'ora del falso, che ha consentito di inibire l'accesso a 112 domini internet che vendevano orologi contraffatti, ed è stata utilizzata, perché violava prevalentemente principalmente la normativa sul Codice del consumo a tutela del consumatore, quindi è stata fatta un'azione di contenimento anche sotto il profilo amministrativo, con una procedura molto rapida fatta dall'Autorità antitrust italiana, forse l'unica.
  Anche nel settore della vendita di farmaci on line ci sono positivi esempi di contrasto al commercio abusivo sia di prodotti insicuri, sia su prodotti che sono oggetto di contraffazione.
  Desidero segnalare infine come considerazioni finali tre aspetti. Il primo è rappresentato dai protocolli d'intesa per la lotta alla contraffazione, che ovviamente comprendono anche la lotta sul web sotto l'egida delle Prefetture, e il coinvolgimento degli intermediari finanziari, che dovrà essere sempre più forte in futuro per cercare di contrastare il fenomeno, e l'intesa recentissima tra il Ministero dello sviluppo economico, il consorzio Netcomm e Indicam, in base al quale è stata firmata la Carta italiana, un accordo volontaristico tra i titolari di diritti, gli attori del commercio on line, per adottare come best practice misure che consentano l'individuazione delle offerte relative a prodotti non autentici, bloccando la vendita.
  Si tratta di un'importante evoluzione nel rapporto pubblico/privato. Tra i risultati operativi desidero segnalare il decisivo incremento da un centinaio di siti del 2013 oscurati dalla Guardia di finanza ai 622 siti oscurati l'anno scorso. Ovviamente sono a disposizione per eventuali domande, grazie.

  PRESIDENTE. Esprimo un ringraziamento al Generale Vecchione anche per lo sforzo di sintesi. Il documento è molto articolato e diffuso, quindi vi troverete ampi dettagli su quanto il generale ha sintetizzato.
  Lascio quindi la parola al Generale Screpanti per la parte relativa al contrasto alla contraffazione in sede internazionale e comunitaria.

  STEFANO SCREPANTI, Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza. Grazie, signor presidente. Il Comandante Generale nella sua audizione di novembre 2014 ha già inquadrato la proiezione internazionale del fenomeno della contraffazione, ricordando come la Cina sia il principale Paese di provenienza delle merci illegali e come alcuni Paesi si siano specializzati nella provenienza di certi prodotti (Egitto per alimentari, Turchia per profumi e cosmetici, Hong Kong per accessori per la telefonia e computer).
  A questo quadro è utile aggiungere alcuni elementi, che emergono da un recente report presentato da Europol e dall'Uami nel 2015, che pone in evidenza la tendenza a una sempre più marcata localizzazione dei poli di produzione dei prodotti illegali all'interno del territorio dell'Unione europea, tendenza che interessa anche l'Italia, come e si può facilmente intendere seguendo i fatti di cronaca che riguardano ad esempio l'area campana, dove ci sono certi poli produttivi.Pag. 8
  Conferma quindi della dimensione internazionale della contraffazione, ma anche un certo radicamento del fenomeno produttivo all'interno di certi Paesi dell'Unione europea. Le stime sulla dimensione internazionale della contraffazione sono di vario tipo, cito soltanto per inquadramento del tema le statistiche del 2009 dell'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo, che stimano il fatturato della contraffazione a livello mondiale in circa 250 miliardi di euro, mentre per altre stime rinvio al testo.
  La Guardia di Finanza nel contrasto alla contraffazione a livello internazionale opera attraverso due linee di azione, sviluppo oltre i confini nazionali di indagini riguardanti traffici di merce illegale e partecipazione attiva al dispositivo di Law enforcement apprezzato a livello europeo. Quanto al primo dei due ambiti segnalati, ogni volta che se ne presenti l'occasione e la possibilità i reparti che svolgono le indagini non mancano di estendere il raggio d'azione anche agli anelli delle filiere illecite che si trovano all'estero.
  Fra le numerose, più recenti indagini che posso citare, nel novembre 2015 Macerata ha concluso un'indagine nei confronti di un'organizzazione internazionale dedita alla produzione di capi di abbigliamento contraffatti, nel cui contesto è stata sviluppata una rogatoria attiva con l'autorità giudiziaria moldava e il personale della Guardia di Finanza ha partecipato in territorio estero alla perquisizione di uno stabilimento inserito nella filiera del traffico illecito individuato.
  I canali di cooperazione di polizia sono la seconda linea d'azione, strumenti importantissimi per assicurare scambi e acquisizione di informazioni, dati ed elementi utili all'approfondimento operativo. Fra gli organismi che assumono un ruolo decisivo in questo ambito il più importante è senz'altro l’International Criminal police Organization (Interpol), che sviluppa la più ampia assistenza reciproca fra le autorità di polizia dei diversi Stati. Oggi 190 Paesi aderiscono a Interpol e questo la rende l'organizzazione di collaborazione internazionale più forte.
  La sua missione principale è prevenire e reprimere i reati su scala internazionale attraverso scambio di notizie, raccolta delle prove, identificazione, ricerca e, ove possibile, localizzazione dei responsabili. Accanto a Interpol un ruolo molto importante un'Europa viene rivestito dall'Agenzia europea di polizia (Europol). Il mandato di questo organizzazione, contemplato dalla decisione del Consiglio dell'Unione europea del 6 aprile 2009, è quello di sostenere e rafforzare l'azione delle autorità competenti degli Stati membri e la loro cooperazione reciproca, per prevenire e combattere la criminalità organizzata, il terrorismo e altre gravi forme di criminalità che interessino due o più Stati membri, tra cui anche contraffazione e pirateria.
  Presso Europol vi sono anche ufficiali di collegamento delle diverse autorità di polizia, fra cui tre unità dalla Guardia di finanza.
  Tra il 2013 e il 2015 solo per il settore della contraffazione la Guardia di Finanza è stata parte attiva in 70 attività di scambio informativo con Paesi esteri, attuate attraverso l'attivazione di tutti i canali a disposizione dei nostri reparti, vale a dire Interpol 23 attivazioni, Europol 35 attivazioni e soprattutto la nostra rete di esperti esteri, ufficiali di collegamento stranieri presenti in diverse aree del mondo, 12 attivazioni.
  Il flusso informativo in argomento ha riguardato principalmente la Francia con 16 contesti operativi, la Germania con 6 contesti e anche la Cina con 8 attivazioni. Fra le attività che più di recente hanno visto il coinvolgimento del corpo cito la collaborazione della Guardia di Finanza di Vibo Valentia con Interpol per un'ampia indagine internazionale in materia di pirateria informatica, che ad oggi ha permesso il sequestro di numerosi dispositivi e apparati informatici necessari per eludere i sistemi di sicurezza delle console prodotte da una nota industria del settore.Pag. 9
  Fra gli strumenti su cui si vuole puntare molto per il contrasto anche a questa forma criminale, c’è il network Asset Recovery office (ARO), la rete europea degli ufficiali nazionali per il recupero dei beni, disposta con decisione quadro del Consiglio n. 845 del 6 dicembre 2007, che punta a favorire la cooperazione fra uffici dei vari Stati per l'esecuzione dei provvedimenti di congelamento, sequestro, confisca dei proventi di reato.
  Una forma importantissima di contrasto alla contraffazione sul piano internazionale è quella che si traduce nelle operazioni internazionali congiunte, termine con cui intendiamo l'esercizio simultaneo, per un certo periodo di tempo predeterminato, sulla base di un piano operativo condiviso tra tutti i partecipanti, di attività di polizia nei confronti di settori e soggetti anche economici, ritenuti a rischio di illegalità sulla base di preventive e talvolta condivise analisi effettuate delle singole agenzie.
  Queste iniziative si prefiggono non solo di contrastare specifiche forme di illegalità in maniera contestuale e coordinata nel territorio di tutti gli Stati, ma anche di promuovere negli stessi Paesi e tra i relativi organi e agenzie di polizia il rafforzamento dello scambio di Intelligence della condivisione di informazione. Numerose sono le iniziative del genere cui ha partecipato la Guardia di Finanza, fra esse merita innanzitutto un cenno l'operazione Opson, che probabilmente è l'esperienza più significativa a livello internazionale nella lotta alla pirateria agroalimentare.
  Pianificata e coordinata annualmente da Europol ed Interpol, Opson mira ad intensificare il monitoraggio delle movimentazioni di prodotti agroalimentari su strada e alle frontiere, negli spazi doganali e nell'adiacenza di quest'ultimi, per intercettare i traffici di prodotti agroalimentari contraffatti.
  L'edizione del 2015, cui hanno aderito 20 Stati membri dell'Unione europea e 27 Paesi extra UE, in cui sono state complessivamente coinvolte 70 agenzie di Law enforcement doganali ha portato al sequestro in tutto il mondo di oltre 11.000 tonnellate e 814.000 litri di prodotti agroalimentari contraffatti o nocivi per la salute.
  Un altro esempio è rappresentato dall'operazione Silver Axe, organizzata nel 2015 per contrastare i traffici illeciti di pesticidi e sostanze fitosanitarie contraffatte o pericolose per la salute. L'iniziativa è stata sviluppata da Europol, in collaborazione con le autorità olandesi, e ha visto la partecipazione di Italia, Belgio, Germania, Francia e Slovenia per un totale di 30 agenzie di Law enforcement, con il coinvolgimento di tutti i comandi presenti sul territorio nazionale, nonché della componente speciale con il Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale e frodi tecnologiche, che hanno assicurato una propedeutica fase di analisi di rischio per la mappatura dei punti di più ricorrente ingresso sul territorio nazionale, della merce di specie e l'individuazione dei luoghi di stoccaggio e commercializzazione dei prodotti anche tramite monitoraggio del web.
  La fase operativa dell'attività ha avuto luogo a 2015 ed ha condotto al sequestro da parte del Comando provinciale di Cagliari di oltre 14 tonnellate di concimi e fertilizzanti non conformi, importati dalla Cina e destinati alla commercializzazione dell'unione europea.
  Altra importante operazione è il progetto pilota realizzato sotto l'egida di Europol e dell'OLAF, Ufficio europeo per la lotta alle frodi, che per il momento coinvolge direttamente Francia, Belgio e Olanda. L'attenzione in questo caso è focalizzata sul settore dei semiconduttori contraffatti, stimato di circa 200 miliardi di dollari annui. Si tratta di materiale ad elevato contenuto tecnologico, largamente utilizzato nell'industria per la realizzazione di vari dispositivi elettronici e microelettronici (transistor, diodi e led). È un settore che sta riscuotendo molto interesse da parte dell'organizzazione criminale, attratta dall'elevato valore economico dei prodotti e dalla facilità di movimentazione degli stessi, viste le loro dimensioni molto contenute.
  In questo ambito la Guardia di Finanza è stata destinataria di un importante Pag. 10flusso informativo e di Intelligence scaturito dagli sviluppi dell'operazione e attualmente al vaglio delle competenti unità operative. Anche la contraffazione on line è oggetto di analoghe iniziative internazionali con l'operazione In Our Sites, rivolta all'individuazione e all'oscuramento dei siti internet utilizzati per porre in vendita prodotti lesivi di diritti di proprietà industriale, che nel 2016 sarà replicata per la settima volta.
  Concludo questa breve rassegna sulle operazioni internazionali con l'Operazione Pangea, che Interpol ed Europol organizzano ogni anno a partire dal 2008. Il settore oggetto di interesse è il traffico di prodotti farmaceutici contraffatti, contrastato attraverso controlli mirati su spedizioni internazionali in porti e centri di smistamento postale, e il monitoraggio delle piattaforme web illegali utilizzate per lo smercio di tali beni.
  Si tratta di un'iniziativa di indubbio rilievo, che nell'edizione 2015 ha visto la partecipazione di 115 Paesi per un totale di 236 amministrazioni tra agenzie di Law enforcement doganali e sanitarie, fra cui anche la Guardia di finanza tramite i Reparti territoriali e i Nuclei speciali di settore.
  Il significativo sforzo operativo messo in campo dai partecipanti ha portato al sequestro in tutta Europa di quasi 21 milioni di medicinali contraffatti o insicuri, per un valore complessivo di circa 81 milioni di dollari. Un'ulteriore modalità di sviluppo della cooperazione di polizia internazionale molto importante è rappresentata dall'attuazione nel quadriennio 2014-2017 del ciclo programmatico dell'Unione europea, European union policy cycle. Si tratta di una nuova tipologia di coordinamento, che si colloca su un piano superiore rispetto all'autonoma iniziativa degli organi di polizia, in quanto promana direttamente dalla volontà politica delle istituzioni europee.
  Più in dettaglio, il Policy cycle è un progetto ideato nel 2010 dal Consiglio dell'Unione europea, volto a un contrasto strutturato, continuativo e metodico delle diverse forme di minaccia alla sicurezza degli Stati membri dalle attività di natura criminale che si sviluppano nei relativi territori.
  Alla base del raggiungimento di questo obiettivo vi sono alcune direttrici principali, un attento processo di analisi, la massima interazione reciproca fra le istituzioni coinvolte, l'instaurazione di forme di collaborazione a raccordo diretto con il mondo imprenditoriale privato, il sistematico ricorso agli strumenti di cooperazione, scambio informativo ai fini investigativi fra le componenti di Law enforcement.
  Il ciclo ha preso avvio nel 2013 con la predisposizione, a cura di Europol ed Eurojust che è il corrispondente di Europol europeo che fornisce rappresentanti della magistratura, del Serious Organized Crime Threat Assessment (SOCTA). Si tratta del documento di analisi e valutazione delle dinamiche di diffusione e manifestazione della criminalità organizzata nel bacino dell'Unione europea, preso a base dal Consiglio dei ministri della giustizia e affari interni dell'Unione europea per la definizione delle priorità di intervento nel quadriennio di riferimento.
  La contraffazione delle merci con impatto sulla salute e sicurezza pubblica è una delle 9 priorità criminali individuate come meritevoli di attenzione, insieme a immigrazione illegale, tratta di esseri umani, frode alle accise e IVA intracomunitaria, diffusione di droghe sintetiche, traffici di cocaina ed eroina, criminalità informatica, commercio illegale di armi da fuoco, reati contro il patrimonio.
  A fattor comune per le citate priorità (e questo da molta significato alla presenza della Guardia di Finanza) viene posta la tematica del contrasto al riciclaggio dei proventi illeciti, considerata parte integrante di ogni singolo ambito oggetto dell'azione.
  All'individuazione delle emergenze criminali è seguita la seduta dei cosiddetti Multi Annual Strategic Plan (MASP) approvati dal Consiglio dell'Unione nella sua composizione giustizia e affari interni nel settembre 2013. Sono documenti che definiscono per ognuna delle priorità individuati Pag. 11gli obiettivi da raggiungere e i criteri da seguire per la misurazione dell'efficacia.
  Per la priorità contraffazione il MASP ha posto l'accento sul miglioramento quantitativo e qualitativo dello scambio di dati e di Intelligence per ottenere un quadro più preciso delle organizzazioni criminali coinvolti nei traffici in specie, l'intensificazione delle iniziative investigative anche congiunte nei confronti dei gruppi criminali maggiormente coinvolti nella produzione e nella distribuzione di merci contraffatte, il ricorso sistematico a indagini finanziarie e strumenti di recupero dei beni, rafforzamento della collaborazione fra autorità degli Stati membri, agenzie di Law enforcement e amministrazione nazionale, anche quelle nel settore alimentare.
  La terza fase del policy cycle si è concretizzata nella predisposizione, per ciascuna delle priorità individuate, degli Operational Actions Plains (OAPS), vale a dire i piani di attuazione concreta delle attività da svolgere. A partire da questo momento si realizza il materiale coinvolgimento dei rappresentanti dei singoli Paesi nell'ambito di un tavolo congiunto, lo European Multidisciplinary Platform against Criminal Threats (EMPACT), ove sono chiamati ad operare i referenti designati delle singole istituzioni e agenzie nazionali coinvolte.
  La Guardia di Finanza ha assunto il ruolo di capofila, driver, quindi coordinatore nell'ambito della priorità Contraffazione, alla quale hanno aderito 15 Paesi dell'Unione, tra cui Francia, Germania, Regno Unito e Inghilterra. Ciò significa che il Corpo tramite un ufficiale del Comando Generale ha il compito di coordinare la pianificazione delle attività operative, seminariali e didattiche da svolgersi in ciascuno dei quattro anni di attuazione dell'iniziativa, prendendo attivamente parte alla stessa e proponendo specifiche progettualità.
  Per l'anno in corso la pianificazione è in fase di definizione, nel biennio 2014-2015 le azioni complessivamente pianificate ed eseguite nella priorità sono state 40. Ne cito di quelle organizzate direttamente dal Corpo. La prima, di natura didattica, ha previsto l'inserimento nell'ambito dei programmi formativi relativi agli ispettori della Guardia di Finanza di 55 funzionari di polizia stranieri di Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Ungheria, che hanno partecipato, presso la Scuola di polizia tributaria di Lido di Ostia, ai corsi per investigatori economico-finanziari, compresi gli aspetti legati al contrasto alla contraffazione.
  La seconda, di carattere divulgativo, si è concretizzata nell'organizzazione di un seminario internazionale in materia di strumenti informatici e database per la lotta alla contraffazione, per condividere esperienze sul tema fra forze di polizia degli Stati membri, organizzazioni internazionali e mondo imprenditoriale. L'iniziativa si è tenuta alla Legione allievi di Bari, ove è allocato il Sistema informativo anticontraffazione (SIAC) e vi hanno preso parte oltre 30 funzionari di polizia di dogana provenienti da 15 diversi Paesi membri, nonché rappresentanti di Interpol, Europol, OLAF e altre organizzazioni internazionali.
  Mi avvio alla conclusione del presente intervento, sottolineando come le esperienze operative e formative che ho in precedenza richiamato siano il segnale di una positiva tendenza al progressivo rafforzamento delle sinergie fra i Paesi dell'Unione europea per il contrasto alla contraffazione. Gli strumenti organizzativi per attivare e incentivare questa importante linea di contatto investigativo esistono e sono senz'altro in grado di concorrere attivamente ad una più strutturata ed efficace aggressione a questi fenomeni.
  La Guardia di Finanza ne è consapevole e intende, come sta facendo, partecipare a questo più ampio dispositivo d'azione con convinto impegno e mettendo a disposizione ogni utile professionalità, in stretto coordinamento con tutti gli organismi nazionali e internazionali interessati. Ringrazio per l'attenzione e rimango a disposizione per eventuali domande.

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  PRESIDENTE. Ringrazio il Generale Screpanti. Lascio quindi la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  DAVIDE BARUFFI. Grazie, presidente, ringrazio i nostri ospiti che ci hanno fornito una rilevante quantità di informazioni e una documentazione a cui non ho potuto che dare un'occhiata sbrigativa. Mi scuso quindi se ho perso qualche riferimento, ma vi chiederei di prestare attenzione a tre questioni o eventualmente di rimandare a quanto avete inserito nelle relazioni.
  La prima questione che ci interessa è l'approccio cosiddetto follow the money. Vorrei capire come si sviluppi questo tipo di attività, la sua concreta rilevanza nella dissuasione degli inserzionisti pubblicitari rispetto all'idea di privare dei flussi economici chi commette questo tipo di reati, quindi chi gestisce piattaforme o siti che di questo si alimentano, e se ciò possa avere una rilevanza anche nella tracciabilità delle filiere di illegalità, cioè quanto si possa concretamente seguire il denaro e quindi agire come deterrenza, ma anche nell'attività di indagine investigativa che può essere svolta in sede nazionale e internazionale.
  Mi pare di aver colto un coinvolgimento di questi attori anche nei protocolli territoriali che sono stati siglati, quindi vorrei capire in che termini di responsabilità siano stati effettivamente coinvolti.
  La seconda questione è relativa alla responsabilità dei provider e in generale degli intermediari della Rete. Ne abbiamo discusso con il Sottosegretario Gozi la settimana scorsa e con la Polizia postale, quindi chiedo anche a voi in che termini sia possibile avanzare proposte. È stata svolta un'importante consultazione da parte della Commissione nell'ambito della strategia del mercato unico digitale sul tema della responsabilità dei provider, quindi quali proposte possono far avanzare la giurisprudenza, che si è fermata laddove avete indicato anche voi questo pomeriggio ? Mi pare che questo sia uno degli elementi ritenuti più importanti dagli operatori, in particolare per quanto riguarda il contrasto della pirateria.
  L'ultima questione è il tema del rapporto con l'Agcom. La Polizia postale ci ha riferito come il doppio binario della repressione o quantomeno della capacità di perseguire sul piano penale e amministrativo non sempre dia la stessa soddisfazione, quindi vorrei capire, visto che avete senz'altro rapporti con Agcom, se gli strumenti normativi che abbiamo messo in campo siano adeguati a tenere aperta in modo sinergico questa doppia possibilità o se (il Ministro della giustizia ci ha sollecitato in questa direzione) sia necessario spingere molto di più sul piano amministrativo per le evidenti logiche di tempi, senza nulla togliere al valore, su cui ci avete citato una serie di casi, di attività investigative che non possono che avere un approccio completamente diverso.

  ANGELO SENALDI. Ringrazio i Generali Vecchione e Screpanti per la loro esposizione e per la loro attività, perché oggi ci hanno citato esempi di una presenza della Guardia di Finanza molto attiva, con modalità anche innovative per contrastare un fenomeno, quello della contraffazione via web e della contraffazione in generale che, anche in base ai dati citati dal Sottosegretario Gozi, si prevede possa raddoppiare da qui al 2020 in termini di potenziale fatturato.
  Si tratta quindi di un fenomeno molto pervasivo e molto presente nell'economia reale, percepito come di poco conto nel momento in cui alla bancarella si prende materiale contraffatto, ma che in realtà ha alle spalle, come voi dimostrate con le vostre operazioni, un'organizzazione criminale internazionale di alto livello.
  La mia domanda verte su questo. Voi ci avete illustrato una serie di iniziative delle organizzazioni preposte al contrasto del fenomeno, ma la percezione è che il contrasto in Italia sia centrale nell'attività delle nostre Forze di polizia, ma negli altri Paesi sia percepito in maniera più debole. All'interno di questi organismi vedete effettivamente Pag. 13una collaborazione di livello e anche un'attenzione al vostro lavoro sicuramente meritorio ?
  Mi sembra di cogliere dalla vostra relazione che esiste una contraffazione che va al consumatore finale e una contrattazione business to business. Quanto questa può essere pesata, analizzata e contrastata ?

  PRESIDENTE. Lascio quindi la parola al Generale Vecchione e al Generale Screpanti per la replica.

  GENNARO VECCHIONE, Comandante delle Unità Speciali della Guardia di Finanza. Grazie per l'opportunità di ulteriori approfondimenti. Follow the money è una strategia recentissima, che affronta non solo l'aspetto tecnico del sequestro del sito ovvero del suo oscuramento. Il problema è che, quando i siti sono allocati su server all'estero, l'unico intervento è il reindirizzamento che può essere bypassato cambiando il DNS o ricostituendo il sito, quindi ci sono dei sistemi per bypassare questa forma di oscuramento.
  L'approccio che è defatigante sotto il profilo tecnico ci ha indotto a ricordare le nostre tradizioni, le nostre professionalità di un approccio trasversale dei fenomeni illeciti: nel traffico internazionale di stupefacenti sequestrare 4 tonnellate di hashish al largo della Sardegna senza colpire l'aspetto finanziario significa che dopo una settimana (se non prima) un'organizzazione si sostituirà in questo discorso, quindi è necessario colpire sempre l'aspetto finanziario. Siamo forse l'unica polizia in Europa in grado di adottare un approccio del genere avendone l'esperienza e la professionalità.
  Follow the money riguarda il tema della pirateria digitale audiovisiva e, come è successo nell'Operazione Fenice di qualche giorno fa per sventare un'organizzazione che piratava i giornali nazionali come La Repubblica, L'Espresso, Il Sole 24 Ore, è la tecnica che riteniamo più efficace. Si tratta di una cosa ben diversa dalla contraffazione in cui il guadagno deriva dalla vendita del prodotto contraffatto, come è successo per l'operazione realizzata a Pordenone qualche giorno fa e molto evidenziata dalla stampa, di un noto stilista.
  In questo caso la gente pensava di comprare da un negozio di outlet con degli sconti vicini al prezzo reale e con un livello di perfezione del prodotto che ha indotto in errore gli stessi specialisti di Prada, che si sono accorti della contraffazione semplicemente confrontando i codici alfanumerici che dimostravano che quel prodotto non poteva essere originale.
  Il Follow the money riguarda quindi esclusivamente il contrasto alla pirateria digitale audiovisiva ed editoriale. Noi ci siamo posti una questione fondamentale: perché gli internauti vanno sui siti dove si possono scaricare i film ? Perché sono siti gratuiti in cui scaricare un film che magari non è neanche uscito nelle sale, come è successo nell'indagine Publifilm, e bisogna solo sopportare la piccola sofferenza di 10-15 secondi di pubblicità, anche perché internet è pubblicità, il mercato della pubblicità è sempre più orientato in questo senso, tanto che anche sotto il profilo fiscale la Guardia di finanza si sta concentrando su questo tema.
  Considerando il discorso della pubblicità, è ovvio che 460 milioni di download significa che ci sono stati 460 milioni di contatti, 460 milioni di click a banner pubblicitari, che in termini di resa per la pubblicità sono stratosferici, quindi i guadagni di queste persone sono rilevanti. L'operazione Italian blackout 1.300.000, l'operazione Fenice per un solo sito di pirateria editoriale ha evidenziato 40.000 euro in un anno. Il guadagno è questo, quindi bisogna colpire l'aspetto finanziario.
  Vi è poi un aspetto di compartecipazioni e corresponsabilità di soggetti spesso ignari, quelli che sostanzialmente finanziano le campagne pubblicitarie. Noi ci siamo posti con la Procura della Repubblica di Roma (in particolare segnalo il Procuratore aggiunto Nello Rossi e il Sostituto Maiorano con cui abbiamo lavorato molto bene) il principio della neutralità della rete che è affermato a livello europeo, Pag. 14a livello della giustizia, a livello dell'ordinamento, anche se c’è qualche tentativo di maggiore responsabilità.
  Abbiamo considerato dunque che è inutile mettere in discussione i grandi temi, anche perché per gli internet service provider con milioni di siti si dovrebbe sindacare sito per sito e quindi entrare in un discorso censorio di ciascun sito per verificarne l'illegalità. Abbiamo quindi tenuto fermo il principio della neutralità della Rete e siamo andati a valle di questo ragionamento, dagli inserzionisti, cosa molto banale, cercando di ricostruire faticosamente la filiera dal basso verso l'alto, dall'inserzione pubblicitaria di grandi aziende (siamo vincolati al segreto sull'indagine) multinazionali che appostavano pubblicità sui siti illegali.
  Siamo andati da questi soggetti, abbiamo parlato con i vertici e devo dire che sono caduti letteralmente dalle nuvole, perché non sapevano assolutamente che la loro pubblicità potesse essere appostata su siti illegali, quindi c’è stata anche una dura reazione critica nei confronti degli agenti che si occupano di raccolta pubblicitaria che in maniera spontanea hanno capito che è cambiato l'atteggiamento su questo aspetto della tutela dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale e hanno sottoscritto quel protocollo a cui lei faceva riferimento tra la IAB, l'associazione che fa la raccolta pubblicitaria sulla Rete, FAPAV che protegge nel settore dell'audiovisivo, FPM di Milano nei confronti di quella musicale.
  Con questo protocollo d'intesa gli aggregatori della pubblicità sono stati coinvolti in maniera più diretta in questo. Abbiamo notato che su questi siti pirata, che continuano ovviamente a imperversare perché il contrasto è continuo, i grandi brand che avevamo trovato un anno e mezzo fa non ci sono più, tanto che sono costretti oggi a passare al discorso degli abbonamenti con costi anche abbastanza contenuti.
  Rapporti con Agcom: come ho detto, le Unità Speciali hanno un rapporto privilegiato e in qualche caso esclusivo, perché hanno Nuclei speciali che lavorano prevalentemente con le Autorità garanti, in questo caso con l'Autorità garante delle comunicazioni. Il Nucleo per la radiodiffusione e l'editoria ha condotto l'ultima operazione Fenice nel settore della pirateria editoriale.
  Ritengo che stiamo parlando di due cose completamente diverse, perché il regolamento dell'Agcom attiene a un'attività di tipo volontaristico e di moral suasion, di compliance e soprattutto a richiesta degli interessati, non d'ufficio.
  Ci siamo permessi di segnalare per completezza, anche se è abbastanza forzato, come il sistema italiano sia all'avanguardia non solo in Europa, ma anche a livello mondiale. Anche l'Antitrust indirettamente, perché non si può affermare che l'azione dell'Antitrust a tutela del consumatore con l'oscuramento dei siti abbia contrastato la contraffazione, ha tutelato il consumatore e quindi direttamente o indirettamente, attraverso la tutela del consumatore, ha impedito la perpetrazione come effetto indiretto anche della contraffazione sul web.
  Stiamo parlando di due piani completamente diversi, sul piano amministrativo e sul piano penale. La questione più importante probabilmente è quella di lavorare, come il Comando generale sta facendo, nell'ottica di una maggiore collaborazione e sensibilizzazione nei confronti dei Paesi esteri, utilizzando organizzazioni internazionali come Europol, Interpol e Olaf, che sono assolutamente allineate all'Italia.
  Probabilmente bisogna realizzare all'estero un'opera di sensibilizzazione e di formazione culturale, ma li facciamo già venire, facciamo i corsi, siamo a disposizione, facciamo le operazioni congiunte, quindi credo che tutto il sistema, così come illustrato brevemente nel documento che abbiamo sottoposto alla vostra attenzione, possa servire per contrastare il fenomeno della contraffazione.

  PRESIDENTE. Grazie, generale Vecchione. Lascio ora la parola al generale Screpanti.

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  STEFANO SCREPANTI, Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza. Grazie, presidente, mi limito a richiamare, senza ripercorrerle, le considerazioni che sul punto ha prospettato il Comandante Generale nell'audizione dell'ottobre 2014 con indicazioni e valutazioni puntuali, che sono riportate nel documento che abbiamo lasciato agli atti.
  Desidero salutare l'onorevole Mongiello perché proprio mentre entrava mi è arrivata la comunicazione di un'operazione importante a Bari su una frode di olio e credo che le faccia piacere, considerate le precedenti audizioni.
  L'interesse per il contrasto alla contraffazione da parte degli altri Paesi: si sono fatti molti passi avanti negli ultimi anni, le operazioni e gli strumenti di cooperazione che ho citato sono testimonianza di un certo interesse. Sicuramente l'Italia è all'avanguardia perché le forze di polizia italiane, la Guardia di finanza sono abituate ad avere a che fare con il crimine organizzato per la storia di questo Paese e dell'attività criminale, la contraffazione è per definizione un tipo di crimine organizzato e quindi c’è una certa capacità operativa, così come è abbastanza efficace la capacità di risalire i flussi finanziari.
  Stiamo tutti attendendo l'attuazione di una serie di provvedimenti normativi, penso alla IV Direttiva antiriciclaggio con la possibilità di avere a disposizione delle pubbliche autorità un registro per risalire ai beneficiari effettivi di redditi e patrimoni, cosa che sarà molto utile per lavorare meglio sui fenomeni di riciclaggio connessi al fenomeno della contraffazione.
  Restano ferme le problematiche procedurali che viviamo come operatori di polizia, che sono connesse alla massa quantitativa di prodotti da sottrarre al mercato, dalle difficoltà procedurali che spesso troviamo nel porre in essere gli atti di polizia giudiziaria, soprattutto per avere l'adeguata disponibilità di depositi dove custodire questa ingente massa di merce.
  A livello europeo l'impegno è sicuramente aumentato, come anche l'attenzione degli altri Paesi, mentre andando verso i Paesi dell'Est il discorso diviene più complicato.
  La valutazione della contraffazione business to business: il problema esiste e riguarda purtroppo anche la microcomponentistica nel settore elettronico, ma non sono in condizione di dare una quantificazione precisa e credo che sarebbe anche azzardato fare delle stime, perché sappiamo che i marchi importanti hanno dei presidi di controllo interno e quindi non crediamo che sia un fenomeno limitato a certi aspetti e a certe aree.

  PRESIDENTE. Se mi consentite, aggiungo anch'io una domanda molto rapida e sintetica, che rivolgo a entrambi. Torno su Follow the money: come il Generale Vecchione ricordava nell'introduzione, nel mondo del web abbiamo idealmente una divisione tra situazioni come la violazione del diritto d'autore in cui il beneficio dell'attività criminosa sta nell'inserzione pubblicitaria e l'altra metà nella problematica, quando si tratta non di diritto d'autore ma di commercializzazione via web di prodotto contraffatto, dove il ritorno dell'attività criminosa è nella vendita del prodotto, non c’è una ricaduta in termini di inserzione pubblicitaria.
  Anche in quel caso parliamo di Follow the money, però in modo diverso, perché qui si tratta non di stoppare un inserzionista pubblicitario, ma di vedere fino a che punto possiamo seguire i flussi finanziari e bloccarli, magari attraverso intese con le compagnie che gestiscono i mezzi di pagamento elettronici, le carte di credito, terreno su cui gli americani stanno lavorando. Su questa tematica avete qualche riflessione, qualche esperienza che ritenete possa essere utile alla Commissione ?

  STEFANO SCREPANTI, Capo del III Reparto – Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza. Sicuramente anche il rapporto del 2015 di Europol con l'analisi dell'organizzazione mondiale pongono in evidenza una crescita dei sequestri presso i centri di smistamento postale, perché i consumatori si rivolgono sempre Pag. 16più alle vetrine on line per acquistare beni contraffatti che vengono spediti direttamente, in maniera riservata presso i domicili.
  Questo crea un problema perché il traffico diventa estremamente frammentario e le spedizioni vengono parcellizzate, quindi diventa paradossalmente più difficile di quanto non lo sia intercettarle nei container attraverso investigazioni. Sicuramente qui si rafforza la necessità di investigare sui flussi finanziari e probabilmente la strada è quella di rafforzare la ricostruzione della tracciabilità dei pagamenti in senso ampio.
  Aspettiamo quindi con molto interesse l'entrata in vigore dei recenti accordi stipulati dal Governo italiano con la Svizzera e altri Paesi europei per lo scambio automatico di informazioni sui conti bancari.
  Speriamo che questo rafforzi gli strumenti di ricostruzione dei finanziamenti a livello internazionale. Pensiamo che, di fronte a fenomeni sempre più frammentari, sempre più veloci e dinamici, il monitoraggio dei flussi finanziari rappresenterà un punto di forza e quindi, una volta entrato a regime questo automatismo nello scambio informativo dei dati finanziari, bisognerà essere capaci di fare analisi mirate per individuare questi fenomeni.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, ringrazio per questa audizione molto utile e per il materiale che servirà moltissimo ai due relatori e a tutta la Commissione.
  Nel ringraziare il Generale Vecchione e il Generale Screpanti, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 15.10.

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