CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 maggio 2017
818.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 16 maggio 2017.

Audizione di esperti di recupero museale e di esponenti delle strutture sanitarie dell'Emilia-Romagna nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2546 Marchi, recante istituzione della Fondazione del Museo nazionale di psichiatria del San Lazzaro di Reggio Emilia.

  L'audizione informale si è svolta dalle 13.45 alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 maggio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che è entrata a far parte della Commissione l'on. Luisa Bossa.

Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario.
C. 4368, approvato in un testo unificato dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso.

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  Mara CAROCCI (PD), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere un parere alla Commissione giustizia, inerente all'atto Camera 4368, recante una significativa riforma del diritto penale e della procedura penale. Per quel che concerne più propriamente compresi nella competenza della Commissione cultura, evidenzia come essa sia collocata nell'articolo 1, comma 85, che reca disposizioni relative all'ordinamento penitenziario e, in particolare, contiene una delega legislativa di modifica. Come è noto, l'articolo 27, terzo comma, della Costituzione stabilisce che la pena non deve consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione del condannato. Non è necessario qui rievocare lo sterminato dibattito che nelle scienze giuridiche, sociali, psichiatriche ed educative questa disposizione abbia suscitato e che, peraltro, a essa preesisteva. Afferma che è importante tuttavia ricordare in questa sede tre concetti: in primo luogo, esistono nell'ordinamento strategie e programmi di ampio spettro rivolti alla rieducazione dei condannati adulti. In questo senso, la rieducazione, come parte integrante dell'esecuzione della pena, comprende esperienze di formazione, lavoro, affettività e socialità. Anche qui la letteratura e la giurisprudenza sono molto abbondanti. Il secondo aspetto che deve essere sottolineato è che, di fronte a taluni tipi di reato, radicati in situazioni peculiari del nostro paese, la rieducazione incontra oggettivi limiti, tanto ciò è vero che questi sono ben presenti all'atto Camera 4368. Il comma 85 di cui ci si sta occupando, infatti, esclude dalle modifiche dell'ordinamento penitenziario la materia del regime speciale di cui all'articolo 41-bis e la preclusione delle misure alternative alla detenzione per i reati di mafia e di terrorismo, contando sul dato di esperienza che le organizzazioni mafiose, con il loro sostrato familistico, omertoso e intimidatorio, oppongono all'approccio rieducativo ostacoli molto maggiori delle altre forme di criminalità. Non molto diverso è il ragionamento inerente al terrorismo, specie quello di matrice fanatico-religiosa. Il terzo aspetto che si deve tenere in considerazione è la sintesi dei primi due e contribuisce a lumeggiare il parere sulle disposizioni di competenza della Commissione cultura. La lettera p) del comma 85 prevede quale principio di delega l'adeguamento delle norme dell'ordinamento penitenziario alle esigenze educative dei detenuti minori. Come criterio direttivo, prevede che sia prescritta l'applicabilità della disciplina dei minorenni anche ai giovani adulti nel rispetto dei processi educativi in atto e che siano contemplate, anche per i minorenni, le misure alternative alla detenzione previste per gli adulti. Nel numero 7 della lettera p) è altresì previsto come criterio di delega il rafforzamento dell'istruzione e quello della formazione professionale oltre che della socialità mediante contatti con il mondo esterno. Dalla letteratura abbondante che esiste in materia (si può citare al riguardo F. PALOMBA, Il sistema del processo penale e minorile, Milano 2002), si ricava che gli istituti di educazione e formazione e socialità esterna possono essere ricondotti alla cosiddetta probation, che consiste in un fascio di istituti di messa alla prova del minorenne, sia prima della condanna sia successivamente. In questi istituti deve essere valorizzato il senso di responsabilità del minore e sollecitato il suo consenso attivo sui progetti di reinserimento sociale. Nell'apparato carcerario italiano vi sono molte positive esperienze di rieducazione curate dall'ufficio centrale della giustizia minorile del Ministero della Giustizia: cita, per esempio, il patrimonio conoscitivo e pratico raccolto nel volume L'ape in gioco, a cura di F. Bruni, Roma 2000. Risulta evidente come nella proposta di legge 4368 si intenda far riferimento a queste positive esperienze, per inserire nei percorsi rieducativi per un verso la professionalità di insegnanti ed educatori; per l'altro la lettura e la fruizione dei beni culturali e artistici di cui il nostro paese è assai ricco. Occorre nondimeno prendere atto della consapevolezza che anche sui minori si riflette purtroppo la difficoltà alla rieducazione – soprattutto quella extramuraria – per i reati di tipo mafioso. Il problema Pag. 46del coinvolgimento di minorenni nelle organizzazioni criminali è persistente per quanto riguarda sia le camorre campane, sia la mafia sia ancora la ’ndrangheta calabrese, le cui famiglie inoculano precocemente nei figli disvalori e mentalità incompatibili con le libertà costituzionali (tanto ciò è vero che diversi tribunali per i minorenni hanno adottato la soluzione della sottrazione di tali minori alle famiglie e il loro affidamento ai servizi sociali, nel tentativo di recidere il vincolo con la sottocultura mafiosa). Si spiega così la cautela della proposta 4368 in diversi passaggi del testo. Ciò non significa evidentemente che anche sui minori coinvolti nel circuito delle mafie non si debba operare un incisivo intervento rieducativo (anche su questi aspetti la letteratura è cospicua: si veda per esempio il volume curato da I. Mastropasqua e M. G., Bianchi, Svincolarsi dalle mafie: pratiche educative con i minori coinvolti nella criminalità organizzata, Roma 2011). Per tutti questi motivi preannunzia per domani un parere favorevole senza condizioni od osservazioni.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Martedì 16 maggio 2017. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.35.

Modifiche alla legge 20 dicembre 2012, n. 238, per il sostegno e la valorizzazione del festival Umbria Jazz.
C. 4102 Sereni.

(Seguito dell'esame e conclusione – Mandato a riferire favorevolmente in Assemblea).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 maggio 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso. Comunica che è pervenuto il parere favorevole con condizione della V Commissione, apposta ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Al fine di recepirla è stato presentato un apposito emendamento dalla relatrice che pone in votazione (vedi allegato).

  La Commissione approva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, non essendovi dichiarazioni di voto, pone in votazione la proposta di conferire alla deputata Ascani, il mandato di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento e di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  La Commissione approva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva quindi di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.45.

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