CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 agosto 2015
497.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 4 agosto 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 13.30.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente il piano strategico nazionale della portualità e della logistica.
Atto n. 188.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 29 luglio 2015.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 29 luglio 2015 è intervenuto ai lavori della Commissione il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che ha ampiamente illustrato i contenuti e le finalità del Piano in esame e ha replicato ai numerosi deputati intervenuti. Ricorda altresì che sono Pag. 166prevenuti e sono stati inviati per posta elettronica a tutti i deputati i numerosi contributi scritti trasmessi dai soggetti istituzionali e dagli operatori del settore. Propone quindi che la Commissione completi nella seduta odierna la discussione generale, e invita pertanto i deputati che intendono intervenire a segnalare, in vista della predisposizione della proposta di parere, le questioni che, a loro avviso, è opportuno che siano inserite nella proposta medesima.

  Vincenzo GAROFALO (AP) chiede al presidente chiarimenti sui termini entro i quali la Commissione è chiamata all'espressione del parere, rilevando che i corposi contributi inviati dagli operatori del settore necessitano di tempi di approfondimento adeguati. Ricorda che il Parlamento ha richiesto, nel corso dell'esame del decreto legge cosiddetto «sblocca Italia», che le Commissioni competenti esprimessero un parere sulla piano strategico della portualità e della logistica e ritiene quindi necessario che la Commissione possa disporre di un tempo sufficiente a consentire un adeguato approfondimento e l'elaborazione di un efficace contributo sul un tema a suo giudizio di grande rilievo dal punto di vista economico.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, nel ricordare che il termine per l'espressione del parere è fissato al 6 agosto, sottolinea la rilevanza dell'intervento del Ministro nei lavori della Commissione. Fa presente inoltre che, nonostante si trattasse di posizioni note, sono stati richiesti e messi a disposizione di tutti i membri della Commissione i contributi inviati dai soggetti appartenenti al cosiddetto «cluster marittimo», al fine di permettere un più accurato approfondimento e una analisi più dettagliata dei contenuti del piano. Ritiene in ogni caso opportuno che la Commissione esprima il proprio parere.

  Roberta OLIARO (SCpI) concorda con il collega Garofalo sulla ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione per l'elaborazione di un parere a suo giudizio assai importante su un Piano atteso da molti anni. Pur apprezzando l'attenzione riservata dal Ministro alla Commissione, osserva che il materiale inviato dagli operatori del settore e dai soggetti istituzionali è tale da consentire con estrema difficoltà di poter prendere conoscenza dei contenuti in tempi così ristretti. Si riserva in ogni caso di evidenziare profili di merito a suo giudizio meritevoli di un approfondimento e di una menzione nella proposta di parere nella giornata di domani.

  Franco BORDO (SEL) nello stigmatizzare il ritardo del Governo nell'emanazione del piano della portualità e della logistica, che avrebbe dovuto essere predisposto entro 90 giorni dall'approvazione del decreto legge «sblocca-Italia» e che ha visto la luce assai più tardi, per di più a ridosso della pausa estiva, osserva che si configura una sostanziale impossibilità, per la Commissione, di svolgere un'adeguata analisi della documentazione inviata e di formulare un contributo rilevante. Si riserva in ogni caso, a nome del proprio Gruppo, di presentare nella giornata di domani una proposta alternativa di parere contrario.

  Sandro BIASOTTI (FI-PdL) condivide le considerazioni formulate dai colleghi che l'hanno preceduto riguardo alla ristrettezza dei tempi di analisi di un provvedimento assai rilevante, che affronta in modo decisivo una questione sulla quale il Parlamento sta discutendo da circa dieci anni. Sottolineando a nome del suo Gruppo l'opportunità che la Commissione non si esprima parere, vista la oggettiva impossibilità di effettuare un'analisi compiuta delle questioni oggetto del Piano, osserva che in caso invece si pervenisse alla formulazione di un parere, sarebbe opportuno evidenziare l'opportunità che la nuova procedura prevista per la nomina dei presidenti delle Autorità portuali, preveda, come già accade attualmente, l'intesa della regione sul candidato scelto dal Ministro.

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  Mario TULLO (PD) nel fare presente che una parte assai rilevante della disciplina del sistema portuale, quella relativa alla governance, non forma oggetto del piano, ma è attualmente contenuta all'interno del disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione, sotto forma di delega al Governo, giudica opportuno che la Commissione si esprima sul Piano in esame, anche in coerenza con la forte volontà manifestata dal Parlamento nel corso dell'esame del decreto-legge «sblocca-Italia», di inserire, nell’iter procedurale di approvazione del Piano della portualità e della logistica, la previsione del parere delle commissioni competenti.

  Michele MOGNATO (PD) sottolineando l'opportunità che la Commissione dia un contributo puntuale sul rilevante tema della portualità, non lasciandosi scappare un'importante occasione, sottolinea due questioni che a suo parere dovrebbero costituire un'occasione di riflessione in vista dell'elaborazione del parere. In primo luogo evidenzia la necessità, come sollevato dall'ANCI, di una fiscalità compensativa per i comuni in ragione dello sviluppo crocieristico e dell'impatto che il conseguente flusso turistico ha sulle città meta delle crociere. In secondo luogo sottolinea l'opportunità che venga ampliato l'orizzonte temporale di valutazione del Piano e venga valutata la capacità dei porti nazionali, dal momento che le più accreditate stime del settore prevedono un forte incremento dei traffici al 2030.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, nel ricordare quella che a suo giudizio può ad ogni buon conto ritenersi una vittoria del Parlamento riguardo alla previsione, inserita nel corso dell'esame del decreto legge «sblocca-Italia», del parere parlamentare prima del varo definitivo del piano, ritiene che la Commissione debba utilizzare questa importante occasione per offrire un contributo che permetta un proficuo confronto con il Governo. Nel ribadire che la riforma della governance del sistema è demandata, ai sensi delle disposizioni inserite nella legge delega di riforma della pubblica amministrazione, ad un decreto legislativo, ritiene che il piano in esame contenga importanti profili sui quali è opportuno che la Commissione effettui un'analisi e pervenga all'espressione di un compiuto e importante parere, che costituisca un indirizzo al Governo per un'attuazione più efficace della programmazione portuale e logistica. In generale ritiene che il parere debba evidenziare le questioni di maggior rilievo, senza alcun condizionamento e abbandonando la logica del conservativismo. Ritiene infatti che la legge n. 84 del 1994, pur avendo contribuito in misura rilevante allo sviluppo della portualità italiana, debba considerarsi un'esperienza esaurita. Fa presente inoltre che il Paese si trova in una fase di transizione in cui dopo quindici anni di difficoltà derivanti dalla riforma del Titolo V della Costituzione, si ritiene opportuno ricondurre alla competenza esclusiva dello Stato settori quali l'energia, gli aeroporti e i porti.
  Ringraziando quindi i colleghi intervenuti per gli spunti forniti ai fini dell'elaborazione del parere, rinvia il seguito della discussione alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 4 agosto 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 14.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, con Allegato, fatto a Roma il 5 marzo 2008.
C. 3157 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Diego CRIVELLARI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare, in sede consultiva, il disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, con Allegato, fatto a Roma il 5 marzo 2008 (A.C. 3157). Osserva che l'Accordo di cooperazione radiotelevisiva tra Italia e San Marino si inserisce in una complessa vicenda, che trae origine dall'Accordo di collaborazione ed amicizia del 1953 con il quale la Parte sanmarinese aveva rinunciato all'esercizio del diritto a una stazione radiotelevisiva indipendente. Successivamente, le modifiche tecnologiche e le liberalizzazioni intervenute nel campo radiotelevisivo avevano fatto sorgere per la Repubblica di San Marino l'esigenza di disporre di una propria stazione radiotelevisiva, tale esigenza veniva riconosciuta con lo Scambio di lettere del 23 ottobre 1987, con il quale San Marino riacquisiva il diritto cui aveva precedentemente rinunciato. In attuazione degli accordi raggiunti, nel 1991 veniva costituita la società di diritto sanmarinese San Marino RTV, con la partecipazione paritaria al capitale sociale da parte della RAI e della Società sanmarinese di servizio pubblico; a San Marino RTV è stata pertanto attribuita la concessione in esclusiva del servizio pubblico di radiodiffusione sonora e televisiva della Repubblica di San Marino. Contestualmente veniva stipulata anche una Convenzione, della durata di 15 anni, che ha permesso una proficua collaborazione tra la RAI e San Marino RTV, delimitando con precisione la possibilità da parte italiana di coprire il territorio della Repubblica di San Marino con tutti i canali autorizzati delle zone italiane limitrofe, ad eccezione del canale 51, riservato alla Repubblica sanmarinese per il proprio territorio e le zone adiacenti. Successivamente, la Conferenza regionale delle radiocomunicazioni, svoltasi a Ginevra nel 2006, prevedendo la riassegnazione delle frequenze esistenti nel campo della radiodiffusione televisiva, anche in vista della migrazione generale delle trasmissioni verso il sistema digitale, assegnava alla Repubblica di San Marino le frequenze 7, 26 e 30. Tuttavia l'Italia riteneva necessario conservare l'uso, anche nei territori prossimi alla Repubblica di San Marino, delle frequenze assegnate a Ginevra alla Repubblica relativamente ai citati canali. Sottolinea che ciò ha indotto le due Parti a intraprendere negoziati per la modifica e l'incremento dell'Accordo di collaborazione bilaterale in materia radiotelevisiva, concretizzatisi nell'Accordo del 5 marzo 2008, di cui il disegno di legge in esame autorizza la ratifica. Al riguardo rileva che l'Italia si trova in notevole ritardo, dal momento che da parte sanmarinese la ratifica dell'Accordo bilaterale è intervenuta già il 4 agosto 2008. Ricorda che è peraltro accaduto che, con apposite disposizioni di legge, sia stata prorogata nel frattempo la Convenzione e l'Italia abbia provveduto a corrispondere, in conformità all'accordo del 2008, alla Repubblica di San Marino la somma forfettaria annuale, pari a 3.098.000 euro, per continuare ad utilizzare le tre frequenze attribuite a San Marino ad esito della Conferenza di Ginevra.
  Passando ad una breve sintesi del contenuto dell'Accordo, evidenzia che esso è costituito di nove articoli preceduti da un preambolo. Gli articoli 1 e 2 danno atto del consenso delle due Parti a rinnovare l'Accordo di collaborazione radiotelevisiva stipulato il 23 ottobre 1987, confermano, da parte del governo sanmarinese, la società San Marino RTV quale titolare esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo nella Repubblica di San Marino e prevedono accordi di collaborazione tra San Marino RTV e la RAI. L'articolo 3 definisce gli impegni relativi al passaggio alla Pag. 169tecnologia digitale terrestre per la diffusione dei programmi di San Marino RTV, che adesso risulta già compiuto e prevede che, a seguito della transizione tecnologica, la Parte sanmarinese utilizzerà all'interno del proprio territorio il canale 42, e potrà altresì utilizzare il canale 51, con possibilità di estendere il proprio bacino d'utenza anche oltre i limiti stabiliti dal piano di Ginevra, previa verifica di compatibilità con gli impianti nazionali italiani in esercizio. Contestualmente San Marino rinuncia all'utilizzazione dei canali 7, 26 e 30 per tutto il periodo di vigenza dell'Accordo in esame; l'Italia potrà quindi utilizzare tali canali nel territorio limitrofo a quello di San Marino. L'articolo 4 prevede che la società San Marino RTV, anche in relazione all'evoluzione tecnologica, possa entrare a far parte di consorzi satellitari, nonché stabilire collaborazioni con altri operatori anche internazionali cui facciano capo reti di telecomunicazione o radiodiffusione, allo scopo di conseguire la massima economicità gestionale. L'articolo 5, nel ribadire l'impegno che la società San Marino RTV continui a operare nel rispetto degli interessi dei due Stati e delle rispettive società concessionarie, anche con riguardo alla gestione dell'informazione e alla raccolta dei proventi pubblicitari, prevede che la Repubblica italiana corrisponda per gli oneri derivanti dall'attuazione dell'Accordo in esame una somma forfettaria annuale, stabilita in 3.098.000 euro per l'anno 2008. Per gli anni successivi la fissazione dell'importo è demandata ad una Convenzione quinquennale da stipulare tra il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri italiana e la Rai radiotelevisione italiana. La legge di ratifica all'articolo 3 conferma per gli anni 2014 e 2015 la corresponsione della somma di 3.098.000 euro. In base all'articolo 6 le Parti si impegnano alla massima collaborazione, considerando anche lo sviluppo delle tecnologie, dal punto di vista del buon funzionamento degli impianti. Si prevede una collaborazione, anche a livello internazionale, con riferimento alla pianificazione dell'utilizzo dello spettro radioelettrico in conformità agli schemi e alle procedure previsti dagli accordi internazionali. In base all'articolo 7 i due Governi costituiranno una Commissione mista per la corretta applicazione dell'Accordo. Spetterà alla Commissione, nel caso di cessazione dell'Accordo, disciplinare per la parte sanmarinese la ripresa del possesso delle frequenze utilizzate dalla Parte italiana e per la parte italiana il normale ripristino del bacino d'utenza del canale 51 utilizzato da San Marino RTV. Infine, gli articoli 8 e 9 contengono le consuete clausole finali dell'Accordo, che ha durata quinquennale, con previsione di tacito rinnovo per periodi annuali, e la possibilità di denuncia con preavviso di due mesi. L'allegato all'Accordo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 2, indica i contenuti e gli ambiti della collaborazione tra RAI Radiotelevisione italiana e San Marino TV.
  In considerazione delle finalità dell'Accordo presenta quindi una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 4 agosto 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 14.10.

Schema di contratto di programma 2015-2019 tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane Spa.
Atto n. 195.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di contratto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 30 luglio 2015.

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  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ritiene che la Commissione debba fare un'attenta riflessione sul significato del servizio universale, che a suo giudizio non può essere quello individuato dall'articolo 2 dello schema di contratto di programma, che prevede la trasmissione, da parte della società Poste italiane, dell'elenco degli uffici postali che non garantiscono condizioni di equilibrio economico ai fini di una loro razionalizzazione. Osserva, infatti, che lo stesso concetto di servizio universale implica che il servizio debba essere prestato anche in condizioni di fallimento di mercato e assenza di redditività e che questo è il motivo per cui si opera una compensazione da parte dello Stato. Invita pertanto la relatrice ad evidenziare, all'interno della proposta di parere, la necessità che il servizio universale abbia effettivamente tale carattere di universalità e raggiunga anche gli abitanti dei territori più isolati, per i quali l'ufficio postale costituisce un irrinunciabile punto di riferimento. Inoltre ritiene opportuno, riguardo all'articolo 5, che tra i servizi al cittadino venga presa in considerazione anche l'alfabetizzazione della parte di popolazione meno competente riguardo all'uso delle tecnologie informatiche, con particolare riferimento alla popolazione anziana, al fine di superare il digital divide culturale, oltre che quello infrastrutturale.

  Nicola BIANCHI (M5S) preannuncia la presentazione da parte del proprio Gruppo di una proposta alternativa di parere, evidenziando i forti profili di criticità del contratto di programma in esame. In primo luogo giudica lesiva del diritto di accesso al servizio postale universale la misura di cui al comma 6 dell'articolo 2 che prevede che il servizio di raccolta e recapito degli invii rientranti nel servizio universale sia effettuato a giorni alterni, considerando al riguardo le valutazioni negative della Commissione europea. Esprime preoccupazione per la misura contenuta al comma 7 dell'articolo 2, che prevede la possibilità di una razionalizzazione del servizio e di una rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale e per l'omissione, nel testo in esame, della clausola penale contemplata dall'articolo 5 del vigente contratto di programma, in riferimento al pagamento previsto per il mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità del servizio. Ritiene opportuno prevedere che la documentazione di cui al comma 4 dell'articolo 3, relativa alla quantificazione dell'onere di servizio universale sostenuto dalla società nel corso del precedente esercizio e alle dinamiche sottostanti all'andamento dell'onere, sia inviata oltre che al Ministero, anche alle competenti Commissioni parlamentari. Infine giudica sommarie e poco incisive le disposizioni contenute nel comma 2 dell'articolo 5 relativamente ai servizi al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, e del tutto inadeguati gli importi delle sanzioni di cui all'articolo 10 rispetto alla gravità delle violazioni commesse.

  Franco BORDO (SEL) nel preannunciare anch'egli, a nome del proprio Gruppo, la presentazione di una proposta alternativa di parere contrario, che si riserva di illustrare, ritiene comunque che non si possa fare a meno di esprimere una forte critica nei confronti del Governo riguardo alla tempistica relativa all'invio del contratto di programma al Parlamento ai fini dell'espressione dell'esame da parte delle Commissioni, di cui viene di fatto vanificato il ruolo ed esautorata la funzione.

  Vincenzo GAROFALO (AP) chiede al relatore di effettuare una verifica riguardo alla disposizione di cui al comma 3 dell'articolo 6, sul quale si è pronunciata criticamente anche l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

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  Anna Maria CARLONI (PD), relatrice, nel fare presente che la relazione da lei svolta sul provvedimento aveva principalmente un carattere descrittivo dei contenuti dell'atto in esame, ringrazia i colleghi intervenuti nel dibattito per gli elementi di riflessione offerti, di cui terrà conto nell'elaborazione della proposta di parere.

  Michele Pompeo META, presidente e relatore, con riferimento all'intervento del collega Bordo, osserva che in questo caso la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere su un contratto di programma che si riferisce ai prossimi anni, mentre è accaduto in altri casi che venissero trasmessi contratti di programma relativi ad un periodo di tempo in ampia misura, o anche interamente, trascorso. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 14.30.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 4 agosto 2015.

Audizione di rappresentanti di ADR – Aeroporti di Roma SpA sulle condizioni di funzionamento dello scalo e sulle prospettive di efficientamento e potenziamento.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 20 alle 21.45.

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