CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 novembre 2014
343.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 6

AUDIZIONI

  Martedì 25 novembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO.

  La seduta comincia alle 8.30.

Audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, nell'ambito dell'esame del programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Elio VITO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Luigi BINELLI MANTELLI, Capo di stato maggiore della Difesa, svolge una relazione sui temi dell'audizione in titolo.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Elio VITO, presidente, a più riprese, e i deputati Gian Piero SCANU (PD), Luca FRUSONE (M5S), Pag. 7Massimo ARTINI (M5S), Paolo BOLOGNESI (PD) e Daniele MARANTELLI (PD), cui replica Luigi BINELLI MANTELLI, Capo di stato maggiore della difesa.

  Elio VITO, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 25 novembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sull'ordine dei lavori.

  Elio VITO, presidente, comunica che è pervenuta la richiesta affinché delle sedute odierne sia data pubblicità anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Propone quindi di invertire l'ordine dei lavori, iniziando dalle comunicazioni sulla missione svolta a Brindisi il 20 novembre 2014 in occasione della Cerimonia di cambio al Comando della Brigata Marina San Marco.
  La Commissione conviene.

Sulla missione svolta a Brindisi il 20 novembre 2014 in occasione della Cerimonia di cambio al Comando della Brigata Marina San Marco.

  Elio VITO, presidente, svolge una breve relazione, nei termini riportati in allegato (vedi allegato), sulla missione svolta a Brindisi il 20 novembre 2014 in occasione della Cerimonia di cambio al Comando della Brigata Marina San Marco.
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 25 novembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.25.

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell'impiego di personale militare per la prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale in Campania.
C. 2679-quater Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta dell'11 novembre 2014.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella seduta dell'11 novembre scorso la relatrice, on. Scopelliti, ha illustrato i contenuti del provvedimento in esame e che è emerso l'orientamento complessivamente favorevole della Commissione rispetto ad esso, con la contrarietà dei soli rappresentanti del gruppo di Sinistra ecologia libertà.
  Ricorda, inoltre, che il 18 novembre la Commissione ha svolto l'audizione informale del dottor Donato Cafagna in qualità di incaricato del Governo per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania, il quale ha confermato l'importanza della prosecuzione della presenza militare nella terra dei fuochi, anche in quanto testimonianza della presenza dello Stato sul territorio.
  Fa presente che nel frattempo il Governo ha presentato in Commissione Bilancio l'emendamento 32.54 al disegno di Pag. 8legge di stabilità volto tra l'altro a inserire nella Tabella A la voce «Ministero della difesa», con un importo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2015-2017, i quali dovrebbero essere destinati alla copertura della misura di cui al disegno di legge in titolo.
  Osserva che l'emendamento in questione si limita ad assicurare la copertura finanziaria per la proroga dell'utilizzo dei militari nel prossimo triennio e che permane quindi la necessità di approvare la norma sostanziale di proroga, che è contenuta nel disegno di legge in esame. Si determina di conseguenza una complessa interferenza tra il disegno di legge di stabilità e il disegno di legge in titolo. Infatti, posto che la Commissione Bilancio approvi l'emendamento anzidetto, c’è il rischio che la stessa Commissione non esprima parere favorevole sul disegno di legge in titolo fino a quando la legge di stabilità non sia definitivamente approvata e vi sia quindi certezza della sussistenza in Tabella A delle risorse per il finanziamento della proroga.
  Ciò considerato, ritiene che la Commissione potrebbe concludere oggi la discussione di carattere generale e fissare a lunedì 1o dicembre 2014 il termine per la presentazione di emendamenti, in modo da verificare se l'emendamento del Governo sia approvato e se sia comunque possibile trovare una copertura a legislazione vigente, che permetta di ottenere il parere favorevole della Commissione Bilancio senza dover attendere la definitiva approvazione della legge di stabilità.

  Rosanna SCOPELLITI (NCD), relatore, condivide le considerazioni svolte dal presidente, sottolineando la necessità che le misure previste dal provvedimento proseguano senza subire interruzioni.
  Ritiene utile anche riprendere l’iter delle proposte di C. 833 Russo e C. 1806 Rostan, ritenendo necessario arrivare all'approvazione di una legge che scongiuri il rischio di non riuscire a prorogare l'autorizzazione all'impiego di militari nella terra dei fuochi.
  Conclude ringraziando il rappresentante del Governo per gli sforzi fatti per assicurare la proroga della misura ed esprimendo l'auspicio che si riesca a trovare la soluzione giusta.

  Elio VITO, presidente, ribadisce che, in attesa di vedere se la Commissione Bilancio approva l'emendamento del Governo, la Commissione potrebbe tentare di individuare una copertura finanziaria a legislazione vigente, il che consentirebbe di non attendere la definitiva approvazione della legge di stabilità.
  Quanto alle proposte di legge C. 833 Russo e C. 1806 Rostan, ritiene che la Commissione potrebbe riprenderle in un secondo momento, senza sovrapporle al disegno di legge in titolo, considerato che questo contiene un intervento puntuale, finalizzato a prorogare per il prossimo triennio l'utilizzo dei militari nella terra dei fuochi, mentre le due proposte di legge anzidette prospettavano esigenze più ampie, sulle quali la Commissione potrà tornare in un secondo momento; e questo anche in considerazione del fatto che la Commissione deve ancora concludere anche la discussione delle risoluzioni 7-00223 Artini, 7-00376 Sammarco e 7-00380 Scanu, relative all'impiego di aeromobili a pilotaggio remoto Predator nella terra dei fuochi.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO assicura che il Governo sta seguendo attentamente l’iter del provvedimento e che intende garantire la prosecuzione dell'impiego dei militari nella terra dei fuochi. Segnala peraltro che anche l'operazione «Strade sicure», dal cui ambito era stato ricavato il contingente impiegato per il contrasto alla criminalità ambientale in Campania, risulta in scadenza e non ancora prorogata.
  Evidenzia, quindi, come l'incaricato del Governo per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania, dottor Cafagna, abbia opportunamente chiarito nella sua audizione le differenti competenze dei vari dicasteri interessati dalla vicenda dello sversamento illecito dei rifiuti.Pag. 9
  Sottolinea, quindi, l'importanza fondamentale del lavoro della Commissione e ribadisce che si farà portavoce anche presso gli altri Ministeri della necessità di seguire il problema.

  Tatiana BASILIO (M5S) rileva che la carenza di risorse finanziarie rappresenta certamente un problema e che tuttavia la volontà di superare gli ostacoli è spesso decisiva. Infatti, per altri provvedimenti, anche molto più dispendiosi, il Governo ha spesso provveduto alle coperture necessarie. Chiede, quindi, al Governo di impegnarsi strenuamente per reperire le risorse economiche necessarie e per far sì che il territorio campano devastato dagli sversamenti illegali di rifiuti possa tornare ad essere recuperato all'ordine pubblico.
  Manifesta, quindi, perplessità sulle modalità per l'individuazione delle unità di militari da impiegare nella terra dei fuochi qualora l'operazione «Strade sicure» non dovesse essere effettivamente prorogata e sottolinea in ogni caso l'esigenza che si impieghi un numero congruo di militari, non essendo certamente sufficienti gli attuali cento uomini su quattro turni per due province.

  Elio VITO, presidente, nel rilevare che il numero delle unità di personale militare distaccato dall'operazione «Strade sicure» e impiegato per la sorveglianza nella terra dei fuochi è certamente insufficiente, auspica che si realizzino quanto prima tutte le condizioni necessarie per arrivare al risultato da tutti cercato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche all'articolo 2190 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di unità produttive e industriali dell'Agenzia industrie e difesa.
C. 2679-duodecies Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il provvedimento in titolo deriva dallo stralcio disposto dal Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 120, comma 2, del Regolamento, anche alla luce del parere della Commissione Bilancio, e comunicato all'Assemblea il 30 ottobre 2014, dell'articolo 17, comma 20, del disegno di legge n. 2679 (Legge di stabilità 2015).
  Ricorda, quindi, che la Commissione Bilancio ha approvato un emendamento del Governo al disegno di legge di stabilità per il 2015 di contenuto sostanzialmente identico a quello del disegno di legge in esame, sul quale emendamento riferirà più diffusamente la relatrice.
  Avverte quindi che l'esame del provvedimento in titolo sarà ripreso dalla Commissione, dopo la seduta di oggi, solo nel caso in cui le disposizioni di cui si parla non dovessero diventare legge al termine dell'iter della legge di stabilità.

  Tatiana BASILIO (M5S), relatore, introducendo l'esame, riferisce che – come ricordato dal presidente – il disegno di legge del Governo in esame trae origine dallo stralcio del comma 20 dell'articolo 31 del disegno di legge di stabilità per l'anno 2015 (Atto C. 2679).
  Ricorda che la norma è stata stralciata in quanto estranea al contenuto proprio della legge di bilancio, come stabilito dalla legge di contabilità generale (articolo 11 della legge n. 196 del 2009) in quanto avente carattere ordinamentale e priva di apprezzabili effetti finanziari.
  Fa inoltre presente che per la relazione del Governo illustrativa del contenuto della disposizione stralciata e per la relazione tecnica occorre fare riferimento alle relazioni allegate al disegno di legge di stabilità come depositato dal Governo e, quindi, in sostanza all'atto Camera n. 2679.
  Prima di entrare nel merito del disegno di legge, ritiene utile ricordare che l'Agenzia Industrie Difesa è un ente di diritto pubblico vigilato dal Ministero della difesa ai sensi dell'articolo 20 del Codice dell'ordinamento militare, ed è stato istituito con il compito specifico di coordinare e gestire Pag. 10gli stabilimenti industriali dell'area tecnico-industriale del Ministero della difesa. In particolare, ai sensi dell'articolo 48 del Codice dell'ordinamento militare, lo scopo dell'Agenzia è quello di gestire unitariamente le attività delle unità produttive e industriali della difesa indicate con uno o più decreti del Ministro della difesa.
  L'Agenzia utilizza per i suoi compiti le risorse finanziarie, materiali e umane delle stesse unità che amministra, nella misura stabilita da un apposito regolamento.
  Rileva, poi, che ai sensi dell'articolo 133 del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 90), l'Agenzia opera secondo criteri di imprenditorialità, efficienza ed economicità, precisando che le unità produttive e industriali gestite dall'Agenzia sono operative nel settore manufatturiero, del munizionamento e della cantieristica navale.
  Per quanto riguarda le unità che fanno capo all'Agenzia, è utile ricordare che nella precedente legislatura la Commissione difesa del Senato ha svolto un'indagine conoscitiva in merito allo stato dei siti e degli stabilimenti industriali della Difesa e che nell'audizione del 7 novembre 2012 il Direttore generale dell'Agenzia industrie difesa, oltre a illustrare le finalità dell'Agenzia, ha chiarito come le unità produttive in questione siano le seguenti: lo stabilimento militare ripristini e recuperi di Noceto (PR); lo stabilimento militare munizionamento terrestre di Baiano (PG); lo stabilimento militare propellenti di Fontana Liri (FR); lo stabilimento militare spolette di Torre Annunziata (NA); lo stabilimento militare chimico farmaceutico di Firenze; lo stabilimento militare produzione cordami di Castellammare di Stabia (NA); lo stabilimento grafico militare di Gaeta (LT) e l'arsenale militare di Messina.
  Venendo al contenuto del disegno di legge, segnala che la lettera a) della disposizione in esame rinvia dal bilancio 2014 al bilancio 2016 il termine previsto dall'articolo 2190, comma 1, del Codice dell'ordinamento militare, vale a dire il termine entro il quale le unità produttive e industriali gestite dall'Agenzia industrie difesa (AID) devono conseguire l'obiettivo dell'economica gestione. Più precisamente, il comma 1 dell'articolo 2190 – a seguito delle modifiche apportatevi dal decreto-legge n. 251 del 2011 – prevede che i contributi a favore dell'Agenzia industrie difesa siano soppressi a decorrere dal 2015. Il medesimo comma precisa che – se il processo di risanamento delle unità produttive e industriali della difesa gestite dall'Agenzia industrie difesa non risulta conseguito con il bilancio 2014 per il complesso delle unità produttive in questione, ovvero se il bilancio di esercizio a tale data non è stato presentato al Ministero della difesa – si procede alla liquidazione delle unità produttive che non hanno conseguito la capacità di operare secondo criteri di economica gestione e alla conseguente riduzione dell'Agenzia, per la gestione unitaria delle sole unità che hanno raggiunto tale capacità, anche mediante la costituzione di società di servizi.
  Osserva, quindi, che il disegno di legge in esame rimanda al bilancio 2016 l'obbligo di conseguimento del risultato del risanamento delle unità produttive gestite dall'Agenzia industrie difesa e che il termine in questione era originariamente stabilito al 31 dicembre 2011 ed è stato differito al 2014 dal già citato decreto-legge n. 251 del 2011.
  Tornando al disegno di legge in esame, evidenzia che la lettera b) prevede che l'Agenzia industrie difesa sia autorizzata a prorogare – comunque non oltre il 31 dicembre 2015 – solo 11 dei 34 contratti da essa stipulati ai sensi dell'articolo 143, comma 3, del citato testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 90. Tale disposizione prevede che l'Agenzia – in relazione a particolari e motivate esigenze, cui non può far fronte con il personale in servizio, e nell'ambito delle proprie disponibilità finanziarie – possa assumere personale tecnico o altamente qualificato con contratti a tempo determinato di diritto privato, previa procedura Pag. 11di valutazione comparativa che accerti il possesso di un'adeguata professionalità in relazione alle funzioni da esercitare, desumibile da specifici e analitici curricula culturali e professionali.
  Evidenzia, inoltre, che la lettera b) in esame specifica che la proroga di una parte soltanto dei contratti deve comportare una corrispondente riduzione degli oneri di spesa, fermo restando quanto previsto dall'articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 235 del 2012, che ha fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza e di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle stesse amministrazioni e degli enti e società da esse controllati. Tale disposizione ha previsto anche che incarichi e collaborazioni siano consentiti esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione, fermo restando che devono essere rendicontati eventuali rimborsi di spese.
  Infine, la lettera c) del disegno di legge in esame ridetermina in 12 unità di personale – di cui 4 per «dirigenti di II fascia amministrativo» e 8 per «dirigenti di II fascia tecnico» – gli uffici dirigenziali di livello non generale dell'Agenzia industrie difesa. Viene, quindi, di fatto modificata la Tabella E del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 gennaio 2014, che attualmente disciplina le dotazioni organiche dell'Agenzia industrie difesa. In base alla richiamata tabella, il totale delle qualifiche dirigenziali è attualmente di 19 unità di personale, di cui 6 dirigenti di II fascia amministrativo e 13 dirigenti di II fascia tecnico. In relazione a quest'ultima misura, osserva incidentalmente che dal punto di vista formale e della buona tecnica legislativa, si dovrebbe evitare di modificare con legge una disposizione normativa recata da una fonte non legislativa (in questo caso un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri).
  Segnala quindi che la relazione tecnica allegata al disegno di legge di stabilità afferma che con la norma in esame «si prevede che il processo di risanamento delle unità produttive dell'Agenzia industrie difesa e il raggiungimento della capacità di operare secondo criteri di economica gestione si conseguano entro l'anno 2016, anziché entro l'anno 2014 come previsto a legislazione vigente».
  La medesima relazione tecnica aggiunge che «rimane invece immutato quanto previsto dall'articolo 2190, comma 1, del Codice dell'ordinamento militare, in ordine alla soppressione, a decorrere dall'anno 2015, dei contributi a favore della predetta Agenzia a carico del bilancio del Ministero della Difesa. Pertanto, nel suo complesso, dalla disposizione in esame non derivano effetti finanziari negativi a carico del bilancio dello Stato».
  Osserva ancora che un intervento normativo quasi identico a quello recato dal disegno di legge in esame è previsto da un emendamento che il Governo ha presentato al disegno di legge di stabilità per il 2015 e che la Commissione Bilancio ha approvato nella seduta del 20 novembre scorso, ringraziando il Governo per aver accolto l'appello che era stato rivolto durante l'esame congiunto in sede consultiva dei disegni di legge della manovra economica per il 2015. Si tratta, in particolare, dell'emendamento 31.43 che, in primo luogo, differisce dal bilancio 2014 al bilancio 2016 il termine entro il quale le unità produttive e industriali gestite dall'Agenzia industrie difesa devono conseguire l'obiettivo dell'economica gestione.
  In secondo luogo, l'emendamento approvato precisa che deve essere assicurata una riduzione delle spese per il personale con contratto a tempo determinato dell'Agenzia industrie difesa non inferiore al 60 per cento rispetto alla spesa sostenuta nel 2014 e che, conseguentemente, l'Agenzia è autorizzata a prorogare – comunque fino al 31 dicembre 2015 – solo un terzo dei contratti stipulati ai sensi dell'articolo 143, comma 3, del testo unico delle disposizioni regolamentari, di cui si è detto.Pag. 12
  In terzo luogo, l'emendamento approvato – come il disegno di legge in esame – ridetermina in 12 unità gli uffici dirigenziali di livello non generale dell'Agenzia industrie difesa. A differenza che nel disegno di legge in esame, l'emendamento approvato dalla Commissione Bilancio non specifica la distinzione tra dirigenti del ruolo amministrativo e dirigenti del ruolo tecnico.
  Evidenzia infine che, mentre la relazione tecnica allegata al disegno di legge di stabilità per il 2015, afferma che «nel suo complesso, dalla disposizione in esame non derivano effetti finanziari negativi a carico del bilancio dello Stato», la relazione tecnica allegata al citato emendamento 31.43 ascrive alla disposizione recata dall'emendamento stesso un effetto positivo di 100.000 euro a decorrere dall'anno 2015.
  Prima di concludere, sottolinea che il gruppo del Movimento 5 Stelle valuta favorevolmente l'intervento normativo in esame, ritenendo essenziale concedere altro tempo alle unità produttive gestite dall'Agenzia industrie difesa per conseguire il risanamento di bilancio e per non essere quindi poste in liquidazione. Si tratta in molti casi di piccole unità produttive molto specializzate e che danno lavoro a molte persone. Rammenta che il gruppo del Movimento 5 Stelle aveva a tal fine presentato una risoluzione in Commissione, a sua prima firma, cui rinvia e che risulta a questo punto superata. La risoluzione era volta a impegnare il Governo ad apportare le opportune modificazioni al Codice dell'ordinamento militare al fine di estendere le disposizioni di cui all'articolo 2190 del medesimo codice fino al 31 dicembre 2016, circa i dati di bilancio, i contratti stipulati e le posizioni dirigenziali.
  Da ultimo, ritiene utile che la Commissione svolga quanto prima l'audizione del nuovo direttore generale dell'Agenzia, recentemente nominato dal Governo, in un'ottica non di contrapposizione alla proposta emendativa presentata dal Governo, bensì di arricchimento del quadro conoscitivo della Commissione nei diversi ambiti di propria competenza.

  Elio VITO, presidente, nel ribadire che l'approvazione del disegno di legge di stabilità, con le norme inseritevi con l'emendamento già ricordato in materia di Agenzia industrie difesa, avrà come effetto quello di assorbire completamente il disegno di legge in titolo, chiarisce che questo non impedisce che la Commissione possa in un secondo momento approfondire i temi connessi all'Agenzia industrie difesa e alle unità produttive che ad essa fanno capo.
  Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

Pag. 13