CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 luglio 2014
281.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 16

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.10 alle 11.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 luglio 2014 — Presidenza del presidente della X Commissione, Ettore Guglielmo EPIFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le Riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.10.

DL 91/2014: Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea.
C. 2568 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento rinviato nella seduta di ieri.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, ricorda che le Commissioni nella seduta di ieri hanno iniziato l'esame del provvedimento in titolo con lo svolgimento delle relazioni; nella giornata odierna è previsto il seguito dell'esame preliminare e la sua conclusione. Peraltro, fa presente alle Commissioni che il Governo ha manifestato l'intenzione di apportare alcune modificazioni al testo pervenuto dal Senato. L'apertura di un percorso di modifica implica ovviamente che saranno esaminate e prese in considerazione anche proposte emendative provenienti da altre forze politiche. Al fine di un migliore andamento dei lavori che, ricorda, dovranno essere esauriti in tempo utile a far pervenire il decreto in Aula nella giornata di lunedì 4 agosto, consiglia di limitare la presentazione delle proposte emendative puntando su modifiche di qualità, sulle quali il confronto possa essere costruttivo e positivo. Ricorda inoltre che su eventuali modifiche introdotte occorrerà tenere in considerazione il dirimente Pag. 17parere della Commissione Bilancio. Ritiene opportuno dare ora la parola al rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO chiarisce che le modifiche che il Governo è intenzionato ad apportare sono dirette ad asciugare e semplificare il testo che, nel corso dell'esame al Senato, si è eccessivamente ampliato. L'intervento sostanziale sarà quindi diretto alla soppressione di alcune norme, e forse a qualche parziale riscrittura e modifica; il Governo è peraltro consapevole che la necessità di riscrittura del testo complicherà e aggraverà il lavoro delle Commissioni in un momento in cui i lavori parlamentari sono particolarmente convulsi. Dichiara quindi che da parte del Governo vi è l'intenzione di semplificare al massimo il lavoro dei colleghi parlamentari presentando con la massima celerità le sue proposte emendative, cercando di rispettare il termine previsto per le proposte dei parlamentari, ovvero le ore 18 odierne.

  Patrizia TERZONI (M5S), invita il Governo a chiarire le proprie volontà emendative, e quindi se intenda procedere esclusivamente con emendamenti soppressivi o intenda inserire nel testo ulteriori norme, chiedendo al contempo che tali proposte emendative pervengano alle Commissioni entro il termine delle ore 18 già fissato per la presentazione degli emendamenti da parte dei vari gruppi.

  Giuseppina CASTIELLO (FI-PdL), dichiarando di condividere le osservazioni della collega Terzoni, ritiene opportuno un chiarimento sugli intendimenti del Governo, al fine di consentire ai gruppi di organizzare nel migliore dei modi il proprio lavoro.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO ribadisce che l'intenzione del Governo è quella di presentare sostanzialmente proposte soppressive oppure limitatamente modificative del testo approvato dal Senato, ritenendolo eccessivamente ridondante. Sui tempi, ribadisce l'impegno del Governo a presentare entro stasera le sue proposte emendative, possibilmente entro le ore 18. Sull'atteggiamento verso le forze di opposizione manifesta la massima disponibilità a valutare con attenzione ogni apporto costruttivo, chiedendo al contempo un impegno da parte di tali forze a venire incontro alla volontà del governo nel senso di non cercare di ampliare le materie contenute nel decreto stesso.

  Marco DA VILLA (M5S) osserva preliminarmente come il carattere eterogeneo del provvedimento sia stato notevolmente aggravato dall'esame del Senato che ha inserito ulteriori nuove disposizioni come quelle relative all'Ilva. Sottolinea che sono stati addirittura approvati articoli aggiuntivi, quali il 22-ter, dal contenuto – a suo giudizio aberrante – che intervengono su disposizioni dichiarate costituzionalmente illegittime. Stigmatizza la scelta del Governo di porre al Senato la questione di fiducia su un testo trasmesso alla Camera unicamente per essere emendato su parti che lo stesso Governo ritiene inaccettabili, impedendo in tal modo ai deputati la possibilità di intervenire per migliorare il testo nelle parti condivisibili.

  Tino IANNUZZI (PD) sottolinea che il decreto-legge n. 91 del 2014 è un provvedimento importante e positivo che va nella giusta direzione di stimolare e sostenere con misure concrete ed immediate la competitività del nostro Paese e il rilancio delle attività produttive. Il decreto ha un contenuto troppo vasto ed eterogeneo: da questo punto di vista si riconferma la necessità di una rapida riforma dei regolamenti parlamentari per ridurre il ricorso alla decretazione di urgenza e assicurare tempi certi all'approvazione dei disegni di legge di iniziava governativa. È necessario, comunque, che l'oggetto dei decreti sia più rigorosamente circoscritto e delimitato, tenuto conto della molteplicità degli argomenti normati in questo decreto-legge, a volte in modo sbagliato.
  Ritiene rilevanti: le disposizioni dirette ad incentivare le attività economiche, prevedendo la riduzione del 10 per cento del Pag. 18costo dell'energia per le piccole e medie imprese; le semplificazioni amministrative e le sburocratizzazioni in materia agricola; gli incentivi e gli sgravi fiscali per le assunzioni da parte dei datori di lavoro imprenditori agricoli; i finanziamenti per investimenti in ricerca e innovazione tecnologica nel comparto agricolo, forestale ed agroalimentare.
  Reputa poi significative le norme che intervengono su una tematica, da anni al centro delle attività’ della VIII Commissione Ambiente: la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Occorre attuare un piano permanente di lavori e di opere per il risanamento e la tutela idrogeologica del territorio, destinando ogni anno adeguate risorse e dimostrando capacità realizzativa in tempi certi e rapidi degli interventi progettati. Importanti sono poi le disposizioni che estendono i controlli sui terreni ad utilizzazione agricola nella c.d. Terra dei Fuochi. Vanno nella giusta direzione le norme di cui all'articolo 13 che reca misure rilevanti in materia di bonifiche. Risolve, poi, una questione molto sentita in tanti territori la normativa introdotta dal comma 8 dell'articolo 14, che considera normali pratiche agricole le attività di raggruppamento e abbruciamento di paglia, sfalci e potature ed altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso. Condivide convintamente l'articolo 9, che prevede la possibilità’ di concedere finanziamenti, fino a 350 milioni di euro, per interventi di incremento della efficienza energetica degli edifici scolastici.
  Aggiunge che nel corso dei lavori al Senato sono state riscritte completamente le norme (comma 4 dell'articolo 14) sul termovalorizzatore della provincia di Salerno, grazie alla approvazione di un emendamento presentato e sostenuto dai senatori del PD Caleo, Cuomo, Saggese, Sollo e Capacchione. Dichiara di aver seguito la vicenda con il collega Bonavitacola e ritiene che il nuovo testo rappresenti una soluzione nettamente migliorativa rispetto a quanto originariamente previsto nel decreto legge. Dal testo è stato eliminato ogni sbagliato collegamento con la vecchia gara bandita dalla amministrazione provinciale di Salerno, con il vecchio progetto ed il vecchio impianto, che riflettevano una situazione di gestione dei rifiuti in Campania ferma al periodo della massima emergenza del 2007 e 2008 ed oramai datata e superata. Occorre, invece, considerare la situazione attuale con tutti i progressi, i miglioramenti e le novità emersi in questi ultimi anni. È stata correttamente eliminata anche la previsione iniziale che attribuiva al Commissario poteri sostitutivi degli organi ordinari, poteri straordinari e derogatori della normativa vigente. Pertanto il nuovo comma 4 introduce un percorso assolutamente diverso dal passato. Infatti il Commissario, nominato dal Ministro dell'Ambiente, ha il compito di verificare, entro sei mesi dalla nomina, con uno studio aggiornato lo stato e le percentuali raggiunte nella raccolta differenziata anche in proiezione previsionale alla data di eventuale attivazione dell'impianto, nonché i livelli di produzione complessiva di rifiuti prodotti, il bacino di potenziale utenza. Solo dopo e all'esito di questa approfondita analisi, ritiene che si potrà stabilire se perdurino le ragioni che avevano motivato la originaria previsione dell'impianto e, in caso eventualmente affermativo, si potranno decidere quali nuovi e aggiornate scelte si renderanno opportune in ordine al suo dimensionamento e alle sue caratteristiche tecnologiche. E in tutto questo iter è stata opportunamente sancita la partecipazione del Comune di Salerno e dei Comuni confinanti e contigui dei Picentini ad appositi organismi per seguire e per vigilare direttamente e da vicino tutte le fasi dello studio in discorso e tutte le eventuali attività’ progettuali, realizzative e gestionali. Occorre che a questo lavoro si affianchi anche l'indispensabile ed urgente modifica del piano regionale dei rifiuti, per addivenire a soluzioni complessive per la impiantistica in tutto il territorio regionale e non solamente nel Salernitano, con, finalmente, la necessaria assunzione di responsabilità della regione Campania, dopo una grave e prolungata inerzia. In questo quadro è molto significativo che, Pag. 19secondo i recentissimi dati ISPRA, nel 2013 la raccolta differenziata in Campania che, nel 2007-2008, superava di poco il 20 per cento, ha raggiunto il 44 per cento, la percentuale più elevata nel Mezzogiorno, circa 3 punti in più rispetto al 2012; la provincia di Salerno ha raggiunto il 57 per cento con una ottima performance. Rimane, invece, bassa la percentuale del Comune di Napoli con il 20,3 per cento. Si è anche ridotta nel 2013 la quantità di rifiuti prodotta in Campania, di circa 10.000 tonnellate. Tutti questi dati dovranno necessariamente guidare e caratterizzare lo studio aggiornato affidato al Commissario, e solamente in base ad essi dovrà essere adottata ogni decisione sull'impianto. Assicura che vigilerà con il massimo impegno, in sede parlamentare ed in ogni rapporto istituzionale, affinché la nuova norma sia rigorosamente e compiutamente attuata in ogni suo punto e si adottino soluzioni conseguenti e corrette, a tutela delle popolazioni, delle comunità e dei territori interessati.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) esprime un giudizio fortemente negativo sul provvedimento in esame, che ritiene preoccupante per l'ambiente; stigmatizza altresì la scarsità di tempo a disposizione e preannunzia la presentazione di proposte emendative di buon senso al fine di conciliare ambiente, società e salute.

  Davide CRIPPA (M5S) stigmatizza innanzitutto il comportamento del Governo in questa fase delicata di inizio dell'esame in sede referente, nella quale occorrerebbe avere maggiore certezza circa gli spazi di modifica del provvedimento e sui tempi di presentazione degli emendamenti dell'Esecutivo, sui quali al contrario vi è assoluta incertezza. In ogni caso, auspica che, in vista di tali modifiche, sia dato un congruo termine per la valutazione degli emendamenti del Governo e per la presentazione dei sub-emendamenti.
  Passando al merito del provvedimento sottolinea come le misure che dovrebbero determinare una riduzione dell'onere sulle bollette per le imprese abbiano un impatto molto minore rispetto a quello stimato dal Governo. A fronte delle misure previste nel cosiddetto «spalma incentivi», ricorda un altro tema assai complesso che la Commissione Attività produttive ha affrontato sia durante l'indagine conoscitiva sulla Strategia energetica nazionale sia durante l'esame del decreto-legge Destinazione Italia: si tratta della risoluzione anticipata dei cosiddetti CIP 6 che ha un onere pari a 350 milioni di euro. Ritiene inaccettabile che si chieda alle imprese che hanno investito nel fotovoltaico di accettare l'estensione dell'incentivo da 20 a 24 anni a fronte di misure come quella descritta che ha un costo decisamente considerevole. Preannuncia quindi la presentazione di proposte emendative su tale questione.
  Nel segnalare alcune disposizioni che presentano profili di criticità, con riferimento all'articolo 11 in materia di impianti termici civili, sottolinea che le modifiche introdotte al Senato hanno previsto specifiche caratteristiche dei generatori con celle a combustibile che finora non sono state indicate nemmeno a livello regolamentare. Si chiede al riguardo se l'indicata percentuale del 48 per cento non nasconda addirittura la preferenza accordata per una determinata azienda produttrice.
  Segnala inoltre le disposizioni contenute nell'articolo 12-bis che, a suo giudizio, rappresenta una sorta di «condono acustico» finalizzato a risolvere innumerevoli cause pendenti relative a immobili che attualmente non potrebbero essere sanati. Lamenta che nella disposizione introdotta dal Senato si prevede un limite abnorme pari a 3 decibel che ritiene decisamente incomprensibile.
  Non comprende altresì la ratio sottostante alle disposizioni contenute all'articolo 12-ter che interviene in materia di inquinamento acustico modificando diverse disposizioni escludendo, inspiegabilmente, l'applicazione dei valori limite differenziali tuttora vigenti.
  Segnala altresì il comma 9 dell'articolo 13 che prevede che le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione siano destinate Pag. 20anche per la bonifica dei beni contenenti amianto. Al riguardo, ritiene che sarebbe stato preferibile stanziare nuove risorse piuttosto che ridurre uno stanziamento precedentemente già destinato ad altre finalità.
  Condivide inoltre le considerazioni svolte dal collega Iannuzzi sulle disposizioni relative alla realizzazione del termovalorizzatore per la città di Salerno, città che ha ormai raggiunto una percentuale di raccolta differenziata assai considerevole.
  Dichiara di non condividere le disposizioni contenute all'articolo 21, comma 2-bis, che prevedono la deroga per i compensi degli amministratori e per i dipendenti di determinate società quotate e ritiene non opportuno aver previsto l'inserimento in questo provvedimento di norme in materia di liberalizzazione degli esercizi commerciali come quella prevista all'articolo 22-quater.
  Passando alle disposizioni relative al settore energetico, dichiara di non comprendere l'ambito di applicazione delle disposizioni contenute all'articolo 24 in materia di esenzione da corrispettivi e oneri del sistema elettrico per le Reti interne di utenza (RIU), i Sistemi efficienti di utenza (SEU) che vengono sottoposti al pagamento di una quota di tali oneri in relazione all'energia consumata. Al riguardo, ritiene che bisognerebbe decidere una volta per tutte se si intende o meno avere un atteggiamento di favore nei confronti dei RIU e dei SEU che non devono avere oneri di sbilanciamento; occorre inoltre decidere le modalità di regolamentazione dei sistemi di accumulo e di sovrapproduzione giornalieri.
  Con riferimento all'articolo 25, sottolinea che il testo approvato dal Senato ha escluso gli impianti inferiori ai 3 KW dall'onere di pagare i servizi erogati dal GSE. Gli impianti superiori devono invece corrispondere la copertura degli oneri sostenuti dal gestore per gli incentivi erogati. Ritiene che il GSE debba svolgere il suo ruolo in modo autonomo e che la sua attività non debba essere posta a carico del controllato, ossia delle imprese.
  Riguardo all'articolo 26, recante interventi sulle tariffe incentivanti dell'elettricità prodotta da impianti fotovoltaici, che pone tre opzioni diverse che vanno a incidere sul minore prezzo dell'energia per le imprese. Esprime forti perplessità soprattutto sul meccanismo di cessione degli incentivi, fino ad un massimo dell'80 per cento ad un acquirente selezionato, senza peraltro sapere a quale tasso di sconto e subordinando tutto ciò ad una verifica da parte del Ministero dell'economia relativamente agli effetti sui saldi di finanza pubblica. Manca inoltre una reale quantificazione degli effetti finanziari del nuovo articolo 26 come modificato al Senato. Chiede al Governo se gli impianti superiori a 800 KW possano scegliere tra l'autoriduzione dell'incentivo, di spalmare l'incentivo su 24 anni o la maxioperazione finanziaria da 30 miliardi euro. In questo caso, non si comprende come l'Autorità dovrebbe dare mandato al GSE di pagare direttamente l'onere o procedere al presunto pagamento del 90 per cento della deducibilità. Infine, andrebbe approfondito anche l'ulteriore aspetto relativo all'eventuale chiusura degli impianti successiva all'erogazione degli incentivi al fine di evitare comportamenti strumentali e speculative da parte delle aziende. Si dovrebbe legare il sistema alla continuità produttiva degli impianti interessati.
  Stigmatizza inoltre il contenuto dell'articolo 27 che solo ora interviene sulle tariffe agevolate per i dipendenti dell'Enel, dopo anni di agevolazioni, che hanno di fatto gravato sulla bolletta elettrica dei cittadini.
  Sull'articolo 28 chiede un approfondimento ai relatori al fine di valutare la compatibilità di tale intervento normativo con le disposizioni già vigenti sui sistemi elettrici delle isole minori non interconnesse contenute del decreto-legge Destinazione Italia.
  Auspica la soppressione dell'articolo 30-ter, recante misure di semplificazione per l'utilizzo delle fonti rinnovabili nell'ambito della riconversione industriale del comparto bieticolo-saccarifero.Pag. 21
  Segnala infine l'irragionevolezza di una sorta di condono previsto per le società tra professionisti contenuto all'articolo 33-bis che sana situazioni a partire addirittura dal 1997.
  In conclusione, ritiene doveroso sottolineare la leggerezza con la quale il Governo ha consentito l'inserimento di una serie di disposizioni eterogenee nel provvedimento in esame. Ritiene pertanto una fortuna che esistano ancora due rami del Parlamento per poter rimediare agli errori commessi al Senato.

  Ermete REALACCI (PD), nel constatare le criticità emerse dagli interventi dei colleghi intervenuti, auspica che si provveda a utilizzare nel miglior modo i tempi a disposizione per migliorare il testo in esame, invitando peraltro il Governo a far pervenire al più presto i propri emendamenti. Ricorda infine ai colleghi che i criteri di ammissibilità delle proposte emendative alla Camera sono molto più stringenti che al Senato.

  Catia POLIDORI (FI-PdL), sottolineato che a breve il proprio gruppo svolgerà una riunione per approfondire il testo in esame, osserva che l'articolo 22-quater reca modifiche a una disposizione del decreto-legge n. 201 del 2011, in materia di liberalizzazione degli esercizi commerciali, prevedendo che le regioni possano interdire e limitare le attività produttive e commerciali alle sole ipotesi relative alla necessità di garantire la tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente e dei beni culturali. Ritiene che questo aspetto debba essere opportunamente valutato perché è in evidente contrasto con il testo approvato nel 2011. Auspica di conoscere nel più breve tempo possibile le modificazioni che il Governo intende apportare al testo in esame.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), si associa alla richiesta dei colleghi di conoscere le modifiche che il Governo intende apportare al testo in esame. Nel preannunciare la presentazione di emendamenti all'articolo 28 del decreto-legge, relativo alla riduzione dei costi del sistema elettrico per le isole non interconnesse, auspica che non vi sia da parte del Governo un atteggiamento di chiusura nei confronti di proposte emendative che non sono ritenute rilevanti ai fini della correzione del testo.

  Giovanni PAGLIA (SEL) segnala, a nome del suo gruppo, la necessità di intervenire sul testo del provvedimento in esame per quanto attiene alle disposizioni concernenti i compensi dei manager delle società pubbliche, considerato che il decreto legge introduce deroghe ulteriori rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente. Preannunzia quindi proposte emendative tese a ripristinare la situazione ex ante o a intervenire sulla normativa soprattutto con riferimento alle società controllate. Auspica infine la disponibilità della maggioranza a confrontarsi con le opposizioni sulle modifiche da apportare al decreto.

  Serena PELLEGRINO (SEL) sottolinea i profili di incostituzionalità del decreto-legge in esame auspicando un intervento al riguardo da parte del Presidente della Repubblica. Rileva l'opportunità di intervenire sul testo con proposte emendative relative in particolare alla disciplina della VIA e degli scarichi a mare di rifiuti, mostrando altresì perplessità sulle discipline introdotte nel testo relativamente alle bonifiche e l'ILVA.

  Patrizia TERZONI (M5S) sottolinea la necessità di intervenire in particolare su taluni articoli; quali l'articolo 11, che affida alla regione la gestione del Parco nazionale dello Stelvio, e l'articolo 13, relativamente alla bonifica e alla messa in sicurezza delle aree militari. Solleva infine la questione relativa al SISTRI, esprimendo un giudizio negativo sulla norma prevista nell'articolo 14 che fissa al 31 dicembre 2015 il termine finale di efficacia del contratto per la concessione del servizio di realizzazione, gestione e manutenzione del suddetto sistema di controllo.

Pag. 22

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) sottolinea che nel decreto vi sono numerosi articoli di competenza della Commissione Finanze che purtroppo non potrà esaminare il testo in sede referente. Ritiene che le Commissioni Ambiente e Attività produttive non abbiano le competenze per valutare nel merito disposizioni inerenti la possibilità, ad esempio, delle imprese di assicurazione di concedere finanziamenti fino ad oggi prerogativa degli istituti di credito. Nel preannunciare la presentazione di emendamenti soppressivi degli articoli di competenza della Commissione Finanze, chiede al Governo di accedere alla richiesta di presentare uno specifico provvedimento in cui gli aspetti fiscali, tra i quali l'esenzione dell'IVA per il servizio postale universale, siano esaminati nel merito dalla Commissione competente.

  Filippo GALLINELLA (M5S) lamenta la mancata assegnazione del decreto-legge in esame alla Commissione Agricoltura, considerato che il provvedimento in questione interviene in maniera incisiva in tale ambito, esprimendo pertanto una forte critica sulla procedura seguita. Esprime inoltre perplessità in particolare sulle disposizioni contenute nell'articolo 1 del decreto-legge in esame, riguardanti disposizioni urgenti in materia di controlli sulle imprese agricole, sull'articolo 7-quater, riguardante l'agricoltura biologica, nonché, tra le altre, sulle misure riguardanti l'inserimento delle nutrie tra le specie non tutelate.

  Giovanni PAGLIA (SEL) sottolinea che l'articolo 22, in cui si riconosce alle imprese di assicurazione e alle società di cartolarizzazione la possibilità di svolgere attività di concessione di finanziamento, pone problemi reali di formazione del personale, oltre a presentare una riforma del sistema creditizio in un provvedimento omnibus da approvare in tempi limitatissimi. Auspica pertanto che una innovazione di questo genere possa essere approfondita in un provvedimento specifico presso la Commissione di merito.

  Filiberto ZARATTI (SEL) stigmatizza la procedura seguita nell’iter del provvedimento d'urgenza in esame, esprimendo perplessità sulla decisione del Governo di porre la questione di fiducia sul testo al Senato e di modificarlo immediatamente dopo alla Camera. Nel sottolineare altresì l'eterogeneità del decreto-legge che coinvolge gli ambiti materiali di numerose Commissioni, invita a una riflessione su una revisione dei regolamenti parlamentari in materia. Ritiene infine gravissimo che non ci siano le condizioni anche temporali per approfondire una molteplicità di interventi sul testo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente della X Commissione, nel dichiarare concluso l'esame preliminare, rileva che dal dibattito emerge con chiarezza l'esigenza di una semplificazione delle disposizioni del decreto in esame, nonché della soppressione di alcune di esse. Concorda anche sull'analisi effettuata in relazione al contenuto del decreto, eccessivamente eterogeneo e di complicatissima amministrazione.
  In considerazione del dato che l'intento prevalente delle proposte che saranno presentate dal Governo è quello di sopprimere alcune disposizioni, consiglia ai colleghi di orientarsi, nella scelta degli emendamenti da presentare, prevalentemente nella stessa direzione.
  Ricorda quindi che il termine per la presentazione delle proposte emendative è fissato alle ore 18; nella giornata di domani, alla fine dei lavori antimeridiani dell'Aula, sarà svolta una seduta congiunta per dichiarare le ammissibilità e dare un breve termine per i ricorsi, così da avere un quadro completo per domani sera ed iniziare l'esame degli emendamenti dalla giornata di venerdì.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.15.