CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2015
491.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 207

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio COM(2014)910 e allegati.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015. Doc. LXXXVII-bis, n. 3.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015). 10948/1/14.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che il Programma di lavoro della Commissione per il 2015, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015 e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) sono stati assegnati congiuntamente, per l'esame generale, alla XIV Commissione, e a tutte le altre Commissioni permanenti per l'esame delle parti di rispettiva competenza. Le Commissioni di settore devono far pervenire la propria relazione entro mercoledì 29 luglio prossimo. Ricordo che le Commissioni di settore, dopo avere esaminato i documenti per le parti di competenza, approvano un parere da trasmettere alla XIV Commissione e nominano un relatore incaricato di riferire alla predetta Commissione. Ciascuna Commissione è chiamata ad esprimersi sulle questioni di carattere generale relative alla determinazione degli argomenti e all'ordine rispettivo delle priorità del programma legislativo dei richiamati organi di governo dell'UE, piuttosto che sul merito delle specifiche scelte legislative, le quali vanno invece collocate all'interno delle specifiche procedure volte a consentire l'esame delle singole proposte di atti normativi dell'UE.
  Avverte che – come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato Pag. 208dai rappresentanti dei gruppi – oggi sarà avviato l'esame congiunto dei provvedimenti europei mentre la deliberazione sul parere sarà invece prevista per domani, mercoledì 29 luglio.
  In sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare ai lavori odierni della Commissione, rileva, preliminarmente, che attraverso i provvedimenti in esame il Parlamento interviene nella definizione della politica europea dell'Italia, in particolare sui tre documenti che espongono le medesime questioni d'interesse per l'Unione europea, secondo le diverse prospettive, rispettivamente, della Commissione europea, del Governo italiano e delle tre presidenze del Consiglio dell'Unione europea (italiana, lettone e lussemburghese).
  Nell'esaminare il primo dei documenti, il Programma di lavoro della Commissione per il 2015, ricorda che questo intende, secondo quanto dichiarato dalla stessa Commissione, dare risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei che chiedono all'Unione una soluzione ai grandi problemi legati all'attuale congiuntura socioeconomica, quali la forte disoccupazione, l'elevato debito pubblico, la scarsa crescita e la carenza di investimenti e di competitività a livello mondiale, auspicando, al tempo stesso, una minore ingerenza dell'Unione nelle questioni quotidiane, nelle quali gli Stati membri possono intervenire più efficacemente. In particolare, è richiamato il nuovo piano della Commissione europea (cosiddetto Piano Junker), volto a mobilitare circa 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nei settori strategici durante i primi tre anni. Si precisa, inoltre, che il programma di cambiamento è dettato dalla necessità di far ripartire la crescita dell'Unione europea per mantenere in futuro il modello sociale europeo e un ambiente sano. Esso auspica anche un cambiamento dei metodi di lavoro del Parlamento europeo e del Consiglio, con cui la Commissione europea definirà le principali priorità delle tre istituzioni, accelerando il relativo processo decisionale e intensificando la collaborazione con gli Stati membri, i Parlamenti nazionali, le regioni e le città per garantire una migliore attuazione delle politiche esistenti e l'efficacia dell'azione sul campo, dai fondi strutturali e di investimento all'ambiente, dal mercato unico ai diritti dei consumatori. Il predetto Programma è accompagnato da 4 allegati: l'Allegato 1 elenca le 23 nuove iniziative che la Commissione intende presentare nel 2015 nell'ambito delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici; l'Allegato 2 contiene le 80 proposte pendenti di cui si prospetta il ritiro o la modifica, corredate da una motivazione; l'Allegato 3 elenca le 79 proposte inserite nel programma REFIT; l'Allegato 4 elenca gli 81 atti legislativi che entreranno in vigore nel 2015. Rilevanti sono le iniziative che saranno presentate nel 2015, di cui all'Allegato 1, alcune delle quali sono state già presentate nei primi tre mesi dell'anno. In particolare, nell'ambito della priorità n. 3, relativa a un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici, si precisa che l'affidabilità e l'accessibilità dell'approvvigionamento energetico sono una priorità assoluta per tutti. La Commissione adotterà un quadro strategico per l'Unione dell'energia che definisca i principali interventi necessari per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ridurre la dipendenza dalle importazioni provenienti dai Paesi terzi, integrare maggiormente i mercati nazionali dell'energia e incentivare la partecipazione dei consumatori, migliorare l'efficienza energetica, decarbonizzare il mix energetico e promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore dell'energia. Il Programma evidenzia, inoltre, che l'Unione europea è in prima linea nella lotta contro il riscaldamento globale. La Commissione definirà la posizione e le aspettative dell'Unione europea in previsione della conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che si terrà a Parigi alla fine del 2015, e presenterà le prime proposte legislative per l'attuazione del pacchetto 2030 su clima e energia. Viene, infine, precisato che proseguiranno gli sforzi volti a migliorare Pag. 209il quadro normativo per garantire servizi di trasporto interconnessi e sicuri, con meno emissioni di gas a effetto serra.
  Quanto alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2015, ricorda che essa è stata predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, che prevede che il Governo presenti ogni anno, entro il 31 dicembre, una relazione recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo e, entro il 28 febbraio, una relazione consuntiva, recante indicazione delle attività svolte dal Governo a livello europeo nell'anno precedente. La Relazione programmatica 2015 è composta da sei capitoli, articolati ciascuno in più sezioni recanti ognuna un riquadro che riassume gli obiettivi prioritari del nostro Paese. I profili strettamente collegati alla competenza della VIII Commissione si ritrovano all'interno del secondo capitolo relativo alle politiche per il mercato e la competitività. In particolare, nel paragrafo 1 relativo alle politiche per il mercato unico dell'Unione, si evidenzia che nel 2015 proseguiranno i lavori finalizzati al recepimento delle direttive appalti pubblici e concessioni, entrate in vigore nell'aprile 2014 (direttive n. 2014/23/UE, n. 2014/24/UE, n. 2014/25/UE) e che il termine per il recepimento è il 17 aprile 2016. Al riguardo ricorda che è all'esame dell'VIII Commissione il disegno di legge delega per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (A.C. 3194). La Relazione prevede, altresì, che nel 2015 saranno avviati i lavori preliminari al recepimento della direttiva in materia di fatturazione elettronica negli appalti pubblici (direttiva n. 2014/55/UE), finalizzata a migliorare il funzionamento del mercato interno mediante l'introduzione di uno standard comune per la fatturazione elettronica. Il termine ultimo per il recepimento è il 27 novembre 2018. Si prevede, altresì, che nel corso del 2015 proseguiranno i lavori dell'organismo europeo di standardizzazione che dovrà elaborare, dietro mandato della Commissione europea, la norma europea o standard che dovrà essere utilizzato per la fatturazione elettronica per gli appalti transfrontalieri.
  Nel paragrafo 5 del secondo capitolo della Relazione, relativo all'ambiente, si fa presente che l'Italia si impegna: nella transizione verso una economia più sostenibile ed inclusiva attraverso iniziative con un elevato potenziale per la crescita e l'occupazione verde; nell'avvio dei passi necessari per la definizione della «componente clima» del Quadro di riferimento al 2030 per il clima e l'energia; nel rafforzamento del ruolo dell'Unione europea nei negoziati internazionali in materia ambientale. Con riferimento alle politiche in materia di uso efficiente delle risorse, in particolare, si prevede che, nell'ambito del processo di revisione di medio termine della Strategia Europa 2020, il Governo lavorerà affinché le indicazioni politiche, adottate dal Consiglio Ambiente del 28 ottobre 2014 attraverso le proprie conclusioni «Inverdimento del Semestre europeo e della Strategia 2020», siano riprese tra gli obiettivi, strumenti e misure della Strategia. In tale contesto, il Governo si adopererà affinché la Commissione dia seguito nel proprio programma di lavoro all'approfondimento richiesto sugli indicatori per misurare l'uso efficiente delle risorse su scala nazionale, allo sviluppo di un sistema di valutazione delle risorse naturali, della biodiversità e degli ecosistemi, ad inserire il tema dei lavori verdi all'interno dell'Analisi Annuale sulla Crescita (Annual Growth Survey – AGS), e, più in particolare, nel Joint Employment Report («Relazione comune sull'occupazione»). In tale ambito, specifica attenzione verrà data ai possibili seguiti a livello europeo della «Charter of Rome on Natural and Cultural Capital», iniziativa promossa sotto la Presidenza italiana tesa a ribadire il valore Pag. 210del capitale naturale e la sua stretta correlazione con il capitale culturale quale patrimonio da cui dipende il benessere collettivo e che contribuisce alla creazione di opportunità di sviluppo e di creazione di lavori verdi. Per quanto riguarda la tematica dei rifiuti, si specifica che sarà seguito con particolare attenzione il lavoro iniziato durante il Semestre di Presidenza sul cosiddetto «pacchetto rifiuti», che comprende la revisione di sei direttive concernenti la gestione dei rifiuti, delle discariche e di alcune tipologie specifiche di rifiuti quali gli imballaggi, i veicoli a fine vita, le pile ed i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. L'obiettivo del Governo è continuare a sostenere l'introduzione di una metodologia armonizzata di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate; rafforzare le politiche di prevenzione, con particolare riguardo alla diminuzione dei rifiuti alimentari; incrementare il riciclo dei rifiuti rispetto ad altre forme di recupero e smaltimento nell'ottica di sostenere l'economia circolare e l'efficienza delle risorse. Con riferimento all'inquinamento dell'aria, facendo seguito all'orientamento generale sulla proposta di direttiva sui medi impianti di combustione adottato sotto la Presidenza italiana nel Consiglio Ambiente del 17 dicembre 2014, si specifica che il Governo continuerà a contribuire attivamente al negoziato tra Consiglio e Parlamento europeo, con l'obiettivo di chiudere un accordo in prima lettura sulla base dell'accordo raggiunto sotto la Presidenza italiana. Per quanto concerne, invece, la direttiva sui tetti alle emissioni, il cui negoziato è ancora in fase preliminare, il Governo assicurerà il proprio sostegno tecnico per giungere ad una revisione dei tetti alle emissioni nazionali al 2030, in linea con i nuovi scenari emissivi in fase di elaborazione da parte della Commissione. In relazione, poi, alle politiche sul clima, la Relazione fa presente che, a seguito dell'adozione, da parte del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014, del Quadro di riferimento al 2030 per il clima e l'energia, il Governo sarà impegnato nelle iniziative avviate dalla Commissione per la definizione degli atti normativi necessari per l'applicazione degli indirizzi politici espressi dal Consiglio europeo. In particolare, al fine di non scoraggiare gli investimenti nelle tecnologie a basso contenuto di carbonio, il Governo sosterrà, nell'ambito della modifica del sistema di scambio delle quote di emissione di CO2 (EU Emissions Trading System – ETS), il rafforzamento del sistema anche attraverso l'istituzione di un meccanismo automatico stabilizzatore del prezzo delle quote di CO2. Con riferimento alle politiche per lo sviluppo sostenibile, la Relazione precisa che obiettivo prioritario del Governo sarà quello di partecipare al processo negoziale per la definizione della nuova Agenda Sviluppo delle Nazioni Unite, che sarà approvata a settembre 2015 in occasione di un Summit a livello di Capi di Stato e di Governo. Il ruolo dell'Italia, in particolare, si svolgerà nel quadro della partecipazione dell'Unione Europea al processo globale e, più nello specifico, all'interno dei Joint meetings del Consiglio, che riunisce in unico consesso i tre comitati preparatori interessati (Ambiente globale, Cooperazione allo sviluppo, Nazioni Unite). L'obiettivo è quello di consolidare il lavoro svolto durante il Semestre di Presidenza, sviluppando un'Agenda ambiziosa ed improntata alla sostenibilità in tutte le sue dimensioni, ambientale, economica e sociale. Infine, nell'ottica di valorizzare il nesso imprescindibile tra sviluppo sostenibile e lotta alla povertà, sarà organizzata la partecipazione dell'Italia ai Joint meetings del Consiglio per la preparazione della III Conferenza sul Finanziamento allo Sviluppo che si terrà nel luglio 2015 ad Addis Abeba.
  Per quanto concerne, infine, il terzo documento sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere, il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015), elaborato il 17 giugno 2014 dalle presidenze italiana, lettone e lussemburghese, e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri», fa presente che questo si compone di due parti: la prima contiene il quadro strategico Pag. 211del programma, nella prospettiva di obiettivi a più lungo termine, mentre la seconda parte costituisce il programma operativo, che stabilisce le questioni che si prevede di trattare durante il suddetto periodo di 18 mesi. Il Programma di 18 mesi si sofferma su alcune tematiche di competenza della VIII Commissione. In particolare, evidenzia che, nel settore della criminalità grave e organizzata, il ciclo programmatico dell'Unione europea continuerà a dedicare particolare attenzione alla lotta contro le infiltrazioni criminali nell'economia legale, compresi gli appalti pubblici, il riciclaggio di denaro e la corruzione, nonché altre minacce emergenti individuate dall'Europol. In relazione all'energia, il Programma di 18 mesi evidenzia che le priorità riguardo alle quali il Consiglio dovrebbe produrre risultati sono il completamento del mercato interno dell'energia entro la fine del 2014, la fine dell'isolamento degli Stati membri dalle reti europee entro la fine del 2015, l'aumento della diversificazione dei fornitori e delle vie di trasporto, la sicurezza energetica e le capacità di stoccaggio di gas dell'Unione, nonché l'impegno per un accordo politico tra gli Stati membri sul quadro per le politiche in materia di clima ed energia nel periodo dal 2020 al 2030. Tenendo debitamente conto degli orientamenti forniti dal Consiglio europeo e della necessità di migliorare la fiducia degli investitori, le tre presidenze contribuiranno alla definizione della componente energia del quadro 2030 per le politiche in materia di energia e clima, considerando in particolare lo sviluppo di un modello di governance in grado di migliorare la coerenza delle politiche tra diversi settori e Stati membri, nonché il contributo fondamentale atteso dalle politiche aggiornate in materia di energia da fonti rinnovabili e di efficienza energetica. Con riferimento, infine, all'ambiente, il Programma di 18 mesi evidenzia che le azioni per la protezione dell'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali comprendono settori che vanno dalla biodiversità e dagli ecosistemi fino alla qualità dell'aria, ai rifiuti e alla gestione idrica, alla protezione delle specie e alla sana gestione delle sostanze chimiche, ma includono anche questioni più ampie di governance e il contributo a un'economia verde inclusiva e sostenibile. La crescita verde e l'efficienza delle risorse sono diventate priorità stabili e solide dell'azione del Consiglio nel settore della politica ambientale, nel contesto più ampio dello sviluppo sostenibile. Mantenere un livello elevato di protezione ambientale stimolando al contempo la crescita verde (compreso il lavoro verde), per esempio attraverso l'ecoinnovazione, sarà un punto forte del programma di lavoro delle tre presidenze. Inoltre, le tre presidenze lavoreranno a un'ampia gamma di accordi ambientali multilaterali (MEA) e ad altri processi ambientali internazionali che vanno dall'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza alla corretta gestione delle sostanze chimiche (compreso il mercurio) e dei rifiuti, e dalla protezione della biodiversità e delle specie alla caccia alla balena e alla biosicurezza.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.