CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 novembre 2014
328.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 31

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 4 novembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.35.

Sui fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, nella Giornata delle Forze armate e dell'Unità nazionale.

  Elio VITO, presidente, nel rammentare che oggi ricorre la Giornata delle Forze armate e dell'Unità nazionale, esprime sentimenti di profonda gratitudine e apprezzamento nei confronti di tutti i militari italiani impegnati in Italia e all'estero.
  Quindi, dopo aver ricordato che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, aveva deciso di celebrare la festività con un incontro informale con il fuciliere di marina Massimiliano Latorre – per esprimere concreta vicinanza e solidarietà a lui, a Salvatore Girone e a tutti gli altri militari italiani – riferisce che quest'ultimo gli ha inviato la seguente lettera, nella quale, con alte motivazioni di grande sensibilità e senso di responsabilità, spiega di non poter in questo momento incontrare la Commissione:
  «Gentile onorevole Vito,
   desidero ringraziarLa sentitamente per la Sua lettera del 17 settembre u.s. e per l'ulteriore interessamento che con essa ha inteso dimostrarmi. La Sua vicinanza personale, nonché il calore istituzionale della Commissione Difesa che Ella presiede, sono motivo di apprezzato sostegno in questo periodo della mia vita. Anche il complesso percorso di riabilitazione medica cui ormai da settimane mi sottopongo trae beneficio dall'incoraggiamento che da così tante parti mi giunge.
  In questo frangente difficile, anche a livello intimo e personale, alcune circostanze mi danno speranza per il futuro: l'affetto dei miei cari, la fiducia nelle Pag. 32istituzioni e la constatazione dell'operosità di quanti in esse quotidianamente agiscono per giungere presto a una soluzione definitiva della controversia che mi vede coinvolto assieme a Salvatore.
  Sarei pertanto felice e onorato di poter accettare da subito l'invito a recarmi in visita alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che Ella così gentilmente ha rivolto a me e alla mia famiglia.
  Ciononostante, i profondi sentimenti di compartecipazione che mi legano a Salvatore, il mio senso di responsabilità nonché condizioni di salute ancora precarie, mi costringono a posticipare la visita. Ritengo che sia giusto e coerente con i valori dell'etica militare nei quali mi riconosco che tutti gli snodi di questa vicenda siano caratterizzati dal massimo grado di condivisione fra di noi e che, in questa prospettiva, la visita alla Commissione Difesa possa costituire, in un futuro che mi auguro prossimo, l'occasione per celebrare la definitiva conclusione della vicenda che ci vede entrambi coinvolti.
  Certo che condividerà lo spirito delle mie motivazioni, colgo l'occasione per rappresentarLe i sensi della mia più profonda stima.
  Per mare, Per Terram.
Massimiliano Latorre».

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) si unisce alle parole di stima del presidente per l'impegno dei nostri militari in Italia e all'estero e, nel rinnovare la solidarietà sua personale e del gruppo del Partito democratico della Commissione difesa nei confronti dei due fucilieri di marina, manifesta apprezzamento per la maturità e l'alta consapevolezza da loro dimostrata in ogni momento della vicenda che li vede coinvolti e confermata dalla lettera di risposta di Massimiliano Latorre.
  Aggiunge che, nella consapevolezza di tali valori, continueranno ad essere rivolte sollecitazioni al Governo affinché la vicenda possa al più presto trovare una giusta soluzione.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ringrazia tutti i membri della Commissione per il sostegno assicurato alle Forze armate e ai militari italiani e assicura che il Ministero della difesa, il Governo nella sua interezza e tutte le istituzioni stanno facendo ogni possibile sforzo affinché la vicenda dei due fucilieri di marina possa essere positivamente risolta nel più breve tempo possibile.

  Elio VITO, presidente, conferma il suo impegno personale e quello di tutta la Commissione ad adoperarsi, anche con iniziative di stimolo nei confronti del Governo, affinché la vicenda che riguarda i due fucilieri di marina possa trovare al più presto una felice conclusione con il loro definitivo rientro in Italia.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

  Elio VITO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda, quindi, che ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del regolamento, nelle Commissioni è sospesa ogni attività legislativa fino alla conclusione dell'esame dei provvedimenti in titolo e che per tutta la sessione di bilancio sono altresì sospese le deliberazioni in sede legislativa e le deliberazioni Pag. 33finali in sede referente, salvo il caso di provvedimenti cosiddetti dovuti, ossia i disegni di legge di conversione di decreti-legge, i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali e di ricezione e attuazione di atti normativi delle Comunità europee o di progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea.
  Avverte che, secondo quanto comunicato dalla Presidente della Camera, le Commissioni competenti in sede consultiva sono chiamate a concludere il proprio esame entro giovedì 6 novembre, mentre la Commissione bilancio dovrà concludere l'esame in sede referente entro giovedì 20 novembre, in modo da consentire l'inizio della discussione dei provvedimenti in Assemblea per lunedì 24 novembre.
  Per quanto riguarda il termine per l'approvazione della relazione della Commissione difesa, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di tentare di concludere l'esame entro la giornata di domani, mercoledì 5 novembre, in considerazione del fatto che a partire da giovedì 6 novembre avranno luogo i lavori della Conferenza PESC-PSDC.
  Ricorda che l'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione della Commissione sulle parti di propria competenza del disegno di legge di stabilità e del disegno di legge di bilancio, la quale sarà trasmessa alla Commissione bilancio unitamente agli emendamenti o agli ordini del giorno eventualmente approvati. La Commissione dovrà inoltre nominare un relatore, che potrà partecipare alle sedute della Commissione bilancio per riferirvi.
  Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di stabilità, ricorda che quelli riguardanti parti del provvedimento di competenza esclusiva di una singola Commissione devono essere presentati in tale Commissione, fermo restando che per prassi è ammessa la presentazione degli stessi direttamente in Commissione bilancio. Ove approvati, gli emendamenti presentati nelle Commissioni di settore saranno inclusi nelle rispettive relazioni; ove respinti, dovranno invece essere ripresentati alla Commissione bilancio, ai fini del successivo iter, in quanto in Assemblea non potranno essere presentati emendamenti nuovi, cioè non presentati già alla Commissione bilancio, con l'eccezione di quelli riferiti alle parti del provvedimento modificate in sede referente.
  Regole analoghe valgono per gli emendamenti al disegno di legge di bilancio: quelli recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva competenti in relazione allo stato di previsione. Possono essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nelle relazioni delle Commissioni, mentre quelli respinti dovranno essere ripresentati alla Commissione bilancio, al fine di consentirne il successivo iter in Assemblea.
  Rammenta, inoltre, che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva è effettuata dai presidenti delle Commissioni – prima che gli emendamenti vengano esaminati – secondo le previsioni del regolamento e della legislazione vigente in materia, che dettano regole più restrittive di quelle ordinarie, con riguardo sia ai limiti di contenuto, sia agli obblighi di copertura finanziaria.
  Per quanto riguarda gli ordini del giorno, fa presente che presso le singole Commissioni di settore devono essere presentati tutti quelli riferiti alle parti di rispettiva competenza di ogni Commissione. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio; gli ordini del giorno respinti o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.Pag. 34
  Informa la Commissione, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti in Commissione bilancio è fissato alle ore 13 di venerdì 7 novembre.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, esprime l'avviso che i tempi a disposizione della Commissione – e in generale delle Commissioni di settore – per l'esame dei provvedimenti in titolo siano eccessivamente ristretti a fronte della delicatezza e complessità degli stessi provvedimenti e invita pertanto la presidenza e l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, a valutare la possibilità di stabilire tempi di discussione più ampi.
  Quindi, introducendo l'esame, ricorda che la manovra di bilancio si compone – come previsto dalla riforma della contabilità pubblica introdotta con la legge n. 196 del 2009 – del disegno di legge di stabilità, che sostituisce il precedente disegno di legge finanziaria, e del disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato, che illustra le entrate e le spese dello Stato relative al triennio di riferimento della manovra finanziaria.
  Passando quindi al disegno di stabilità, segnala che il provvedimento – anche dopo gli stralci disposti dalla Presidente della Camera, che hanno riguardato diverse disposizioni d'interesse della Commissione – reca numerose misure di razionalizzazione e di riduzione della spesa concernenti il comparto della difesa, con particolare riferimento al personale.
  Seguendo l'ordine dell'articolato, rileva che una prima disposizione di grande interesse per la Commissione è contenuta nell'articolo 17. Si tratta del comma 12, che rifinanzia il Fondo per le missioni internazionali di pace, nella misura di 850 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016. Sul pertinente capitolo di bilancio (allocato nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze) sono stanziati attualmente poco meno di 50 milioni, cui si andrebbero ad aggiungere, per effetto di questo comma 12, ulteriori 850 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016.
  È stato invece stralciato il comma 20, che prorogava per il triennio 2015-2017 la possibilità, prevista dall'articolo 3 del decreto-legge n. 136 del 2013 fino al 31 dicembre 2014, per i prefetti delle province della Campania di avvalersi di un contingente di militari messo a disposizione dalle autorità militari a fini di contrasto dei delitti della criminalità organizzata e ambientale nel territorio della cosiddetta «terra dei fuochi». La disposizione confluirà in un autonomo disegno di legge.
  Passando poi all'articolo 21, rileva che questo reca una serie di disposizioni in materia di pubblico impiego, alcune delle quali riguardanti il personale del comparto della difesa. In particolare, il comma 3 proroga al 31 dicembre 2015 le disposizioni che prevedono – per quanto di interesse della Commissione – il blocco degli automatismi stipendiali del personale dirigente delle Forze armate. La proroga non riguarda le disposizioni di cui all'articolo 9, comma 1 (blocco del trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti), comma 2 (riduzione del 10 per cento delle indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri), comma 2-bis (blocco del trattamento accessorio all'ammontare erogato nel 2010), comma 21, terzo e quarto periodo (blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera, per il personale contrattualizzato e non contrattualizzato), del decreto-legge n. 78 del 2010.
  A questo proposito, ritiene doveroso, da parte del Governo, chiarire se il combinato disposto delle disposizioni riguardanti questa materia garantisca gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'incontro con i rappresentanti del comparto difesa-sicurezza, ovvero che dal 1o gennaio 2015 saranno corrisposti gli aumenti stipendiali derivanti da promozioni e dalla maturazione degli assegni funzionali e i trattamenti di omogeneizzazione derivanti dall'anzianità di servizio.
  Rileva poi che il comma 4 dell'articolo 21 abroga le norme del codice dell'ordinamento militare – si tratta degli articoli Pag. 351076, 1077, 1082 e 1083 – che prevedono il conferimento di talune promozioni al personale militare all'atto della cessazione dal servizio per limite di età o perché dichiarato non più idoneo al servizio per causa di servizio ovvero a seguito di decesso per causa di servizio.
   Al riguardo ritiene opportuno un chiarimento in merito alla scelta di non prevedere le promozioni per i militari deceduti per causa di servizio, osservando che potrebbe essere il caso di valutare separatamente le fattispecie che vengono ad essere eliminate.
  È, altresì, disposta l'abrogazione del comma 260 della legge n. 266 del 2005, che prevede analoghe promozioni per dirigenti generali e dirigenti superiori della Polizia di Stato. Secondo quanto riportato nella relazione tecnica, le promozioni oggetto di abrogazione hanno effetti economici sia sul trattamento pensionistico che su quello di buonuscita. La relazione chiarisce anche che per le Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, gli ufficiali in servizio beneficiano già del trattamento economico del grado superiore, per effetto della omogeneizzazione stipendiale che opera sino al grado di Colonnello e gradi equivalenti, e pertanto la promozione non ha conseguenze economiche. Invece, per i gradi di Generale di Divisione (con promozione a Generale di Corpo d'Armata e gradi equivalenti) e Generale di Brigata (con promozione a Generale di Divisione e gradi equivalenti), la promozione alla vigilia determina l'attribuzione dei predetti benefici economici (pensione e buonuscita). Per quanto attiene invece al personale appartenente ai ruoli dei sottufficiali, la promozione alla vigilia nella quasi totalità dei casi non produce effetti economici in quanto al momento dell'accesso al trattamento pensionistico riveste già il grado apicale e quindi non è promuovibile ulteriormente. La relazione tecnica stima, come effetto delle misure di questo comma 4, un risparmio crescente negli anni, da 975 mila euro nel 2015 a 3.975 mila euro nel 2020.
  Il comma 5 del medesimo articolo 21 dispone, invece, una riduzione, a decorrere dall'anno 2015, dell'indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare: più precisamente l'indennità – che attualmente è pari al 70 per cento della differenza tra il trattamento di quiescenza percepito e il trattamento economico spettante nel tempo al pari grado in servizio dello stesso ruolo e con anzianità di servizio corrispondente a quella effettivamente posseduta dal militare all'atto del collocamento in ausiliaria – viene ridotta al 50 per cento della stessa differenza.
  La relazione tecnica stima risparmi pari a 5 milioni di euro nel 2015, 15 milioni nel 2016, 25 milioni nel 2017, 35 milioni nel 2018 e 40 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
  In merito, chiede al Governo conferma della stima dei risparmi attesi, che a suo avviso andrebbero ridimensionati in considerazione del fatto che il personale in servizio non riceve incrementi retributivi, per il noto blocco degli stessi, mentre il personale che accede all'ausiliaria è composto essenzialmente dal numero limitato degli ufficiali.
  Procedendo con l'analisi dell'articolo 21, rileva che il comma 6 dispone la riduzione del 50 per cento degli importi previsti dagli articoli 1803 e 1804 del codice dell'ordinamento militare, che regolano gli incentivi da riconoscere agli ufficiali piloti in servizio e al personale addetto al controllo del traffico aereo (la disposizione riguarda anche gli ufficiali in servizio permanente della Guardia di finanza ammessi ai costi di pilotaggio). La relazione tecnica, precisa che il primo intervento «si propone di ridurre alla metà, gli importi attualmente in vigore per le predette rafferme – circa 13.000 euro lordo dipendente a biennio per i piloti e 8.000 euro lordo dipendente a biennio per i controllori del traffico aereo».
  Il comma 7 dispone invece l'abrogazione delle norme che consentono al personale posto in quiescenza di percepire in un'unica soluzione il valore corrispondente alle rafferme biennali non contratte per raggiungimento dei limiti di età. Pag. 36Quanto agli effetti finanziari, la relazione tecnica precisa che il risparmio atteso «è valutabile in 3,5 milioni di euro, lordo, corrispondente al 50 per cento delle risorse destinate al pagamento delle indennità in questione, comprensivi degli oneri riflessi, appostate sul bilancio della Difesa per l'anno 2015».
  Una particolare attenzione meritano, poi, le disposizioni di cui ai commi 9 e 10 dello stesso articolo 21, riguardanti le risorse destinate ai provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare e delle Forze di polizia previsti dall'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
  In particolare, il comma 10 dispone la riduzione di 119 milioni di euro per l'anno 2015 dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, ultimo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, relativa al finanziamento dei provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare e delle Forze di polizia. La relazione tecnica prevede conseguentemente un effetto positivo sui saldi di finanza pubblica pari a 119 milioni per il 2015.
  Il comma 11 dispone, invece, il versamento all'entrata del bilancio dello Stato nel 2015 delle somme disponibili in conto residui per gli anni 2011, 2012 e 2013 e 2014, relative alle autorizzazioni di spesa per il finanziamento dei provvedimenti di riallineamento delle carriere del personale militare della difesa con quello delle Forze di polizia.
  In relazione alla disposizione in esame, tenuto conto che diversi interventi normativi che hanno interessato la Difesa hanno trovato copertura a valere sulla riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui al citato articolo 3, comma 155, della legge finanziaria per il 2004, ritiene che potrebbe essere utile che il Governo chiarisse quali sono le risorse ancora disponibili per le finalità originarie.
  Quanto ai commi 15-20 dell'articolo 21, che recavano disposizioni in materia di rappresentanza militare, ricorda che essi sono stati stralciati dalla Presidenza della Camera e che confluiranno pertanto in un autonomo disegno di legge.
  Richiama quindi l'attenzione sull'articolo 24, che dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio sia in termini di competenza sia di cassa degli stati di previsione dei singoli Ministeri a decorrere dall'anno 2015. Per quanto riguarda il Ministero della difesa, si tratta di un taglio di 504,5 milioni per il 2015, di 614,9 milioni per il 2016 e di 611,6 milioni per il 2017. Il taglio riguarda soprattutto il Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» (-497 milioni nel 2015).
  A proposito di questo articolo, osserva che i fondi per l'esercizio sono già largamente insufficiente e che andrebbe pertanto valutata la possibilità di ottenere risparmi in altri settori della Difesa.
  Venendo all'analisi dell'articolo 31, rileva che anche questo reca molteplici misure di razionalizzazione di interesse della Commissione difesa.
  In particolare, il comma 1 prevede l'abrogazione del comma 4 dell'articolo 1 della legge n. 86 del 2001, in base al quale determinate categorie di dipendenti hanno diritto a un'indennità di trasferimento quando rientrano in Patria dopo essere stati impiegati all'estero presso enti od organismi internazionali ovvero presso delegazioni o rappresentanze militari nazionali costituite all'estero, enti, comandi od organismi internazionali, ai sensi dell'articolo 1808 del codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010. Si tratta, in particolare, del personale volontario coniugato, del personale in servizio permanente delle Forze armate, delle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, degli ufficiali e sottufficiali piloti di complemento in ferma dodecennale, del personale appartenente alla carriera prefettizia. L'indennità è prevista dal comma 1 dell'articolo 1 della citata legge n. 86 del 2001, ed è pari a trenta diarie di missione in misura intera per i primi dodici mesi ed in misura ridotta del 30 per cento per i secondi dodici mesi.Pag. 37
  Come precisato nella relazione tecnica, «tenuto conto del numero medio annuo di rientri in Patria, il presente intervento comporta un risparmio di 7 milioni di euro in termini di saldo netto da finanziare a decorrere dal 2015».
  Il comma 2 dell'articolo 31 fissa, invece, in quattro anni la durata della permanenza all'estero del personale militare ivi chiamato a ricoprire determinati incarichi. Il risparmio stimato dalla relazione tecnica è di 1,6 milioni di euro l'anno, riferito a spese di trasporto mobili e masserizie, spese vive di trasferimento, prima sistemazione da e per l'estero.
  In relazione alla formulazione di questo comma, anche al fine di evitare possibili dubbi interpretativi, ritiene che andrebbe valutata l'opportunità di indicare espressamente la natura del termine. Al riguardo, dalla relazione tecnica sembra evincersi che si tratti di un termine minimo di permanenza all'estero e ciò in quanto, si legge nella relazione «l'intervento è diretto a ridurre le rilevanti spese legate al rimborso spettante al personale trasferito all'estero per il trasporto dei mobili e delle masserizie, ai sensi dell'articolo 19, comma 1, della legge 18 dicembre 1973, n. 836, ciò attraverso il prolungamento della permanenza all'estero dell'interessato dagli ordinari attuali tre anni a quattro anni. Tale modifica – prosegue la relazione tecnica – comporta un rallentamento negli avvicendamenti valutato in circa 330 unità annue, rispetto al volume attuale che si attesta intorno alle 450 unità (mandato su base triennale), con un conseguente diminuzione dei movimenti di circa 120-130 unità».
  Sempre l'articolo 31, al comma 3, abroga l'articolo 565-bis del codice dell'ordinamento militare, concernente i corsi di formazione svolti nell'ambito delle iniziative per la diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni (la cosiddetta «Mini naya»). Il risparmio derivante dall'abrogazione in esame è valutato in circa 0,53 milioni di euro annui a decorrere dal 2015.
  Il comma 4 dell'articolo 31 novella l'articolo 1461 del codice dell'ordinamento militare al fine di precisare che la medaglia mauriziana – onorificenza conferita al compimento di cinquant'anni di servizio militare – non è coniata in oro. La relazione tecnica chiarisce che la medaglia sarebbe di bronzo con bagno galvanico in oro. Il risparmio stimato è pari a 0,5 milioni di euro dal 2015.
  Il comma 5 esclude la possibilità per il Ministero della difesa di procedere al rinnovo dei contratti di trasporto collettivo in essere con linee bus affidate a terzi per le esigenze del personale della difesa. La norma in esame, in particolare, precisa che non possono essere esperite nuove gare per l'affidamento del servizio; e non può essere esercitata la facoltà di rinnovo anche nel caso in cui tale facoltà fosse prevista in origine negli atti di gara (articolo 57, comma 5, lettera b) del decreto legislativo n. 163 del 2006). Il risparmio è quantificato in 0,25 milioni di euro annui a decorrere dal 2015, pari agli oneri sostenuti per il precedente contratto.
  Al riguardo ritiene opportuno che il Governo chiarisca in questa sede di quali contratti si tratta e quali saranno le conseguenze sul trasporto del personale in questione.
  A loro volta i commi 6 e 7 riducono da 55 a 6 gli alloggi di servizio connessi all'incarico con locali di rappresentanza (ASIR). Secondo quanto precisato dalle norme in esame, a decorrere dal 1o gennaio 2015 gli incarichi che comportano obblighi di rappresentanza sono quelli di Capo di stato maggiore della Difesa, Capo di stato maggiore di Forza armata, incluso il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Segretario generale della Difesa. Nella relazione tecnica il risparmio è quantificato in 0,84 milioni di euro annui a decorrere dal 2015 ed è riconducibile al venire meno dell'esigenza di garantire, attraverso l'affidamento a ditte esterne, i servizi legati all'attività di rappresentanza, quali la pulizia dei locali e il confezionamento e la somministrazione dei pasti in occasione di incontri di rappresentanza Pag. 38con alte cariche nazionali e internazionali, nonché di acquisire e manutenere gli elementi di arredo.
  Sempre all'articolo 31, sono di interesse della Commissione i commi da 11 a 14. Il comma 11 prevede che, ai fini dell'applicazione dell'istituto dell'aspettativa per riduzione quadri, si tenga conto, per il computo delle eccedenze, anche degli ufficiali che ricoprano specifichi incarichi internazionali all'estero, individuati con decreto del Ministro della difesa. In relazione agli effetti finanziari, la relazione tecnica stima un risparmio di spesa quantificato in 1,5 milioni di euro a decorrere dal 2015.
  Il comma 12 dispone la riduzione del 10 per cento, a partire dal 1o gennaio 2015, della dotazione organica complessiva del personale civile della difesa degli uffici degli addetti militari all'estero presso le rappresentanze diplomatiche e militari. Nella relazione tecnica viene precisato che è atteso un risparmio lordo quantificato in 150.000 euro a decorrere dal 2015.
  Il comma 13 dispone la riduzione del 20 per cento dell'attuale contingente di personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione del Ministro della difesa. La relazione tecnica stima un risparmio di spesa di circa 0,4 milioni di euro annui a decorrere dal 2015, «tenuto conto che il costo medio annuo, al netto degli oneri di contribuzione, riferito all'indennità di diretta collaborazione, è pari a circa 13.000 euro».
  Il comma 14 dispone la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa alla fissazione delle dotazioni organiche e delle consistenze degli ufficiali, dei sottufficiali e dei volontari dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, nonché quelle a disposizione per le consistenze dei volontari del Corpo delle capitanerie di porto. Nella relazione tecnica si chiarisce che «gli effetti complessivi di risparmio sono variabili negli anni in relazione agli oneri indicati dagli articoli 582 e 583. Gli effetti di risparmio attesi sono di 66 milioni nel 2015, crescenti fino a quasi 94 milioni nel 2017.
  Al riguardo ritiene opportuno valutare l'impatto della previsione sulla quantità dei volontari delle Capitanerie di porto, tenendo presente che non sono venuti meno gli impegni di soccorso in mare, anche dopo le recenti decisioni concernenti l'operazione denominata Frontex.
  Segnala, ancora, che rivestono indubbio interesse per la Commissione anche le disposizioni oggetto dei commi 15-18 dell'articolo 21, in materia di immobili della difesa, le quali prevedono che il Ministero della difesa, attraverso la dismissione di immobili in proprio uso, inclusi quelli di carattere residenziale, realizzi introiti tali da determinare un miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017.
  Al riguardo evidenzia che occorre confermare la necessità di ristorare con una quota economica i comuni interessati dalla norma, come previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 133 del 2014.
  Le richiamate disposizioni prevedono, poi, che i proventi delle dismissioni vengano versati all'entrata del bilancio dello Stato e che ad essi non si applichino le disposizioni in materia di riassegnazione allo stato di previsione della spesa del Ministero medesimo, di cui agli articoli 306, comma 3, ultimo periodo e 307, comma 10, lettera d), primo periodo, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, fino alla concorrenza dei citati importi, restando acquisiti all'erario.
  Sempre al fine di conseguire l'obiettivo del miglioramento dei saldi di finanza pubblica per un importo non inferiore a 220 milioni di euro nel 2015 e a 100 milioni di euro in ciascuno degli anni 2016 e 2017, i commi 16 e 17 dispongono che gli alloggi liberi e le unità immobiliari qualificate di particolare pregio siano posti in vendita con uno sconto sul prezzo di base d'asta pari al 20 per cento. Inoltre, il Ministero della difesa è autorizzato a cedere a titolo oneroso, previa intesa con l'Agenzia del demanio, immobili liberi, anche residenziali, a fondi comuni di investimento Pag. 39immobiliare, e prioritariamente a quelli gestiti dalla società a capitale pubblico.
  A questo proposito ritiene che debba essere approfondito il ruolo del comune competente, anche per evitare che un immobile possa essere inserito tra quelli cedibili ai fondi di investimento senza che il comune competente per territorio ne sia informato. Si tratta di immobili che la Difesa può non inserire nella lista di cui all'articolo 26 comma 2, del decreto-legge n. 133 del 2014. I comuni interessati, però, devono avere un ruolo in questa fase, in particolare per quanto concerne l'eventuale nuova destinazione d'uso. Pertanto, è da valutare l'opportunità di prevedere l'assunzione del parere preventivo del comune nel quale ricade l'immobile.
  Segnala, infine, che il comma 19 dell'articolo 31 abroga l'articolo 1095 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, il quale attribuisce agli ufficiali appartenenti ai ruoli indicati nel medesimo articolo (e cioè l'ufficiale più anziano dell'Arma dei trasporti e dei materiali, del Corpo di commissariato e dei Corpi di sanità dell'esercito, della marina e dell'aeronautica, oltre che del Corpo delle Capitanerie di porto) il grado di tenente generale o corrispondente in sovrannumero rispetto alle dotazioni organiche previste, a condizione che gli interessati abbiano maturato un periodo di permanenza minima pari a un anno nel grado di maggiore generale. La relazione tecnica prevede un risparmio in termini di spesa per redditi di 50 mila euro nel 2015, crescenti negli anni successivi, fino a circa 202.000 euro annui a regime, nel 2021.
  Ricorda infine che è stato stralciato il comma 20 dell'articolo 31, che riguardava l'Agenzia industrie difesa (AID), il quale confluirà in un autonomo disegno di legge.
  Passando al disegno di legge di bilancio, ricorda che esso è impostato per missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, e per programmi, che definiscono le specifiche finalità di spesa perseguite all'interno di ciascuna missione. Come noto, a seguito della nuova classificazione del bilancio dello Stato, al Ministero della difesa sono assegnate quattro missioni (Difesa e sicurezza del territorio, Ricerca e innovazione, Servizi istituzionali, Fondi da ripartire), che si articolano complessivamente in dieci programmi.
  Le disposizioni del disegno di legge di bilancio di interesse della Commissione Difesa sono rinvenibili agli articoli 11 e 17.
  Per quanto riguarda l'articolo 11, il comma 1 autorizza l'impegno ed il pagamento delle spese del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2015, in conformità a quanto specificato nello stato di previsione (Tabella n. 11). L'articolo reca inoltre disposizioni di natura meramente contabile, volte a regolare modalità di gestione ovvero determinazioni quantitative che le leggi vigenti rinviano alla legge di bilancio annuale. In particolare, i commi da 2 a 5, stabiliscono, rispettivamente: il numero massimo degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media per l'anno 2015; la consistenza organica degli allievi ufficiali delle Forze amate, compresa l'Arma dei carabinieri, degli allievi delle scuole sottoufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, e, infine, degli allievi delle scuole militari. Il comma 6, invece, estende le disposizioni sulla conservabilità dei fondi previste dalla legge di contabilità generale dello Stato per le spese in conto capitale anche alle spese per accordi internazionali afferenti alle infrastrutture multinazionali della NATO e a quelle per l'ammodernamento e il rinnovamento, mentre il comma 7 consente di applicare alle spese per infrastrutture multinazionali della NATO le procedure NATO di esecuzione delle gare internazionali emanate dal Consiglio atlantico. Il comma 8 approva l'elenco dei capitoli di spesa per i quali è possibile effettuare prelevamenti dai fondi a disposizione delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri. Il comma 9 prevede la riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della difesa delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dal CONI e destinate alle attività sportive del personale militare e Pag. 40civile della difesa. Da ultimo, il comma 10 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere alla riassegnazione ai pertinenti capitoli del programma «Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e sicurezza» delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dalla Banca d'Italia per i servizi di vigilanza e custodia resi dal personale dell'Arma stessa.
  Quanto all'articolo 17, che riporta disposizioni diverse tese a confermare alcune forme di flessibilità nella gestione degli stanziamenti di bilancio – oltre al comma 7, che prevede la possibilità di utilizzare come residui nell'esercizio successivo le risorse finanziarie non utilizzate alla chiusura dell'esercizio 2015 relative ai fondi destinati all'incentivazione del personale dello Stato, tra cui quello delle Forze armate, nonché a quelli destinati alla corresponsione del trattamento economico accessorio del personale dirigenziale – rileva il comma 17 che prevede che le risorse finanziarie iscritte nei fondi per il finanziamento degli assegni una tantum previsti in favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco dal decreto-legge n. 78 del 2010, siano ripartite con decreti del Ministro competente.
  Passando all'esame dei dati quantitativi del bilancio di previsione a legislazione vigente – sul quale incideranno le misure della manovra fatta con la legge di stabilità – evidenzia che gli stanziamenti complessivi in termini di competenza recati dallo stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno 2015 (tabella n. 11) sono pari a 19 miliardi e 776,8 milioni di euro, corrispondenti al 3,3 per cento delle spese finali dello Stato, con un decremento di 535,5 milioni rispetto al bilancio previsionale 2014. Le autorizzazioni di cassa ammontano, invece, a 21 miliardi e 126,08 milioni di euro, in aumento di 455,9 milioni di euro rispetto alle previsioni della legge di bilancio dell'anno precedente, pari a 20 miliardi e 670 milioni.
  Con riferimento, invece, alle previsioni assestate per il 2014, evidenzia che lo stanziamento relativo al bilancio di competenza ammonta a 20 miliardi e 899,7 milioni di euro, mentre le autorizzazioni di cassa assestate sono pari a 21 miliardi e 200 milioni. Rispetto al dato assestato si registra quindi un decremento in termini di competenza di quasi 1.123 milioni di euro.
  Ne consegue che per l'esercizio finanziario 2015, il rapporto tra gli stanziamenti dello stato di previsione del Ministero della difesa e il PIL previsionale è stimato all'1,2 per cento, in decremento rispetto al 2014 (quando era l'1,24 per cento del PIL previsto).
  Per quanto riguarda le risorse destinate all'attività propria delle Forze armate, ossia alla «funzione difesa», esse assommerebbero per il 2015 a circa 13,5 miliardi, in diminuzione di circa 498 milioni di euro rispetto al bilancio previsionale dell'anno precedente. All'interno di questa voce, circa 9 miliardi e 739 milioni di euro sono costituiti dalle spese per il personale, con un incremento del 2,40 per cento rispetto al 2014; le spese per l'esercizio ammontano invece a circa 1 miliardo e 170 milioni di euro, con una diminuzione del 12,92 per cento rispetto alle previsioni iniziali per il 2014; infine, agli investimenti risultano assegnati circa 2 miliardi e 668 milioni di euro, con una diminuzione di circa 552 milioni di euro (-17,14 per cento) rispetto allo stanziamento del 2014.
  Il rapporto Funzione Difesa/PIL per l'esercizio finanziario 2015 è pertanto stimato intorno allo 0,83 per cento, in decremento rispetto al 2014, quando è stato pari allo 0,88 per cento.
  Al riguardo, fa presente che la nota integrativa al disegno di legge di bilancio precisa che tali previsioni di spesa saranno destinate a sostenere la prosecuzione dei programmi di investimento già approvati anche a livello internazionale, rendendo quasi impossibile l'avvio di nuovi.
  Per quanto riguarda invece la «funzione sicurezza del territorio», relativa alle spese per l'Arma dei carabinieri, questa vede assegnati, per il 2015, circa 5 miliardi e 653 milioni – in lieve decremento (-0,6 per cento) rispetto alle previsioni Pag. 41iniziali per il 2014 – in gran parte assorbiti dalle spese per il personale.
  Per quanto riguarda, poi, gli stanziamenti rinvenibili in altri stati di previsione – che vengono illustrati per completezza d'informazione, avendo interesse per la Commissione difesa – evidenzia che nello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle finanze è presente il fondo per le missioni internazionali di pace, che come già ricordato viene incrementato di 850 milioni di euro per il proseguimento della partecipazione italiana a missioni internazionali per gli anni 2015 e 2016, dall'articolo 17, comma 12, del disegno di legge di stabilità.
  Rileva poi che nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico figurano – per effetto delle disposizioni vigenti, sulle quali il disegno di legge di stabilità di quest'anno non incide – 1 miliardo e 428,1 milioni di euro per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 7421), 36,2 milioni di euro per il rimborso della quota capitale dei mutui contratti per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 9706), 13,7 milioni di euro per il rimborso della quota interessi dei mutui contratti per interventi agevolativi per il settore aeronautico (al capitolo 5311), 139,1 milioni di euro per interventi nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale (al capitolo 7419), 778 milioni per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 7485), 45,2 milioni di euro per il rimborso della quota capitale dei mutui contratti per interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 9708) e 14,6 milioni di euro per il rimborso della quota interessi dei mutui contratti per interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM (al capitolo 5313).
  In conclusione, si riserva di formulare una proposta di relazione, alla luce delle considerazioni già svolte nonché sulla base dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, nel ringraziare il relatore per aver svolto un lavoro esaustivo e accurato, manifesta la necessità di disporre di un breve periodo di tempo per svolgere gli opportuni approfondimenti su alcune questioni sollevate nella relazione testé svolta e si riserva quindi di rispondere nella seduta di domani.
  Nel merito, osserva che i provvedimenti in esame incidono in maniera assai significativa sul Ministero della difesa e che alle preoccupazioni del relatore si devono aggiungere quelle dello stesso dicastero per lo stralcio, effettuato dalla Presidente della Camera, di alcune disposizioni del disegno di legge di stabilità di interesse della Difesa. In particolare, evidenzia che la Difesa intenderebbe avviare un dialogo con la Commissione al fine di verificare l'esistenza dei presupposti per riattivare il procedimento legislativo in relazione agli autonomi provvedimenti derivanti dallo stralcio anzidetto.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione difesa è fissato alle ore 10 di domani, mercoledì 5 novembre.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.20.