CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 luglio 2017
855.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 3

  Mercoledì 19 luglio 2017. – Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 15.15.

Seguito della discussione sulle comunicazioni del Presidente rese nella seduta del 26 aprile 2017.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, nel riassumere gli orientamenti sinora emersi dal dibattito, ricorda che il relatore, on. Chiarelli, ha esposto i fatti, come risultanti dalla documentazione prodotta dall'avv. Brigandì.
  Ricorda che la deputata Carinelli, a nome del Gruppo del M5S, ha rilevato come il documento determinante per ogni valutazione sia costituito, a suo giudizio, dal verbale delle operazioni compiute in esecuzione del decreto di esibizione e consegna, atto pubblico dal quale non sembra emergere alcuna criticità. Da tale documento risulta come Stefano Stefani, allora parlamentare e tesoriere della Lega Nord, abbia messo a disposizione l'impiegata amministrativa addetta al bilancio e come quest'ultima, aderendo all'invito rivoltole dalla polizia giudiziaria, abbia provveduto alla consegna della documentazione. Inoltre il verbale risulta sottoscritto, senza contestazioni, dagli intervenuti e dalla parte.
  Ricorda altresì come la collega Rossomando, intervenendo per il Gruppo del PD, abbia rilevato come la questione si collochi nell'ambito di un processo penale in fase avanzata e come la Giunta disponga di alcuni elementi documentali certi, dai quali emerge che, in prima istanza, l'autorità giudiziaria aveva emesso un provvedimento di perquisizione e sequestro. Tale provvedimento, peraltro, non è stato eseguito perché la polizia giudiziaria si è resa conto che i locali nei quali avrebbero dovuto eseguirlo erano nella disponibilità di parlamentari. In seguito l'autorità giudiziaria, correttamente, al fine di acquisire la stessa documentazione, ha emesso un provvedimento di esibizione e consegna. L'onorevole Rossomando ha poi fatto presente come, a fronte delle predette evidenze documentali, la prospettazione difensiva, che trarrebbe spunto da elementi di prova ancora da valutare in giudizio, non sembri offrire alla Giunta particolari elementi di valutazione. Ha sottolineato, infatti, così come la collega Carinelli, come il verbale di esecuzione delle operazioni attesti, con forza e valore di atto pubblico, che le operazioni sono avvenute alla presenza del legale della Lega Nord e alla presenza dell'onorevole Stefani, parlamentare e Tesoriere della Lega Nord, che ha posto a disposizione Pag. 4degli agenti l'impiegata amministrativa addetta al bilancio, senza avanzare contestazioni o sollevare eccezioni.
  Dopo avere esposto le posizioni sinora espresse nel corso del dibattito, ricorda di avere invitato i colleghi della Giunta a valutare con estrema attenzione taluni aspetti delle modalità di esecuzione del decreto di esibizione e consegna, che vengono prospettate dall'avvocato Brigandì come delle «anomalie».
  Osserva al riguardo come la polizia giudiziaria non abbia eseguito il primo provvedimento, quello di perquisizione e sequestro, in quanto ha constatato che vi erano locali nella disponibilità di parlamentari. Ciò implica che l'autorità giudiziaria, nel momento in cui ha emesso il successivo provvedimento, quello di esibizione e consegna, fosse a conoscenza della circostanza che nella Sede della Lega vi fossero i predetti locali, dotati di una tutela rafforzata e direttamente prevista dalla Costituzione.
  Secondo l'avvocato Brigandì, la polizia giudiziaria si sarebbe presentata dinanzi alla sede della Lega Nord, oltre che con «toni perentori», con uno spiegamento di forze sproporzionato rispetto a quello necessario al fine di eseguire un ordine di esibizione e consegna. In particolare, insieme ai due agenti di polizia giudiziaria, si è ritenuto necessario affiancare anche due consulenti tecnici.
  Su questo punto è intervenuta la collega Rossomando, rilevando come l'impiego dei due consulenti tecnici accanto agli agenti di polizia giudiziaria, non sia, a suo giudizio, circostanza idonea a trasformare la natura sostanziale di un decreto di esibizione e consegna.
  Dà quindi la parola alla deputata Rossomando, che ha chiesto di poter completare le sue valutazioni sulla questione in esame.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ribadisce di avere accolto l'invito del Presidente La Russa a valutare con estrema attenzione tutti gli elementi documentali a disposizione, in quanto il tema della salvaguardia delle prerogative previste dall'articolo 68 della Costituzione in relazione, nello specifico, ai provvedimenti di perquisizione e sequestro, richiede molta cautela ed approfondimento, con particolare riferimento alle caratteristiche della natura sostanziale degli atti posti in essere.
  Sottolinea, quindi, come nell'affrontare la questione in esame il vero discrimine sia rappresentato dal fatto che il provvedimento giudiziario rientri o meno nell'alveo dell'articolo 68, secondo comma, della Costituzione: vi rientrano la perquisizione ed il sequestro, mentre è pacifico che non vi rientri il decreto di esibizione e consegna, riconducibile alla «Richiesta di consegna» di cui all'articolo 248 del codice di procedura penale.
  La Corte costituzionale conferma questa valutazione allorché, nella sentenza n. 58 del 2004, richiede, ai fini della violazione della prerogativa, un vero e proprio «ingresso» diretto della polizia giudiziaria nel domicilio parlamentare: ingresso che, per definizione, manca nella citata «Richiesta di consegna».
  Osserva che, per poter sollevare un conflitto di attribuzione, si dovrebbe dimostrare che l'atto in esame non sia in realtà una richiesta di consegna ma, nella sostanza, qualcosa di diverso: un provvedimento sostanzialmente equiparabile alla perquisizione e al sequestro.
  Tuttavia, dall'esame minuzioso della documentazione disponibile non emerge alcun elemento a sostegno di tale prospettazione, che possa fare ritenere la consegna avvenuta in modo non spontaneo.
  Ricorda, d'altra parte, come l'articolo 248 del codice di procedura penale preveda la possibilità che alla richiesta di consegna sia opposto un rifiuto: in tal caso per l'autorità giudiziaria sarebbe possibile procedere alla perquisizione, ovvero ad un atto coattivo, sempre che la legge lo consenta.
  Come già evidenziato, il verbale di esecuzione delle operazioni attesta invece, con forza e valore di atto pubblico, che le operazioni sono avvenute alla presenza del legale della Lega Nord – elemento, questo, di particolare garanzia – e dell'onorevole Stefani, allora parlamentare e Tesoriere Pag. 5della Lega Nord, senza che sia stato opposto alcun rifiuto né avanzata alcuna contestazione.
  Inoltre, la circostanza che siano stati impiegati, oltre ai due agenti di polizia giudiziaria, anche due consulenti tecnici, non solo non sembra sufficiente a far cambiare natura giuridica e sostanziale al provvedimento in questione, ma può essere considerata quale ulteriore elemento di garanzia, volto ad evitare l'acquisizione di atti non pertinenti.
  In conclusione, non ritiene sussistenti i presupposti per sollevare un conflitto di attribuzione. In tal senso, ritiene determinanti sia la mancanza di un ingresso diretto nei locali da parte della polizia giudiziaria che la spontaneità della consegna.

  Gianfranco CHIARELLI (Misto-DI), relatore, ritiene che le valutazioni della collega Rossomando siano obiettivamente in linea con i fatti che emergono dalla documentazione trasmessa. Tuttavia, esprime perplessità sul fatto che possa essere emessa una richiesta di esibizione con riferimento a documenti presenti in locali nella disponibilità di parlamentari.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ribadisce come il discrimine sia rappresentato dalla presenza o meno di un ingresso diretto della polizia giudiziaria in quei locali. Se vi è consegna spontanea, in assenza di ingresso nei locali, non vi è violazione della prerogativa parlamentare.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, si riserva di predisporre una lettera per informare la Presidente della Camera delle valutazioni emerse nel corso del dibattito. Lettera i cui contenuti saranno esposti alla Giunta nel corso della prossima seduta.
  Non essendovi obiezioni, rinvia il seguito della discussione.

  La seduta termina alle 15.45.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 31 maggio 2017, a pagina 5, seconda colonna:
   a) riga diciannovesima, le parole da «In secondo luogo,» a «con le quali» sono sostituite dalle seguenti: «In secondo luogo, ribadisce le modalità anomale con le quali»;
   b) riga ventinovesima, sostituire le parole «Ritiene, in particolare,» sono sostituite dalle seguenti: «L'avvocato Brigandì ritiene, in particolare,».