CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 febbraio 2016
599.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 27

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 25 febbraio 2016. — Presidenza della presidente Pia Elda LOCATELLI.

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla tutela dei diritti delle minoranze per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello internazionale.
Audizione di esperte, con particolare riferimento al tema degli stupri e violenze di genere nei conflitti armati.
(Svolgimento e conclusione).

  Pia Elda LOCATELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Isabella PERETTI, co-autrice dell'introduzione del volume «Stupri di guerra e Pag. 28violenze di genere» e curatrice della collana «Sessismoerazzismo», Vittoria TOLA, responsabile nazionale dell'Unione Donne Italiane, Chiara VALENTINI, giornalista e saggista, e Simona LA ROCCA, curatrice del libro «Stupri di guerra e violenze di genere» ed esperta di diritti umani e di diritti dell'ambiente, svolgono interventi sui temi oggetto dell'indagine.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Pia Elda LOCATELLI, presidente, Gianni FARINA (PD), Patrizia MAESTRI (PD), Sandra ZAMPA (PD) ed Eleonora CIMBRO (PD).

  Vittoria TOLA, responsabile nazionale dell’Unione Donne Italiane, Isabella PERETTI, co-autrice dell'introduzione del volume «Stupri di guerra e violenze di genere» e curatrice della collana «Sessismoerazzismo» rispondono ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.

  Pia Elda LOCATELLI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.40.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 25 febbraio 2016. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 14.15.

5-07791 Pini: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.
5-07797 Pili: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.
5-07484 Tullo: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.
5-07846 Di Stefano: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.
5-07851 Pili: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.
5-07863 Picchi: Sull'accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e la Francia.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta verrà assicurata tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone pertanto l'attivazione.
  Segnala che le interrogazioni in titolo, sull'Accordo del 21 marzo 2015 relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale tra l'Italia e le Francia, vertendo sulla medesima materia, saranno pertanto trattate congiuntamente.
  Ricorda altresì che tale tema è già stato già affrontato dalla Commissione nella seduta del 4 febbraio scorso, in occasione della trattazione dell'interrogazione a risposta immediata Locatelli n. 5-07656 e che è stato oggetto di un'interrogazione del gruppo FdI cui ieri il Ministro Gentiloni ha risposto presso l'Assemblea.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gianluca PINI (LNA), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto. In merito Pag. 29all'interrogazione n. 5-07791, di cui è primo firmatario, rileva, infatti, che continua ad esservi molta confusione in merito ad un Accordo che è il frutto un lungo periodo di trattative condotte da vari attori internazionali. Evidenzia peraltro, al di là delle rassicurazioni fornite del sottosegretario Della Vedova, un atteggiamento aggressivo della Guardia costiera francese che, nelle more di un'eventuale ratifica dell'accordo, impedisce ai nostri pescherecci di effettuare le attività in abituali zone di pesca, che sono fonte di sostentamento per molte persone. Evidenzia quindi l'uso dell'espressione «deprecabile errore» da parte del rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, intervenendo al proposito, chiarisce che tale espressione era una mera citazione della locuzione utilizzata dalle autorità francesi.

  Gianluca PINI (LNA), proseguendo, lamenta, a maggior ragione, il mancato risarcimento immediato da parte delle autorità italiane della cauzione di 8 mila euro pagata dall'armatore del peschereccio sequestrato dalla Guardia costiera francese. Nello stigmatizzare pertanto la cedevolezza italiana all'atteggiamento aggressivo da parte francese, evidenzia la natura tecnica e sdrammatizzante delle risposte fornite dal Governo tra question time in Aula e interrogazioni in Commissione, che non forniscono un chiarimento soddisfacente sulla questione. Rileva, dunque, che il Governo non dà alcuna rassicurazione ai nostri pescatori in ordine alla continuità dell'utilizzo di una zona di acque internazionali tradizionalmente sfruttata e che dovrebbe essere loro garantita anche nella deprecabile ipotesi di una ratifica italiana dell'Accordo in questione.

  Mauro PILI (Misto), intervenendo in sede di replica in merito alla risposta all'interrogazione n. 5-07797, di cui è primo firmatario, giudica false le affermazioni fatte dal Governo sulla vicenda. In particolare, rileva che dalla lettura dell'articolo 6, comma 2, dell'Accordo siglato il 21 marzo 2015 si evince l'abrogazione della precedente Convenzione del 28 novembre 1986, relativa alla delimitazione delle frontiere marittime nell'area delle Bocche di Bonifacio, e ciò appunto in contraddizione con quanto affermato dal Governo italiano, che argomenta la salvaguardia dell'Accordo del 1986.
  Aggiunge che il problema non è rappresentato peraltro dalle Bocche di Bonifacio, ma dalle acque internazionali ad est e ad ovest della Sardegna, dove sono situate le zone più importanti per l'attività di pesca. Pone, infatti, in evidenza che per effetto dell'Accordo in discussione la linea di confine delle acque territoriali francesi passerebbe, ad est, dalle 12 miglia attuali a 40 miglia. Nell'osservare come la Francia avrebbe fatto le «prove generali» della vigenza dell'Accordo con il sequestro dell'imbarcazione al largo del Mar Ligure e con il fermo delle imbarcazioni sarde, rileva una vera e propria cessione di acque internazionali a favore della Francia, con pregiudizio per le aree di maggiore pescosità per i pescatori liguri e sardi.
  Evidenziando inoltre che sarebbe ancora più deprecabile se a ciò si aggiungesse una mancanza di iniziativa italiana per controbilanciare tale cessione, ribadisce che è inaccettabile affermare, come fa il Governo, che la ricordata cessione non vi sia stata, anche considerando quanto scritto nel sito del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale in ordine alle trattative che vi sono state con la Francia per ottenere come contropartita il mantenimento delle linee rette di base per l'Arcipelago toscano. Nel ribadire altresì la mancanza di una affermazione netta da parte del Governo che chiarisca i termini della vicenda, preannunzia una forte opposizione alla ratifica dell'Accordo, anche con una mobilitazione nelle aree interessate. Da ultimo rileva l'incongruenza del citare la mancanza di accordi pregressi sul tema, poiché ciò sarebbe appunto testimonianza di una chiara difficoltà nell'accettare intese svantaggiose per l'Italia.

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  Mario TULLO (PD), con riferimento all'interrogazione n. 5-07484, evidenzia l'attenzione prestata alle risposte fornite dal Governo in Aula, anche alla luce del dibattito svoltosi presso la Commissione Agricoltura. Nel manifestare quindi preoccupazione per i lavoratori del settore penalizzati dall'Accordo, osserva che è stato provvidenziale l'errore delle autorità francesi, nelle more dell'entrata in vigore dell'Accordo stesso, perché ha permesso di portare alla luce un'intesa che altrimenti sarebbe passata sotto silenzio e che danneggerebbe, se ratificata anche dall'Italia, i pescatori liguri e sardi. Evidenziando la scarsa estensione della zona di pesca dei gamberoni, che in vigenza dell'Accordo sarebbe accessibile solo ai pescherecci francesi, si dichiara soddisfatto soltanto in relazione alle notizie secondo cui i nostri Ministri Gentiloni e Martina sarebbero impegnati nella ricerca di un apposito Accordo sulla pesca. Ribadisce la sua totale contrarietà ad un Accordo che metterebbe in serio pericolo un settore importante della marineria, non solo ligure.

  Manlio DI STEFANO (M5S), intervenendo in sede di replica al Governo in merito all'interrogazione n. 5-07846, associandosi ai colleghi già intervenuti, fa una riflessione sul valore politico dell'Accordo osservando come nel caso specifico sarebbe stato necessario interpellare direttamente i cittadini coinvolti da un accordo in grado di mettere a rischio l'economia di alcune zone del nostro Paese, oltre che di privarci di una parte rilevante del nostro territorio. Stigmatizza inoltre il mancato coinvolgimento del Parlamento, che avrebbe potuto disporre delle audizioni in merito ad una questione che riguarda la sovranità nazionale. Peraltro, l'Accordo non è formalmente vincolato al raggiungimento di un'intesa sul tema della pesca. Occorre, in generale, evitare di considerare, in futuro, l'Accordo come qualcosa che avrebbe potuto essere evitato, come avvenuto per trattati in materia economica connessi alla partecipazione dell'Italia all'euro. Rimarca pertanto la totale contrarietà del suo gruppo ad un Accordo sbagliato nei contenuti e che impone la consultazione delle comunità interessate e il passaggio parlamentare, avendo rilevanza nazionale e non solo regionale.

  Pia Elda LOCATELLI, presidente, replicando al deputato Di Stefano, precisa che il tema sarà affrontato se e quando la Commissione affari esteri e comunitari sarà investita della ratifica dell'atto in questione.

  Valentino VALENTINI (FI-PdL), nel sottoscrivere l'interrogazione n. 5-07863, ritiene che il Parlamento stia facendo un favore al Governo nel prendere tempo per valutare l'Accordo in questione ed evitare l’«ineluttabilità» dello stesso. Invita pertanto, con una battuta, a seguire su questa vicenda la linea del generale Cambronne.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, ad integrazione di quanto già rappresentato, ritenendo che la replica dell'onorevole Pili evidenzi un equivoco, precisa che le linee già tracciate nell'Accordo del 1986 resterebbero immutate nel caso di entrata in vigore dell'Accordo di Caen.

5-07786 Porta: Sulla tutela dell'incolumità di un cittadino italiano in Venezuela.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Fabio PORTA (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, che evidenzia come la vicenda si inquadri in un dramma che riguarda una delle più grandi collettività italiane all'estero. Esprime quindi apprezzamento al Governo per aver colto l'opportunità della sua interrogazione al fine di sensibilizzare e interessare le autorità venezuelane sia con riferimento al caso specifico sia, più in generale, per vicende analoghe. Invita, quindi, il Parlamento ad attivare il Ministero degli affari esteri affinché si creino canali umanitari di aiuto, anche in relazione alla fornitura di medicinali, verso il Venezuela. Come Pag. 31presidente della sezione Italia-Venezuela dell'Unione interparlamentare, assicura inoltre l'assunzione di iniziative in merito.
  Nel concludere, nonostante le rassicurazioni ricevute dal Ministero e dalla nostra Ambasciata, osserva che continuerà la vigilanza affinché tali rassicurazioni sfocino in interventi volti a ripristinare la situazione di legalità e il recupero dei beni e delle proprietà sequestrate e danneggiate al concittadino il cui nome è stato qui richiamato in forma abbreviata per intuibili ragioni di tutela della sua incolumità.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.50.

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