CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 ottobre 2015
529.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Martedì 27 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 12.30.

Sulla pubblicità dei lavori

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00652 Bolognesi: Sulla riqualificazione energetica degli impianti e delle infrastrutture in uso alla Difesa.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Paolo BOLOGNESI (PD), illustrando la risoluzione, di cui è primo firmatario, osserva che perseguire il risparmio e la riqualificazione energetici dovrebbe essere impegno di tutti i Ministeri ed enti pubblici, non solo del Ministero della difesa, cui si riferisce l'atto in esame. Per quanto riguarda, nello specifico, il settore della difesa, sottolinea che il risparmio che si conseguirebbe potrebbe essere impiegato per altre finalità, il che faciliterebbe il raggiungimento dell'obiettivo di ripartire la spesa tra investimenti, personale ed esercizio nelle proporzioni del 25, 25 e 50 Pag. 65per cento, come più volte chiesto dalla Commissione. Fa presente, poi, che, per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica, è possibile ricorrere a forme di finanziamento pubblico-privato.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI segnala che, con decreto del Ministro della difesa del 26 gennaio 2015, è stata costituita la Struttura di Progetto Energia (SPE). Tale struttura costituisce il referente unico in materia di energia per la Difesa, promuove lo sviluppo di attività di diagnosi energetica degli edifici in uso alla Difesa e dei relativi progetti di efficientamento, individua le soluzioni più economiche ed efficaci per la stipula di convenzioni per l'approvvigionamento di energia da parte di enti, comandi ed unità della Difesa, nonché lo sviluppo di specifici progetti per la realizzazione di impianti di produzione di energia anche mediante il ricorso a meccanismi di incentivazione, a finanziamenti di scopo, nazionali ed europei, e a forme di Partenariato pubblico privato.
  Evidenzia, poi, che la Struttura in argomento sta già ponendo in essere azioni mirate alla razionalizzazione della spesa dei consumi energetici ed ha avviato una capillare attività di monitoraggio per acquisire elementi di dettaglio per ciascun contratto di fornitura elettrica, relativo agli anni 2013, 2014 e 2015, che coinvolge numerosi enti delle Forze armate e tutti gli enti centrali della Difesa, cui corrispondono migliaia di punti di prelievo di energia elettrica con le specifiche complessità contrattuali.
  Sottolinea che l'analisi dei dati di consumo elettrico, iniziata il 26 marzo 2015, determinerà notevoli risparmi economici non solamente in termini di economicità degli approvvigionamenti, ma anche e soprattutto di adozione di un idoneo sistema di monitoraggio che favorisca l'individuazione di sprechi e anomalie.
  Altre iniziative della SPE riguardano la stipula di protocolli di intesa ed accordi con altri enti dello Stato ed istituzioni pubbliche. Tra questi si evidenziano i protocolli di intesa ed accordi in fase avanzata di definizione con il Ministero dello sviluppo economico, con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), con l'Ente Gestore dei Servizi Energetici, con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con l'Agenzia del demanio, in qualità di punto di contatto per l'efficienza energetica delle infrastrutture pubbliche, con l'Università degli Studi di Roma e di Genova, che consentiranno di sfruttare la competenza negli specifici campi professionali connessi ad un uso efficiente dell'energia e allo sviluppo di progetti di efficientamento energetico e afferenti alle fonti rinnovabili, ottimizzati e dedicati alla multiforme realtà territoriale della Difesa, considerando anche la peculiarità di proiezione dello strumento militare.
  In linea generale, pertanto, gli obiettivi della Difesa nel settore energetico sono rappresentati dalla economicità degli approvvigionamenti mediante ricorso a fonti più economiche sul mercato libero, in tal senso stimolando la concorrenzialità tra i fornitori/distributori, la riduzione dei consumi mediante riduzione degli sprechi e aumento dell'efficienza degli impianti e salvaguardia dell'ambiente da attuare mediante riduzione delle emissioni di anidride carbonica, ricorso a fonti rinnovabili, green procurement.
  Per quanto attiene ai progetti già sviluppati sullo specifico argomento, segnala che la Difesa è sempre risultata pioniera, di fatto anticipando l'adozione dei disposti normativi in tema di efficienza energetica, e risultando pertanto tra le pubbliche amministrazioni più virtuose.
  A tal riguardo, evidenzia alcuni progetti in esecuzione degni di menzione, quali quello di Roma – Città Militare Cecchignola per la concessione di lavori pubblici inerente alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione di 3 impianti fotovoltaici presso 3 caserme con potenza installata 3,2 mega watt, in virtù del quale il Ministero Difesa riceve energia gratuita pari a circa 120.000 euro/anno (pari al 35 per cento di energia prodotta dagli impianti) a fronte di un investimento totalmente Pag. 66a carico del soggetto concessionario, individuato in sede di gara; quello dell'Aeroporto di Cameri (in provincia di Novara) per la concessione di lavori pubblici per la realizzazione e gestione di un impianto di cogenerazione, volto alla produzione contestuale di energia elettrica, acqua calda igienico sanitaria e riscaldamento che ha consentito, con un investimento totalmente a carico del soggetto concessionario, individuato in sede di gara, l'abbattimento dell'85 per cento di emissioni di anidride carbonica; quello relativo al Protocollo di intesa con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che prevedeva una disponibilità finanziaria iniziale di 30 milioni di euro nell'ambito del Programma Operativo Interregionale (POI) Energia 2007/2013, poi ridottasi a 16 milioni di euro; infine quello relativo alla convenzione tra il Ministero della Difesa e la Società «Difesa Servizi» S.p.A. stipulata in data 7 luglio 2011 per la realizzazione di impianti fotovoltaici, che ha portato alla realizzazione di 24 impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici di caserme (per un totale di circa 35mega watt) e 2 impianti a terra su un sedime militare (per un totale di circa 31mega watt).
  Fatta questa premessa, ritiene che possa essere accolta la parte dispositiva dell'atto di indirizzo in discussione, che prevede l'impegno per il Governo a presentare al Parlamento, entro sei mesi dalla data di approvazione del presente atto, una dettagliata valutazione, sistematica e documentata, dell'efficienza del sistema energetico in uso alle Forze armate.
  Per quanto riguarda, invece, il secondo impegno, dichiara che il Governo è disponibile ad accoglierlo, previa riformulazione nel senso di sostituire le parole «vincolante nell'arco di un triennio» con le seguenti: «compatibile con gli stanziamenti di bilancio».

  Donatella DURANTI (SEL) esprime apprezzamento per l'iniziativa del collega Bolognesi, sottolineando come questa abbia posto l'attenzione su un tema, quello del risparmio energetico degli edifici militari, che deve essere affrontato senza ulteriori indugi dall'Amministrazione della Difesa.
  Rammenta che già nel 2007, quando fu predisposto il piano Brin per la ristrutturazione degli arsenali, era stato previsto di rendere più efficienti dal punto di vista termico le strutture dell'Arsenale di Taranto e di quello di La Spezia, ma a quell'iniziale attenzione non è poi seguita nessuna misura concreta. Auspica, quindi, che nella risoluzione in discussione si possa inserire un riferimento anche alla necessità di attivare le iniziative che erano state già oggetto di studio da parte del Dicastero nell'ambito del piano Brin.
  Quanto, invece, alla riformulazione proposta dal rappresentante del Governo con riguardo al carattere vincolante del cronoprogramma triennale, osserva che, se si vuole davvero avviare un piano per rendere gli edifici della Difesa più efficienti dal punto di vista termico, occorre prevedere stanziamenti di bilancio sufficienti. Sul punto cita l'esempio della regione Puglia, che ha avviato un apolitica di finanziamento degli impianti di risparmio energetico negli edifici pubblici, e suggerisce che occorrerebbe che anche la Difesa stipulasse dei protocolli d'intesa con le regioni per avviare i necessari investimenti.
  Conclude preannunciando l'orientamento favorevole del gruppo di SEL sulla risoluzione, ribadendo la necessità di lasciare invariato il testo a meno che non si possa disporre di risorse finanziarie specificamente destinate all'avvio di un piano che possa consentire di passare dalla fase del monitoraggio a quello dell'attuazione delle iniziative finalizzate all'efficientamento termico.

  Luca FRUSONE (M5S) condivide le considerazioni svolte dal presentatore della risoluzione, nonché le valutazioni espresse dalla deputata Duranti.
  Prospetta, quindi, l'opportunità di svolgere alcune audizioni di approfondimento, per capire i problemi fin qui riscontrati nei progetti di ammodernamento energetico, anche allo scopo di Pag. 67formulare meglio l'atto di indirizzo così da poter ottenere risultati più tangibili.

  Giorgio ZANIN (PD) ritiene apprezzabile il percorso delineato dal rappresentante del Governo nel suo intervento, evidenziando come in futuro si potrà riuscire a contenere i costi energetici in misura importante, con un beneficio anche per l'ambiente.
  Sottolinea, quindi, come il tema dell'efficientamento energetico degli edifici della Difesa, in particolar modo, rappresenti un elemento di sfida per questa Amministrazione, che saprà certamente cogliere le opportunità che si presenteranno e si dichiara favorevole ad integrare l'atto di indirizzo con gli spunti di riflessione emersi nel dibattito.

  Paola BOLDRINI (PD) ringrazia il collega Bolognesi per aver posto l'attenzione su un tema di grande importanza, tanto più in un momento come quello attuale, in cui diventa sempre più urgente evitare gli sprechi.
  Prende atto positivamente che il Dicastero è impegnato sulla questione e concorda sull'ipotesi di svolgere delle audizioni, anche per conoscere l'effettiva entità dei risparmi che l'efficientamento termico può determinare, e che tra l'altro possono essere impiegati per ulteriori investimenti sempre finalizzati alla riduzione dei consumi energetici.

  Paolo BOLOGNESI (PD) concorda con la proposta di svolgere delle audizioni mirate e si dichiara disposto ad integrare la risoluzione.
  Manifesta perplessità, invece, sulla riformulazione proposta dal rappresentante del Governo, giacché si rischierebbe di definire degli indirizzi che poi, a causa della scarsità delle risorse economiche, non potrebbero essere perseguiti. Ritiene, invece, che iniziative che come questa consentono di realizzare risparmi importanti debbano essere perseguite con la massima tenacia.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo si riserva di valutare la nuova formulazione della risoluzione una volta che sarà stata definita. Chiarisce quindi di aver voluto riferire su quanto il Ministero della difesa ha già fatto in questo ambito per evidenziare come il Ministero sia sensibile al tema e si sia già messo in moto da tempo nella direzione indicata dalla risoluzione. Con riferimento, poi, alla riformulazione che il Governo auspica per il secondo impegno, chiarisce che una programmazione triennale non è agevolmente realizzabile atteso che il Ministero deve verificare le effettive disponibilità di bilancio anno per anno; diversamente, si troverebbe costretto, in caso di insufficienza di risorse per gli interventi di risparmio energetico, a tagliare su altre voci per poter rispettare il cronoprogramma.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00368 Piras: Per il riconoscimento di indennizzi per la limitazione dell'attività di pesca alle cooperative di pescatori dei comuni adiacenti il poligono di tiro di Capo Frasca.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00142).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 14 ottobre 2015.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, ricorda che nell'ultima seduta il proponente, deputato Piras, dopo aver illustrato la risoluzione, ne ha riformulato il testo in più punti e che il rappresentante del Governo si era conseguentemente riservato di esprimere in altra seduta l'orientamento del Governo sul nuovo testo.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI ricorda preliminarmente che il poligono di Capo Frasca – che si estende su un'area di 1.416 ettari – provvede alle necessarie Pag. 68predisposizioni per consentire lo svolgimento di attività addestrative che prevedano il solo rilascio di armamento inerte e da esercitazione. Il poligono non è utilizzato per esercitazioni di tiro a fuoco mare-terra e il fatto che venga impiegato soltanto munizionamento inerte – che, essendo privo di carica esplosiva, non produce deflagrazione – induce ad escludere la presenza di effetti nocivi per uomini e animali che insistono nell'area; peraltro, non può trovarsi alcun ordigno inesploso nel poligono, in quanto tutto l'armamento usato è privo di esplosivo.
  Quanto alla questione posta dalla risoluzione, evidenzia che l'area del Comune di Arbus non risulta oggetto di provvedimenti per l'imposizione di vincoli militari, di cui agli articoli 320 e 321 del codice dell'ordinamento militare (di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010), tali da comportare il pagamento degli indennizzi e dei contributi, di cui al combinato disposto degli articoli 325 e 329, e che al medesimo comune viene riconosciuto il contributo previsto dall'articolo 330, comma 1, del codice dell'ordinamento militare, in ragione della presenza nel suo territorio di un'area demaniale destinata ad attività addestrative.
  Venendo al contenuto della risoluzione, rileva, per quanto riguarda il primo impegno, che – poiché con il Protocollo d'intesa le parti, ciascuna per la propria competenza, definiscono termini, modalità e impegni volti ad individuare azioni per compensare le limitazioni a beni e attività private che si rendono necessarie per lo svolgimento di esercitazioni militari, nonché ad assicurare una sintesi d'interessi tra l'operato delle strutture delle Amministrazioni centrali e quello degli enti locali – il predetto impegno è accoglibile per il Governo a condizione che venga riformulato nel seguente modo: «a valutare, di concerto con la Regione autonoma della Sardegna, l'opportunità di procedere alla revisione del Protocollo d'intesa del 9 agosto 1999 tra Regione e Ministero della difesa, con riferimento alle marinerie adiacenti il poligono di Capo Frasca, iscritte all'ufficio circondariale marittimo di Oristano ed eventualmente penalizzate dall'interdizione di tratti a mare dovute alle esercitazioni militari, in base alle norme previste dagli articoli 7 e 15 della legge n. 898 del 1976, dalla legge n. 104 del 1990 e dal Protocollo d'intesa del 9 agosto 1999 tra la Regione Sardegna e la Difesa e successiva integrazione dell'8 settembre 2005, considerando, altresì, l'imprescindibile necessità di una adeguata copertura economico-finanziaria per il soddisfacimento di tali esigenze».
  Per quanto riguarda il secondo impegno, fa preliminarmente presente che l'area di sgombero regolarmente attivata per l'attività nel poligono ha quale scopo principale la tutela della sicurezza dei cittadini (nel caso specifico, i pescatori in transito), attraverso l'interdizione di un'area interessata da attività di volo con utilizzo di carichi di caduta/lancio. Tale area è determinata dalle dimensioni delle cosiddette «campane di sgombero» associate a tutti i sistemi impiegabili a Capo Frasca.
  Dichiara quindi che, allo stato attuale, appare pertanto difficile poter prevedere una riduzione delle dimensioni dell'area di sgombero, in quanto, per gli aspetti di sicurezza anzidetti, non sarebbe più possibile per la Forza armata utilizzare parte dei carichi di caduta/lancio. Per queste ragioni l'impegno non è accoglibile.
  In relazione al terzo impegno, in merito alla definizione di un calendario certo delle esercitazioni per ridurre la durata delle varie ordinanze di sgombero, evidenzia che un calendario dell'attività presso i poligoni è presentato annualmente e che in base ad esso viene richiesta durante l'anno la sospensione dell'ordinanza nei periodi di «non attività»(eventuali necessità di rimodulazione delle «finestre esercitative», motivate da urgenti necessità operative, vengono comunque richieste con congruo anticipo). Pertanto, la prima parte dell'impegno è accoglibile per il Governo, previa la seguente riformulazione: «a determinare il calendario delle esercitazioni entro termini certi e definiti».Pag. 69
  Per quanto concerne, invece, la seconda parte dell'impegno, relativa agli aspetti inerenti alla limitazione dell'ordinanza ai periodi di effettivo utilizzo giornaliero del poligono, dichiara che l'impegno è accoglibile se così riformulato: «proseguire nella valutazione delle procedure attuative in grado di garantire l'attuale adeguata cornice di sicurezza, fermo restando che sarà necessario coordinare l'eventuale futura riformulazione dell'ordinanza con la Capitaneria di Porto, responsabile dell'emissione della stessa».
  Con riferimento infine al quarto impegno, osserva che lo stesso risulta di fatto già accolto, in quanto lo scorso 8 gennaio è stato sottoscritto un Accordo per l'avvio del tavolo di confronto istituzionale tra il Ministero della difesa e la Regione Sardegna,in cui si è concordato lo sviluppo di specifiche attività mirate a definire i lavori e le percentuali della effettiva realtà militare nell'isola, in rapporto anche al dato nazionale, attraverso l'individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell'incidenza delle attività militari. Il tavolo, tra l'altro, costituisce occasione per garantire trasparenza e informazione alle popolazioni, a partire dai dati sullo stato dei luoghi e sulla salute, ma anche da una approfondita analisi degli eventuali costi da mancati sviluppi alternativi dei territori, condotta secondo standard internazionali.

  Michele PIRAS (SEL) accoglie le proposte di riformulazione auspicate dal rappresentante del Governo, presentando il nuovo testo della risoluzione riportato in allegato (vedi allegato 1). Per quanto riguarda l'area oggetto dell'ordinanza di sgombero, di cui al secondo impegno della risoluzione, prende atto del fatto che questa non può essere ridotta, ma invita comunque il Governo a trovare una soluzione al problema da lui già rappresentato nella precedente seduta, ossia al fatto che i pescatori non possono aggirare l'area interdetta perché hanno per lo più barche di piccolo cabotaggio, cui non è permessa la navigazione oltre le tre miglia. Per quanto riguarda invece il quarto impegno della risoluzione, chiarisce che la sua volontà era quella di far costituire un tavolo tecnico diverso da quello – di confronto istituzionale tra il Ministero della difesa e la Regione Sardegna – cui ha fatto riferimento il sottosegretario Rossi. In ogni caso, l'essenziale è che si stabiliscano criteri certi e chiari per la corresponsione degli indennizzi, onde prevenire gli abusi che sono stati riscontrati in altri comuni della Sardegna, dove i benefici sono stati riconosciuti anche a soggetti che ne hanno fatto richiesta senza essere pescatori.

  Emanuela CORDA (M5S), premesso di condividere la risoluzione, che si prefigge di trovare soluzione a un problema oggettivo e a una disparità di trattamento tra pescatori di zone diverse della Sardegna, raccomanda al Governo di assicurare che gli indennizzi siano corrisposti unicamente ai pescatori aventi diritto, e non anche a soggetti che non si occupano di pesca, e che le risorse stanziate per questa finalità siano di ammontare sufficiente.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI assicura che, in sede di definizione dell'accordo con la Regione Sardegna, il Ministero della difesa non mancherà di fare presente la necessità dei controlli sulla corresponsione degli indennizzi e si dice certo che si raggiungerà un'intesa su questo punto.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in titolo, come riformulata (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.20.

SEDE REFERENTE

  Martedì 27 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 13.20.

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Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.
Testo base Doc. XXII, n. 46 Amoddio e Doc. XXII, n. 51 Zappulla.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 16 settembre 2015.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica quindi che le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia hanno espresso sul testo base parere favorevole, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con un'osservazione.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore, dopo aver riferito in merito all'osservazione formulata dalla Commissione Bilancio, presenta l'emendamento 5.1 (vedi allegato 2), che ne recepisce il tenore nel testo base. Chiarisce, in particolare, che la riduzione dello stanziamento per il 2015 è stata calcolata tenendo conto del fatto che per un anno intero è previsto uno stanziamento di 100 mila euro e che alla fine del 2015 mancano al momento due mesi.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento 5.1 del relatore e delibera di conferire al relatore stesso, deputato Causin, il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.25 alle 13.30.

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