CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 novembre 2014
328.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 4 novembre 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sui lavori della Commissione.

  Marco DA VILLA (M5S), intervenendo sull'audizione del dottor Antonio Agostini, svoltasi congiuntamente alla VIII Commissione Ambiente, nell'ambito della sua proposta di nomina a direttore dell'ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, chiede di acquisire agli atti delle Commissioni i documenti richiamati dal dr. Agostini nel corso della seduta appena conclusa. Si tratta in particolare di un rapporto degli ispettori della Ragioneria generale dello Stato che, in base a notizie apparse oggi su un quotidiano nazionale, contesterebbe irregolarità nella gestione dei fondi europei per la ricerca all'epoca dell'incarico del dr. Agostini presso il Ministero dell'istruzione come Direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca. Chiede altresì di poter visionare un ulteriore documento, richiamato dal dr. Agostini nell'audizione odierna che conterrebbe le conclusioni di un audit del Ministero dell'istruzione sulle attività del dr. Agostini nello svolgimento del suo incarico. Ritiene necessario acquisire questa documentazione prima della votazione sulla proposta di nomina, prevista per domani, al fine di consentire a tutti i commissari una valutazione serena del suo operato in precedenti incarichi.

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  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), condividendo nel merito la richiesta del collega Da Villa, sollecita la presidenza ad acquisire la documentazione in tempi brevissimi per non rinviare ulteriormente la costituzione dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN).

  Gianluca BENAMATI (PD), in qualità di relatore per la X Commissione sulla proposta di nomina del dr. Antonio Agostini a Direttore generale dell'ISIN, ricorda che nella seduta dello scorso 28 ottobre ha richiamato le importanti funzioni di controllo che saranno svolte dall'ISIN nell'ambito della sicurezza nucleare e della radioprotezione. Sottolinea che la proposta di nominare il dr. Agostini a Direttore dell'ISIN è stata avanzata dal Governo che ha contestualmente fornito un ampio e dettagliato curriculum con l'indicazione dei numerosi incarichi ricoperti. Osserva in relazione a quanto espresso da alcuni colleghi e a seguito dell'audizione effettuata che, a due anni di distanza dai fatti oggi richiamati su un quotidiano, non risulta avviato alcun atto amministrativo e giudiziario a suo carico. Dichiara di non essere contrario all'acquisizione dei documenti richiesti dal collega Da Villa purché non rallenti l'avvio dell'attività dell'ISIN ormai urgente.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, assicura che riferirà al presidente Realacci la richiesta formulata dal collega Da Villa.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
(C. 2679-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
(C. 2680 Governo).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, comunica che, lo scorso 30 ottobre sono stati assegnati alla Commissione i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)» (C. 2679-bis) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017» (C. 2680).
  Avverte che, ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà pertanto procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e di recepimento di atti normativi dell'Unione europea, quando dalla mancata tempestiva approvazione dei medesimi possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari, nonché i progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea.Pag. 101
  La Commissione è chiamata oggi a esaminare congiuntamente i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, limitatamente alle le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (Tabella n. 2), lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (Tabella n. 3); lo Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (Tabella n. 7), nonché lo Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (Tabella n. 13). L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
  La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di propria competenza. Per quanto riguarda, in particolare, il disegno di legge bilancio, ricordo che gli emendamenti recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno, inoltre, essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione; anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi siano ripresentati alla Commissione Bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione Bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che siano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricordo che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione Bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
  Informa, infine, che il termine di presentazione di emendamenti e ordini del giorno ai provvedimenti in esame, per le parti di competenza della X Commissione, è fissato alle ore 14 di mercoledì 5 novembre. Gli emendamenti saranno quindi Pag. 102esaminati e votati e successivamente, entro la giornata di giovedì 6 novembre, si passerà alla votazione delle relazioni.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, sottolinea che il disegno di legge di stabilità per il triennio 2015-2017 è stato predisposto dal Governo sulla base della disciplina prevista dall'articolo 11 della riforma della legge di contabilità (legge n. 196 del 2009). Ai sensi della legge n. 196, la manovra finanziaria triennale si articola nella legge di bilancio e nella legge di stabilità (che ha sostituito la legge finanziaria) e, eventualmente, nei disegni di legge collegati.
  Il disegno di legge di stabilità reca le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento dei saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, obiettivi basati su un percorso di risanamento finanziario più graduale di quello precedentemente esposto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile.
  In considerazione della persistente gravità della crisi economica – da cui consegue che anche per il 2014 l'economia permane in recessione, con un PIL in contrazione dello 0,3 per cento – con la Nota viene individuato per il 2015 un obiettivo programmatico di bilancio meno positivo di quello che si determinerebbe in assenza di interventi di manovra. A fronte, infatti, di un indebitamento netto tendenziale pari al 2,2 per cento del PIL, la Nota prevede un indebitamento netto programmatico più elevato, indicato al livello del 2,9 per cento, con l'obiettivo di realizzare uno spazio di bilancio in disavanzo, pari allo 0,7 per cento di PIL (circa 11,5 miliardi di euro), da impiegarsi nel disegno di legge di stabilità 2015, in modo da affidare a tale provvedimento di un carattere espansivo.
  Il nuovo quadro programmatico comporta tuttavia un percorso di risanamento e crescita più lento rispetto a quello contenuto nel Documento di Economia e Finanza 2014, che si riflette necessariamente sul raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali: questo viene ora previsto nel 2017, con un allungamento di un anno rispetto a quanto stabilito nel DEF 2014, ivi riferito all'anno 2016. Per procedere a tale scostamento dal precedente obiettivo programmatico strutturale di bilancio, il Governo ha presentato, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 alle Camere, unitamente alla Nota di aggiornamento, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, una Relazione ed una specifica richiesta di autorizzazione.
  Contestualmente alla predisposizione della manovra di finanza pubblica, come richiesto dal c.d. Two Pack, ed in particolare dal Regolamento UE n. 473 del 2013, è stato trasmesso alle autorità europee il Documento programmatico di bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan, DBP), sul quale, com’è noto sono state formulate alcune osservazioni da parte della Commissione europea. A seguito di tali osservazioni, il Governo ha presentato il 28 ottobre 2014 una relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009 che, in base ad una maggiore correzione di bilancio decisa all'esito delle osservazioni suddette, aggiorna gli obiettivi programmatici esposti nella Nota. Tale aggiornamento concerne in particolare, l'obiettivo di indebitamento netto, che viene ridotto al 2,6 per cento di PIL (in luogo del 2,9 prima previsto), nonché quello dell'indebitamento netto strutturale, previsto di poco superiore a 0,3 punti percentuali di PIL, invece dello 0,1 cifrato nella Nota. La Camera e il Senato hanno approvato con apposite risoluzioni la relazione nella giornata del 30 ottobre 2014.
  Il disegno di legge di stabilità per il triennio 2015-2017 si compone di 47 articoli, allegati e tabelle.
  Passando a esaminare le parti di più specifica competenza ovvero di interesse del disegno di legge di stabilità della Commissione Attività produttive, si segnalano le seguenti disposizioni, raggruppate in base al criterio delle politiche di settore nell'ambito delle materie di competenza della X Commissione.Pag. 103
  Per quanto riguarda innanzitutto le misure per la crescita nella manovra la leva fiscale viene utilizzata anzitutto con finalità di crescita del Paese, anche attraverso misure di sostegno alla domanda, a tal fine alleggerendo l'imposizione sul lavoro e sui fattori produttivi.
  Per quanto riguarda le misure a sostegno della domanda:
   si rende strutturale il credito d'imposta IRPEF introdotto dal decreto-legge n. 66 del 2014 in favore dei lavoratori dipendenti e dei percettori di taluni redditi assimilati (cd. «bonus 80 euro»), originariamente introdotto per il solo anno 2014 (articolo 4);
   si prevede l'erogazione del TFR in busta paga in via temporanea per i lavoratori dipendenti del settore privato, con sottoposizione al regime di tassazione ordinaria. Tali quote non concorrono al calcolo del reddito rilevante per la spettanza del bonus 80 euro. Si prevedono inoltre forme di finanziamento per i datori di lavoro che non intendano utilizzare a tal fine risorse proprie, con l'istituzione, presso l'I.N.P.S., di un Fondo di garanzia (articolo 6);
   si prorogano le detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, mantenendo anche per il 2015 le attuali misure (articolo 8);
   in particolare, l'articolo 8 prevede la proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, mantenendo anche per il 2015 le attuali misure: 50 per cento per le ristrutturazioni e per il connesso acquisto di mobili; 65 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica, inclusi quelli relativi alle parti comuni degli edifici condominiali. Per quanto concerne la detrazione d'imposta per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici, viene prorogata al 31 dicembre 2015 la misura della detrazione al 65 per cento attualmente prevista sino al 31 dicembre 2014. Con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica relativi a parti comuni degli edifici condominiali si proroga sino al 31 dicembre 2015 la misura della detrazione al 65 per cento. Con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio (per un ammontare massimo di spesa di 96 mila euro) viene prorogata al 31 dicembre 2015 la misura della detrazione al 50 per cento attualmente prevista sino al 31 dicembre 2014. Con riferimento alle spese per l'acquisto di mobili per l'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione viene prorogato di un anno il termine finale (31 dicembre 2015) entro cui devono essere sostenute le spese ai fini della detrazione del 50 per cento. Viene ribadito, inoltre, che le spese per l'acquisto di mobili (ammesse in detrazione se connesse ad una ristrutturazione edilizia) sono computate indipendentemente da quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione.

  Con riguardo alle misure a sostegno dell'impresa:
   si rende integralmente deducibile dall'IRAP il costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede le vigenti deduzioni. Vengono conseguentemente ripristinate le più alte misure delle aliquote IRAP, antecedenti a quelle introdotte dal decreto legge n. 66 del 2014 (articolo 5);
   viene introdotta una nuova disciplina del credito d'imposta per ricerca e sviluppo, con riduzione dell'aliquota dell'agevolazione dal 50 al 25 per cento, salvo che per le spese relative al personale altamente qualificato; l'importo massimo per impresa è aumentato a 5 milioni di euro per impresa (articolo 7, commi 1-2);

  Ricorda che l'articolo 7 modifica la disciplina del credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, istituito dall'articolo 3 del decreto-legge n. 145 del 2013. Le principali modifiche riguardano:
   l'aliquota dell'agevolazione che viene ridotta dal 50 al 25 per cento. L'aliquota resta al 50 per cento per le spese relative Pag. 104al personale altamente qualificato impiegato in attività di ricerca e sviluppo e per i contratti di ricerca con università ed enti di ricerca e start-up innovative;
   l'importo massimo per impresa è aumentato da 2,5 milioni a 5 milioni di euro per impresa;
   la soglia minima di investimenti agevolabili è ridotta da 50 mila a 30 mila euro.

  Sottolinea che, per poter beneficiare del credito d'imposta, gli investimenti devono essere effettuati dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 fino a quello in corso al 31 dicembre 2019; non è previsto un limite di fatturato delle imprese (il vigente articolo 3 prevede come condizione un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro); non sono contemplate le spese relative alla creazione di nuovi brevetti; per la fruizione del credito d'imposta non si applica il generale limite annuale di 250.000 euro; è eliminata la procedura di istanza telematica per usufruire del credito d'imposta; è eliminato il riferimento al limite massimo di stanziamento di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016; la copertura non si avvale dei fondi strutturali comunitari ma delle risorse derivanti dall'abrogazione delle agevolazioni per i vigenti crediti d'imposta per i lavoratori altamente qualificati e per la concessione di un credito d'imposta per la ricerca e lo sviluppo con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, che sono conseguentemente assorbiti dal credito d'imposta in esame. Con il medesimo articolo 7 si introduce un regime opzionale di tassazione agevolata (cd. patent box), consistente nell'esclusione dal reddito del 50 per cento dei redditi derivanti dall'utilizzazione di alcune tipologie di beni immateriali (marchi e brevetti) (articolo 7, commi 3-11). In particolare i commi da 3 a 11 introducono un regime opzionale di tassazione agevolata (cd. patent box), consistente nell'esclusione dal reddito del 50 per cento dei redditi derivanti dall'utilizzazione di alcune tipologie di beni immateriali (marchi e brevetti) nonché delle plusvalenze derivanti dalla loro cessione, se il 90 per cento del corrispettivo è reinvestito. L'opzione dura cinque esercizi sociali, è irrevocabile e si può esercitare a condizione di essere residenti in Paesi con i quali vige un accordo per evitare la doppia imposizione e vi è un effettivo scambio di informazioni. In caso di utilizzo diretto, il contributo economico di tali beni alla produzione del reddito è determinato sulla base di un apposito accordo con l'amministrazione finanziaria.
  Si disciplina altresì un nuovo regime forfetario agevolato per i cd. «minimi», ovvero gli esercenti attività d'impresa e arti e professioni in forma individuale, con l'aliquota del 15 per cento. Sono previste soglie di ricavi diverse a seconda del tipo di attività esercitata, che variano da 15.000 euro per le attività professionali a 40.000 per il commercio (articolo 9).
  Sono riaperti i termini per la rivalutazione contabile di terreni agricoli ed edificabili e partecipazioni in società non quotate (articolo 44, comma 6). Evidenzia inoltre l'incremento della dotazione del Fondo per la riduzione della pressione fiscale di 3.300 milioni di euro per l'anno 2015 (articolo 17, comma 19). Segnala che la disposizione dovrebbe essere oggetto di modifica nel corso dell'iter parlamentare al fine di adeguarne il contenuto a quanto previsto dalla Relazione al Parlamento recante variazione alla Nota di aggiornamento del DEF 2014, approvata con apposite risoluzioni parlamentari il 30 ottobre 2014. Infatti, tale relazione prevede la destinazione, per 3,3 miliardi, delle risorse stanziate sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale a miglioramento dei saldi.
  A fronte delle misure di sostegno, il disegno di legge di stabilità contiene altresì una riduzione di alcune autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti in favore di imprese, pubbliche e private, elencate nell'apposito Allegato 5, per un importo complessivo pari a 68,5 milioni di euro per l'anno 2015, 94,6 milioni di euro per l'anno 2016 e 17,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017 (articolo 19, comma 1). In particolare, il comma 1 dell'articolo 19 dispone una riduzione di Pag. 105alcune autorizzazioni di spesa concernenti trasferimenti in favore di imprese, elencate in apposito allegato 5, per un importo complessivo pari a 68,5 milioni di euro per l'anno 2015, 94,6 milioni di euro per l'anno 2016 e 17,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017.
  Per quanto riguarda le politiche in favore degli investimenti, è ridotto lo stanziamento per i contributi in conto interessi che lo Stato corrisponde alla Cassa depositi e prestiti per i finanziamenti a carico del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese.
  A fronte di uno stanziamento di 150 milioni annui, la riduzione è pari a 50 milioni di euro per il 2015 e a 25 milioni per il 2016.
  Per quanto riguarda le politiche in favore dello sviluppo economico in aree svantaggiate, le riduzioni riguardano le risorse destinate a favore delle zone franche urbane che vengono ridotte di 50 milioni di euro nel 2016 a fronte di uno stanziamento di 100 milioni di euro. Al riguardo si segnala che la Tabella E contestualmente dispone una riduzione di 75 milioni di euro della dotazione per il 2015, che viene conseguentemente azzerata. Viene soppresso il contributo all'Istituto per il credito sportivo (nel bilancio a legislazione vigente sono indicate, al cap. 770/MEF, risorse annuali per 1,2 milioni).
  Inoltre vengono ridotti gli stanziamenti ad enti istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi nella misura di 2 milioni di euro a partire dal 2015. Per un'analisi approfondita delle riduzioni delle ulteriori autorizzazioni di spesa anche afferenti ad altri settori legislativi si rinvia alla documentazione predisposta dal Servizio Studi.
  L'articolo 19, comma 3, limita al solo anno 2014 la fruizione degli incentivi per la rottamazione dei veicoli meno inquinanti, che era stata prevista, anche per l'anno 2015, dal decreto-legge n. 83 del 2012. In base alla relazione tecnica, dalla disposizione derivano minori oneri per il bilancio dello Stato per 40.096 milioni di euro nel 2015.
  Il comma 3 modifica a tal fine l'articolo 17-undecies del decreto-legge n. 83, che ha istituito il Fondo per l'erogazione dei contributi statali, per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive, nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 (successivamente ridotta a di 45 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015). Con la modifica del comma 3 in commento viene eliminato il riferimento all'anno 2015 nel comma 1 dell'articolo 17-undecies. Analoga modifica viene apportata al comma 6 dell'articolo 17-undecies, sopprimendo il riferimento all'anno 2015, nella disposizione che stabiliva che per i successivi anni 2014 e 2015, la ripartizione delle risorse fosse effettuata, entro il 15 gennaio di ciascun anno, con decreto di natura non regolamentare del Ministro dello sviluppo economico, sulla base della dotazione del Fondo e del monitoraggio degli incentivi relativo all'anno precedente.
  Sempre fra le disposizioni di interesse della Commissione Attività produttive segnala che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 32, aumenta dal 22 per cento al 26,5 per cento l'aliquota di accisa agevolata (rispetto alla misura ordinaria di accisa) per l'utilizzo di gasolio ai fini dello svolgimento di lavori agricoli, orticoli, di allevamento, legati alle attività di silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica.
  L'articolo 34 prevede, al comma 1, l'assoggettamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura al sistema di tesoreria unica di cui alla legge n. 720/1984, prevedendone l'inserimento nella Tabella A della citata legge. Si ricorda che tali enti (nonché le aziende speciali ad essi collegate) originariamente rientranti nel sistema di tesoreria unica ne erano fuoriusciti a decorrere dal 1o gennaio 2006, ai sensi dell'articolo 1, comma 45, della legge finanziaria per il 2006 (legge n. 266/2005). Tale disposizione viene, conseguentemente, abrogata. Segnala che, poiché la norma in esame non fa riferimento alle aziende speciali collegate alle camere di commercio, è da presumersi che per esse non sia previsto il ripristino del sistema di tesoreria unica. Pag. 106Su tale circostanza appare tuttavia opportuno un chiarimento da parte del Governo.
  Passando all'esame del disegno di legge di approvazione del bilancio dello Stato per il triennio 2014-2016, ricorda che esso è redatto in base alle disposizioni della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come successivamente modificata dalla legge n. 39 del 2011. Coerentemente con la cornice normativa iscritta nella legge di contabilità, il bilancio viene predisposto secondo il noto criterio della legislazione vigente, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della medesima legge di contabilità e finanza pubblica, così come tradotte nelle istruzioni metodologiche e tecniche contenute nella circolare del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 13 luglio 2011, n. 23.
  Le parti del disegno di legge di Bilancio 2015 di interesse della X Commissione Attività produttive riguardano prevalentemente lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3), ma occorre considerare anche altri tre Ministeri nei cui stati di previsione sono ricompresi programmi di interesse della X Commissione: il Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Tabella 7) e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Tabella 13).
  Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (MISE) per l'anno 2015 (Tab. 3), reca spese complessive di competenza per un totale di 4.498,3 milioni di euro, comprensive dei rimborsi di passività finanziarie (253,2 milioni). Nel bilancio del dicastero prevalgono nettamente le spese in conto capitale, che assommano a 3.677 milioni (82 per cento del totale complessivo). Alle spese correnti sono destinati 567,8 milioni. La rilevanza percentuale di queste ultime nelle previsioni per il 2015 risulta pari al 13 per cento delle spese complessive del Ministero. Le spese per il personale (150,7 milioni di euro) sono pari al 26,5 per cento delle spese correnti. Le spese del MISE non sono confrontabili con quelle dell'anno precedente (che ammontavano ad oltre 10 miliardi di euro), in quanto le risorse relative alla missione 28 «Sviluppo e riequilibrio territoriale» sono state trasferite nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (in ottemperanza al decreto-legge n. 101/2013, articolo 1, commi 5 e 8). La missione gestisce sostanzialmente i fondi per lo sviluppo e la coesione, attraverso il capitolo del Fondo sviluppo e coesione (ex FAS), ed era la missione più consistente del MISE, dato che da sola assorbiva quasi i due terzi delle risorse totali. La gran parte della dotazione di competenza del Ministero è attualmente collocata sulla missione 11 – Competitività e sviluppo delle imprese, con oltre l'85 per cento delle risorse totali.
  A tale missione per il 2015 risultano assegnate risorse pari a 3.843,8 milioni di euro (- 214,8 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2014) ripartite tra i seguenti programmi:
   promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo (11.5), con 2.866,7 milioni per il 2015. Nell'ambito delle spese per Investimenti (spese in conto capitale) dello stesso programma i più consistenti stanziamenti riguardano il capitolo 7421 (Interventi agevolativi per il settore aeronautico), con 1.428,2 milioni di euro di competenza per il 2015. Sempre per il settore aeronautico, si segnala il capitolo 7420 (Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese), con 163,1 milioni di competenza per il 2015. Si segnala anche il capitolo 7485 relativo all'acquisizione delle unità navali FREMM, con 778 milioni di euro di competenza per il 2015;
   vigilanza sugli enti, sul sistema cooperativo e sulle gestioni commissariali (11.6), con 7,7 milioni di euro per il 2015. Tra gli investimenti, si segnala il capitolo 2302 relativo agli interventi in favore dell'ente nazionale per il microcredito (1,4 milioni per il 2015);
   incentivazione del sistema produttivo (11.7), con 912 milioni di euro, all'interno Pag. 107dei quali si colloca il Fondo per la competitività e lo sviluppo (capitolo 7342, con 695,9 milioni per il 2015, relativi al Fondo di garanzia per le PMI). Il capitolo relativo alle zone franche urbane è esposto in tabella E della legge di stabilità, ove si apporta una riduzione dei 75 milioni disponibili a legislazione vigente. Si segnalano anche il capitolo 7343, sui contratti di sviluppo (46,7 milioni per il 2015), il capitolo 7350, inerente alle agevolazioni per le zone franche urbane (75 milioni per il 2015), il capitolo 7483 (Fondo rotativo per la crescita sostenibile), con 50 milioni per il 2015, il capitolo 7489, con quasi 19 milioni per il 2015, relativo ai contributi per l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo per le PMI (nuova Sabatini);
   lotta alla contraffazione e tutela della proprietà industriale (11.10), con 55,1 milioni per il 2015;
   coordinamento azione amministrativa, attuazione di indirizzi e programmi per favorire competitività e sviluppo delle imprese, dei servizi di comunicazione e del settore energetico (11.11), con 2,1 milioni per il 2015.

  L'andamento temporale della consistenza dei principali capitoli di competenza del MISE può essere analizzato raffrontando le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2015 con i dati del biennio precedente, prendendo come riferimento per il 2013 i dati del rendiconto di recente pubblicazione (legge 144/2014) e per il 2014 sia le previsioni della legge di bilancio (legge 148/2013) che – qualora differenti – le previsioni assestate. Segnala inoltre che il disegno di legge di stabilità apporta alcune riduzioni di trasferimenti ad enti (articolo 20, comma 1). Per quanto riguarda il MISE, gli enti coinvolti nelle riduzioni sono i seguenti:
   l'Agenzia – ICE per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Il capitolo (cap. 2530), che contiene 14,8 milioni per il 2015 a legislazione vigente, viene ridotto di 1 milione di euro dal 2015 in poi. Nel 2014 la consistenza di tale capitolo era di 18,1 milioni di euro. Si ricorda peraltro che le spese di natura obbligatoria dell'ICE sono contenute nel capitolo 2532, che contiene 60,1 milioni, invariati rispetto al 2014; sempre in relazione all'Agenzia per la promozione all'estero, l'internazionalizzazione delle imprese italiane e l'attrazione degli investimenti esteri, si segnala che il capitolo (cap. 2535), che contiene 19,1 milioni per il 2015 a legislazione vigente, viene ridotto di 550 mila euro dal 2015 in poi. La consistenza di tale capitolo era di 23,7 milioni secondo la legge di bilancio 2014, e di 46,3 secondo le previsioni assestate;
   l'ENEA – Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente. La consistenza complessiva del contributo all'ENEA (capitolo 7630) è di 147,8 milioni per il 2015, mentre nel 2014 era di 151,9 milioni. Una parte di tale stanziamento viene determinata annualmente dalla tabella C della legge di stabilità, che per il triennio di 2015-2017 la riduce da 19,4 a 16,9 milioni di euro. La quota restante dello stanziamento, che consta in 128 milioni per il 2015 a legislazione vigente, viene a sua volta ridotta di 583 mila euro dal 2015 in poi, ad opera dell'articolo 20, comma 1, della legge di stabilità.

  Passando all'analisi della consistenza dei residui si rileva che essa, ai sensi delle previsioni per il 2015, ammonta a soli 9,7 milioni di euro, e riguarda esclusivamente le spese correnti; i residui quindi risultano quasi annullati rispetto alle previsioni assestate per il 2014 (12.821,8 milioni di residui). La quasi totalità dei residui delle previsioni assestate per il 2014 era riferita alle spese in conto capitale, per le quali il bilancio a legislazione vigente per il 2015 prevede residui nulli.
  L'autorizzazione di cassa, che costituisce il limite massimo entro il quale l'amministrazione è autorizzata ad effettuare pagamenti, nelle previsioni di bilancio per il 2015 risulta di 4.508 milioni di euro, di cui 3.677,3 milioni per il conto capitale. La Pag. 108massa spendibile, ossia la somma del totale dei residui passivi e degli stanziamenti di competenza, per il 2015 ammonta a 4.517,7 milioni.
  Il coefficiente di realizzazione, vale a dire il parametro presuntivo, dato dal rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, che consente di stimare l'effettiva capacità di spesa del Ministero, risulta pari a circa il 99,8 per cento, ovvero si prevede di spendere la quasi totalità delle risorse.
  Le previsioni di competenza del Ministero per il triennio 2015-2017 registrano una progressiva diminuzione della spesa totale, che passa da 4.498,3 a 4.392,7 milioni nel 2016, fino a 3.712,2 milioni nel 2017.
  Per quanto riguarda gli ulteriori stanziamenti di interesse della X Commissione che sono previsti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, come si è anticipato, la missione 28 – Sviluppo e riequilibrio territoriale, prima gestita dal Ministero dello sviluppo economico, dal 2015 è invece gestita dal Dipartimento del tesoro del MEF. È costituita da un solo programma – Sostegno alle politiche per lo sviluppo e la coesione economica (28.4) – e per l'anno 2015 riceve risorse pari a 6.627,2 milioni di euro. Le risorse sono quasi interamente assorbite dal capitolo 8000 (Fondo per lo sviluppo e la coesione, nuova denominazione del Fondo per le aree sottoutilizzate – FAS), con una dotazione di competenza a legislazione vigente di 6.611,1 milioni di euro per il 2015. Per tale fondo è prevista nel bilancio a legislazione vigente una consistente riduzione nell'ambito del triennio, dato che il suo ammontare è previsto a 2.185,2 milioni per il 2016 e 981,7 nel 2017. Si segnala che il capitolo è esposto nella tabella E della legge di stabilità. Anche altri stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  In particolare si segnalano:
   il capitolo 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354 ss. Tale capitolo reca una previsione di competenza di 150 milioni di euro nelle previsioni per l'anno 2015, invariata rispetto al precedente e nelle previsioni per il triennio;
   il capitolo 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia, di 95,5 milioni di euro di competenza;
   il capitolo 3822, relativo alle somme occorrenti per la compensazione a favore delle regioni degli oneri derivanti dalla fruizione di tariffe agevolate di energia elettrica e gas (ai sensi del decreto-legge n. 185/2008, articolo 3, comma 9). La dotazione di competenza per l'anno 2015 è pari a circa 66,2 milioni di euro;
   il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per essere destinate al potenziamento delle attività di supporto formativo e scientifico alle attività istituzionali del Ministero dell'economia e delle finanze, anche rivolte alla diffusione del made in Italy. La dotazione di competenza per l'anno 2015 è pari a 1,3 milioni di euro.

  Per quanto concerne gli interventi iscritti nello Stato di previsione di competenza del MIUR, si evidenzia che i capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, sono inseriti ai programmi Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9) e Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10) della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17).
  Si segnalano:
   il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», che registra una competenza di 42,8 milioni. Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche Pag. 109aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46 del 1991;
   il capitolo 7236, relativo al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, la cui dotazione di competenza risulta di 1.740,2 milioni. Nel capitolo affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana), definiti annualmente con decreti di ripartizione del Ministro dell'università e della ricerca.

  Per quanto concerne gli interventi iscritti nello stato di previsione di competenza del MIBACT, si ricorda innanzitutto che come conseguenza dell'emanazione della legge 24 giugno 2013, n. 71, con la quale, all'articolo 1, comma 2, le competenze in materia di turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono state attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali, la missione 31 «Turismo» e il collegato programma «Sviluppo e competitività del turismo» sono stati trasferiti dal Ministero dell'economia e delle finanze al predetto Ministero che ha assunto la denominazione di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  La missione 31 «Turismo» reca stanziamenti per 32,9 milioni di euro, di cui 2,1 milioni sono relativi alle spese di funzionamento della Direzione generale turismo (spese per il personale, pulizia dei locali, energia). All'interno del programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) – che, come si è detto, rappresenta l'unico della missione «Turismo» – si segnalano in particolare alcuni capitoli:
   il capitolo 6820, «Spese di natura obbligatoria dell'ENIT», con una dotazione di competenza di 15,6 milioni di euro;
   il capitolo 6821, «Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione di competenza di circa 2,4 milioni di euro (tale capitolo è esposto in tabella C della legge di stabilità);
   il capitolo 6823, «Somme da destinare alle politiche di sviluppo e competitività del turismo», con una dotazione di 10,6 milioni di euro;
   il capitolo 6825, «spese per lo start-up dell'offerta turistica nazionale attraverso l'uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali», istituito in attuazione dell'articolo 11-bis, comma 1, del DL 83/2014, con 2 milioni di euro.

  Segnala, infine, la soppressione (ad opera della legge di stabilità 2014, articolo 1, co. 28) del contributo di 2 milioni di euro (capitolo 6824) in favore dell'Istituto nazionale ricerche turistiche (ISNART) per attività di promozione di certificazione del «marchio ospitalità italiana». Risulta soppresso anche il contributo al Club Alpino Italiano (CAI), di 252 mila euro, ad opera dell'articolo 50, commi 3 e 6, del decreto-legge n. 66 del 2014.

  Gianluca BENAMATI (PD) ringrazia innanzitutto il relatore per l'ampia base di discussione che ha offerto alla Commissione con la relazione sui documenti di bilancio che ha oggi presentato. Ritiene che le Commissioni di settore siano chiamate a svolgere un ruolo delicato con l'approvazione delle relazioni sulle parti di loro competenza e desidera quindi svolgere alcune considerazioni di merito sui provvedimenti in esame, anche perché ritiene che alla manovra finanziaria all'attenzione del Parlamento – della quale condivide l'impostazione generale, che cerca di coniugare crescita e sostenibilità finanziaria – sia possibile apportare significativi miglioramenti su alcuni snodi delicati. In particolare, richiama l'attenzione dei colleghi sulle disposizioni relative al credito d'imposta nel settore della ricerca, sulle quali bisognerebbe svolgere un'attenta riflessione al fine di valutarne l'impatto, che potrebbe essere migliorato, se ci fosse la possibilità di prendere in considerazione, anziché gli investimenti incrementali, i volumi totali di spesa in ricerca. Analogamente riterrebbe opportuna una riflessione sulle disposizioni relative alla deduzione del costo del lavoro dall'imponibile IRAP, di cui all'articolo 5 del disegno di legge di stabilità, che rischiano di non apportare i vantaggi sperati per le piccole imprese. In relazione agli stanziamenti Pag. 110specifici del MiSE, riterrebbe anzitutto di grande rilievo recuperare le poste necessarie per attuare il «Piano export» per l'internazionalizzazione delle imprese. In relazione alla cosiddetta «legge Sabatini», mette in evidenza che i relativi fondi sono praticamente esauriti, ciò probabilmente anche in ragione della relativa anzianità del parco attrezzature delle imprese e del grande successo della misura introdotta: varrebbe quindi la pena, a suo avviso, prevedere l'estensione del fondo come per altro previsto in origine. Sottolinea infine che bisognerebbe fare maggiore chiarezza sulla copertura finanziaria delle misure in tema di voucher per la digitalizzazione per le PMI e sulla questione della riduzione delle risorse finanziarie destinate al settore strategico dell'aerospazio, tema sottolineato anche nella recente audizione dell'amministratore delegato di Finmeccanica, ing. Mauro Moretti.

  Marco DA VILLA (M5S), non condividendo le considerazioni del collega Benamati sulla presenza di significative misure per la crescita nel disegno di stabilità in esame, sottolinea innanzitutto come la maggior parte delle disposizioni in essa contenute siano poco attente alle piccole realtà imprenditoriali: si riferisce sia alla norme relative alla deducibilità dell'IRAP che alle misure concernenti il credito di imposta per ricerca e sviluppo che, contrariamente a quanto finora previsto, è esteso alle grandi realtà imprenditoriali e non più destinato alle piccole e medie imprese.
  Evidenzia, infine, come le previste clausole di salvaguardia sulle accise rappresentino soluzioni assai poco efficaci che caricano di ulteriori oneri fiscali settori già duramente colpiti, come ad esempio l'accisa sui carburanti. Si riserva quindi di intervenire nuovamente nel prosieguo del dibattito.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.