CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 settembre 2015
513.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 214

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 30 settembre 2015. — Presidenza del presidente Gianpiero D'ALIA.

  La seduta comincia alle 8.30.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3-bis.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame.

  Gianpiero D'ALIA, presidente e relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare in sede consultiva la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF) 2015.
  La Nota di aggiornamento costituisce uno degli strumenti nei quali si articola il ciclo annuale di bilancio, poiché contiene l'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il periodo di riferimento, nonché le eventuali integrazioni al DEF conseguenti a varie prescrizioni di natura finanziaria e contabile, oltre che programmatica, derivanti anche dagli impegni assunti in ambito europeo. Pag. 215
  La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015 aggiorna dunque il quadro programmatico di finanza pubblica per il quinquennio 2015-2019 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile.
  Nel programma di stabilità 2015 l'Italia ha chiesto una deviazione temporanea pari a 0,4 punti percentuali di PIL dal percorso di avvicinamento richiesto verso l'obiettivo a medio termine nel 2016 per tenere conto di significative riforme strutturali con ricadute positive sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.
  Tale scelta, che comporta un percorso di risanamento più graduale di quello contenuto nel DEF di aprile, si riflette necessariamente sul raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali, che viene ora previsto nel 2018, con un allungamento di un anno rispetto a quanto stabilito nel DEF 2015, ivi riferito all'anno 2017.
  In conseguenza della volontà del Governo di aggiornare il piano di rientro verso l'obiettivo programmatico strutturale, unitamente alla Nota di aggiornamento è stata trasmessa alle Camere la Relazione prescritta dall'articolo 6 della legge di attuazione del pareggio di bilancio n. 243 del 2012. Tale articolo prevede infatti che, qualora il Governo, al fine di fronteggiare eventi eccezionali, ritenga indispensabile discostarsi temporaneamente dall'obiettivo programmatico, sentita la Commissione europea, è tenuto a presentare alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, una relazione con cui aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica, nonché una specifica richiesta di autorizzazione che indichi la misura e la durata dello scostamento, stabilisca le finalità alle quali destinare le risorse disponibili in conseguenza dello stesso e definisca il piano di rientro verso l'obiettivo programmatico, commisurandone la durata alla gravità degli eventi. La deliberazione con la quale ciascuna Camera autorizza lo scostamento e approva il piano di rientro è adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti.
  Nella presente Nota di aggiornamento, il Governo dichiara di voler utilizzare pienamente i margini di flessibilità in materia di riforme strutturali con riferimento al 2016 (ulteriore 0,1 punti percentuali di PIL, rispetto agli 0,4 sopra citati) e di chiedere l'applicazione della clausola per gli investimenti per 0,3 punti percentuali di PIL.
  Complessivamente il margine di flessibilità richiesto ammonta a 0,8 punti percentuali di PIL ed è volto a irrobustire i primi segnali di ripresa della crescita del PIL e rafforzare per questa via il processo di consolidamento fiscale.
  La Nota di aggiornamento al DEF distingue tra uno scenario tendenziale e uno programmatico che, ferme restando le assunzioni relative al quadro internazionale, differiscono per le assunzioni relative alle misure economiche che il Governo intende assumere con la prossima manovra di finanza pubblica.
  Il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2016 e successivi presentato nella Nota include, infatti, l'impatto sull'economia delle misure che saranno adottate con la prossima legge di stabilità per il 2016, caratterizzata da una strategia di politica fiscale più favorevole alla crescita e da misure di stimolo agli investimenti.
  Il profilo della attuale manovra indicata nella Nota avrebbe effetti leggermente più espansivi sull'economia di quanto stimato nel DEF e, pertanto, il profilo del programmatico viene marginalmente rivisto al rialzo.
  Il nuovo quadro programmatico evidenzia, infatti, una maggiore previsione di crescita del PIL per il 2016 rispetto a quanto indicato nel quadro programmatico del DEF, dall'1,4 per cento all'1,6 per cento.
  Anche le proiezioni per gli anni seguenti sono indicate più positive rispetto al programmatico del DEF (nell'ordine di 0,1 punti percentuali), nell'ambito comunque Pag. 216di una valutazione che – sottolinea la Nota – rimane prudenziale dato il pesante lascito della crisi degli ultimi anni.
  Come indicato nella premessa della Nota di aggiornamento, il rafforzamento della domanda interna è decisivo nei segnali di ripresa che l'economia italiana ha recentemente mostrato e le prime evidenze suggeriscono che le politiche economiche e strutturali del Governo stanno innescando un circuito della fiducia che passa dalla crescita del prodotto alla maggiore e migliore occupazione per arrivare ai consumi. Tra gli altri risultati attesi dall'insieme di queste politiche va considerato l'incremento degli investimenti privati, cruciali per irrobustire la ripresa.
  Passando ad esaminare i dati macroeconomici, nell'insieme, occorre rilevare che il quadro internazionale sottostante la Nota di aggiornamento è leggermente meno favorevole rispetto a quello del DEF. In particolare, si rileva una revisione al ribasso della crescita ipotizzata per il commercio mondiale, di 1 punto percentuale nel 2015 (al 3,0 per cento) e di 0,8 punti percentuali nel 2016 (al 4,5 per cento).
  Sul fronte dei rischi positivi, soprattutto all'interno dell'area dell'euro vi è la possibilità di uno stimolo alla ripresa maggiore di quanto previsto legato al miglioramento delle condizioni finanziarie.
  Quanto alla situazione italiana, secondo la Nota, a partire dal 2015 l'economia del nostro Paese è entrata in una fase di ripresa. Nei primi due trimestri dell'anno la variazione congiunturale del PIL è stata rispettivamente pari a 0,4 per cento e a 0,3 per cento. L'occupazione è cresciuta nei primi due trimestri dell'anno e secondo le stime preliminari l'incremento è proseguito anche nel mese di luglio.
  Il quadro macroeconomico programmatico tiene conto dell'impatto sull'economia delle misure che saranno presentate al Parlamento nel disegno di legge di stabilità e che caratterizzano la strategia di politica fiscale del Governo per il prossimo triennio.
  Viene confermato per grandi linee l'impianto, già annunciato nel DEF, che prevede la cancellazione degli aumenti di imposta connessi alle clausole di salvaguardia per il 2016 e la copertura della riduzione del gettito, in via prevalente e crescente, tramite tagli di spese. La combinazione di questi interventi porta ad un impatto positivo sulla crescita rispetto alla previsione tendenziale.
  Quanto all'evoluzione del rapporto debito pubblico/PIL, va rilevato che essa dovrebbe portare il valore per il 2015 al 132,8 per cento, rispetto al 132,5 stimato nel DEF di aprile.
  Quanto alla strategia nazionale da definire nell'ambito delle raccomandazioni del Consiglio europeo, si ricorda che il 28 aprile 2015 l'Italia ha presentato il programma nazionale di riforma 2015 e il programma di stabilità 2015.
  Successivamente, il 13 maggio la Commissione europea ha adottato le raccomandazioni di politica economica specifiche per ciascun paese per il biennio 2015-2016 che sono state poi adottate il 14 luglio dal Consiglio. In tale documento viene raccomandata l'adozione di misure nazionali volte a creare occupazione e a stimolare la crescita, per rendere l'economia europea meno dipendente dai fattori congiunturali esterni che, attualmente, favoriscono la ripresa.
  A pochi mesi dalla presentazione del Piano nazionale di riforma il Governo è stabilmente impegnato a portare avanti la sua azione di riforma, coerentemente con gli impegni programmatici stabiliti lo scorso aprile e tenendo presente le nuove sfide che la Commissione europea ha indicato all'Italia nelle Raccomandazioni specifiche (CSR), indirizzate al Paese al termine del semestre europeo.
  Nel testo approvato dal Consiglio vengono indirizzate all'Italia sei raccomandazioni riguardanti gli aggiustamenti di bilancio e la fiscalità (I), il Piano strategico porti e logistica e l'Agenzia per la coesione territoriale (II), le istituzioni, la pubblica amministrazione e la giustizia civile (III), il settore bancario e finanziario (IV), il mercato del lavoro e l'educazione (V), le semplificazioni e la concorrenza (VI).Pag. 217
  Nella Nota di aggiornamento il contenuto di ciascuna raccomandazione viene messo in relazione alle azioni di risposta del Governo.
  Propone pertanto di esprimere un parere favorevole con un'osservazione che richiami l'attenzione sulla necessità di una riconsiderazione della normativa sul pareggio di bilancio delle Regioni e sul patto di stabilità interno per gli enti locali, al fine di garantire una maggiore flessibilità, soprattutto per quanto riguarda le spese di investimento (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere del Presidente.

DL 146/2015: Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione.
C. 3315 Governo.

(Parere alla XI Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  Gianpiero D'ALIA, presidente, in sostituzione della relatrice, senatrice Pezzopane, impossibilitata a partecipare alla seduta, fa presente che il decreto-legge n. 146 del 2015 (A.C. 3315) è volto a consentire l'applicazione della normativa vigente in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali anche in relazione all'attività di apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura.
  L'articolo 1 del decreto-legge integra dunque l'articolo 1, comma 2, lettera a), della legge n. 146 del 1990, specificando che in relazione alla «tutela dell'ambiente e del patrimonio storico-artistico», rientrano tra i servizi pubblici essenziali non solo «i servizi di protezione ambientale e di vigilanza sui beni culturali», ma anche «l'apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura».
  Conclusivamente, propone l'espressione di un parere favorevole (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere del Presidente.

Ratifica UE-Iraq e UE-Filippine su partenariato e cooperazione.
S. 1946 Governo.

(Parere alla 3a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  La senatrice Tiziana CARDINALI, relatrice, fa presente che il disegno di legge in esame reca la ratifica e l'esecuzione di due Accordi di partenariato e cooperazione sottoscritti nel 2012 fra l'Unione europea e, rispettivamente, l'Iraq e le Filippine.
  Il primo dei due Accordi, è finalizzato a definire la cornice giuridica e politico-istituzionale entro cui organizzare la cooperazione fra l'Unione europea e l'Iraq, regolando aspetti relativi al dialogo politico, alle relazioni commerciali, agli aiuti allo sviluppo e ad una serie di ambiti settoriali, dall'ambiente all'energia, dall'istruzione alla cultura.
  L'Accordo, che si compone di 124 articoli, suddivisi in 5 Titoli, e di 4 Allegati, è concluso per un periodo di dieci anni, suscettibile, alla scadenza, di ulteriori proroghe annuali. L'elemento di maggior rilievo è nell'impegno a consolidare il dialogo politico fra le Parti per il sostegno al Paese mediorientale nel suo sforzo di stabilizzazione istituzionale. Il dialogo, nello specifico, è affidato ad un Consiglio di cooperazione, chiamato a riunirsi a livello ministeriale periodicamente per discutere aspetti di interesse comune, specialmente in materia di politica estera, sicurezza, diritti umani e contrasto al terrorismo. Di interesse anche il Comitato parlamentare di cooperazione, organismo preposto a consentire lo scambio di opinione fra i membri dei Parlamenti iracheno ed europeo.
  Fra i titoli dell'intesa, il I è dedicato al dialogo politico ed alla cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza ed è teso a favorire la solidarietà e la comprensione reciproca su temi di interesse comune; il II Titolo, il più corposo, è dedicato agli scambi e agli investimenti ed è finalizzato, fra l'altro, alla progressiva Pag. 218liberalizzazione degli scambi di servizio e ad un'apertura graduale dei rispettivi mercati degli appalti. Il Titolo III individua i settori della cooperazione fra le Parti, che spaziano dall'assistenza finanziaria e tecnica alla cooperazione in materia di sviluppo sociale, dall'istruzione all'occupazione, dall'energia ai trasporti fino al turismo. Di rilievo anche il Titolo IV, dedicato alla materia della giustizia, della libertà e della sicurezza, che tratta, fra l'altro, anche i temi della cooperazione giudiziaria in materia di migrazione e asilo, di lotta alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro, nonché di cooperazione culturale, in particolare nell'azione di contrasto al traffico di reperti archeologici.
  Il secondo Accordo di partenariato, quello con le Filippine, è finalizzato ad approfondire il dialogo politico e la collaborazione economica e commerciale, consentendo altresì di rafforzare la cooperazione bilaterale in settori quali la lotta al terrorismo, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani.
  Il testo, composto di 58 articoli, suddivisi in 8 Titoli, precisa nel Titolo I la natura e l'ambito di applicazione dell'intesa, con l'impegno espresso dalle Parti a cooperare anche nel quadro delle organizzazioni internazionali cui appartengono. Il successivo Titolo II definisce gli aspetti di dialogo politico e di cooperazione, in particolare in tema di diritti umani, di giustizia internazionale, di lotta al terrorismo. Il Titolo III è dedicato al commercio e agli investimenti ed è finalizzato alla intensificazione dei rapporti commerciali bilaterali, mentre il Titolo IV è dedicato alla cooperazione in materia di giustizia e di sicurezza, con l'impegno sancito ad un'azione di contrasto alle droghe illecite, al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo e alla criminalità organizzata. Di rilievo anche il Titolo V, relativo alla cooperazione in materia di migrazione e lavoro marittimo ed il successivo Titolo VI che disciplina la cooperazione economica e quella dei diversi ambiti settoriali, dall'occupazione alla gestione del rischio di catastrofi, dall'energia all'ambiente, dall'agricoltura alla pesca e allo sviluppo rurale, dalla politica industriale al sostegno alle piccole e medie imprese, fino al settore dei servizi finanziari. Il Titolo VII definisce quindi il quadro istituzionale dell'Accordo, prevedendo un comitato misto preposto al buon funzionamento ed alla corretta attuazione dell'intesa bilaterale.
  Il disegno di legge di ratifica, che è unico per i due Accordi, si compone di 5 articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alla copertura finanziaria ed all'entrata in vigore.
  Conclusivamente, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009.
C. 2711 Governo.

(Parere alla III Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame.

  La senatrice Tiziana CARDINALI, relatrice, fa presente che il provvedimento in esame reca la Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, firmato a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati Pag. 219in Italia e a Cipro, fatto a Roma il 9 gennaio 2009.
   Il primo accordo sostituisce il precedente Accordo bilaterale di cooperazione culturale (firmato il 29 giugno 1973) nel quadro della comune appartenenza all'Unione europea (di cui Cipro è membro dal 2004). L'obiettivo dell'Accordo è sia l'intensificazione delle relazioni bilaterali nei settori in esso individuati, sia il riscontro alla forte domanda di lingua e cultura italiana proveniente dalla controparte cipriota.
  L'Accordo si compone di un preambolo, 18 articoli e dell'Annesso 1. Gli articoli 1 e 2, rispettivamente, chiariscono la finalità dell'Accordo, prevedendo altresì che le due Parti favoriscano anche forme di collaborazione nell'ambito dei programmi dell'Unione europea. I principali settori di collaborazione sono arte e cultura, tutela e restauro del patrimonio culturale, archivi, musei e biblioteche; istruzione a tutti i livelli, professionale, secondaria e universitaria; cooperazione cinematografica e radiotelevisiva, e scambi giovanili; ricerca scientifica, tecnologica ed ambientale. Gli articoli da 3 a 14 specificano nel dettaglio la collaborazione nei diversi settori previsti dall'Accordo.
  L'articolo 15 prevede l'impegno delle Parti a favorire scambi e collaborazione fra enti territoriali e regioni dei rispettivi Paesi.
  L'articolo 16 istituisce una Commissione mista mediante la quale le Parti procederanno a esaminare i progressi della cooperazione bilaterale e concorderanno in merito a programmi esecutivi pluriennali, mentre gli articoli 17 e 18 riportano le clausole finali dell'Accordo.
  La durata dell'Accordo in esame è illimitata, ma ciascuna delle Parti potrà denunciarlo in ogni momento attraverso le vie diplomatiche, con effetto sei mesi dopo la notifica all'altra Parte contraente.
  Per quanto riguarda il secondo atto pattizio all'esame della Commissione, con esso si intende promuovere lo scambio e la cooperazione bilaterale nel campo dell'istruzione a livello universitario, al fine di agevolare gli studenti di ciascuna delle Parti a continuare gli studi nell'altro Paese. Questo Accordo, col favorire l'inserimento di studenti ciprioti nel sistema accademico italiano, mira da un lato a sostenere l'internazionalizzazione dei nostri atenei e, dall'altro, a diffondere ulteriormente la lingua italiana a Cipro.
  L'Accordo si compone di un preambolo e di 8 articoli. L'articolo 1 delinea l'ambito di validità dell'Accordo. L'articolo 2 individua le corrispondenze dei titoli accademici rilasciati dalle università dei due Paesi, distinti in tre livelli. L'articolo 3 riguarda le modalità di accesso dei singoli studenti alle istituzioni universitarie dei due Paesi. L'articolo 4 dispone in materia di riconoscimento di periodi di studi e di esami per gli studenti che intendano proseguire un corso di studi presso un'istituzione universitaria dell'altro Paese contraente. Il riconoscimento reciproco di titoli (universitari) finali di studio per l'accesso a corsi universitari di livello superiore (secondo o terzo) nell'altro Paese contraente è regolato dalle disposizioni dell'articolo 5. L'articolo 6 riguarda l'accesso, in entrambi i Paesi, al dottorato di ricerca. Con l'articolo 7 viene istituita una Commissione Permanente di Esperti.
  Il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dei due Accordi Italia-Cipro reca, oltre alle consuete disposizioni, la norma di copertura finanziaria.
  Conclusivamente, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 8.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.40 alle 8.45.

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