XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 32 di Lunedì 30 marzo 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente, Francesco Maltoni: (Svolgimento e conclusione):
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 4 
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 4 
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 4 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Basso Giuliana , Avvocato consulente di Aimeri Ambiente ... 6 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 7 
Basso Giuliana  ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Basso Giuliana  ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Basso Giuliana  ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Basso Giuliana  ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Basso Giuliana  ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 8 
Basso Giuliana  ... 9 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 10 
Basso Giuliana  ... 10 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 10 
Basso Giuliana  ... 10 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 10 
Basso Giuliana  ... 10 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Basso Giuliana  ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Basso Giuliana  ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Basso Giuliana  ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 12 
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 12 
Bratti Alessandro , Presidente ... 13 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 13 
Bratti Alessandro , Presidente ... 13 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 13 
Bratti Alessandro , Presidente ... 13 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 13 
Bratti Alessandro , Presidente ... 13 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 13 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Maltoni Francesco , Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente ... 15 
Bratti Alessandro , Presidente ... 15 

Audizione di Orazio Duvia (Rinvio dell'esame):
Bratti Alessandro , Presidente ... 15 

Comunicazioni del presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 16.30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente, Francesco Maltoni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente, Francesco Maltoni.
  Il Presidente Francesco Maltoni è accompagnato dall'avvocato Giuliana Basso, consulente della società Aimeri Ambiente, e da Luca Venturin, dirigente della società stessa, che ringrazio per la presenza.
  Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. Nel cedere la parola al dottor Maltoni, ricordo che, come è noto, siamo una Commissione bicamerale che si occupa dei problemi collegati agli illeciti di natura amministrativa e ambientale nel ciclo integrato dei rifiuti.
  Noi abbiamo già fatto alcune visite, in Liguria, in Veneto e, da ultimo, in Sicilia; abbiamo anche svolto varie audizioni sul tema. Voi siete presenti in alcune parti e non dappertutto, ovviamente. Conoscete meglio di noi le zone in cui siete impegnati. Tra di esse vi sono la zona del feltrino, nel Veneto, la zona di Imperia e provincia, alcune realtà della Liguria e alcune situazioni in Sicilia. Noi abbiamo visitato Trapani e Catania. Gli organi di polizia giudiziaria, le procure e i sindaci del posto ci hanno segnalato una serie di problematiche, nelle quali siete in qualche modo coinvolti. Si tratterà di capire ora se siate parte lesa o meno. Questo ce lo spiegherete voi. Ci interessa, dunque, capire qual è la vostra situazione. Quando noi ravvisiamo aziende – non siete l'unica – che hanno una serie di problematiche, che vanno dalla gestione irregolare – così si presume, ma ce lo direte voi – e dalle segnalazioni delle procure di alcuni processi legati al ciclo dei rifiuti, fino a problematiche relative a ipotetiche infiltrazioni di personaggi della malavita organizzata in alcune altre parti, la nostra Commissione se ne deve, gioco forza, occupare.
  Quello che io chiederei a voi, nell'illustrazione, è di dirci chi siete, come operate, qual è la vostra situazione allo stato attuale, se ci sono altre società partecipate in cui siete presenti e da quanto tempo operate. Vi chiedo di farci una descrizione della vostra attività. Se poi ci mandate anche qualche documento da cui si capiscano meglio le vostre attività e, in generale, dove siete impegnati e quali sono le gare che avete vinto, ve ne saremo grati.Pag. 4
  Ci interessa, inoltre, capire se avete amministratori – siete accompagnati da un consulente avvocato – che sono coinvolti in vicende giudiziarie. Inoltre, ci interessa capire, per le situazioni che vi ho ricordato prima, che tipo di relazioni avete con le amministrazioni, gli appalti che avete vinto e se avete assunto del personale. Se ci fate un inquadramento generale, poi vi faremo qualche domanda specifica. Do quindi la parola al presidente Maltoni.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Buonasera a tutti. Io rappresento Aimeri Ambiente come presidente e amministratore delegato. Ho assunto la carica di amministratore delegato dal luglio del 2014 e quella di presidente da gennaio. Aimeri Ambiente è la società principale del gruppo Biancamano. Il gruppo Biancamano è oggi l'unica azienda privata quotata nel mercato delle Star di Borsa italiana e ha più di 2.200 dipendenti sparsi in giro per l'Italia.

  PRESIDENTE. Mi scusi, parla di Biancamano o di Aimeri ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Parlo di Biancamano complessivamente, cioè di tutte le società. Il grosso, ovviamente, è rappresentato da Aimeri Ambiente, perché è la società operativa. Una volta c'era anche la Ponticelli, che gestiva gli impianti, ma poi è stata assorbita. C’è stata una fusione per incorporazione in Aimeri Ambiente. Oggi ci sono altre nuove società, perché il gruppo viene fuori da due o tre anni di profonda crisi finanziaria, legata, ovviamente, alla crisi del sistema Italia. Noi abbiamo, come unici clienti, clienti pubblici. Noi siamo arrivati ad accumulare oltre 200 milioni di euro di crediti certificati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Questo ci ha portato in una profonda crisi finanziaria degli ultimi...

  PRESIDENTE. Certificati di quanto, chiedo scusa ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Si erano accumulati oltre 200 milioni. Abbiamo fatto una procedura ex articolo 67 della legge fallimentare. Ad oggi abbiamo un piano finanziario che ci ha permesso, nel corso dell'ultimo anno, di ripagare, a mano a mano che incassavamo crediti dalle pubbliche amministrazioni, oltre 100 milioni di debiti verso le banche e i fornitori; ci siamo rimessi in piedi con un piano finanziario che il giorno 7 andiamo ad approvare in consiglio d'amministrazione: è un piano di rilancio.
  Tenete conto che, ante crisi, avevamo un fatturato da 240 milioni e che oggi chiuderemo il 2014 con un fatturato da 135 milioni. La crisi ci ha azzoppato in maniera pesante e, purtroppo, grazie al codice degli appalti – approfitto dell'occasione per dire qualcosa in merito a questa legge – noi ne stiamo pagando le conseguenze.
  Perché ? Abbiamo avuto, in periodo di crisi finanziaria, delle rescissioni contrattuali. Ovviamente, non potendo far fronte agli impegni presi con le pubbliche amministrazioni, in alcuni casi abbiamo avuto delle rescissioni in danno. Oggi che abbiamo il rifinanziamento da parte degli istituti bancari stiamo ripartendo con un nuovo piano industriale, ma la crisi dell'azienda dei due anni precedenti si sta ripercuotendo in alcune gare d'appalto, perché le dichiarazioni ex articolo 38 del codice degli appalti obbligano a indicare se ci siano stati dei motivi di rescissione contrattuale.
  Poiché è discrezionale da parte delle stazioni appaltanti valutare la gravità o meno di quegli eventi, ci sono alcune stazioni appaltanti che si limitano al momento di crisi finanziaria dell'azienda. Attestato che oggi siamo garantiti dagli istituti finanziari e che c’è chi ci presta delle fideiussioni, il problema, per loro, è passato e quindi sorvolano. In altri casi, invece, le stazioni appaltanti ritengono questo, seppur avvenuto in un momento di crisi finanziaria, un motivo di grave inadempimento Pag. 5e, quindi, per loro noi non siamo abilitati a contrattare con la pubblica amministrazione.
  Questa, per quanto mi riguarda, è una questione che io ho sollevato anche in associazione, in FISE-Assoambiente, perché ritengo che se un'azienda è riuscita a scavallare un momento di crisi finanziaria, abbia il diritto di poter ricominciare senza dover essere azzoppata vita natural durante da questa crisi finanziaria. Aggiungo anche che se siamo ancora quotati in Borsa, un minimo di solidità finanziaria siamo in grado di garantirla. Ad oggi il nuovo processo industriale della società ha visto creare delle nuove società. Infatti, da dicembre noi stiamo partecipando a tutte le nuove gare d'appalto con una società consortile che si chiama Ambiente 2.0, proprio per dare l'idea della novità, dentro cui c’è l'Aimeri Ambiente, e con una società cooperativa per azioni. Siamo convinti, infatti, che nel nostro settore la collaborazione col mondo della cooperazione possa portare degli ottimi risultati.
  Abbiamo in atto anche di metter dentro delle cooperative di tipo sociale che possano prevedere anche dei progetti di reinserimento di lavoratori svantaggiati e, quindi, l'idea è di creare questa scatola consortile per partecipare a nuove gare d'appalto.
  Ad oggi tutte le società consorziate e la stessa consortile sono in white list. Aimeri è in white list alla prefettura di Milano, Ambiente 2.0 è in white list alla prefettura di Milano e per Pianeta Ambiente abbiamo fatto la richiesta. Siamo in attesa della risposta da parte della prefettura di Imperia. Questo per farvi un quadro completo. Nel piano industriale che abbiamo fatto contiamo, ovviamente, di diversificare le attività di business. Pertanto, oltre ad occuparci prevalentemente della nostra attività, che è la raccolta dei rifiuti e il trasporto dei rifiuti urbani a seguito di aggiudicazione di gare d'appalto, contiamo anche di avviare nuovi tipi di attività rivolte al facility e alla raccolta di rifiuti speciali e soprattutto di portare il nostro know-how all'estero.
  Noi siamo la prima azienda italiana che, in partnership con il gruppo Kinexia, ha firmato un accordo in Iran per la realizzazione della rete impiantistica, ossia per il revamping dell'attuale rete impiantistica e per la costruzione dei nuovi impianti.
  Abbiamo stretto un accordo col gruppo Kinexia, il gruppo rappresentato dal dottor Pietro Colucci, l'ex presidente di FISE, con cui andremo nei Paesi del Nord Africa. Siamo primi classificati in una gara della Romania e stiamo facendo la giustificazione delle offerte. Siamo ad oggi l'unica azienda italiana che sta andando all'estero in questo settore.
  Purtroppo, il mercato italiano della raccolta dei rifiuti è un mercato molto frammentato. Tenete conto che noi siamo tra le prime tre aziende italiane, come dimensione, e siamo forse fra le ultime 50 del mercato francese. C’è un'estrema frammentazione del nostro mercato, non c’è aggregazione. Nonostante si dica che questo è un settore lobbistico, le attività sono molto frammentate e concentrate a livello di pubbliche. Le pubbliche si conoscono, sono poche, si contano sulle dita di una mano. Noi lavoriamo per le pubbliche. Siamo tra i tre più grandi appaltatori del gruppo Hera, con cui abbiamo un'attività intensa, lavoriamo nella zona del bolognese con Geovest e abbiamo ereditato un po’ tutte le attività che aveva Manutencoop. Nel 2009 abbiamo fatto l'acquisizione del ramo d'azienda di Manutencoop Servizi Ambientali e abbiamo ereditato tutte le attività dell'Emilia di Manutencoop.
  Oggi siamo molto meno presenti in Italia rispetto a prima, ma copriamo il territorio dal Nord al Sud Italia. Posso dire, con orgoglio, che abbiamo ottenuto gli stessi risultati sia nel Nord, sia nel Sud Italia. Abbiamo portato la raccolta differenziata porta a porta nella provincia di Trapani con punte anche al 60 per cento e con una menzione speciale di Legambiente nel 2009. Tra i comuni ricicloni, l'ATO Trapani 1 Terra dei Fenici era l'ATO più virtuoso in termini di raccolta differenziata. Ci sono realtà altrettanto di Pag. 6punta nella Liguria, in Lombardia e nel Veneto ma, lo ripeto, purtroppo gli anni della crisi finanziaria non ci hanno permesso di fare l'ordinario e abbiamo avuto notevoli difficoltà nella gestione dei contratti.
  Noi, ad oggi, riusciamo, grazie alla pulizia che abbiamo fatto dei clienti – abbiamo acquisito dei clienti che pagano, secondo norma di legge, nei 30-60 giorni – a gestire i flussi di cassa senza far ricorso al mondo bancario. Oggi gestiamo fornitori, stipendi e tutte le spese correnti con gli incassi: incassiamo e paghiamo, incassiamo e paghiamo.
  Quella che è stata in passato la nostra pecca è che c'erano dei comuni che non pagavano nei 18 mesi, come il comune di Andria, o nei due anni, come il comune di Pomezia. Avrei infiniti esempi da citare che ci hanno portato in queste situazioni. Molto spesso, oltre al danno c'era anche la beffa, perché noi cominciavamo a fatturare gli interessi per i ritardati pagamenti, ma le pubbliche amministrazioni si inventavano delle penali postume, a un anno dalla chiusura dell'appalto, motivo per cui sono nati poi dei contenziosi e c’è stato l'accanimento giudiziario dal punto di vista amministrativo.
  Per quanto riguarda le vicende penali, ho portato – vi ringrazio per averlo ricordato – l'avvocato Basso. Da quando ci sono io, fortunatamente non ce ne sono. Il sottoscritto ha la fedina penale immacolata, non ha mai ricevuto un rinvio a giudizio e neanche un avviso di garanzia. L'avvocato Basso è la memoria storica, da questo punto di vista, dell'azienda e potrà fornirvi tutte le informazioni del caso rispetto alle questioni sollevate da lei, presidente, che magari io conosco meno approfonditamente. Potrei, quindi, darvi delle informazioni sbagliate sull'esito positivo che esse hanno riscontrato.
  Luca Venturin, che è il direttore operativo della società, conosce operativamente i problemi che abbiamo sul territorio più di me, perché li gestisce dal 2007. Se non ci sono domande, per gli aspetti penali farei parlare l'avvocato Basso.

  PRESIDENTE. Con riferimento al trapanese e all'ATO 1, dove voi gestite la raccolta differenziata, ci è stato riferito di punte non del 65, ma del 30-35 per cento.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Siamo arrivati anche al 65.

  PRESIDENTE. Non ce l'hanno detto, ma anche 30-35, in quella realtà, non è male. Devo dire che il sindaco e gli altri auditi l'hanno segnalato tutti. Le problematiche, infatti, sono altre. Ascoltiamo adesso volentieri l'avvocato Basso e poi magari faremo alcune domande.
  Grazie.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Per quanto riguarda i procedimenti penali, ovviamente, la società, operando in ambito ambientale, è spesso soggetta a controlli, da cui sono scaturiti procedimenti penali. Essi, però hanno visto contestate, nella maggior parte dei casi, fattispecie di carattere contravvenzionale.
  Voi sapete che il Testo unico ambientale, in realtà, prevede poche ipotesi di delitti e molte violazioni di carattere contravvenzionale, che comportano, pertanto, la pena dell'arresto o dell'ammenda e la possibilità di definire con l'oblazione questi procedimenti, previa eliminazione delle conseguenze dannose del reato.
  La società ha avuto, nel corso degli anni – non sono tanti, in realtà, rispetto all'ambito operativo della società, che opera su tutto il territorio nazionale – un discreto numero di procedimenti penali, dei quali, allo stato attuale, ne residuano aperti in fase di indagine e in fase processuale complessivamente una trentina.
  Dei procedimenti che sono andati a giudizio, ossia per cui si è svolto il processo e la società ha deciso di contestare nel merito le imputazioni, nessuno si è concluso con una sentenza di condanna. Sono stati tutti conclusi con sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Abbiamo avuto soltanto negli ultimi sei mesi una sentenza di tal tipo sul tribunale Pag. 7di Cuneo, una su quello di Velletri e un'altra del medesimo tipo su Trapani.
  Per quanto riguarda, invece, i rarissimi casi di contestazione di fattispecie delittuose, abbiamo un procedimento che si è concluso anch'esso nel 2014 sul tribunale di Imperia. La contestazione era per l'articolo 260, ossia gestione illecita di grandi quantità di rifiuti, ed era relativo alla discarica di Ponticelli.
  Affronto questo tema in modo specifico perché è una delle motivazioni, presumo, che hanno portato alla convocazione in audizione su Imperia. Quel procedimento aveva comportato il sequestro della discarica nel 2010 e l'inoperatività della stessa sino alla data in cui è stato definito il processo, con conseguente licenziamento di 12 dipendenti.
  Lo stesso pubblico ministero, all'esito del dibattimento, ha ritenuto di richiedere il proscioglimento della società perché il fatto non sussisteva. La contestazione era l'aver gestito la discarica in mancanza di un valido titolo autorizzativo. Si sosteneva, con a monte una contestazione di abuso d'ufficio nei confronti soltanto degli amministratori pubblici e dei tecnici della provincia, che la società avesse ottenuto un'autorizzazione non valida e che avesse gestito questa discarica in assenza dell'autorizzazione valida.
  Il processo ha confermato che questa fattispecie non era assolutamente configurabile. La sentenza di assoluzione del 3 giugno 2014 è ormai definitiva ed è stata restituita l'area che costituiva oggetto di sequestro.
  Vi ho citato questo perché è uno dei procedimenti principali a carico di Aimeri, già Ponticelli. Si tratta di un procedimento che risale all'epoca in cui era ancora in vita Ponticelli.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Apro un inciso. Ad oggi la Liguria porta i rifiuti fuori regione e noi, grazie a questo provvedimento, non possiamo utilizzare degli spazi disponibili in impianto. I comuni liguri avrebbero un risparmio dall'utilizzo della nostra discarica, il quale è stato bloccato, però, da questo processo, che ha portato al proscioglimento.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Completo quello che ha detto il presidente. Frattanto quest'area, che era stata sfruttata per la maggior parte, è passata in post-gestione. È stato realizzato il capping, ossia la copertura finale, ed è andata in post-gestione. Anche se c'erano degli spazi disponibili, ora non sono più utilizzabili.
  Questo per quanto riguarda il comprensorio ligure. Non ci sono altri procedimenti di rilievo su tale ambito, almeno dei quali noi siamo informati, per cui sia arrivato un avviso di conclusione di indagine o sia stata svolta un'attività di indagine resa nota alla società.
  Per quanto riguarda il comprensorio siciliano, abbiamo due procedimenti penali nei quali Aimeri è stata chiamata in causa come responsabilità 231, per violazione dell'articolo 5.
  Uno è stato già definito da qualche mese in fase di udienza preliminare. Il giudice ha ritenuto che non fossero presenti nemmeno gli estremi per disporre il rinvio a giudizio. I reati contestati erano frode in pubbliche forniture e altri reati contestati a dipendenti della società, tra cui anche un soggetto in ruolo dirigenziale, con riguardo all'ambito locale, nonché fattispecie contestate direttamente alla società.
  Il giudice del tribunale di Catania ha ritenuto che non vi fossero gli estremi per considerare provata la responsabilità in relazione sia ai reati contestati ai soggetti...

  PRESIDENTE. Scusi, che indagine è questa ? A noi ne hanno segnalate diverse.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Le dico il numero: è il 9653 del 2008 (ho la sentenza, se la volete acquisire). Alla fine la società è stata ritenuta esente da qualsiasi responsabilità, sia perché i soggetti coinvolti non sono stati ritenuti responsabili con riguardo alla maggior parte dei reati contestati, inerenti Pag. 8la gestione della società, sia perché il sistema di controllo applicato dalla società è stato riconosciuto pienamente idoneo rispetto alla verifica dell'operato dei dipendenti locali.
  Parliamo, in realtà, di un periodo in cui Aimeri non aveva ancora un modello di gestione 231 approvato: c'era soltanto quello di Biancamano. Il tribunale ha ritenuto che la modalità operativa di Aimeri fosse comunque perfettamente idonea a tutelarla sotto il profilo della responsabilità amministrativa. Frattanto, nell'aprile del 2012, Aimeri si è munita di un sistema di controllo 231 che è pienamente operativo e che, peraltro, è in via di perfezionamento e di miglioramento recependo le ultime modifiche normative.
  Questo per quanto riguarda il procedimento che le dicevo su Catania. Poi ce n’è un altro che riguarda l'appalto Kalat, per il quale è ancora in corso l'udienza preliminare. La posizione di Aimeri, anche in questo caso, è di parte lesa rispetto ai reati che vengono contestati ai soggetti agenti.
  Abbiamo poi un altro procedimento, sempre sulla Sicilia, nell'ambito del quale, però, non c’è alcuna contestazione di responsabilità 231 in capo alla società. C’è soltanto una chiamata come responsabile civile in relazione a reati contestati a due dipendenti della società in concorso con i dirigenti ATO. Non siamo, però, ancora nemmeno a livello di esercizio dell'azione penale.

  PRESIDENTE. Per rimanere in Sicilia, il provvedimento cui fa riferimento lei è quello relativo alla vicenda Sicilfert ? Mi riferisco all'impianto di compostaggio. Non credo sia questo, perché è un 260....

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Viene contestato sia il 260...

  PRESIDENTE. Utilizzo improprio di materiale di compostaggio.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Dovrebbe essere Kalat. Questo, che riconosco dal numero di registro, è il procedimento penale che nasce da Palermo, ossia la contestazione di 260. Siamo ancora, però, in fase di inizio del dibattimento; siamo alle eccezioni preliminari relative al dibattimento per quanto riguarda questo procedimento, in cui ribadisco, però, che Aimeri non è chiamata come responsabile 231, ma come responsabile civile.

  PRESIDENTE. Invece, nell'altro, quello di Kalat Ambiente...

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Nell'altro di Kalat Ambiente è chiamata come responsabile 231. C’è una contestazione di reato di responsabilità amministrativa 231. Questi sono i tre procedimenti più importanti e più impegnativi per la società. Non se ne riscontrano altri di analogo tenore su tutto il territorio nazionale.
  Vi è poi un procedimento con contestazione del 353-bis sul tribunale di Trani, con riguardo alla gara d'appalto di Andria, ma è un procedimento che pende anch'esso in fase di indagini preliminari, anzi in chiusura delle indagini preliminari.
  Ribadisco che non ci sono pronunce di responsabilità penale con riguardo ad alcuno degli amministratori della società o di coloro che hanno ricoperto tale ruolo negli ultimi cinque o sei anni per fatti relativi alla società.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  STEFANO VIGNAROLI. Innanzitutto, in generale, se ho capito bene, ci sono stati trenta provvedimenti, di cui lei ha riferito che nessuno si è concluso con condanna. Quanti sono quelli tra questi trenta che sono stati conclusi e quanti ancora sono in piedi ?
  Faccio un'altra domanda. Le chiedo se può specificare meglio la questione Imperia, visto che risulta che vi sia coinvolto un vostro capocantiere. Vorrei avere maggiori informazioni su questo procedimento. In generale, lei ha detto che non ci sono Pag. 9amministratori coinvolti. Vorrei sapere, però, se ci sono procedimenti che coinvolgono, vostro malgrado, vostri dipendenti.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Ovviamente, tutti i procedimenti coinvolgono nostri dipendenti. Per quanto riguarda la prima domanda che lei ha fatto, ci sono trenta procedimenti penali pendenti allo stato attuale. Quelli che hanno interessato la società nel corso del tempo, ovviamente, sono di più, ma molti di questi procedimenti penali sono stati definiti con oblazione, come consente la legge.
  Laddove vi è una contestazione di 256, di 137 o delle fattispecie del Codice ambientale costituite dalla violazione di prescrizioni dell'autorizzazione alla gestione dei rifiuti, la società deve decidere quale sia il comportamento processuale più conveniente, ossia se affrontare un processo nel merito, oppure se oblazionare prima, senza affrontare il rischio e i costi di un processo.
  Spesso, in questi casi, la società ha deciso di oblazionare. L'oblazione, per forza di cose, elimina la problematica sottesa al procedimento penale. Questi reati sono al 90 per cento suscettibili di definizione con oblazione speciale. L'oblazione speciale comporta che, per potervi accedere, si debba aver risolto la problematica alla base della contestazione penale. Pertanto, si deve dimostrare che, se si è gestito un impianto senza una valida autorizzazione allo scarico, frattanto l'azienda se l’è procurata: se ha violato una prescrizione, deve essersi adoperata per eliminare le conseguenze della violazione.
  Questo consente di accedere all'oblazione col pagamento di una sanzione amministrativa, ossia con il pagamento di una sanzione, che è pari solitamente alla metà del massimo della sanzione penale prevista per quella fattispecie. Spesso la decisione della società è stata quella di optare per questa soluzione. Laddove la società ha deciso di portare avanti i processi, questi sono stati definiti, in tutti i casi in cui si è optato per questa soluzione e si è arrivati alla sentenza, con sentenza di assoluzione. Nell'ultimo anno – parlo solo di fattispecie ambientali – sono cinque i procedimenti definiti con sentenza di assoluzione.
  Quelli che restano tutt'oggi in piedi sono una trentina circa, ma il numero è sempre suscettibile di variazione. Purtroppo è così: basta veramente un nulla nell'ambito di operatività della società per realizzare un fatto che può avere rilevanza penale, a prescindere poi dall'accertamento dell'effettiva rilevanza del fatto.
  Io parlo del numero di procedimenti complessivo, che comprende anche i procedimenti in materia di sicurezza sul lavoro e, quindi, gli infortuni sul lavoro. Anche in questo caso abbiamo avuto un'archiviazione e una sentenza di assoluzione.
  I procedimenti penali solitamente vedono imputato o il legale rappresentante. Allo stato attuale, in cui abbiamo un sistema di procure effettivo ed efficace, la responsabilità penale viene poi individuata astrattamente e viene iscritto nel registro degli indagati il soggetto che ha la procura localmente. Questo è giusto, perché si tratta di colui che verifica la situazione concreta e che ha il potere di spesa e di decisione sugli interventi necessari in ambito locale e può provvedere, quindi, immediatamente.
  Per quanto riguarda Imperia, non so se ho capito bene la sua domanda, ossia se lei si riferisce al procedimento della discarica, di cui ho parlato prima, o a quella notizia che era apparsa sui giornali per cui un responsabile di cantiere della zona del sanremese sarebbe implicato in un procedimento in Sicilia.
  Se l'informazione a cui lei si riferisce è questa seconda, si tratta del procedimento di cui ho parlato, il 9653/08. Il soggetto in questione era già stato soggetto di una richiesta di misura cautelare da parte della procura, con riguardo a questi fatti contestati, richiesta che è stata respinta dal giudice per le indagini preliminari.

Pag. 10

  STEFANO VIGNAROLI. Parliamo di Del Tufo ?

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Esattamente. Il giudice per le indagini preliminari riteneva che non vi fossero elementi sufficienti a disporre una misura cautelare nei suoi confronti.
  Leggendo la sentenza – il processo non l'ho seguito io, ma il professor Grasso di Catania – di non luogo a procedere, emerge chiaramente che nei confronti del Del Tufo non c'erano elementi, se non la citazione del suo nominativo nell'ambito di una telefonata, che potessero indurre a una valutazione di coinvolgimento nei fatti sottesi a quel procedimento.
  Gli altri soggetti coinvolti erano una serie di dipendenti, che peraltro, sono stati licenziati dalla società in seguito a questo coinvolgimento, e il responsabile di zona della società.
  In merito ai capi di imputazione riguardanti il Del Tufo, il soggetto è stato prosciolto in relazione a tutti i capi di imputazione. La società non ha potuto, né ritenuto di adottare alcun provvedimento nei suoi confronti perché la sentenza è molto chiara e non lascia spazio a dubbi interpretativi.

  STEFANO VIGNAROLI. Avete anche reati contro la pubblica amministrazione ?

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Quanto ai reati contro la pubblica amministrazione, ho menzionato prima il procedimento penale pendente a Trani. Viene contestato il reato di cui all'articolo 353-bis, ossia aver tentato di condizionare, secondo la procura, la redazione di un bando di appalto, a cui la società non ha poi nemmeno partecipato. Non ha deciso di partecipare alla relativa gara.
  In relazione allo stesso appalto c’è stato un procedimento penale, che ha avuto anche un discreto impatto mediatico, che ha visto coinvolta un'altra società del settore. È stato ripreso dalle forze dell'ordine il passaggio di denaro conseguente il condizionamento della gara d'appalto realizzato da quest'altra società, che si è vista contestare, oltre a questo episodio, anche una serie di altri episodi di corruzione nell'ambito di altre gare d'appalto. All'interno di questo procedimento la procura di Trani sostiene che Aimeri si sia adoperata per condizionare la redazione del bando d'appalto.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Ad oggi questo appalto è in corso con la società che è stato condannato per questo. Ad oggi, cioè, l'appalto di Andria è gestito ancora dalla società i cui legali rappresentanti hanno patteggiato la pena per questa vicenda. Noi non abbiamo potuto neanche partecipare e siamo stati coinvolti in questo procedimento.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Il procedimento è relativo a fatti del marzo 2011 e, in realtà, pende a tutt'oggi a chiusura delle indagini preliminari. Non c’è ancora l'esercizio dell'azione penale.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Le indagini su questo filone riguardavano due procure, la procura di Trani e la procura di Monza, perché sotto inchiesta c'era anche l'appalto di Monza: la procura di Trani era per l'appalto di Trani, mentre la procura di Monza era su per l'altro. Ha visto coinvolta, inoltre, anche la procura di Frosinone in questo procedimento, «Il sistema», seguito dal nome dell'azienda tra virgolette.

  PRESIDENTE. Volevo chiedervi alcune cose. Peraltro, se ci mandate anche qualcosa per iscritto, ci farebbe piacere, in relazione ai procedimenti che avete in atto.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Sì. Posso mandarle il report mensile che viene inviato all'organismo di vigilanza della società, che dà Pag. 11conto dello stato di tutti i procedimenti penali, dei soggetti coinvolti, delle imputazioni e dei reati contestati.

  PRESIDENTE. Se le è possibile, la ringrazio. Ho alcune domande successive. Quali sono gli strumenti che l'azienda mette in campo per evitare che ci siano situazioni di «mala gestione» in generale ? Che sia un settore complicato è vero, può essere che più grossi sono i player, più possibilità hanno di essere denunciati – questo non lo so – ma non c’è dubbio che non solo voi, ma anche altre aziende importanti abbiano una serie di provvedimenti in corso o di denunce per vari motivi o situazioni.
  Al di là degli aspetti strettamente giuridici, che lei ci ha spiegato, l'altra domanda che mi veniva da fare è perché voi avete così tanti contenziosi con le amministrazioni pubbliche, con cui avete o vinto o avete avuto in gestione una gara. Questi contenziosi non li avete sempre con uno. Sono contenziosi distribuiti con una certa regolarità.
  Sentendo gli amministratori preposti al Nord e al Sud, devo dire che Trapani 1 no, ma sicuramente nel comparto ligure tutti vogliono rescindere il contratto con voi, il sindaco di Imperia per tutti.

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Imperia è Tradeco.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, avete ragione. Prima c'era Eco Imperia...

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Era una società partecipata.

  PRESIDENTE. Eravate dentro Eco Imperia ?

  GIULIANA BASSO, Avvocato consulente di Aimeri Ambiente. Da Ponticelli, sì.

  PRESIDENTE. Quindi si riferiva probabilmente ad Eco Imperia.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Adesso è con Tradeco.

  PRESIDENTE. Sì, ho sbagliato. Mi riferivo comunque, in generale, alla questione del feltrino. Le chiedo se potete spiegarci la situazione rispetto all'appalto, alla gara o all'attività che state svolgendo a Feltre in questo comparto. L'altra questione che mi interessava capire riguarda la qualifica del personale e i mezzi. Quando vincete le gare, presumo che in gran parte delle situazioni utilizziate il personale che vi viene assegnato.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. È un vincolo del contratto nazionale.

  PRESIDENTE. Come formate questo personale ? A volte, guardando le situazioni geografiche, probabilmente ereditate anche delle situazioni «complicate», con personale da professionalizzare.
  La stessa considerazione mi veniva sui mezzi che utilizzate. Sono mezzi vostri, sono mezzi che noleggiate o ci sono altri tipi di relazioni che avete con altre imprese ?
  Chiedo se ci fate un quadro su queste questioni.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Parto dalla prima domanda e ritorno un po’ al momento della presentazione.
  I contenziosi che sono in corso con talune amministrazioni riguardano, nella maggior parte dei casi, il non pagamento, o servizi non resi o contestati. I due anni che abbiamo trascorso di crisi finanziaria erano legati al non pagamento di talune stazioni appaltanti.
  Nel caso di Pomezia era da 18 mesi che non pagavano. Avevano un arretrato di 18 mesi. Nel caso di Andria erano sempre 18-24 mesi e poi c'erano altri comuni. Ovviamente, il non incassare da taluni comuni canoni anche importanti si ripercuoteva Pag. 12finanziariamente anche sui comuni che pagavano regolarmente. Magari abbiamo reso dei disservizi in un momento in cui avevamo più di 200 milioni di euro incagliati, che non riuscivamo a incassare.
  Ovviamente, ci sono state delle problematiche. Uno su tutti mi viene in mente il comune di Monopoli, con cui ci eravamo aggiudicati la gara d'appalto, giunto nel momento di massima crisi del gruppo, in cui dovevamo attivare gli investimenti. Ovviamente, non essendo bancabili, non siamo stati in grado di attivare gli investimenti e il comune ha cominciato a vessarci di penali, che noi abbiamo contestato, chiedendo solamente una proroga di sei mesi, che peraltro era prevista nel contratto.
  Alla fine, abbiamo avuto una rescissione in danno, che il comune ha patteggiato perché erano più i soldi che doveva darci il comune di quelli che noi dovevamo dare al comune. Se il comune avesse voluto utilizzare ciò che era previsto nel capitolato, ossia concederci i sei mesi per attivare gli investimenti – era questo il tempo necessario per riaccreditarci col sistema bancario a seguito della sottoscrizione dell'articolo 67 – noi avremmo potuto tener fede a quel contratto; invece, il comune ha contestato e ha smesso di pagare. Quindi, il 15 di ogni mese dovevamo pagare gli stipendi e tutti i giorni dovevamo mettere dentro il carburante e pagare i mezzi, ma nel frattempo non incassavamo nulla. Inoltre, dovevamo pagare la discarica, perché la discarica era compresa nel canone. Questo meccanismo si è andato a innestare in molti comuni nel momento della crisi, motivo per cui noi siamo passati da 240 milioni di fatturato a 130 milioni e parecchi comuni li abbiamo persi.
  Oggi, con i comuni che abbiamo in portafoglio, non abbiamo situazioni di contenzioso. Abbiamo delle problematiche, ma sono problematiche che io ritengo normali nella gestione di un contratto. Magari ci sono dei servizi che uno pensa siano aggiuntivi: questo sta nel gioco delle parti. Il sindaco può aver chiesto il servizio di spazzamento domenicale non passando per il dirigente. Noi magari lo fatturiamo e il dirigente dice che non c’è atto amministrativo. Nella gestione del contratto c’è un rapporto fra le parti.

  PRESIDENTE. Scusi, prima mi ero sbagliato: si trattava del sindaco di Sanremo.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Sanremo, sì. Con Sanremo siamo alla fine dell'appalto. È un appalto in proroga da un anno e mezzo. Come tutti gli appalti in proroga, esso soffre dei mezzi, che ormai sono quasi arrivati, e soprattutto di un assenteismo, rispetto alla media del settore, del 18 per cento in più.
  Questo cosa significa ? Che al danno si aggiunge la beffa per l'azienda. Sono tutte malattie brevi, che paghiamo noi, come azienda. In più, dobbiamo prevedere il sostituto per rendere il servizio. Se non mettiamo il sostituto per rendere il servizio, prendiamo la penale.
  Abbiamo, quindi, meno personale, paghiamo la malattia, mettiamo il sostituto e paghiamo la penale. Non so di che cosa si possa lamentare il sindaco di Sanremo. Mi piacerebbe saperlo da lui, visto che siamo lì quotidianamente.

  PRESIDENTE. Ha detto che chiuderà il contratto ! Così almeno ci ha detto ufficialmente.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Lui ha deciso di pubblicizzare il contratto in una società che si chiama AMAIE, una società pubblica che gestisce il mercato dei fiori di Sanremo, che presumo abbia la competenza...
  A noi fanno lo screening; noi dobbiamo dimostrare negli ultimi tre anni di aver gestito un servizio analogo dal punto di vista tecnico, economico e finanziario; dobbiamo fornire due referenze bancarie e una polizza fideiussoria. L'AMAIE SpA, che fino a oggi gestisce il mercato dei fiori di Sanremo, da giugno avrà le competenze per fare lo stesso nostro lavoro: sono contento.

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  PRESIDENTE. Ripeto, uno dei motivi per cui vi abbiamo chiamato è perché, al di là di questo fatto che ci è stato comunicato dal sindaco di Sanremo, alcune problematiche – ripeto, non a Trapani 1 – ci erano state fatte presenti. Volevo conoscere la questione del feltrino.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Nel feltrino ci siamo aggiudicati una gara, abbiamo attivato gli investimenti ed entro il 30 aprile arriveranno tutti i mezzi nuovi; dal 1o maggio inizieremo il servizio, come previsto dal capitolato.

  PRESIDENTE. Non avete problemi con le amministrazioni, di alcun tipo e di alcun genere ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Assolutamente no. Non ne abbiamo di alcun tipo, anzi, incassiamo regolarmente. Questo è sintomatico del buon rapporto, perché i comuni o le stazioni appaltanti, non appena c’è qualcosa che non va, bloccano i pagamenti. Noi oggi lavoriamo, ripeto, per cassa.
  Rispetto a quello che mi ha chiesto lei sulla formazione e sui mezzi, noi, lavorando con i contratti – si tratta di gare d'appalto – non partecipiamo per principio alle gare con massimo ribasso. Siamo convinti che progettualmente e tecnicamente siamo in grado di offrire qualcosa in più, essendo un'azienda con un know-how certificato. Tutte le nostre società sono certificate 9000, 18000 e 14000; abbiamo uno staff di progettazione interna di dieci persone; abbiamo dieci ingegneri.
  Siamo convinti, quindi, di poter offrire qualcosa in più dal punto di vista progettuale e preferiamo giocarci le gare d'appalto sull'aspetto progettuale. Io prediligo a priori di non partecipare a gare al ribasso perché noi riteniamo di essere fuori mercato rispetto a quella situazione. Noi non siamo in grado di contrarre i prezzi, come magari può fare una cooperativa o una piccola società, il cui titolare sale sul mezzo e poi va dietro la scrivania.
  Non siamo competitivi in questo senso. Siamo più competitivi su gare di ambito, su gare di grossa scala, come l'ATO Terra dei Fenici, che verosimilmente superano i 30.000 abitanti. Su quel taglio siamo competitivi perché riteniamo di avere un know-how piuttosto importante.
  Nel momento in cui facciamo un progetto, c’è il nostro capitolato a cui fare riferimento. Su quello noi facciamo delle migliorie tecniche, ma la base consiste sempre nel dover assorbire il personale che riviene dal precedente appaltatore. Questo è un vincolo dell'articolo 6 del contratto nazionale di categoria. Il personale passa senza soluzione di continuità e con gli stessi diritti. Se un dipendente era un terzo livello, continua a essere un terzo livello. Se prendeva 2.000 euro, continua a prendere 2.000 euro. Mantiene l'anzianità ed è un dipendente pubblico a tutti gli effetti. Non lo manda nessuno a casa.
  Riguardo agli investimenti, ovviamente, ogni contratto, prediligendo noi delle gare in cui l'aspetto tecnico...

  PRESIDENTE. La domanda era se il personale che in alcuni casi ereditate quando subentrate sia adeguatamente qualificato e se fate corsi di formazione.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Sì, abbiamo dei corsi di formazione. Noi abbiamo tutte le strutture interne.

  PRESIDENTE. Che tipo di personale ereditate ? È sempre tutto uguale, dalla Liguria alla Sicilia ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Assolutamente no, è completamente diverso. Tenga conto che in alcune regioni, nella maggior parte dei casi, si tratta di extracomunitari. In altre ci sono dei laureati che fanno gli spazzini; dipende dalla località geografica.
  Verosimilmente tutti subiscono un ciclo di formazione previsto dalla norma; in più, facciamo dei cicli di formazione intensiva. Pag. 14Noi abbiamo un meccanismo di procure, sicurezza e ambiente che, in cascata, arriva fino al capo cantiere. Anche il capocantiere ha l'onere della formazione rispetto alla sicurezza e alle tematiche ambientali. È un po’ quello che diceva l'avvocato prima. I capicantiere sono responsabilizzati nella gestione del proprio cantiere e, quindi, seguono i loro uomini anche nella formazione.
  Per quanto riguarda i mezzi, come dicevo prima, noi prediligiamo questo tipo di gare medio-grandi dagli importi elevati, perché su quelle gare possiamo attestarci con la nostra struttura. Noi abbiamo delle spese generali che possono girare solamente con appalti medio-grandi. Nel momento in cui partecipiamo a gare, che devono essere di una lunghezza di cinque anni in su e avere una dimensione di abitanti serviti che possa avere un ritorno dell'investimento, tali gare prevedono in 99 casi su cento mezzi e attrezzature nuove.
  I mezzi seguono l'andamento dell'appalto. Normalmente, a ogni aggiudicazione, noi mettiamo dei mezzi nuovi, tant’è vero che noi abbiamo oggi un parco disponibile che utilizziamo per le gare e per gli affidamenti in proroga di mille mezzi usati che non possiamo utilizzare nelle nuove gare, perché c’è il vincolo dei mezzi nuovi.

  PRESIDENTE. Nell'attività complessiva che voi fate, a parte partecipare alle gare, avete anche avuto affidamenti diretti in situazioni di emergenza ? Avete avuto direttamente una commessa tramite ordinanze ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Le faccio l'esempio di Brindisi, per il quale il sottoscritto ha fatto un esposto anche in procura della Repubblica. La Regione Puglia ha vietato ai comuni di fare delle gare in attesa delle gare di ambito. I singoli comuni non possono più fare le gare; il comune di Brindisi, in crisi con l'appaltatore uscente, decide di fare una gara, una procedura negoziata; noi ci aggiudichiamo quella gara; il TAR, però, l'annulla utilizzando il disposto della Regione.
  Dopodiché, il comune persevera nel volersi liberare dell'appaltatore per tutta una serie di inadempienze e decide di farci un'ordinanza, visto che ormai ci aveva fatto lo screening. Eravamo gli unici partecipanti a quella gara, perché in Italia a gestire comuni da 100.000 abitanti sono le pubbliche e due o tre privati: non sono tanti.
  Il comune decide, quindi, di farci un'ordinanza contingibile e urgente per evitare che ci fossero problemi di tipo ambientale, avendo già visto tutta la nostra documentazione. Noi avevamo già fatto un'offerta, ragion per cui si basa sulla nostra offerta.
  Noi abbiamo avuto tre sospensive inaudita altera parte di sabato da parte del TAR di Lecce. Alla fine abbiamo deciso di tirar via 100 camion che avevamo giù, tutti gli uomini e tutti gli investimenti che abbiamo fatto ed abbiamo iniziato una causa di risarcimento del danno verso il comune di Brindisi di 8.200.000 euro, sporgendo un esposto in procura, perché ad oggi, al nostro posto, c’è un'azienda che non ha neanche i requisiti per fare il servizio al comune di Brindisi.

  PRESIDENTE. Questo è l'unico caso in cui voi avevate avuto un'ordinanza ?

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. No, c’è anche il comune di Valenzano. Il comune, non potendo fare gara, ci ha fatto l'ordinanza. Quando il comune è impossibilitato a fare gara, va in ordinanza.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, io ribadirei la richiesta di inviarci del materiale. Purtroppo è successo che vi avevamo già convocato, una o due volte, ma che per un motivo o per un altro non vi siate presentati. Non è un bel «biglietto da visita».
  Visto però che oggi abbiamo svolto quest'audizione, vi chiederei di fornirci tutti gli elementi di conoscenza sull'azienda, Pag. 15che in parte avete già ricordato, per capire qual è il suo volume d'affari e quello che fa. L'avvocato ci aveva detto che avrebbe mandato questo report per avere lo stato dell'arte. Noi vi ringraziamo per l'audizione.

  FRANCESCO MALTONI, Presidente del Consiglio di amministrazione di Aimeri Ambiente. Io vi chiedo scusa per le altre due volte, ma purtroppo io sono subentrato come una pietra in uno stagno in quest'azienda e il lavoro mi ha travolto. Ci vorrebbero 36 ore giornaliere per far fronte a impegni piuttosto importanti. Capisco l'importanza di questa Commissione, ma erano fissati a due settimane appuntamenti importanti con gli istituti bancari, con i quali stiamo preparando il piano industriale che viene approvato il giorno 7. Quello che chiedevamo noi era solo una questione di programmazione: era solo per quello.

  PRESIDENTE. Va bene. Adesso ci siamo chiariti. Se ci fornite questo materiale, ci sarà utile. Per il resto, lo ripeto, se ci mandate queste informazioni all'indirizzo della Commissione, ve ne saremo grati. Sono informazioni che credo siano assolutamente pubbliche, ma se ce le inviate voi, ci consentirete di avere un'idea delle attività che avete in corso, degli appalti e del volume d'affari. Se avremo bisogno di chiedervi qualche ulteriore precisazione, vi scriveremo. Ci terremo in contatto.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di Orazio Duvia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Orazio Duvia. Al riguardo, avverto che l'avvocato Andrea Corradino, legale dello stesso Duvia, ha comunicato l'impossibilità del suo assistito a partecipare all'odierna audizione, allegando la relativa documentazione sanitaria. Trattandosi della seconda convocazione inutilmente notificata a Orazio Duvia, avverto che la questione sarà deferita all'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, previsto per mercoledì prossimo. Rinvio, pertanto, lo svolgimento dell'audizione ad altra data.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, nella riunione svoltasi lo scorso 19 marzo, ha stabilito che avranno luogo una missione in Puglia il 27 e il 28 aprile 2015, una missione in Emilia-Romagna e nelle Marche dall'11 al 15 maggio 2015, una missione a Frosinone e nella Valle del Sacco il 19 maggio 2015, una missione in Abruzzo e nelle Marche il 28 e 29 maggio 2015.

  La seduta termina alle 17.35.