CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 gennaio 2016
571.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 12 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Michela Vittoria BRAMBILLA.

  La seduta comincia alle 13.45.

Indagine conoscitiva sui minori fuori famiglia.
Audizione di rappresentanti dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.
(Svolgimento e conclusione).

  Michela Vittoria BRAMBILLA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce quindi l'audizione all'ordine del giorno.
  Comunica che sono presenti in qualità di componenti dell'Osservatorio, la Presidente dell'Istituto degli Innocenti, Alessandra Maggi, che è accompagnata dalla responsabile del Servizio di ricerca dell'Istituto, Donata Bianchi e, per Save the Children, Arianna Saulini.
  Ricorda poi che l'Osservatorio è l'organo che ha predisposto il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva su cui la Commissione al termine dell'audizione esprimerà il parere.

  Alessandra MAGGI, Presidente dell'Istituto degli Innocenti, svolge un intervento sui temi oggetto dell'audizione.

  Arianna SAULINI, responsabile monitoraggio ed advocacy di Save the Children e coordinatrice del gruppo CRC Italia, svolge un intervento sui temi oggetto dell'audizione.

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  Michela Vittoria BRAMBILLA, presidente, nel ringraziare le rappresentanti dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza per la partecipazione all'odierna seduta, dichiara conclusa l'audizione e dispone che la documentazione presentata sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 14.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta della Commissione è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 12 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Michela Vittoria BRAMBILLA.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema del IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, ai sensi dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 1997, n. 451.
Atto n. 247.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di Piano all'ordine del giorno rinviato nella seduta del 16 dicembre 2015.

  Michela Vittoria BRAMBILLA, presidente, nel ringraziare la relatrice Vanna Iori per l'impegno profuso nella predisposizione della relazione introduttiva e della proposta di parere in cui ha tenuto conto dei suggerimenti espressi dai colleghi, stigmatizza i tempi ristretti con cui la Commissione ha dovuto esaminare il provvedimento in esame che, pur essendo stato approvato in via preliminare dall'Osservatorio nazionale il 28 luglio 2015, è stato trasmesso al Parlamento e assegnato alla Commissione il 19 novembre scorso, facendo scattare proprio a ridosso della sospensione dei lavoratori parlamentari per la pausa natalizia il termine di 60 giorni previsto dalla legge per esprimere il parere, fissato al 18 gennaio prossimo. Avrebbe infatti preferito un dibattito più approfondito sullo schema di Piano in esame.

  Vanna IORI (PD), relatrice, presenta ed illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni sullo schema di Piano in esame (vedi allegato 1), che tiene conto dei suggerimenti espressi dai componenti la Commissione nel dibattito.

  Rosetta Enza BLUNDO (M5S), relatrice, preannuncia di aver predisposto, a nome del proprio gruppo una proposta di parere alternativo a quello illustrato dalla deputata Iori.
  Prima di illustrare la proposta di parere, esprime apprezzamento sul piano metodologico per il percorso virtuoso seguito nella predisposizione dello schema del IV Piano di azione, che ha visto il coinvolgimento sia dei soggetti istituzionali competenti in materia di infanzia, sia del mondo dell'associazionismo e del mondo accademico. Pur condividendo gli obiettivi generali e specifici contenuti nel provvedimento, stigmatizza l'assenza dello stanziamento delle risorse necessarie a perseguirli.
  Passa quindi ad illustrare la propria proposta di parere (vedi allegato 2).

  Michela Vittoria BRAMBILLA, presidente, interviene per dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, apprezzando e condividendo l'analisi dell'Osservatorio sul contesto di riferimento, benché condotta su dati in parte superati. Rileva poi che la tendenza di fondo della società italiana è caratterizzata dal costante declino della natalità, e le singole criticità sono evidenziate da cifre eloquenti. Le priorità individuate nel Piano (contrasto alla povertà dei bambini e delle famiglie, servizi socio-educativi per la prima infanzia e qualità del sistema scolastico, strategie e interventi per l'integrazione scolastica e sociale) corrispondono Pag. 228ad esigenze reali. Le proposte formulate sono condivisibili, articolate per schede operative e fornite di stime sui costi.
  Tuttavia la clausola di invarianza finanziaria, recata nel Piano, demanda ogni vera scelta alle decisioni di finanza pubblica, facendo sì che il provvedimento in esame si possa considerare una mera dichiarazione di intenti. Considerata tuttavia la natura programmatica del Piano, tale circostanza non determina un eccessivo stupore.
  Ritiene però che la Commissione non possa accontentarsi di integrare qua e là il pregevole lavoro dei tecnici, ma debba approfondire le debolezze del sistema, peraltro ben note e «fotografate» nel Piano stesso, e indicare possibili soluzioni.
  Ringrazia quindi la relatrice per aver recepito nella sua proposta di parere l'invito al Governo ad impegnarsi per approvare finalmente i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), come premessa per una stabile allocazione di risorse destinate alle politiche giovanili che, a quel punto, diventerebbero strutturali e renderebbero i LEP effettivamente esigibili.
  Occorre cioè superare la logica nella quale si sono mossi finora tutti i governi, compreso quello in carica: dare perché si percepisce un'emergenza, e magari un'opportunità elettorale, invece di prevenire l'emergenza, investendo stabilmente sulle giovani generazioni. Ricorda poi – come risulta da un recente studio dell'Autorità Garante – che nel 2014, la spesa diretta per l'infanzia e l'adolescenza è stata pari allo 0,7 per cento del bilancio, cioè lo 0,2 per cento del Pil: 398 euro l'anno per ogni bambino o ragazzo.
  L'altro tema sul quale ha ritenuto di chiedere un'integrazione del parere è quello della governance. Lo studio già citato, pubblicato il 17 dicembre scorso, contiene peraltro anche una mappatura delle istituzioni centrali competenti in materia di infanzia e adolescenza: il Garante ne ha contate 239. È un sistema molto frammentato – di cui fanno parte la Commissione, un'autorità indipendente, 7 ministeri, 5 dipartimenti e 9 direzioni generali – in pratica privo di collegamenti a livello apicale e per di più inserito, dopo la riforma del 2001, in un ordinamento costituzionale di ispirazione federalista, che assegna competenze diverse a livelli istituzionali diversi.
  Neanche il Piano nazionale, per quanto ben scritto, può sperare di riassumere e presentare in un quadro unitario tutte le iniziative della pubblica amministrazione. Auspica quindi un intervento di riordino. Nell'attesa, il Governo potrebbe affidare ad una figura politica (sottosegretario, viceministro, ministro) il compito di coordinare e di ricondurre ad obiettivi ben definiti l'azione del maggior numero possibile di istituzioni, enti, osservatori e comitati con competenze sull'infanzia e sull'adolescenza. In alternativa sarà difficile contrastare la tendenza alla dispersione, di energie e di risorse.
  Ritiene infine che la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza non siano argomenti sui quali è opportuno alimentare divisioni che non siano fondate nel merito.

  Donella MATTESINI (PD), nel ringraziare la relatrice Iori per l'approfondito lavoro svolto e per il recepimento nella proposta di parere dei suggerimenti emersi nel dibattito, dichiara il voto favorevole del suo gruppo. Esprime apprezzamento sia sul metodo seguito, sia sui contenuti del provvedimento in esame. Sotto il profilo metodologico sottolinea come il Piano sia stato predisposto con il coinvolgimento di tutti i soggetti competenti in materia di infanzia e adolescenza (ministeri/regioni/enti locali/associazioni). Sotto il profilo contenutistico fa presente che l'approccio del Piano è di tipo multidimensionale e da una visione di insieme di tutte le problematiche concernenti il settore. Si tiene conto infatti di molte delle questioni in divenire e della necessità di integrare tutti i soggetti-istituzionali e non – coinvolti nell'ambito di una governance unitaria.
  Condivide la necessità di una programmazione unitaria nella materia in esame, auspicando il riordino delle competenze in materia di infanzia attualmente diffuse tra molti soggetti istituzionali, individuando Pag. 229un luogo di programmazione e di confronto tra gli stessi e ritenendo insufficiente la mera designazione di un unico responsabile a livello governativo. Pur nella consapevolezza che si tratta di un piano di tipo programmatico, fa presente che in esso sono indicate le risorse ritenute necessarie per la sua attuazione, rilevando altresì come in tema di risorse sia necessario tenere conto di quelle attualmente investite nei vari settori (giustizia, sanità, servizi educativi e scolastici) per comprendere le somme complessivamente già impiegate. Infine, apprezza in particolare l'obiettivo dell'inclusione sociale, della lotta alla povertà e del rilievo dato nel parere alla questione della salute mentale. Non ritiene utile in materia di infanzia distinzioni meramente politiche.

  Nunzia CATALFO (M5S), pur apprezzando l'obiettivo dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) contenuto nella proposta di parere della relatrice, stigmatizza l'assenza di risorse per l'attuazione del Piano stesso. Come componente della Commissione lavoro del Senato, fa presente che vi sono tre proposte di legge all'esame, una del suo Movimento, una di SEL ed una del PD, recanti tutte misure di sostegno alla povertà delle famiglie, di cui auspica la rapida approvazione. Cita al riguardo un recente rapporto dell'ISTAT sulla povertà, in cui si specifica che in Italia ci sono circa 750 mila famiglie con figli minori in condizioni di povertà e 250 mila famiglie circa mono-genitoriali con figli minori. Per quanto attiene alle risorse stanziate nel disegno di legge di stabilità per il 2016, pari a circa 380 mln di euro per l'anno in corso, e a 1 mld di euro per il 2017, fa presente che esse non sono sufficienti per supportare l'attuazione degli obiettivi recati nel Piano in esame e per dare risposte concrete ai minori in stato di povertà, pari a circa 1 milione e 400 mila. La sua parte politica ritiene che il problema povertà vada affrontato globalmente per tutte le famiglie. Sempre in tema di risorse non condivide le modalità di attivazione del fondo contenuto nella legge di stabilità per il contrasto alla povertà educativa, ritenendo che tutti i bimbi debbano poter accedere alle medesime prestazioni. Dichiara infine il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Antimo CESARO (SCPI), ringrazia preliminarmente la deputata Iori, relatrice sul provvedimento in esame, e dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni. Lo schema di Piano in esame è stato predisposto coinvolgendo tutti i soggetti impegnati nel settore dell'infanzia e tenendo conto altresì del documento conclusivo sulla povertà e il disagio minorile approvato dalla Commissione nel dicembre 2014.
  Apprezza il combinato obiettivo della lotta contro la povertà minorile in senso stretto e contro quella educativa contenuto sia nella legge di stabilità per il 2016, sia nel provvedimento in esame. Condivide la necessità di armonizzazione delle risorse nell'ambito di un approccio multidimensionale, come sottolineato dalla collega Mattesini e come altresì rilevato dalla Presidente dell'Istituto degli Innocenti poc'anzi audita. Avrebbe apprezzato lo stanziamento di ulteriori risorse per il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano. Ritiene necessaria una governance unitaria della materia, sottolineando la necessità di garantire condizioni di eguaglianza a livello nazionale. Provenendo da una regione del Sud ha ben presente il gap esistente con quelle del Nord. Auspica il rafforzamento del sistema educativo, che ritiene fondamentale per abbattere il disagio sociale e le barriere culturali, nella speranza che vengano garantiti servizi uniformi su tutto il territorio nazionale, incrementando le buone pratiche esistenti e limitando i finanziamenti «a pioggia». Apprezza le osservazioni contenute nella proposta di parere relative sia alla trasformazione in atto dei legami familiari, sia alle nuove forme di violenza, come il cyberbullismo, la pedofilia e la pedopornografia, che vanno combattute anche attraverso opportuni investimenti nelle politiche culturali.

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  Gabriella GIAMMANCO (FI-PdL), dichiara il proprio voto di astensione, considerando lo schema di Piano in esame un elenco di buone intenzioni, privo dello stanziamento delle risorse necessarie. Si sofferma poi sull'osservazione contenuta nella proposta di parere relativa all'acquisizione della cittadinanza per i minorenni provenienti da contesti migratori che ripropone quanto previsto nella proposta di legge approvata alla Camera, sulla quale ha espresso a suo tempo il proprio voto contrario. Si sofferma altresì su quanto previsto nel Piano in merito all'integrazione scolastica di bambini e ragazzi provenienti da contesti migratori, Rom, Sinti e Caminanti, che prevede deroghe all'attuale normativa standard prevista per i ragazzi italiani e che appare discriminatoria nei confronti di questi ultimi.

  Eleonora BECHIS (Misto-Alternativa Libera-Possibile), dichiara la propria astensione sulla proposta di parere in esame, richiamandosi alle considerazioni svolte dalla senatrice Catalfo in materia di scarsità delle risorse economiche e non ritenendo possibile una seria programmazione in materia di infanzia e adolescenza con dati risalenti all'anno 2013.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni della relatrice, Vanna Iori (vedi allegato 1).

  Michela Vittoria BRAMBILLA, presidente, avverte che la proposta di parere della senatrice Blundo deve intendersi conseguentemente preclusa.

  La seduta termina alle 15.30.