CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 settembre 2014
301.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 44

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 23 settembre 2014. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.45.

DL 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.

(Parere all'VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Vincenzo D'ARIENZO, relatore, osserva preliminarmente che il decreto-legge, denominato «sblocca Italia», si prefigge di contribuire al rilancio dell'economia e del sistema produttivo nazionale attraverso una serie di misure destinate, tra l'altro, al comparto infrastrutturale, all'obiettivo della semplificazione amministrativa e della tutela ambientale.
  Ritiene, infatti, che i 44 articoli di cui si compone rappresentino tasselli significativi di un complessivo percorso di riforma fondato, da un lato, su riforme strutturali e, dall'altro, su specifici interventi mirati a snodi nevralgici dell'economia nazionale.
  Inoltre, una parte corposa del provvedimento introduce misure di semplificazione anche in materia di edilizia e di valorizzazione e recupero del patrimonio immobiliare, con l'obiettivo di ridare slancio a un settore di innegabile rilievo strategico.
  In questo contesto strategico si inseriscono le disposizioni di interesse della Commissione, contenute nell'articolo 26, recante misure per la valorizzazione degli immobili demaniali inutilizzati, che detta, in generale, disposizioni finalizzate a semplificare ed accelerare le procedure di Pag. 45valorizzazione degli immobili pubblici non utilizzati sulla base della necessaria preventiva assegnazione o modifica della destinazione urbanistica.
  Segnala che, a tal fine, il comma 1 dell'articolo 26 riconosce all'accordo di programma, sottoscritto tra le Amministrazioni interessate, il valore di variante urbanistica, assegnando al comune la facoltà di presentare un progetto di recupero degli immobili non utilizzati al Ministero cui il bene stesso è attribuito in uso. Tale Ministero dovrà valutare il progetto, salvo il caso in cui sia già prevista una diversa utilizzazione del bene in questione o essa sia in corso di finanziamento. Sulla base della variante urbanistica così realizzata, l'Agenzia del demanio potrà procedere all'alienazione, alla concessione o alla costituzione del diritto di superficie, evidenziando come in tale fase non sia previsto il coinvolgimento dei Dicasteri di volta in volta interessati, al contrario di quanto stabilito nel successivo comma 2 per la Difesa.
  Per gli immobili della Difesa, il comma 2 dell'articolo 26, richiamando il Codice dell'ordinamento militare ai fini dell'individuazione degli immobili inutilizzati con finalità di recupero, prevede che il Ministero della difesa e l'Agenzia del demanio, entro 45 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, svolgono la prima individuazione di tali immobili. Da tale fase sono espressamente esclusi gli immobili per i quali, secondo l'articolo 56-bis del decreto-legge n. 69 del 2013, cosiddetto «decreto del fare», è stata accolta la domanda di trasferimento agli enti territoriali o sono oggetto di richiesta di riesame. Per queste due categorie di immobili, detta il provvedimento, si continua ad applicare la disciplina contenuta nel citato decreto fino al trasferimento del bene all'ente richiedente ovvero alla sua rinuncia.
  Il comma 3 dispone che entro 30 giorni dall'adozione del provvedimento che individua gli immobili, il Ministero della difesa e l'Agenzia per il demanio possono proporre al comune un progetto di recupero a diversa destinazione urbanistica, eventualmente redatto da parte di privati che ne avranno preso conoscenza attraverso un avviso pubblico di ricerca di mercato.
  Tale progetto diventa oggetto di un accordo di programma che, secondo il comma 4, è sottoscritto dal comune interessato d'intesa con il Ministero della difesa oppure con l'Agenzia per il demanio. Esso costituisce variante di destinazione d'uso ex decreto legislativo n. 267 del 2000, da concludere entro 90 giorni dal ricevimento della proposta inoltrata al comune. Entro 30 giorni dalla sua conclusione l'accordo è ratificato con deliberazione del Consiglio comunale.
  Nell'arco dei primi 180 giorni di vigenza del provvedimento in titolo le regioni adottano misure di semplificazione documentale e procedimentale, anche al fine di un'applicazione omogenea delle norme su tutto il territorio nazionale. Tali misure attengono all'approvazione delle varianti urbanistiche e alla variazione eventuale di strumenti di pianificazione sovraordinati, derivanti dagli accordi di programma (comma 5).
  Una volta che la variante urbanistica sia stata perfezionata, il Ministero della difesa o l'Agenzia per il demanio procedono all'alienazione, concessione e costituzione del diritto di superficie degli immobili (comma 6).
  In tutti i casi, se l'accordo di programma non è attuato entro 90 giorni, il Ministro competente può chiedere la nomina di un commissario ad acta, incaricato di provvedere alle procedure per la variante urbanistica (comma 7).
  L'articolo si conclude con una disposizione (comma 8) che assegna una quota parte dei proventi derivanti dalla valorizzazione o alienazione degli immobili, la cui destinazione d'uso sia stata modificata, ai comuni che abbiano contribuito al procedimento nell'ambito delle proprie competenze, secondo modalità determinate con decreto del Ministro della difesa, adottato con il concerto del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Rispetto a quanto fin qui descritto, nel quadro di una valutazione complessivamente favorevole del provvedimento in Pag. 46esame, richiama che la materia in questione è stata oggetto di un articolato parere che questa Commissione, il 20 dicembre 2013, ha espresso sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell'assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate (Atto n. 32), in attuazione della legge n. 244 del 2013.
  Tale parere, relativamente agli immobili della Difesa non destinati ad uso residenziale e non più utili a fini istituzionali, ha previsto come condizione che «tali immobili fossero prioritariamente offerti: ad altri enti pubblici che occupano immobili in affitto; a nuove destinazioni d'uso a carattere pubblico a favore di situazioni segnate da gravi carenze quali gli istituti di pena; a nuove destinazioni a favore dell'edilizia scolastica; a nuove destinazioni d'uso a carattere pubblico a favore di attività culturali, ambientali e di tutela del patrimonio artistico e archeologico».
  Alla luce di quanto evidenziato, ritiene che sussista al riguardo un'esigenza di coerenza che suggerisce di ribadire tali criteri anche in occasione del parere favorevole che questa Commissione si accinge ad esprimere sulle norme di cui all'articolo 26. Inoltre, avverte l'esigenza, anche questa coerente, di ampliare l'offerta anche verso le Forze di Polizia – che sono per natura diverse dagli «Enti pubblici» – che occupano immobili in affitto.
  Per analoghe ragioni si prospetta fin da ora la necessità di integrare l'articolato del decreto-legge con una norma che prescriva la trasmissione dell'elenco degli immobili dichiarati non più utili alla Difesa, così come individuati dal Ministero della difesa e dall'Agenzia del demanio ex comma 2 dell'articolo 26, alle competenti Commissioni parlamentari, e dunque prima che sia elaborato il progetto con una nuova e diversa destinazione urbanistica, di cui al comma 3.
  Osserva, al riguardo, che la risposta data nella seduta del 18 settembre 2014 dal Governo all'interrogazione n. 5-02550 sulla gestione del patrimonio immobiliare della Difesa, ha fornito importanti elementi in vista dell'attuazione del provvedimento in titolo. Risulterebbe, infatti, che il Ministero della difesa avrebbe già segnalato all'Agenzia del Demanio i beni immobili non più utilizzati a fini istituzionali. Si tratterebbe, in particolare, di: 405 immobili ai sensi della legge n. 296 del 2006 (finanziaria 2007) e della legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008), per un controvalore di circa 2 miliardi di euro, per finalità di riduzione del debito pubblico; 1558 ulteriori compendi per l'eventuale conferimento ai fondi comuni di investimento immobiliare ai sensi della legge n. 135 del 2012, ovvero vendita da parte del MEF, al fine del riutilizzo da parte delle altre amministrazioni statali per il contenimento dei canoni di locazione passiva e il trasferimento gratuito ai comuni, città metropolitane, province e regioni, ai sensi del citato articolo 56-bis del decreto del fare.
  La risposta del Governo ha anche segnalato che per il 2014 vigerebbe la procedura della «valorizzazione d'onore», che prevede la possibilità di concedere in uso per un periodo massimo di 10 anni i beni non oggetto di specifiche istanze da parte degli enti territoriali, ai sensi del citato articolo 56-bis, a chiunque presenti formale domanda e dimostri di essere in possesso di idonei requisiti economici e imprenditoriali per la loro valorizzazione. Inoltre è stata annunciata la costituzione di una specifica task force, quale punto di riferimento certo e immediato per enti e istituzioni interessati al patrimonio immobiliare del Dicastero, alle dirette dipendenze dell'Autorità politica.
  Risulterebbero, in generale, significativamente ridotti, nella prospettiva del definitivo azzeramento, gli immobili condotti in regime di locazione passiva, di cui il Governo nella stessa occasione ha anche fornito un elenco riepilogativo.
  Infine, con riferimento al comma 6 dell'articolo 26 – atteso che il Ministero dell'economia e finanze è «proprietario» di tutti i beni dello Stato e concede in uso gratuito ai vari dicasteri, inclusa la Difesa, immobili dello Stato per l'espletamento di propri compiti istituzionali (4.000 circa Pag. 47quelli in uso al Dicastero) e che l'Agenzia del Demanio è dunque titolare di tutti i beni dello Stato e responsabile per il loro utilizzo (come, peraltro, ricordato dal rappresentante del Governo in occasione della trattazione della già richiamata interrogazione n. 5-02550 sulla gestione del patrimonio immobiliare della Difesa) – è da riflettere se per coerenza, una volta perfezionata la variante urbanistica, deve essere la sola l'Agenzia per il demanio a procedere all'alienazione, concessione e costituzione del diritto di superficie degli immobili.
  Infine, per completezza di esposizione, segnala, nell'ambito dell'articolo 28 in materia di aeroporti, il comma 8 che, attraverso integrazioni del codice della navigazione, intende rendere sistematica la collaborazione tra Aeronautica militare ed ENAC ai fini della fornitura dei servizi di navigazione aerea, nonché prevedere che per il personale addetto al comando, alla guida e al pilotaggio di aeromobili, per il personale addetto ai servizi del traffico aereo e per il personale militare chiamato a svolgere servizi di navigazione aerea per il traffico aereo generale valgano la normativa europea e la normativa tecnica nazionale adottata dall'ENAC.
  Tutto ciò premesso, ribadendo la valutazione complessivamente favorevole del provvedimento in titolo, auspica un accurato dibattito di merito dal quale potranno emergere eventuali ulteriori spunti migliorativi del provvedimento che si riserva di inserire nella proposta di parere che presenterà in una successiva seduta.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO sottolinea come nell'elaborazione delle nuove norme sulla valorizzazione degli immobili demaniali non utilizzati, la Difesa abbia contribuito fattivamente tenendo conto anche dell'importante lavoro svolto in questa Commissione.
  Auspica, peraltro, che ulteriori suggerimenti possano essere accolti in sede di conversione del decreto-legge e ribadisce la buona qualità delle norme in questione che non sono finalizzate esclusivamente a reperire risorse finanziarie.

  Tatiana BASILIO (M5S) osserva come le nuove norme previste nel decreto-legge nell'ambito delle procedure di valorizzazione degli immobili demaniali non utilizzati si sovrappongano a quelle introdotte di recente da numerosi altri provvedimenti. Ritiene, quindi, opportuno che la Commissione possa esprimersi in una successiva seduta, dopo aver svolto un necessario momento di approfondimento, anche al fine di valutare la possibilità di migliorare il provvedimento stesso.

  Donatella DURANTI (SEL) concorda con le considerazioni della collega Basilio ed apprezza la disponibilità del relatore ad attendere il tempo necessario per lo svolgimento di adeguati approfondimenti. Manifesta, infine, preoccupazione per la possibilità che la nuova figura del Commissario ad acta possa assolvere a competenze finora proprie degli enti locali ed invita a riflettere sulla necessità di assicurarne una maggiore partecipazione nell'ambito dei processi di valorizzazione degli immobili demaniali non più utilizzati proprio in considerazione del fatto che tale processo riguarda beni a disposizione di tutti.

  Gian Piero SCANU (PD) ringrazia il collega D'Arienzo per la brillante relazione svolta e per gli approfondimenti procedurali e normativi condotti nell'ambito di una tematica complessa e stratificata quale quella della valorizzazione d'onore.
  Peraltro, ritiene assolutamente pertinenti le osservazioni delle colleghe Basilio e Duranti finalizzate a prendere il tempo necessario affinché la Commissione possa esprimere un parere con pienezza.
  Sottolinea, inoltre, l'eccellente rapporto con il sottosegretario Alfano, che ha costantemente curato sin dall'inizio della legislatura la materia degli immobili della Difesa, evidenziando come i ritardi nell'attuazione delle norme attualmente in vigore debbano imputarsi al fatto che il periodo di rodaggio si è rivelato più lungo del previsto. Auspica, quindi, che il Governo possa favorire l'acquisizione di tutti gli elementi informativi necessari, consentendo Pag. 48altresì la fruizione di tali immobili da parte degli enti locali, cosa che ritiene assolutamente prioritaria.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD), relatore, ringrazia tutti i colleghi intervenuti per aver dato vita ad un dibattito proficuo e, in particolare, l'onorevole Scanu per la fiducia espressa nel lavoro di relatore svolto.
  Evidenzia, quindi, come l'elemento di novità contenuto nel decreto «sblocca Italia» sia costituito dall'aver un accordo di programma preventivo. A tal riguardo, precisa che la figura del Commissario ad acta non viene in alcun modo a surrogare le prerogative degli enti locali, ma bensì è finalizzata a dare attuazione all'accordo di programma da questi stessi sottoscritto.
  Il fatto che finora il processo di valorizzazione non abbia dato i risultati sperati dipende dalla circostanza che spesso gli immobili messi a disposizione non sono risultati sufficientemente appetibili agli enti locali. Ciò ha reso necessario prevedere la cosiddetta valorizzazione d'onore, senza la quale tali immobili non avrebbero mai avuto la possibilità di essere ceduti. Auspica, quindi, che la Difesa voglia compiere uno sforzo serio affinché gli immobili messi a disposizione per la valorizzazione possano essere più appetibili.

  Elio VITO, presidente, rammenta che, come affermato dalla stessa presentatrice dell'interrogazione n. 5-02550, il Ministero della Difesa è stato l'unico a fornire con precisione i dati sugli immobili rientranti nel piano di valorizzazione.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO rivolge un invito a considerare, quale elemento determinante, le procedure previste e non la qualità dei beni messi a disposizione, dal momento che è la destinazione finale del bene immobile a conferire valore al bene stesso.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 15.15 alle 15.25.