CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 settembre 2016
696.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 90

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 21 settembre 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 9.05.

Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Procedura per l'affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.
C. 3317-3345-B, approvato, in un testo unificato, dalla Camera e modificato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ricorda che l'ordine del giorno reca, in sede referente, l'esame del testo unificato delle proposte di legge in materia di editoria (C. 3317-3345-B), nel testo approvato dal Senato nella seduta del 15 settembre. Ricorda altresì che la Camera lo aveva già approvato nella seduta del 2 marzo 2016. Come Pag. 91convenuto nell'Ufficio di presidenza di giovedì scorso, comunica che oggi sarà incardinata la discussione e domani si concluderà l'esame preliminare; il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per lunedì 26 alle ore 12.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, osserva preliminarmente che il testo approvato dal Senato reca alcune modifiche rispetto al testo inviato dalla Camera.
  Con riferimento all'articolo 1, che istituisce nello stato di previsione del MEF il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, destinato al sostegno dell'editoria e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, il Senato ha eliminato il parere delle Commissioni parlamentari sul DPCM annuale recante la ripartizione del Fondo fra Presidenza del Consiglio e Ministero dello sviluppo economico, mentre ha previsto tale parere sul DPCM, da adottare di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, con il quale sono definiti i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti. Al riguardo, segnala che occorre chiarire se sopravvive la previsione di cui all'articolo 1, comma 163, della legge di stabilità 2016 – in base alla quale i criteri di riparto e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo destinate alle emittenti radiofoniche e televisive locali devono essere definiti con un regolamento di delegificazione (dunque, con una diversa tipologia di atto) – e, in caso positivo, come si coordinino le due disposizioni. Inoltre, il Senato ha previsto che le somme non impegnate in ogni esercizio possono essere impegnate in quello successivo. Un'ulteriore novità è costituita dalla previsione di erogazione di un contributo – da concedere nel limite delle risorse a ciò destinate dal DPCM che indica anche i criteri di ripartizione del Fondo – per il sostegno delle spese sostenute per l'utilizzo di servizi di telefonia e di connessione dati, che sostituisce le attuali riduzioni tariffarie. I soggetti beneficiari, i requisiti di ammissione, le modalità, i termini e le procedure per l'erogazione del nuovo contributo sono definiti con un regolamento di delegificazione, sul quale è previsto il parere parlamentare. Al contempo, l'articolo 10, comma 4, sempre introdotto dal Senato, dispone che le risorse per le riduzioni tariffarie confluiscono nel nuovo Fondo nell'esercizio finanziario successivo a quello di entrata in vigore del regolamento, al netto di quelle occorrenti per l'erogazione dei benefici già maturati alla data di entrata in vigore del regolamento stesso.
  Con riferimento all'articolo 2, nella parte relativa alla delega per la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici e il sostegno agli investimenti delle imprese editrici e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, il Senato, con riferimento ai destinatari dei contributi, ha specificato che la condizione necessaria per il finanziamento attiene all'ambito commerciale. Inoltre, ha aggiunto il riferimento alle imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia interamente detenuto da enti senza fine di lucro e ha esteso a cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge (invece dei tre previsti nel testo approvato dalla Camera), il periodo in cui saranno destinatarie di finanziamento le imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti morali non aventi fini di lucro. Quanto al calcolo dei contributi, il Senato ha soppresso il superamento della distinzione fra testata nazionale e testata locale e ha conseguentemente previsto che la graduazione del contributo in funzione del numero di copie annue vendute deve essere comunque non inferiore al 30 per cento delle copie distribuite per la vendita per le testate locali e al 20 per cento per le testate nazionali. Inoltre, ha previsto la riduzione del contributo per le imprese che superano, nel trattamento economico del personale, dei collaboratori e degli amministratori, il limite massimo retributivo di euro 240.000 annui. Per la prima volta, si fa riferimento, con tale previsione, ad un tetto retributivo – sia pure non imposto – per le imprese private. Infine, ha previsto l'incentivazione fiscale degli Pag. 92investimenti pubblicitari incrementali, oltre che su quotidiani e periodici, anche sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.
  Relativamente alle disposizioni dell'articolo 3 che si applicheranno a decorrere dai contributi 2016, il Senato ha previsto che la prima delle due rate di erogazione dei contributi sia pari al 50 per cento del contributo calcolato per l'impresa (e non più al 30 per cento del contributo erogato all'impresa nell'anno precedente, come nel testo approvato dalla Camera). Inoltre, ha introdotto un'ulteriore definizione di «quotidiano on line», inteso come testata giornalistica con specifici requisiti.
  Con riferimento alla delega concernente il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, il Senato ha aumentato fino ad un massimo di 60 (a fronte di un massimo di 36 previsti dal testo approvato dalla Camera) il numero dei relativi membri, di cui due terzi professionisti e un terzo pubblicisti, purché, per entrambi i profili gli stessi giornalisti abbiano una posizione previdenziale attiva presso l'INPGI. Inoltre, ha inserito l'obbligo di avere, in ciascuno dei due gruppi, almeno un rappresentante delle minoranze linguistiche riconosciute.
  Il Senato ha, poi, introdotto l'articolo 6, che prevede la costituzione di Consigli dell'Ordine dei giornalisti anche nelle province autonome di Trento e di Bolzano. Un'ulteriore novità è costituita dall'articolo 7, che estende a regioni, province, città metropolitane e comuni l'autorizzazione ad avvalersi delle agenzie di stampa per l'acquisto di servizi giornalistici e informativi, già prevista per la Presidenza del Consiglio dei Ministri con aggiudicazione a trattativa privata, senza preliminare pubblicazione di un bando di gara. Il Senato ha modificato altresì le norme relative alla procedura per l'affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, per la quale si stabilisce la durata decennale con una previa consultazione pubblica sugli obblighi dello stesso servizio, come già previsto dalla legge n. 220 del 2015. Un'ulteriore previsione introdotta al Senato riguarda l'introduzione del tetto retributivo di euro 240.000 annui per dipendenti, collaboratori e consulenti RAI, la cui prestazione professionale non sia stabilita da tariffe regolamentate.
  Conclude affermando che l'impianto del provvedimento nel testo uscito dalla Camera, nella sostanza, non è stato stravolto dalle modifiche intervenute al Senato che ha piuttosto risolto nodi quei che, emersi nel corso dei dibattiti, erano rimasti in sospeso. Il risultato è una legge di sistema finalizzata a garantire un reale pluralismo dell'informazione per la cui approvazione auspica il più ampio consenso possibile.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) dopo aver brevemente accennato al travaglio iniziale che ha accompagnato l'inizio dell’iter parlamentare del provvedimento, sottolinea la consapevolezza che trattandosi ormai di un testo blindato, gli interventi delle forze di opposizione costituiscono un mero esercizio retorico che, nel caso del suo Gruppo, si tradurrà nella presentazione di pochi emendamenti che si augura possano essere trasformati in ordini del giorno al Governo.

  Tamara BLAZINA (PD) auspica una conclusione veloce dell’iter del provvedimento, considerando che sono ormai diversi anni che si discute del finanziamento pubblico all'editoria. Con riferimento alle modifiche introdotte al Senato, reputa particolarmente significative quelle riguardanti la RAI e le radio-televisioni locali, il versamento del 50 per cento del contributo come anticipo e la presenza dei rappresentanti delle minoranze linguistiche all'interno del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti. Il tema principale resta comunque quello dell'entità delle risorse messe a disposizione, perché la legge potrà funzionare solo se ci saranno risorse sufficienti a garantire il pluralismo e se la loro distribuzione avverrà in modo trasparente.

  Luigi GALLO (M5S) ribadisce la sostanziale contrarietà al provvedimento da Pag. 93parte del suo Gruppo che si è sempre battuto per l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. Quanto alle modifiche introdotte al Senato approva unicamente quella che pone un tetto alle retribuzioni agli amministratori e a tutto il personale della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, mentre deve constatare che le grandi testate nazionali potranno ancora beneficiare dei contributi, nonostante il provvedimento fosse inizialmente finalizzato a favorire i finanziamenti solo alle testate locali. È contrario all'ulteriore erosione del Fondo alimentato dalle risorse provenienti dal pagamento del canone RAI, considerato che questo, attualmente, sembra non poter garantire neanche l'esonero dal pagamento del canone stesso per le persone anziane. Infine stigmatizza l'occupazione sempre più massiccia degli spazi informativi da parte del Governo che, garantendo finanziamenti anche ad alcune testate on line, vedrà aumentare la platea degli organi di informazione che lo sostengono.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, replicando, ringrazia il relatore e i deputati che nel corso del dibattito hanno fornito un prezioso contributo. Concorda sull'opportunità di giungere ad una rapida approvazione del provvedimento e ricorda che le modifiche apportate dal Senato costituiscono il frutto di un dialogo proficuo con tutti i Gruppi, compresi quelli dell'opposizione. Sottolinea l'importanza di aver introdotto un nuovo riferimento giuridico con il riconoscimento dei quotidiani on-line e conclude con l'invito a non sottovalutare il prezioso lavoro svolto finora dal Parlamento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.25.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 21 settembre 2016.

Disciplina della contribuzione studentesca per le università statali e le istituzioni statali di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
C. 2386 Ghizzoni, C. 1159 Vacca e C. 3997 Pannarale.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 21 settembre 2016.

Agevolazioni in favore delle start-up culturali nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di raccolta di capitali tra il pubblico per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali.
C. 2950 Ascani.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.35 alle 16.