CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2016
660.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 22 giugno 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.35.

Indagine conoscitiva su «Industria 4.0»: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali.
(Esame del documento conclusivo).

  Guglielmo EPIFANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Avverte inoltre che, in esito allo svolgimento del programma dell'indagine conoscitiva, è stato predisposta una proposta di documento conclusivo dell'indagine (vedi allegato 1), che è stato peraltro già trasmesso via mail a tutti i rappresentanti dei gruppi presenti in Commissione.

  Lorenzo BASSO (PD) espone sinteticamente i contenuti della proposta di documento conclusivo che contiene già alcune indicazioni ricevute dai colleghi dei diversi gruppi e una sintesi dei contenuti acquisiti nel corso delle audizioni e dei contributi trasmessi alla Commissione. Nella parte finale è presentata una proposta originale che presenta i punti di forza di e di debolezza, le opportunità e le minacce, la cosiddetta analisi SWOT, in base agli elementi emersi nel corso dell'indagine. Sono quindi presentati i pilastri della proposta della Commissione. Si è trattato di un percorso condiviso tra i gruppi fin dall'inizio, tuttavia vi è spazio per ulteriori integrazioni e modifiche perché si possa arrivare ad una auspicata approvazione unanime del documento.

  Ignazio ABRIGNANI (Misto-ALA-MAIE) chiede che il documento sia inviato in formato digitale a tutti i commissari.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 22 giugno 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Acciaio: mantenere occupazione sostenibile e crescita in Europa.
COM(2016) 155 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 maggio 2016.

  Ludovico VICO (PD) illustra la proposta di documento finale sul provvedimento in titolo e propone dichiarandosi sin d'ora disponibile ad esaminare eventuali osservazioni ed integrazioni che i colleghi riterranno di avanzare (vedi allegato 2).

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 giugno 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.50.

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DL 59/2016: Disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione.
C. 3892 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite II e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 21 giugno 2016.

  Daniele MONTRONI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che le misure recate dal provvedimento in esame rappresentino un intervento irragionevole a esclusivo vantaggio delle banche e a danno del tessuto produttivo del Paese. Si riferisce, in particolare all'articolo 2 che prevede, in caso di mancato pagamento di un numero assai esiguo di sole tre rate, che l'immobile del debitore passi direttamente al creditore. Si tratta, ancora una volta di norme che favoriscono gli istituti di credito anziché le imprese, fra l'altro in una congiuntura assai sfavorevole del mercato immobiliare. Ritiene che le disposizioni sul patto di trasferimento dell'immobile avrebbero dovuto prevedere una graduazione delle sanzioni in caso di inadempimento anche in rapporto all'entità delle somme già restituite.
  Ritiene che il provvedimento presenti un meccanismo persecutorio nei confronti delle imprese, mentre una logica opposta e decisamente più benevola viene applicata ai debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle medesime imprese. Tutto ciò premesso, esprime netta contrarietà sulla proposta di parere favorevole del relatore che non solleva alcuna criticità e non prevede alcuna forma di tutela per le imprese in difficoltà. Stigmatizza, infine, l'assenza totale di attenzione e di sensibilità del Partito democratico per il tessuto produttivo del Paese.

  Tiziano ARLOTTI (PD) osserva che il provvedimento in esame presenta un contenuto equilibrato tra le esigenze di sanare le sofferenze bancarie e di non penalizzare le imprese in difficoltà grazie anche alle modifiche introdotte nell'esame in prima lettura. Ricorda che a livello nazionale le sofferenze bancarie sono pari al 30 per cento, mentre a livello locale ammontano al 60 per cento. Ciò significa che, se non si interviene, si rischia una sottrazione abnorme di risorse all'economia e alla socialità di un bene sul territorio. Evidenzia positivamente l'istituzione di un registro elettronico presso il Ministero della giustizia che consente di avere un elemento catalizzatore di dati e informazioni fondamentali per prevenire situazioni di difficoltà delle imprese. Dichiara quindi voto favorevole sulla proposta di parere elaborata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo tra la Repubblica italiana e Bioversity International relativo alla sede centrale dell'organizzazione, fatto a Roma il 5 maggio 2015; b) Accordo tra la Repubblica italiana e l'Agenzia spaziale europea sulle strutture dell'Agenzia spaziale europea in Italia, con Allegati, fatto a Roma il 12 luglio 2012, e Scambio di Note fatto a Parigi il 13 e il 27 aprile 2015; c) Emendamento all'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite sullo status dello Staff College del Sistema delle Nazioni Unite in Italia del 16 settembre 2003, emendato il 28 settembre 2006, fatto a Torino il 20 marzo 2015; d) Protocollo di emendamento del Memorandum d'intesa fra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite relativo all'uso da parte delle Nazioni Unite di locali di installazioni militari in Italia per il sostegno delle operazioni di mantenimento della pace, umanitarie e quelle ad esse relative del 23 novembre 1994, con Allegato, fatto a New York il 28 aprile 2015».
C. 3764 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 21 giugno 2016.

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  Maria IACONO (PD), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali, nonché disposizioni per la riqualificazione ed il recupero dei centri storici.
Nuovo testo unificato C. 65 e abbinate.

(Parere alle Commissioni riunite V e VIII).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, ricorda che l'esame del provvedimento in oggetto è stato iniziato presso le Commissioni referenti il 26 settembre 2013. Osserva che, per quanto si tratti di un provvedimento che registra la convergenza sostanziale dei gruppi parlamentari, presenta una complessità che ha richiesto la riscrittura del testo sia nel corso del 2015 che del 2016, al fine di conseguire concretamente una sostenibilità in termini finanziari rispetto alle misure proposte. Segnala, inoltre, che nel corso dell'esame il Governo ha depositato una ricca documentazione di approfondimento circa i profili di carattere finanziario, confermando peraltro la volontà di assicurare il prosieguo dell'iter. Tale circostanza ha comportato la definizione, nello scorso mese di febbraio, di un ulteriore nuovo testo, sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere chiamati, il cui articolato risulta elaborato sulla base delle relazione tecnica del Governo, e che è stato notevolmente snellito lasciando comunque impregiudicati i cardini principali.
  Ricorda altresì, come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso mese di aprile, inaugurando un centro di ricerca sulle Aree interne e gli Appennini dell'Università di Campobasso, ha evidenziato quanto sia importante la ricchezza di un Paese che si articola tra grandi centri e aree interne e quanto sia importante che queste ultime siano messe nelle condizioni di preservare le proprie specificità e di essere tutelate rispetto ai rischi del dissesto, dello spopolamento e della carenza di servizi. Dopo quasi tre anni di lavoro, senza dimenticare quanto già fatto nel corso della XVI legislatura, si è così arrivati al testo in esame che sarà a breve discusso dall'Assemblea.
  Complessivamente il testo si compone di 16 articoli.
  L'articolo 1 prevede tra le principali finalità la promozione e il sostegno dello sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, al fine di garantirne l'equilibrio demografico del Paese favorendo la residenza in tali comuni e a valorizzarne il patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. Il contrasto allo spopolamento e l'incentivazione dell'afflusso turistico nei citati comuni, intende fornire una risorsa a presidio del territorio, soprattutto per le attività di contrasto al dissesto idrogeologico e per le attività di piccola e diffusa manutenzione e tutela dei beni comuni. Nel medesimo articolo 1 sono stabiliti interventi volti a concorrere all'attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese e le modalità dei finanziamenti disposti dal provvedimento a favore dei piccoli comuni.
  L'articolo 2, al comma 1, in materia di attività e servizi, prevede la promozione nei piccoli comuni, da parte dello Stato, delle regioni e degli enti locali, dell'efficienza e della qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento all'ambiente, alla protezione civile, all'istruzione, alla sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità, ai servizi postali. In questo quadro il comma 2 prevede che i piccoli comuni, anche in forma associata, possono istituire centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi e che le regioni e le province possono concorrere Pag. 117alle spese relative all'uso dei locali necessari all'espletamento dei predetti servizi.
  L'articolo 3 istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023, prevedendo che esso sia destinato al finanziamento di investimenti diretti alla tutela dell'ambiente e dei beni culturali, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all'insediamento di nuove attività produttive. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si provvede alla predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni che assicurerà priorità ai seguenti interventi:
   a) qualificazione e manutenzione del territorio, mediante recupero e riqualificazione di volumetrie esistenti e di aree dismesse, nonché interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico;
   b) messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, alle strutture pubbliche con funzioni socio-assistenziali e alle strutture di maggiore fruizione pubblica;
   c) riqualificazione ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, nonché realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili;
   d) acquisizione e riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado;
   e) acquisizione di case cantoniere e del sedime ferroviario dismesso;
   f) recupero e riqualificazione urbana dei centri storici;
   g) recupero dei beni culturali, storici e artistici.

  Il Piano definisce le modalità di presentazione dei progetti da parte delle amministrazioni comunali, nonché di selezione dei progetti medesimi da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri che saranno finanziati sulla base di un'equilibrata ripartizione delle risorse a livello regionale. Alla ripartizione delle risorse del Fondo si provvede con decreti del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  L'articolo 4 interviene in materia di recupero e riqualificazione dei centri storici e di promozione di alberghi diffusi. In particolare, si prevede la facoltà per i piccoli comuni di individuare, all'interno del perimetro dei centri storici, zone di particolare pregio, dal punto di vista della tutela dei beni architettonici e culturali, nelle quali realizzare interventi integrati pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione urbana. Tali interventi prevedono: il risanamento, la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio da parte di soggetti privati; la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, nel rispetto dei caratteri identificativi e tipici delle zone di cui al comma 1; la manutenzione straordinaria dei beni pubblici già esistenti da parte dell'ente locale e il riuso del patrimonio edilizio inutilizzato; il miglioramento e l'adeguamento degli arredi e dei servizi urbani; gli interventi finalizzati al consolidamento statico e antisismico degli edifici storici; la realizzazione di infrastrutture e servizi adeguati; il miglioramento dei servizi urbani quali l'illuminazione, la pulizia delle strade, i parcheggi, l'apertura e la gestione di siti di rilevanza storica, artistica e culturale. Con particolare riferimento ai borghi antichi o ai centri storici abbandonati o parzialmente spopolati, i comuni, anche avvalendosi delle risorse di cui all'articolo 3, possono promuovere nel proprio territorio la realizzazione di alberghi diffusi, intesi quali strutture ricettive ricavate dal recupero e dal restauro conservativo degli immobili inutilizzati e in stato di degrado, Pag. 118con ufficio di ricevimento e stanze riservate all'ospitalità in uno o più edifici all'interno del borgo o del centro storico.
  L'articolo 5 prevede misure per il contrasto all'abbandono di terreni e di edifici sia per prevenire le cause dei fenomeni di dissesto idrogeologico, sia allo scopo di prevenire, nel caso di edifici in stato di abbandono o di degrado, crolli o comunque situazioni di pericolo.
  L'articolo 6 prevede che i piccoli comuni possano acquisire stazioni ferroviarie disabilitate o case cantoniere della società ANAS Spa, ovvero stipulare intese finalizzate al loro recupero per destinarle, anche attraverso l'istituto del comodato a favore di organizzazioni di volontariato, a presìdi di protezione civile e salvaguardia del territorio, ovvero, d'intesa con Invitalia – Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa, a sedi di promozione ed eventuale vendita dei prodotti tipici locali.
  Al fine di potenziare l'offerta turistica nel rispetto dei principi della sostenibilità, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con Ferrovie dello Stato e previo accordo con regioni ed enti locali interessati, promuove, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali.
  L'articolo 7 prevede che i piccoli comuni possano stipulare con le diocesi cattoliche e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato italiano convenzioni per la salvaguardia ed il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti.
  L'articolo 8 prevede lo sviluppo della rete in banda ultra larga e programmi di e-government. Al fine di raggiungere l'obiettivo dell'Agenda digitale europea di garantire l'accesso, entro il 2020, a tutti i cittadini alle reti a connessione veloce ed ultraveloce e subordinatamente alla previa autorizzazione da parte della Commissione europea, le aree cosiddette a fallimento di mercato dei piccoli comuni, nelle quali non vi è un interesse da parte degli operatori a realizzare reti a connessione veloce e ultraveloce, possono beneficiare delle misure previste dalla delibera del CIPE n. 65 del 6 agosto 2015. Si prevede pertanto che i progetti informatici riguardanti i piccoli comuni conformi ai requisiti prescritti dalla legislazione nazionale e dell'Unione europea hanno la precedenza nell'accesso ai finanziamenti pubblici previsti dalla normativa vigente per la realizzazione dei programmi di e-government. Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, nell'individuare le specifiche iniziative di innovazione tecnologica per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, indica prioritariamente quelle riguardanti i piccoli comuni, anche in forma associata.
  L'articolo 9, reca disposizioni relative ai servizi postali e all'effettuazione di pagamenti.
  L'articolo 10 disciplina la promozione della filiera corta, prevedendo che i piccoli comuni, anche allo scopo di incentivare una maggiore sostenibilità ambientale, possono promuovere, anche in forma associata, il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile, favorendone l'impiego da parte dei gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica.
  L'articolo 11 disciplina la vendita diretta dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile, prevedendo in particolare che i piccoli comuni riservino agli imprenditori agricoli i quali esercitano l'attività di vendita diretta di tali prodotti almeno il 25 per cento del totale dei parcheggi situati in aree pubbliche, mentre l'articolo 12 interviene in materia di vendita, nei mercati alimentari di vendita diretta, dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta a chilometro utile, stabilendo i requisiti degli imprenditori agricoli e delle aziende agricole.
  L'articolo 13 prevede che i comuni i quali esercitano obbligatoriamente in forma associata le funzioni fondamentali mediante unione di comuni o unione di comuni montani, svolgono altresì le funzioni Pag. 119di programmazione in materia di sviluppo socio-economico, nonché quelle relative all'impiego delle occorrenti risorse finanziarie, ivi incluse quelle derivanti dai fondi strutturali dell'Unione europea. A questo fine non è consentito il ricorso alla creazione di nuovi soggetti, agenzie o strutture comunque denominate. In base al comma 2, sulla base di quanto previsto dal medesimo articolo 13, le Regioni adottano gli opportuni provvedimenti per recepire la disciplina dell'Unione europea in materia di sviluppo delle aree rurali e montane.
  L'articolo 14 interviene in materia di trasporti e istruzione nelle aree rurali e montane con la predisposizione di due specifici piani:
   a) il Piano per i trasporti destinato alle aree rurali e montane, con particolare riguardo al miglioramento delle reti infrastrutturali, nonché al coordinamento tra i servizi, pubblici e privati, finalizzati al collegamento tra i comuni delle aree rurali e montane, nonché al collegamento degli stessi con i comuni capoluogo di provincia e regione;
   b) il Piano per l'istruzione destinato alle aree rurali e montane, con particolare riguardo al collegamento dei plessi scolastici ubicati nelle aree rurali e montane, all'informatizzazione e alla progressiva digitalizzazione.

  L'articolo 15 stabilisce la clausola di invarianza finanziaria, mentre l'articolo 16 dispone che sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, che perseguono le finalità dell'intervento legislativo ai sensi di quanto previsto dai rispettivi statuti e dalle relative norme di attuazione.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10. alle 15.25.

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