CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 novembre 2015
538.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 8

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 11 novembre 2015.

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni non governative «Emergency» e «Un ponte per....» nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 174/2015, recante «Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione» (C. 3393 Governo).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.30 alle 9.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 novembre 2015. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Francesco Saverio GAROFANI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi e il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 174/2015: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 3393 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 novembre 2015.

Pag. 9

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica che sono state presentate 97 proposte emendative (vedi allegato).
  Ricorda che ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del regolamento, non sono ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera. Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. In base alle disposizioni interne e alla giurisprudenza della Corte costituzionale, le materie oggetto di esame devono essere individuate non mediante un criterio finalistico – cioè alla luce della finalità del provvedimento, che nel caso di specie è quella di autorizzare il finanziamento della partecipazione dell'Italia a missioni internazionali o a iniziative di cooperazione civile – bensì mediante l'analisi delle singole e specifiche disposizioni contenute nel decreto-legge.
  Alla luce di tali criteri, avverte che i presidenti considerano inammissibile l'articolo aggiuntivo Rabino 10.01, che prevede che l'Onlus Federazione internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà nel Mediterraneo-Mar Nero provveda all'istituzione di un Osservatorio sull'informazione e la partecipazione nelle politiche ambientali e azioni di sviluppo economico sostenibile locale, con il compito di individuare e sostenere soluzioni ai problemi più urgenti di sviluppo economico sostenibile nell'area del Mediterraneo e del Mar Nero.
  Avverte infine che sostituirà il relatore per la IV Commissione, deputato Causin, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna per concomitanti impegni istituzionali.

  Tatiana BASILIO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che il fascicolo degli emendamenti è stato appena messo a disposizione delle Commissioni. Chiede, quindi, se sia possibile sospendere brevemente la seduta al fine di valutare le proposte emendative presentate dagli altri gruppi.

  Donatella DURANTI (SI-SEL) si associa alla richiesta della deputata Basilio.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene condivisibile la richiesta avanzata dalle colleghe dei gruppi del Movimento 5 Stelle e di Sinistra italiana, che appoggia anche a nome del proprio gruppo.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, prende atto che la richiesta dell'onorevole Basilio è condivisa da tutti i gruppi e sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.25 è ripresa alle 14.45.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione, formula un invito al ritiro o altrimenti parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Maria Edera SPADONI (M5S), intervenendo sul suo emendamento 1.22, di cui auspica l'approvazione, ne illustra la ratio precisando che quelle nei Balcani Occidentali appaiono rientrare nel novero delle missioni internazionali che non hanno conseguito gli obiettivi prefissati. Per tale ragione il suo gruppo ritiene, in generale, più proficuo stornare parte dei fondi di finanziamento delle missioni stesse in favore degli interventi di cooperazione allo sviluppo. Aggiunge che le comunicazioni rese ieri dal Governo in merito all'impegno internazionale in Afghanistan hanno contribuito Pag. 10a rafforzare l'orientamento sulla maggiore efficacia degli interventi di natura civile rispetto a quelli militari per il mantenimento della pace e della stabilità negli scenari di crisi.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Spadoni 1.22, Paolo Bernini 1.23, Rizzo 1.24 e Paolo Bernini 1.17.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 1.10, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Tatiana BASILIO (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.25, a sua prima firma, ricorda che il precedente decreto-legge «missioni» aveva prorogato la partecipazione di personale militare alla missione a Cipro solo fino al 31 marzo 2015. Domanda, quindi, al rappresentante del Governo quali siano le ragioni che hanno indotto l'Esecutivo a ripristinare questa missione senza neanche prevedere prima un passaggio parlamentare, tanto più che nel frattempo non sono intervenuti elementi di novità in ambito delle Nazioni Unite.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) si riallaccia a quanto già ricordato dalla collega Basilio e aggiunge che, nelle comunicazioni del Governo sulle missioni internazionali svolte in occasione dell'esame del decreto-legge n. 7 del 2015, la ministra della difesa Pinotti aveva annunciato che alcune missioni di minore importanza, tra cui quella a Cipro, erano oramai in chiusura.
  Domanda, quindi, a sua volta il motivo della riattivazione della missione a Cipro e quali siano le finalità della stessa missione, lamentando la carenza di adeguate informazioni al Parlamento.

  Il sottosegretario Mario GIRO segnala che la opportunità di riattivare la missione a Cipro deriva dai progressi registrati quest'anno nel negoziato tra Turchia e Cipro e dalla conseguente richiesta emersa in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, soprattutto ai fini della tutela dei siti dell'ONU presenti nell'isola. Nell'evidenziare quindi che l'impegno dell'Italia, che ha risposto positivamente a tale invito, è comunque sottoposto ad autorizzazione attraverso il provvedimento in titolo, ricorda altresì che il nostro Paese è tra i maggiori contributori delle Nazioni Unite con riferimento al finanziamento delle operazioni dei «caschi blu» ONU.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) ringrazia il sottosegretario Giro per aver fornito, per la prima volta, dettagli importanti sulla partecipazione del personale militare italiano alla missione a Cipro.

  Tatiana BASILIO (M5S) ritira l'emendamento 1.25, a sua prima firma.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) ritira gli emendamenti 1.16 e 1.15, a sua prima firma.

  Carlo SIBILIA (M5S) preannunzia la presentazione in Assemblea di una proposta emendativa volta a correggere il rifinanziamento della missione a Cipro nel senso di un arrotondamento della cifra prevista.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 1.11, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Duranti 1.1, Palazzotto 1.2, Duranti 1.3, Palazzotto 1.4, Basilio 1.26, Palazzotto 1.5, Duranti 1.6, Manlio Di Stefano 1.27, Marcon 1.7, Fava 1.8 e Duranti 1.9.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti Gianluca Pini 1.14, 1.13 e 1.12, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.Pag. 11
  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Grande 1.18, Del Grosso 1.19, Corda 1.20, Rizzo 1.21, Corda 1.28, Basilio 1.29 e Frusone 1.30.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione, formula un invito al ritiro o altrimenti parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 2, ad eccezione degli emendamenti Artini 2.19 e 2.20, sui quali si riserva di esprimere il parere dopo aver svolto un ulteriore approfondimento.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fava 2.1, Piras 2.2, Fava 2.3, gli identici emendamenti Piras 2.4 e Frusone 2.35, nonché l'emendamento Basilio 2.23.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti Gianluca Pini 2.17 e 2.8, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Di Battista 2.34, Sibilia 2.25, Basilio 2.33, Del Grosso 2.32 e Grande 2.24.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 2.9, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) illustra il proprio emendamento 2.21, che è finalizzato a fare rientrare il contingente italiano impegnato in Afghanistan, così come il Governo aveva annunciato, in occasione dell'esame del precedente decreto-legge «missioni» (n. 7 del 2015), nelle sue comunicazioni di marzo 2015 sullo stato delle missioni internazionali.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Artini 2.21, Paolo Bernini 2.26, Sibilia 2.28, Tofalo 2.27, Di Battista 2.22, Corda 2.29 e Rizzo 2.30.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti Gianluca Pini 2.12, 2.11, 2.13 e 2.14, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato. Ricorda poi che gli emendamenti Artini 2.19 e 2.20 sono stati accantonati.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Piras 2.5 e 2.6 e Marcon 2.7.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti Gianluca Pini 2.15, 2.16 e 2.18, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono, quindi, l'emendamento Tofalo 2.31.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, d'intesa con il relatore per la III Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 3.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Palazzotto 3.1, nonché gli identici emendamenti Piras 3.2 e Frusone 3.5.

  Manlio DI STEFANO (M5S), intervenendo sul suo emendamento 3.6, chiede ai colleghi commissari valutarlo attentamente. Ricordando, infatti, che il Movimento 5 Stelle non condivide moltissimi Pag. 12aspetti del provvedimento in titolo, richiama in particolare l'attenzione sulla questione dei fucilieri «marò». Nell'osservare che l'avvio dell'arbitrato internazionale non ha portato a sostanziali modifiche nella vicenda, che vede tuttora cristallizzata la condizione di restrizione della libertà dei due militari, e rammentando anche i tentativi di risoluzione precedentemente operati da Staffan de Mistura, chiarisce come la finalità della proposta emendativa in esame sia quella di sospendere la partecipazione del personale militare italiano all'operazione dell'Unione europea per il contrasto alla pirateria Atalanta finché non si pervenga ad una positiva soluzione della vicenda. Ribadisce come il Movimento 5 Stelle consideri del tutto illegale la richiamata condizione di restrizione di libertà dei due fucilieri.
  Nell'osservare come non si stia ottenendo nulla dall'India tramite lo strumento dell'arbitrato internazionale, chiede di prendere posizione al di là della dialettica diplomatica, rimarcando peraltro come la posizione del Movimento 5 Stelle si differenzi da quella di altri gruppi – quali, ad esempio Fratelli d'Italia, che domandano un semplice «ritorno a casa» dei fucilieri di Marina – essendo orientata al rigoroso rispetto del diritto internazionale.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), replicando alle osservazioni dell'onorevole Di Stefano, pur manifestando concordanza sul tema, rileva come la ricostruzione della vicenda da parte dello stesso onorevole Di Stefano non si possa considerare completa. Ricorda che fin dalla missione svolta nel gennaio del 2014, anche su stimolo dell'allora presidente della Commissione Difesa, onorevole Elio Vito, si è avviato un dibattito parlamentare che ha sistematicamente registrato l'unità di intenti delle forze politiche presenti in Parlamento sulla questione. Ricorda come l'allora ministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale Federica Mogherini avviò il percorso dell'arbitrato internazionale, entrato nella sua fase attuativa con l'attuale ministro Gentiloni. Anche sulla scorta dell'atto di indirizzo condiviso da tutti i gruppi in occasione dell'esame del decreto-legge n. 109 del 2014, l'arbitrato ha portato significativi elementi per la risoluzione della questione, con particolare riferimento alla decisione sulla non prevalenza della giurisdizione indiana sulla controversia e sulla valutazione delle determinanti prove balistiche. Pertanto, nel valutare positivamente la scelta compiuta dal Governo circa l'arbitrato internazionale e ritenendo che non vi sia diversità di percezione o di vedute sulla vicenda tra i gruppi di maggioranza e di opposizione, giudica controproducente assumere in questa fase una linea di contraddittorio con la comunità internazionale e auspica, invece, un nuovo atto di indirizzo al Governo per un rapido rientro in Patria dei due fucilieri in libertà e onore.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, ricorda che, oltre all'ordine del giorno richiamato dal deputato Amendola, ci sono state le ultime comunicazioni periodiche del Governo sullo stato delle missioni in corso, svoltesi il 6 ottobre scorso, nel corso delle quali la ministra della difesa ha informato il Parlamento del fatto che il Governo riteneva che l'Italia dovesse proseguire la propria partecipazione alla missione Atalanta.

  Manlio DI STEFANO (M5S), replicando a sua volta alle considerazioni dell'onorevole Amendola, ricorda come l'ordine del giorno e la norma inserita nel provvedimento nel 2014 fossero connessi ad un'interazione con l'India, da cui però non è mai pervenuta alcuna apertura. Ritiene che l'arbitrato internazionale in corso richiederebbe una collaborazione fattiva anche da parte indiana, collaborazione ad oggi non riscontrabile. Appare quindi opportuna pressione sulla comunità internazionale finalizzata alla positiva soluzione della vicenda, data la non evoluzione del rapporto diplomatico tra i due Paesi.

  Gian Piero SCANU (PD), premesso di condividere l'intervento del deputato Pag. 13Amendola, esprime l'avviso che le Commissioni dovrebbero tuttavia evitare di dividersi su iniziative riguardanti la vicenda dei due marò, rispetto alla quale si è sempre mantenuta in passato l'unità di spirito e di intenti di tutte le forze politiche. Per questa ragione, invita il deputato Manlio Di Stefano a valutare la possibilità di ritirare il suo emendamento 3.6, per ragionare assieme agli altri gruppi in vista della presentazione in Assemblea di un ordine del giorno condiviso da tutti, auspicabilmente anche dal Governo, per chiedere all'Esecutivo quanto è necessario per una positiva conclusione della vicenda.

  Massimo ARTINI (Misto-AL), premesso di condividere lo spirito dell'emendamento Manlio Di Stefano 3.6, invita i deputati presentatori dello stesso a valutare l'offerta di dialogo avanzata dal deputato Scanu, ricordando come l'Italia, anche se in ritardo, abbia ormai intrapreso la strada dell'arbitrato internazionale: strada che da più parti in Parlamento si è indicata fin dall'inizio come quella giusta.

  Donatella DURANTI (SI-SEL) concorda con il deputato Scanu che sarebbe preferibile che le Commissioni non procedessero al voto dell'emendamento Manlio Di Stefano 3.6, con il rischio di dividersi sulla questione dei due marò, e che i gruppi lavorassero invece alla stesura di un ordine del giorno al Governo largamente condiviso.

  Tatiana BASILIO (M5S) ricorda che l'articolo 13, comma 3, del precedente decreto-legge di proroga delle missioni internazionali (decreto-legge n. 7 del 2015) prevedeva che, entro il 30 settembre 2015, la prosecuzione della partecipazione dell'Italia all'operazione Atalanta sarebbe stata valutata in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri della Marina militare, «sentite le competenti Commissioni parlamentari». Considerato che nel frattempo la situazione dei due fucilieri non è cambiata, dal momento che Salvatore Girone è tuttora in India, mentre Massimiliano Latorre è in Italia con un permesso temporaneo per ragioni di salute, ritiene che l'Italia debba a questo punto sospendere la propria partecipazione all'operazione e invita pertanto le Commissioni ad approvare l'emendamento Manlio Di Stefano 3.6.
  A parte questo, chiede al Governo di chiarire come mai, nonostante la disposizione citata prevedesse che il Governo dovesse sentire le Commissioni competenti, il decreto-legge in esame abbia stabilito che la partecipazione dell'Italia ad Atalanta sia finanziata ancora fino al 31 dicembre 2015.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI evidenzia che il Governo ha ottemperato all'obbligo di sentire le Commissioni parlamentari competenti il 6 ottobre scorso, in occasione delle ultime comunicazioni periodiche sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, già menzionate dal presidente.
  In quella sede, infatti, la ministra della difesa ha informato le Commissioni che per il Governo sussiste la «concreta necessità che l'Italia continui a operare efficacemente per contrastare la pirateria, soprattutto al largo del Corno d'Africa» e che «il Governo considera quindi coerente proseguire con la partecipazione dell'Italia alla missione dell'Unione europea denominata Atalanta, quale membro affidabile e responsabile della Comunità internazionale, che sa tenere fede ai suoi impegni»; e questo anche in considerazione del fatto che «la recente sentenza del Tribunale del mare di Amburgo ha prodotto uno sviluppo nel senso auspicato anche dal Parlamento» per quanto riguarda la vicenda dei due fucilieri di marina Latorre e Girone. Conclude osservando che, se le Commissioni avessero ritenuto di non condividere questo orientamento del Governo, avrebbero dovuto adottare atti di indirizzo conseguenti.

  Il sottosegretario Mario GIRO osserva come in relazione alla vicenda dei due marò debbano svolgersi due riflessioni. In Pag. 14primo luogo, invita a considerare come l'adesione alla procedura dell'arbitrato internazionale abbia sollevato veementi proteste in India, rappresentando così un modello efficace di public diplomacy. In secondo luogo, richiama il fatto che l'Italia è già ricorsa all'utilizzo del diritto di veto verso lo Stato indiano, con particolare riferimento ad un accordo internazionale in materia militare cui l'India era particolarmente interessata. Rileva dunque come le due fattispecie costituiscano un indubbio strumento di pressione sulle autorità indiane, da non sottovalutare ai fini della soluzione della questione.

  Tatiana BASILIO (M5S) prende atto che nell'interpretazione del Governo l'obbligo di «sentire» le Commissioni competenti può essere assolto nel modo descritto dal sottosegretario Rossi, e cioè, da una parte, senza che le Commissioni si pronuncino espressamente sul punto su cui devono essere sentite e, dall'altra parte, attraverso comunicazioni non aventi a oggetto specifico il tema sul quale le Commissioni dovrebbero essere sentite.

  Gian Piero SCANU (PD) osserva che, a suo avviso, l'articolo 13, comma 3, del decreto-legge n. 7 del 2015 – che prevede che le Commissioni siano «sentite» – avrebbe dovuto essere interpretato, per non mortificare il ruolo del Parlamento, nel senso che doveva essere chiesto alle Commissioni di pronunciarsi espressamente sul punto. Ciò premesso, ribadisce che il suo gruppo condivide l'orientamento del Governo di proseguire la partecipazione dell'Italia ad Atalanta.

  Manlio DI STEFANO (M5S) insiste per la votazione del suo emendamento 3.6.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Manlio Di Stefano 3.6, Scagliusi 3.8 e 3.7, Tofalo 3.12, Paolo Bernini 3.13, Rizzo 3.10 e Corda 3.11, gli identici emendamenti Duranti 3.3 e Basilio 3.9, nonché l'emendamento Palazzotto 3.4.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione, formula un invito al ritiro o altrimenti parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Tofalo 4.5.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 4.3, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fava 4.1, Frusone 4.7 e 4.8.

  Massimo ARTINI (Misto-AL), intervenendo sul proprio emendamento 4.4, ritiene mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento che il Governo chieda l'autorizzazione alla cessione di materiali di ricambio per i velivoli F-16 alla repubblica araba d'Egitto quando questa è avvenuta già da circa sei mesi.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Duranti 4.2, Artini 4.4 e Rizzo 4.6, nonché gli emendamenti Paolo Bernini 4.9 e Frusone 4.10.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, avverte che non sono state presentate proposte emendative riferite all'articolo 5. Formula, quindi, d'intesa con il relatore per la III Commissione, un invito al ritiro o altrimenti parere contrario sugli emendamenti riferiti all'articolo 6.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori.

Pag. 15

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 6.1.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 6.3, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 6.2.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, avverte che non sono state presentate proposte emendative riferite all'articolo 7.

  Andrea ROMANO (PD), relatore per la III Commissione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti Manlio Di Stefano 8.3 e Spadoni 8.2, mentre il parere è contrario sull'emendamento Gianluca Pini 8.1.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI esprime parere conforme a quello dei relatori, tranne che sull'emendamento Spadoni 8.2, sul quale il Governo si rimette alle Commissioni.

  Maria Edera SPADONI (M5S) ringrazia per il parere favorevole sugli emendamenti 8.3 e 8.2 presentati dal suo gruppo, che appare tuttavia come una concessione a fronte di molti pareri contrari espressi sugli altri emendamenti, in linea con quanto registrato fin dall'inizio della legislatura. Osserva, in generale, come l'articolo 8 sia motivo di perplessità per il suo gruppo in ragione dei finanziamenti di interventi di cooperazione allo sviluppo in favore dell'Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari per progetti da realizzare in Siria. Non è infatti riscontrabile il quadro generale degli interventi di natura civile realizzati o da realizzare in tale Paese da parte di questo Istituto. Inoltre, il provvedimento documenta un sostegno finanziario al gruppo Friends of Syria che, pur opponendosi notoriamente al regime di Assad, risulta collegato a realtà jihadiste e fondamentaliste. Per tali ragioni il suo gruppo ritiene dubitabile la logica complessiva che sostiene l'intero articolo 8, malgrado esso riguardi interventi di natura squisitamente civile.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Manlio Di Stefano 8.3 e Spadoni 8.2.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 8.1, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Andrea ROMANO (PD), relatore per la III Commissione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 9.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI formula parere conforme a quello dei relatori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Gianluca Pini 9.1, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Di Battista 9.2 e Manlio Di Stefano 9.3.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente e relatore per la IV Commissione, avverte che si è così concluso l'esame delle proposte emendative riferite al decreto legge in esame e che rimangono da esaminare soltanto gli emendamenti Artini 2.19 e 2.20 accantonati nel corso dell'esame dell'articolo 2. Sospende, quindi, brevemente la seduta per una riflessione sugli emendamenti in questione.

  La seduta, sospesa alle 15.50, riprende alle 15.55.

  Massimo ARTINI (Misto-AL), dopo aver chiarito che i suoi emendamenti 2.19 e Pag. 162.20 intendono rafforzare la missione italiana ad Hebron, li ritira per permettere ai relatori e al Governo di svolgere un approfondimento sugli stessi in vista della discussione del provvedimento in Assemblea.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) concorda a nome del suo gruppo sull'opportunità di rafforzare l'impegno internazionale soprattutto in Cisgiordania.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI prende atto dell'esigenza che viene rappresentata attraverso gli emendamenti del deputato Artini. Assicura, quindi, che nel tempo a disposizione da qui alla discussione del provvedimento in Assemblea il Governo si impegnerà per i necessari accertamenti, innanzitutto rispetto alla copertura finanziaria degli emendamenti di cui si parla.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

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