XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 4 di Martedì 15 ottobre 2013

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Fiorio Massimo , Presidente ... 2 

Audizione del Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), Giovanni Mainolfi, sulla riforma della politica agricola comune (PAC) (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Fiorio Massimo , Presidente ... 2 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 2 
Fiorio Massimo , Presidente ... 8 
Gallinella Filippo (M5S)  ... 8 
Bordo Franco (SEL)  ... 9 
Mongiello Colomba (PD)  ... 9 
Zaccagnini Adriano (Misto)  ... 10 
Caon Roberto (LNA)  ... 10 
Russo Paolo (PdL)  ... 10 
Oliverio Nicodemo Nazzareno (PD)  ... 11 
Venittelli Laura (PD)  ... 12 
Lupo Loredana (M5S)  ... 12 
Fiorio Massimo , Presidente ... 12 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 12 
Lupo Loredana (M5S)  ... 18 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 18 
Lupo Loredana (M5S)  ... 18 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 18 
Nanni Giancarlo , Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 18 
Lupo Loredana (M5S)  ... 19 
Nanni Giancarlo , Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 19 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 19 
Venittelli Laura (PD)  ... 19 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 19 
Venittelli Laura (PD)  ... 19 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 19 
Venittelli Laura (PD)  ... 19 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 19 
Venittelli Laura (PD)  ... 20 
Mainolfi Giovanni , Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 20 
Fiorio Massimo , Presidente ... 20 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dal Commissario straordinario dell'Agea Giovanni Mainolfi ... 21

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Fratelli d'Italia: FdI;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MASSIMO FIORIO

  La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), Giovanni Mainolfi, sulla riforma della politica agricola comune (PAC).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati, l'audizione del Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), Giovanni Mainolfi, sulla riforma della politica agricola comune (PAC).
  Ringrazio il generale Mainolfi, che è qui con il direttore generale dottor Giancarlo Nanni, per aver accolto il nostro invito.
  Prima di dare la parola ai nostri ospiti, vorrei ricordare che l'incontro di oggi si inserisce in un programma di approfondimenti che la Commissione ha convenuto di dedicare al tema della PAC, tema che abbiamo posto al centro dei nostri lavori anche nella prospettiva delle decisioni che la riforma demanda agli Stati membri.
  Darei ora la parola al commissario Mainolfi, cui faranno seguito le domande dei deputati e dei colleghi.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Prima di iniziare quest'audizione, desidero rivolgere a lei e ai componenti della Commissione il mio più deferente ossequio. Com’è noto, quest'audizione riguarda la riforma della politica agricola comune, la PAC, con particolare riferimento agli aspetti attuativi nel nostro Paese. Ovviamente, la prospettiva di lettura delle novità sarà costituita dal punto di vista dell'AGEA visto che sono qui in veste di commissario straordinario di questo ente.
  Recentemente, il 30 settembre, la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza i quattro dossier sulla riforma della politica agricola comune 2014. Questo significa che, entro la plenaria di novembre, la riforma arriverà in Aula a Strasburgo e si avvierà così l’iter applicativo della nuova PAC, che fornirà per i prossimi sette anni, 2014-2020, sostegno a nuove opportunità e competitività agli agricoltori europei.
  I punti principali dell'accordo raggiunto il 24 settembre e suggellato il 30 settembre sono costituiti sostanzialmente, rispetto a quanto già non si conoscesse o per certi versi fosse intuibile, dalla «degressività», ossia dal tetto ai pagamenti diretti, per cui gli aiuti agli agricoltori oltre i 150.000 euro saranno ridotti di un 5 per cento, mentre sarà esclusa dal capping la parte relativa al cosiddetto greening. Questa misura non sarà, però, obbligatoria per gli Stati membri e, ovviamente, i fondi non assegnati saranno utilizzati Pag. 3dal Paese in maniera ritenuta più vantaggiosa. L'altra grande novità è rappresentata dal trasferimento tra il primo e il secondo pilastro, cioè la possibilità di trasferire il 15 per cento da un pilastro all'altro e viceversa.
  Venendo specificamente all'oggetto della mia audizione, mi pare di poter asserire che la riforma che ci apprestiamo a vivere dal prossimo anno ha come obiettivo dichiarato di armonizzare, razionalizzare e semplificare le disposizioni, in particolare quelle che coprono più di un settore agricolo.
  Con riferimento ai massimali di bilancio, la riforma introduce, come dicevo, il nuovo principio della flessibilità tra pilastri, con cui si offre agli Stati membri una doppia opzione, di spostare cioè risorse del massimale del primo pilastro, del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), al secondo pilastro, quello del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e viceversa. Si tratta di una sorta di modulazione volontaria forfettaria e questi spostamenti sono possibili entro il limite del 15 per cento dei fondi assegnati.
  Quanto agli aiuti diretti, l'anno 2014 sarà gestito come un periodo di transizione, nel quale non si rilevano particolari cambiamenti dal punto di vista dei controlli e dei pagamenti per l'AGEA, e per gli altri organismi pagatori, rispetto a quanto già stabilito nella PAC, che gestiamo attualmente. A partire dal 1 gennaio 2015, invece, la riforma entrerà a pieno regime e gli agricoltori dovranno presentare una richiesta per l'assegnazione dei diritti all'aiuto insieme alla domanda unica di pagamento.
  I suddetti diritti potranno essere assegnati esclusivamente a favore degli agricoltori attivi – questa è una delle tante novità che vedremo a mano a mano che andrò avanti nell'esposizione – la cui definizione sarà decisa dallo Stato membro, che potrà decidere di fare entrare comunque in tale definizione gli agricoltori che ricevono meno di un dato ammontare degli aiuti diretti, che comunque non può essere inferiore ai 5.000 euro.
  Per determinare gli agricoltori in attività si è introdotta una lista nera di attività, per l'appunto, di servizi professionali che gli Stati membri sono tenuti a escludere dai pagamenti diretti. In questa lista nera, per esempio, sono compresi gli aeroporti, i servizi ferroviari, le opere idrauliche, i servizi immobiliari, i terreni sportivi, le aree ricreative permanenti e così via, a meno che le singole imprese interessate dimostrino lo svolgimento di un'effettiva attività agricola.
  Ciò significa, in astratto, che questi soggetti sono effettivamente espunti dal beneficio, ma se in concreto svolgono una qualche attività agricola secondo i requisiti previsti dalla regolamentazione che verrà, potranno comunque beneficiare dei contributi.
  Lo Stato membro potrà, altresì, decidere che, al lordo delle sanzioni e riduzioni, non saranno concessi pagamenti per tutte le domande uniche la cui superficie sia inferiore a un ettaro e il cui valore sia inferiore a 100 euro. Quest'ultima soglia potrà essere elevata fino a un massimo di 400 euro. Laddove, in sostanza, il nostro legislatore dovesse optare per collocarsi al livello massimo per escludere soggetti, resterebbero fuori dagli attuali contributi, sui dati storicizzati al 2013, circa 450.000 soggetti.
  Inoltre, saranno fissati limiti oltre i quali gli aiuti diretti saranno decurtati per i beneficiari, il cosiddetto capping, che comporta una riduzione del 5 per cento dei pagamenti oltre i 150.000 euro. Stiamo parlando di una popolazione estremamente esigua (dati 2013: 1.536 imprese) quindi questa misura inciderà in maniera assolutamente marginale, almeno con riferimento alla popolazione di soggetti interessati.
  Con riferimento al regime di aiuti diretti, sono previste le seguenti forme di sussidio: regime di aiuto disaccoppiato; pagamento di base annuale con l'attivazione dei diritti assegnati attraverso la dichiarazione di ettari eleggibili. È previsto, inoltre, un regime di aiuto addizionale per le buone pratiche agricole a beneficio del clima e dell'ambiente, il cosiddetto Pag. 4greening, che comporterà un pagamento aggiuntivo pari al 30 per cento rispetto al pagamento annuale disaccoppiato.
  È previsto un regime di aiuti addizionale volontario applicabile solo alle aree svantaggiate, delimitate territorialmente nell'ambito dello sviluppo rurale. Lo Stato membro potrà finanziare facoltativamente tale misura fino a un massimo del 15 per cento del plafond di aiuti diretti.
  È previsto un regime di aiuto addizionale per i giovani agricoltori applicabile a favore dei giovani al di sotto dei 40 anni. Lo Stato membro dovrà finanziare obbligatoriamente tale misura utilizzando il 2 per cento del plafond di aiuti diretti.
  Dal punto di vista degli interessati teorici, a questa misura, secondo dati 2013 elaborati dall'AGEA, potranno beneficiare di questa forma di incentivo poco più di 113.000 soggetti su una popolazione di quasi 1.200.000 soggetti censiti.
  È previsto, inoltre, un regime semplificato per i piccoli agricoltori, che prevede un pagamento annuale semplificato sulla base di un'apposita domanda: basta presentare solamente la fotocopia della domanda dell'anno precedente.
  Tale pagamento potrà essere fissato tra i 500 e i 1.250 euro. Il piccolo agricoltore che partecipa a tale regime semplificato è esentato dall'obbligo di condizionalità, dovrà avere almeno un numero di ettari corrispondente al numero dei diritti assegnati e detenere almeno un ettaro. Ovviamente, non è prevista la fattispecie dei trasferimenti di diritti per tale regime semplificato. Questo regime applicato in Italia potrebbe riguardare circa il 70 per cento degli attuali agricoltori beneficiari degli aiuti diretti. Si stima che potrà beneficiarne una popolazione pari a circa 770.000 soggetti.
  Quello degli aiuti volontari accoppiati è un ulteriore regime previsto e costituisce un aiuto volontario accoppiato come esistente attualmente. Si pensi all'aiuto accoppiato per il grano duro, per il riso, la frutta a guscio e così via. Lo Stato membro potrà finanziare facoltativamente tale misura fino al plafond del 13 per cento per gli aiuti diretti, a cui si può aggiungere un ulteriore 2 per cento per le colture e piante proteiche.
  È prevista, quindi, una riserva nazionale per la quale il principio applicativo è, sostanzialmente, quello attualmente in vigore, con la possibilità quindi, in caso di inutilizzo, di un utilizzo a livello regionale per l'esercizio successivo.
  Per quanto concerne lo sviluppo rurale, la prima e più appariscente novità è la soppressione dell'articolazione dei programmi in assi. Come è noto, i cinque assi (miglioramento della competitività del settore agricolo, miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale, qualità della vita nelle zone rurali, leader, assistenza tecnica come misura) saranno soppiantati e al loro posto terranno luogo sei priorità. Ciò semplificherà notevolmente la possibilità di destinare risorse nel corso dei vari anni tra le diverse priorità.
  Le priorità sono: il trasferimento delle conoscenze in agricoltura; la competitività dell'agricoltura e la vitalità delle aziende; l'organizzazione delle catene alimentari; la preservazione e il miglioramento degli ecosistemi agricoli; la transizione verso la low-carbon economy; lo sviluppo del potenziale occupazionale e lo sviluppo rurale. Naturalmente, il programma di sviluppo rurale partirà dal 1 gennaio 2014 fino al 2020.
  Un'ulteriore novità, che ci riguarda molto da vicino come organismo pagatore, concerne il rafforzamento, rispetto al passato, proprio del ruolo degli organismi pagatori riconosciuti, i quali, insieme alle rispettive autorità di gestione, come le regioni per gli organismi pagatori regionali, dovranno validare ex ante le relative misure al fine di determinare la controllabilità e verificabilità con lo scopo della riduzione del tasso di errore.
  In questi meno di due mesi da quando sono nell'AGEA, questa è una delle criticità più forti che ho riscontrato nell'ambito del registro dei pagatori. La ragione residua, secondo me, nello scarso allineamento tra i bandi, e quindi la loro attuabilità Pag. 5concreta, e le prospettive di controllo dell'unione economica, che ci porta a essere sempre fuori rotta.
  Nel momento in cui, invece, gli organismi pagatori, a priori, nel momento in cui saranno stilati i bandi, avranno la possibilità di controllare e di verificare la concreta attuabilità delle misure, evidentemente questo rischio verrà meno e, come sistema della gestione del Programma di sviluppo rurale (PSR), sicuramente il Paese se ne avvantaggerà.
  Cambierà anche la procedura sulla tempistica dei pagamenti, fatto non trascurabile in un'epoca di scarsità di risorse finanziarie. Infatti, per effetto di questa novità, dal 16 ottobre di ciascun anno fino al 30 giugno dell'anno successivo, si dovrà provvedere ai pagamenti. Attualmente, questo non avviene perché, per le misure a superficie, a volte trascorrono anche anni prima di procedere al pagamento, quindi sostanzialmente c’è un allineamento tra i tempi di pagamento di domanda unica e quelli dei PSR.
  Altre novità possono essere, dal punto di vista dell'AGEA, il servizio di consulente delle aziende agricole, che comporterà, al pari di quanto poc'anzi citato, un notevole aumento di responsabilità e di funzioni in capo all'organismo di coordinamento. Gli Stati membri, quindi, dovranno predisporre l'elenco delle materie per le quali questa consulenza è prevista, accollandosene l'onere. Ovviamente, tutte queste funzioni andranno rendicontate all'Unione e credo che l'ufficio coordinamento dell'AGEA o chi per esso – è recente una novità su questo aspetto – sarà interessata dalla rendicontazione su cosa si fa in materia di servizi di consulenza agricola.
  Per quanto concerne il massimale di bilancio per la nuova PAC, vi sarà complessivamente una riduzione del 4,5 per cento degli importi stanziati rispetto al settennio precedente. Come saldo totale, passiamo da 34 miliardi 820 milioni di euro a 33 miliardi 270 milioni. Disaggregando il dato, c’è un incremento di risorse per lo sviluppo rurale dell'1,5 per cento, ma vi è purtroppo una flessione dei contributi per quanto concerne gli aiuti diretti del 6,5 per cento. Il saldo complessivo è inferiore del 4,5 per cento rispetto ai sette anni precedenti.
  I controlli di ammissibilità degli aiuti di entrambi i pilastri, primo e secondo, della PAC dovranno essere effettuati nell'ambito di un sistema unico integrato di gestione e controllo, il cosiddetto SIGC, e non più separatamente, come è permesso dall'attuale legislazione comunitaria.
  A partire dal 2016, inoltre, la risoluzione delle ortofoto ai fini del telerilevamento dovrà essere stabilita attraverso una scala di risoluzione di 1 a 5.000 anziché 1 a 10.000. Questo comporta che si passerà da una definizione a 50 centimetri a una a 20, con un evidente miglioramento della qualità dell'immagine e una maggiore difficoltà, per chi avesse intenzioni non proprio trasparenti, di beneficiare delle provvidenze comunitarie.
  Si consente, così, l'esecuzione di controlli sempre più accurati, ma soprattutto dalle informazioni potranno essere rese disponibili agli agricoltori per guidarli nella presentazione delle domande di aiuto, evitando a priori errori e sanzioni attraverso un sistema di pre-screening che orienti l'azienda agricola nelle proprie scelte.
  Il nuovo fascicolo aziendale dovrà accogliere, quindi, nuovi dati provenienti da altre amministrazioni pubbliche e focalizzare una serie di indicatori essenziali per rappresentare elementi qualificanti di monitoraggio. A tale riguardo, è previsto anche un nuovo prodotto del sistema informativo geografico (GIS), che dovrà essere creato entro il 2018, registrando tutte le aree di interesse ecologico. Penso alle terrazze e alle fasce tampone, attualmente non evidenziate. Dal 2018, avremo quest'ulteriore possibilità con una serie di vantaggi che vedremo tra un attimo.
  Anche l'elenco dei controlli di condizionalità è stato semplificato per escludere le norme laddove non vi siano obblighi chiari e controllabili per gli agricoltori. L'accordo della riforma ha confermato che la direttiva quadro sulle acque e sull'uso sostenibile di pesticidi saranno inglobate Pag. 6nel regime della condizionalità, ma solo una volta che saranno state correttamente recepite da tutti gli Stati membri.
  Ai fini del rafforzamento della legalità e della regolarità della spesa della PAC 2014-2020 da parte degli organismi pagatori riconosciuti, si dovrà procedere a una certificazione delle statistiche dei pagamenti effettuati, che dovranno attestarsi al di sotto di un tasso di errore del 2 per cento per definire una sana gestione amministrativa. Attualmente, il nostro Paese è in questi limiti. È prevista, inoltre, una riserva di crisi per l'Unione di 400 milioni di euro l'anno, che potrà essere utilizzata per fronteggiare crisi o squilibri del mercato agricolo.
  Per quanto concerne l'Organizzazione comune dei mercati (OCM) unica, con le quote latte che scadono nel 2015, la riforma prevede anche la fine del regime delle quote zucchero a partire dal 30 settembre 2017, a conferma dell'indicazione contenuta nella riforma del settore zucchero del 2005 di porre fine al regime delle quote pur concedendo tempi supplementari per l'adeguamento del settore.
  C’è una novità anche per quanto concerne la produzione vinicola: l'accordo rispetta la decisione della riforma del 2006, di porre fine al regime dei diritti di impianto del settore vitivinicolo a fine 2015, con l'introduzione di un regime di autorizzazione per i nuovi impianti di viti dal 2016, con crescita limitata però all'1 per cento annuo. Sostanzialmente, si abbandona il regime attuale e chiunque sarà libero di impiantare nuovi vigneti, ma entro il tetto dell'1 per cento annuo.
  Altre modifiche all'organizzazione comune del mercato intendono migliorare l'orientamento al mercato dell'agricoltura dell'Unione europea alla luce dell'aumentata concorrenza sui mercati mondiali, garantendo in parallelo una rete di sicurezza effettiva per gli agricoltori.
  Sono state, inoltre, introdotte nuove clausole di salvaguardia per tutti i settori per consentire alla Commissione europea di adottare misure d'emergenza in caso di turbative generali di mercato, i famosi 400 milioni della riserva di crisi di cui ho parlato.
  È prorogato il regime di frutta e di latte nella scuole, con un incremento dei fondi stanziati dal 70 per cento, da 90 a 150 milioni di euro per anno. Nell'interesse della semplificazione e dell'orientamento del mercato si è proceduto all'abolizione di un certo numero di regimi minori e non più utilizzati; penso agli aiuti per il latte scremato, il latte scremato in polvere e così via.
  Quanto alla gestione dei sistemi geografici e del sistema integrato di gestione e controllo, ricordo che, nell'ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) è compreso il già ricordato Sistema informativo geografico (GIS). Il GIS è il sistema utilizzato per elaborare informazioni di tipo geografico ed è finalizzato per gli organismi pagatori alla verifica dell'ammissibilità delle superfici agricole.
  Questo significa che i controlli sono effettuati sulla base di raffronti conseguenti a rilievi fotografici – per chi ne avesse interesse, posso lasciare a disposizione queste mappe, che dimostrano i ragionamenti che mi accingo a sviluppare – in automatico sulla base della particella catastale dell'interessato e dell'elezione che quella particella di terreno ha avuto. Non si potrà, cioè, indicare in domanda unica un frutteto se la mappa ci lascia vedere che, in realtà, abbiamo a che fare con un bosco o simili. Il controllo, dunque, avviene in automatico al momento dell'inserimento della stessa domanda. Questa è la vera straordinarietà del sistema del GIS.
  Il GIS, quindi, rappresenta un sistema di controllo del territorio al servizio e supporto delle pubbliche amministrazioni e comprende una banca dati grafica costantemente aggiornata e costituita da ortofoto digitali e dalla cartografia catastale necessaria all'individuazione delle particelle – alla fotografia, quindi, si sovrappone la mappa catastale – e ulteriormente implementata con i tematismi del suolo, così che si è in grado di stabilire se quel Pag. 7terreno è coltivabile, è un frutteto, un bosco, una strada o una casa. Vedremo tra un attimo quest'aspetto.
  Dal 2007, il progetto Refresh, che ha l'obiettivo di potenziare il sistema di controlli e di pianificare in modo organico l'aggiornamento delle informazioni di copertura del suolo, ha previsto l'aggiornamento del GIS per l'intero territorio nazionale mediante una fotointerpretazione massiva periodica, seguendo le specifiche che recepiscono le raccomandazioni dei servizi della Commissione europea, delle ortofoto e delle ortoimmagini con cadenza annuale per una superficie pari a un terzo del territorio nazionale.
  Ciò significa che ogni tre anni tutto il territorio nazionale è rimappato con una situazione assolutamente aggiornata, cosicché, se nel frattempo qualcuno ha realizzato un'abitazione in violazione delle norme urbanistiche, il sistema se ne accorge. Avrete letto sui giornali recentissimamente, anche ieri c'erano notizie al riguardo, che questo ha consentito all'Agenzia delle entrate di recuperare 800 milioni di euro.
  La sinergia tra il sistema GIS e altri pezzi della pubblica amministrazione, come l'Agenzia delle entrate, ha consentito quindi un recupero che, in un momento di crisi come questo, è assolutamente positivo per le casse dell'erario. Il Refresh, nei termini di cui vi ho parlato, ha consentito al nostro Paese di abbattere la quantità di controlli in campo dal 5 all'1 per cento, quindi un altro vantaggio per i beneficiari delle misure.
  L'ortofoto digitale e l'ortoimmagine rappresentano l'immagine del territorio e costituiscono, quindi, una fonte oggettiva di riscontro dei dati contenuti nelle domande di aiuto a superficie presentate dalle aziende agricole per i vari settori di intervento.
  Le ortoimmagini satellitari sono fornite direttamente dal Joint research centre della Commissione europea; le ortofoto digitali sono state acquisite, come mi piace sottolineare, fino al 2012 per mezzo di un sistema gestito direttamente da una controllata di AGEA, la TELAER, che si avvaleva di due velivoli. Recentemente, questa società è stata messa in liquidazione, ciò che ha consentito di realizzare un'economia di almeno 1.200.000 euro. Per il 2013, ad esempio, sono state acquistate sul mercato con gare a evidenza pubblica fotografie e ortofoto che hanno consentito un risparmio di 1.200.000 euro. Il budget di spesa dell'anno precedente, infatti, pari a 2 milioni 987.000 euro, si è abbattuto a 1.788.000 euro, fatto assolutamente utile in questo momento. Lascerò una tabella in allegato dove troverete esplicitamente quest'informazione.
  Grazie al recente accordo stipulato con l'Aeronautica militare, la custodia dei veicoli ha consentito alle casse erariali un ulteriore enorme risparmio. Siamo passati da una spesa di 2 milioni 639.000 euro, comprensiva però della manutenzione dei velivoli, a una di soli 54.000 euro, con un abbattimento consistente. Stimate che la manutenzione di questi velivoli costerà qualche centinaio di migliaia di euro. Lascio a voi immaginare.
  Con un accordo stipulato il 10 ottobre 2012, è stata affidata la procedura di collaudo delle ortofoto in sinergia con un altro ente pubblico, l'Istituto geografico militare di Firenze, che si avvale, in questa sua attività, della collaborazione del Centro interregionale per i servizi informatici, geografici e statistici (CISIS).
  Con quest'ultimo organismo è stato stipulato un accordo che pone le basi per fare dell'AGEA il fornitore unico dei prodotti aerofotogrammetrici per tutte le regioni italiane. Nell'accordo, stipulato il 27 marzo 2013, è stata prevista la fornitura annua al CISIS, anche come tramite per le regioni e le province autonome della copertura aerofotogrammetria pari a un terzo del territorio nazionale, quindi l'intero territorio nazionale entro il triennio. L'accordo prevede, inoltre, la possibilità di diffondere il materiale agli enti locali e strumentali delle regioni e delle province autonome.
  Per i prossimi anni, per il riaggiornamento del GIS, l'AGEA si propone di bandire una gara – in verità, siamo proprio in procinto di bandirla visto che il Pag. 82014 ormai incombe – per la realizzazione di ortofoto a colori in scala 1 a 5.000 con un pixel medio di 20 centimetri a fronte di quelle a minore scala di oggi. Oggi lavoriamo a 1 a 10.000 con pixel medio di 50 centimetri.
  Questo comporterà l'aumento della qualità dei dati del GIS, considerato che tale sistema è utile per tutte le amministrazioni, come quelle centrali, l'Agenzia del territorio, l'Agenzia delle entrate, le regioni e i comuni, ma servirà anche all'Unione europea per essere più efficiente nei propri controlli.
  Un ulteriore accordo è stato stipulato con l'Agenzia del territorio per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale in materia di immobili per mezzo dell'identificazione attraverso il GIS degli immobili sconosciuti al catasto. Per chi ne avesse curiosità, ho portato una mappa dalla quale si può vedere il lavoro svolto e che ha portato all'individuazione di quel 1.200.000 vani che si stimano. Il sistema di ortofoto mostra esattamente il luogo dell'immobile che non è stato censito. Quando, infatti, si sovrappongono le mappe catastali a queste ortofoto, evidentemente c’è un buco rappresentato dall'immobile, il che vuol dire che qualcosa è stato nascosto all'erario.
  Per il futuro, quindi, si configurano diverse prospettive di collaborazione, per cui, analogamente al passato, sono in corso contatti con altre pubbliche amministrazioni. Tra queste, c’è il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per il monitoraggio e l'inquinamento delle acque e una collaborazione con la Protezione civile, con l'Aeronautica militare, per sviluppare apposite convenzioni finalizzate allo scambio di informazioni di interesse istituzionale. Tra le altre amministrazioni con le quali l'AGEA ha stabilito accordi di collaborazione in vari settori, cito l'ISTAT e il Corpo forestale dello Stato, oltre, ovviamente, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  Prossimamente, il GIS potrà avvalersi della ulteriore potenzialità delle foto oblique. Oggi l'ortofoto scatta la foto dall'alto, per cui si schiaccia un grattacielo su un piano e non si sa di quanti piani si compone. In questo modo, l'Agenzia del territorio sa che c’è una casa, ma deve svolgere altre attività.
  Con la foto a 35-40 gradi, si riesce a stimare anche quanti sono i piani e questo sarà un vantaggio straordinario, quindi una sinergia formidabile che si traduce in una riduzione di costi per il sistema Paese e in un contrasto effettivo e assolutamente efficace. Penso all'evasione fiscale poiché – consentitemi la digressione finale – la mia provenienza è quella, per cui ragiono anche in quell'ottica.
  Vi ringrazio e resto a disposizione per tutte le vostre domande.

  PRESIDENTE. Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  FILIPPO GALLINELLA. Ringrazio il direttore. Ho una curiosità per quanto riguarda l'AGEA come ente pagatore. Ci sono oltre un milione di domande di pagamento e il 21 per cento di queste, circa 270.000, almeno secondo le ultime stime che ho letto, sono sotto i 250 euro. Dato il range tra i 300 e i 400 euro, AGEA non ritiene che, se lo Stato membro decidesse di non liquidare tutti quei pagamenti sotto i 250 euro, si risparmierebbero più di 40-50 milioni di euro e alla burocrazia 270.000 domande ? Questo potrebbe anche velocizzare i pagamenti.
  Per quanto riguarda la questione della sorveglianza e della valutazione dei progetti dei PSR, in Umbria ad esempio, da cui provengo, è l'Agriconsulting a svolgere questo tipo di controllo, ma ogni regione può avvalersi anche di un'altra agenzia accreditata: non sarebbe meglio realizzarne una a livello nazionale ? Se il controllore è scelto da chi deve essere controllato si potrebbero creare delle incongruenze.
  Infine, ha parlato, ma forse mi è sfuggito il dettaglio, della trasparenza per i beneficiari. Non so se sia già previsto un albo da cui è possibile consultare tutti i Pag. 9beneficiari. Questo potrebbe essere utile anche per chi esegue anche altri tipi di controlli, un database disponibile per quest'operazione.

  FRANCO BORDO. Non posso sottacere la mia insoddisfazione rispetto alla sua relazione. Lei è stato preciso nel merito dei nuovi aspetti della PAC, dell'attività che l'Agenzia svolge e mi sarei aspettato una maggiore attenzione rispetto ai problemi che il comparto agricolo in più riprese ha lamentato, a partire dall'insediamento di questa Commissione nelle prime audizioni generali e poi riprese nelle audizioni specifiche per la nuova PAC.
  Quasi tutti i soggetti, organizzazioni rappresentative, organizzazioni agricole, che abbiamo avuto modo di ascoltare in audizione hanno presentato una motivata lamentela e insoddisfazione verso i problemi di inefficienza dell'attuale sistema di pagamento dei contributi.
  Siccome siamo di fronte a un momento particolare di svolta, o dovrebbe perlomeno essere tale anche con la nuova PAC, a me sarebbe piaciuto che anche da parte sua fossero evidenziate – ovviamente, con la sua chiave di lettura – le problematicità che sappiamo comunque esistere e sussistere e, eventualmente, anche le indicazioni per superare queste criticità che insistono nel sistema.

  COLOMBA MONGIELLO. Il mio sarà un intervento brevissimo con tre riflessioni da porre al presidente.
  Abbiamo già realizzato un ciclo di audizioni in cui finalmente sono emerse le caratteristiche di guida della futura PAC approvate dall'Unione europea. Nonostante le diverse audizioni, non sappiamo nel dettaglio quali misure saranno adottate dall'Italia. Ci auguriamo che presto si riesca a stabilire anche quali saranno le opzioni italiane.
  Devo ammettere che un quadro almeno approssimativo ci è stato offerto la scorsa settimana dall'INEA, che ha condotto uno studio accurato su quelle che saranno le principali misure PAC e su come impatteranno anche sulle diverse filiere italiane.
  Non abbiamo ancora un quadro riassuntivo di filiera, di territorio, non sappiamo come saranno distribuite queste risorse. Speriamo che, entro la fine di questo ciclo di audizioni, riusciremo anche a capire quanto gli agricoltori, le diverse filiere, le diverse organizzazioni di produttori, riusciranno a prendere rispetto alla nuova PAC. Era una mia riflessione, presidente, l'accolga così.
  Porrei poi al direttore alcune questioni. La scorsa settimana abbiamo ascoltato il Commissario Ciolos, molto critico su uno degli aspetti che doveva risolvere la PAC, che era quello della semplificazione. Lo stesso, su questo tema, incalzato anche da noi deputati, ha risposto in maniera molto critica che forse si era perso il fulcro della PAC post-2013 e anche sul tema dell'armonizzazione delle diverse risorse.
  Lei ha parlato di un altro aspetto che mi preme. Giungono molte sollecitazioni ai diversi deputati sulle informazioni relative alle domande d'aiuto. Lei ha parlato anche di informazioni a priori agli agricoltori rispetto agli stessi aiuti e agli stessi bandi. Vorrei che dettagliasse un po’ meglio quest'aspetto.
  Uno dei principali fattori, infatti, che le diverse aziende agricole riscontrano è quello di non rispondere ai requisiti del bando. Per mancate informazioni a livello periferico, per scarsa chiarezza degli stessi bandi, ma molto spesso si perdono risorse dell'Unione europea, che tornano indietro, nostro malgrado, e che non possono essere investite negli stessi territori.
  Altro aspetto che vorrei sottolinearle è quello della famosa banca dati. Di questo hanno parlato tutti, ma alla fine tutti si lamentano di come questa banca dati funzioni, su chi può attingere informazioni, su come queste sono scambiate.
  In tema di controlli, molto spesso si riscontra che tutte le forze dell'ordine hanno da evidenziare il fatto che manca una banca dati generale. È bene, allora, chiarire questo aspetto. Forse non abbiamo compreso fino in fondo come funziona.
  Un'ultima sollecitazione, presidente, è relativa alle criticità degli aiuti in corso. Pag. 10Non possiamo tacere su questo tema. È vero che stiamo parlando di PAC post-2013, ma lo è altrettanto che per quella in corso ci sono state tantissime criticità, che ovviamente non vanno imputate alla sua direzione e che spero possano essere state risolte nel tempo. Dagli stessi territori, però, ci giungono anche moltissime sollecitazioni e riflessioni per una migliore organizzazione dell'intero sistema. Vorrei capire se queste sono state superate, magari messe a regime. Infine il rapporto dell'AGEA con il SIN, altro tema delicato cui penso molti in questa Commissione avranno pensato, è rimasto una grande nebulosa di cui non sappiamo molto: anche su questo gradiremmo anche avere ulteriori informazioni.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Vorrei soffermarmi esattamente sulla questione del SIN, di cui conosciamo la centralità riguardo alla fotointerpretazione, e quindi anche all'erogazione di finanziamenti. Vorrei sapere se non sia allo studio la possibilità che il SIN predisponga un software di accesso libero. Che relazione avete con il SIN ? Qual è lo stato dei lavori ? È una questione centrale.
  Molti Paesi europei hanno un software libero di accesso alle informazioni e ai dati, che sappiamo bene, tra l'altro, essere centrali per comprendere la reale destinazione d'uso dei terreni.

  ROBERTO CAON. Terrei a una puntualizzazione che non ha niente a che fare con il dottore, ma puntualmente, nel corso di un'interrogazione, il Ministro diceva che la PAC era invariata, mentre oggi il commissario Mainolfi ci dice che sono scesi del 4,5 per cento i fondi per la PAC. Questo dà conferma che in quell'interrogazione avevo ragione.
  In secondo luogo, mi verrebbe da dire che con il cambiamento climatico quei 400 milioni per riserva di crisi sono veramente pochi. Purtroppo, sappiamo benissimo che ogni anno si moltiplicano, non solo si addizionano, i problemi derivanti da avversità atmosferiche: a vostro avviso, esiste la possibilità di stanziare per la riserva un importo molto più alto ?
  Se non utilizzato, oltretutto, non va disperso, ma è utilizzato per l'anno successivo.

  PAOLO RUSSO. Ringraziamo il commissario Mainolfi per la cortesia e anche per quanto farà dedicandosi con la sua solerzia e con la sua capacità a questo difficile compito.
  Negli ultimi anni, l'AGEA ha avuto una vita particolarmente travagliata, al punto che si è addirittura sospettato che ci fosse una scarsa, se non carente, collaborazione, se non addirittura una sorta di boicottaggio di alcuni sistemi che ruotavano e che ruotano nell'AGEA.
  Vorrei sapere se, da una sua iniziale sensazione, ritiene di riuscire a ottenere da questo strumento, essenziale per la vita delle imprese agricole del nostro Paese, la migliore performance attesa in ragione anche di un altro elemento che mi piacerebbe lei potesse valutare.
  Lei sa che nel nostro Paese esistono più organismi pagatori e, ovviamente, lungi dal voler entrare in responsabilità e competenze, addirittura attribuzioni, costituzionalmente previste, la mia domanda è volta a capire se riuscirete ad aiutarci a individuare il coefficiente di spesa, la performance di spesa, di efficacia, di efficienza, i costi delle vostre operazioni, in modo da poter dimostrare che la vostra azione non sia migliore o peggiore, ma funzionale o meno a un disegno di agricoltura e se, viceversa, vi è la necessità che il sistema politico ripensi un'articolazione diversa.
  Lei sa che è in corso una polemica, che attraversa anche l'AGEA di riflesso, sulla corsa di anno in anno o, se preferiamo, di «n+2» in «n+2», disperata, e che negli ultimi mesi dell'anno diventa sempre più disperata, la quale ovviamente, a un osservatore superficiale, può sembrare anche una corsa che ingenera sì una spesa sul piano della quantità, ma con minore efficacia sul piano della qualità. È, infatti, una rincorsa più che una corsa a evitare che possa esserci qualche forma di definanziamento regionale.
  Sa anche che, su questo fronte, esiste un dibattito molto aperto. Sempre nel Pag. 11rispetto delle prerogative costituzionali delle regioni, le chiedo se non pensi che possa essere utile, per esempio, mettere in campo un piano unico nazionale di carattere finanziario ripartito nei 21 piani regionali. In questo modo, si avrebbe la certezza che, a prescindere dalla capacità di drenaggio della singola regione, possa esserci comunque un sistema nazionale a garanzia della spesa in condizioni di efficienza e qualità e non, piuttosto, la rincorsa, talvolta anche attraverso artifizi, a una spesa non sempre straordinariamente capace di generare una capacità competitiva nelle imprese agricole del nostro Paese.
  Il generale mi consentirà di ringraziarlo, soprattutto per il lavoro che andrà a svolgere in questi mesi, sapendo che sarà un lavoro prezioso per il mondo agricolo.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Un ringraziamento particolare va al commissario Mainolfi per la sua relazione e al direttore Nanni per il lavoro che svolge da molto tempo in questo settore.
  Partirò da un dato contenuto anche in un'interrogazione della collega Pignedoli del Senato, ovvero la relazione della Corte dei conti sui risultati dei controlli eseguiti sulla gestione finanziaria dell'AGEA per gli esercizi 2009-2011. In questa relazione, sono espressi giudizi di inefficienza e di inefficacia nei riguardi dell'attività dell'Agenzia stessa. Il testo sottolinea anche che gli impegni assunti dall'Agenzia nel corso degli anni si sono rivelati «poco attendibili».
  La Corte dei conti imputa all'AGEA di aver perso 456 milioni di euro negli ultimi 4 anni. A questi non computiamo tutti i fondi del prelievo supplementare delle quote latte, pari a 1.582 milioni di euro, cioè quasi 2 miliardi persi negli ultimi 4 anni. Vorrei capire come il commissario Mainolfi intenda rispondere a questo dato di inefficienza e inefficacia, secondo la Corte dei conti, rispetto al tema del funzionamento dell'Agenzia. È necessaria una riforma strutturale dell'Agenzia ? So che al Senato ha partecipato anche a un'audizione sul tema: come intende affrontare una riforma dell'ente AGEA e come, in qualità di commissario, intende muoversi finita una gestione straordinaria ?
  Quanto a un dato che ormai già le agenzie stanno battendo, la politica degli agricoltori attivi e la definizione di questi ultimi lascerebbero fuori 450.000 agricoltori tra coloro i quali percepiscono oggi aiuti comunitari. Vorrei capire se al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali hanno già stabilito chi è l'agricoltore attivo. A me risulta che la PAC preveda delle clausole di salvaguardia nazione per nazione per capire come il Paese membro intenda gestire e definire l'agricoltore attivo. L'Italia è molto ampia e molto lunga e penso che un agricoltore attivo della Calabria sia diverso da uno del nord, almeno per la polverizzazione delle proprietà contadina che vi è in territori più montani.
  Inoltre, vorrei chiedere se risponda a un criterio di spending review quanto avviene oggi nel SIN. Mi risultano, guardando i dati del sito, 14 dipendenti che guadagnano complessivamente 1.811.858,76 euro all'anno. La media è di 129.418,483 euro. Tra questi 14, 10 superano i 100.000 euro e 4 i 150.000. Credo che anche lei, signor commissario, sappia qualcosa di questo. Peraltro, credo che l'ultimo – ovviamente, non esprimo un giudizio sulla persona, guardo soltanto i dati – sia stato assunto da lei. A fronte di cotanti intelletti, c’è anche un ricorso abbastanza forte ai rapporti di consulenza, alcuni anche strani, di poche migliaia di euro, ma questo problema esiste.
  Mi risulta, inoltre, che la Sofiter voglia cedere i contratti di lavoro all'Automazione Piemonte, un'altra società, tra l'altro subfornitore della Telespazio. Questo avviene, però, vicino alla data, il 31 dicembre, entro la quale devono avvenire i pagamenti dei premi della PAC. Questa decisione potrebbe incidere – non esprimo un giudizio di merito sulle valutazioni del SIN – sul ritardo dei pagamenti in corso al 2014 ?
  Un'altra vicenda riguarda la banca dati del SIN. Abbiamo un tesoro straordinario in questa banca dati, ma a me risulta che Pag. 12non tutti i Ministeri possono accedervi. Allo stesso modo, mi risulta che un Ministero abbia ordinato un lavoro della stessa rilevanza, ovviamente per altre motivazioni. Sempre, però, dello stesso tipo di lavoro si tratta e credo sempre della stessa banca dati.
  Inoltre, risale ai giorni convulsi dell'ultimo voto di fiducia al Governo Letta un'operazione di bonifica del Comando generale della Guardia di finanza avvenuta il 2 ottobre. Secondo il comunicato della Guardia di finanza, si è trattato di una vasta operazione in tutta Italia volta a verificare il corretto funzionamento del sistema delle erogazioni pubbliche in agricoltura.
  Oltre mille finanzieri di tutti i comandi provinciali hanno acquisito presso i centri di assistenza agricola documentazione relativa a soggetti individuati dal Nucleo speciale spesa pubblica repressione frodi comunitarie. Vorrei capire se l'AGEA può fornire, ovviamente sempre nel rispetto delle competenze e dei segreti tipici di questa attività, altri dati al riguardo.
  Infine, ovviamente vogliamo stabilire un rapporto costruttivo sia con l'AGEA sia con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che sosteniamo pienamente assieme al Governo: come può questa Commissione collaborare per una maggiore efficacia ed efficienza e per far sì che l'AGEA, il SIN e tutto il mondo collegato a quest'attività possano essere messi da parte nostra nelle migliori condizioni per operare al servizio dell'agricoltura e di tutta l'Italia ?

  LAURA VENITTELLI. Innanzitutto, mi associo ai ringraziamenti dei colleghi per l'intervento dei dottori Mainolfi e Nanni. Formulerò subito la mia domanda sul sistema delle quote dello zucchero.
  Sappiamo che c’è stata un'anticipazione rispetto alla durata delle quote di circa 3 anni, dal 2020 al 2017: cosa si mette in campo per aiutare una filiera che si vede oggi costretta ad anticipare quelle che saranno le conseguenze disastrose della cessazione delle quote, e quindi le misure che si vogliono individuare per questo settore ?
  Vorrei anche ricollegarmi a quanto poc'anzi ha dichiarato il capogruppo, onorevole Oliviero, nell'offrire la disponibilità di tutti, e anche la mia, alla collaborazione e a contribuire per un percorso a sostegno dell'agricoltura. Vorrei fare segnalare un appunto sul problema relativo alla definizione dell'agricoltore attivo: questa definizione deve essere a esclusivo appannaggio del Parlamento e non può essere rimessa al Governo.
  Allo stesso modo, sono stati oggetto di una legge dello Stato, quindi di produzione parlamentare, le definizioni dell'imprenditore agricolo a titolo principale e del coltivatore diretto. Proprio in linea con la tradizione, ma anche la competenza specifica del Parlamento, ribadisco che si tratta di una competenza nostra e che non può essere rimessa al Governo.

  LOREDANA LUPO. Vorrei un chiarimento. So che la banca dati del SIAN interviene direttamente sulle banche dati catastali per modificare le qualità colturali, anche quando queste sono già state dichiarate dai proprietari degli appezzamenti: esiste realmente e quali sono le vostre intenzioni per chiarire il conflitto tra le dichiarazioni dell'agricoltore o del proprietario stesso e l'azione svolta dall'AGEA ?

  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Proviamo in mezza giornata a dare qualche risposta. Mi consentirete una battuta. Comincerei nell'ordine in cui ho appuntato gli interventi.
  L'onorevole Zaccagnini auspicava la possibilità di un software di accesso libero per i dati. Già oggi il SIN è accessibile al singolo utente. Evidentemente, c’è un problema di privacy. Se si è titolari di una password perché vi è stata un'identificazione, si accede e si consultano i propri Pag. 13dati. Non si possono conoscere i dati altrui. Qui si scontrano esigenze diverse. Forse non mi è chiara la sua domanda.
  Se stava chiedendo se può accedere alle informazioni dell'onorevole Paolo Russo, si tratta di una questione un po’ diversa. In ogni caso, non è un problema dell'AGEA, ma di definizione legislativa. Se l'AGEA abbia lo strumento giuridico per mettere a disposizione la fruibilità di tutto l'universo delle informazioni a chiunque, è un problema che non mi appassiona più di tanto.
  L'onorevole Caon sottolineava la criticità della riserva di crisi dell'Unione europea in un periodo di gravi cambiamenti climatici. Possiamo discutere di tutto, ma questa è la decisione che i 28 Paesi hanno elaborato e su cui sono convenuti il 24 settembre, per cui questo è un dato su cui ritengo ormai la partita sia chiusa. Restano, come dicevo, da stendere solo i regolamenti, dopodiché il gioco è fatto.
  Giustamente, l'onorevole Russo sottolineava il travaglio vissuto dall'AGEA. Il mio obiettivo è di andare proprio nella direzione che l'onorevole Russo auspicava, per cui lo ringrazio perché mi ha fatto ricordare le due giornate intensissime che ho trascorso a Bruxelles con il cappello in mano per difendere il nostro Paese. Innanzi all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), qualcuno che parlava di buchi nel registro dei debitori, 400 milioni o 1,4-1,5 miliardi di euro per le quote latte.
  Sono stato a Bruxelles proprio per questo tipo di operazione. Che la vita dell'AGEA sia stata travagliata l'ho percepito dal primo giorno che ci ho messo piede, ma sono un ottimista per natura. Sono certo che il futuro sarà sicuramente migliore del passato, non dico quanto, ma sicuramente migliore.
  Dalle varie direzioni generali di Bruxelles con cui ho potuto parlare ho ottenuto che l'Italia avesse un credito dal punto di vista temporale. Mi sono impegnato a porre in essere delle azioni. Prima di venire qui da voi, sono stato dal Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Vietti, perché bisogna tirare il filo da una parte. Io intendo tirarlo dalla parte della trasparenza e della legalità e per farlo devo dotarmi di strumenti che vadano oltre quelle che ritengo assolutamente legittime sottolineature che qualcuno di voi ha fatto sui costi di alcuni stipendi quando si è parlato del SIN.
  Voglio andare oltre, perché devo dimostrare con i fatti come stanno le cose. Allora, il mio primo atto nell'AGEA è stato di creare l'organismo di legalità e di trasparenza. Sarò affiancato a costo zero da tre magistrati e da un avvocato dello Stato, che saranno i miei consulenti tecnico-scientifici. Non vi faccio ancora i nomi per una questione di rispetto istituzionale per gli organi di autogoverno che si sono impegnati a garantirmi un magistrato ordinario, uno della Corte dei conti, un Consigliere di Stato e un avvocato dello Stato. Mi auguro di poter tenere a battesimo l'organo entro la fine del mese o nella prima decade di dicembre.
  Questo è stato l'asso più pesante che ho potuto calare sul tavolo di Bruxelles. Mi hanno fatto credito. Mi hanno avvertito che mi stavo impegnando sul mio onore che queste azioni avrebbero avuto un seguito. Ho risposto che avrei portato la mia testa. A novembre, infatti, dovrò tornare a Bruxelles per onorare il patto che hanno sottoscritto con me e io con loro. Certo, l'AGEA ha vissuto una vita travagliata, ma semplicemente perché non vi esistevano procedure chiare. Le sto facendo riscrivere.
  Tenete presente che il 19 ottobre non saranno ancora trascorsi due mesi dal mio arrivo e avrò risolto il problema che in teoria, ma ritengo in pratica, ha creato quei buchi di 450 milioni di euro e di 1,5 miliardi di euro. Sto facendo mappare le procedure del registro dei debitori, che non esistevano; ho disposto l'allineamento di quelle procedure al SIAN e al SIN perché l'informatica è una cosa stupida e per definizione segue l'idea, che doveva essere l'AGEA a fornire, ma che non c'era. La sto facendo scrivere.
  Un gruppo è al lavoro, già alla quarta riunione, e credo siano ormai alla fase finale – potrà smentirmi, eventualmente, il Pag. 14direttore Nanni – e a questo punto, mappate le procedure, riallineato il SIAN, ho anche chiesto ai signori di Bruxelles, visto che ci bacchettano sempre, che validino le procedure che invierò. Ovviamente, non è un atto formale, non posso scrivere né loro possono rispondermi perché il loro dovere non è questo, ma su questo piano, a livello informale, mi hanno garantito che le condivideranno con noi.
  L'AGEA deve diventare una casa di vetro e lo sta diventando. In 60 giorni sono state compiute molte azioni. A chi mi ha chiesto come abbia potuto risolvere certi problemi, ho risposto che si tratta di stimoli e di impegno. Lo stimolo non mi è mai mancato, dell'impegno ho fatto una scelta di vita solamente 35 anni fa, quando entrai nella Guardia di Finanza. Sicuramente, quindi, ci sono prospettive assolutamente favorevoli per andare nella direzione auspicata dall'onorevole Russo.
  Sui costi delle operazioni per misurare le performance ha ragione, onorevole, non esiste una possibilità di misurarle. Dico sottovoce che se, per esempio, analizziamo il costo di domanda unica per l'utente finale, il povero agricoltore che prende titoli da 100 euro rischia di pagare una cifra diversa da regione a regione e non dico quanto per pudore. Posso, però, dirvi che la contribuzione che l'AGEA dà per ogni fascicolo ai vari centri di assistenza è sicuramente più bassa di tutti gli altri organismi pagatori. Potete trovare fonti che vi indicano quanto spendono gli altri organismi pagatori. Io, infatti, rischierei di essere criticato poiché dispongo solo dei dati di alcuni organismi pagatori, ma sono tutti in rete. Alla voce di costo per fascicolo potete trovare le notizie da soli.
  Certo, ha ragione quando parla dell’«n+2», della rincorsa di fine anno. Mi sono mosso anche in questo senso. Ho già mandato il funzionario che si occupa di piani di sviluppo rurale in giro per le regioni, mi ha completato il lavoro a fine settembre. Ho riunito anche i responsabili degli organismi pagatori regionali la scorsa settimana nell'AGEA.
  Avremmo dovuto riunire anche gli assessori regionali, perché voglio anche il coinvolgimento della politica, responsabile in questa corsa alla quale a fine anno siamo costretti tutti. Purtroppo, è saltata perché, come sapete, c’è stata l'alluvione in Puglia, Nardoni era impegnato e all'ultimo momento ci ha cancellato l'appuntamento, ma credo che a brevissimo avremo questo ulteriore incontro.
  Per evitare quest'affanno e, quindi, per assumerci l'onere e la responsabilità di accompagnare verso un impiego consapevole e proficuo delle risorse, a novembre un mio funzionario ricontatterà tutte le regioni. Probabilmente, gli assessori saranno riconvocati ancora una volta per fare un punto della situazione. A fine anno, infatti, sono sicuro non ci saranno disimpegni. Ormai la situazione è sotto controllo, ma una metodologia è stata introdotta. Dal 2015, la nuova PAC ci aiuterà in questo senso, per cui forse posso asserire di poter essere ottimista rispetto al timore che l'onorevole Russo sottolineava.
  Ha ragione quando parla di un piano unico nazionale. La Francia ne ha uno, in cui i francesi orientano una politica di sviluppo in un senso piuttosto che in un altro. Nel nostro Paese, qualche assessore regionale ha avuto l'idea di creare un macro PSR ultraregionale. Probabilmente, bisogna avere il coraggio di fare scelte forti, che però, come capirete, non spettano a me, che sono un servitore dello Stato, ma a voi e a quelli che, come voi, fanno politica.
  Secondo l'onorevole Gallinella, riducendo le domande, saremo più rapidi. Non è così. L'AGEA oggi è in grado di fronteggiare i pagamenti nei tempi stabiliti e, se da qualche parte qualcuno paga prima, credo, dal poco che ho capito in questo breve periodo, che lo stia facendo in violazione della normativa comunitaria. Prima o poi, se l'Unione se ne accorgerà, probabilmente qualcuno rischierà di essere anche sanzionato. Non è necessario ridurre. Il sistema è in grado di pagare entro i termini. A giorni, pagheremo la tranche di acconto del 2012.
  Qualche altro si preoccupava dell'allineamento dei pagamenti. Come ho spiegato Pag. 15nella relazione, dal prossimo anno, per effetto della modifica dei FEARS, anche in quel caso il pagamento avverrà tra ottobre e maggio. In questo modo, i due periodi temporali andranno a schiacciarsi e non accadrà più quello che è avvenuto in questi anni, ma certamente non per colpa dell'AGEA – consentitemi di difendere una volta tanto l'organismo cui sovrintendo – quanto piuttosto spesso per problemi normativi.
  Si parlava di un'unica agenzia per il controllo nazionale. Forse è proprio questa la direzione in cui si sta andando. Mi pare di ricordare, dell'audizione di cui sono stato protagonista al Senato, che tra i vari disegni di legge ci fosse quello dell'onorevole Stefano. In particolare, si parlava di una misura di questo tipo. Il problema sarà strutturare quest'agenzia unica nazionale. Dal mio punto di vista, forse non serve creare un'agenzia unica nazionale, un altro organismo, altri costi, altri oneri per la collettività. Bisogna efficientare le scarse risorse esistenti. La soluzione può essere più semplice di quanto sarebbe quella della creazione di un'agenzia unica nazionale per i controlli.
  La trasparenza dei beneficiari esiste già. Ognuno, come vi dicevo, può sapere: basta la password.
  L'onorevole Bordo manifestava la sua insoddisfazione per l'inefficienza dei pagamenti e dei contributi – sintetizzo estremamente – PSR e FEAGA. Come ho detto un attimo fa, appena sarà partita la nuova PAC, questa sua giustissima critica sarà assolutamente superata. Stanno risultando utilissimi il refresh e le operazioni che abbiamo posto in essere da subito.
  Sono arrivato il 20 agosto nell'AGEA, a settembre erano già cominciate tutte le operazioni e mi pare che quest'inefficienza nei pagamenti sia stata superata e ve lo dimostreremo. La prego di capire lo spirito con cui lo dico, che non è quello di una sfida, ma lo capirete quando a giorni scadrà il termine per il pagamento dell'acconto di domanda unica e tutti quelli che hanno diritto, sottolineo, quelli che hanno diritto, riceveranno i loro denari.
  L'onorevole Mongiello parlava delle informazioni. Ha ragione. L'utente non sa che cosa può fare, quanto ricevere e come. La prima domanda che ho rivolto a Nanni ha riguardato il numero verde, che non esiste. Stiamo portando avanti un braccio di ferro – vi prego di non ridere – con la Telecom e con il fornitore pubblico. Non si sa di chi sia la competenza per allacciare una linea per un numero verde.
  Questo funzionerà da chiamata di primo orientamento, dopodiché, essendo i dati che ci scambieremo sensibili, al soggetto che chiama sarà indicata una casella di posta elettronica, in maniera che – evidentemente, esiste un problema di privacy che non possiamo dimenticare – a quella casella forniremo le risposte che possono contenere dati sensibili. L'orientamento sarà fornito da questo numero verde. Mi auguro che tra la Consip e la Telecom trovino il modo di risolverci questo problema.
  Da 15 giorni sto lottando, ancora stamattina. Prima di venire qui, immaginavo che potesse arrivare una domanda di questo tipo e mi sono informato: ancora ieri non hanno trovato la soluzione. Non è un problema dell'AGEA, ma della Telecom e della Consip, che ribalta sulla Telecom, che sostiene che può agire solo la Consip. Sto chiedendo loro di trovarmi una soluzione, in modo da fornire risposte più compiute e concrete.
  Il SIAN è una banca dati generale. Semmai, convengo sul fatto che vada integrato e interconnesso con altre banche dati. Mi sono mosso, sono stati assunti contatti con la Sogei, abbiamo messo in piedi un'operazione con l'INPS, che deve darci delle risorse. Ci siamo mossi con il Ministero dell'interno per interconnettere il SIAN, laddove possibile – resta un problema insormontabile di privacy – con il sistema di indagine del Ministero dell'interno (SDI).
  Pensate che, a proposito delle domande uniche, la settimana scorsa l'articolo di un giornale della Calabria riportava che qualche anno sono state corrisposte delle risorse a uno ’ndranghetista. Oggi, l'AGEA non è in grado di controllare se il beneficiario Pag. 16della provvidenza abbia o meno precedenti penali per concorso in associazione camorristica. È in grado, però – rispondo a chi parlava di bonifica – di sapere se qualcuno improvvidamente utilizza i terreni confiscati alla criminalità organizzata. Se n’è accorta e mi auguro che quei soggetti, quando vedranno che i loro colleghi prendono i soldi e loro no, avranno il pudore di non telefonare a noi e di non reagire. Evidentemente, ci sono altri problemi.
  Quello che possiamo fare con il sistema, già lo facciamo; quello che non riusciamo a fare, come l'interconnessione con la Sogei, con tutti i dati fiscali, con lo SDI, con la banche dati dell'INPS, stiamo provando a farlo adesso e speriamo a breve di riuscire a chiudere anche queste partite.
  Il rapporto tra l'AGEA e il SIN è sicuramente complesso, ma lo giudico per certi versi enfatizzato. Ne approfitto per anticipare una risposta all'onorevole Oliverio, che parlava degli stipendi nel SIN. Sono lì da 2 mesi e ho visto gli stipendi di quelle entità, mi sono meravigliato a mia volta. Ho sbagliato mestiere, sono stato finanziere per tanti anni, sono diventato generale a 45 e guadagnavo 3.000 euro al mese. Ohimè, ho sbagliato mestiere, forse avrei dovuto pensarci prima. Mi perdoni la battuta.
  È un problema rispetto al quale si può fare poco. In sede di contrattazione sindacale, sto mettendo di fronte alla responsabilità i sindacati per eventuali rivendicazioni che portino avanti istanze di quei soggetti. Dico sempre che bisogna capire che il mondo è cambiato, ma che perciò bisogna trarne le conseguenze. Non si può, da una parte, a parole riconoscere che è cambiato e, dall'altra, percepire 180.000 euro e volerne anche di più.
  Ritorno al problema del rapporto tra l'AGEA e il SIN, che purtroppo presentava tre aspetti, due dei quali sono stati risolti, mentre il terzo è in fase di soluzione. Il rapporto era problematico e controverso perché aveva radici di tipo umano, di tipo personale, nel senso che alcune risorse nell'AGEA hanno creato una contrapposizione forte tra socio pubblico e socio privato. Questo ha portato il socio privato a intentare un arbitrato per 20 milioni di euro nei confronti dell'AGEA. Sono riuscito a mediare questa situazione, ho ottenuto un rinvio dell'arbitrato, fissato a ieri, di 60 giorni la scorsa settimana. Sto portando avanti iniziative che mi faranno ottenere il ritiro dell'arbitrato, quindi 20 milioni risparmiati da parte dell'AGEA.
  Si potrà ottenere questo risultato attraverso il disinnesco del problema principe nell'AGEA, che riguardava una persona, di cui tutti sapete perché ci sono tante interrogazioni parlamentari. Parliamo di quel favoloso contratto che prevede, in caso di licenziamento, più di 100 mensilità. Posso dirvi che la scorsa settimana questa persona ha presentato le proprie dimissioni e che stiamo trattando la sua uscita dall'azienda.
  Con ciò rispondo a qualcun altro a proposito dei soldi spesi per assumere nuovi soggetti. Ne ho assunti due, non uno, spendendo meno di quanto costa Gulinelli oggi. Ho assunto persone assolutamente qualificate, che, come risulta dal loro curriculum – questo sì per trasparenza e per norma dello Stato accessibile a tutti –, sono professionisti con esperienze nel settore del FESR e del FEAGA. Lavoravano, infatti, proprio come assistenti nelle gestioni di procedura che riguardano l'attività del SIN.
  L'amministratore delegato è un professore universitario, Sergio Zucchetti, dell'università di Castellanza, la LIUC, ed è un esperto di territorio montano. È la risorsa che nel SIN mancava. Nel SIN, infatti, fino a oggi una persona aveva monopolizzato tutto ed era entrata in contrapposizione con il socio privato. Sapete come vanno queste cose. Questo problema è stato risolto. C’è bisogno di management perché il SIN, come avrete capito da quanto vi ho esposto nella relazione, ha una potenzialità enorme, ha un prodotto unico.
  Pensate agli 800 milioni che ha recuperato l'Agenzia delle entrate. Il SIN ha potenzialità inespresse formidabili che credo con questo management di riuscire a Pag. 17far emergere. Il costo dei due è inferiore a quelli dell'uno che è stato licenziato. Badate bene che si tratta di retribuzioni assolutamente allineate a quella delle persone alle quali ci si riferiva in precedenza. Il rapporto tra l'AGEA e il SIN va, quindi, normalizzandosi e credo che, nel giro di qualche mese, questa problematica sarà solo un ricordo.
  L'onorevole Oliverio citava la relazione della Corte dei conti. L'ho guardata con estrema attenzione. È verissimo quanto asserisce, come lo è il parere della Corte dei conti. La risposta, che vi ho già fornito, risiedeva in un problema di procedure. Nell'AGEA, presso l'organismo pagatore, non esistevano procedure complete dall'inizio alla fine. Quando arrivava un verbale della Guardia di finanza, molto spesso si perdeva, non era allibrato come avrebbe dovuto e il sistema si bloccava in mancanza di input.
  Abbiamo nuovamente mappato le procedure e tutto deve funzionare automaticamente. Quando arriva il verbale della Guardia di finanza, per una mia garanzia personale, mi sono creato, a fianco dell'organo di consulenza tecnico-scientifico, un'altra misura sempre a costo zero – purtroppo, solo così posso fare – e ho portato con me un maresciallo della Guardia di finanza che ha realizzato un auditing interno. Questo signore, quando arrivano le pratiche che devono essere inserite nel registro dei debitori, per evitare buchi come quello di cui lei parlava di 450 milioni, me li registra in un database. Periodicamente, controllo se quelle pratiche stanno andando avanti. Evidentemente, la mia responsabilità non potrà che essere dal 20 di agosto in poi e da allora posso dire che le cose sono cambiate.
  Per essere più realista del re, mi sono fatto produrre una strisciata dal SIN dal 15 agosto al 14 ottobre, 45 giorni: sono stati recuperati debiti esistenti per 14 milioni 695.000 euro a fronte di 20 milioni di nuovi debiti inscritti. Ho accorciato la forcella che c'era tra momento dell'iscrizione nel registro dei debitori e momento dell'incasso. Il 67 per cento dei nuovi debiti è stato già incassato. Lo abbiamo fatto in 45 giorni. Non tengo conto di un ulteriore buco di irregolarità vecchie di 8,2 milioni di euro che attengono a procedure del passato.
  Il messaggio è che sono sicuro che, finita la mappatura del processo, e quindi create le check list, riallineato il SIAN rispetto alle check list, le iscrizioni saranno immediate, come i recuperi, come le azioni di recupero laddove il debitore non intenda onorare il debito.
  Se sia necessaria una riforma dell'AGEA spetta alla politica dirlo. Credo di aver esposto la mia idea, di avervi fornito anche qualche elemento di riflessione sul tema della sufficienza delle riforme per cambiare i destini di certi eventi o se occorra, invece, altro che vada al di là o sia diverso dalla riforma.
  Si chiedeva la definizione di agricoltore attivo. È un problema al quale non posso rispondere. Io rappresento l'AGEA, organo tecnico. Questo è un problema che spetta all'autorità politica definire, non è un problema dell'AGEA.
  Ha ragione l'onorevole Oliverio quando cita le consulenze, di cui mi sono fatto stampare il costo sia nel SIN sia nell'AGEA. Ho pensato a puntuali direttive concordate con l'organo di revisione, che per inciso è guidato da un ex dipendente del Ministero dell'economia e delle finanze, con il quale abbiamo concertato un'azione sinergica.
  Non ho dati precisi, ma su 40 giorni, dopo aver accentrato e preteso di firmare le autorizzazioni, me n’è capitata una soltanto per una vecchia causa dinanzi al tribunale di Trieste. Si trattava, però, di un atto dovuto. Altro non era, infatti, che la prosecuzione di un mandato già conferito in primo grado. Se dovessi dare una risposta, quindi, dovrei dire dal 20 di agosto non ve n’è alcuna, a eccezione di questa.
  La notizia sulla Sofiter e sui pagamenti a rischio è assolutamente destituita di fondamento. Ho parlato con Tempesta, l'amministratore delegato della Sofiter, perché mi era giunta questa notizia, e mi ha spiegato che era assolutamente destituita di fondamento. È stato solo un loro problema di carattere fiscale, ma le risorse Pag. 18restano dove sono. È un problema di pianificazione fiscale. Non esiste assolutamente alcun rischio.
  Mi si chiedeva dell'operazione bonifica. Per qualcuno, i dati del SIN e del SIAN sono assolutamente occulti all'esterno. Siccome vi ho detto che voglio trasformare l'AGEA in una casa di vetro, sto stipulando convenzioni con Carabinieri, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato, Polizia di Stato e Direzione nazionale antimafia.
  La Guardia di finanza, attingendo ai dati del SIN presenti nel SIAN, ha realizzato delle elaborazioni che hanno portato ai dati che avete visto. Un articolo su Italia Oggi di qualche giorno parlava di problemi per un miliardo di pagamenti: non so quanti siano e saranno, ma l'operazione bonifica è la prova tangibile del fatto che il SIAN è aperto ai soggetti autorizzati e alle forze di polizia. Questa apertura avviene su base convenzionale, con convenzioni sottoscritte tra Guardia di finanza e commissario dell'AGEA o chi mi ha preceduto. Tutto è assolutamente fruibile dal sistema.
  L'onorevole Venittelli mi chiedeva di misure per le problematiche dello zucchero. Questo è un problema del Ministero delle politiche agricole, una domanda a cui assolutamente non posso rispondere. Lo stesso discorso vale per l'agricoltore attivo. È una definizione che non spetta a me. Vi ho illustrato una rassegna delle informazioni che ho potuto attingere dagli atti, come vi ho detto in premessa, che sono noti e che sono stati emanati dal Parlamento europeo.
  Abbiamo bisogno di vedere ancora i regolamenti, poi vedremo come sarà riempita la parte che spetta al nostro legislatore, ma certamente non lo sarà da me, spetterà a voi.
  Onorevole Lupo, in merito al conflitto tra dichiarazioni e azioni dell'AGEA, non capisco il senso. Vorrei che mi aiutasse.

  LOREDANA LUPO. Il problema si pone quando avvengono, senza che l'agricoltore lo sappia, dei cambiamenti a livello catastale su queste particelle.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Se sono avvenuti effettivamente, questo è vero.

  LOREDANA LUPO. È vero, ma è un conflitto. In realtà, l'agricoltore stesso risistema la particella e c’è questo conflitto tra lui e i dati del SIAN. È sia una perdita di tempo sia un rischio di avere un'informazione sbagliata. Vorrei capire come intendete chiarire questo aspetto.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Mi consentirà di fare intervenire il dottor Nanni su questo punto, perché questo fa parte di una serie di azioni che stiamo mettendo a punto nel contratto 2014-2016 con il socio privato del SIN per una serie di implementazioni di cui non vi ho detto.
  La nuova PAC comporterà un'evoluzione del SIN, che andrà adeguato alle nuove misure, alle nuove provvidenze e ai nuovi requisiti, e quindi stiamo mettendo a punto una serie di accordi con il socio privato per implementare la struttura per il futuro.
  Per questo aspetto, forse ha ragione, ma cedo la parola a Nanni, che potrà tecnicamente dirle cosa avviene.

  GIANCARLO NANNI, Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Questa disposizione normativa, che credo risalga a un paio d'anni fa, è nata per semplificare gli adempimenti che ogni proprietario di fondi deve svolgere nei confronti del catasto al fine della determinazione della rendita agraria e via dicendo. Era nata, quindi, come semplificazione. Significa che non è obbligatorio per il produttore avvalersi della domanda unica di aiuto per questo tipo di modifica. Va regolarmente al catasto, riempie un modello e fa la sua dichiarazione al catasto circa l'utilizzo del suolo.Pag. 19
  Diversamente, come è scritto peraltro nella domanda di aiuto, può utilizzare quest'ultima come veicolo. Va tenuto presente, però, che l'AGEA non cambia i dati a catasto, ma comunica i dati che il produttore ha dichiarato nella sua domanda. Noi ci limitiamo a trasmetterli al catasto, che farà tutti gli accertamenti che vuole. Il produttore, chiaramente, può non essere d'accordo, sia ben chiaro. È un po’ come per l'INPS. Recuperiamo crediti dell'INPS, ma qualcuno va all'INPS e protesta perché ha già pagato. È la stessa logica. Semplifichiamo le procedure per i produttori, dopodiché prendiamo i dati che lui stesso dichiara e li passiamo al catasto. Questa è l'operazione.

  LOREDANA LUPO. Credo che il conflitto sia proprio a livello del telerilevamento. Ci ho lavorato e so che, quando l'AGEA effettua questo tipo di azione, spesso ciò accade sulla cartografia, con le fotointerpretazioni. Una volta effettuata la fotointerpretazione, si va a fare in teoria una verifica sul campo. La verifica, però, non è effettuata su tutti gli appezzamenti, ma su una percentuale, per cui può capitare che sia identificato un campo come un uliveto, mentre stiamo parlando di un vigneto. Può succedere perché è un errore dell'operatore.
  A quanto pare, invece, spesso si verifica un conflitto perché è segnalato dall'agricoltore in un modo, per poi ritrovarsi in un altro e dover ricambiare.

  GIANCARLO NANNI, Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). I dati di fotointerpretazione sono disponibili per tutti. La banca dati è totalmente aperta. Se il produttore vuole, entra, visiona i suoi dati e, se non è d'accordo, si può cambiare a un altro livello, legato al catasto. Può andare al catasto e spiegare che c’è un errore.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Quando, dal prossimo anno, si passerà all'1 a 5.000, e quindi pixel a 20 centimetri, quest'errore sarà meno probabile. È chiaro che dobbiamo capire che stiamo parlando di più di un milione di soggetti e di milioni e milioni di particelle.

  LAURA VENITTELLI. Vorrei fare una precisazione in merito alla domanda che ho rivolto. Forse non sono stata abbastanza chiara.
  Lei aveva parlato degli aiuti e ha fatto anche riferimento a quelli del settore bieticolo-saccarifero. Ha parlato della cessazione delle quote latte e quote zucchero. Le avevo chiesto, a sua conoscenza, quale potesse essere l'intervento proposto per questi settori. È chiaro che non era di sua competenza.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Non sono in grado di rispondere. Se avessi avuto il dato, glielo avrei fornito.

  LAURA VENITTELLI. Lei ha anche parlato della riduzione dei costi dell'Agenzia. Ho trovato un'incoerenza nel principio che ha illustrato. Ha detto, infatti, detto che si avvarrà di 4 magistrati a costo zero, ma saranno pagati dai vari Ministeri. Ha fatto riferimento anche a un nuovo collaboratore.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). È un finanziere che viene in comando nell'AGEA.

  LAURA VENITTELLI. Ci sono costi per questo finanziere ?

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Nella cassa dello Stato no. Lo stipendio non gli è più corrisposto dalla Guardia di finanza, ma dall'AGEA.
  Se lei intende costi aggiuntivi, la risposta è no. Se intende chi lo paga, lo pagherà l'AGEA perché è in posizione di comando. Dovrò erogare 40.000 euro a quel militare, ma la Guardia di finanza non lo pagherà Pag. 20più. Io sono in aspettativa oggi. La Guardia di finanza ha il mio stipendio, che non mi paga più. Mi hanno chiamato l'altro giorno per informarmi che non mi pagheranno lo stipendio di agosto.

  LAURA VENITTELLI. Non sto parlando di lei.

  GIOVANNI MAINOLFI, Commissario straordinario dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Per il mio militare è la stessa cosa. Abbiamo già altre due risorse sul libro paga dell'AGEA. La Guardia di finanza non li paga più. Se la domanda è riferita ai loro guadagni, guadagnano lo stipendio che guadagnerebbero da finanzieri. Il meccanismo è quello del comando.

  PRESIDENTE. Ringrazio il generale Mainolfi e il direttore Nanni per essere stati qui e aver risposto.
  Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata dal commissario straordinario Giovanni Mainolfi (vedi allegato).
  Dichiaro conclusa l'audizione in titolo.

  La seduta termina alle 15.15.

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