CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2017
810.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 84

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 2 maggio 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Atto n. 401.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 26 aprile scorso.

  Maria Chiara GADDA (PD) relatrice, nel ricordare che le sono pervenuti i contributi da parte del gruppo M5S, del gruppo SI-SEL-POS e della componente Alternativa Libera-Tutti insieme per l'Italia del gruppo Misto, sollecita i colleghi a condividere eventuali ulteriori osservazioni. Nel ricordare che è stata avanzata richiesta di poter acquisire i rilievi delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia su specifici aspetti dello schema di decreto, fa presente l'opportunità di tale acquisizione ai fini di una compiuta istruttoria.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che è stata avanzata formale richiesta di acquisizione dei rilievi da parte delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia.

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL-POS), come espresso nei rilievi presentati dal suo gruppo, ribadisce la contrarietà alla previsione dello schema di decreto in base alla quale la valutazione di impatto ambientale è effettuata sul progetto di fattibilità. Ritenendo che quest'ultimo contenga un insufficiente livello di informazioni sugli aspetti ambientali relativi all'intervento, propone che la valutazione sia spostata almeno sul progetto definitivo, anche in considerazione delle significative modifiche che possono intervenire tra le due fasi della progettazione. Sollecita infine la collega Gadda ad accogliere i rilievi avanzati dal gruppo SEL-SI-POS, al fine di consentire l'espressione di un voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice.

  Alessandro BRATTI (PD), nel ricordare le osservazioni già avanzate in sede di audizione del ministro Galletti sulla Commissione Pag. 85VIA e sul Comitato tecnico istruttorio, chiede che nella premessa della proposta di parere della relatrice venga ribadita la necessità che i ruoli tecnici previsti nel procedimento di VIA vengano svolti dagli organi pubblici competenti. Ritiene infatti non condivisibile la soluzione prevista nello schema di decreto, secondo cui il Ministro dell'ambiente nomina i componenti del Comitato, individuandoli tra dirigenti di amministrazioni pubbliche ed enti di ricerca, che vengono distaccati presso il Ministero, di fatto depotenziando gli organismi di provenienza. Considera inoltre necessario che sia garantita la compatibilità delle disposizioni di recepimento della direttiva europea sulla VIA sia con la legge n. 68 del 2015 sui cosiddetti ecoreati sia con la legge n. 132 del 2016, che ha istituito il Sistema Nazionale a Rete per la Protezione dell'Ambiente.

  Samuele SEGONI (Misto-AL-TIpI), accogliendo l'invito della relatrice, ritiene che, come evidenziato nei rilievi trasmessi dalla componente Alternativa Libera-Tutti insieme per l'Italia del gruppo Misto, molte disposizioni dello schema di decreto introducano elementi di aleatorietà nel procedimento di VIA. Pertanto, chiede che sia esclusa la possibilità per il Ministro dell'ambiente di esentare in tutto o in parte la realizzazione di un progetto dalla valutazione di impatto ambientale, qualora l'applicazione della procedura di VIA incida negativamente sulla finalità dello stesso progetto. Ritiene inoltre che vada eliminata la possibilità di indire la conferenza di servizi per la VIA statale solo nel caso sia il proponente, e cioè colui che è chiamato a sottoporre il suo progetto a VIA, a richiederlo, dal momento che in tal modo si viola quanto richiesto dalla legge delega in ordine alla necessità che si proceda al «coordinamento e all'integrazione con le altre procedure». È del parere che debba essere esclusa anche la possibilità per il proponente, per i procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, di chiedere l'applicazione della nuova disciplina VIA. Nel ricordare che, come evidenziato anche in sede di audizione del ministro Galletti, molti progetti ottengono una valutazione favorevole, corredata tuttavia da un numero elevatissimo di prescrizioni e condizioni, ritiene che in tali casi il procedimento si dovrebbe concludere con la reiezione del progetto. Nell'esprimere inoltre la convinzione che il tema del dibattito pubblico non sia stato affrontato adeguatamente nello schema di decreto, ritiene inutile consultare le comunità locali sul progetto definitivo, che, rappresentando una fase già molto avanzata dell'intervento da realizzare, non consente margini di modifica. Al contrario, considera necessario che la consultazione avvenga in una fase preliminare e che le istanze locali abbiano carattere vincolante.

  Raffaella MARIANI (PD), rimanendo in tema di dibattito pubblico, invita la relatrice ad approfondire la questione, ritenendo condivisibile la scelta che la consultazione delle comunità locali avvenga sul progetto di fattibilità, consentendo in tal modo ampi margini di modifica. Ricorda a tale proposito che, nella nuova versione prevista dal decreto correttivo al codice degli appalti, il progetto di fattibilità non si limiterà a fornire, come in passato, indicazioni di carattere generale e approssimativo sull'intervento da realizzare, ma sarà corredato da analisi, indagini e valutazioni accurate. Precisa inoltre che la Commissione Ambiente, in sede di formulazione del parere, potrà – se lo dovesse ritenere necessario – circoscrivere con precisione i casi in cui dovesse essere più opportuno sottoporre al dibattito pubblico il progetto esecutivo.

  Albrecht PLANGGER (Misto-Min.Ling.) esprime le proprie perplessità sullo schema di decreto in esame, soprattutto per quanto riguarda la lesione delle competenze delle province autonome.

  Ermete REALACCI, presidente, nel ribadire l'utilità di un quadro sinottico sull'applicazione della procedura di VIA nei principali paesi dell'Unione europea, concorda con le osservazioni della collega Mariani ed esprime la convinzione che i cittadini vadano Pag. 86consultati in una fase preliminare, in modo da consentire loro di incidere in maniera significativa. Non esclude che si possa eventualmente prevedere un'ulteriore consultazione sul progetto esecutivo nei casi in cui siano intervenute modifiche sostanziali rispetto al progetto di fattibilità. Nel ricordare ai colleghi che lo stesso ministro Galletti ha riconosciuto la sottovalutazione del tema, ritiene che le disposizioni sul dibattito pubblico vadano rafforzate. Concorda inoltre con il collega Bratti in merito alla necessità di sfruttare le competenze tecniche degli enti pubblici competenti, evitando la loro dequalificazione. Da ultimo, esprime la convinzione che il revamping degli impianti di energia rinnovabile non debba essere soggetto alla procedura ordinaria di valutazione di impatto ambientale.

  Filiberto ZARATTI (MDP) concordando sull'opportunità di disporre di informazioni sull'applicazione della procedura di VIA nei principali Paesi europei, esprime la propria preoccupazione sullo schema in esame, rilevando un eccesso di semplificazione degli atti del procedimento di VIA e ritenendo che in molti casi non ci si possa esprimere sul progetto di fattibilità.

  Claudia MANNINO (Misto), con riferimento alle osservazioni del presidente, ritiene che si debba circoscrivere con molta attenzione il perimetro degli impianti che non devono essere soggetti a procedura ordinaria, limitandosi esclusivamente agli impianti di energia rinnovabile.

  Maria Chiara GADDA (PD), relatrice, nel segnalare che effettuerà una attenta valutazione delle osservazioni pervenute dai colleghi o avanzate in sede di audizione del ministro Galletti, nonché delle indicazioni provenienti dai diversi soggetti interessati, preannuncia che la proposta di parere, in linea con gli obiettivi di tutela ambientale, competitività e semplificazione, sarà volta a rafforzare in particolare i temi: della trasparenza; dell'oggettività nella selezione dei componenti di Commissione e Comitato e nella valutazione dei progetti; della qualità della documentazione nonché del coordinamento con le altre direttive europee in materia ambientale, a partire da quella relativa agli ecoreati. Nel segnalare che – come risulta da un approfondimento realizzato dagli uffici, e messo a disposizione di tutti i colleghi – soltanto la Francia ha recepito la nuova direttiva in materia di VIA, considera positivo che l'Italia intenda procedere al suo recepimento entro i termini previsti.

  Claudia MANNINO (Misto) nel concordare sull'apprezzamento della relatrice per il rispetto dei tempi di recepimento da parte dell'Italia, segnala tuttavia che a suo parere la Francia non rappresenta un modello da imitare, in particolar modo per quanto riguarda il dibattito pubblico, considerato che la consultazione dei cittadini francesi è prevista esclusivamente per i progetti di valore superiore ai 300 milioni di euro. Inoltre, chiede che nella proposta di parere venga sottolineata la necessità di coordinare le disposizioni in materia di dibattito pubblico con il termine previsto dal nuovo codice degli appalti per l'introduzione delle stesse disposizioni. Ricorda infatti che, a norma dell'articolo 22 del decreto legislativo n. 50 del 2016, entro un anno dalla data della sua entrata in vigore, devono essere fissati i criteri per l'individuazione delle opere per le quali è obbligatorio il ricorso alla procedura di dibattito pubblico nonché le modalità di svolgimento e il termine di conclusione della medesima procedura.

  Ermete REALACCI, presidente, invita la relatrice a condividere con i colleghi nel più breve tempo possibile la proposta di parere, che potrebbe presumibilmente essere adottata la prossima settimana, a condizione che venga comunque trasmesso il prescritto parere della Conferenza Stato-regioni.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.