CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 febbraio 2015
391.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 19 febbraio 2015. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 13.05.

Sulla vicenda riguardante i due fucilieri appartenenti alla «Brigata Marina San Marco», Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, a tre anni dal loro arresto.

  Elio VITO, presidente, ricorda che oggi ricorrono esattamente tre anni dall'arresto dei due fucilieri di marina della Brigata San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, avvenuto in India il 19 febbraio 2012.
  Sottolinea che sono quindi tre anni ormai che i due militari italiani sono sottoposti a gravi restrizioni della libertà personale: tre anni nei quali l'unica novità di rilievo è rappresentata dal rientro in Italia per ragioni di salute di Massimiliano Latorre con un permesso provvisorio che scadrà a metà aprile.
  Rimarca che tre anni di restrizione della libertà personale sono di fatto una pesante pena detentiva: una pena che è stata inflitta dal Governo indiano ai due fucilieri italiani senza che siano stati provati il loro coinvolgimento o una qualche loro responsabilità nella tragica morte dei due pescatori indiani.
  Ricorda, a memoria dell'impegno che il Parlamento ha sempre profuso, nel limite delle sue possibilità, che a gennaio dello scorso anno una delegazione delle Commissioni esteri e difesa di Camera e Senato si è recata in India per incontrare i due militari e per testimoniare loro la vicinanza delle istituzioni e che precisamente un anno fa, il 19 febbraio 2014, le stesse Commissioni hanno incontrato i loro familiari.
  Dopo aver rilevato che tutte le forze politiche hanno sempre chiesto e auspicato che il ritorno in Italia dei due militari fosse rapido, definitivo e onorevole, constata, esprimendo amarezza, che almeno uno dei risultati chiesti – che il rientro fosse rapido – certamente non è stato ottenuto, atteso che, dopo tre anni, non si potrà più parlare di un rientro rapido.
  Nel dirsi convinto che il Parlamento non potesse e non dovesse lasciar passare l'amara ricorrenza dei tre anni senza nuovamente testimoniare la propria indignazione per quest'interminabile vicenda, conclude, certo di interpretare i sentimenti Pag. 4di tutti i commissari, dichiarando ancora una volta i sentimenti di solidarietà e di vicinanza ai due fucilieri e alle loro famiglie e affermando che il Governo deve assolutamente fare in modo che rientrino in Patria presto, in modo definitivo e senza pregiudizio per il loro onore, come hanno diritto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente della III Commissione, riconosce al presidente della Commissione Difesa, onorevole Elio Vito, di avere svolto finora un ruolo di riferimento e pungolo sulla complessa questione dei due fucilieri di Marina. Gli esprime, pertanto, un ringraziamento per l'iniziativa assunta con la seduta odierna e si associa alle riflessioni da lui svolte, nonché alle sue parole di solidarietà rivolte anche alle famiglie dei due militari.
  Nel rivolgere – anche a nome di tutta la Commissione affari esteri – un saluto ed un omaggio ai due fucilieri, ritiene che, nelle imminenze del decreto-legge sulle missioni internazionali ma soprattutto alla luce del clima internazionale di questi giorni, questa seduta costituisca occasione per esprimere un apprezzamento e un ringraziamento alle Forze armate in quanto tali e per svolgere una riflessione sui relativi profili di finanziamento. In merito alla vicenda dei due fucilieri, osserva che si debba procedere ad un ulteriore sforzo e che si debba riconoscere che sia il Governo Letta sia il Governo Renzi sono stati chiamati a gestire una situazione già pregiudicata in una fase precedente. Senza indulgere in polemiche sterili, auspica il rientro con onore dei due connazionali e, successivamente, l'apertura di una stagione di riflessione e di ricerca della verità, anche mediante gli strumenti di una eventuale inchiesta parlamentare. Allo stato attuale il Parlamento deve concentrarsi nel mantenere viva l'attenzione sulla vicenda e in questo è essenziale l'impegno tenace del Presidente Vito che ha contribuito ad evitare che il tema cadesse nel dimenticatoio. Le Commissioni devono, inoltre, sollecitare il Governo a proseguire nelle trattative e ad assumere le opportune iniziative in sede internazionale in omaggio al riconoscimento rivolto al lavoro quotidiano delle Forze armate e al prezzo che esse pagano.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) sottolinea con amarezza come, a distanza di tre anni dall'inizio della vicenda, ancora una volta le Commissioni esteri e difesa si trovino a parlare dei due fucilieri di marina senza che si sia arrivati ad una soluzione del loro caso.
  Ricorda che le stesse Commissioni, in occasione dell'esame dell'ultimo decreto-legge di proroga delle missioni all'estero, hanno assunto all'unanimità la decisione, trasposta in un emendamento, di riflettere seriamente sulla prosecuzione della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali per il contrasto alla pirateria nell'Oceano Indiano se, al momento della presentazione del nuovo decreto-legge «missioni», la vicenda dei due militari italiani non si fosse ancora risolta.
  Ritiene che sia ora il momento per le Commissioni di essere coerenti e di avere il coraggio di ribadire la decisione che l'Italia non parteciperà ulteriormente alle missioni antipirateria nell'Oceano Indiano, nemmeno a quella che si svolge sotto l'egida dell'Unione europea.
  Conclude ringraziando la presidenza per l'iniziativa di questa seduta e per le sue parole ferme, sottolineando l'importanza di dimostrare costantemente l'attenzione del Parlamento sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) ringrazia per la convocazione della seduta odierna che consente al Parlamento di proseguire nel proprio ruolo di sentinella rispetto alla grave vicenda dei due marò. L'iniziativa di oggi interrompe il silenzio assordante che caratterizza l'azione del Governo rispetto ad una vicenda di rilievo cruciale. D'altra parte, il caso libico ha fatto emergere, a suo avviso, le lacune metodologiche che connotano in generale l'azione del Governo Renzi. Concorda con l'opportunità di una inchiesta parlamentare che in futuro possa chiarire i profili politici e giuridici della questione, auspicando l'approvazione Pag. 5della proposta di legge presentata dal suo gruppo a tal fine. Rileva, inoltre, che il Governo italiano continua a destinare ingenti risorse alla tutela delle coste e dei traffici commerciali dell'India e che sarebbe opportuno conoscere se ad oggi vi sono ancora militari italiani a bordo di navi civili in quell'area. Auspica che le forze di maggioranza si assumano una responsabilità nei confronti del Governo che sostengono e che possa essere assunta da tutti i gruppi un'iniziativa finalizzata ad un incontro con il nuovo Presidente della Repubblica, anche nella sua qualità di Capo delle Forze armate, in considerazione dell'attenzione da lui manifestata con il suo discorso in Parlamento in occasione del suo giuramento.

  Francesco Saverio GAROFANI (PD), nel ringraziare i presidenti delle Commissioni affari esteri e difesa per aver dato l'occasione di ricordare questo triste anniversario, formula l'auspicio che questa sia l'ultima volta che occorre ricordare la ricorrenza dell'arresto dei due fucilieri di marina e che si possa quindi presto celebrare il loro rientro in Patria con tutti gli onori.
  Evidenzia che questo non è il momento per fare polemiche, ma che, dopo che la vicenda si sarà definitivamente conclusa, sarà necessario fare luce sulle responsabilità che hanno condotto a questa situazione.
  Si associa alle considerazioni svolte dal presidente Vito, sottolineando l'importanza del Parlamento, che, se non può gestire direttamente la vicenda, in quanto questo è possibile solo al Governo, per la via politica e per quella diplomatica, ha svolto però un ruolo essenziale, stimolando continuamente il Governo e controllandolo. Ritiene, inoltre, che iniziative come l'invio di una delegazione delle Commissioni esteri e difesa di Camera e Senato in India o l'adozione di atti di indirizzo delle Camere, non solo siano state importanti per testimoniare la vicinanza del Paese agli interessati, ma abbiano contribuito a cementare l'unità di tutte le forze politiche, delle istituzioni e del Paese su una vicenda che altrimenti avrebbe potuto rischiare di essere sottovalutata.
  Rivolge, infine, un pensiero di vicinanza alle famiglie dei due militari, auspicando che, anche grazie alla recente presa di posizione del Parlamento europeo e all'unità delle forze parlamentari, si possa davvero, nei tempi più brevi possibili, arrivare ad una soluzione positiva della vicenda.

  Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) ritiene che sia stato essenziale mantenere costante l'attenzione sulla vicenda dei due fucilieri di marina e ringrazia quindi i presidenti per aver reso possibile questo momento di incontro, tanto più importante alla luce del delicato quadro internazionale che il nostro Paese e l'Europa si trovano ad affrontare, dove sia gli sviluppi della crisi in Ucraina, sia quelli della questione libica stanno sempre di più acquisendo rilevanza.
  Dopo aver sottolineato che tre anni di privazione della libertà personale senza che nel frattempo sia stato formalizzato un capo di imputazione, né sia stato avviato un processo, sono un fatto gravissimo ed inaccettabile, si dichiara fin d'ora favorevole all'avvio di un'inchiesta parlamentare che accerti le responsabilità e gli errori commessi. Aggiunge che si augura che in occasione della discussione sul nuovo decreto-legge di proroga delle missioni si veda confermata l'unità di intenti dei gruppi su questa importante questione.
  Conclude, auspicando vi sia una maggiore informazione, da parte del Governo, sugli sviluppi della vicenda dei due marò.

  Tatiana BASILIO (M5S) dichiara di condividere molti dei ragionamenti svolti dai colleghi intervenuti e con amarezza prende atto che tutti gli sforzi fatti non sono stati sufficienti, dato che, a tre anni dal loro arresto, il definitivo rientro in Patria di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non appare ancora vicino. Suggerisce che sarebbe opportuno procedere con più metodo, con un piano con scadenze e con soluzioni alternative, facendo Pag. 6tutto ciò che è possibile e necessario per una soluzione positiva.
  Quanto alla proroga della missione antipirateria dell'Unione europea denominata Atalanta, reputa importante che, in sede di esame del nuovo decreto-legge sulle missioni, il Parlamento la escluda, confermando così l'unità manifestata in occasione dell'approvazione dell'emendamento richiamato dal deputato Artini, con il quale il Parlamento stesso si è in sostanza impegnato a non prorogare ulteriormente le missioni per il contrasto alla pirateria ove la vicenda dei due marò non si fosse risolta.

  Andrea CAUSIN (AP) esprime apprezzamento per il fatto che non è mai venuta meno la grande attenzione del Parlamento per la questione che riguarda i due fucilieri di marina e si augura che in futuro non si debba fare della data del 19 febbraio una data simbolo della memoria del Paese. Preferisce evitare ogni discussione riguardo ad un'eventuale inchiesta parlamentare, ritenendo in questo momento più opportuno cercare di lavorare insieme per arrivare ad una soluzione della vicenda.
  Riferisce di aver recentemente incontrato, nell'ambito delle riunioni della delegazione parlamentare presso l'Assemblea della Nato, della quale è membro, la Rappresentante permanente dell'Italia presso quell'organo, Mariangela Zappia, e di aver potuto ragionare con lei su un punto di estrema rilevanza, vale a dire quello del ruolo dell'Italia nell'ambito della contribuzione alle missioni internazionali.
  Al riguardo, esprime l'avviso che l'importanza della partecipazione del nostro Paese alle missioni internazionali e l'alto livello dei militari italiani impiegati possano rappresentare un importante fattore da far valere per spingere la comunità internazionale a svolgere un ruolo più incisivo per la soluzione della controversia con l'India, e tanto più qualora dagli organismi internazionali dovesse essere richiesta all'Italia un'assunzione di responsabilità nell'ambito della crisi libica.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, dopo aver sottolineato come la presenza del rappresentante del Governo a questa seduta intenda testimoniare l'attenzione con cui l'Esecutivo segue l'impegno delle Commissioni sulla vicenda dei due fucilieri di marina, assicura che riporterà al ministro della difesa le preoccupazioni e le sollecitazioni emerse negli interventi di oggi, garantendo che il Governo continua ad intrattenere i necessari contatti a livello politico e diplomatico per arrivare alla soluzione definitiva della vicenda nei termini che tutti auspicano e che sta compiendo il massimo sforzo possibile, anche per cercare di ottenere l'arbitrato internazionale.

  Elio VITO, presidente, nel ribadire che oggi, a tre anni dall'inizio della vicenda, occorre prendere purtroppo atto che il rapido rientro in Italia dei due fucilieri non c’è stato, chiede ancora una volta al Governo di compiere tutti gli sforzi necessari affinché questo rientro sia reso possibile a breve e con onore. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 13.45.