CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 marzo 2015
413.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Comitato per la legislazione
COMUNICATO
Pag. 3

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 26 marzo 2015. – Presidenza del vicepresidente Gianluca PINI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2015.
Doc. LXXXVII-bis, n. 3.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014) 910 final).

Programma di 18 mesi del Consiglio dell'UE (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) (10948/1/14 REV 1).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Parere con osservazioni).

  Gianluca PINI, presidente e relatore, comunica che il Comitato per la legislazione è chiamato a pronunciarsi sulle parti di propria competenza della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2015, sul Programma di lavoro della Commissione per il medesimo anno, nonché sul Programma di 18 mesi del Consiglio, relativo al periodo 1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015. Ricorda, in proposito, come la competenza del Comitato nell'esame del programma di lavoro della Commissione si sia radicata a seguito dell'iniziativa che nel marzo del 2004 il suo presidente pro tempore Antonio Soda avanzò presso la Presidenza della Camera, richiedendo uno specifico coinvolgimento del Comitato nella procedura parlamentare di esame di tale importante atto comunitario. Con riferimento alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, ricorda che è la quarta volta che essa forma oggetto di esame del Comitato, e, più in generale, degli organi parlamentari, trattandosi di un nuovo istituto, introdotto nell'ordinamento a seguito della novella apportata all'articolo 15 della legge n. 11 del 2005 dalla legge comunitaria 2009 (legge n. 96 del 2010), ed ora disciplinato dall'articolo 13 della legge n. 234 del 2012. Sulla base di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nel parere espresso il 14 luglio del 2010, la suddetta Pag. 4relazione è oggetto di esame congiunto con il programma legislativo delle Istituzioni europee, secondo la procedura già delineata dalla Giunta per il Regolamento il 9 febbraio 2000. Nella presente occasione l'esame si svolge congiuntamente anche con il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea, elaborato dalle presidenze italiana, lettone e lussemburghese e dall'Alto rappresentante, che concerne il periodo luglio 2014 – dicembre 2015.
  L'esame del Comitato si concluderà pertanto con l'approvazione di un unico parere avente ad oggetto tutti e tre gli atti.
  Ricorda, infine, che i rilievi che il Comitato riterrà di formulare verranno inviati alla Commissione Politiche dell'Unione europea, la quale procede all'esame congiunto del Programma di lavoro della Commissione, del Programma di 18 mesi del Consiglio e della Relazione programmatica, secondo le modalità stabilite dal parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010.
  Nell'auspicare che i rilievi del Comitato possano essere oggetto di maggiore attenzione, formula la seguente proposta di parere:

  «Il Comitato per la legislazione,
   esaminati i documenti in titolo, con riguardo ai profili di competenza del Comitato;
   preso atto con favore che i tre documenti programmatici dedicano attenzione ai temi della buona legislazione, sia rilevando gli oneri gravanti su cittadini e imprese, sia prospettando la prosecuzione, il rafforzamento e l'applicazione di misure progettuali finalizzate ad affrontare questi temi;
   ricordato che – in ambito nazionale – le Assemblee legislative statali e regionali stanno svolgendo da tempo una riflessione sull'opportunità di una programmazione legislativa che coinvolga in maniera continuativa tutti i livelli territoriali (si veda, in particolare, il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa e amministrativa, approvato all'unanimità dalla Commissione parlamentare per la semplificazione il 31 marzo 2014), riflessione della quale il Comitato auspica il buon esito;
   rilevati, specificamente, i seguenti elementi:

  relativamente alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea:
   la Relazione richiama in più punti la qualità della legislazione. In particolare, al capitolo 2, riguardante le politiche per il mercato e la competitività:
    a) il paragrafo 1.1, sull'erogazione di servizi, sottolinea la necessità di “verificare il rispetto del principio di proporzionalità nelle misure di carattere normativo o amministrativo adottate (o che si intende adottare) in materia di autorizzazioni e di requisiti per l'accesso e l'esercizio delle attività di servizi. In questo stesso contesto, occorrerà altresì avviare un confronto approfondito tra tutti gli attori nazionali, sull'attuazione in Italia dell'articolo 16 (libera prestazione dei servizi) della direttiva n. 2006/123/CE. Il quadro attuale, infatti, non fornisce certezza giuridica circa i requisiti previsti dalla normativa nazionale (statale e regionale) applicabili anche al prestatore europeo che esercita in maniera temporanea e occasionale in Italia”;
    b) il paragrafo 9.3, specificamente dedicato alle attività nel campo della semplificazione, si sofferma sul programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT), adottato nell'ambito della strategia europea “Legiferare con intelligenza nell'Unione europea”, che ha l'obiettivo di “creare un ambiente regolatorio trasparente, semplice, privo di inutili oneri burocratici e che produce il massimo dei benefici ad un costo contenuto”. La Relazione segnala che “Nel corso del Semestre di Presidenza italiana, il Governo ha lavorato per assicurare un nuovo slancio all'agenda europea Pag. 5sulla smart regulation, ottenendo l'approvazione al Consiglio Competitività del dicembre 2014 sui seguenti temi: l'accelerazione del programma REFIT, con una valutazione degli effetti da esso prodotti; il principio per cui gli adempimenti per le imprese siano proporzionali alle dimensioni ed al rischio dell'attività svolta; la riduzione degli oneri regolatori che dovrebbero supportare lo sviluppo del programma REFIT, al fine di garantire che il corpus legislativo europeo sia più efficace ed efficiente nella realizzazione dei suoi obiettivi; il rafforzamento del processo di analisi di impatto ex ante”;

  relativamente al Programma di lavoro della Commissione:
   secondo il Programma “... la Commissione considera una priorità politica alleggerire il carico normativo pur mantenendo un'elevata protezione sociale, sanitaria e ambientale e garantendo un'ampia scelta ai consumatori”. La Commissione dichiara quindi l'obiettivo di “una revisione delle norme onde garantire che contribuiscano all'agenda per l'occupazione e la crescita e che non impongano formalità burocratiche o oneri amministrativi eccessivi, procurando al tempo stesso i vantaggi che i cittadini si aspettano. Le norme superate o non conformi alle nostre priorità saranno riviste e migliorate. Le formalità burocratiche superflue saranno eliminate”;
   la Commissione richiama altresì il programma REFIT, sopra menzionato, “che mira a ridurre la burocrazia e a eliminare gli oneri normativi e le cui azioni (modifiche legislative, controlli di idoneità e valutazioni) sono una componente fondamentale dell'attività della Commissione”: in particolare, dunque, l'allegato 3 elenca tutte le misure che la Commissione prevede di adottare nel corso del 2015 in attuazione del programma REFIT, dando altresì conto – per ciascuna di esse – dei presupposti e degli obiettivi; le azioni programmate comprendono: abrogazione, valutazione di atti legislativi vigenti, aggiornamento e riesame, studio inteso a valutare gli effetti di determinate normative, consolidamento, semplificazione e rifusione di discipline vigenti, controllo di idoneità di taluni atti legislativi rispetto agli obiettivi prefissati, valutazione dei costi normativi cumulativi (cioè di quanto incide su determinati settori la legislazione che impatta su di essi), codificazione; si ritiene che ciò possa costituire un modello di programmazione legislativa;
   coerentemente – nel paragrafo 10 che è specificamente dedicato ai temi della legislazione europea – la Commissione ribadisce l'importanza della programmazione legislativa e annuncia: “La Commissione potenzierà gli strumenti di cui dispone per legiferare meglio, in particolare le valutazioni, le valutazioni d'impatto e le consultazioni pubbliche, e individuerà un'ulteriore serie di nuove azioni nell'ambito del suo programma sull'adeguatezza della regolamentazione. Tutte le istituzioni devono legiferare meglio per rendere più efficiente il processo legislativo a livello di UE. La Commissione presenterà pertanto una proposta relativa a un nuovo accordo interistituzionale ‘Legiferare meglio’ ...”; l'accordo interistituzionale in esame è infatti annoverato – nell'allegato 1 – fra le nuove iniziative che la Commissione intraprenderà: al riguardo è significativo che il programma sia parte delle iniziative intese a promuovere un'Unione europea di cambiamento democratico;
   in più punti del Programma si prospettano iniziative settoriali, individuando casi concreti nei quali una migliore legislazione appare auspicabile o necessaria e, onde favorire la conoscibilità, l'allegato 4 indica la legislazione che diventerà applicabile nel 2015;

  relativamente al Programma di diciotto mesi del Consiglio:
   questo Programma – predisposto dalle presidenze italiana, lettone e lussemburghese – ribadisce l'importanza strategica della collaborazione tra le istituzioni europee per assicurare “un efficace processo Pag. 6decisionale», sottolineando che «La riduzione degli oneri superflui per le imprese è un aspetto importante in termini di potenziamento della competitività. Verranno pertanto profusi sforzi per garantire che la legislazione dell'UE sia idonea e mirata utilizzando efficacemente strumenti di regolamentazione intelligente quali valutazioni d'impatto, valutazione e consultazione delle parti interessate, in particolare per le PMI e le microimprese”;
   dopo questa premessa di carattere trasversale, il Programma elenca poi – su base settoriale – diverse iniziative di riordino e di semplificazione legislativa;
   per quanto concerne la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015:

  sotto il profilo della riduzione degli oneri regolatori e della valutazione di impatto della regolamentazione:
   nel prendere favorevolmente atto dell'impegno profuso in sede europea per la riduzione degli oneri regolatori gravanti su cittadini, imprese e pubblica amministrazione, auspica che il Governo dia sistematica applicazione al combinato disposto dell'articolo 14, commi da 1 a 10, della legge n. 246 del 2005 (legge di semplificazione 2005) e degli articoli 6, 7 ed 8 della legge n. 180 del 2011 (statuto delle imprese), anche corrispondendo all'obbligo di verificare l'impatto delle proprie iniziative legislative e regolamentari (VIR) e di integrare la formulazione delle proposte di atti normativi con l'analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR);
   per quanto concerne il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015:

  sotto il profilo della programmazione legislativa:
   prende atto con favore dell'importanza attribuita alle iniziative per legiferare meglio e auspica la prosecuzione e l'attuazione del Programma REFIT, il quale potrebbe utilmente essere trasposto, con gli opportuni adattamenti, sul piano della legislazione nazionale;
   per quanto concerne il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea, non ritiene di formulare specifiche considerazioni in relazione ai profili di competenza del Comitato.».

  Il Comitato approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 14.20.