XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 29 di Lunedì 16 marzo 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione di rappresentanti della società De Vizia Transfer:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 5 
Buemi Enrico  ... 5 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Nugnes Paola  ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 7 
Nugnes Paola  ... 7 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 7 
Buemi Enrico  ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 7 
Buemi Enrico  ... 7 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Nugnes Paola  ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 8 
Nugnes Paola  ... 8 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 9 
Nugnes Paola  ... 9 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 9 
Nugnes Paola  ... 10 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 10 
Nugnes Paola  ... 11 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
De Vizia Emilio , Amministratore della società De Vizia Transfer ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 16.30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti della società De Vizia Transfer.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti della società De Vizia Transfer. Sono presenti Emilio De Vizia, amministratore della società, e Marcello Caruso, responsabile del settore ambiente, che ringrazio per la presenza.
  L'audizione odierna, che è stata richiesta in sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta conducendo nella regione Veneto, i cui relatori sono i parlamentari Cominelli e Zolezzi.
  Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitandoli comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Nel corso del nostro approfondimento sulla situazione in Veneto, abbiamo visto che la De Vizia Transfer è implicata in diverse questioni anche per quanto riguarda il basso Lazio, la Campania e Padova (soltanto per problemi di natura sindacale). Vi chiedo di darci il vostro punto di vista su tutte queste vicende che vogliamo approfondire. Do quindi la parola ad Emilio De Vizia, amministratore della società.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Grazie. Spero che comprenderete un po’ di emozione, che giustamente avverto in un contesto importante come questo. Naturalmente, raccogliendo l'invito del presidente, non ho nessun problema ad affrontare tutti gli argomenti che la Commissione riterrà utile discutere.
  Lo spunto del Veneto nasceva dalle visite che la Commissione ha fatto in quell'area, dove la nostra azienda è presente da anni. Avevo notato che c'era stato qualche riferimento alla nostra azienda; ritenevo utile, quindi, per i lavori della Commissione, portare il nostro punto di vista. Spero che mi lascerete qualche minuto per presentare un po’ l'azienda, perché dalle risposte date dai vostri interlocutori ho notato un po’ di confusione.
  La De Vizia nasce negli anni 1970 a Torino, dove mio zio si era trasferito da un paesino della provincia di Avellino per svolgere l'attività di avvocato dopo la laurea. Erano gli anni in cui il boom economico stava abbracciando l'Italia, in quell'area soprattutto con il settore automobilistico. Insieme, mio zio e mio padre, fondarono questa azienda, che ha avuto per decenni una natura legata a tipologie Pag. 4di servizi diverse da quelli attuali. Fondamentalmente era un'azienda di montaggio e sollevamenti industriali.
  Abbiamo partecipato a tutti i grossi investimenti fatti in quegli anni dal settore automobilistico, dall'Alfa Romeo e dalla FIAT in particolare. Abbiamo partecipato al montaggio di tutti gli stabilimenti automobilistici di quegli anni: Cassino, Termini Imerese, Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco, Iveco di Flumeri ad Avellino (attualmente FMA) e la famosa Arna di Pratola Serra. Fino a qualche anno fa siamo stati anche in Brasile, dove abbiamo montato tutto lo stabilimento di Belo Horizonte.
  Nel settore dei montaggi siamo diventati la più grande azienda a livello europeo. Sono stati nostri, fino all'avvento del referendum sul nucleare, i montaggi della centrale nucleare di Montalto di Castro. Qualcuno di voi avrà in mente l'immagine di tutte quelle gru: tutte quelle gru erano della De Vizia. A quell'epoca comprammo la più grossa gru mai costruita in Europa, che doveva terminare le attività a Montalto di Castro.
  Dopo il referendum, questo settore è stato un po’ ridimensionato e abbiamo ceduto il grosso di questo ramo d'azienda alla Mammut, che è una multinazionale olandese del settore. In quegli anni abbiamo svolto altre iniziative nel settore automobilistico. Sono nostre alcune aziende che lavorano per l'automobile a Melfi e soprattutto ad Avellino. Per dirne una, tutte le cerniere (le cerniere sono una parte della portiera) del gruppo FIAT vengono prodotte in un nostro stabilimento in provincia di Avellino, la Lima Sud, che ha 45 anni di storia.
  Come siamo arrivati al mondo dei rifiuti ? Una volta che gli stabilimenti sono entrati in produzione, la nostra natura si è trasformata nei servizi. Abbiamo iniziato a offrire una serie di servizi all'interno di questi stabilimenti, dalle manutenzioni alle pulizie, fino alla logistica, cosa che facciamo ancora. Il gruppo FIAT vale ancora un 30 per cento del nostro fatturato. Tra queste attività ci sono anche i rifiuti. Agli inizi degli anni 1990 – erano gli anni in cui le amministrazioni iniziavano a privatizzare i servizi di igiene urbana – avendo noi tutte le iscrizioni e lavorando da anni in questo ambito, abbiamo dato vita a questo nuovo settore, ovvero alla gestione dei servizi di igiene urbana o impianti di smaltimento rifiuti per conto di enti pubblici. Oggi questo è un settore in cui i privati hanno un ruolo marginale.
  Potrei sbagliarmi, ma credo che se non siamo la prima, forse siamo la seconda azienda in termini di fatturato e di abitanti serviti. Abbiamo una presenza massiccia in Sardegna e una buona presenza, naturalmente per quello che offre il mercato, nel Nordest, tra Friuli e Veneto; abbiamo un'ottima presenza nel Piemonte e una grossa presenza – per quanto questo termine possa avere senso – in Val d'Aosta; vi è una discreta presenza anche nel basso Lazio. Facciamo una serie di attività in Campania, soprattutto nelle province di Avellino e Benevento, che sono le province di nostra provenienza (in passato abbiamo lavorato per un periodo anche su Napoli città).
  Oggi l'azienda ha un giro d'affari di circa 150 milioni di euro e conserva la natura che dicevo poc'anzi: servizi e lavori per enti pubblici e per enti privati. Siamo presenti in tutti gli stabilimenti FIAT da oltre 45 anni con tutte le attività, da Mirafiori a Melfi. Nello stabilimento di Melfi, di cui tanto si parla in questo momento, abbiamo 150 persone che fanno una serie di servizi.
  Questa premessa mi sembrava dovuta, perché mi sono spesso trovato in situazioni in cui mi si chiedeva da dove venissimo. Non ho nessun merito in questo, quindi posso dirlo: siamo un pezzo della storia economica di questo Paese. Siamo arrivati in Veneto nel 1999. Abbiamo vinto una gara in un bacino della provincia di Treviso. Credo di non sbagliarmi dicendo che era la prima esperienza a livello nazionale di avvio del porta a porta in un bacino così grande, con oltre 200.000 abitanti.
  Siamo arrivati lì, come sempre, facendo degli investimenti forti. Dopo che abbiamo Pag. 5vinto la gara e abbiamo avviato i servizi, abbiamo acquisito le aree e le infrastrutture. Abbiamo lavorato in quel bacino fino a quando la gestione di quell'appalto è stata affidata, in house, a una società del bacino. Da lì, ci siamo insediati in provincia di Padova, in provincia di Verona e nel Friuli, in provincia di Udine, dove gestiamo un altro bacino da 200.000 abitanti, con un impianto digestore anaerobico che stiamo finendo di costruire a servizio del bacino. Il Veneto vale oggi 20-25 milioni di euro del nostro fatturato. Offriamo servizi a circa 2 milioni di abitanti.
  Veniamo, ora, agli altri aspetti di cui parlava il presidente. Facendo queste attività da 45 anni e avendo noi il difetto di fare le cose in prima persona – abbiamo il cognome nella ragione sociale dell'azienda, ci mettiamo la faccia, siamo noi nei consigli di amministrazione e siamo noi a gestire l'azienda – è evidente che, così come deve succedere, la magistratura si è interessata a noi in qualche circostanza. Se me lo permettete, credo che alla lunga questo sia un altro motivo di forza per noi (lo dico anche in ambienti meno prestigiosi e importanti di questo). Siamo stati sfiorati da vicende giudiziarie, avendo partecipato ad appalti importanti: vorrei ricordare la bonifica di Bagnoli. Prima o poi si scriverà una parola vera su quelle attività e vedrete che, come spesso succede, le cose stanno in modo diverso. Spesso questi diventano punti di forza se, alla fine di un'indagine o di un processo, si riesce addirittura a uscirne illesi e con la verità. Lo so che le prime pagine in quei casi non ci sono. Noi siamo stati interessati dalle prime pagine quando si è parlato di Bagnoli. Sfido chiunque, oggi, a sapere che noi, a differenza degli altri soggetti pubblici che stanno facendo il processo, siamo stati prosciolti in udienza preliminare.
  Noi siamo presenti nel basso Lazio, perché abbiamo una storia legata sempre alla FIAT. Quando siamo entrati nel settore della raccolta rifiuti, chiaramente abbiamo iniziato a partecipare a delle gare nei luoghi in cui eravamo già strutturati, come nel basso Lazio a Cassino. Nel basso Lazio oggi c’è un'indagine su Ponza, con una chiusura delle indagini e con un'udienza preliminare non ancora fissata, o che sta per essere fissata. La Cassazione ci ha restituito le quote sociali che erano state sequestrate.
  Noi, nel silenzio più totale – perché riteniamo che le cose si debbano raccontare nelle aule di giustizia – non siamo stati fermi, ma abbiamo puntualmente denunciato una situazione abnorme. Non capivamo come fosse possibile che, per una vicenda che vale per noi un milione di fatturato all'anno su 150 e per un comune che da tre anni non ci pagava, potessimo trovarci di fronte a questi provvedimenti abnormi.

  PRESIDENTE. Ci può illustrare di che tipo di contestazione parla ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. La contestazione è di truffa nelle pubbliche forniture. Il perito e il pubblico ministero ci contestano di non aver fatto i servizi così come avremmo dovuto farli. Ci contestano di non aver raggiunto le percentuali di raccolta differenziata e di non aver messo le attrezzature che avremmo dovuto mettere. Non ricordo bene l'articolo, ma si tratta di truffa nelle pubbliche forniture.
  L'appalto vale quello che vi ho detto. I nostri comuni sono ai vertici per la raccolta differenziata ovunque. Credo che sia giusto dire questa cosa, altrimenti è inutile essere qui: lì c’è una situazione allucinante e noi l'abbiamo segnalata, tant’è vero che abbiamo denunciato il perito della pubblica accusa. Abbiamo fatto una denuncia civile e ci sarà un'udienza a ottobre. Questo soggetto aveva più di un motivo di conflitto di interesse per astenersi dall'accettare quella perizia. Se li volete sapere, ve li racconto. Resta il fatto che noi abbiamo denunciato e chiesto i danni a questo signore.

  ENRICO BUEMI. È possibile avere gli atti della denuncia ?

Pag. 6

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Sì, io ho qui con me una prima pagina, però vi farò avere tutto il fascicolo. Se mi date 30 secondi, vi racconto la vicenda.

  PRESIDENTE. Dunque, voi contestate questo disservizio, oppure lo implicate al fatto che il comune non pagava ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Noi contestiamo completamente il disservizio. Noi abbiamo fatto quello che si poteva fare in quel contesto, su un'isola piccola. Alla fine è scaduto l'appalto e non ci hanno nemmeno mandato via. Per andare via, siamo dovuti andare al TAR, il quale ha imposto al comune di Ponza di bandire una nuova gara e ha stabilito che noi non eravamo tenuti a restare lì. Alla scadenza dell'appalto, il comune ci ha ancora prorogato il servizio. Tutto nasce da una perizia fatta da un ingegnere di La Spezia, che in passato avevamo incrociato perché il figlio è un dirigente di un'azienda nostra concorrente. Questo signore era stato direttore dei lavori in una bonifica che noi avevamo fatto insieme ai francesi di EDF, gara alla quale aveva partecipato anche il figlio, che voleva noleggiarci un impianto.
  Noi andiamo avanti per la nostra strada e questo direttore dei lavori impone alla committente, che era Sviluppo Italia, la rescissione del contratto per inadempimento. Nasce una causa. Lui diviene perito di Sviluppo Italia contro di noi, nello stesso periodo in cui fa la perizia per il comune di Ponza, in cui ci accusa di cose assurde. Il tribunale di Roma ci dà ragione in quella causa e Sviluppo Italia non impugna nemmeno la sentenza. Ci restituiscono la fideiussione e dichiarano illegittima la rescissione adoperata da questo signore.
  Questo è il perito che ha messo in piedi la perizia che è alla base dei provvedimenti di Ponza.

  PAOLA NUGNES. Non comprendo bene. L'inchiesta su Ponza è ancora in atto o siete stati prosciolti ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Per quanto riguarda l'inchiesta su Ponza, c’è la conclusione delle indagini e siamo in attesa di fissazione dell'udienza preliminare. Non so quali altre vicende vi possono interessare. Ho parlato di Bagnoli, ho parlato di Ponza...

  PRESIDENTE. Cosa ci dice di Gaeta ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. A Gaeta non lavoriamo più. So di un'indagine che ha...

  PRESIDENTE. La procura di Latina parla di irregolarità nella gestione dell'appalto.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Non abbiamo notizia di nulla, se non di richieste e quant'altro. Anche qui ci sono lo stesso perito e lo stesso procuratore.

  PRESIDENTE. Che vuol dire ? Non siete ancora stati informati su questo procedimento ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Questo procedimento è venuto fuori, aldilà dell'acquisizione di atti fatti in passato, perché credo che ci sia stato – potrei sbagliarmi – un problema di conflitto di competenze con la nuova normativa che ha accorpato i comuni. Tra la procura e i giudici di Latina c’è stato un rimbalzo e quindi noi siamo venuti a conoscenza di questa indagine. La procura l'ha quindi mandata a Cassino e, in seguito, Cassino ha ritenuto che la competenza fosse di Latina. I tribunali sono andati in Cassazione per far determinare la competenza dell'indagine.

  PRESIDENTE. Cosa contestava questa indagine ?

Pag. 7

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. La stessa identica cosa: truffa nelle pubbliche forniture.

  PRESIDENTE. Sul modello di Ponza. Contestava lo stesso fatto ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. No, non contestava lo stesso fatto. Non ricordo l'articolo, ma comunque si contesta la truffa nelle pubbliche forniture. Comunque, sono due casi con la stessa imputazione, lo stesso pubblico ministero e lo stesso perito, ma sono due vicende.

  PAOLA NUGNES. Quindi, sono due vicende. Prima stavamo parlando di Ponza, adesso stiamo parlando di...

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Di Gaeta.

  ENRICO BUEMI. Mi interessa che siano acquisiti gli atti. È evidente che, a prescindere dal merito, c’è un conflitto di interesse che dobbiamo chiarire, magari in una sede diversa da questa.

  PRESIDENTE. Ci risulta anche che per la discarica di Difesa Grande a Avellino ci sia addirittura una condanna in primo grado a sei mesi per Emilio De Vizia. Le chiedo di darci il suo punto di vista.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. La discarica di Difesa Grande è una discarica che noi abbiamo gestito con una società mista, pubblico-privata, quindi non come De Vizia Transfer. Si trattava di una discarica che veniva aperta dai vari commissari per l'emergenza rifiuti in Campania. Non so se ricordate quando l'allora commissario Bertolaso fu aggredito in quella piazza. Egli si trovava ad Ariano e fu aggredito perché aveva aperto quella discarica, che poi è stata riaperta dal Governo Prodi.
  L'indagine riguardava una serie di contestazioni, anche in questo caso soprattutto di natura ambientale, per le quali vi erano una quindicina di indagati, poi rinviati a giudizio. Il tribunale di Ariano Irpino ha assolto per tutti i reati di natura ambientale tutti gli imputati, me compreso, una metà per prescrizione e una metà per non aver commesso il fatto.
  In capo a me e all'amministratore, i due legali rappresentanti della società, è rimasta una condanna senza menzione per sei mesi per abuso d'ufficio, perché in una delle ordinanze non avremmo ottemperato ad avviare alcune attività di messa in sicurezza. Siamo ricorsi in appello, rinunciando alla prescrizione già intervenuta.

  ENRICO BUEMI. Mi chiedo cosa c'entra l'abuso d'ufficio imputato a vostro carico.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Ce lo chiediamo anche noi, però era una delle contestazioni ! In effetti, l'ordinanza di riapertura di quella discarica, emessa dal commissario, non ricordo se allora era Catenacci o era già Bertolaso, ci imponeva di prendere i rifiuti a una determinata tariffa e di dare corso alle attività di chiusura e di ripristino ambientale della discarica. Proprio perché noi riteniamo che non c'entri nulla, l'abbiamo appellata, rinunciando alla prescrizione, nonostante si tratti di una condanna a sei mesi senza nessuna menzione per un reato rispetto ai 20, 15 o 12 – non ricordo bene – capi di imputazione. Siccome riteniamo di non aver certamente fatto nessun abuso d'ufficio, siamo in appello, pur essendo il reato già prescritto.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PAOLA NUGNES. Ci sono alcune cose su cui avrei bisogno di fare chiarezza. Innanzitutto, la questione di Padova...

  PRESIDENTE. Le chiedo scusa. Faccio porre le domande ai colleghi. Intanto potete prendere appunti e in seguito rispondere a tutte le domande.

Pag. 8

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Io lascerei anche una memoria delle cose dette.

  PAOLA NUGNES. Per quanto riguarda il Veneto, vorrei sapere se è vero, come ha affermato la dottoressa Impresa, il prefetto di Padova, che c’è un'indagine di procedimento penale a carico di Emilio De Vizia, anche se non di natura ambientale. Vorrei solo avere conoscenza di questo fatto. Per quanto concerne Difesa Grande, il capo di imputazione è il fatto che non si è ottemperato alla messa in sicurezza della fase post mortem. Vorrei sapere se la cosa, invece, è stata fatta o se non era di vostra competenza, cioè se vi viene imputato o non era di vostra competenza, oppure se l'avete fatto, altrimenti è un'imputazione reale.
  Per quanto riguarda Gaeta e Ponza, avete più o meno spiegato i fatti. Ci risulta che ci siano stati altri capi di imputazione a vostro carico, come la bonifica di Bagnoli. Lo so che lì c’è stato un proscioglimento, però c’è ancora un capo d'imputazione per quanto riguarda la procura di Salerno per l'inchiesta denominata «Chernobyl». Noi possiamo anche valutare che, essendo un'impresa così importante, così grande e così coinvolta in tante cose, ci sia interesse da parte di tanti a creare delle difficoltà, però vorremmo essere messi al corrente di tutte le faccende e rassicurati. Peraltro, se non sbaglio, adesso alla De Vizia è stato affidato l'appalto per l'impianto del digestore anaerobico a Giuliano. Vorrei sapere a che punto è la VIA e se c’è una sospensione da parte del commissario Cantone su alcuni appalti nella situazione laziale. Insomma, vorrei un po’ di chiarezza su tutto questo.

  PRESIDENTE. Mi associo alle domande della collega Nugnes. Aggiungo un mio giudizio personale. Durante le visite che abbiamo fatto in giro per l'Italia, ho notato che se prima andava di moda l'incenerimento, adesso c’è un boom dei digestori anaerobici per produrre energia, secondo me a discapito della produzione di compost. Mi domando e vi chiedo cosa ricevono in ingresso i vostri progetti: ricevono rifiuto da raccolta differenziata o rifiuto indifferenziato, quindi, ricco di metalli pesanti e inquinanti vari ?

  PAOLA NUGNES. Vorrei integrare la mia domanda. Ho letto che l'appalto di Giuliano è per quindici anni. Questi quindici anni corrispondono al tempo degli incentivi, dopodiché questo impianto passa alla gestione pubblica. Se ha altre notizie, le chiedo di darmele.

  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Io non ricordo di aver letto nulla riguardo a indagini della procura di Padova su Emilio De Vizia, che sono io, quindi avrei dovuto saperlo. Ricordo che il prefetto Impresa ha dichiarato che non c’è nessun tipo di problema nella gestione degli appalti in Veneto della De Vizia. Immagino che possa riferirsi alla vicenda di Difesa Grande, di cui parlavamo poc'anzi, poiché quella è la questione che riguarda me. Lei ha ragione, lo stavo per dire, ma non volevo annoiarvi: noi appelliamo la condanna su Difesa Grande in relazione alla mancata messa in sicurezza, perché riteniamo di non entrarci nulla ! Appellammo quell'ordinanza, che ci chiedeva di chiudere la discarica, al TAR, che allora ci diede ragione perché non c'erano le condizioni tecniche.

  PAOLA NUGNES. Che significa ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Non erano ancora completati i conferimenti, quindi l'ordinanza era in via preliminare. Dovevano arrivare i rifiuti per raggiungere le quote e poi la discarica doveva essere chiusa. L'ordinanza è stata interpretata in modo diverso da un tribunale di primo grado. Crediamo di poter far cambiare opinione. Le do un elemento che credo debba stare a cuore a tutti. Successivamente – la vicenda è vecchia – è stato messo in piedi il piano di caratterizzazione Pag. 9predisposto dall'ARPAC su Difesa Grande, al fine di stabilire se il sito fosse o meno inquinato e quindi le attività da farsi.
  La conferenza dei servizi della regione Campania – anche su questo le farò avere i documenti – tenutasi presso la provincia di Avellino, ha appurato l'inesistenza di qualsiasi inquinamento. Questo dà il via alle naturali e normali attività di chiusura, senza nessuna attività di bonifica.
  Comprendo lo stupore perché, così come con Bagnoli, mi rendo conto che è molto più difficile far passare queste cose. Le farò avere tutta la documentazione, compresa l'analisi del rischio. Questa è una verifica che si può fare anche su internet, perché la notizia è uscita. Dunque, non c’è nessun inquinamento a Difesa Grande. Lei ha ragione quando parla del fatto che facciamo tante attività. Nessuno ci vuole dare fastidio, ma è giusto che qualcuno si occupi di queste cose. Tuttavia, io credo che noi abbiamo diritto a una cosa: quando c’è un proscioglimento, c’è un proscioglimento. Io ho una bambina ancora piccola e non voglio che tra qualche anno debba leggere queste cose. Si parlerà di me anche in modo positivo, però il mio nome sarà legato a Bagnoli. Noi a Bagnoli siamo stati prosciolti. Nelle nostre dichiarazioni, dopo che ci è stato contestato il reato, noi avevamo già detto che non ci veniva contestato il disastro ambientale e non ci veniva contestato nulla. Se volete fare un approfondimento su Bagnoli, credo sia giusto e capisco il suo interesse. Per quanto concerne la sua domanda, siamo sempre noi: se ci riusciamo a Pozzuoli, immagini a Padova. Io le dico che la vicenda di Bagnoli si è chiusa per noi. Noi siamo stati prosciolti. Per quanto riguarda Salerno...

  PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo. Prima c'era la domanda su Padova. Forse mi è sfuggita. Per quanto riguarda l'Ecocentro di Merlara e di Monselice, risultano problematiche di carattere sindacale. Vorrei sapere in che cosa consistono.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Se un'azienda che ha 2.000 dipendenti non avesse problematiche sindacali, secondo me bisognerebbe preoccuparsi. Sono normali situazioni. Lì siamo subentrati alla gestione di un'azienda che prima di noi era fallita, quindi, si trascinavano delle situazioni. È normale dialettica, non è nulla di che. Possiamo produrre un documento della CGIL che, alla chiusura delle vertenze, prende atto della nostra correttezza e quant'altro. Noi siamo presenti ai tavoli nazionali con le confederazioni con cui firmiamo i contratti nazionali di categoria.

  PAOLA NUGNES. A Bagnoli siete stati prosciolti, quindi, effettivamente, forse non dovevo neanche nominarlo. Per riassumere, i procedimenti in corso sono ancora quello per Gaeta, quello per Ponza...

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Lei cosa intende per procedimenti in corso ?

  PAOLA NUGNES. Ci sono ancora inchieste.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Ci potrebbero essere inchieste di cui non siamo a conoscenza. Io le dico che i procedimenti in corso sono Ponza – di cui le ho detto – e Difesa Grande, dove c’è il nostro appello rispetto alla condanna di primo grado a sei mesi. Lei parlava di Salerno, me ne ero dimenticato. Questo è un altro nostro punto di forza. Nell'inchiesta Chernobyl, in cui c'era contestata per gli indagati l'associazione in udienza preliminare, è stata tolta l'associazione all'amministratore della De Vizia Transfer. Ho difficoltà a darle degli elementi sul processo perché, nel frattempo, mi pare che le competenze si siano spostate da Santa Maria Capua Vetere a Salerno.
  Se vuole, le racconto la vicenda. Noi, per un lavoro di 30.000 euro per conto dell'allora commissario del Sarno, che credo fosse il generale Ucci – potrei sbagliarmi Pag. 10– portavamo dei fanghi degli impianti di depurazione in un impianto terzo. Quello che questi poi hanno fatto nell'impianto terzo non può essere certamente addebitato a noi. Sembrerebbe che abbiano fatto qualcosa che non dovevano fare. Non so se vi siete interessati a questa vicenda. C’è stato uno strascico di quell'udienza; uno degli indagati aveva denunciato il pubblico ministero che all'epoca aveva indagato e a noi è stata tolta l'associazione. I reati venivano commessi all'interno di questo impianto e sembrerebbe che i materiali non venissero trattati come avrebbero dovuto essere trattati, venendo poi portati fuori. Noi non facevamo nient'altro che portare i rifiuti, per conto del commissario, nell'impianto che all'epoca era autorizzato.
  L'associazione ci è stata già tolta in udienza. Se vogliamo dire la verità, già il giudice per le indagini preliminari, all'inizio, non aveva dato corso ai provvedimenti del pubblico ministero. Passo a Giugliano e ne approfitto per rispondere sul digestore. Noi facciamo solo impianti pubblici. Noi, per una nostra scelta, giusta o sbagliata – non ha senso dirlo qui – partecipiamo solo a gare d'appalto laddove ci sono iniziative pubbliche, quindi impianti previsti da una pianificazione regionale, che poi vengono fatti o con il project o con le varie modalità.
  Questo impianto di quindici anni, come quello di Udine che stiamo per inaugurare a Codroipo, non è legato agli incentivi, ma alla durata dell'investimento. Quella è un'opera pubblica e noi la costruiamo con nostri soldi, finanziati dalle banche. Sulla tariffa e sull'incentivo recuperiamo l'investimento e la gestione. Nel caso di specie, dopo quindici anni – dopo venti in quello di Udine – in cui la tariffa è un po’ più bassa, l'impianto torna all'amministrazione pubblica.

  PAOLA NUGNES. Non corrisponde all'incentivo ? L'incentivo è per quindici-venti anni !

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. L'incentivo è quello dei certificati verdi. Certamente quello di Giugliano corrisponde anche all'incentivo, ma quello di Codroipo no.

  PAOLA NUGNES. È una cosa da sottolineare proprio nella gestione dell'appalto del comune di Giugliano...

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. L'appalto non è stato fatto dal comune, ma dalla Regione, che ha nominato dei commissari per fare i sette impianti in Campania che permetterebbero un risparmio di 30, 40, 50 o 60 milioni all'anno.

  PAOLA NUGNES. La VIA è stata rilasciata ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Abbiamo ricevuto una nota qualche giorno fa – quindi, dovrebbe arrivarci il decreto – in cui la Regione ha dichiarato che per la tipologia di impianto non c’è bisogno della VIA, ma è solo assoggettabile.
  Da quello che mi dicono, c’è un problema: il commissario, nel frattempo, è scaduto, quindi non ha più avuto i poteri per firmare materialmente la convenzione. L'impianto di Giugliano e quello di Codroipo trattano solo rifiuti provenienti da raccolta differenziata porta a porta. Nel caso di specie, i comuni della provincia di Udine – peraltro siamo noi a occuparci del servizio in alcuni di questi comuni – sono già di gran lunga sopra al 70 per cento. Presidente, l'impianto produce energia, ma poi fa compost: ha sia la fase anaerobica che la fase aerobica.

  PAOLA NUGNES. Dunque, voi vi occuperete anche del compostaggio del digestato ? È nel contratto o è una vostra buona disposizione ? Voi siete obbligati a questa fase ?

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. L'impianto di Codroipo e quello di Giugliano prevedono le due fasi: la digestione e successivamente la gestione aerobica, con la produzione Pag. 11di compost, che noi dobbiamo commercializzare. Naturalmente, questo permette un abbattimento delle tariffe. Io sono campano di origine e mi piacerebbe sentire dire «irpino» più che «campano». Noi delle zone interne – lei lo saprà bene – abbiamo sempre una certa resistenza. Per fare l'esempio di Giugliano, che sta a cuore a tutti e non solo a lei, mi pare che la tariffa con cui noi ci siamo aggiudicati la gara sia di circa 95 euro (non la ricordo bene, perché è passato un bel po’ di tempo da quando abbiamo vinto la gara), ma non riusciamo ancora a fare l'impianto. Oggi i comuni spendono dai 150 ai 160 euro in impianti simili a quelli, spesso privati, nel Nordest.

  PAOLA NUGNES. Le avevo fatto un'altra domanda. Volevo sapere se c’è stata qualche sospensione da parte del commissario Cantone per qualche accertamento di bando di gara.

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Certo, onorevole. Noi non lavoriamo più a Gaeta. Il caso vuole che la sospensione è stata fatta alla ditta che è subentrata dopo di noi: non siamo noi. A Gaeta il nostro contratto è scaduto e siamo andati via. Ho letto dai giornali che il commissariamento c’è stato, ma sul nuovo gestore, non certo su di noi. Mi pare di aver risposto a tutto. Vorrei solo aggiungere una cosa. Naturalmente, ho cercato di restare all'ordine del giorno, ma avevo il dubbio che si sarebbe parlato anche di altro. Nella memoria, oltre alla presentazione dell'azienda, raccontiamo anche la vicenda veneta.
  Io non mi meraviglio di nulla, soprattutto quando c’è un interesse su un territorio, però è davvero paradossale – lo dico come uno che fa questa battaglia in Confindustria da anni – che debba diventare argomento di discussione e di approfondimento l'unico appalto che è andato in gara. Io vi invito davvero a riflettere: è stato l'unico appalto che è andato in gara in Veneto in questi ultimi cinque-sei anni.
  È vero che abbiamo partecipato solo noi con dei locali, ma è anche vero che ormai in Veneto non c’è più nessuno che fa questo mestiere. Dodici anni fa, quando siamo arrivati noi, c'erano decine di imprese: ora non ce ne sono più. Diventa argomento di discussione e di approfondimento – io so che c’è stata un'interrogazione parlamentare – l'unico bacino che è andato in gara, il caso vuole a tariffe più basse degli altri. Mi pare che una delle domande poste in audizione riguardasse questo nostro appalto a Padova sud, dove abbiamo vinto una gara qualche anno fa. Abbiamo riassunto la nostra e altre situazioni del Veneto nel settore degli appalti dei rifiuti nella nota che lasciamo agli atti.

  PRESIDENTE. Se volete mandarci ulteriori note, tipo quella della CGIL o altro che ritenete utile...

  EMILIO DE VIZIA, Amministratore della società De Vizia Transfer. Possiamo mandarvi anche quello di cui si parlava poc'anzi, cioè la citazione fatta al perito.

  PRESIDENTE. Va bene. Acquisiremo questo materiale. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 17.15.