CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 aprile 2017
802.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 aprile 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sull'ordine dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, propone di iniziare i lavori della Commissione dall'esame in sede referente della proposta di legge C. 3187, a prima firma della deputata Quartapelle Procopio, per poi passare agli altri punti all'ordine del giorno.

  La Commissione concorda.

Conferimento della medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza alla Brigata ebraica.
C. 3187 Quartapelle Procopio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 6 aprile 2017.

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  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dopo aver ricordato che martedì 11 aprile è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti, avverte che sono state presentate due proposte emendative (vedi allegato 1).

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Quartapelle Procopio 1.2 e invita al ritiro dell'emendamento 1.1, a prima firma Frusone, sottolineando come la proposta di legge in esame sia stata concepita con la specifica finalità di evidenziare il ruolo della Brigata ebraica e il suo importante contributo alla guerra di liberazione dell'Italia. Ritiene per questa ragione inopportuno utilizzare lo stesso provvedimento per allargare la platea dei soggetti cui concedere l'onorificenza. Concorda tuttavia sulla necessità di aprire una riflessione su come conferire il giusto riconoscimento a tutti gli altri corpi e formazioni integrati negli eserciti alleati che combatterono in Italia durante la II guerra mondiale, a iniziare dal Battaglione maori.

  Luca FRUSONE (M5S) illustra l'emendamento 1.1, a sua prima firma, con il quale si intende estendere anche al 28o Battaglione maori il riconoscimento che il provvedimento attribuisce alla Brigata ebraica. Ricorda che ai Maori sono stati a lungo negati i diritti e che il loro Battaglione combatté valorosamente nella II guerra mondiale. Si tratta di una minoranza che è stata anch'essa oggetto di persecuzioni e di un tentativo di sterminio nella sua terra e che ha combattuto per i propri diritti. Comprende dunque le ragioni del relatore, ma ritiene che l'approvazione dell'emendamento non sia in contrasto con i valori che la proposta di legge intende porre in risalto e per tale ragione non aderisce all'invito del relatore, auspicando che l'emendamento possa essere approvato.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, rileva che non si tratta qui di mettere in discussione il contributo fornito dai maori alla guerra di liberazione. Però affiancare la Brigata ebraica e il Battaglione maori in una stessa iniziativa sarebbe strano, oltre che discriminatorio nei confronti degli altri corpi militari stranieri formati da minoranze come i maori che combatterono con altrettanto valore in Italia durante la II guerra mondiale. Pensa ad esempio ai sikh. Condivide, pertanto, le considerazioni del relatore riguardo alla necessità di concentrarsi in questa occasione sulla specifica proposta di cui al progetto di legge, fermo restando che sarà possibile in futuro esaminare altre proposte di legge che prevedano il riconoscimento del ruolo storico di altre formazioni militari. Si associa quindi all'invito al ritiro dell'emendamento, anche per evitare di costringere la Commissione a votare contro una proposta che presa per sé e in un diverso contesto potrebbe anche essere giudicata condivisibile.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) si associa all'invito al ritiro, rimarcando la difficoltà che il proprio gruppo avrebbe a votare in senso contrario su un emendamento la cui finalità è condivisibile. Aggiunge alle considerazioni già svolte che la Brigata ebraica operò in Italia in un tempo in cui erano in vigore le leggi razziali e che quindi i suoi componenti non solo rischiavano la vita come militari, ma, per il fatto di essere ebrei, rischiavano la deportazione nei campi di sterminio. Sottolinea questo fatto per evidenziare ancor meglio gli speciali meriti di coraggio e di eroismo dei volontari che combatterono in Italia nella Brigata.

  Carlo GALLI (MDP), premesso di condividere la considerazione della deputata Quartapelle Procopio, rileva che le differenze tra la Brigata ebraica e il Battaglione maori sono più di una e nient'affatto trascurabili. La prima, già dirimente, è che la Brigata ebraica era composta di volontari, mentre il Battaglione maori era formato di coscritti che partecipavano alla guerra per ordini ricevuti. A parte questo, i maori furono Pag. 54fortemente discriminati nel loro Paese, ma in Italia non combattevano contro i loro persecutori, a differenza di quel che fece la Brigata ebraica, che combatté contro le forze nazifasciste, cioè quelle che avevano perseguitato e cercavano di sterminare gli stessi ebrei. A differenza degli ebrei, i maori non combattevano in Italia per la loro libertà e contro i propri persecutori, ma perché la Nuova Zelanda era entrata in guerra in ragione del suo legame con la Gran Bretagna. In generale, i Paesi facenti capo al sistema dell'impero britannico portarono in guerra battaglioni di varie etnie che nelle loro terre erano perseguitate: oltre ai sikh, già rammentati dal presidente, si possono ricordare i gurkha; per non parlare poi del secondo Corpo d'armata polacco o delle truppe marocchine, le quali ultime parteciparono alla lotta di liberazione in modi come noto molto controversi. In definitiva, molte etnie o popoli hanno combattuto in Italia contro la Germania, ma non tutti per motivazioni ideali proprie, né per una causa propria. Né infine si può sottacere che l'Europa ha contratto nei confronti degli ebrei un debito. Per tutte queste ragioni, concorda che sarebbe preferibile che l'emendamento Frusone 1.1 fosse ritirato.

  Gea SCHIRÒ (PD) osserva che l'approvazione della proposta di legge, oltre che un riconoscimento del contributo dato dagli ebrei alla lotta contro il nazismo, consentirebbe di ricordare anche un altro fatto storico coevo riguardante in modo specifico gli ebrei, cioè l'inizio del trasferimento di ebrei italiani in Israele. Va considerato infatti che la Brigata ebraica, composta di ebrei di diverse nazionalità, era espressione del nascente Stato ebraico di Israele, alla cui formazione hanno contribuito anche ebrei italiani emigrati proprio sotto la guerra.

  Luca FRUSONE (M5S) prende atto che c’è una forte pressione da parte di tutti gli altri gruppi a concludere l'esame degli emendamenti nella seduta odierna, per cercare di arrivare all'approvazione della legge entro il 25 aprile. Ritiene che questa precipitosità, che impedisce di approfondire le questioni da lui poste con l'emendamento 1.1, si sarebbe potuta evitare, iniziando l'esame del provvedimento per tempo, anche perché la proposta di legge è stata depositata a giugno 2015. A parte questo, ritiene molto probabile che il Senato non acconsenta a discutere il provvedimento con la stessa celerità. Il suo gruppo avrebbe ritenuto doveroso esaminare le questioni con più attenzione, anche programmando qualche audizione di esperti militari, per avere una migliore comprensione del ruolo svolto da altri raggruppamenti militari composti da minoranze o da gruppi perseguitati. Comprendendo, in ogni caso, le ragioni esposte dai deputati intervenuti, chiede alla presidenza di voler sospendere brevemente la seduta, per dare modo al proprio gruppo di consultarsi sul da farsi.

  La seduta, sospesa alle 15.25, riprende alle 15.35.

  Luca FRUSONE (M5S) precisa di non aver assolutamente messo in dubbio il contributo che gli ebrei di diverse nazionalità diedero durante la guerra. Ribadisce, tuttavia, le proprie perplessità sull'accelerazione che l’iter del provvedimento sta ricevendo. Auspica, quindi, che, per fare in fretta, non si finisca per trasmettere all'altro ramo del Parlamento un testo non sufficientemente meditato e istruito, segnalando, tra l'altro, al riguardo, che non esiste un'onorificenza dal nome di «medaglia d'oro per la Resistenza». Dichiara, in ogni caso, che il gruppo ritira l'emendamento 1.1, preannunciando che il suo gruppo, preso atto dell'inclinazione favorevole della maggioranza a valutare il riconoscimento di onorificenze anche ad altre formazioni straniere, presenterà una proposta di legge sulla materia e chiederà che sia discussa.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, rimarca che l'impulso a procedere Pag. 55rapidamente non proviene dalla sola maggioranza, ma ha trovato concordi tutti i gruppi. Osserva, poi, che la Commissione non può essere responsabile che delle proprie attività e non può quindi lasciarsi condizionare da quel che potrebbe o meno accadere nell'altro ramo del Parlamento. Infine, concorda che il provvedimento avrebbe potuto essere discusso dalla Commissione prima, ma ritiene comunque positivo cercare di recuperare il ritardo, facendo il possibile per arrivare a una sua celere approvazione, nell'auspicio che l’iter al Senato possa essere altrettanto veloce.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-TIpI) ritiene che il messaggio politico che la Commissione potrebbe dare al Paese approvando in tempi rapidi il provvedimento sia importante. Dichiara che, se come emerso, c’è la disponibilità della maggioranza a riprendere il discorso su altre proposte di legge, la sua parte politica è favorevole a concludere l'esame degli emendamenti oggi e a lavorare per il passaggio alla sede legislativa.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, ringrazia il deputato Frusone per la disponibilità manifestata e assicura che il gruppo del Partito democratico è favorevole a riconoscere i meriti di tutte le formazioni che combatterono per la liberazione dell'Italia.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo si rimette alla Commissione sull'emendamento 1.2.

  La Commissione approva l'emendamento Quartapelle Procopio 1.2.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che si è così concluso l'esame delle proposte emendative e che il testo risultante dagli emendamenti approvati sarà quindi trasmesso alle Commissioni competenti per il parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 aprile 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 15.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto legislativo recante disposizione in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate.
Atto n. 396.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta del 6 aprile 2017.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-TIpI), considerato che il termine per l'espressione del parere scade il prossimo 2 maggio e che potrebbe essere utile disporre di qualche giorno in più, domanda chiarimenti riguardo alla possibilità di richiedere una proroga.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, chiarisce che la Commissione può disporre di qualche giorno in più solo se il Governo acconsente ad attendere l'espressione del parere anche dopo la scadenza del termine. Occorrerà quindi attendere che il Governo si pronunci sul punto. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 12 aprile 2017. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI.

  La seduta comincia alle 15.45.

Sulla missione svolta il 3 aprile 2017 a Taranto per visitare la portaerei della Marina militare «G. Garibaldi» e per incontrare l'Ammiraglio di Divisione Enrico Credendino, Comandante dell'operazione EUNAVFOR MED Sophia.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dopo aver ricordato che lunedì 3 aprile 2017 una delegazione della Commissione Difesa si è recata in missione a Taranto per visitare la portaerei della Marina militare «Giuseppe Garibaldi», riferisce nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni.

  La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.

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