CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 maggio 2016
643.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 137

RISOLUZIONI

  Martedì 17 maggio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00533 Massimiliano Bernini: Iniziative in materia di coordinamento forestale.
(Seguito discussione e rinvio).

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta del 4 maggio scorso il presentatore si era reso ulteriormente disponibile a valutare integrazioni e osservazioni provenienti dai gruppi.
  Avverte che è stata presentata la risoluzione 7-00996 Zanin, avente il medesimo oggetto. Propone pertanto che, non vi sono obiezioni, le risoluzioni siano trattate congiuntamente.
  Così rimane stabilito.

  Giorgio ZANIN (PD) illustra la proposta di risoluzione evidenziandone gli aspetti complementari rispetto alla risoluzione presentata dal collega Bernini e sottolineando in particolare la necessità di riesaminare il vincolo paesaggistico con riferimento al patrimonio boschivo e la necessità di istituire un sistema statistico di rilevazione del patrimonio forestale. Si dichiara quindi disponibile a ricercare una eventuale formulazione comune.

  Massimiliano BERNINI (M5S) ringrazia il collega Zanin per aver contribuito con la Pag. 138risoluzione del suo gruppo a rilevare tutta una serie di questioni non contemplate nella propria risoluzione. Si riserva di entrare nel merito dei vari impegni previsti, che a una prima lettura sembrerebbero più ampi di quelli della propria risoluzione, ma in ogni caso condivisibili.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che l'intendimento del collega Zanin sia stato proprio quello di non riproporre valutazioni sulla forestale già contenute nella risoluzione del collega Bernini. Ritiene pertanto che nella seduta di domani si potrebbero votare entrambe le risoluzioni, sempre che il Governo dia parere favorevole.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00485 Gallinella e 7-00531 Oliverio: Sul programma operativo nazionale di sviluppo rurale.
(Seguito discussione congiunta e rinvio).
7-00989 Zaccagnini: Sul programma operativo nazionale di sviluppo rurale.
(Discussione e rinvio).

  Luca SANI, presidente, avverte che, come preannunciato dal collega Zaccagnini nella seduta del 4 maggio 2016, è stata presentata la risoluzione 7-00989 Zaccagnini, avente il medesimo oggetto. Propone pertanto che, non vi sono obiezioni, le risoluzioni siano trattate congiuntamente.
  Così rimane stabilito.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), alla luce delle audizioni svolte in Commissione, illustra la seguente nuova formulazione della sua risoluzione: La XIII Commissione, premesso che: nell'ambito delle politiche dell'Unione europea dirette a sostenere e a promuovere il settore agricolo e lo sviluppo rurale, particolare importanza riveste il regolamento (UE) n.1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio; la politica europea in favore dello sviluppo rurale integra i pagamenti diretti e le misure di mercato della politica agricola comune, contribuendo, così, al conseguimento degli obiettivi di politica agricola enunciati dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE); la politica di sviluppo rurale dell'Unione europea, fa, inoltre, propri i principali obiettivi strategici enunciati nella comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, intitolata «Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (Strategia Europa 2020); secondo le premesse recate dal regolamento in questione, lo sviluppo rurale rientra tra quegli obiettivi che meglio possono essere perseguiti, a livello di Unione europea, in considerazione dei legami tra lo sviluppo rurale e gli altri strumenti della politica agricola comune, delle ampie disparità esistenti tra le varie zone rurali e delle limitate risorse finanziarie di cui dispongono gli stessi Stati membri; per garantire lo sviluppo sostenibile delle zone rurali, il regolamento in esame ha fatto perno su un numero limitato di obiettivi essenziali, quali quelli concernenti: il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali; il potenziamento in tutte le regioni della redditività e della competitività delle aziende agricole; la promozione di tecnologie innovative per le aziende agricole; la gestione sostenibile delle foreste; l'organizzazione della filiera agroalimentare, compresa la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli; il benessere degli animali; la gestione dei rischi inerenti all'agricoltura; la salvaguardia, il ripristino e la valorizzazione degli ecosistemi connessi all'agricoltura e alle foreste, ivi inclusa la biodiversità; la promozione dell'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio nel settore Pag. 139agroalimentare e forestale; l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali; ai fini dell'intervento dell'Unione europea nei programmi di sviluppo rurale, finanziati per il tramite del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), gli Stati membri possono presentare un unico programma nazionale per l'insieme del suo territorio o una serie di programmi regionali. In alternativa, è possibile presentare, in casi debitamente motivati, un programma nazionale e una serie di programmi regionali; in tal caso, le misure e le tipologie d'intervento devono essere programmate a livello nazionale o regionale, garantendo la coerenza tra le strategie; nel quadro così definito lo Stato italiano ha proposto un proprio programma nazionale di sviluppo rurale, che è stato approvato dalla Commissione europea con decisione (C2015)8312 del 20 novembre 2015, per un importo complessivo di 2.100 milioni di euro, dedicati alle misure della gestione del rischio in agricoltura (circa 1.600 milioni di euro), delle infrastrutture irrigue (circa 300 milioni) e della biodiversità animale (circa 200 milioni) che ha per obiettivo la salvaguardia e miglioramento delle popolazioni e razze animali di interesse zootecnico; in particolare, la misura relativa alla prevenzione e gestione dei rischi aziendali integra quanto previsto in ambito di politica agricola comune. Dal 2010, infatti, gli strumenti di gestione del rischio, in particolare le assicurazioni agevolate, sono entrati a far parte integrante della politica agricola comune, nell'ambito dell'articolo 68 e dell'Organizzazione comune di mercato vino; strumenti quali i fondi di mutualizzazione e per la stabilizzazione dei redditi, destano un vivissimo interesse ma le loro reali potenzialità sono circoscritte dagli impegni assunti nell'ambito della Organizzazione mondiale del commercio dove la rappresentanza degli interessi nazionali è affidata all'Unione europea; in particolare il problema delle perdite di reddito non inferiori al 30 per cento della media dei tre anni precedenti costituisce un freno allo sviluppo di tali strumenti. Occorre, quindi, creare una rete di comunicazione e informazione tra i diversi Stati membri, per diffondere la conoscenza su tali strumenti, e sensibilizzare l'opinione con la finalità di costruire una posizione comune da fare valere presso l'Unione europea che siede al tavolo delle trattative dove la modifica del limite del 30 per cento può essere posta all'ordine del giorno; l'incremento delle coperture assicurative è considerato nelle priorità della PAC per lo sviluppo rurale come un elemento fondamentale per contribuire alla tutela del reddito degli agricoltori, attraverso la copertura di un numero più ampio di eventi (avversità atmosferiche; fitopatie o infestazioni parassitarie, epizoozie; emergenze ambientali; perdite di reddito), e la configurazione di nuovi strumenti per far fronte alla particolare volatilità dei prezzi e alle frequenti avversità climatiche, quali i fondi di mutualizzazione; l'avvio della prima campagna di assicurazione del raccolto a carico dei fondi di sviluppo rurale si sta caratterizzando per complessità e problemi di ordine burocratico che scoraggiano gli agricoltori dal rivolgersi a tale fondamentale strumento; gli effetti negativi si stanno evidenziando nella preoccupante diminuzione dei valori assicurati, che ha registrato nel primo anno di applicazione della nuova PAC un decremento del 16 per cento e che fa registrare nel 2016 il consolidamento della tendenza, che si avvia verso un'ulteriore diminuzione nell'ordine del 30-40 per cento; la preoccupante situazione è dovuta sia alla incertezza nell'applicazione delle procedure sia alla impossibilità o penalizzazione per assicurare le effettive produzioni storiche degli agricoltori; il fenomeno è generalizzato, riguardando sia le produzioni che si sono sempre assicurate per il loro alto valore aggiunto, quali uva da vino e frutta, che rappresentano un importante fattore di competitività del Made in Italy e dell'export, sia i cereali, indispensabili per la zootecnia, che stanno già scontando gli effetti pesanti del crollo dei prezzi alla Pag. 140produzione; alcune scelte applicative rischiano di penalizzare i giovani agricoltori e le imprese che hanno effettuato importanti investimenti e rinnovamenti produttivi aziendali, per i quali le regole amministrative finora applicate non consentono di assicurare in modo adeguato la produzione aziendale; alcuni ostacoli di natura burocratica stanno rallentando l'efficienza di un sistema che è stato di modello per le scelte realizzate dall'Unione europea, con il rischio di non spendere tutte le risorse messe a disposizione dalla PAC, mentre in passato l'intervento non ha mai dato luogo a residui passivi, anzi sono sempre state necessarie integrazioni degli stanziamenti; l'ultimo Piano irriguo nazionale che ha investito in opere infrastrutturali irrigue circa 800 milioni di euro, tra capitale e interessi, su tutto il territorio nazionale, risale ormai al 2010. Da allora, non sono stati reperiti fondi per un settore fondamentale per il comparto agricolo e per l'indotto sviluppato; i 300 milioni destinati dalla misura del PSRN sugli investimenti irrigui, appaiono sensibilmente inferiori rispetto al fabbisogno attuale e reale. È, quindi, opportuno reperire ulteriori risorse, da destinare in particolare in quelle aree dell'Italia più in crisi di sviluppo e dove la risorsa idrica deve essere utilizzata in modo efficiente e razionale; l'8 marzo 2016 si è riunito il Comitato di Sorveglianza per l'attuazione del PSRN ma non risulta ancora adottato il relativo bando, indispensabile per dare l'avvio effettivo alla realizzazione dei progetti già presentati e cantierabili e per attivare le risorse finalizzate agli impianti irrigui nei diversi PSR, che sono condizionate all'esaurimento dei fondi previsti dal PSRN; il PSRN per il settore irriguo prevede la realizzazione del monitoraggio sui consumi irrigui, direttamente funzionale al riconoscimento alle imprese agricole dei requisiti previsti dalla condizionalità ex ante della «direttiva quadro acque»; il costo dell'acqua rappresenta un elemento indispensabile di competitività per le produzioni italiane di qualità, irrigate per l'80 per cento, e il monitoraggio sui consumi risulta necessario per l'applicazione delle linee guida sul costo dell'acqua, che deve essere contenuto entro limiti di sopportabilità per le imprese agricole e che deve tenere conto anche dei positivi effetti sull'incremento della falda sotterranea che l'irrigazione comporta; le azioni che potranno essere attivate con la misura biodiversità del Programma nazionale di sviluppo rurale permetteranno di mettere a disposizione del settore zootecnico nuove informazioni relative alle razze presenti nel territorio nazionale, di incrementare il livello quanti-qualitativo delle produzioni zootecniche nazionali, di creare nuovi modelli di organizzazione dei dati, di migliorare le condizioni di benessere degli animali, di salvaguardare la biodiversità animale, nonché di incrementare il controllo delle emissioni in atmosfera degli allevamenti e la salubrità delle produzioni; tutto questo può rappresentare un volano nel processo di riorganizzazione del sistema allevatoriale, secondo un disegno di maggiore efficienza ed efficacia già delineato dal «Collegato agricolo»; impegna il Governo: a sostenere a livello europeo le scelte operate e l'attuazione di strumenti di gestione del rischio realmente adeguati alla tutela dei redditi delle imprese agricole italiane, alla specificità delle produzioni di qualità e alle condizioni geomorfologiche del nostro Paese; ad adottare interventi di semplificazione perché la «Misura 17.1 – Premio assicurativo per il raccolto, gli animali e le piante» cui lo Stato ha attribuito una dotazione finanziaria molto importante, compiendo una reale e lungimirante scelta politica, possa ottenere un'adesione massiccia da parte degli agricoltori, anche attraverso la previsione di specifiche agevolazione per gli imprenditori agricoli nella redazione dei piani assicurativi individuali; a consentire di assicurare la reale produzione storica degli agricoltori, implementando i dati statistici, con quelli aziendali, costituiti dalle perizie assicurative in caso di danni, e con altri documenti comprovanti gli andamenti produttivi in caso di nuovi impianti; a realizzare una efficace azione Pag. 141di coordinamento con i diversi Stati membri per tutte le misure di gestione del rischio, compresi i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito, con l'intento di costruire una posizione comune di cui l'Unione europea si faccia portavoce nel contesto di revisione degli accordi del WTO; a reperire risorse aggiuntive da destinare alle opere infrastrutturali irrigue in particolare nelle regioni con maggiore ritardo di sviluppo, interessando a tal fine la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché nel riparto dei fondi per lo sviluppo e la coesione si tengano in debito conto le istanze dell'agricoltura, settore sempre trainante dell'economia Italia anche nei momenti di crisi più recessiva; ad emanare immediatamente il bando per la misura investimenti irrigui ed approvare la relativa convenzione per l'assistenza tecnica, dando corso alla realizzazione delle opere già previste, dato che i ritardi non appaiono giustificati sotto nessun profilo; ad agire con celerità e determinazione ai fini del coordinamento delle istituzioni coinvolte, affinché il costo dell'acqua non si traduca in costi che compromettano la competitività del settore agricolo ed il reddito delle imprese assicurando, in generale, che il corretto e coordinato uso dell'acqua consenta di adempiere ai requisiti della condizionalità previsti dalle norme europee; a coinvolgere le aziende agricole, ai sensi degli articoli 14 e 15 del decreto legislativo n. 228 del 2001, nelle opere di sistemazione idraulica affidate agli Enti irrigui; a semplificare ed ottimizzare i modelli organizzativi e gestionali anche attraverso l'accorpamento delle associazioni per specie o attitudine produttiva, assicurando la tenuta dei registri anagrafici nazionali secondo specie o razza, consentendo la partecipazione al sistema selettivo da parte delle aziende in modo dinamico, nonché a separare le attività di miglioramento genetico e di miglioramento della biodiversità, da quelle di raccolta dei dati e delle informazioni di interesse zootecnico; a valorizzare i dati raccolti (multifunzionalità dei dati) anche con la creazione di procedure informatiche di tipo open data, consentendo un efficace ed integrato collegamento interattivo con le banche dati esistenti.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE REFERENTE

  Martedì 17 maggio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.20.

Interventi per il settore ittico.
Testo unificato C. 338 e C. 339 Catanoso, C. 521 Oliverio e C. 1124 Caon.

(Rinvio del seguito dell'esame).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento.

  Luca SANI, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  In sostituzione del relatore, onorevole Luciano Agostini, rileva che la quantità delle condizioni poste dalle Commissioni che hanno reso il parere e la relazione tecnica del Governo con i rilievi critici mossi in particolare con riferimento alla copertura finanziaria di molti articoli del testo unificato, obbligano la Commissione Agricoltura ad aprire una ulteriore fase di approfondimento e di interlocuzione con il Governo al fine di superare tali situazioni di criticità del testo.

Pag. 142

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) concorda sul fatto che il contenuto della relazione tecnica obblighi a una riflessione ulteriore, per la quale ritiene necessaria la collaborazione del Governo, in modo da concludere positivamente l'esame del provvedimento, dopo il necessario lavoro di approfondimento.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE ringrazia la Commissione Agricoltura e le Commissioni che hanno reso i pareri per aver arricchito il testo, sollevando giustamente alcune questioni, le quali tuttavia, avendo riflessi di carattere finanziario, richiedono una riflessione ulteriore anche per il Governo.

  Luca SANI, presidente e relatore, alla luce delle considerazioni svolte, propone di chiedere un rinvio dell'esame in Assemblea, altrimenti previsto per lunedì prossimo 23 maggio.

  La Commissione concorda.

  Luca SANI, presidente e relatore, nessuno altro chiedendo di intervenire, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.