XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

Resoconto stenografico



Seduta n. 66 di Giovedì 14 gennaio 2016

INDICE

Comunicazioni del presidente:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE FIORONI

  La seduta comincia alle 14.50.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che, nel corso della riunione odierna, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di:
   acquisire agli atti della Commissione il girato integrale dell'intervista a Licio Gelli trasmessa su «LA7» il 18 dicembre 2015;
   affidare alla dottoressa Picardi il compito di svolgere un approfondimento istruttorio riguardante l'acquisizione di documentazione riconducibile a Licio Gelli;
   affidare al dottor Siddi, alla dottoressa Picardi e alla dottoressa Tintisona l'incarico di procedere all'escussione di una persona informata dei fatti;
   acquisire dai servizi di informazione documentazione di interesse per l'inchiesta parlamentare;
   affidare alla Polizia di Stato il compito di svolgere accertamenti preliminari all'esecuzione di esami comparativi dei profili genetici individuati nel corso dell'inchiesta;
   affidare al dottor D'Ovidio e alla dottoressa Tintisona l'escussione di due persone informate dei fatti;
   affidare al dottor D'Ovidio e al colonnello Pinnelli l'escussione di una persona informata dei fatti;
   affidare al dottor D'Ovidio e alla dottoressa Tintisona l'incarico di approfondire le tematiche relative all'attività della scuola di lingue Hypérion;
   affidare al dottor D'Ovidio e al colonnello Occhipinti l'incarico di compiere alcune attività istruttorie di interesse;
   affidare al dottor Allegrini l'incarico di acquisire un documento presso la Fondazione Istituto Gramsci;
   affidare al dottor Siddi, al maresciallo Mezzetti e al sostituto commissario Sensi l'incarico di approfondire i contenuti di una memoria trasmessa alla Commissione;
   sollecitare ai Ministeri competenti elementi informativi sul traffico navale in partenza da La Spezia nella prima settimana di marzo 1978;
   procedere alle audizioni del dottor Andreassi, di monsignor Fabbri e del generale Notarnicola;
   autorizzare una richiesta di accertamenti balistici ripetibili e la ripresa di fotografie dell'auto Alfetta bianca della scorta dell'onorevole Moro;Pag. 4
   autorizzare una richiesta di effettuare riprese dei materiali oggetto delle analisi dei RIS, in particolare gli abiti di Moro e i reperti di via Gradoli.

  Comunico altresì che:
   il 15 dicembre 2015 la dottoressa Tintisona ha depositato una fonoregistrazione riservata;
   il 19 dicembre 2015 il colonnello Pinnelli ha depositato due note riservate, contenenti materiale fotografico e documentazione acquisita presso l'Arma dei carabinieri;
   in pari data la Presidenza della Corte di appello di Roma ha trasmesso una risposta riservata a quesiti della Commissione;
   il 17 dicembre 2015 il dottor Donadio, consulente della Commissione, ha depositato una proposta di approfondimento riservata;
   il 21 dicembre 2015 la dottoressa Tintisona ha depositato una relazione riservata della Direzione del Servizio centrale antiterrorismo
   il 22 dicembre 2015 il cardinale Agostino Vallini ha trasmesso una risposta riservata a quesiti della Commissione;
   in pari data il signor Marco Franco Serra ha depositato un documento di libera consultazione;
   il 29 dicembre 2015 il signor Maurizio Barozzi ha trasmesso un elaborato di libera consultazione relativo alla scena del crimine di via Fani;
   il 4 e l'11 gennaio 2016 il generale Scriccia ha depositato rispettivamente un contributo riservato e un contributo di libera consultazione, relativo ai rapporti delle Brigate Rosse con taluni ambienti della società romana;
   l'8 gennaio 2016, il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche – Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma ha trasmesso una relazione tecnica riservata su accertamenti biologici esperiti;
   l'11 gennaio 2016 il dottor Calogero ha trasmesso una nota di rettifica alla sua audizione dell'11 novembre 2015;
   il 12 gennaio 2016 sono stati acquisiti: una nota riservata del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, un documento riservato riguardante Antonio Fissore e una nota riservata sull'esito del riscontro di informazioni pervenute alla Commissione relative a presunte attività terroristiche;
   in pari data è stato acquisito un Cd-rom contenente il filmato «Aldo Moro. 55 giorni di passione», segnalato dal senatore Fornaro il 10 dicembre 2015;
   il 13 gennaio 2016 sono pervenute le risposte, di libera consultazione, di Giovanni Mulinaris ai quesiti inviatigli il 17 dicembre 2015; ve ne darò lettura tra poco;
   il 14 gennaio 2016 l'onorevole Gero Grassi ha trasmesso una memoria relativa alle dichiarazioni dell'agente Di Leva sulla scena del crimine di via Fani.

  In vista del prossimo centenario della nascita di Aldo Moro (23 settembre 2016), propongo di svolgere un programma iniziative per una migliore conoscenza della figura di Moro, a partire dal prossimo convegno al Parlamento europeo del 24 febbraio. A tal fine saranno in particolare attivate forme di collaborazione con il Ministero dell'istruzione, con il Ministero dei beni culturali e con il Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
  Leggo ora le risposte inviate dal dottor Mulinaris ai nostri quesiti. Per maggior chiarezza ripeterò anche, di volta in volta, le domande che gli avevamo inviato.
  Prima domanda: «Può rievocare come e perché maturò il dissenso tra Corrado Pag. 5Simioni e Renato Curcio, nel 1969-70 ? La divergenza riguardava la scelta di avviare o meno la lotta armata oppure concerneva le diverse modalità in cui attuare quella stessa lotta ?»
  Risposta: «Mi trasferii da Trento a Milano alla fine dell'estate 1969 e partecipai alla fondazione del Collettivo Politico Metropolitano. A fine ’69 o inizio ’70 ritornai a Trento. Nella primavera ’70 passai qualche giorno a Milano per scrivere un articolo per la rivista “Sinistra Proletaria”. Ritornai a Milano nell'autunno o nell'inverno ’70. Per cui non fui testimone del dissenso tra Simioni e Curcio (e non partecipai ai dibattiti avvenuti a Pecorile). La mia scelta di partecipare al gruppo di Simioni fu dettata dal mio maggior interesse per una ricerca cultural-comunitaria rispetto ad un approccio puramente politico nei confronti di quella che io consideravo una crisi non solo di natura economico-sociale, ma più globalmente come una crisi di civiltà di cui avevo molto discusso con Simioni».
  Seconda domanda: «Cosa ricorda circa l'orientamento di Mario Moretti, subito dopo la scissione tra Simioni e Curcio ? Con chi si schierò ? Per quanto tempo ?»
  Risposta: «Per ciò che concerne gli orientamenti di Moretti, per i motivi sopra citati non ne so nulla».
  Terza domanda: «Cosa può dire circa le relazioni di Corrado Simioni con Maria Angeloni, milanese, e Giorgio Tsekouris, studente cipriota in Italia, ambedue deceduti il 2 settembre 1970 ad Atene mentre si apprestavano a compiere un attentato esplosivo ai danni dell'ambasciata degli Stati Uniti d'America ? Le risulta che Simioni fosse tra gli organizzatori di quell'attentato, o almeno che ne fosse a conoscenza durante la fase di progettazione ?»
  Risposta: «Ho preso conoscenza di questo episodio pochi anni fa, per cui non ne so nulla e non ho avuto modo di parlarne con Simioni in quanto non lo ho più rivisto dal 1985».
  Quarta domanda: «È mai stato avvicinato da persone presentatesi come appartenenti ai servizi segreti italiani ?»
  Risposta: «Non sono mai stato avvicinato da persone presentatesi come appartenenti ai servizi segreti italiani (né di altri paesi)».
  Quinta domanda: «Prima di trasferirsi in Francia, ebbe mai contatti con Ciro De Vincenzo, giudice istruttore presso il Tribunale di Milano ?»
  Risposta: «Non ebbi mai contatti con Ciro De Vincenzo».
  Sesta domanda: «Quando, nel 1976, Lei e i suoi amici vi recaste a Parigi, su quali contatti e appoggi potevate contare ? Chi vi aiutò a trovare una sede e ad avviare le attività ?»
  Risposta: «Alla fine del 1975 io ritornai a Udine. Dal marzo ’76 al marzo ’77 feci il servizio militare e mi trasferii a Parigi nell'estate ’77. Per cui non partecipai all'installazione a Parigi, che peraltro avvenne senza alcun aiuto “esterno”».
  Settima domanda: «Nel periodo compreso tra la fine del 1977 e la metà del 1978 ebbe occasione di venire in Italia e, in particolare, a Roma ? In caso affermativo, ricorda in quale data e quali persone incontrò ?»
  Risposta: «In quel periodo penso di essere andato solo qualche volta a trovare la mia famiglia a Udine».
  Ottava domanda: «Nel marzo 1978, poco dopo il sequestro dell'onorevole Moro e l'uccisione dei cinque componenti della sua scorta, l'abbé Pierre si recò a Roma. Ricorda chi, tra le persone che gravitavano attorno all'istituto Hypérion, accompagnò in quel viaggio l'abbé Pierre ? Sa con quali esponenti della DC si incontrò il religioso francese ?»
  Risposta: «Ricordo che subito dopo il sequestro Moro tra i sospetti era stato fatto il nome di Innocente Salvoni (accusa completamente grottesca) e che l'abbé Pierre si recò a Roma per cercare di chiarire l'equivoco. Mi sembra che vi si recò da solo e non so con chi si incontrò».Pag. 6
  Nona domanda: «La villa in Normandia dove si riunivano talora le persone legate alla scuola Hypérion dove era situata e per quali attività era usata ? A chi apparteneva ? A chi era intestato il contratto di affitto, se era in locazione ? L'edificio o la zona verde circostante erano dotate di particolari dispositivi di sicurezza ?»
  Risposta: «Non ricordo né il nome del villaggio né a chi appartenesse la villa né a chi di noi fosse intestato il contratto d'affitto. Era un luogo dove da una parte ci si incontrava tra amici nei weekends e durante le vacanze e dall'altra dove si tenevano dei corsi intensivi di lingue».
  La lettera del dottor Mulinaris prosegue quindi con una digressione sull'infondatezza delle inchieste che lo hanno riguardato.
  Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 15.