CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 febbraio 2017
760.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 12.55.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-10442 Palazzotto: Sulla gestione del «Fondo per l'Africa», istituito dall'articolo 1, comma 621, della legge 11 novembre 2016, n. 232.

  Giulio MARCON (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, auspicando una risposta il più possibile di merito e anche aggiornata alle dichiarazioni rese ieri del Ministro Alfano su non meglio precisati strumenti che saranno forniti alle Forze di sicurezza dei Paesi africani interessati per contrastare le partenze, nell'auspicio che non si tratti di sistemi d'arma.

  Il viceministro Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), sottolineando la necessità di instaurare un Pag. 8rapporto collaborativo ad ampio spettro con tutti i Paesi coinvolti nella regione e con l'Unione europea, poiché si tratta di un problema che non può avere una soluzione soltanto italiana. Nell'auspicio che le istituzioni europee definiscano tempestivamente le necessarie misure anche di carattere finanziario, ribadisce che gli strumenti cui ha fatto riferimento il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale non possono in alcun modo consistere nell'impiego da parte del Governo italiano di sistemi d'arma. Le finalità del Fondo, che sono state illustrate ieri agli organi di informazione, sono infatti ben altre ed includono il rigoroso presidio sul rispetto dei diritti umani nei Paesi coinvolti.

  Giulio MARCON (SI-SEL), replicando, si dichiara insoddisfatto con riferimento alle dichiarazioni rese dal Ministro Alfano sull'obiettivo strategico del Fondo, concernente il presidio delle frontiere esterne dei Paesi di origine e transito coinvolti al fine di evitare le partenze. Non appare praticabile in questi termini il «matrimonio tra solidarietà e sicurezza» di cui ha parlato il Ministro agli organi di informazione. Inoltre, se davvero sono da ritenersi esclusi i sistemi d'arma, il quesito torna a porsi in riferimento agli equipaggiamenti richiamati dal Ministro. Preoccupa, poi, la prospettiva di sottrazione di fondi agli interventi di cooperazione allo sviluppo, insita nelle stesse parole di rassicurazione usate dal Ministro. Infatti, nel precisare che non si tratta di fondi distinti da quelli destinati alla cooperazione allo sviluppo, il Ministro ne ha auspicato in futuro l'incremento, con ciò facendo intendere che il sistema della cooperazione allo sviluppo si appresta a subire una decurtazione di fondi per i propri progetti. Ciò premesso ritiene davvero necessario che il Governo ripensi il proprio approccio all'immigrazione e torni ad anteporre il dialogo con i Paesi coinvolti alle misure di chiusura di confini, che dovrebbero invece restare aperti per accogliere profughi e rifugiati da povertà e guerre. Segnala che queste preoccupazioni sono condivise da numerose ong, alla cui voce si associa per invocare un cambio di rotta da parte del Governo, ribadendo che la cooperazione allo sviluppo non significa sigillare le frontiere ma dialogare e aprirle per accogliere chi fugge.

5-10443 Quartapelle Procopio: Sui recenti provvedimenti in tema di ingresso degli stranieri adottati dagli Stati Uniti.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) illustra l'interrogazione in titolo, esprimendo la necessità di scongiurare tutto quanto possa mettere in pericolo gli standard internazionali umanitari e compromettere lo strenuo impegno della comunità internazionale contro il terrorismo.

  Il viceministro Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), ribadendo la divergenza di posizioni tra Italia e Stati Uniti sul tema e segnalando che nello stesso giorno in cui il Presidente Trump ha siglato l’executive order in questione, l'Italia accoglieva il sesto arrivo di rifugiati siriani giunti nel nostro Paese attraverso lo strumento dei corridoi umanitari.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta precisando che la finalità dell'interrogazione è esprimere in modo netto la sensibilità del suo gruppo sulla questione e la necessità di contrapporre alla politica «America first» della nuova Amministrazione americana una visione «Europa first», che assicuri nelle sedi internazionali il permanere di una visione multilaterale, e non unilaterale, nelle politiche di contrasto al terrorismo e all'immigrazione illegale. Pur riconoscendo che si è in presenza di atti rientranti nel foro interno di un altro Paese e sui quali il Governo italiano non ha responsabilità, alla luce delle pratiche discriminatorie e delle confusione creata con il recente executive order giudica utile stimolare una risposta italiana ferma e chiara sulla necessità di non venire meno ai principi sinora seguiti.

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5-10444 Spadoni: Sulla compatibilità tra le politiche del Governo italiano in tema di esportazioni di armamenti e di tutela dei diritti umani.

  Maria Edera SPADONI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che da due anni è in corso una campagna militare di bombardamenti in Yemen, in cui morti fino a settemila civili, come già ricordato in occasione di un question time presentato in Aula sullo stesso argomento. Segnala l'imminente pubblicazione di un rapporto delle Nazioni Unite che attesta questi dati, su cui numerose ong impegnate sul terreno dei diritti umani non cessano di cercare di sensibilizzare le forze politiche presenti in Parlamento.

  Il viceministro Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Maria Edera SPADONI (M5S), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta ricevuta dal Viceministro Giro in quanto giudica inconcepibile che il Governo, non rispettando il dettato della legge n. 185 del 1990, addossi la responsabilità ad enti di carattere sovranazionale, divenendo così complice di operazioni militari che infieriscono sulla popolazione civile, che è il tema oggetto dell'atto in titolo. Nel rilevare che la risposta non differisce da quella fornita in Aula dall'allora Ministro Gentiloni nello scorso ottobre e che le stringenti valutazioni di cui riferisce oggi il rappresentante del Governo non sembrano offrire garanzie sufficienti, riportando una situazione sul terreno che non corrisponde a verità, preannuncia che continuerà l'impegno per il rispetto della normativa esistente al fine di impedire la vendita di armi a Paesi impegnati in operazioni di guerra e dunque in omaggio a meri interessi economici, senza considerazione per i principi umanitari salvaguardati dalla citata legge n. 185.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.20.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 2 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 13.20.

5-10262 Manlio Di Stefano: Sulla partecipazione dell'Italia alla Conferenza sul disarmo nucleare del marzo 2017.

  Il viceministro Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Maria Edera SPADONI (M5S), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, ritiene imbarazzante la precisazione del rappresentante del Governo sull'errore materiale commesso nell'esprimere il voto favorevole dell'Italia in sede di Assemblea Generale dell'ONU in merito alla risoluzione per l'avvio di ulteriori negoziati multilaterali sulla messa al bando di armi nucleari. Si tratta di una circostanza fa peraltro dubitare del nostro consenso sul Trattato di Non Proliferazione. Sottolinea, inoltre, che la risposta del Governo ha eluso molte parti dell'interrogazione, come ad esempio i dati sulla presenza e sulla rimozione degli ordigni nucleari presenti in territorio italiano.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.30.

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