CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 novembre 2015
538.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
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  Mercoledì 11 novembre 2015. — Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Parere su modifiche allo statuto della Rai.
(Esame e conclusione).

  Roberto FICO, presidente e relatore, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame del parere sulle modifiche allo statuto della Rai.
  Ricorda, altresì, che il parere, che viene espresso ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legislativo del Capo provvisorio dello Stato 3 aprile 1947, n. 428, riguarda lo schema di decreto ministeriale recante l'approvazione di modifiche agli articoli 4, 11, 21 e 31 dello statuto della Rai-Radiotelevisione italiana SpA.
  Fa, quindi, presente che all'articolo 4, che disciplina l'oggetto sociale, sono apportate modifiche di aggiornamento e di adeguamento normativo del testo, che hanno un carattere meramente formale, in quanto tengono conto di variazioni nella numerazione dei commi e delle lettere intervenute nelle norme di legge di riferimento.
  Osserva poi che all'articolo 21 è stato inserito un nuovo comma 4 (con conseguente rinumerazione dei commi successivi), che stabilisce l'ineleggibilità ovvero la decadenza automatica dalla carica di amministratore in presenza di provvedimento che dispone il rinvio a giudizio o di sentenza di condanna relativi a determinate Pag. 142fattispecie di reato o a illeciti amministrativi dolosi, ovvero, per gli amministratori con deleghe, in caso di applicazione di misure cautelari di tipo personale.
  Le modifiche proposte agli articoli 21, commi 1, 8 e 9, e 31, comma 1, sono volte a recepire le disposizioni normative in materia di parità di genere nel consiglio di amministrazione e nel collegio sindacale.
  Con riferimento all'aggiunta del comma 3 all'articolo 11, che consente alla Rai, in presenza di accertate esigenze finanziarie della società, l'emissione di strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati, sottolinea che a seguito di tale modifica statutaria la Rai non sarebbe più tenuta a rispettare il limite di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, che ha fissato in euro 240 mila annui il limite massimo dei compensi e delle retribuzioni spettanti, rispettivamente, agli amministratori con deleghe e ai dipendenti delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.
  La vigente normativa prevede, infatti, che il limite di cui al citato articolo 13, comma 1, non possa applicarsi per i compensi e le retribuzioni spettanti, rispettivamente, agli amministratori con deleghe e ai dipendenti delle società direttamente o indirettamente controllate dalle pubbliche amministrazioni che emettono esclusivamente strumenti finanziari, diversi dalle azioni, quotati nei mercati regolamentati.
  È dell'avviso che la legittima esigenza della Rai di ristrutturare il proprio debito a condizioni economicamente più vantaggiose non possa avere riflessi sulle retribuzioni dei propri amministratori con deleghe e dei propri dipendenti, visto che a seguito del mancato rispetto di detto limite la Rai si troverebbe a corrispondere per le retribuzioni dei propri amministratori e dipendenti alcuni milioni di euro in più, con ciò in parte vanificando i benefici per il bilancio dell'azienda derivanti dall'emissione sui mercati internazionali di un prestito obbligazionario non convertibile.
  Ricorda che, come precisato a pagina 19 del bilancio approvato dall'assemblea dei soci lo scorso 25 maggio, la Rai si era adeguata al limite di cui al citato articolo 13, comma 1, sia per le retribuzioni del presidente e del direttore generale, sia per quelle degli altri dirigenti con retribuzione sopra il tetto. Tuttavia, allo stato attuale tale limite, a seguito dell'emissione dei titoli obbligazionari, sarebbe stato di nuovo superato, riportando retribuzioni e compensi al di sopra del tetto.
  Segnala, infine, che la Rai già in altre occasioni ha modificato il proprio statuto sociale, al fine di recepire disposizioni normative adottate dal legislatore anche per altre tipologie di società.
  Propone, pertanto, di esprimere sulle modifiche in esame parere favorevole a condizione che, con riferimento alla disposizione di cui si propone l'introduzione al comma 3 dell'articolo 11, sia inserita nello statuto anche la previsione che la Rai si attiene a quanto stabilito nell'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 66 del 2014 nel determinare il limite massimo dei compensi e delle retribuzioni spettanti, rispettivamente, agli amministratori con deleghe e ai propri dipendenti (allegato 1).

  La deputata Mirella LIUZZI (M5S) si chiede come la Rai possa superare con una modifica statutaria quanto previsto dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 66 del 2014 in materia di limiti alle retribuzioni.

  Il deputato Federico FAUTTILLI (PI-CD) domanda se l'eventuale adeguamento delle retribuzioni al limite previsto nell'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 66 valga esclusivamente per il futuro.

  Roberto FICO, presidente e relatore, precisa che l'eventuale introduzione del tetto alle retribuzioni sullo statuto non avrebbe effetto retroattivo.

  La deputata Lorenza BONACCORSI (PD) ritiene che sia opportuno procedere a un approfondimento sui risvolti normativi che pone la condizione inserita dal relatore nella proposta di parere.

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  Il deputato Nicola FRATOIANNI (SI-SEL) condivide la proposta di parere formulata dal relatore. Ritenendo che non vi siano particolari complessità da superare e che la fissazione del tetto alle retribuzioni sia assolutamente opportuna, preannuncia fin da ora il proprio voto favorevole sul testo in esame.

  Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-PdL-XVII) si esprime favorevolmente sulla proposta di parere del relatore. Ritiene che la condizione ne sia elemento fondamentale e ne auspica una unanime condivisione.

  La deputata Lorenza BONACCORSI (PD) sottolinea che il gruppo del PD, grazie anche al contributo del segretario della Commissione Anzaldi, ha da sempre condotto una battaglia sull'applicazione del tetto agli emolumenti in Rai.

  Roberto FICO, presidente e relatore, dopo aver precisato che la Rai può legittimamente discostarsi dal parere della Commissione, dà lettura di uno stralcio della risposta che la società concessionaria ha dato a un quesito presentato in argomento dal collega Anzaldi e in cui si fa riferimento al quadro normativo che regola la materia.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP) si dichiara favorevole alla proposta di parere e propone che la formulazione della condizione sia resa ancora più incisiva.

  Roberto FICO, presidente e relatore, chiede ai colleghi se intendano procedere immediatamente alla riformulazione del testo ovvero rinviarne l'esame ad altra seduta.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S), nello stigmatizzare quanto accaduto in sede di espressione del parere sul contratto di servizio, a tutt'oggi non ancora sottoscritto dalle parti, ribadisce la propria convinzione sulla necessità di approvare la proposta del relatore, anche per rispetto di tutti i cittadini che pagano il canone.

  Il deputato Michele ANZALDI (PD) sostiene che la Commissione si trovi dinanzi a due obblighi, ovvero l'adeguamento delle previsioni dello Statuto della Rai alla legge che fissa i limiti agli emolumenti e il rispetto della norma che prevede una deroga ai tetti per le società che procedono a emissioni obbligazionarie, la qual cosa peraltro costituisce per la Rai una mera eventualità che potrebbe anche non verificarsi. È dunque dell'opinione che il parere vada reso nel testo formulato dal relatore.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP) ribadisce la necessità di rafforzare la formulazione della condizione, in quanto se è vero che è prevista la possibilità di deroga al tetto, è pur vero che la Rai incassa dai cittadini un canone che, tra l'altro, nella recente previsione contenuta nel disegno di legge di stabilità, consentirebbe all'azienda di contare su entrate più sicure.

  Il deputato Federico FAUTTILLI (PI-CD) ritiene che la Commissione non possa eludere il problema e che debba procedere a una rapida approvazione del parere, ancorché la Rai abbia la facoltà di derogare alla norma sui limiti agli emolumenti.

  Il deputato Pino PISICCHIO (Misto), nel convenire sulla proposta di parere del relatore, trova che sia paradossale discutere di tetti alle retribuzioni, mentre alcuni consiglieri di amministrazione che si trovano in stato di quiescenza sono privati di ogni remunerazione, pur svolgendo un'attività che implica notevoli responsabilità sul piano giuridico e amministrativo.

  Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-PdL-XVII), considerato che tutti i colleghi sembrano favorevoli all'introduzione dei limiti alle retribuzioni nello statuto della Rai, è dell'opinione che si possa procedere all'immediata approvazione della proposta di parere già nella seduta odierna. Non esclude peraltro che la previsione della possibilità di emissione di obbligazioni sia stata fatta proprio per aggirare i limiti alle retribuzioni.

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  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) sottolinea che la Rai non ha alcun obbligo di emettere obbligazioni.

  Il senatore Vincenzo CUOMO (PD), pur considerando la teorica possibilità per la Rai di superare i limiti agli emolumenti previsti dal decreto legge n. 66 del 2014, precisa che l'intento dei componenti del gruppo del PD è di rafforzare il parere, formulando un indirizzo più stringente sulla base delle proposte avanzate dal senatore Bonaiuti, così da superare le perplessità espresse dalla collega Bonaccorsi.

  Roberto FICO, presidente e relatore, accogliendo le osservazioni dei colleghi, procede ad una riformulazione della condizione. Sottolinea, inoltre, che un parere espresso all'unanimità di per sé assume una forte valenza politica.
  Pone quindi in votazione la proposta di parere così come riformulata.

  La Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole con condizione, nel testo riformulato dal relatore (vedi allegato 2).

Comunicazioni del presidente.

  Roberto FICO, presidente, comunica che sono pubblicati in allegato, ai sensi della risoluzione relativa all'esercizio della potestà di vigilanza della Commissione sulla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, approvata dalla Commissione il 18 marzo 2015, i quesiti dal n. 354/1808 al n. 357/1819, per i quali è pervenuta risposta scritta alla Presidenza della Commissione (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 11 novembre 2015. — Presidenza del presidente Roberto FICO.

  L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

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