CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 settembre 2015
505.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 185

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 16 settembre 2015.

Interventi per il settore ittico.
C. 338 e C. 339 Catanoso, C. 521 Oliverio e C. 1124 Caon.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.10 alle 14.25.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 16 settembre 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.25.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00533 Massimiliano Bernini: Iniziative in materia di coordinamento forestale.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Massimiliano BERNINI (M5S), nell'illustrare la risoluzione in titolo, rileva la Pag. 186scarsa attenzione che le istituzioni nazionali hanno prestato al settore forestale o selvicolturale.
  Il patrimonio forestale nazionale rappresenta un bene economico-sociale di elevato interesse pubblico ed è parte costituente delle risorse ambientali, naturali, storico-culturali, economiche ed identitarie del Paese.
  Secondo l'Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio, il patrimonio forestale nazionale copre il 34 per cento della superficie nazionale, per un totale di oltre 10,5 milioni di ettari. Rispetto al secondo dopoguerra la superficie boschiva è oggi triplicata a discapito di aree agricole e a pascolo abbandonate. Tale trend positivo prosegue con un incremento di oltre 60 mila ettari annui negli ultimi 20 anni.
  I boschi, che si suddividono in 2 grandi macrocategorie inventariali, «boschi» e altre «terre boscate», sono costituiti al 68 per cento da popolamenti di latifoglie. Il 63 per cento è di proprietà privata e il 32 per cento di proprietà pubblica e, in particolare, il 66 per cento è in carico ai comuni, mentre il 24 per cento è di proprietà delle Regioni e dello Stato. Altri elementi caratterizzanti il soprassuolo forestale, sono i seguenti: l'80 per cento della risorsa bosco è ubicata nelle aree rurali e interne del paese; l'86,6 per cento della superficie forestale nazionale è sottoposta a forme di regolamentazione vincolistica (vincolo idrogeologico, paesaggistico) e più del 25 per cento in aree sottoposte a tutela ambientale (parchi, riserve e Rete natura 2000); infine – primo dato allarmante – appena il 15,7 per cento dei boschi italiani è regolamentato da strumenti di pianificazione della gestione e si registra un abbandono colturale per oltre il 60 per cento dei boschi nazionali.
  Rileva quindi che, con riferimento poi alla pianificazione e gestione forestale, «la pianificazione di dettaglio» (piani aziendali o di assestamento forestale) consentirebbe di ottenere materiale legnoso con alto valore aggiunto, nonché di garantire la stabilità ambientale, la biodiversità, il rispetto del ciclo dell'acqua, l'assetto idrogeologico, la fissazione dell'anidride carbonica quindi la prevenzione dei fenomeni di riscaldamento globale, ed altro.
  Il settore dell'industria italiana di lavorazione del legno è, per l’export, il primo in Europa e secondo nel mondo in termini di fatturato, mentre la filiera foresta-legno si articola in Italia con oltre 125.000 imprese per un totale di circa 620.000 occupati e trova nella gestione forestale la sua base produttiva, costituendo quindi un settore strategico.
  Infatti, secondo alcune stime, con 10 miliardi di euro di surplus l'industria italiana del legno-arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (83,4 miliardi) ma davanti ai competitor polacchi (8,4 miliardi), vietnamiti (5 miliardi), messicani (4,7 miliardi) e tedeschi (1,6 miliardi). Nonostante il deficit strutturale di materie prime, l'industria italiana del mobile grazie alle proprie competenze manifatturiere genera un valore aggiunto nell'industria del mobile (4,9 miliardi di euro) di gran lunga superiore a quello di molti paesi naturalmente ricchi di materie prime legnose (come Francia, 2,3 miliardi di euro; Spagna, 1,8 miliardi; Svezia, 900 milioni).
  Ricorda inoltre, secondo dato che considera allarmante, che l'industria italiana del legno importa oltre l'80 per cento delle materie prime dall'estero, a volte da paesi in cui i criteri della gestione forestale sostenibile non vengono attuati, rappresentando un elemento di forte criticità di tutta la filiera legno italiana, e ricorda altresì che l'Italia è il primo importatore al mondo di biomasse legnose ad uso energetico e nonché di cellulosa per l'industria della carte.
  Rileva ancora un dato eclatante: allo stato attuale sono disponibili annualmente 32,5 milioni di metri cubi di biomasse forestali, di cui solamente 6,3 milioni di metri cubi vengono effettivamente utilizzati dall'industria del legno e dell'energia. L'utilizzazione delle risorse forestali in Italia si assesta, ufficialmente su una media del 30-35 percento dell'incremento Pag. 187annuo, valore che rimane molto inferiore alla media europea che è del 65 per cento.
  Ciò evidenzia che il settore forestale e quello del legno non esprimono pienamente le rispettive potenzialità.
  Sottolinea inoltre la circostanza che, oltre alla materia prima «legno», una corretta gestione del bosco fornisce altri servizi di carattere ricreativo, sociale, culturale ed ambientale – tra l'altro, sempre più riconosciuti e richiesti dalla società – che ne configurano la multifunzionalità.
  Ancora, i boschi rivestono un ruolo fondamentale per quanto riguarda la prevenzione del dissesto idrogeologico.
  Dunque, la pianificazione e la gestione dei boschi è un modo di salvaguardare la sicurezza, l'incolumità pubblica, attraverso la tutela ed il mantenimento degli equilibri ecologici oltre che a rappresentare un ruolo chiave per lo sviluppo di molte aree rurali.
  Manifesta quindi rammarico per il fatto che, come rilevato dall'ex Osservatorio foreste dell'INEA, la strategia forestale nazionale definita dal Programma quadro per il settore forestale (approvato in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano il 18 dicembre 2008), non ha ancora avuto attuazione, in particolare a causa della sovrapposizione di competenze e ruoli istituzionali a livello nazionale, regionale e locale che, oltre a generare incertezze, contenziosi e appesantimento negli iter burocratici, costituiscono un limite, con conseguente immobilismo nella gestione selvicolturale.
  Inoltre l'attuale legislazione in materia forestale risulta strettamente legata alle normative vincolistiche di tutela e salvaguardia, tendendo, a differenza del resto d'Europa, a limitare le attività di gestione del patrimonio forestale, pubblico e privato.
  Ricorda infine che le politiche forestali sono demandate alle regioni e che manca una politica unitaria nazionale in grado di armonizzare le attività di gestione sul territorio, di valorizzare l'economia forestale italiana e di presentare a livello comunitario una posizione unica che rappresenti l'intero paese.
  Ritiene pertanto che per risolvere le criticità illustrate sia necessario attivare presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, come si richiede al Governo con la risoluzione, un ufficio permanente di coordinamento forestale – oggi mancante – che rappresenti un unico punto di riferimento e di indirizzo per le politiche forestali nazionali, nel rispetto delle competenze e dei ruoli che la Costituzione definisce per i rapporti fra Stato e Regioni.
  Tale ufficio, negli auspici dei presentatori, dovrebbe avere il compito di coordinamento istituzionale e interistituzionale per le amministrazioni nazionali e regionali competenti in materia di politica e programmazione forestale, nonché di raccordo per tutte le iniziative internazionali e comunitarie in materia forestale, anche al fine di assicurarvi una presenza costante e qualificata dell'Italia.
  Esso potrebbe inoltre essere istituito senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello stato, coinvolgendo tutte le competenze in ambito selvicolturale afferenti al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, alle Università e agli enti di ricerca come il CREA e alle loro articolazioni specialistiche.
  Ricorda infine che la necessità di una gestione sostenibile delle foreste è stata ribadita nell'ambito di vari consessi, tra i quali: nel 2011, presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, durante l'anno internazionale delle foreste; nel 1992, durante la Conferenza di Rio de Janeiro; nel 2007 con la quinta Conferenza tenutasi a Vienna; nel 2011 ad Oslo durante l'ultima Conferenza internazionale con la quale si è dato mandato a un Comitato intergovernativo di negoziato (INC); e ricorda da ultimo che, il 20 settembre 2013, la Commissione europea ha presentato la nuova strategia per le foreste.

  Giorgio ZANIN (PD), ritenendo che la materia presenti aspetti di grande rilevanza, fa presente che anche il gruppo del Pag. 188PD si appresta a presentare una proposta di risoluzione. Fa quindi presente che sarà successivamente necessario aprire una fase di approfondimento, anche prevedendo apposite audizioni.

  Massimiliano BERNINI (M5S) concorda con il collega Zanin sulla opportunità di svolgere audizioni, indicando come soggetti da ascoltare gli esperti del Centro ricerca per la selvicoltura del CREA.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE suggerisce anche l'audizione dei rappresentanti dell'Accademia delle scienze forestali.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 16 settembre 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni per la promozione del settore ippico.
C. 753 Faenzi, C. 1033 Lattuca, C. 1061 L'Abbate, C. 1314 Marrocu, C. 1546 Catania e C. 2054 Franco Bordo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Ricorda quindi che nella seduta del 10 settembre scorso il relatore, on. Russo, aveva evidenziato le principali criticità da affrontare nella redazione del testo unificato. Era poi intervenuto il sottosegretario Castiglione, confermando la disponibilità del Governo ad una interlocuzione preliminare sugli aspetti tecnici della nuova normativa.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), relatore, ritiene utile, prima di procedere all'ulteriore corso del dibattito, attendere la conclusione della interlocuzione con il Governo, prevista dopo il termine della seduta odierna.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.