CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 gennaio 2015
369.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
Pag. 105

  Mercoledì 14 gennaio 2015. – Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Risoluzione sul progetto di riposizionamento dell'offerta informativa della Rai nel nuovo mercato digitale.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Roberto FICO, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 8 gennaio il relatore Pisicchio ha illustrato alla Commissione il documento in esame.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP) sottolinea il risultato positivo dell'iniziativa assunta dalla Commissione nella scorsa seduta in relazione al mancato approfondimento informativo da parte del servizio pubblico radiotelevisivo nel giorno stesso della strage di Parigi. Invita i colleghi a tenere conto di tale esperienza ai fini della prosecuzione del lavoro di elaborazione della risoluzione in esame. È infatti dell'avviso che la dirigenza dell'Azienda, alla prova dei fatti, abbia fallito l'obiettivo di coinvolgere milioni di spettatori delle reti generaliste su un episodio così grave. Ritiene che la filosofia del progetto in esame sia errata, giacché l'obiettivo non dovrebbe essere quello di risparmiare su cameramen o incrementare le percentuali di ascolto del canale all news, bensì quello di fornire un servizio pubblico informativo approfondito e adeguato.

  Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-PdL XVII) è del parere che la Commissione, nell'esprimersi sul progetto di riorganizzazione dell'informazione della Rai, svolga legittimamente le proprie attribuzioni senza ledere in alcun modo l'autonomia dell'Azienda, dal momento che rientra nelle sue competenze formulare direttive e indirizzi in materia di informazione.
  Pur essendo concorde sull'impianto complessivo del documento in esame, preannuncia pertanto la presentazione di Pag. 106alcune proposte emendative dirette a precisarne la portata giuridica per la società concessionaria.
  Condivide il richiamo contenuto nella risoluzione all'esigenza di realizzare risparmi, anche se già oggi il direttore generale avrebbe gli strumenti per razionalizzare alcune spese nell'area dell'informazione, come, ad esempio, nel caso degli inviati all'estero. Anzi, a tale proposito, sottolinea che il direttore generale ha omesso di precisare che tali missioni, di cui in Commissione stigmatizzava l'eccessivo numero, debbono essere autorizzate dal capo del personale che naturalmente riferisce allo stesso direttore generale.
  Ritiene necessario introdurre nella bozza di risoluzione chiarimenti sull'autonomia e sull'identità delle singole testate, anche in relazione ad alcune violazioni della garanzia del pluralismo che a suo parere sarebbero state commesse anche recentemente a danno della forza politica cui appartiene. Sempre a fini di risparmio è dell'avviso che sia opportuno introdurre meccanismi di coordinamento informativo tra le diverse testate, assegnando tale specifico compito a un determinato vicedirettore. Valuta positivamente la possibilità di introdurre un impegno che preveda possibili accordi tra le testate giornalistiche regionali di Rai e le emittenti rappresentative di significative realtà locali.
  Quanto alla mancata messa in onda di programmi di approfondimento informativo nella giornata della strage di Parigi, ritiene che la sollecitazione della Commissione sia stata utile per indurre la Rai a mandare in onda un programma improvvisato nel pomeriggio successivo. Reputa insoddisfacente la risposta del direttore generale che come previsto ha fatto riferimento alla copertura informativa da parte di Rainews24.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) valuta equilibrato il documento presentato dal relatore. Fa però presente come il 23 dicembre scorso vi sia stata una riunione tra Rai e alcune organizzazioni sindacali nel corso della quale è stata adombrata la possibilità dell'unificazione di tre profili professionali disomogenei tra loro, ovvero l'operatore, il montatore e il soggetto addetto alla messa in onda del programma, in quanto tali professionalità non sarebbero caratterizzate da un significativo tasso di specializzazione. A suo giudizio, si tratta invece di mestieri ben precisi e individuati.
  Sottolinea come la sua parte politica abbia sempre sostenuto la necessità di combattere gli sprechi – come ad esempio le assunzioni di dirigenti effettuate negli ultimi tempi –, al fine di realizzare risparmi che consentirebbero di non ledere le garanzie del pluralismo e i diritti dei lavoratori.
  Considera infine significativo l'impegno contenuto nella bozza di risoluzione relativo alla necessità di una dettagliata indicazione dei tempi e degli obiettivi di risparmio che si intendono conseguire con il progetto del direttore generale.

  Il deputato Lorenza BONACCORSI (PD), nel ringraziare il relatore per l'equilibrato documento presentato, ritiene, contrariamente a quanto sostiene il senatore Bonaiuti, che quanto accaduto nel giorno della strage di Parigi confermi la necessità che occorra mettere mano alla riforma dell'informazione Rai, che così com’è non funziona. Si troverebbe dunque a disagio se la Commissione frenasse una riforma dell'informazione pubblica.
  Rivolgendosi al senatore Airola, concorda sulla necessità di salvaguardare le professionalità, purché ciò sia in linea con le innovazioni apportate dall'evoluzione tecnologica. Relativamente al punto della risoluzione concernente il web, intende presentare una propria proposta emendativa che contenga un ragionamento più ampio in materia: infatti il servizio pubblico deve cambiare la propria impostazione nel raccordarsi con i telespettatori utilizzando linguaggi diversi.
  Il senatore Maurizio ROSSI (Misto-LC), pur apprezzando l'ottimo lavoro svolto dal relatore, teme che i tempi siano sbagliati, giacché nei prossimi mesi vi saranno una serie di fatti che potrebbero cambiare il quadro di riferimento, come la scadenza Pag. 107del consiglio di amministrazione e del direttore generale, la possibilità che il Presidente del consiglio presenti una riforma della Rai, nonché la scadenza nel 2016 della concessione alla Rai. Non ritiene, inoltre, possibile elaborare un qualunque piano qualora intervenisse una riforma del canone Rai che modificasse significativamente gli introiti della concessionaria.
  Per poter svolgere un utile lavoro occorrerebbe dunque predisporre un piano a lungo termine. Auspica pertanto una riduzione delle frequenze per le tv locali, concordando con il senatore Gasparri sulla possibile collaborazione tra la Rai e le realtà locali, cercando così anche di rimediare agli errori in cui si è incorsi al momento dell'avvio della tecnologia digitale.
  È dell'avviso inoltre che Rai debba impegnarsi a costituire un canale diretto alla promozione dell'Italia all'estero, tradotto nelle lingue più diffuse. È sufficiente altresì che dell'informazione si occupi un solo canale in grado di trasmettere telegiornali e talk-show. Un altro canale potrebbe essere dedicato alla trasmissione da parte delle singole testate regionali di programmi di promozione delle varie realtà territoriali. Infine un terzo canale potrebbe essere riservato alle trasmissioni sportive anche in relazione ai costi sempre più elevati che si riscontrano in tale settore. È poi sufficiente avere un solo canale generalista per le radio dedicandone un altro all'ascolto della musica classica italiana. Fa presente infine che in Germania gli editori delle testate giornalistiche hanno chiesto di non dare vita a canali del servizio pubblico su internet, in quanto metterebbero a rischio gli introiti pubblicitari dei giornali.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (AP), nel replicare alla collega Bonaccorsi, si domanda se debba considerarsi tale una riforma dell'informazione che sia attuata da quegli stessi dirigenti che hanno commesso un errore così grave come quello della mancata messa in onda su una delle tre reti generaliste di un approfondimento sui fatti verificatisi a Parigi lo scorso 7 gennaio. Occorre quindi chiedersi se quel tipo di informazione risponda alla funzione propria del servizio pubblico e se gli utenti siano stati ripagati del canone versato. Un'eventuale censura della Commissione di vigilanza dovrebbe quindi essere indirizzata non già ai giornalisti della Rai, che volevano andare in onda con un approfondimento, ma a quella dirigenza che non ha avuto la necessaria sensibilità per comprendere che andava fatto.

  Il senatore Raffaele RANUCCI (PD), nel ringraziare il relatore Pisicchio per la completezza della bozza di risoluzione sottoposta all'esame della Commissione, evidenzia ancora una volta come la proposta del direttore generale di istituire dapprima due newsroom e passare soltanto successivamente ad un'unica newsroom, rappresenti un inopportuno aggravio di spesa.
  Condivide la proposta di presentare alla Commissione un cronoprogramma che evidenzi nel dettaglio come saranno realizzati i risparmi e che tenga comunque conto dell'esigenza di effettuare i necessari investimenti tecnologici.
  È poi dell'avviso che le tre testate giornalistiche debbano mantenere una loro propria identità che non è solo editoriale ma anche commerciale, visto che i telegiornali sono anche il traino per i programmi successivi.
  Ritiene infine che debba essere esclusa dai telegiornali qualsiasi forma di pubblicità indiretta di film e di libri, mentre andrebbe mantenuta per le produzioni Rai.

  Il deputato Michele ANZALDI (PD) evidenzia come la sollecita reazione della Commissione alla mancata messa in onda di programmi di approfondimento sui fatti di Parigi nella giornata di mercoledì 7 gennaio abbia consentito di ricevere da parte del direttore generale della Rai una tempestiva risposta, peraltro alquanto evasiva, come confermano anche alcune dichiarazioni del critico televisivo Aldo Grasso. È quindi dell'avviso che la Commissione Pag. 108debba sollecitare un ulteriore chiarimento con i vertici della società concessionaria pubblica.

  Roberto FICO, presidente, ricorda che domani vi sarà una riunione dell'Ufficio di presidenza nella quale la questione potrà essere affrontata.

  Il deputato Giorgio LAINATI (PdL) sottolinea come la grande prova di professionalità dimostrata dai giornalisti della Rai nei programmi di approfondimento trasmessi lo scorso venerdì, al terzo giorno degli attacchi terroristici in Francia, abbia aumentato il proprio disappunto per quanto successo lo scorso 7 gennaio. Nell'Ufficio di presidenza che si terrà domani la Commissione potrà valutare le iniziative opportune da assumere per evitare che in futuro possano nuovamente verificarsi eventi simili, ancorché non ritenga che una convocazione in audizione del direttore generale possa contribuire a risolvere il problema.
  Quanto alla bozza di risoluzione presentata dal presidente Pisicchio, esprime apprezzamento per il lavoro svolto e per la soluzione particolarmente innovativa contenuta al punto 16 degli impegni che trova assolutamente straordinaria. Condivide anche il punto 14 riferito a Rai Sport, anche perché qui la razionalizzazione si rende ancora più necessaria per il grande aumento che vi è stato nel costo degli eventi sportivi. Si domanda se continui ad essere servizio pubblico la trasmissione su unico canale della Rai delle partite della nazionale di calcio. Di particolare importanza è anche il riferimento alla necessità di recuperare le professionalità interne.
  Riguardo poi alle osservazioni del collega Rossi, pur apprezzando la sua proposta di creare un canale che promuova le diverse realtà territoriali su base nazionale, osserva tuttavia come già oggi vi siano diversi programmi della Rai che assolvono tale compito. È quindi giusto ricordare la loro esistenza prima di pensare a delle alternative.
  In relazione poi ad alcune scadenze indicate dal senatore Rossi, è chiaro che qualora il governo dovesse decidere di presentare una proposta di legge di revisione della governance della Rai sarà poi il Parlamento a doversene occupare. Si tratta quindi di scadenze importanti, che esulano però dalle competenze e dal controllo della Commissione che in questo momento deve limitarsi a valutare il piano predisposto dal direttore generale.
  In merito poi alla questione del canone, cui pure ha fatto riferimento il collega Rossi, esprime apprezzamento per il tentativo, peraltro irrealizzabile, perché troppo a ridosso della scadenza di fine anno, del sottosegretario Giacomelli di inserirlo nella bolletta elettrica. Circa la proposta di istituire un canale Rai mondo per internazionalizzare il patrimonio culturale italiano, si permette di suggerire al collega di formulare una proposta emendativa alla bozza di risoluzione in esame.

  Il deputato Michele ANZALDI (PD), in relazione alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal commissario unico di Expo 2015, ritiene che la Commissione debba avviare una riflessione sul tema.

  Il senatore Maurizio ROSSI (Misto-LC), nell'esprimere apprezzamento per l'analisi del collega Lainati, precisa di non aver fatto alcun riferimento alla governance della Rai e di essersi limitato soltanto ad indicare alcune scadenze che finiranno a suo giudizio per incidere sull'attuazione del progetto predisposto dal direttore generale.

  Il deputato Pino PISICCHIO (Misto), nello scusarsi per non aver assistito agli interventi di alcuni colleghi, perché impegnato nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, si riserva di prenderne conoscenza con la lettura del resoconto.

  Roberto FICO, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.