CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2015
491.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 144

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 13.30.

Disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED.
C. 3249 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Donatella FERRANTI, presidente, in sostituzione della relatrice, Fabrizia Giuliani, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, fa presente che la Commissione è chiamata ad avviare l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 8 luglio 2015, n. 99 (A.C 3249), presentato in prima lettura al Senato, che autorizza la partecipazione del personale militare italiano all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR-MED, relativamente al periodo 27 giugno-30 settembre 2015.Pag. 145
  Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione Giustizia, segnala che l'articolo 1, comma 2, del decreto-legge, nel confermare sostanzialmente la disciplina processual-penalistica introdotta dai precedenti decreti-missioni, nonché dalla legge quadro in materia di missioni internazionali rinvia, per l'applicazione delle disposizioni in materia penale, all'articolo 5, commi da 1 a 3, del decreto-legge n. 209 del 2008, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali ed all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 152 del 2009.
  Rileva che, analiticamente, attraverso il rinvio alle disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto-legge n. 209 del 2008, si prevede, in primo luogo, l'applicabilità al personale militare impegnato nelle missioni internazionali della disciplina del codice penale militare di pace e della disciplina prevista dall'articolo 9, commi 3, 4 (lettere a, b, c, d), 5 e 6, del decreto-legge n. 451 del 2001.
  Tale rinvio al decreto-legge sulla missione «Enduring Freedom» comporta, in particolare: l'attribuzione della competenza territoriale al tribunale militare di Roma; la possibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria militare di procedere all'arresto di chiunque sia colto in flagranza di uno dei seguenti reati militari: a) disobbedienza aggravata; b) rivolta; c) ammutinamento; d) insubordinazione con violenza e violenza contro un inferiore aggravata. Se gli eventi non consentono di porre tempestivamente l'arrestato a disposizione dell'autorità giudiziaria, l'arresto mantiene efficacia purché il verbale sia inviato, anche con mezzi telematici, entro 48 ore al PM e l'udienza di convalida si svolga, con la partecipazione necessaria del difensore, nelle successive 48 ore. Gli interrogatori potranno svolgersi mediante un collegamento videotelematico od audiovisivo; la possibilità, con le stesse modalità, di procedere all'interrogatorio della persona sottoposta alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
  In secondo luogo, in ragione del predetto rinvio, si prevede che i reati commessi dallo straniero nei territori in cui si svolgono le missioni e gli interventi militari, in danno dello Stato o di cittadini italiani partecipanti alle stesse missioni, siano puniti a richiesta del Ministro della giustizia, sentito il Ministro della difesa per i reati commessi a danno di appartenenti alle Forze armate; si prevede, inoltre, che per tali reati, come per quelli comuni commessi dai cittadini italiani durante le missioni, la competenza spetti al Tribunale di Roma, al fine di evitare conflitti di competenza e consentire unitarietà di indirizzo nella qualificazione delle fattispecie, nonché un più diretto e efficace collegamento tra l'autorità giudiziaria ordinaria e quella militare.
  Osserva altresì che, attraverso il rinvio all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 197 del 2009, si prevede la non punibilità del militare che nel corso delle missioni all'estero, per necessità delle operazioni militari, faccia uso ovvero ordini di far uso delle armi, della forza o di altro mezzo di coazione fisica, purché ciò avvenga in conformità (comma 1-sexies) alle direttive, alle regole di ingaggio, nonché agli ordini legittimamente impartiti.
  In tali casi opera una scriminante, ovvero una circostanza che esclude l'esistenza del reato e quindi la punibilità. È prevista, inoltre, l'applicazione delle disposizioni concernenti i delitti colposi, sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo, laddove il militare faccia uso della forza o ordini di far uso della forza eccedendo colposamente i limiti stabiliti dalla legge, dalle direttive, dalle regole di ingaggio, dagli ordini legittimamente impartiti, nonché imposti dalla necessità delle operazioni militari. Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Pag. 146

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio (COM(2014)910 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) (10948/1/14 REV 1).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti in titolo.

  Vanna IORI (PD), relatrice, comunica che la II Commissione avvia, nella seduta odierna, l'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 e relativi allegati (COM(2014)910 FINAL), del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio-31 dicembre 2015) (10948/1/14 REV 1) e della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n.3).
  L'esame dei suddetti documenti si concluderà con un parere da esprimere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea. Premette che svolgerà un'unica relazione sui tre documenti all'attenzione della II Commissione, che costituiscono atti di particolare rilievo, consentendo al Parlamento di essere partecipe alla «fase ascendente» di definizione delle politiche e degli atti dell'Unione europea.
  Si tratta in particolare: del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015, che illustra le linee generali delle politiche della Commissione europea per l'anno di riferimento, indicando, tra l'altro, le iniziative strategiche da adottare nel 2015; del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o luglio 2014-31 dicembre 2015, elaborato dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese; della Relazione programmatica del Governo italiano sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015, che invece preannuncia gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo in tale anno, con riguardo anche all'attività normativa europea.
  Rispetto al contenuto di tali documenti, si soffermerà sulle questioni più rilevanti tra quelle di competenza della II Commissione.
  Relativamente al Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015, nella stessa si evidenzia, in primo luogo, che sarà portato avanti il processo di adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e continuerà a migliorare la lotta alla criminalità tranfrontaliera e al terrorismo; saranno inoltre attuati interventi volti a rendere più efficiente la cooperazione giudiziaria, nonché a tutelare il bilancio dell'UE contro le frodi, anche attraverso l'istituzione di una Procura europea indipendente. La Commissione si impegna altresì a presentare un'agenda europea in materia di sicurezza, al fine di contrastare le minacce alla sicurezza interna dell'Unione europea, come la criminalità transfrontaliera, la cybercriminalità, il terrorismo e la radicalizzazione.
  Con riferimento alla Relazione programmatica del Governo italiano sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015, nella stessa si segnala, anzitutto, l'impegno del Governo italiano a realizzare una generale riforma in materia di protezione dei dati personali, con particolare riferimento allo scambio e al trattamento dei predetti dati all'interno di procedimenti promossi davanti alle autorità giudiziarie e di polizia, con l'obiettivo di bilanciare l'esigenza di assicurare il massimo grado di protezione con quella di garantire un processo decisionale efficiente.
  Riguardo al settore della giustizia civile, si sottolinea l'impegno del Governo italiano nell'ambito dei negoziati sulla cooperazione giudiziaria civile, attualmente in corso presso il Consiglio.Pag. 147
  In particolare, proseguirà l'impegno per giungere alla conclusione dei negoziati relativi alle «questioni generali di diritto civile», alla proposta di regolamento in materia di «diritto comune europeo della vendita», nonché alla proposta di regolamento in materia di regimi patrimoniali dei coniugi e unioni registrate. Per quanto riguarda gli altri negoziati, è stato raggiunto, durante il Semestre di Presidenza italiana, l'obiettivo di un general approach sulla proposta per la revisione del regolamento relativo al procedimento europeo per le controversie di modesta entità, al fine di incrementarne l'utilizzo e l'efficienza.
  Quanto alla giustizia penale, secondo la Relazione programmatica, nel 2015 sarà prioritario l'impegno del Governo italiano per l'istituzione di una Procura europea, con il compito, unitamente alle autorità degli Stati membri, di investigare, perseguire e assicurare alla giustizia gli autori di reati che ledono il bilancio dell'Unione europea. Nella Relazione si evidenzia inoltre lo sforzo dispiegato dall'Italia, nel corso del proprio Semestre di Presidenza, nella materia della protezione dei diritti delle persone indagate o accusate nell'ambito dei procedimenti penali. A tale riguardo, si segnala, in particolare, l'impegno del Governo italiano nell'ambito del negoziato con il Parlamento europeo sulle proposte di direttiva in materia di diritti dei minori indagati e di gratuito patrocinio. In materia di confisca, si evidenzia che nel 2015 la Commissione potrebbe presentare, o, comunque, mettere allo studio, una proposta di direttiva relativa all'attuazione del principio del mutuo riconoscimento esteso anche a tutte le forme di confisca non basate su una condanna. Saranno, infine, adottati i decreti legislativi di attuazione delle decisioni quadro emesse nel settore del cosiddetto «terzo pilastro» prima dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e che attengono alle squadre investigative comuni, all'esecuzione nell'Unione dei provvedimenti di blocco e sequestro dei beni, nonché all'ambito del reciproco riconoscimento rispettivamente delle sanzioni pecuniarie, delle decisioni di sospensione condizionale, delle decisioni pronunciate in assenza dell'interessato al processo, nonché relative all'esercizio della giurisdizione dei procedimenti penali.
  Con riferimento al Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o luglio 2014-31 dicembre 2015, in materia di giustizia, di particolare rilievo è l'impegno del Consiglio medesimo ad affrontare le questioni relative alla lotta contro la violenza di genere e la violenza domestica.
  Proseguiranno, inoltre, i negoziati per l'adozione di direttive volte al rafforzamento dei diritti procedurali di indagati o imputati in procedimenti penali, con particolare riguardo ai soggetti minori di età, alla presunzione di innocenza e all'ammissione al patrocinio a spese dello Stato.
  Con riferimento al principio del riconoscimento reciproco, verranno ulteriormente perseguite le norme minime allo scopo di aumentare la fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie degli Stati membri e di definire reati e sanzioni in sfere di criminalità particolarmente grave, che presentano una dimensione transfrontaliera.
  Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini europei, il Consiglio si adopererà, inoltre, per completare l'attuazione del quadro relativo al sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (ECRIS) e sarà esaminata una proposta relativa a un registro centrale dei cittadini di Paesi terzi (ECRIS-TCN).
  Relativamente alla giustizia civile, nel suddetto Programma si evidenzia che i negoziati dovrebbero concentrarsi, per quanto riguarda il settore delle attività economiche, sull'adozione della proposta di regolamento che modifica il regolamento (CE) n. 1346/2000 del Consiglio relativo alle procedure d'insolvenza. Sarà, inoltre, rivolta particolare attenzione alla revisione del regolamento che istituisce un procedimento europeo per le controversie di modesta entità, nonché alla proposta di regolamento relativo a un diritto comune europeo della vendita. Pag. 148
  Nell'area di interesse dei cittadini europei, verranno condotti lavori tesi a finalizzare la proposta di regolamento che semplifica l'accettazione di alcuni documenti pubblici nell'UE e abolisce i requisiti di autenticazione relativi a tali documenti.
  Sarà altresì esaminata la revisione del regolamento relativo alla notificazione e alla comunicazione degli atti giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale.
   Nell'ambito del Programma, di particolare rilievo è, infine ritenuto il rafforzamento della cooperazione con il GRECO (gruppo di Stati contro la corruzione), nonché l'impegno dell'Unione a rafforzare le relazioni tra le sue istituzioni ed Agenzie (EUROPOL, EUROJUST, FRONTEX, CEPOL) e i Paesi del Mediterraneo, al fine di definire un approccio globale in materia di migrazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il viceministro della giustizia Enrico Costa.

  La seduta comincia alle 14.45.

Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
C. 1129 Molteni.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 luglio 2015.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che è pervenuto il parere favorevole espresso dalla I Commissione e quello di nulla osta della Commissione Bilancio. Rileva inoltre che, al fine di coordinare tra di loro le disposizioni approvate, è opportuno disporre le seguenti correzioni:
   1) all'articolo 1, comma 1, lettera b), capoverso 6-ter, come modificato dall'emendamento 1. 10, le parole: «In caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata a un'integrazione probatoria ovvero alla richiesta di cui al comma 6-bis» sono sostituite dalle seguenti: «Nel procedimento per i delitti di cui al comma 1-bis, in caso di rigetto della richiesta di giudizio abbreviato avanzata ai sensi del comma 5 o del comma 6»;
   2) all'articolo 1-bis, comma 2, inserito 1. 2 (Nuova formulazione), dopo le parole: «è inserito il seguente» sono inserite le seguenti: «Art. 134-ter. – (Decreto che dispone il giudizio immediato in caso di trasmissione degli atti alla Corte di assise).»;
   3) il titolo è sostituito dal seguente: «Modifiche all'articolo 438 del codice di procedura penale, in materia di inapplicabilità e di svolgimento del giudizio abbreviato».

  La Commissione concorda.

  Daniele FARINA (SEL) preannuncia il voto contrario dei deputati del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Donatella FERRANTI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Sull'ordine dei lavori.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che, in ragione della circostanza, a Pag. 149causa di concomitanti impegni istituzionalmente indifferibili, la commissione non potrà esaminare prima della pausa estiva la proposta di legge C. 2957, già approvato dal Senato, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare, il termine per la presentazione degli emendamenti, già fissato alle ore 14 di giovedì 30 luglio 2015, è differito alle ore 12 di venerdì 11 settembre prossimo. Gli emendamenti saranno esaminati a partire da martedì 15 settembre prossimo.

  La seduta termina alle 14.55.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 28 luglio 2015.

Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
Esame emendamenti C. 2798/A.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 488 del 23 luglio 2015, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 132, prima colonna, alla sesta riga sono aggiunte le seguenti parole: «Avverte che l'onorevole Michela Vittoria BRAMBILLA ha sottoscritto l'emendamento 1. 7 Santelli».