CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 novembre 2015
548.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 26 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Edoardo FANUCCI. — Interviene il viceministro per l'economia e le finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 14.45.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Edoardo FANUCCI, presidente, comunica che cessa di fare parte della Commissione il deputato Stefano Fassina, cui rivolge il ringraziamento per il proficuo impegno svolto, e che entrano a farne parte i deputati Renato Brunetta e Alberto Giorgetti, cui porge i migliori auguri di buon lavoro.

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Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico, con Allegati, fatto a Bruxelles il 21 maggio 2014, con processo verbale di rettifica, fatto a Bruxelles il 22 aprile 2015.
C. 3449 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, osserva che l'articolo 3 del disegno di legge di ratifica prevede esplicitamente che «agli oneri eventualmente discendenti dal considerando n. 13 e dall'attuazione dell'articolo 15 dell'Accordo (...) si fa fronte con apposito provvedimento legislativo».
  In particolare, segnala che il citato articolo 15 prevede il rimborso, con gli interessi, agli Stati non partecipanti al meccanismo di risoluzione unico (Gran Bretagna e Svezia), degli importi versati per eventuali rimborsi dovuti dalla UE in ragione di danni causati dal predetto meccanismo, mentre il considerando n. 13 prevede che, in caso di insufficienza delle risorse del meccanismo, le parti forniscano finanziamenti-ponte provenienti da fonti nazionali. In proposito, prende atto di quanto affermato dalla relazione tecnica in merito, da un lato, al carattere eventuale degli oneri di cui al suddetto articolo 15, dall'altro, alla circostanza che, anche dal considerando n. 13, non derivano automaticamente obblighi e al fatto che, in ogni caso, si provvederà con atto legislativo, come previsto dall'articolo 3 del disegno di legge di ratifica. Tuttavia, osserva che il provvedimento legislativo, cui l'articolo 3 del disegno di legge rinvia per la copertura degli eventuali oneri, parrebbe avere, per lo Stato, natura obbligatoria in adempimento di vincoli europei ed internazionali sorgenti per effetto della ratifica in esame, con ridotti margini di discrezionalità, consistenti per lo più nell'individuazione della pertinente copertura. Nel prendere atto che – come affermato dalla relazione tecnica – gli oneri di cui si tratta hanno certamente natura eventuale, tuttavia, stanti i possibili riflessi sulla finanza pubblica, ritiene sarebbe comunque necessario conoscere se siano disponibili stime anche di massima, a livello nazionale o europeo, circa il possibile impegno finanziario connesso al verificarsi delle ipotesi indicate.

  Il viceministro Enrico MORANDO, nel richiamare sinteticamente i contenuti della relazione tecnica allegata al disegno di legge di ratifica in titolo presentato al Senato, chiarisce il carattere meramente eventuale degli oneri discendenti dal considerando n. 13 e dall'attuazione dell'articolo 15 dell'Accordo, tali da richiedere, in ipotesi, l'adozione di uno specifico provvedimento legislativo di copertura finanziaria. Precisa, inoltre, che gli obblighi inerenti gli eventuali finanziamenti-ponte al Fondo europeo di risoluzione unico non derivano in realtà dall'Accordo oggetto di ratifica, bensì si configurano come attuativi del regolamento europeo in materia. Alla luce di tali considerazioni, ribadendo i contenuti della relazione tecnica, conferma che il disegno di legge di ratifica in esame non appare comunque suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

  Francesco CARIELLO (M5S), al fine di poter approfondire i contenuti del provvedimento in discussione nonché gli elementi di informazione richiamati dal rappresentante del Governo, chiede un differimento dell'esame del disegno di legge di ratifica, in considerazione anche dei tempi assai ristretti rispetto alla trasmissione del testo da parte del Senato, avvenuta nella tarda giornata di ieri.

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, nel prendere atto della richiesta testé formulata dal deputato Cariello, propone di sospendere quindi l'esame del provvedimento, ferma rimanendo la necessità di pervenire all'espressione del parere nel corso della odierna seduta, anche in relazione ai tempi di esame del provvedimento in Assemblea.

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  Rocco PALESE (Misto-CR) e Alberto GIORGETTI (FI-PdL) condividono la proposta sull'andamento dei lavori testé formulata dal relatore.

  La seduta, sospesa alle 15, riprende alle 16.25.

  Il viceministro Enrico MORANDO, in aggiunta alle considerazioni svolte prima della sospensione dei lavori, precisa che l'articolo 15 dell'Accordo prevede il rimborso, con gli interessi, agli Stati non partecipanti al meccanismo di risoluzione unico (Gran Bretagna e Svezia) degli importi versati per eventuali rimborsi dovuti dalla UE in ragione di danni causati dal predetto meccanismo. Fa inoltre presente che il considerando n. 13 prevede che, in caso di insufficienza delle risorse del predetto meccanismo, le parti forniscano finanziamenti-ponte provenienti da fonti nazionali. Assicura, infine, che, qualora tale insufficienza dovesse verificarsi, sarà tempestivamente adottato un apposito provvedimento legislativo per il reperimento delle occorrenti risorse finanziarie.

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 3449 Governo, approvato dal Senato, recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico, con Allegati, fatto a Bruxelles il 21 maggio 2014, con processo verbale di rettifica, fatto a Bruxelles il 22 aprile 2015;
   preso atto dei contenuti della relazione tecnica allegata al testo del disegno di legge in oggetto presentato al Senato, richiamati dal rappresentante del Governo nel corso della seduta odierna;
   preso atto, altresì, degli ulteriori chiarimenti forniti dallo stesso rappresentante del Governo, da cui si evince che:
    l'articolo 15 dell'Accordo prevede il rimborso, con gli interessi, agli Stati non partecipanti al meccanismo di risoluzione unico (Gran Bretagna e Svezia) degli importi versati per eventuali rimborsi dovuti dalla UE in ragione di danni causati dal predetto meccanismo;
    il considerando n. 13 prevede che, in caso di insufficienza delle risorse del predetto meccanismo, le parti forniscano finanziamenti-ponte provenienti da fonti nazionali;
    il Governo assicura che, qualora tale insufficienza dovesse verificarsi, sarà tempestivamente adottato un apposito provvedimento legislativo per il reperimento delle occorrenti risorse finanziarie,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere del relatore.

  Francesco CARIELLO (M5S) chiede che dalla proposta di parere venga espunto il riferimento alla tempestiva adozione di un apposito provvedimento legislativo per il reperimento delle occorrenti risorse finanziarie in caso di insufficienza del meccanismo di risoluzione unico, in quanto a suo giudizio tale automatismo non sarebbe rispondente alle prescrizioni dell'Accordo oggetto di ratifica.

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, non ritiene sussistano le ragioni per modificare la proposta di parere dianzi formulata.

  Il viceministro Enrico MORANDO conviene con le considerazioni del relatore.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 16.30.

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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 26 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Edoardo FANUCCI. – Interviene il viceministro per l'economia e le finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti da tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la direttiva 2001/37/CE.
Atto n. 212.

(Rilievi alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 novembre 2015.

  Edoardo FANUCCI, presidente, in sostituzione del relatore, alla luce dei chiarimenti forniti nel corso della seduta di ieri dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti da tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la direttiva 2001/37/CE (atto n. 212);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    in base all'articolo 15 della direttiva 2014/40/UE gli Stati membri devono assicurare, a partire dal 20 maggio 2019, che tutte le confezioni unitarie dei prodotti del tabacco siano contrassegnate da un identificativo univoco tale da consentire di tracciare l'intera filiera dal produttore al venditore al dettaglio (tracking – tracciabilità) nonché di ricostruire tutte le predette informazioni a partire direttamente dal prodotto (tracing – rintracciabilità);
    la Commissione europea, ai sensi dell'articolo 15, paragrafo 11, della medesima direttiva, dovrà emanare con atti di esecuzione norme tecniche relative all'istituzione e al funzionamento del sistema di tracciabilità e rintracciabilità;
    a tal fine la Commissione europea ha incaricato l’Eurogroup Consulting di effettuare uno studio di fattibilità sulla tracciabilità dei prodotti del tabacco, il cui esito è stato pubblicato il 7 maggio 2015;
    lo studio pubblicato prevede, relativamente alla tracciabilità, quattro opzioni che sono ancora al vaglio della Commissione europea;
    in tutte le opzioni, peraltro, i dati relativi all'identificativo devono essere archiviati a cura di un soggetto terzo indipendente, la cui idoneità, indipendenza e capacità tecnica devono essere approvati dalla Commissione europea, parimenti al contratto di archiviazione, i cui elementi principali devono essere definiti con appositi atti di esecuzione;
    in attesa dell'emanazione dei richiamati atti di esecuzione della Commissione europea, degli atti delegati utili a definire gli elementi principali dei contratti di archiviazione e delle eventuali indicazioni atte a stabilire la idoneità, indipendenza e capacità tecnica del soggetto terzo, l'articolo 16 dello schema di decreto legislativo in esame, che recepisce le predette norme sulla tracciabilità, nella sua attuale formulazione appare congruo, considerato che, allo stato delle cose, una Pag. 101diversa previsione potrebbe rivelarsi non in linea con le successive determinazioni della Commissione europea;
    quanto al Protocollo contro il commercio illecito di tabacco, nella riunione del sottogruppo sulla tracciabilità, istituito dal Gruppo di esperti sulle politiche del tabacco, tenutasi a Bruxelles lo scorso 3 luglio, la Direzione generale salute della Commissione europea ha precisato che gli atti di esecuzione e delegati che verranno adottati ai sensi della direttiva 2014/40/UE saranno in linea con le disposizioni previste dal predetto Protocollo;
    in particolare, la separazione dei ruoli tra imprese produttrici e soggetti deputati al controllo e alla tracciabilità è già prevista dall'articolo 16 dello schema di decreto legislativo in esame – che riproduce integralmente l'articolo 15 della direttiva citata –, laddove si dispone che i dati relativi all'identificativo devono essere archiviati a cura di un soggetto terzo indipendente, la cui idoneità, indipendenza e capacità tecnica devono essere approvati dalla Commissione europea;
    gli oneri per le attività svolte dall'Istituto superiore di sanità nell'ambito del procedimento di autorizzazione dei laboratori di analisi, di cui all'articolo 5, saranno a carico dei richiedenti, secondo il tariffario 2015 del medesimo Istituto;
    l'inserimento sulle confezioni dei prodotti del tabacco da fumo del numero verde per smettere di fumare, di cui all'articolo 11, mira a favorire un maggiore accesso dei fumatori al servizio, peraltro al momento non quantificabile, ferma restando la capacità dell'Istituto superiore di sanità di far fronte all'eventuale maggior numero di telefonate nell'ambito delle risorse già attribuite all'Istituto stesso;
    la relazione tecnica erroneamente prevede, a differenza di quanto stabilito dal disposto normativo, l'applicazione di una specifica tariffa anche per le attività di cui all'articolo 20, relative alla gestione dei dati e delle notifiche sull'immissione in commercio dei prodotti del tabacco di nuova generazione;
    le attività di verifica dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli sui distributori automatici all'atto dell'installazione, di cui all'articolo 24, comma 4, potrebbero essere di scarsa efficacia, poiché è stato riscontrato che le manomissioni avvengono successivamente all'installazione degli apparecchi e che difficilmente si potranno riscontrare violazioni, atteso che l'intervento dell'Agenzia avverrebbe su richiesta dell'operatore;
    peraltro le medesime attività di verifica all'atto dell'installazione potrebbero comportare la necessità di distogliere significative risorse destinate a inderogabili compiti d'istituto;
    i controlli periodici sui distributori automatici da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli invece potranno essere svolti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, trattandosi di attività che sono già espletate nel quadro delle iniziative di controllo programmate annualmente,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula il seguente rilievo sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   All'articolo 24, comma 4, sostituire le parole: devono essere sottoposti, di norma, all'atto dell'installazione e, comunque, periodicamente con le seguenti: possono essere sottoposti all'atto dell'installazione e, comunque, devono essere sottoposti periodicamente».

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere del relatore.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), nel valutare in maniera complessivamente favorevole i contenuti del provvedimento in esame, che consente di adeguare la disciplina interna al quadro comunitario, osserva tuttavia come le misure nello stesso delineate non appaiano in grado di superare taluni ritardi che ancora si registrano, Pag. 102a livello normativo, nel settore della lavorazione e della vendita dei prodotti da fumo, tanto sul versante della lotta alla contraffazione e al contrabbando, da cui pure potrebbero derivare effetti positivi in termini di maggior gettito, tanto sul piano della effettiva tutela della salute. In tale quadro, considera pertanto opportuno addivenire ad una reale armonizzazione, anche dal punto di vista del relativo trattamento fiscale, dei cosiddetti nuovi prodotti da fumo rispetto al mercato già esistente. Con riferimento alla proposta di parere del relatore, suggerisce tuttavia di ripristinare l'obbligatorietà dei controlli all'atto della installazione dei distributori automatici, di cui all'articolo 24 dello schema di decreto in oggetto.

  Edoardo FANUCCI, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda come nella seduta di ieri il Governo abbia espresso la propria contrarietà sul mantenimento dell'obbligatorietà dei controlli preventivi all'atto della installazione dei distributori automatici, così come prevista dal testo originario dell'articolo 24, ciò anche sulla base di valutazioni di carattere finanziario.

   Il viceministro Enrico MORANDO, nel ribadire quanto già riferito dalla sottosegretaria De Micheli nella seduta di ieri in ordine alla scarsa efficacia dei controlli preventivi sui distributori automatici ed al fatto che, come rimarcato dall'Agenzia delle dogane, qualora essi fossero resi obbligatori potrebbero comportare la necessità di distogliere significative risorse destinate a inderogabili compiti d'istituto, conferma l'assenso del Governo sulla proposta di parere in precedenza formulata dal relatore.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.15.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 26 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Edoardo FANUCCI. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 15.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 e relativa nota di variazioni.
C. 3445 Governo, approvato dal Senato e C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 25 novembre 2015.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), dichiarando preliminarmente il proprio apprezzamento nei confronti della manovra nel suo complesso per la presenza di misure di stimolo della domanda aggregata, desidera incentrare il proprio intervento sul tema specifico della decontribuzione degli oneri sociali per le imprese che assumono lavoratori. Osserva innanzitutto che la misura ha già dimostrato la sua efficacia in tutto il territorio nazionale, in quanto l'aumento del reddito disponibile comporta un aumento della domanda e dei consumi, con effetti positivi su tutto il sistema economico. Evidenzia che l'aumento dell'occupazione a tempo indeterminato è dovuto sia all'assunzione di nuovi lavoratori, precedentemente disoccupati, sia alla trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato, con applicazione del nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti. Anche quest'ultima categoria, a suo parere, ha contribuito all'incremento dei consumi, in quanto, a parità di retribuzione, i lavoratori a tempo indeterminato hanno una maggiore propensione al consumo rispetto ai lavoratori con contratto a termine. Pag. 103
  Rileva inoltre che, al contrario di quanto da alcuni affermato, la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato abbia favorito l'istaurazione di tale tipologia di rapporti anche al Sud, seppur naturalmente in maniera meno rilevante rispetto al resto del Paese in considerazione della maggiore debolezza dell'economia meridionale.
  Conclude ribadendo quindi di condividere gli incentivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, che potrebbero favorire la crescita dell'occupazione e della domanda anche nel Mezzogiorno, evidenziando la maggiore rapidità con la quale tali incentivi producono effetti positivi sull'economia, rispetto al credito di imposta per gli investimenti, i cui effetti sono probabilmente più vasti e duraturi, ma decisamente meno immediati.

  Giampaolo GALLI (PD) osserva che le posizioni sinora emerse nel dibattito sul disegno di legge di stabilità possono essere suddivise in due gruppi: i rigoristi, che accusano la manovra di aggravare il disavanzo dello Stato, e, dalla parte opposta, coloro che la ritengono poco orientata alla crescita. Al riguardo segnala che la sua posizione non rientra in nessuna di dette categorie, ritenendo che la manovra sia equilibrata, ponendosi come obiettivo la crescita seppur senza dimenticare la tenuta dei conti pubblici.
  A dimostrazione dell'equilibrio della manovra, in risposta a coloro che segnalano la mancanza di investimenti pubblici, evidenzia che l'allentamento dei vincoli di bilancio gravanti sugli enti territoriali comporterà un aumento degli investimenti effettuati dai suddetti enti.
  Con riferimento alla sicurezza e alla necessità di adottare idonee misure per contrastare la minaccia del terrorismo, ritiene che i maggiori investimenti a ciò finalizzati non possano comunque prescindere dal consolidamento dei conti pubblici, al fine di evitare con l'aumento del debito una nuova crisi finanziaria i cui effetti potrebbero essere aggravati dalle ricadute negative sul piano economico degli effetti prodotti dagli attentati terroristici.
  In relazione alle clausole di salvaguardia segnala che il frequente ricorso alle stesse, effettuato da questo Governo, come dai precedenti, dovrebbe costituire un'attestazione della loro necessità, ferma restando la possibilità per ciascun collega di presentare proposte per la loro sterilizzazione.
  Dichiara poi di condividere le considerazione dell'onorevole Dell'Aringa in merito agli strumenti per favorire l'occupazione. Ribadisce inoltre la necessità di stimolare gli investimenti, i quali, soprattutto al Sud, hanno subito una caduta drammatica e che avrebbero effetti positivi sull'occupazione e sui consumi.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) osserva che il suo gruppo condivide la predisposizione di misure per incentivare gli investimenti nel Sud e il rafforzamento degli strumenti di garanzia per il credito alle imprese, per cui preannuncia la presentazione di emendamenti in materia. Al riguardo ritiene che possa stabilirsi una collaborazione costruttiva tra maggioranza e opposizione volta a migliorare ed integrare il testo approvato dal Senato.
  Ritiene inoltre che vada adottata una seria politica di spending review, sul modello di quella fatta nel Regno Unito, mentre fino ad ora nel nostro Paese ci si è tendenzialmente limitati a tagli più o meno selettivi della spesa.
  Rileva inoltre la necessità di affrontare, con le proposte emendative, problematiche che si trascinano da molti anni.
  Con particolare riferimento agli incentivi per gli investimenti al Sud osserva che nel passato si sono sperimentati vari strumenti che però si sono dimostrati di scarsa efficacia, mentre occorre predisporre al riguardo misure che possano veramente sostenere le imprese nella spesa per investimenti anche tramite la facilitazione all'accesso al credito bancario e una fiscalità di vantaggio.
  Esprime inoltre perplessità sul fatto che la manovra sia effettuata sostanzialmente Pag. 104in deficit, dal momento che molte coperture, come quella basata sul maggior gettito dai giochi, appaiono aleatorie. Ciò desta perplessità in considerazione del livello raggiunto dal debito pubblico.
  Evidenzia che per favorire la crescita la strada maestra non è quella di fare deficit, chiedendo deroghe sul rispetto dei parametri di bilancio in sede europea, bensì quella di cercare di ottenere cambiamenti sulle politiche adottate a livello europeo per quanto riguarda le regole comuni sulla contabilizzazione degli investimenti e sul Patto di stabilità e crescita, al fine di poter finalmente utilizzare risorse finanziarie bloccate dalle regole medesime.
  Ritiene inoltre che notevoli risorse necessarie per la tenuta dei conti e per ulteriori investimenti produttivi potrebbero essere ottenute tramite efficaci e decisi tagli alla spesa improduttiva, oltre che tramite una razionalizzazione delle agevolazioni ed esenzioni fiscali, temi su cui fino ad ora il Governo non è intervenuto in maniera adeguata.
  Rileva inoltre che andrebbero inserite nella legge di stabilità misure, finanziate con sufficienti risorse, per adeguare le pensioni minime, per il sostegno della famiglia, per la tutela dei soggetti deboli, per la scuola, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego con particolare riferimento al comparto della sicurezza.
  Auspica che la manovra esca molto migliorata dall'esame presso la Camera, ma anche per agevolare il lavoro emendativo chiede al Governo di chiarire la sua posizione sui temi di principale urgenza e rilevanza da affrontare.

  Francesco CARIELLO (M5S) esprime un giudizio molto critico sulla manovra finanziaria. Nel rispondere alle considerazioni del deputato Gianfranco Galli, rileva che le perplessità del gruppo M5S riguardano il fatto che la manovra produca deficit per neutralizzare le clausole di salvaguardia, peraltro solo con riferimento al 2016, mentre una seria e condivisibile manovra in deficit dovrebbe destinare le relative risorse ad investimenti pubblici per favorire una crescita sostenibile. Rileva inoltre che erroneamente ci si sofferma sul valore del debito in valore assoluto, mentre sarebbe necessario agire sul denominatore del rapporto debito-PIL adottando politiche favorevoli alla crescita.
  Rileva inoltre che uno degli strumenti più efficaci e più equi per favorire la domanda sarebbe rappresentato dal reddito di cittadinanza. Al riguardo rileva che tale strumento, non condiviso dall'attuale maggioranza e dal Governo in sede nazionale, invece è stato introdotto da alcune regioni governate dagli stessi partiti di maggioranza, ma in maniera disorganica e con risorse irrisorie. Sarebbe invece preferibile predisporre al riguardo un intervento coordinato a livello nazionale, dotandolo di risorse adeguate.
  Ritiene inoltre che la revisione della spesa dovrebbe essere effettuata in maniera molto più efficace di quanto fatto dal Governo Letta prima e dal Governo Renzi poi, con un lavoro di monitoraggio sistematico che dovrebbe partire dal Parlamento per quanto riguarda gli indirizzi principali.
  Lamenta inoltre l'assenza nella legge di stabilità 2016 di un piano organico per ridurre il divario economico tra Nord e Sud, che aumenta purtroppo sempre più, evidenziando l'ottica distorta spesso adottata di soffermarsi su indicatori medi a livello nazionale.
  Fa presente inoltre che la regola del debito non è praticamente quasi mai rispettata dai vari Paesi europei, ciò che dimostra che il Patto di stabilità e crescita pone regole poche realistiche e dannose per la crescita. Sarebbe quindi opportuno agire in sede europea per una revisione delle regole di bilancio, in modo da potersi discostare da una politica incentrata esclusivamente sull'austerità e che ha condotto ad esiti drammatici a livello sociale.

  Generoso MELILLA (SI-SEL) preannuncia a nome del suo gruppo la presentazione di una relazione di minoranza sui provvedimenti in esame.

  Il viceministro Enrico MORANDO, intervenendo in sede di replica, tende ad Pag. 105evidenziare in primo luogo che, forse per la prima volta negli ultimi anni, assume un significato di grande rilevanza per la comprensione della manovra finanziaria la lettura del bilancio a legislazione vigente. Al riguardo rileva che siano utili al riguardo i dati evidenziati nella seduta di ieri dal relatore Tancredi per quanto riguarda le missioni che mostrano gli incrementi e i decrementi più significativi rispetto all'anno precedente.
  Il bilancio a legislazione vigente per il 2016, per esempio, per la prima volta dopo svariati anni incrementa notevolmente la spesa per l'istruzione. Rileva al riguardo che finalmente si è compreso che viviamo nella società della conoscenza e che il capitale umano assume una valenza strategica.
  Evidenzia inoltre, con riferimento al sostanzioso aumento della dotazione della missione «Fondi da ripartire», che nei prossimi anni, ai fini di una maggiore trasparenza dei dati di bilancio, anche in considerazione della prossima operatività dell'unificazione dei documenti di bilancio, sarebbe auspicabile ridurre se non eliminare tale missione poco esplicativa.
  Ritiene inoltre che sia di grande interesse la lettura di quanto evidenziato dal relatore Tancredi con riferimento alle modifiche introdotte nel disegno di legge di bilancio dalla I Nota di variazione, con la quale vengono scontati nel disegno di legge di bilancio gli effetti contabili determinati dal disegno di legge di stabilità. Al riguardo di grande interesse appare il notevole incremento delle spese in conto capitale rispetto all'anno precedente, ciò che implica maggiori risorse per investimenti pubblici anche nel Sud del Paese.
  Replicando al deputato Alberto Giorgetti, pone in evidenza l'incremento rilevante della dotazione finanziaria del Fondo di garanzia dello Stato per le PMI, che viene quindi rifinanziato in maniera significativa in modo da agevolare il credito bancario alle imprese e così contrastare il fenomeno del credit crunch, per il cui superamento appare però decisivo affrontare in maniera adeguata il tema delle sofferenze bancarie, su cui si sta lavorando in sede europea.
  Con riferimento all'intervento del deputato Marcon nella seduta di ieri, non condivide il giudizio secondo cui la manovra non sarebbe orientata alla crescita, dal momento che la stessa manovra è composta da numerose misure di carattere espansivo. Ritiene quindi che si possa condividere o meno le scelte di allocazione delle maggiori risorse stanziate, ma non si possa negare che i provvedimenti di bilancio abbiano come obiettivo principale la crescita. Rileva che, al contrario di quanto avvenuto a partire dal 1992, la manovra finanziaria in esame sia caratterizzata dal porsi come obiettivo principale la crescita e come vincolo il consolidamento dei conti.
  Replicando invece all'intervento del deputato Palese nella seduta di ieri e all'intervento odierno del deputato Cariello, fa presente che la neutralizzazione totale delle clausole di salvaguardia per il 2016 proietta i suoi effetti in maniera strutturale anche sugli anni successivi, per cui è vero che nel 2017 e nel 2018 permangono alcune clausole di salvaguardia, ma per un importo ridotto rispettivamente di 11 miliardi e 9 miliardi di euro.
  Concorda inoltre con l'esigenza di affrontare il tema della revisione della spesa in maniera più sistematica, cifrando i risparmi da conseguire tassativamente per ogni comparto della spesa pubblica, sull'esempio di quanto fatto al riguardo da altri Paesi dell'UE, come il Regno Unito.
  Ribadisce inoltre l'impegno convinto del Governo sulla necessità di promuovere gli investimenti destinati al Mezzogiorno. Nel condividere al riguardo le considerazioni in precedenza svolte dal deputato Dell'Aringa, ritiene essenziale dismettere la politica degli anni passati orientata allo stanziamento di incentivi, anche di rilevante entità, che all'atto pratico si sono poi troppo spesso rilevati di scarsa utilizzazione, privilegiando viceversa un mix efficace tra il prolungamento della decontribuzione per le nuove assunzioni e la concessione di un credito di imposta automatico per gli investimenti. Su tale versante conferma la volontà del Governo ad addivenire ad una soluzione di tale problematica nel corso dell'esame del disegno di Pag. 106legge di stabilità presso la Camera, attraverso la presentazione di specifiche proposte emendative del Governo medesimo ovvero valorizzando i contenuti di proposte emendative di iniziativa parlamentare. Conferma altresì l'intenzione del Governo, peraltro già anticipata dal Presidente del Consiglio, di introdurre nel corso dell'esame presso la Camera specifici interventi aggiuntivi nel campo della sicurezza.

  Edoardo FANUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare congiunto dei provvedimenti in titolo.

  La seduta termina alle 16.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 26 novembre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 16.25 alle 16.35.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 26 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Edoardo FANUCCI. – Interviene il viceministro per l'economia e le finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 17.50.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul trasferimento e la messa in comune dei contributi al Fondo di risoluzione unico, con Allegati, fatto a Bruxelles il 21 maggio 2014, con processo verbale di rettifica, fatto a Bruxelles il 22 aprile 2015.
C. 3449 Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, avverte che l'Assemblea ha trasmesso, in data odierna, il fascicolo n. 1 degli emendamenti. Al riguardo, osserva che le proposte emendative in esso contenute non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario, ad eccezione delle proposte emendative Sibilia 3.9, Battelli 3.10 e Di Stefano 3.11, che sono volte, a vario titolo, a vincolare i contenuti del provvedimento legislativo di cui all'articolo 3 del disegno di legge di ratifica, con il quale fare fronte agli oneri eventualmente discendenti dal considerando n. 13 e dall'attuazione dell'articolo 15 dell'Accordo. Sulle citate proposte emendative ritiene pertanto opportuno acquisire l'avviso del Governo.
  Sulle rimanenti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1 propone invece di esprimere nulla osta.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere contrario sugli emendamenti Sibilia 3.9 e Di Stefano 3.11, in quanto non si può predeterminare il contenuto finanziario del provvedimento legislativo di cui all'articolo 3 del disegno di legge di ratifica. Esprime parere contrario anche sull'emendamento Battelli 3.10, in quanto qualsiasi misura volta alla copertura degli eventuali oneri derivanti dal provvedimento comporterà necessariamente oneri per i cittadini. Esprime invece nulla osta sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1.

  Edoardo FANUCCI, presidente e relatore, preso atto dei chiarimenti del Governo, propone di esprimere parere contrario sugli emendamenti 3.9, 3.10, 3.11, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura. Propone altresì di esprimere nulla osta sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1 degli emendamenti.

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 17.55.