CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 aprile 2015
425.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 21

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3 e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Elio VITO, presidente, avverte che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi nella giornata di ieri si è convenuto di iniziare l'esame del Documento di economia e finanza nella seduta odierna, rinviando ad altra seduta l'espressione del parere.

  Salvatore PICCOLO (PD), relatore, introducendo l'esame, ricorda che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale atto di programmazione della politica economica e di bilancio, il quale traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche e gli indirizzi sul versante delle diverse politiche pubbliche adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e il conseguimento degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e solidale definiti nella Strategia Europa 2020. Pertanto, il DEF enuncia le modalità e la tempistica attraverso le quali l'Italia intende conseguire il risanamento strutturale dei conti pubblici e perseguire gli obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, Pag. 22energia e sostenibilità ambientale definiti nell'ambito dell'Unione europea.
  Rileva, poi, che il documento – che s'inquadra al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, il Semestre europeo – è presentato alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, entro il 10 aprile di ciascun anno, al fine di consentire alle Camere di esprimersi sugli obiettivi programmatici di politica economica in tempo utile per l'invio al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile, del Programma di Stabilità e del Programma Nazionale di Riforma (PNR).
  Quanto alla struttura, il DEF si compone di tre sezioni e di una serie di allegati. In particolare, la prima sezione espone lo schema del Programma di Stabilità, che deve contenere tutti gli elementi e le informazioni richiesti dai regolamenti dell'Unione europea e, in particolare, dal nuovo codice di condotta sull'attuazione del Patto di Stabilità e Crescita, con specifico riferimento agli obiettivi di politica economica da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico.
  Nella seconda sezione sono indicate le regole generali sull'evoluzione della spesa delle amministrazioni pubbliche, in linea con l'esigenza, evidenziata in sede europea, di individuare forme efficaci di controllo dell'andamento della spesa pubblica.
  La terza sezione reca, infine, lo schema del Programma Nazionale di Riforma (PNR) che, in coerenza con il Programma di Stabilità, definisce gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla nuova Strategia «Europa 2020».
  In tale ambito sono indicati sia lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti, sia gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività, nonché le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità ed, infine, i prevedibili effetti delle riforme proposte in termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
  Nello specifico, il Programma Nazionale di Riforma (PNR), contenuto nella Sezione III del DEF, ha, da un lato, la funzione di verificare – in termini di effetti, portata e conformità con gli obiettivi europei – le riforme intraprese dopo l'approvazione del PNR dello scorso anno, e, dall'altro, di prospettare un'agenda di interventi per il futuro funzionali al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 e all'attuazione degli indirizzi sulle politiche pubbliche che le istituzioni comunitarie, nel quadro della nuova governance economica europea, hanno diretto all'Italia. Con riferimento al Programma Nazionale di Riforma in esame, tali indirizzi sono individuabili nelle Raccomandazioni (le cosiddette Country Specific Recommendation – CSR) rivolte all'Italia dal Consiglio UE lo scorso 8 luglio 2014, a chiusura del semestre europeo 2014, sulla base delle valutazioni della Commissione sul Programma Nazionale di Riforma e sul Programma di Stabilità contenuti nel DEF 2014.
  Nel delineare le politiche caratterizzanti l'azione del Governo nel settore della Difesa, il DEF 2015 è focalizzato sul completamento delle azioni avviate nel corso degli ultimi anni finalizzate alla riduzione ed al miglioramento dell'efficacia della spesa pubblica e recanti un ampio numero di iniziative la cui comune finalità è il contenimento e la razionalizzazione degli oneri a carico della finanza pubblica.
  In particolare, il Documento considera necessario, nel prossimo futuro, rimodulare la spesa per la Difesa in modo che sia migliore per efficacia ed efficienza «al fine di perseguire la migliore tutela della sicurezza e della stabilità del continente europeo e degli spazi transatlantici, nonché degli interessi nazionali primo tra tutti quello economico».Pag. 23
  In vista di tale obiettivo, particolare risalto viene dato all'attuazione delle misure di razionalizzazione delineate dalla legge sulla revisione dello strumento militare (legge n. 244 del 2012).
  Osserva, infatti, che la citata legge si inserisce nell'ambito di quei provvedimenti normativi che si sono susseguiti negli ultimi anni nel settore della difesa e che hanno inciso profondamente sul funzionamento e l'organizzazione delle nostre Forze armate con l'obiettivo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, ma più sinergico ed efficiente nell'operatività e pienamente integrato e integrabile nel contesto dell'Unione europea e della NATO. In sostanza, si intende perseguire uno strumento più piccolo, ma capace di esprimere un'operatività più qualificata rispetto al passato, sostenuto da risorse per l'operatività, per il mantenimento, l'addestramento e la preparazione del personale, che li deve gestire.
  Queste misure sono dirette a conseguire sia una riduzione generale a 150.000 unità del personale militare delle tre Forze armate dalle attuali 190.000 unità, da attuare entro l'anno 2024, sia una riduzione delle dotazioni organiche del personale civile della difesa dalle attuali 30.000 unità a 20.000 unità, da conseguire sempre entro l'anno 2024, ma anche il riequilibrio generale del Bilancio della «Funzione difesa», ripartendolo orientativamente in quote del 50 per cento per il settore del personale, del 25 per cento per quello dell'esercizio e del restante 25 per cento per quello dell'investimento. Infine, un altro effetto sarebbe quello di una contrazione complessiva del 30 per cento delle attuali strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche della difesa, anche attraverso la loro soppressione e il loro accorpamento, con la finalità non solo di ottimizzare l'impiego delle risorse umane e strumentali disponibili, ma anche di contenere il numero delle infrastrutture in uso al Ministero della difesa.
  Tali misure di razionalizzazione si sommano alle misure già contemplate dal decreto-legge n. 92 del 2012, il quale, nell'individuare una serie di iniziative volte alla revisione della spesa pubblica anche nel settore della difesa aveva previsto una riduzione dell'organico complessivo del personale militare a 170.000 unità e di quello civile a 27.800, da attuare entro il primo gennaio del 2016.
  Proprio in considerazione di tale scadenza il DEF per l'anno 2015, nella parte relativa alle spese per redditi della pubblica amministrazione, fa presente che in termini assoluti «si riducono maggiormente le spese di personale del Ministero della difesa», per effetto della graduale riduzione del personale necessaria a contenere, al 1o gennaio 2016, le richiamate unità massime di personale militare e civile.
  Analogamente, nella parte del DEF relativa alle spese in conto capitale si legge che «i pagamenti per gli investimenti fissi lordi (pari a 6.077 milioni) mostrano una riduzione, rispetto all'esercizio 2013, di 253 milioni (- 4 per cento). La variazione negativa è ascrivibile alle minori erogazioni del settore della difesa».
  Sempre nell'ambito della Revisione dello strumento militare, nel DEF per l'anno 2015 si procederà a utilizzare il minor numero di immobili per contenere le relative spese, nonché a rendere disponibili risorse infrastrutturali per altre finalità, quali la riduzione del debito pubblico, l'abbattimento della spesa per fitti passivi e il recupero di fondi integrativi per le Forze armate. In caso di alienazione, le infrastrutture non più utilizzate saranno preventivamente valorizzate allo scopo di attribuire loro una destinazione urbanistica compatibile con le esigenze del territorio e idonea ad essere immesse sul mercato in modo appetibile.
  Si cercherà, inoltre, di delineare una nuova e moderna politica degli alloggi al fine di assicurare la pronta reperibilità del personale presso il luogo di servizio in un quadro di forte mobilità del medesimo personale.
  Per quanto riguarda, invece, il più generale processo di privatizzazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare il programma di Governo relativo alle privatizzazioni prevede la cessione di quote Pag. 24di partecipazione in imprese direttamente e indirettamente controllate dallo Stato attraverso piani annuali per il periodo 2015-2018. Grazie a tale programma lo Stato realizzerà maggiori entrate per 0,4 punti percentuali di PIL nel 2015, 0,5 nel 2016 e 2017 e 0,3 nel 2018.
  Ricorda, inoltre, che nel gennaio 2015 il Governo ha disciplinato le modalità di realizzazione del programma di dismissione dei beni mobili fuori uso non riutilizzabili, obsoleti e beni in esubero. A tale riguardo, Consip assume il ruolo di soggetto realizzatore delle procedure di dismissione dei beni mobili, effettuate anche mediante l'impiego di strumenti telematici ed il Ministero dell'economia e delle finanze mantiene la funzione di indirizzo strategico e supervisione del programma. Nella prima fase saranno gestiti gli immobili dell'Amministrazione della Difesa. I proventi delle procedure di dismissione saranno riassegnati per l'80 per cento all'Amministrazione della Difesa per la realizzazione di “progetti innovativi”. A titolo esemplificativo il Documento fa riferimento a progetti di dematerializzazione e digitalizzazione dell'attività amministrativa, di riduzione dell'impatto ambientale delle attività dell'Amministrazione. Nell'ambito della rimanente quota del 20 per cento, viene invece effettuata la riassegnazione al MEF, nei limiti delle risorse necessarie per la copertura dei costi.
  Ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di parere anche alla luce degli elementi di riflessione che dovessero emergere nel corso del dibattito. Quanto ai tempi, ritiene, anche al fine di consentire al relatore e ai gruppi di poter adeguatamente approfondire il documento, che la seduta per la discussione e votazione della proposta di parere potrebbe tenersi direttamente la prossima settimana.

  Elio VITO, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni rispetto alla proposta del relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata per la prossima settimana.

  La seduta termina alle 14.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 15 aprile 2015.

Audizione del professor Andrea Deffenu, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1963 Scanu, C. 1993 Duranti, C. 2097 D'Arienzo, C. 2591 Corda, C. 2609 Cirielli, C. 2679-novies Governo, C. 2748 Petrenga e C. 2776 Palmizio, recanti «Disposizioni in materia di rappresentanza militare».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.50 alle 15.25.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 15 aprile 2015.

Audizione di Stefano Campus, presidente dell'Associazione italiana per l'informazione geografica libera, e di Giovanni Biallo, presidente dell'Associazione OpenGeoData Italia, nell'ambito della discussione della risoluzione n. 7-00413 Frusone.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.25 alle 15.55.