CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 maggio 2014
240.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 27 maggio 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, di attuazione della legge 23 ottobre 2003, n. 286, recante disciplina dei Comitati degli italiani all'estero.
Atto n. 93.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Fabio PORTA (PD), relatore, ricorda che con l'adozione del decreto-legge n. 67 del 2012 si è operato – nella prospettiva di un riordino della normativa di settore – l'ennesimo, ed auspicabilmente l'ultimo, rinvio, al 2014, delle elezioni dei Comitati degli italiani all'estero e conseguentemente del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), che in base alla precedente proroga avrebbero dovuto svolgersi nel 2012. Rammenta altresì che sempre il decreto-legge n. 67 del 2012 ha introdotto la modalità del voto informatico per dette elezioni, rinviando ad un successivo regolamento per l'attuazione della disposizione. Rileva che lo schema di regolamento all'esame della Commissione Affari esteri appare volto a modificare il decreto del Presidente della Repubblica n. 395 del 2003, onde recepire le modalità di votazione e scrutinio informatico introdotte dal decreto-legge n. 67 del 2012.
  Segnala, al proposito, che, peraltro, la relazione introduttiva al provvedimento in Pag. 48esame non manca di rilevare come la versione definitiva del decreto-legge n. 67 del 2012 abbia lasciato un margine di ambiguità tra la necessità di svolgere comunque in apposito seggio anche il voto informatico e la possibilità, ove tecnicamente fattibile, di votare da remoto, tramite l'utilizzo di un personal computer e della rete Internet. Evidenzia che l'Analisi dell'impatto della regolamentazione rileva come la previsione del voto informatico risponda ad esigenze di modernizzazione della pubblica amministrazione e si inserisca nel quadro del programma di digitalizzazione dei servizi offerti dalla rete consolare del Ministero degli Affari esteri. Altrettanto se non più importanti sono i profili finanziari, visto che i costi previsti per il voto informatico risulterebbero non superiori a due milioni di euro, ovvero un decimo delle somme normalmente spese per le operazioni di voto per corrispondenza. Rileva che i voti espressi in modalità informatica, immediatamente acquisiti dal portale dedicato del Ministero degli Affari esteri, risulterebbero però idonei a tutelare la personalità e segretezza rispetto al sistema precedente. Osserva che il progetto di regolamento prevede il voto elettronico sia in appositi seggi presso gli Uffici consolari sia a distanza – in questo caso però previa distribuzione strettamente personale di appositi pin, che garantiscano le credenziali di accesso al sistema online per il titolare.
  Rileva che è altresì prevista la costituzione di seggi presso gli Uffici consolari di prima categoria, e possibilmente anche di seconda categoria, nonché in altri locali individuati dal comitato elettorale, nei quali votare con modalità elettronica. Da remoto, invece, potranno votare coloro che, in possesso delle suddette credenziali, siano in grado di collegarsi tramite la rete Internet al sito dedicato del Ministero degli Affari esteri. Segnala che la ricezione e la custodia dei voti espressi avverranno presso un unico server centrale a Roma, e la banca dati centrale consentirà la verifica dei risultati in via elettronica anche da parte dei seggi sparsi per il mondo.
  Evidenzia che alcune criticità si riscontrano nella limitazione delle operazioni di voto non da remoto alle sole sedi degli Uffici consolari, che potrebbe comportare gravi difficoltà nelle circoscrizioni con elevato numero di italiani residenti. È vero che previa autorizzazione del Ministro degli Affari esteri potrebbero crearsi seggi ulteriori, ma ciò sarebbe evidentemente subordinato alla disponibilità di maggiori fondi. Osserva che è anche prevista la possibilità che il capo dell'Ufficio consolare, sempre su autorizzazione ministeriale, disponga di estendere le operazioni di voto al seggio al di là dei due giorni previsti in linea di principio: ciò tuttavia comporterebbe certamente disagi per gli utenti ordinari e per le sedi di voto coinvolte.
  Rileva che l'Analisi dell'impatto della regolamentazione che accompagna il provvedimento, tuttavia, riporta correttamente le perplessità del Comitato di presidenza del CGIE – pur in assenza di un parere formalizzato – sulla validità dello schema di regolamento in esame, soprattutto per l'esiguità delle risorse disponibili per il cambiamento del sistema di voto, che limiterebbero il numero dei seggi e quindi la partecipazione al voto di tutti gli aventi diritto, mentre il voto da remoto sarebbe gravato dalla preliminare necessità di comparire nell'Ufficio consolare per la consegna personale della prima parte delle credenziali. Ricorda che, peraltro, il Comitato di presidenza del CGIE verrà audito informalmente dal Comitato sugli italiani nel mondo al termine della seduta in corso. Osserva che tali perplessità si sono riflesse nel parere già reso dall'omologa Commissione del Senato.
  Fa presente che la più volte richiamata Analisi dell'impatto della regolamentazione non manca di rilevare come nei Paesi tecnologicamente meno avanzati la possibilità del voto da remoto potrebbe essere assai limitata. Osserva, peraltro, che l'impatto delle innovazioni informatiche nel voto per i COMITES dovrebbe essere durevole a vantaggio della rete consolare, tra l'altro con l'acquisizione di attrezzature informatiche in via permanente.Pag. 49
  Passando poi ad alcuni aspetti dell'articolato del provvedimento in esame, segnala che l'articolo 1 modifica il corrispondente articolo del decreto del Presidente della Repubblica n. 395 del 2003, onde introdurre nelle definizioni le novità connesse al voto informatico ed espungere i precedenti riferimenti al voto cartaceo per corrispondenza. Rileva che l'articolo 2 modifica l'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 395 del 2003, laddove al comma 1 la vigente formulazione prevede che possano far parte dei COMITES i cittadini stranieri di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori, fino al quarto grado in linea retta di ascendenza: la nuova formulazione limita al secondo grado la possibilità di risalire nella linea di ascendenza, onde connotare più precipuamente in senso nazionale la rappresentatività dei COMITES.
  Segnala poi che la relazione introduttiva al provvedimento, in merito all'abrogazione dell'articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica n. 395 del 2003, rileva come per vari motivi il capo dell'Ufficio consolare debba poter delegare a rappresentarlo anche un componente dell'Ufficio che non sia necessariamente il suo più diretto collaboratore: al proposito tuttavia fa presente che il Consiglio di Stato, nel parere del 9 gennaio 2014, pur esprimendosi a favore dell'ulteriore corso dello schema di regolamento, raccomanda l'eliminazione dell'abrogazione dell'articolo 32, che non sarebbe coerente con le finalità assegnate al regolamento dalla fonte primaria. In particolare, il Consiglio di Stato osserva come restino del tutto valide le ragioni per le quali la responsabilità dei seggi debba essere intestata a un qualificato rappresentante, diretto collaboratore del capo dell'Ufficio consolare.
  Rileva che l'articolo 18 prevede una clausola di invarianza finanziaria, per la quale l'attuazione del provvedimento in esame avverrà, da parte delle Amministrazioni pubbliche coinvolte, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, e comunque non oltre il limite della somma autorizzata dal comma 3 dell'articolo 1 del citato decreto-legge n. 67 del 2012, ovvero nel limite di spesa di due milioni di euro per il 2014.
  Fa presente, infine, che il provvedimento in esame è accompagnato anche da una Relazione tecnico-finanziaria sul progetto del voto elettronico all'estero (VELE): sulla scorta di quest'ultima si desume che, in considerazione dei tempi ristretti, si renderà necessario l'acquisto o l'affitto di una soluzione informatica già sviluppata da terzi per la realizzazione di una piattaforma software che consenta il voto elettronico in condizioni ottimali di sicurezza e affidabilità. Osserva che sarà anche necessario l'apporto di una società di consulenza per il consolidamento della documentazione, vista l'imminente scadenza della presentazione del capitolato e del bando di pubblica gara. Sottolinea che gli oneri previsti per il progetto VELE non dovrebbero superare i due milioni di euro fissati, come si è visto, nel decreto-legge n. 67 del 2012.
  Conclusivamente, riservandosi di formulare una proposta di parere favorevole alla luce del dibattito, auspica una rapida adozione del provvedimento in titolo al fine di avviare al più presto il rinnovo degli organismi di rappresentanza degli italiani nel mondo.

  Il sottosegretario Mario GIRO, nel dichiarare di non avere obiezioni circa le argomentazioni del relatore, osserva però che qualunque modifica allo schema di decreto comporterà un allungamento dei tempi a causa della necessità di risentire il Consiglio di Stato, ferma restando l'intenzione del Governo di procedere nel più breve tempo possibile. Al riguardo segnala l'eventualità che la tornata elettorale possa slittare di qualche mese rispetto alla prevista scadenza del 2014.

  Laura GARAVINI (PD), a nome del suo gruppo, ringrazia il collega Porta per la relazione svolta e invita il Governo a procedere quanto prima per rinnovare gli importanti organismi di rappresentanza degli italiani nel mondo. Associandosi alle considerazioni svolte dal relatore, richiama in particolare l'attenzione sull'esigenza Pag. 50di assicurare maggiori risorse per consentire di acquisire il PIN senza recarsi fisicamente presso le sedi consolari.

  Alessio TACCONI (Misto), nel fare sue le osservazioni critiche del relatore unitamente a quelle del parere reso presso l'altro ramo del Parlamento, evidenzia il corto circuito tra l'improcrastinabilità del rinnovo dei COMITES e del CGIE, scaduti da cinque anni, e le ristrettezze finanziarie e le limitazioni tecniche. Nel concordare con l'osservazione circa il contrasto con la disposizione originaria dell'esclusività del voto informatico, paventa il pericolo di una bassissima affluenza, soprattutto da parte degli anziani, lamentando che alle ultime consultazioni europee ha votato soltanto il 5,92 per cento. A suo avviso, per evitare ulteriori critiche di inadeguatezza e scarso interesse, sarebbe opportuno, dopo aver aspettato tanto, impiegare pochi mesi ancora per avviare una vera e propria riforma del settore, senza farsi condizionare dall'urgenza, anche in virtù del fatto che l'attuale Governo è ormai investito di un'innegabile legittimazione elettorale anche da parte degli italiani all'estero. Nel fare riferimento ad un progetto di legge da lui già presentato per riformare gli organismi di rappresentanza, sopprimendo il CGIE – della cui tenace opera sin qui dispiegata da comunque atto – e liberando così risorse finanziarie, preannuncia altresì la presentazione di un progetto di legge di riforma del voto all'estero, incentrato sull'inversione del meccanismo di opzione.

  Manlio DI STEFANO (M5S) prende atto del fatto che, per la strutturale mancanza di fondi, lo schema di decreto in esame si inserisce all'interno di un circolo vizioso che non risolve la questione dell'utilità o meno dei COMITES e del CGIE. Insistendo in particolare sulla superficialità del meccanismo di voto previsto «da remoto», dichiara che, ad avviso del suo gruppo, se tali organismi servono occorre reperire le risorse necessarie allo svolgimento di regolari elezioni, altrimenti è preferibile abolirli.

  Marco FEDI (PD), nell'associarsi alle considerazioni svolte dai colleghi Porta e Garavini, ribadisce l'impegno per una riforma del settore ed auspica al riguardo la collaborazione del Governo, che invita in ogni caso a rendere il sistema elettorale il più semplice possibile, osservando che i problemi di sicurezza non sono diversi da quelli già riscontrabili nel voto per corrispondenza.

  Mario MARAZZITI (PI) manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo, dal momento che il provvedimento in titolo coniuga il contenimento delle spese con l'efficacia del meccanismo elettorale. Concorda peraltro sull'opportunità di procedere ad una riforma generale del settore, anche al fine di eliminare alcune ridondanze presenti nell'assetto del CGIE.

  Fabio PORTA (PD), relatore, ricordando come gli organismi di rappresentanza degli italiani nel mondo abbiano natura democratica e siano a titolo volontario così da escluderne ogni struttura di potere, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, come formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.55.

COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI NEL MONDO E LA PROMOZIONE DEL SISTEMA-PAESE

INCONTRI INFORMALI

  Martedì 27 maggio 2014.

Incontro con una delegazione del Consiglio generale degli italiani all'estero.

  L'incontro informale è stato svolto dalle 15.15 alle 16.15.

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AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interno tra i rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'Accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai Paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'UE, fatto a Lussemburgo il 24 giugno 2013. C. 2083 Governo.

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