XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

Resoconto stenografico



Seduta n. 24 di Martedì 10 marzo 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3 

Audizione del Ministro della giustizia, Andrea Orlando:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 3 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 4 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 7 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 7 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 7 
Grande Marta (M5S)  ... 7 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 7 
Grassi Gero (PD)  ... 7 
Cervellini Massimo  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Melillo Giovanni , capo di gabinetto del Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Melillo Giovanni , capo di gabinetto del Ministro della giustizia ... 9 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Orlando Andrea (PD) , Ministro della giustizia ... 9 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 9 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 10 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 10 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 10 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 10 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 10 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE FIORONI

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Audizione del Ministro della giustizia, Andrea Orlando.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Ministro della giustizia, Andrea Orlando, che ringraziamo per la cortese disponibilità con cui ha accolto l'invito ad intervenire oggi in Commissione.
  Il ministro è accompagnato dal capo di gabinetto Giovanni Melillo.
  Come ricorderete, abbiamo deciso di ascoltare il Ministro Orlando su due principali materie, alle quali intendo aggiungere personalmente alcuni quesiti dopo la prima esposizione del Ministro. La prima questione riguarda l'eventuale presenza, presso le strutture del Ministero della giustizia o da esso dipendenti o comunque collegate, di documentazione concernente il caso Moro, che non sia già stata acquisita dalle Commissioni parlamentari d'inchiesta che si sono occupate della vicenda.
  In particolare, questa Commissione è interessata a conoscere elementi di dettaglio sulla documentazione versata all'Archivio centrale dello Stato in attuazione della cosiddetta «direttiva Prodi» dell'8 aprile del 2008, con la quale l'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi comunicava al Ministro dell'interno Amato – e, per conoscenza, a vari ministri, tra i quali anche quello della giustizia – di ritenere che, nel caso del rapimento e dell'uccisione di Moro, si potesse comunque dar luogo a declassifica degli atti.
  Nel corso dell'audizione del 29 ottobre scorso, il Sottosegretario Minniti ha chiarito che tale direttiva aveva una duplice portata: per quanto riguarda gli organismi di intelligence essa ha comportato l'immediata declassifica di tutta la documentazione relativa al caso Moro, mentre per le altre amministrazioni ha rivolto un autorevole invito a procedere in tal senso.
  È, quindi, di interesse della Commissione verificare se e in che misura l'invito contenuto nella direttiva Prodi sia stato effettivamente accolto dal Ministero della giustizia e dalle strutture che da esso dipendono.
  Ricordo, peraltro, che il Presidente del Consiglio, con lettera del 2 dicembre 2014 indirizzata a tutti i ministri, ha esteso anche al caso Moro l'invito rivolto da questa Commissione lo scorso 30 ottobre: si tratta della cosiddetta «direttiva Renzi» in materia di declassifica della documentazione concernente le stragi. Un simile intervento, oltre a favorire il più sollecito completamento dell'operazione di versamento all'Archivio centrale dello Stato, ha il pregio di assicurare a questa Commissione le condizioni necessarie per poter procedere nell'inchiesta parlamentare.
  La seconda materia sulla quale abbiamo richiesto al Ministro Orlando di riferire oggi in seduta riguarda il numero e lo stato delle rogatorie internazionali che nel corso degli anni sono state richieste relativamente a procedimenti connessi al rapimento e all'uccisione dell'onorevole Pag. 4Aldo Moro. Disporre di un simile quadro riepilogativo sarebbe estremamente utile allo svolgimento dell'inchiesta parlamentare, che si trova spesso nell'obiettiva difficoltà di ricostruire con precisione e completezza il complesso dei filoni di indagine che, soprattutto sul versante internazionale, sono stati negli anni seguiti dalle diverse Procure della Repubblica interessate.
  Qualora ne ravvisi l'opportunità, il Ministro potrà integrare successivamente le sue risposte facendo pervenire per iscritto alla Commissione eventuali elementi di dettaglio.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Grazie, presidente, a lei e a tutta la Commissione per il lavoro che state svolgendo, che credo offrirà un prezioso contributo per chiarire i molti delicati aspetti di una delle vicende più terribili e complesse della nostra storia.
  La mia audizione di fronte a questa Commissione è stata disposta al fine di acquisire gli elementi di informazione concernenti l'entità, la natura e l'oggetto della documentazione relativa al caso Moro, che, in primo luogo, sia stata già versata o sia in procinto di esserlo dal Ministero della giustizia o da strutture da esso dipendenti o ad esso comunque collegate all'Archivio centrale dello Stato, in attuazione della citata direttiva del Governo Prodi; o che sia eventualmente rimasta, anche dopo la suddetta direttiva, nella disponibilità del Ministero della giustizia o di strutture da esso dipendenti o comunque ad esso collegate.
  È stato inoltre richiesto di fornire le informazioni circa il numero e lo stato delle rogatorie internazionali nel corso degli anni, relative agli atti e ai documenti connessi al rapimento e all'uccisione dell'onorevole Aldo Moro.
  Ritengo opportuno ricordare, in via generale, che il possesso da parte del Ministero di documentazione classificata relativa a fatti oggetto di indagine, come in relazione al rapimento e all'omicidio dell'onorevole Moro, appare residuale, atteso che i relativi atti risultano originati nell'ambito di procedimenti penali e sono dunque nella disponibilità dell'autorità giudiziaria. Il Ministero non ha, in termini generali, una funzione di raccolta di questo insieme di atti.
  Anche per quanto riguarda le rogatorie, l'attività svolta dal Ministero è sostanzialmente di mera trasmissione da e verso le autorità di Stati esteri, mentre il contenuto dei relativi atti soggiace alle disposizioni di carattere processuale.
  Fatta questa premessa, credo possa essere utile indicare i documenti più significativi di cui è stata trovata traccia presso il Ministero e deposito una relazione scritta che riporta tutti i documenti rinvenuti, anche quelli che provengono da altri Ministeri.
  Agli atti del Ministero della giustizia è stata rinvenuta la lettera datata 8 aprile 2008 dell'allora Presidente del Consiglio Romano Prodi indirizzata al Ministero dell'interno. In essa il Presidente del Consiglio concorda con il Ministro dell'interno – cito testualmente – «sul fatto che sia giunto ormai dopo trent'anni il tempo di dare un ulteriore contributo alla ricostruzione storica del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro» e ritiene che – cito sempre testualmente – «nel caso del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro risalente a trent'anni fa si possa comunque dar luogo alla declassifica degli atti classificati, prescindendo da ogni valutazione riguardante anche l'applicazione immediata e diretta dei limiti temporali fissati dal citato articolo 42 della legge 124 del 2007».
  La lettera veniva inviata per conoscenza anche ai Ministri degli esteri, delle finanze e della giustizia «affinché valutino favorevolmente di procedere alla declassifica degli atti da loro formati e classificati» riguardanti appunto il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro.
  Dalla consultazione dei relativi atti custoditi presso la segreteria principale di sicurezza, si rileva che, oltre alla citata lettera dell'8 aprile 2008, vi era anche la Pag. 5missiva del Ministro della giustizia pro tempore, professor Luigi Scotti, del 16 aprile 2008, diretta all'allora capo di gabinetto, con la quale «premesso che il segreto non può riguardare gli atti del processo per l'uccisione dell'onorevole Moro, occorre accertare se qui, al Ministero, nell'archivio riservato, ci sia qualche atto o documento coperto dal segreto».
  A sua volta il capo di gabinetto del Ministero della giustizia, con nota del 18 aprile 2008, chiedeva informazioni alle segreterie di sicurezza dipendenti circa l'eventuale esistenza, presso gli archivi dell'amministrazione, di informazioni, atti, documenti o cose sottoposti a classifica di segretezza e comunque pertinenti al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro.
  Tutte le note di risposta pervenute dalle varie segreterie di sicurezza segnalano l'inesistenza di informazioni, atti e documenti della tipologia richiesta. Anche presso la segreteria principale di sicurezza del Ministero non risultano essere presenti atti classificati riguardanti il caso Aldo Moro, così come indicato in una nota dell'allora capo della segreteria principale di sicurezza, peraltro senza data e numero, diretta al capo di gabinetto.
  Con una nota del vice capo di gabinetto del Ministero della giustizia, in data 1o agosto 2011 venivano trasmesse al Ministero per i beni e le attività culturali, indicato come destinatario del versamento, due note dell'Avvocatura generale dello Stato, del 17 dicembre 1996 e del 3 giugno 1999, relative al procedimento penale cosiddetto Moro quinquies, e una dell'Ispettorato generale del Ministero della giustizia del 25 marzo 2003, avente ad oggetto «segnalazione del senatore Francesco Bosi su eventuali iniziative giudiziarie non intraprese o non concluse dalla Procura di Firenze sul caso Moro».
  Tale documentazione è stata versata in originale e non è dunque più in possesso del Ministero della giustizia.
  Ulteriori verifiche recentemente effettuate hanno permesso di rilevare l'esistenza di altra documentazione originata da documenti classificati a suo tempo trasmessi al Ministero della giustizia da altre autorità. Si tratta, in particolare, di atti originati da un documento riservato emesso dal Comando generale dell'Arma dei carabinieri in data 20 ottobre 1982. Tale documento fu trasmesso al Ministero della giustizia, Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, e aveva ad oggetto le dichiarazioni rese in udienza al processo Moro dal brigatista pentito Alfredo Buonavita, all'epoca detenuto, circa un progetto di evasione dei brigatisti detenuti mediante l'uso di elicotteri.
  L'atto risulta inserito fra quelli oggetto di declassifica da «riservato» a «non classificato», effettuata dal citato Comando generale con atto relativo alla «Documentazione afferente al caso Moro. Declassifica di atti».
  A seguito della ricezione del documento, l'allora Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena allertò il direttore della casa di reclusione di Paliano ove erano ristretti diversi brigatisti, con fono riservato del 30 ottobre dello stesso anno, cioè del 1982. Si tratta di documenti evidentemente non attinenti al caso Moro, quindi esclusi dalla direttiva Prodi, e non destinati al versamento all'Archivio centrale dello Stato.
  In conclusione, il Ministero della giustizia, con riferimento alla cosiddetta «direttiva Prodi», ha già proceduto al versamento all'Archivio centrale dello Stato della documentazione che è sopraindicata e ha ad oggetto un solo atto firmato dal Ministero della giustizia, precisamente dall'Ispettorato generale.
  Allo stato, non risultano nella disponibilità del Ministero altri atti o documentazione classificata che possa ritenersi d'interesse in relazione al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro. Non vi sono, per tale motivo, adempimenti ulteriori da compiere in ossequio alla direttiva Renzi del 2 dicembre 2014, con la quale il Presidente del Consiglio dei ministri, nel solco dell'iniziativa del 22 aprile 2014 che prevedeva la declassifica degli atti relativi Pag. 6a svariate stragi, ha invitato i Ministri della Repubblica affinché le dipendenti amministrazioni diano corso ovvero completino le operazioni di declassifica di relativa competenza relativamente al sequestro e all'uccisione dell'onorevole Aldo Moro.
  Con riferimento a questa ultima direttiva, con una nota a firma del capo di gabinetto del 19 dicembre 2014, protocollo 781-7/43, inviata alla segreteria della Presidenza del Consiglio dei ministri, veniva assicurato il pieno adempimento della stessa, rappresentando che «questo Ministero, all'esito di recenti verifiche effettuate, non risulta disporre di atti o documentazione classificata dal medesimo originata inerente all'oggetto», specificando altresì che tali ricerche «erano già state in precedenza effettuate a seguito di quanto disposto con la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Romano Prodi, in data 8 aprile 2008» e che all'esito delle stesse, con la suindicata nota del 1o agosto 2011, «si era provveduto a versare al Ministero per i beni e le attività culturali la pertinente documentazione rinvenuta».
  Per quanto riguarda le richieste di informazioni in materia di rogatorie, secondo quanto riferito dalla competente direzione generale, sono state rinvenute negli ultimi anni quattro rogatorie destinate ad autorità estere. Per tre di esse risulta comunicata l'esecuzione e i relativi atti sono stati trasmessi all'autorità giudiziaria richiedente. Si tratta di rogatorie attivate nell'ambito del procedimento penale 2046/04 R.G. K della Procura della Repubblica di Roma e dirette una alla Francia, una all'Ungheria e una alla Germania. Per una quarta rogatoria non risulta ancora comunicata l'esecuzione. Anche in questo caso la richiesta è stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Roma nell'ambito del procedimento penale 54549/13 Ignoti RGNR ed è diretta agli Stati Uniti d'America.
  Questo è il quadro degli atti a nostra disposizione e delle rogatorie che sono state effettuate.

  PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Acquisiamo la relazione.
  Prima di dare la parola ai colleghi, vorrei sottoporle alcune altre richieste che non sono oggetto di una sua risposta oggi, ma per le quali le chiedo di poterci far avere le carte.
  Ieri, nell'audizione di monsignor Mennini, si è più volte ipotizzato che uno dei tentativi di instaurare la trattativa con le Brigate Rosse per la liberazione di Aldo Moro sia stato condotto dall'allora cappellano delle carceri monsignor Cesare Curioni e da un suo collaboratore, monsignor Fabio Fabbri. Essendo monsignor Cesare Curioni, allora, il cappellano generale delle carceri, le chiederei di verificare se nella documentazione del Ministero vi siano tracce, riscontri o informative di un simile tentativo.
  La seconda richiesta è di acquisire copia di tutto il materiale istruttorio riguardante l'indagine amministrativa esperita dal Ministero in ordine alla vicenda della scomparsa di materiale fotografico consegnato al pubblico ministero Infelisi, titolare del fascicolo per la strage di via Fani. Sarebbe altresì utile disporre anche dell'elenco del personale impiegato nell'azione ispettiva.
  Questo riguarda la prima fase dell'inchiesta, prima del passaggio al giudice istruttore.
  Risulterebbe altresì necessario – di questo non abbiamo atti – acquisire informazioni sulle iniziative del Ministero della giustizia per ottenere l'estradizione del terrorista latitante Alessio Casimirri dal Nicaragua e per l'accoglimento di richieste di assistenza giudiziaria di autorità giudiziarie italiane. Inoltre, chiediamo di acquisire un'analitica relazione sui fatti, corredata da copia integrale del carteggio, comprensiva degli atti eventualmente classificati e degli appunti formati dagli uffici competenti o ricevuti da altri dicasteri, dalla Presidenza del Consiglio o direttamente Pag. 7da organismi dei servizi di sicurezza, e altresì copia dei dispacci diplomatici intercorsi con l'Ambasciata d'Italia a Managua. Risulterebbe inoltre necessario acquisire lo stato complessivo dei rapporti con il Nicaragua, anche al fine di valutare l'esistenza di altre leve negoziali da poter azionare per l'estradizione di Alessio Casimirri.
  Analoghe considerazioni riguardano, oltre ad Alessio Casimirri, anche Alvaro Loiacono.
  Ci servirebbe, poi, una relazione tecnica del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria relativa allo status penitenziario dei detenuti Mario Moretti, Valerio Morucci e Giovanni Senzani, con particolare riguardo ai seguenti aspetti: benefici penitenziari, rimesse di denaro dall'esterno, incarico o prestazioni lavorative comunque retribuite durante il periodo di detenzione, compresenze carcerarie riferite alle celle occupate dai detenuti e quant'altro ruoti intorno a questi quesiti.
  Do la parola i colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PAOLO BOLOGNESI. Grazie, signor Ministro. Chiedo se si possa acquisire, in merito al carcere di Paliano, l'elenco dei terroristi che sono passati in quel carcere nel periodo Moro e subito dopo...

  PRESIDENTE. Nel periodo 1978-83.

  PAOLO BOLOGNESI. ...e dei dirigenti dello stesso carcere in quel periodo.

  MARTA GRANDE. Ai fini della conduzione dell'inchiesta parlamentare sarebbe, a nostro avviso, estremamente utile ricostruire con esattezza il numero e l'oggetto di tutti i fascicoli penali che sono stati aperti dalle Procure della Repubblica, quanto meno le principali, con riferimento al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro e alle vicende connesse.
  Ci risulta che le richieste che sono state inoltrate in tal senso dalla Commissione ad alcune Procure finora hanno ricevuto risposte frammentarie e incomplete, sia per la complessità delle verifiche sia per l'obiettiva scarsità delle risorse di personale. Per questo motivo vorremmo chiederle di far sì che le strutture del Ministero ci forniscano un'assistenza per questo specifico accertamento, affidando magari ad alcuni funzionari – è un'ipotesi – il compito di procedere alla ricognizione e alla classificazione dei fascicoli in questione.
  In particolare, ci potremmo concentrare sulle Procure di Roma, Firenze, Torino, Genova e Milano, effettuando una ricerca sui registri generali per gli anni dal 1976 fino ad oggi. Per il periodo prima dell'entrata in vigore del vigente codice di rito, la ricerca potrebbe riguardare le iscrizioni effettuate sui registri «noti», «ignoti» e «atti relativi» nonché sul registro degli esposti anonimi.

  PRESIDENTE. La richiesta dell'onorevole Grande è condivisibile, perché abbiamo registrato le difficoltà delle cinque Procure che ci interessano.
  C’è una difficoltà oggettiva, quindi noi abbiamo sollecitato le Procure. Però, se riuscissimo a trovare qualche strumento per avere l'elenco, queste sono le cinque Procure.

  GERO GRASSI. Tra gli illustri consulenti del Ministero di grazia e giustizia – sia tranquillo, Ministro, non oggi ma negli anni del rapimento Moro – c'era Giovanni Senzani, che, per la storia, era (non so la definizione del rapporto) un consulente del Ministero di grazia e giustizia. Senzani fu storicamente la persona che indicò alle Brigate Rosse di uccidere i giudici Amato, Minervini e Tartaglione, che erano presso il suo Ministero. Domani – qualora io risulti poco credibile – verrà in audizione il Procuratore della Repubblica di Pistoia dell'epoca, Tindari Baglione, il quale, alcuni anni fa, alla domanda – che domani Pag. 8faremo a lui, per capire di più – su chi avrebbe vinto la guerra tra magistratura e forze di polizia da un lato e Brigate Rosse dall'altro, rispose: «Non lo so, mi auguro che vinciamo noi, però la cosa strana è che il consulente delle due formazioni è lo stesso, Giovanni Senzani».
  La richiesta quindi riguarda il fascicolo di Senzani nel suo rapporto con il Ministero di grazia e giustizia, il fascicolo relativo all'arresto di Senzani, che fu catturato a Roma in via della Vite, e ad adiuvandum rispetto a quello che ha detto il presidente – ove questo passaggio nell'esposizione del presidente fosse poco chiaro, lo specifico – l'elenco dei compagni di cella di Senzani nel corso degli anni della sua detenzione.
  Infine, il presidente ha brillantemente sottolineato che Casimirri non ha subito l'estradizione, ma per sintesi ha omesso di dire che ci sono stati due tentativi di estradizione di Casimirri, uno bloccato per attività istituzionale del Nicaragua, l'altro abortito per attività poco istituzionale dei nostri servizi, che hanno impedito a un magistrato di partire e compiere l'operazione. Mi pare che il magistrato si chiamasse Meroni, comunque sono in grado di fornirle i dati precisi.
  Credo che dopo trentasei anni, anche per chiudere questa giusta polemica sulla mancata detenzione di uno dei protagonisti dell'eccidio di via Fani, lo Stato debba impegnarsi fino in fondo. Manca l'estradizione di uno che si chiama Alessio Casimirri che ha – usando un termine calcistico – un pedigree tutto particolare alle spalle, che è quello della cittadinanza della madre, del ruolo del padre, degli amici del padre, del perché la moglie è stata arrestata e per arrestarla è stata portata in Egitto, del perché egli a un certo punto è riuscito a espatriare in Francia con la moglie, stava con altri ed è scomparso. Insomma, c’è una fascia d'incertezza sulla quale, se riuscissimo a chiarire, faremmo luce.

  MASSIMO CERVELLINI. A seguito delle richieste di chi mi ha preceduto circa il carcere di Paliano, se fosse possibile vorrei conoscere nei tempi più rapidi lo stato attuale dei vari soggetti che hanno attraversato quell'esperienza, sia in condizioni di restrizione della libertà sia in posizione di gestione, perché leggendo come molti di voi libri sul caso Moro e su vicende connesse, sappiamo che gli stessi autori dei libri hanno dovuto seguire un iter nei confronti anche del Ministero e di altri interlocutori istituzionali.

  PRESIDENTE. Mi sembra che le risposte ci arriveranno con gli atti. Signor Ministro, l'onorevole Grande ha chiesto come riuscire ad avere da cinque Procure almeno l'elenco dei fascicoli che non riusciamo a ricostruire: oggettivamente non è che qualcuno non voglia darci quell'elenco, ma nelle Procure interessate non c’è personale idoneo e disponibile a fare la ricognizione di cui abbiamo bisogno.
  Poi c’è un passaggio che riguarda Senzani su cui la Commissione ha posto un'attenzione significativa e rispetto al quale aspettiamo che ci possiate dare tutte le indicazioni possibili.
  Inoltre, c’è il versante Casimirri: poiché è nostra intenzione intraprendere iniziative che lo riguardano, abbiamo necessità di capire che cosa è successo, perché la richiesta di estradizione non è stata più reiterata e come mai è naufragata anche ogni forma di rogatoria.
  Quanto alle vicende di Paliano, sono inserite già all'interno della domanda complessiva, che comprende chi c'era, i compagni di cella, chi si è susseguito.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Solo per un chiarimento e per una richiesta di chiarimento. È chiaro che alcune domande ritornano sulla possibilità che vi siano atti direttamente collegati alla vicenda Moro che siano in qualche modo ancora oggetto di custodia da parte del Ministero. Naturalmente faremo un'ulteriore verifica, ma mi sentirei di escluderla.
  Per quanto riguarda l'insieme delle richieste che sono state formulate e che Pag. 9riguardano la ricostruzione di una serie di vicende che non fanno direttamente riferimento all'indagine Moro, ma ad alcuni protagonisti, naturalmente c’è tutta la disponibilità a raccogliere e a produrre a questa Commissione gli elementi che sono stati chiesti. Ugualmente c’è la disponibilità per quanto attiene la possibilità di dare un supporto alle Procure per produrre gli atti che non sono nella disponibilità del Ministero ma delle Procure e che queste, per ragioni di carico di lavoro, non sono in grado di produrre in tempi rapidi.
  L'unica richiesta di precisazione riguarda questo punto: quando mi si chiede di ricostruire anche la vicenda detentiva dei protagonisti, presidente, mi si chiede di farlo rispetto ai nomi che lei ha elencato, non ad altri.

  PRESIDENTE. Solamente a quei nomi.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Lo dico perché diventerebbe abbastanza complesso ricostruire la vicenda detentiva di tutti quelli che...

  PRESIDENTE. Abbiamo chiesto laddove abbiamo motivo di ritenere, per le indagini che stiamo facendo, che quei nomi siano rilevanti.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. È solo per dare una risposta congrua alle domande che mi sono state poste.

  PRESIDENTE. Mentre per la vicenda Casimirri sono atti che ha il Ministero.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Assolutamente sì.

  PRESIDENTE. Perché erano estradizioni e rogatorie, ma talmente datate nel tempo che non sono lì segnalate. Sono state segnalate solo le quattro cui ha fatto riferimento nella sua relazione, mentre le rogatorie più significative hanno riguardato Casimirri e ce ne sono state, prima l'estradizione poi le due rogatorie, tutte abortite.

  GIOVANNI MELILLO, capo di gabinetto del Ministro della giustizia. Va chiarito che le rogatorie riferite alle vicende processuali che nel tempo hanno riguardato il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro sono ovviamente assai di più di quelle a cui si è fatto riferimento nella relazione, che sono quelle attualmente conservate agli atti del Ministero.
  Poi ci sono ulteriori rogatorie che sono state trasferite in archivi periferici attualmente oggetto di una verifica.

  PRESIDENTE. Quindi, avremo altre notizie.

  GIOVANNI MELILLO, capo di gabinetto del Ministro della giustizia. Sì, la Direzione generale della giustizia penale ha richiesto agli archivi dove sono state consegnate la restituzione delle copie di quegli atti, in maniera tale da poter procedere alla loro rassegna puntuale.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Scusi, presidente, c'era un punto nella sua domanda sul quale, per darle una risposta completa, credo si debba fare una piccolissima integrazione. Noi saremo in grado di produrre esattamente lo status e le presunte ragioni di insuccesso delle rogatorie che riguardano Casimirri. Il punto su cui non potremo dare una risposta compiuta da soli è la questione delle relazioni complessive.

  PRESIDENTE. Di quelle relazioni manderemo nota al Ministro Gentiloni che dovrà venire tra quindici giorni.

  ANDREA ORLANDO, Ministro della giustizia. Noi possiamo dire solo, rispetto a quella vicenda singola, qual è lo stato.

  PRESIDENTE. Per le relazioni internazionali dobbiamo chiedere al Ministero degli affari esteri.

Pag. 10

  PAOLO BOLOGNESI. Per quanto riguarda Paliano, siccome abbiamo parlato dei terroristi, almeno di quelli che hanno partecipato all'assalto a Moro, non quei tre ma tutto il gruppo...

  PRESIDENTE. In una domanda specifica ho chiesto una serie di cose – dal compagno di cella ai benefici carcerari – solo per tre persone. Io Paliano non l'ho nominato, l'avete nominato voi.

  PAOLO BOLOGNESI. A me interessa Paliano.

  PRESIDENTE. Vuole sapere chi c’è stato ?

  PAOLO BOLOGNESI. Sì, chi c’è stato di quel gruppo che ha partecipato all'assalto a via Fani.

  PRESIDENTE. Non sarà difficile sapere chi di loro è stato detenuto lì.
  Ringrazio il Ministro Orlando e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.35.