CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 settembre 2017
883.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 169

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 28 settembre 2017. — Presidenza della vicepresidente Chiara GAGNARLI.

  La seduta comincia alle 13.10.

Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII n. 5-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Chiara GAGNARLI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che la Commissione è chiamata ad esprimersi sul Documento in esame entro la giornata di martedì 4 ottobre.
  Invita quindi dare l'onorevole Zanin a svolgere la relazione introduttiva.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, fa presente che la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza per il 2017 attesta un consolidarsi della ripresa economica del Paese: nei tre trimestri più recenti, il PIL reale è aumentato a un ritmo congiunturale superiore alle attese, di circa lo 0,4 per cento; il tasso di crescita tendenziale nel secondo trimestre ha raggiunto l'1,5 per cento. Sul fronte del lavoro, nella prima metà dell'anno gli occupati sono cresciuti dell'1,1 per cento su base annua, mentre le ore lavorate sono aumentate del 2,8 per cento.
  La Nota rivede, quindi, al rialzo la previsione di crescita del PIL per il 2017, contenuta nello scenario tendenziale, all'1,5 per cento rispetto all'1,1 per cento previsto nel DEF di aprile.
  Le c.d. clausole di salvaguardia saranno sterilizzato per il 2018.Pag. 170
  L'aumento dell'IVA derivante dalle suddette clausole impatterebbe in misura significativa sull'andamento del PIL nel 2018-2019 per circa 0,3 punti percentuali.
  Ricorda, in proposito, che l'articolo 9 del decreto-legge n. 50 del 2017 ha rimodulato gli aumenti di imposta previsti, a decorrere dal 2018, dalla legge di stabilità per il 2015 (come successivamente modificata nel tempo), posticipandoli in parte agli anni successivi.
  Il previsto aumento di 3 punti percentuali dell'aliquota agevolata Iva del 10 per cento è stato diluito in tre anni: pertanto, l'aliquota viene incrementata di 1,5 punti percentuali dal 1o gennaio 2018 (fino all'11,5 per cento), di ulteriori 0,5 punti percentuali a decorrere dal 1o gennaio 2019 (fino al 12 per cento), e di un altro punto percentuale a decorrere dal 1o gennaio 2020 (fino al 13 per cento).
  Rimane invariato l'aumento dell'aliquota ordinaria dal 22 al 25 per cento nel 2018 e viene ridotto da 0,9 punti percentuali a 0,4 punti percentuali l'aumento previsto dal 1o gennaio 2019 (fino al 25,4 per cento).
  L'aliquota viene quindi ridotta di 0,5 punti percentuali a decorrere dal 1o gennaio 2020 (fino al 24,9 per cento) per risalire al 25 per cento a decorrere dal 1o gennaio 2021.
  Positivo l'andamento delle esportazioni, più ottimistico rispetto al DEF soprattutto nel 2017, in cui le esportazioni crescono del 4,8 per cento rispetto all'anno precedente (+1,1 punti percentuali rispetto al DEF), in relazione al miglioramento del contesto internazionale. Per i beni alimentari si registra un aumento del 7,2 per cento.
  Per l'anno in corso, la Nota stima anche una crescita delle importazioni del 5,5 per cento (+1,1 punti percentuali rispetto al DEF).
  Le nuove previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente confermano l'andamento complessivo di miglioramento del saldo di indebitamento netto, che passa dal 2,1 per cento del PIL nel 2017 all'1,0 per cento nel 2018 e allo 0,3 per cento nel 2019, per attestarsi sostanzialmente sul pareggio nel 2020 (0,1 per cento).
  Sul fronte delle spese si conferma l'andamento decrescente dell'incidenza della spesa corrente primaria sul PIL, mentre la spesa in conto capitale registra un'incidenza sul PIL del 3,6 rispetto al 3,4 preventivato nel DEF. Osserva quindi che ciò significa che si investe di più in opere pubbliche ed infrastrutturali.
  Nella prossima legge di bilancio sarà previsto un processo di revisione della spesa delle Amministrazioni centrali dello Stato che richiederà al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un risparmio di 6 milioni di euro per il 2018 e 2019.
  I risultati conseguiti e quelli ulteriormente attesi si basano su una strategia di politica economica basata su alcuni pilastri fondamentali.
  In primo luogo si è operata in questi anni una progressiva diminuzione della pressione fiscale, di cui il comparto agricolo si è particolarmente avvantaggiato con la soppressione dell'IMU sui terreni agricoli e l'abolizione dell'Irpef e dell'Irap per la determinazione dei redditi dominicali. La pressione fiscale risulta in diminuzione di circa un punto percentuale tra 2013 e 2016; per effetto degli interventi posti in essere i contribuenti italiani pagheranno rispetto al 2013 minori imposte per circa venti miliardi di euro.
  Sono stati, poi, disposti specifici incentivi agli investimenti privati, come, per esempio, quelli attivati in base al piano Industria 4.0 – che reca elementi di innovazione tecnologica proficui nono solo per la redditività delle imprese, ma anche per la qualità delle colture – e alla nuova legge Sabatini di cui si avvantaggia, in parte, anche il settore primario.
  Sottolinea che sono state, poi, poste in essere importanti riforme strutturali.
  La Nota richiama, in riferimento all'obiettivo di riforma della pubblica amministrazione, il decreto che ha portato alla razionalizzazione delle funzioni di polizia e all'assorbimento del Corpo forestale dello Stato. Osserva, inoltre, che la Commissione Pag. 171Agricoltura non può chiaramente dimenticare, pur non essendo menzionati, i numerosi interventi adottati specificamente nel settore che hanno portato a una semplificazione e un ammodernamento del comparto agricolo.
  Rimarca che sono state, poi, attivate specifiche politiche per contrastare la povertà e le disuguaglianze.
  Osserva che il disegno di legge di bilancio che sarà presentato alle Camere il prossimo ottobre delineerà una strategia volta prevalentemente ad aumentare l'occupazione giovanile, a incentivare gli investimenti pubblici e privati e a potenziare gli strumenti di lotta alla povertà. Fa presente, a tal riguardo, che nella giornata odierna è stata approvata in via definitiva la proposta di legge sul sostegno ai piccoli comuni, un intervento normativo che incentiverà anche la capacità imprenditoriale in campo agricolo.
  Segnala che, particolarmente degna, è la nota la riflessione che il Ministro dell'economia e delle finanze affida nelle premesse ai destinatari del Documento. Vi è, infatti, forte la consapevolezza che l'Europa deve poter far fronte alle nuove sfide adottando nuovi strumenti e una nuova governance.
  Come ha affermato il Ministro, una corretta impostazione delle politiche macroeconomiche nell'area valutaria comune non può basarsi sulla sommatoria delle scelte di politica di bilancio dei Paesi membri, richiedendo, al contrario, un coordinamento delle politiche di bilancio, da affidare eventualmente a un Ministro delle Finanze europeo. Osservato, a tal proposito, che questa impostazione inizia ormai a delinearsi in maniera marcata, ritiene che anche la Commissione Agricoltura debba dare il proprio sostegno in tale direzione.
  Osserva, infine, come decisiva risulti poi una condivisione delle politiche relative alle esigenze di sicurezza, alla gestione unitaria delle frontiere, nonché nel campo più propriamente sociale, un sistema di assicurazione comune contro la disoccupazione per la Zona Euro, affinché beni pubblici europei essenziali per il processo d'integrazione – in primis il mercato unico –non finiscano per soccombere rispetto alle nuove emergenze politiche economiche e sociali.

  Chiara GAGNARLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 28 settembre 2017. — Presidenza della vicepresidente Chiara GAGNARLI.

  La seduta comincia alle 13.20.

Schema di decreto legislativo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
Atto n. 453.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

  Chiara GAGNARLI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda, altresì, che nella seduta di ieri il relatore, onorevole Taricco, ha svolto la relazione introduttiva e che sono intervenuti in discussione generale, ponendo alcuni quesiti, i deputati Zanin, Zaccagnini e Parentela. Ricorda altresì che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione è fissato al 24 ottobre 2017 ma che la Commissione non potrà pronunciarsi Pag. 172definitivamente prima che sia trasmesso il parere della Conferenza Stato-regioni.

  Mino TARICCO (PD), relatore, rammenta che nella precedente seduta i colleghi Parentela e Zaccagnini si sono interrogati sull'idoneità dello schema di decreto legislativo in esame a superare le attuali criticità nell'applicazione della così detta direttiva Habitat, ed, in particolare a consentire, nel nostro Paese, il ricorso alla così detta lotta biologica. Rammenta inoltre che il collega Zanin ha invece chiesto chiarimenti in merito ai presupposti sulla base dei quali lo Stato debba fare ricorso alle misure di gestione piuttosto che a quelle di eradicazione.
  Con riferimento al primo quesito, fa presente che lo schema di decreto all'esame non è volto a dare attuazione alla così detta direttiva Habitat, bensì ad adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
  Conseguentemente, gli articoli 8 e 10 che disciplinano, rispettivamente, il rilascio dei permessi in deroga e delle autorizzazioni alla detenzione degli esemplari delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale e nazionale rispondono ad esigenze diverse. I permessi in deroga possono infatti essere concessi in caso di abilitazione di istituti a svolgere attività di ricerca o conservazione ex situ o in caso di produzione scientifica e conseguente uso medico. Le autorizzazioni possono essere invece concesse, in casi eccezionali, per motivi di interesse generale imperativo, compresi quelli di natura sociale o economica.
  Ritiene, quindi, che la detenzione e l'impiego delle specie esotiche invasive per finalità di lotta biologica non possano rientrare tout court in via interpretativa nell'ambito dei motivi di interesse generale imperativo, compresi quelli di natura sociale o economica, che consentono di conseguire un'autorizzazione in deroga. Reputa dunque che, nella proposta di parere che sottoporrà all'attenzione dei colleghi, si potrà formulare una condizione al fine di richiedere al Governo che l'articolo 10 venga modificato allo scopo di specificare questo aspetto.
  Con riferimento alla questione posta dal collega Zanin, segnala che lo schema di decreto legislativo (articolo 22) prevede che le misure di gestione trovino applicazione nel caso in cui venga constatata l'ampia diffusione nel proprio territorio o nelle acque interne o marine territoriali delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale o nazionale e esse che debbano essere volte a renderne minimi gli effetti sulla biodiversità, sui servizi eco-sistemici collegati e sulla salute umana o sull'economia. Le misure di eradicazione dovrebbero invece applicarsi in tutti gli altri casi, salvo le deroghe stabilite all'articolo 18 del regolamento (ove l'eradicazione si dimostri tecnicamente infattibile perché i metodi di eradicazione disponibili non possono essere applicati nell'ambiente in cui è insediata la specie esotica invasiva; da un'analisi costi/benefici basata sui dati a disposizione emerga con ragionevole certezza che i costi saranno, nel lungo periodo, estremamente alti e sproporzionati rispetto ai benefici dell'eradicazione; non siano disponibili metodi di eradicazione oppure siano disponibili ma producano effetti negativi molto gravi sulla salute umana, sull'ambiente o su altre specie).
  Ritiene dunque che in ordine a tale aspetto si potrà valutare la formulazione di un rilievo nel parere con il quale si richieda di meglio precisare i presupposti applicativi delle fattispecie di gestione e di eradicazione, invitando, a tal fine, i colleghi a provare ad individuarli più accuratamente.

  Chiara GAGNARLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.